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Autore: ClostridiumDiff2020    02/12/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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338 - Ferite



Hélios si prese la testa tra le mani, sarebbe di certo morto e ogni suo sforzo era stato vano.
Non riusciva a credere che lo avesse abbandonato, “Tornerò quando quella feccia sarà morta, forse a quel punto avrai recuperato la ragione…”
Ma Hélios non si era arreso ma i risultati non si erano visti.
Ares si svegliò gemendo e quando vide il Selkie chino cercò di allontanarlo.
Per Hélios non fu difficile opporsi, l’umano era troppo debole.
“Che… cosa…” farfugliò Ares. “Sta lontano da me… Non sarò il tuo pasto…”
A quelle parole Hélios sbattè le palpebre divertito e gli lasciò i polsi.
“Non voglio farti del male Ares, sto cercando di curarti…”
“Conosci il mio nome?”
Il Selkie annuì “Non leggo nel pensiero, me lo hai detto tu… Non ricordi? Quando ti ho trascinato via dalla mia casa che tu e i tuoi compagni avete dato alle fiamme… Dopo aver ucciso mio padre…”
Il respiro di Ares tremò e Hélios potè vedere il terrore nei suoi occhi.
“Voglio aiutarti…”
Non gli credeva era evidente. Dopotutto avrebbe avuto tutte le motivazioni per odiarlo, come poteva credere che volesse salvarlo invece che torturarlo fino alla morte?
Hélios sbuffò e allungò la mano la polvere sfiorò il volto del cacciatore e il dolore alle ferite che segnavano il suo volto diminuì.
“Devi fidarti di me, solo così la mia magia potrà agire… Farò del mio meglio per sanare quei segni… Ma non credo di poterli far sparire del tutto…”
“Perché vuoi aiutarmi?”
Hélios comprese che se voleva che Ares si fidasse di lui doveva essere completamente sincero. “Mi incuriosisci… Non ho mai incontrato un umano capace di vedere oltre il velo della nostra magia… Devo sapere cosa c’è di speciale in te… Ma non posso farlo se sei morto…” Non era tutta la verità, ma non voleva ammettere nemmeno a se stesso che era stato quello sguardo smarrito a persuaderlo. Quegli occhi lo avevano implorato di non lasciarlo morire.
“Magari per la tua specie sarebbe un bene… Sono un’arma… E voi siete le mie prede…”
Hélios osservò quell’umano, il suo sorrido mostrava una sfida, la via voce disprezzo ma quei grandi occhi scuri continuavano a chiedergli aiuto.
“Magari sì ma io ho altri progetti per te…”
“Dovrei arrendermi a te?”
Hélios scostò la maglia osservando la ferita che aveva al fianco. La scheggia che spuntava era grossa. Oltre al volto orribilmente mutilato anche la spalla mostrava dei segni, la gamba… Tuto quel corpo portava i segni dell’esplosione.
“Non hai molta scelta se vuoi sopravvivere…”
 
 
10 anni dopo…
 
“Dobbiamo andarcene…” esclamò Ares balzando in piedi prima che un capogiro lo cogliesse. Hélios lo afferrò e lo strinse a se “Non sei in forze, non possiamo andare da nessuna parte… Non dopo che quel che è successo la notte scorsa…”
“Allora tu devi andare…” sussurrò Ares con il cuore pesante. “Se i Cacciatori ti prenderanno sai bene cosa accadrà… E io… Non sono in grado di proteggerti… Anzi potrei essere un pericolo per te… Forse dovresti uccidermi prima di fuggire”
Hélios prese il volto dell’altro tra le mani e lo baciò. “Smettila, non ti farei mai del male e non ti abbandonerò. Non l’ho fatto quella notte davanti ai resti della mia casa in fiamme e non lo farò nemmeno adesso… Non mi arrenderò mai…”
Ares scosse la testa, cercò di parlare ma una fitta di dolore lo spezzò in due obbligandolo a sedersi. Hélios lo obbligò a sdraiarsi e lo spogliò, sull’interno coscia spiccava un orrendo morso nero, il morso di un vampiro. “Hélios è passata una settimana e… la tua magia non sta avendo alcun effetto… Sto morendo… Se non mi uccide la perdita di sangue che quel bastardo succhiasangue si è preso lo farà il suo veleno e dopo sai bene cosa accadrà. Diventerò uno di loro… una marionetta priva di volentà e … potrei farti del male… Quindi ti preso… Uccidimi e scappa… Sai bene che lui non si fermerà mai… Almeno dopo che saò morto forse ti lascerà andare…”
Ma Hélios non lo ascoltava si stava già dedicando alla ferita.
“Tutto questo è successo a causa mia… Per la vendetta di Maël… Ma non ti abbandonerò mai, per cui smettila di chiedermelo” concluse terminando la medicazione.
Ares sussultò, la sua pelle scottava, pallida ma rovente. Hélios lo coprì “Spero tanto che il tuo dono possa aiutarci di nuovo…Non sopporterei di perderti…”
“Uccidimi Hélios… è la sola cosa che tu possa fare per me…”
“Sai… dovresti davvero dargli retta Hélios”
Maël era seduto vicino alla finestra al suo fianco altri due uomini che Hélios conosceva fin troppo bene, i due figli del cacciatore che avevano distrutto la sua esistenza e che aveva più volte cercato di uccidere Ares.


Day 338 - Prompt - il campanello sulla porta trillò (02.12.2021)


 
   
 
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