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Autore: Agueda    30/11/2021    0 recensioni
Decisa,impietosa ,devastante . Chiara Bennett
Architetto di fama , ha dovuto decidere in un attimo la sua relazione sul progetto architettonico che si sta discutendo nella sua azienda! .
Il motivo ?? È tutti altro che professionale !!!
L ideatore è l unico uomo sulla terra che lei non avrebbe mai più voluto rivedere.
Vito Gomez è forte ed irresistibile come allora, ma non sa che dopo la bravata fatta un anno mezzo prima , è successo un fatto importante. Lei .
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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La cambio io la vita che,
che mi ha deluso più di te…

❤Chiara Bennett❤

Basta! Dovevo fare qualcosa, non potevo più stare ferma qui a sprofondare nel pianto e nel passato. Dovevo prendere la retta via per il futuro; mio e di Francesca, specialmente quello di Francesca.
Sento un dolore strano, che proviene dalle mie scapole, non riesco a muovermi,  mi brucia la gola , e poi c è quest’ odore che mi infrange nelle narici.
Cerco di muovere leggermente le spalle, ma c è qualcosa che me lo impedisce. Ho gli occhi semi aperti, ma ho la vista quasi annebbita,  riesco solo ad intravedere un vetro , poi nient altro.
Ad un certo punto, sento una voce che richiama la mia attenzione,  la ricordo,  la riconoscerei ovunque,  è  la voce del mio Gomez.

“ io (anche se mi odi) e Fanny , specialmente Fanny abbiamo bisogno di te. Senza te saremo persi……”

Tutto ad un tratto sentì un dolore al petto, mi faceva male, e di scatto aprì gli occhi e vidi la testa di Vito Gomez chinata sul mio braccio . Io con quel poco di voce che avevo dissi
– perdonami…

“stando qui, divento pazzo, ora sento anche  le voci “

-perdonami, non sei pazzo, perdonami.
-ossigenore !! Interstellar ti sei svegliata!!!

ad un certo punto, un rumore assordante quasi da perforarmi i timpani si espanse in tutta la stanza. E dopo aver visto l ingresso dei dottori capisco che si tratta dei macchinari a cui sono legata.
Ci fu il buio più assoluto. Sentivo solo i medici che dicevano ” è in arresto cardiaco “.
Dopo non so quanto tempo, il mio corpo sembrava rilassato,  senza dolori e fitte.
Aprendo gli occhi, trovo Liv seduta accanto a me, tiene in mano un libro, guardando la copertina, sul mio viso spunta un sorriso.
-Dov’è?
-Gomez?
-a casa, se ne è andato come una furia, quando hai avuto l attacco cardiaco .
-chiamalo
-è a casa sua ha detto di non chiamarlo
-Livia non me ne forte un cazzo! Chiamalo!! deve sapere di nostra figlia!!!
– hai appena avuto un attacco cardiaco,  ne vuoi un altro per caso?
-no! Ma tu già mi hai rotto.
– Ma , io ..
-ma io, un cazzo,  se non lo chiami tu lo farò io !.
-No , non lo chiamo
-bene! Vaffa Liv.

Mi spostai con il sedere vicino al comodino, e presi il telefonino,  composi il numero di casa …
Uno, due, tre, quattro squilli.  al quasi quinto squillo,  mi rispose..
-pronto?
-Gomez smuoviti il culo e vieni qui da me in ospedale, io e te dobbiamo parlare e non me ne frega un cazzo se rifiuti, ti verrò a prendere io personalmente e sai di cosa sono capace quando  mi incazzo.
– Bennett, mo hai finito di urlare? Stavo parlando con Liv, e mi ha detto tutto. E fra un po sono da te.
-ok. Va bene.
Chiusi la chiamata e mi rilassai.

                        Vito

Quel rumore assordante, mi fece diventare matto, infatti presi Fanny e uscì immediatamente da lì,  ma  il mondo mi crollò addosso quando entrarono i medici e dissero che stava avendo un attacco cardiaco . Iniziai a camminare per tutto il corridoio della sala d attesa, ma niente, ero nervoso al massimo.
Per si è per no, bevvi quattro caffè,  sempre se così si possano chiamare, ma niente nessuna notizia arrivava dai medici.
A un certo punto Livia mi consigliò di tornare a casa, e di riposarmi. Io gli dissi che qualunque cosa fosse successa, mi doveva chiamare urgentemente.
Il problema non fu quello, ma bensì era quello che nessuno poteva occuparsi di Fanny.
-potrei portarla con me, tanto io vado a casa.
-tu???! Ma sei pazzo???
-Liv, non sono pazzo, e poi non mi sembra il caso di far stare una bambina qui.
-ok, hai ragione. Ma ti ricordi cosa devi fare se inizia a piangere??
-si  ricordarmi del tatuaggio di Chiara o far suonare il mio cellulare.
-ok. Mi raccomando
-Liv , è un essere umano come tutti, e poi conosco sua mamma meglio di chiunque altro.
-appunto.

Presi tutto l occorrente , e portai Fanny con me. Non so perché,  ma quella bambina mi metteva allegria, mi faceva sentire diverso.
Beh di certo solo un bastardo si lascerebbe sfuggire una figlia così,  ma a quanto ne so Chiara , non ha mai rivelato al padre l esistenza di Fanny.
Quella bambina era un vero e proprio angelo.
Quando siamo entrati in casa, il suo sguardo fissava la parete, io non capivo il perché,  ma poi seguendo il suo sguardo lo capi’ .Fanny fissava il poster sul muro, ma non era un poster normale, era una foto mia e di chiara.

Beh non avendo nulla da fare, accesi lo stereo e misi le canzoni di Gue Pecheno e notai con mia sorpresa che Fanny si rilassava.  
Talmente era presa dalla melodia che si addormentò  nel mio letto tra le mie braccia.

Non so che ora erano di preciso, e sentì squillare il mio telefono . Dopo cinque squilli risposi.

-pronto?
-Gomez smuoviti il culo e vieni qui da me in ospedale, io e te dobbiamo parlare e non me ne frega un cazzo se rifiuti, ti verrò a prendere io personalmente e sai di cosa sono capace quando  m in cazzo.
– Bennett, mo hai finito di urlare? Stavo parlando con Liv, e mi ha detto tutto. E frq un po sono da te.
-ok. Va bene .

Mi diedi un sciacquata,e cambiai Fanny. Quella bambina è un tesoro, non si lamenta,
mangia dorme e  fa i suoi bisogni . Mia madre sarebbe diventata rimbecillita,  se avesse avuto una nipote del genere.
Caricai l occorrente di Fanny in auto e mi diressi in ospedale .

Quando arrivai, vidi subito Livia precipitarsi verso di me. Prese la bambina e senza guardarmi disse
-va da lei ti prego,  non la posso sentire più

Quando entrai nella sua stanza, i suoi occhi fissavano me.
-ciao.
-ciao. Come stai?
-tutto ok, a parte che non ne posso più di questi macchinari.
-capito. Di cosa volevi parlarmi con urgenza , a tal punto da far incazzare Livia?
-dovevo spiegarti un paio  di cose, che avrei voluto dirti due settimane fa, quando hai scoperto l esistenza di Fanny.
-ah approposito di Fanny, è una bambina dolcissima e bellissima. Oggi l ho tenuta io a casa, mentre Liv e Betty sue erano qui con te.
-cosa hai fatto? ?
-mi sono occupato di tua figlia,  e devo dire che quella bambina mi fa sentire diverso.figurati che quando l ho portata a casa,
ha subito spalancato gli occhi quando ha visto il poster con la nostra foto al muro e  poi appena ha sentito la voce di Gue Pequeno si è a addormentata,  nel letto senza batter ciglio.
-nel letto??
-si nel letto che c’è in camera mia quella dove dormivi tu di solito.
-wow.
-cosa devi dirmi di così tanto urgente??
-Fanny è mia figlia,e se ti chiedi dove è suo pad..
-Bennet, non m interessa niente del padre di Fanny,  io penso solo che sia un cretino,  ad averti lasciato sola con un figlia.
-non mi ha lasciato! Sono io che non gli ho detto di Fanny!
-ma perché! ?
-perché lui mi h sempre considerato soltanto un amica e nient altro!!!
-ah! Quindi per lui tu sei solo una scopata! !!
-no!!!
-basta io di qui esco, quando smetterai di deliriare, mi chiami io sono qui fuori a dare il cambio a Liv!

Quando uscì dalla stanza, presi Fanny e Livi entrò da Chiara.
Non so dopo quanto tempo, dalla stanza uscì Livia e mi disse, che chiara doveva dirmi una cosa. Entrai in quella stanza  lei non c era.
Liv, mi disse che era in bagno.
-Bennett cosa mi devi dire?
-rimani qui stanotte?  ti prego! Voglio te.
-ok, va bene, per te farei qualsiasi cosa.

Andai da Liv, e gli dissi che Chiara, voleva che resterai con lei di notte. Lei mi disse che non c erano problemi.

Prima che Liv, e Betty sue se ne andassero,  andai a comprarmi un caffè. Al rientro trovai chiara con un Mp3 in mano e si
stava mettendo le cuffiette, io non dissi nulla , ma l osservavo dalla vetrata, mentre beveva il mio caffè.
Ad un certo punto la sentì cantare
” mani, nelle mani, vedo due ragazzi  dentro un mondo di canzoni e di poesia. Domani, noi domani,  ma stanotte tu rimani, non chiedere di farti andare via …tu sei passione e tormento,  tu sei ….”

-io sono? So di aver sbagliato, ma per te andrei anche alla inferno . Pur di sapere che almeno tu mi voglia
-Io volerti??? Io ti amo se ancora tu non l hai capito. Io ti amo da quella fottuta sera che siamo finiti a letto insieme!! E me ne sono andata via proprio perché ti amavo, e non volevo rovinare il nostro rapporto di amicizia che c era tra noi se t’ avessi detto ” Vito ti amo”.
– Io mi chiedo perché cazzo tu non l abbia fatto!!! Io ho passato quai tre mesi di inferno, per la tua partenza.
-perché?
-perché anche io ti amo da quella fottuta sera che siamo andati a letto insieme. Quella sera ti ho vista dormire al mio fianco, avrei voluto stringerti al mio petto e dirti “ti amo” , ma quella sera  non ho avuto il coraggio di dirtelo, e alla fine ti ho solo sfiorato il naso e mi sono addormentato, ma poi tu la mattina seguente non c eri più,  e beh il resto lo sai.
-già, ed io che pensavo di aver commesso l errore più grande della mia vita.
-già.

Prendetemi anche per antipatico, perfetti no,  maniacalista; ma io se devo fare le cose, le devo fare buone o niente.
Alla fine presi il viso di Chiara e la baciai come se non ci fossi un domani. Quelle labbra si unirono in un unico elemento,  era come se si cercassero da sempre.
Quando mi stacca da lei, per riprendere fiato, aveva le labbra tutte rosse e gonfie .
–ho bisogno di un caffè, ti lascio sola per venti minuti, non farti venire un altro attacco cardiaco.
– ah ah ah sempre lo
Spiritoso devi fare! Comunque vai, ti aspetto qui, intanto io leggo il libro che mi ha portato Liv.

Erano passiti si  e no  venti minuti, quando rientrai dal bar, e la scena che mi si presentò di davanti era una meravigliosa,  Chiara, il mio interstellar si era addormentata con il libro aperto, appoggiato al petto. Presi, quel libro,e nel modo di prenderlo, dal suo interno cadde una fotografia,  
c era lei con la piccola Fanny, ma quello che mi colpì fu quello che c era scritto dietro….
” F.A.G.B… Se solo tuo padre sapesse di te…”
   
 
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