«Dici
che se riempio la Casa
di vischio sarà costretto a baciarmi?»
Fera
sorrise genuinamente, osservando
la coppia che ballava al centro del cortile. I novelli sposi avevano
scelto una
canzone di Celestina Warbeck, Mi hai stregato il cuor,
e a giudicare dalla
commozione di Paul la decisione non era stata sua. Catherine aveva
spiazzato
tutti: aveva lasciato che Paul si occupasse praticamente di tutto,
conscia che il
vero romanticone della coppia era lui, e si era riservata per
sé solo alcuni
punti della lista, tra cui la musica.
«Paul
credeva che avrebbe messo
le Sorelle Stravagarie per il primo ballo» disse Percy, come
leggendole nel
pensiero.
«Lo
so, se la stava facendo sotto.»
«Dopo
quella serenata…»
«No,
ti prego, voglio
dimenticarla!»
Applaudirono
entrambi quando la musica
terminò, ed ebbero per fortuna la prontezza di afferrare due
fette di torta
nuziale che un elfo domestico stava porgendo loro, prima che la sposa
li
costringesse a raggiungerli in pista.
«Come
stai?» si decise finalmente
a chiedere Fera al suo migliore amico, dopo essersi rimangiata quella
domanda
per tutto il pomeriggio.
«Bene,
perché?»
L’ingenuità
con cui Percy la
fissava le fece tirare un sospiro di sollievo.
“Perché
è il primo evento sociale
a cui partecipi da quando Penelope ti ha mollato.”
«No,
così, chiedevo se ti stessi
divertendo.»
«Ah,
sì, è una bella festa.»
«Prima
mi è venuto in mente di
quando Catherine voleva intrufolarsi nella Sala Comune di Corvonero per
riempiere la stanza di vischio» rise Fera. «Voleva
farsi scoprire da Paul per
costringerlo a dichiararsi.»
«Ma
è una violazione delle
regole!»
«Rilassati,
Perce, non siamo più a
scuola.»
«È
comunque sbagliato.» Percy
rimase in silenzio qualche secondo, poi chiese: «E ha
funzionato?»
«Tu
che dici?»
Avevano
sbagliato a perdersi in quei
ricordi: approfittando dei piatti ormai vuoti e della loro distrazione,
Catherine
comparve improvvisamente alle loro spalle e afferrò i polsi
di entrambi.
«Uno.
Uno solo.»
Le
loro proteste furono vane, e
nessuno dei presenti venne in loro aiuto: chi avrebbe potuto
contrariare la
sposa il giorno delle nozze?
“Peggio:
chi potrebbe contrariare
Catherine?”
Alla
fine Percy, con un sospiro,
porse una mano a Fera.
«Vuoi
ballare?»
Chissà
cosa sarebbe accaduto, se
gli avesse risposto di no.