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Autore: Kuruccha    03/12/2021    0 recensioni
Non nega nemmeno di aver pensato a lui, talvolta, in quei dieci anni; e dieci anni sono tanti, un tempo lunghissimo per rimuginare su quel che non è mai stato e che mai sarà, e che proprio per quello si tinge di tutte quelle tinte che mai sfumerebbero così bene in una storia vera.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayane Yano
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Al tempo passato


Alla fine passano sul serio dieci anni prima che Ayane abbia l’occasione di parlare di nuovo seriamente con Pin, e dieci anni sono così tanti che tutti i suoi studenti attuali lo chiamano Professor Arai e mai si sognerebbero di riferirsi a lui usando un soprannome.

Non è che non l’abbia visto per dieci anni, perché dieci anni sono lunghi quando la tua città natale è un buco di qualche decina di migliaia di persone. Forse in realtà il problema è proprio quello: ha continuato a guardarlo per dieci anni, le prime volte cercandolo con il cuore che ancora sobbalzava nell’intuire il suo profilo in lontananza, poi provando ad ignorarlo e sminuire ogni sensazione, e dopo ancora riprendendolo - quasi sgridandolo - nel silenzio della propria mente per ogni cavolata che lo vedeva fare nei pochi giorni in cui ritornava da Tokyo - ma dai, ma guardalo, ma si può essere ancora così infantili alla sua età?

Non nega nemmeno di aver pensato a lui, talvolta, in quei dieci anni; e dieci anni sono tanti, un tempo lunghissimo per rimuginare su quel che non è mai stato e che mai sarà, e che proprio per quello si tinge di tutte quelle tinte che mai sfumerebbero così bene in una storia vera; e nel vederlo, ogni volta, ricorda di aver immaginato mille situazioni diverse, spesso banali, meno spesso sciocche, ma molto spesso così realistiche da farla innervosire e poi arrossire. E forse è proprio quello il guaio; quelle centinaia e centinaia di occasioni perse, che magari erano lì lì per essere colte, se solo lei ci avesse provato davvero con più convinzione, sono spesso state il nido sicuro a cui fare ritorno se il resto andava male - quel ragazzo così carino del suo corso con cui è stata due anni e che poi si è rivelato un’ameba; il primo lavoretto part-time che adorava fino a quando il locale non aveva chiuso per ristrutturazione e mai più riaperto; quella collega assunta in azienda il suo stesso anno che poco dopo si è trasformata in una vera vipera.

Eppure, sarebbe sbagliato dire che pensava a lui continuamente; ha avuto un sacco di appuntamenti, qualche fidanzato serio e, anzi, spesso non lo ritrovava nei suoi pensieri per lunghissimi periodi di tempo, talvolta anni interi, ma ricascava nella sua trappola ogni volta che faceva ritorno a casa e il suo cervello ripeteva ad intermittenza Pin, Pin, Pin .

E non è davvero per propria volontà se alla fine si ritrova a parlare di nuovo con lui, quanto piuttosto per un gioco del caso; ed è sicura che si possa definire caso , sia perché in quei dieci anni ha sempre liquidato la questione con Chizuru e Sawako parlando della sua cotta al passato, sia perché ha estratto lei i biglietti per assegnare i posti a sedere del banchetto nuziale di Chizuru e Ryu (e quei biglietti si erano resi necessari visto che non c’era nessuno che volesse stare volontariamente vicino a Pin).

Resta il fatto che dieci anni saranno anche lunghi ma alla fine quel giorno, commossa fino alle lacrime per il matrimonio di una delle sue migliori amiche, col mascara waterproof ancora perfetto sulle ciglia e un impeccabile vestito rosa cipria che le scivola addosso come seta, seduta al tavolo deserto si ritrova a parlare di nuovo seriamente con Pin e ne rimane confusa; un po’ perché lui è sempre lo stesso, un po’ perché lui è cambiato, un po’ perché è diverso da come è sempre stato per lei in quei dieci anni; un po’ perché si chiede cosa ci trovasse di così bello in lui, un po’ perché il suo cuore batte all’impazzata, per quanto lei cerchi di tenerlo razionalmente a bada. Forse un po’ è anche perché la sua frase d’esordio dopo dieci anni è stata «Se ti viene in mente di avanzare quella tartina posso mangiarla io».

Fortunatamente, dieci anni sono anche più che sufficienti perché lei possa legalmente scolarsi tre bicchieri di cocktail senza che nessuno si sogni di fiatare, e quel nessuno comprende anche Pin. Ed altrettanto fortunatamente può dare la colpa all’alcool se ad un certo punto lui arrossisce e le dice «Piantala di fissarmi a quel modo».

«Mi sto solo chiedendo quanto ti ricordi di me» gli risponde. «Chissà quante studentesse ti hanno confessato il loro amore in questi dieci anni.»

«Non ti basterebbero due mani per contarle» le risponde. Poi la guarda, scrolla le spalle e continua. «No, a ben pensarci, forse una mano è sufficiente.» Ci ragiona ancora. «Se vogliamo dirla tutta, da quella mano puoi togliere quattro dita. Il professor Arai è diventato una persona seria, Yano.»

«Questo significa che sono ancora l’unica» gli risponde con una certa soddisfazione, sogghignando sotto i baffi. «Non sarò carina ma sono rimasta l’unica.»

«Quella è l’unica cosa che puoi dire al passato. A dire il vero, ora ti trovo considerevolmente carina.»

Anche quel complimento le fa uno strano effetto, ed è quasi delusa nello scoprire che non è affatto come se l’era immaginato; il cuore non le balza in petto, niente rossori, nessun passionale occhi-negli-occhi col mondo attorno a loro che sparisce. 

«Questo è perché ora sono considerevolmente carina, ma lo ero anche dieci anni fa.»

«Certo» le risponde, e quello sì che le agita qualcosa in fondo allo stomaco, perché mai e poi mai aveva considerato che in quel momento lui avesse potuto mentirle .

«Questo è l’alcool che parla, Pin.»

Lui scrolla ancora le spalle. «In un certo senso sei stata un punto di svolta. Da quella volta ho deciso che non sarei più stato un professore del quale fosse possibile innamorarsi.»

Lo dice con una tale epicità che le scappa una risata. «Beh, non che tu lo sia mai stato, in realtà.»

«Mi ci sono impegnato, cosa credi.»

«Sei sempre stato una tale frana con le donne!»

«Sei crudele.»

«Molto più di quanto lo sia mai stato tu» gli risponde e, alcool o meno, è totalmente sincera. «Diciamo che ora posso comprendere meglio le ragioni del tuo rifiuto. In questo senso dieci anni fanno miracoli.»

«Buono a sapersi.»

Rimangono zitti per un po’, un tempo abbastanza lungo perché il cameriere abbia la possibilità di avvicinarsi, raccogliere l’ordinazione di un altro cocktail e portarlo al tavolo. Ayane finge di osservare gli altri invitati che interagiscono tra loro, ma sa che la propria attenzione è altrove ed è conscia che anche per Pin sia lo stesso.

«Quando riparti?» le chiede infine.

«Tra un paio di giorni. Non c’è niente che non possa sbrigare anche da qui, lavorerò da remoto.»

«Sei proprio diventata un’adulta» le risponde, e le sembra di cogliere un certo sollievo nelle sue parole e nel suo sguardo; una certezza che probabilmente ha cercato a lungo, magari non per dieci anni, ma è sicura di non sbagliarsi di molto.

«Assolutamente sì. E nel caso te lo stessi chiedendo la mia risposta è no.»

«La tua risposta a cosa?»

Si volta per guardarlo dritto negli occhi. «No, non verrò con te a bere un caffè o qualcosa di simile» dice, sorridendo. «Treno partito, occasione perduta.»

«Non avevo nessuna intenzione di domandartelo» risponde, col rossore delle guance a tradire la verità. «Assolutamente nessuna. Categoricamente no.»

«Certo.» Cerca la mano di Pin tra le pieghe della tovaglia e la stringe brevemente, appena prima di alzarsi per salutare tutti e tornare a casa, e si ritrova a dover ammettere che da quella stretta ricava ancora un po’ di quel batticuore di dieci anni prima. «Certo.»

 


03.12.2021

Ommioddiommioddio. Dico solo che la Maritombola ha fatto il miracolo. Prompt #79, "Considerevole age difference" che è tipo la sostanza di questa relazione.

Grazie alla mia Capitana Alister per il betaggio notturno eppure perfetto <3

   
 
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