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Autore: Sakura_822    02/12/2021    0 recensioni
Mikan e Natsume sembrano non sopportarsi da quando si sono conosciuti,
Ma allora perché quando si parla di Natsume, Mikan sente sempre una fitta al cuore?
E perché Natsume non riesce a staccarle gli occhi di dosso?
Quando Mikan sarà nei guai, Natsume farà di tutto per salvarla.
Ma perché? Non sarà che... No, non diciamo assurdità.
O forse si?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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"Come mai ogni volta che ci incontriamo mi ritrovo sempre a fare da terapista di coppia?" Domandò Tsubasa, un piccolo ghigno divertito sul volto.

Mikan sbuffò, pizzicandogli la guancia all'altezza della piccola stellina nera sotto l'occhio.

"Non fare l'antipatico, la situazione è seria!" Esclamò tirandogli la pelle dello zigomo

Il più grande rise, pettinandosi i capelli scuri con le dita.

"Secondo me Sakura il problema non sta nel fatto che tu e Natsume vi siate baciati, dopotutto era destino succedesse prima o poi, tanto più il fatto che tu sia sparita nel nulla."

"In che senso?"

"Nel senso che dopo quello che mi hai raccontato, su come Natsume si sia aperto con te e di come tu a tua volta gli abbia promesso di esserci sempre- però al contempo dopo averglielo promesso sei sparita e hai cominciato ad evitarlo, non è stata una mossa molto corretta."

Spiegò il maggiore, un'espressione apologetica impressa in volto.

Mikan sospirò più forte.

"Ero venuta qui nella speranza che tu mi facessi sentire meglio, non peggio."

Ammise tristamente.

"Beh non potevo dirti una bugia." Si giustificò il ragazzo. "Hai sbagliato sì, ma puoi rimediare."

"Come? Ogni volta che lo guardo la mia faccia diventa un peperone e non riesco a spiccicare parola."

Si lamentò la più piccola, al ché Tsubasa scoppiò in una fragorosa risata.

"Sei così carina Sakura."

"Dai! Non ridere! Fatti in vece venir in mente un modo con cui io possa chiedergli scusa piuttosto!"

Riprese a tirargli con forza la gota, tanto che il corvino dovette chiedere pietà, senza però smettere di sghignazzare: prendersi gioco di Mikan era uno dei suoi passatempi preferiti.

"Va bene, va bene scusami. Ora ti aiuto sul serio." La rassicurò "Ci inventeremo un modo per farvi tornare lovely-dovey." Le fece l'occhiolino e gli occhi da cerbiatto della più piccola si rianimarono di una tenue luce speranzosa.

...

..

.

Quando Mikan si ritrovò davanti alla porta di Natsume, le parole di Tsubasa le risuonarono in testa e per l'ennesima volta si ritrovò a ripetere mentalmente il piano ideato col maggiore.

Sperava solo sarebbe bastato...

Con un sapore amaro in bocca, si sporse con la mano a colpire la porta di legno un pari numero di volte, irrequieta.

Silenzio.

"Dovevo aspettarmelo..." Commentò con un mezzo sospiro rassegnato.

Il suo comportamento era stato tremendo ed era certa che agli occhi di Natsume ormai la sua immagine fosse rimasta livida dalla sua slealtà nei confronti di quest'ultimo.

Riprovò un'altra volta a bussare.

Anche se Natsume dovesse essere arrabbiato con lei, ragionò mentalmente, doveva comunque tentare di dimostrarsi pentita o tantomeno in colpa- chiarificando che no, non era sua intenzione escluderlo e no, voltargli le spalle in alcun modo faceva parte dei suoi piani, ma si era talmente tanto imbarazzata dopo quel bacio che era sicura non sarebbe stata in grado di guardarlo in faccia evitando di diventare un pomodoro o direttamente esplodergli in faccia.

Un piccolo bagliore di luce si fece visibile oltre la fessura della porta e subito si ritrovò ad esclamare. "Natsume!" Deglutì, "Natsume sono Mikan!"

Lo scricchiolio del legno le fece intendere che il ragazzo fosse fermo davanti alla porta, o tanto meno che ci si fosse avvicinato.

"Natsume..." Riprese, questa volta con più calma, le mani delicatamente premute contro il legno della porta.

"Io... sono venuta qui per scusarmi" Buttò giù un groppo di saliva. "Ma anche per sapere come stavi.. perché s-so che non ti sono stata vicina, anzi, ho fatto un enorme casino e so che ti avevo promesso delle cose, ma poi come una stupida non ho saputo agire razionalmente e.. e ho rovinato tutto." Concluse, il volto contorto in un'espressione di pura tristezza.

Non si sentiva più nulla, tanto che era sicura il corvino se ne fosse andato se non fosse stato per lo spazio ombreggiato che si intravedeva da sotto la porta ad indicare la presenza di due piedi.

"Ti prego perdonami... voglio solo sapere se stai bene." Mormorò infine la ragazza, riposando il capo contro l'asse lignea scura.

La serratura scattò e subito Mikan si rimise dritta, percependo la porta aprirsi, di poco, ma pur sempre aprirsi.

"Natsume?" Lo chiamò nuovamente.

"Sicura di voler sapere come sto?" La voce del ragazzo gli arrivò roca e consumata, un velo leggero di abbandono appena celato.

La castana annuì, per ricordarsi che probabilmente l'altro non poteva vederla.

"Si. Lo voglio, giuro che non mi spaventerò più o scapperò, lo giuro su Hotaru!" Esclamò poggiando una mano sul cuore.

Un lungo sospiro fu udito e finalmente la porta si aprì del tutto.

Natsume non le era mai parso così... piccolo: la felpa nera lo avvolgeva completamente, sicuramente era dimagrito. I capelli erano arruffati e leggermente oleosi alla vista. 

La osservava con i suoi occhi stanchi, segnati da due borse piuttosto evidenti.

Mikan stette ferma immobile qualche istante poi, con respiro tremante allungò una mano verso la spalla del ragazzo e quando vide che egli non fece niente per scansarsi, tanto meno dar nota di fastidio, gli si avvicinò ancora di più, finalmente portando le sue piccole braccia ad avvolgerlo in un abbraccio. 

"Hey... perché non entriamo? Sembri stanco..."

Mormorò dopo un po' e il corvino annuì piano contro la sua spalla. Con calma Mikan fu in grado di chiudere la porta dietro di loro e portare il ragazzo fino al letto sfatto.

"Sdraiati forza, sembra tu stia per svenire da un momento all'altro..." 

Commentò tristemente lei per poi alzarsi con l'intento di prendergli un bicchiere d'acqua.

"Non andare..." 

Occhi cremisi ti sfiorarono.

"Volevo prenderti dell'acqua..." 

"Non la voglio... resta qui."

"Io... okay" 

Cedette e, mordendosi l'interno guancia nervosa, si sdraiò sul lato libero del letto. Voltò il capo verso il ragazzo al suo fianco. 

Sul cuscino i loro capelli castani e ebano si mischiarono in una sfumatura indefinita. Le dita si intrecciarono.

"Natsume... io volevo chidereti una cosa.."

Il corvino sbatté lentamente le palpebre, aspettando che continuasse.

"Il motivo per cui non.. il motivo per cui ti ho evitato per tutto questo tempo in realtà è perché mi sentivo... in imbarazzo."

"In imbarazzo?" La voce del corvino risuonò come un soffio freddo d'inverno e Mikan deglutì, sentendosi leggermente intimidita.

"Sì..." Confessò, passando nervosamente la lingua contro i denti.

"Io... forse per te non è stato nulla e lo capisco però... in bagno quando tu mi- mi hai... baciato- io non so, voglio dire, non capisco il perché."

Okay. Lo aveva detto, ora non sitorna più indietro, è fatta- aveva definitivamente premuto il bottone rosso con scritto sopra non premere.

Il corpo di fianco al suo si mosse e la castana dovette attingere a tutte le sue forze per non spostare gli occhi dal soffitto, altrimenti avrebbe sicuramente pianto: riusciva già a sentire le iridi arrossarsi e farsi lucide.

"Perchè ti ho baciato?"

Mikan annuì.

"L'ho fatto perchè volevo." 

"Cosa vuol dire?"

Silenzio.

La ragazza si mise improvvisamente seduta.

"Natsume ho bisogno di saperlo! Ti prego, anche se quello che dirai distruggerà quello che provo e sento nei tuoi confronti- io ho bisogno di sapere perché... perché non ce la faccio a guardarti e far finta di non avere un tornado nel petto."

Eccole: le lacrime, salate come il mare, presero a discendere la dolce curvatura dei suoi zigomi, fino alle gote rosate e poi agli angoli della bocca.

Sii maledii mentalmente, asciugandosi le ciglia umide con il dorso dei pugni.

Gli occhi rossi del moro la seguirono con attenzione e se mikan avesse avuto la vista meno appannata avrebbe notato come le mani del ragazzo tremassero e la mascella gli si irrigidiva alla vista della ragazza che, col volto rosso e l'aria rassegnata gli stava ammettendo l'amore che provava per lui, convinta del suo più che ovvio rifiuto.

"Mikan..." Le si avvicinò, avvolgendole i polsi con i propri palmi. Cercò di calmarla, invano.

"Sakura, guardami."

Gli occhi nocciola della femmina si posarono su di lui, le gote arrossate perché anche se non volendo- l'aveva appena chiamata per nome e il suo cuore fece una capriola nel suo petto.

"L'ho fatto perché mi piaci, e perchè ti voglio con me, sempre, e quella volta in bagno ti ho baciata perché speravo che così facendo saresti rimasta e non mi avresti lasciato come..." 

Si morse il labbro, non sapendo come continuare.

"-Come Ruka..." finì per lui Mikan.

"Si..." La sua fronte si poggiò contro quella di lei. "Però sei tornata... tu sei rimasta..." Questa volta fu lui, pervaso dall'emozione, a concedersi un paio di lacrime.

Mikan annuì ancora commossa, avvolgendo le mani attorno ai polsi sottili del ragazzo che aveva avvolto le sue guance con le proprie dita.

"Sono qui... e ti prometto che non me ne andrò mai, se mi vorrai con te."

Natsume annuì, lasciandole un bacio sulla fronte come sigillo di questa promessa.

"Non potrei sperare altro."

"Sei tutto quello di cui avevo bisogno Sakura."

...

..

.

ANGOLO AUTRICE:

E la storia si conclude così hehe. 

Sto pensando se produrre qualche spin off ma sono ancora indecisa, è qualcosa a cui sareste interessat*?

Fatemi sapere cosa ne pensate e perdonatemi per aver avuto la costanza di un bradipo con gli aggiornamenti :,)

Grazie ancora <3
   
 
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