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Autore: Rota    02/12/2021    0 recensioni
[Undefiled Wings]
Alcune volte, Zaffiro rimaneva indietro; rallentando la velocità del volo, aumentava la distanza dalla meta di dieci, quindici secondi appena, e uno spazio vitale di qualche metro in alto e in basso – tra di loro, ci si vedeva a malapena.
Ametista riconosceva il segnale. Apriva le ali e raccoglieva le poche energie che le rimanevano, alla fine di una tipica giornata di lavoro, e saliva, verso il confine stesso delle nuvole. Intravedeva i colori di un tramonto puro, incontaminato dal mondo umano e dal mondo angelico, nell’orizzonte infinito della volta celeste.

[Ametista POV - Ametista + Zaffiro + Acquamarina]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alcune volte, Zaffiro rimaneva indietro; rallentando la velocità del volo, aumentava la distanza dalla meta di dieci, quindici secondi appena, e uno spazio vitale di qualche metro in alto e in basso – tra di loro, ci si vedeva a malapena.
Ametista riconosceva il segnale. Apriva le ali e raccoglieva le poche energie che le rimanevano, alla fine di una tipica giornata di lavoro, e saliva, verso il confine stesso delle nuvole. Intravedeva i colori di un tramonto puro, incontaminato dal mondo umano e dal mondo angelico, nell’orizzonte infinito della volta celeste.
Poi si lasciava andare e cadeva all’indietro. Perdeva quota, spinta in basso dalla forza di gravità, con i capelli e i vestiti che si appiattivano contro di lei. Essenza nella velocità, un corpo flessuoso che sfidava in sé la fisica, perdendo un’identità precisa per diventare un mero e semplice bolide.
Era la forza, era la pressione, era l’aria che sferzava la pelle del viso.
Poi apriva le ali e fermava la caduta, recuperando l’altezza e raggiungendo il collega dalle ali blu notte. Conservava un sorriso solo per lui, coi capelli folli e tutti scompigliati che le fuggivano dalla coda bassa; e lui lo teneva per sé, piccolo segreto prezioso dal valore inestimabile.
 
*****
 
Il suono chiaro delle campane di Zaffiro la sveglia, come ogni mattina, e i muscoli del suo corpo cominciano a stendersi dopo un lungo riposo. La morbidezza del cuscino le sostiene la testa ancora pesante di dormiveglia, i capelli sparsi le sono arrivati anche tra naso e bocca.
Ma, almeno, dalla finestra si può vedere il cielo pieno di nuvole candide, e questo la fa sorridere.
Allora rotola verso il bordo del materasso. Trova vicinissimi al comodino i soliti vestiti della divisa, tra gonna e guanti e pendaglio a croce. Gli occhiali da aviatore, per proteggere gli occhi, sono appesi invece allo specchio a muro, davanti cui passa appena prima di uscire.
Sorride a se stessa, soddisfatta di quello che vede. E poi esce dalla porta, per andare verso la mensa e la colazione abbondante che l’aspetta.
 
 
Il tacco dei suoi stivali neri produce un suono secco, quando atterra sul marciapiede di pietra.
Si rivolge subito a Zaffiro, che apre la pergamena con gli incarichi giornalieri – svolazzano i bordi della sua maglietta bianca a un leggero alito di vento, che scuote gli steli e i fiori colorati delle aiuole.
-Allora, cosa ci tocca fare oggi?
-Ah, le solite cose… salvare le persone, evitare che i bambini vadano sotto le macchine, deragliare vasi di fiori che accidentalmente cadono dai terrazzi-
Gli occhi di lui si assottigliano, notando qualcosa di diverso nella lunga lista delle istruzioni.
-Oh! C’è anche salvare un gattino! Proprio qui!
-Un gattino?
Sia Ametista sia Acquamarina si sporgono oltre le spalle dell’angelo dalle ali blu, seguendo il dito del giovane che punta una riga precisa. E come se le sue parole bastassero a spiegare la situazione, continua a parlare.
-Piccy, l’animaletto domestico di Jennifer.
Ametista ridacchia, appoggiandosi alla testa più bassa del piccolo gruppo.
-Ok! Acquamarina, hai qualche preferenza?
-Il vaso di fiori è mio!
Gli occhi grandi del ragazzo si aprono a lei, pieni di gioia ed energia. Ametista da uno sguardo rapido anche alle sue ali colorate, ma non sembrano esserci ombre a oscurare le perfette sfumature di verde delle piume.
E questo la tranquillizza moltissimo.
Zaffiro si incammina verso il centro della piccola piazza, andando verso un furgoncino bianco che ha giusto cominciato a scaricare merce davanti a un negozietto di ferramenta.
-Perfetto. Ametista, direi che per te ci sono i bambini. Stai attenta.
-Certo!
Un’ultima carezza tra i capelli corti del collega, e anche lei si allontana veloce.
Gli occhi saettano da un angolo all’altro della strada, cercando qualcosa che possa essere utile per il suo incarico.
-Bambini… bambini…
Come evocata, una scolaresca esce dal fianco di un edificio, e seguendo la maestra in fila indiana procede spedito verso la propria meta. C’è emozione e tanta felicità: sembra stiano andando o al parco o qualcosa di simile.
L’angelo si avvicina a loro, cercando di fare attenzione.
-Eccone alcuni-
Un bambino scatta, inseguendo la palla colorata che gli è stata affidata, fuggita alle sue piccole dita.
Ma Ametista è più veloce persino del semaforo che scatta nel rosso: porta il bambino a recuperare l’oggetto rotondo e a correre nell’abbraccio della maestra già nel panico, superando la prima missione con facilità.
-Beh, questo è stato facile direi!
L’allegria svanisce subito dopo, quando sente una donna cacciare un altro urlo.
Si volta di scatto e corre in quella direzione, verso vecchietto che si appoggia tutto tremante al bastone instabile – camminando lento sotto un ponteggio di lavori di ristrutturazione decisamente troppo traballante.
Quello neanche lo ha visto nell’elenco, ma penserà dopo a sporgere le giuste lamentele a chi di dovere.
-E la giornata è appena cominciata-!
 
 
Ali spiegate. Ametista atterra con grazia sopra il campanile di una chiesa fatta di mattoni chiari, scivolando dietro la campana immobile di ferro. E si sporge in avanti, spiegando le ginocchia.
-Cosa fai quassù?
Ancora con le guance piene, Acquamarina si volta di scatto nella sua direzione. Ma si riprende dalla sorpresa e le sorride, con un sorriso grande quasi quanto l’intero volto.
-Dieci minuti ed è finito il turno, dopo possiamo tornare alla base.
Non è troppo convinta, così l’altro si agita un poco, comincia a gesticolare con le mani piccine.
-Da qui si può vedere meglio la città, no? E abbiamo già finito tutti i lavori per oggi.
-Insomma, ce la prendiamo comoda.
Ametista ridacchia e Acquamarina, allora, si rilassa; si rilassa ancora di più quando lei gli si siede accanto, le gambe che penzolano oltre il bordo fatto di mattoni.
C’è una cupola di calma, a coprire quel pomeriggio inoltrato, quiete che volteggia sui tetti di case ed edifici, e segue le strade metro dopo metro. Persino gli esseri umani sembrano essersi arresi alla tranquillità, e non tentano più di ammazzarsi in modi stupidi.
Ametista sospira, prima di ritrovarsi nella propria visuale la mezza mela che la fame di Acquamarina ha risparmiato.
-Vuoi?
-Dove l’hai presa?
-Da quell’albero laggiù, nel parco. Non è un furto se è su suolo pubblico!
A Est si apre un largo giardino, ancora animato dalle voci di bambini in gioco.
Lei ridacchia nuovamente, e si muove veloce: stacca un morso dal lato del frutto, masticando con gusto.
-Non sono certo io quella che giudica, Acqua! Stai tranquillo!
-Già, ci credo…
Una nota di blu cattura la sua attenzione, poco distante, e vede Zaffiro che insegue il suo ultimissimo incarico della giornata. Un cane di servizio è fuggito dal suo padrone non vedente per inseguire non una, ma ben due macchine contemporaneamente, e la cosa pare un po’ sfuggita di mano.
Sospira, socchiudendo gli occhi. Ed è proprio in quel momento che un alito di vento le accarezza la schiena e le scompiglia i capelli, facendo rabbrividire tutta la sua pelle.
Per Acquamarina non è capitato proprio nulla.
-Aria…
Ma lei sente quel tocco gentile fin nell’animo, sente le lente carezze che i lembi dei vestiti fanno al suo corpo e la piacevolezza del fresco che lambisce lo spirito e lo libera, per qualche istante appena.
-Sì, aria…
Il cielo, sopra di loro, è così distante e così vicino al medesimo tempo.
 
 
Le prime ombre della sera si stavano allungando tra le nuvole, mangiando pezzi di tramonto rosso.
Sotto di lei, sente Zaffiro dire qualcosa ad Acquamarina, qualcosa che suona come una scusa anche al suo udito distratto.
-Ehi, Acqua! Aspetta un secondo, devo dirti una cosa…
Da quella distanza, non si vede ancora la nuvola-ufficio di Rodo – ottimo.
Alza veloce le mani al viso, per sistemarsi la protezione davanti agli occhi. E le sue ali viola, poi, si tendono ai lati del suo corpo.
Nell’aria, ci sono solo sensazioni e solo emozioni. C’è la velocità, sfidata e raggiunta ogni secondo, c’è la gravità vinta che fa resistenza, attrito che graffia sulla sua pelle. Non è neanche questione di vittoria o di sconfitta, per quanto sia così eccitante immaginare finte gare e premi sfavillanti.
È il dimenticarsi di cose inutili, per diventare la stessa aria. Non è più un corpo, non è più neppure Ametista: è solo pura e semplice gioia, ed è questo ciò cui non vuole assolutamente rinunciare.
In alto allungando le braccia in avanti per aprirsi il passaggio, e poi giù in una spirale dalle curve sempre più piccole, forzando sulla piega delle ali e su quella delle spalle. Il viso diventa freddo e il vetro davanti agli occhi si appanna.
Lancia un urlo liberatorio, prima di prendere velocemente quota e immergersi in una nuvola bianca, sbucando avvolta su se stessa. Ride così tanto, abbracciando la vita sottile.
Zaffiro e Acqua sono a qualche metro di distanza, quando riapre gli occhi. La guardano meravigliati, un po’ felici e stupiti – e le fanno cenno con le mani, che la stanno aspettando per ritornare alla base.
Un ultimo scatto veloce, ed è di nuovo con il suo gruppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 





Note autrice: Salve a tutti! Eccoci con un'altra commissione!
Questa volta penso di aprire tipo un fandom su EFP, che non ha la sezione su questo WebComic! Andate tutti a leggerlo, è super grazioso!
Ringrazio davvero di cuore la persona che mi ha commissionato questa fic, mi ha anche permesso di leggere qualcosa di nuovo!
(Nel caso siate interessati a commissionarmi, vi lascio il mio Twitter con tutti i dettagli: Rota_WFTL )
Grazie di aver letto e alla prossima!
   
 
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