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Autore: terryoscar    05/12/2021    8 recensioni
AUTRICI: Aizram_G Terryoscar
Un piccolo racconto, pochi capitoli, per un finale alternativo. Oscar e André sono sopravvissuti ma hanno comunque seri problemi di salute ed un generale che li cerca.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io e te insieme per sempre
 
Siamo riuniti nella sala da pranzo per la colazione, mio padre occupa il posto d’onore, mia madre è alla sua destra, io e Andrè siamo seduti l’uno accanto all’altro, anche la nonna è con noi.
 
Mio padre dice: “André, come va la tua vista?”
“Ecco Signore, il dottore che sta curando Oscar mi ha presentato a un suo collega, è uno specialista della vista …”
“Cosa ti ha detto?”
“Ma Voi come …”
“Come ho fatto ad accorgermi che tu avevi problemi?! … Dimentichi che sono un soldato? A me non sfugge nulla! … Mi sono accorto che non vedevi bene quel giorno che ci siamo salutati nelle scuderie, mi avevi confuso con Oscar …”
“Si, è vero!”
“Allora, dimmi cosa ti ha detto lo specialista?”
“Per un certo periodo mi ha bendato l’occhio e poi mi ha fatto impacchi di unguenti ma alla fine mi ha detto che se la vista mi si era abbassata è stato a causa della stanchezza e la vita in caserma non aveva fatto altro che peggiorare una situazione già compromessa.”
“Uhm … quindi è un problema risolvibile!”
“Sissignore! Da quando siamo arrivati qui, la mia vista è decisamente migliorata.”
Marguerite sussurra commossa: “Sono contenta! “
Vedo le lacrime rigare il volto di mia madre, abbasso il capo, poi sento la sua voce: “Oscar, oggi pomeriggio andremo dalla sarta, dovrai scegliere il tuo abito da sposa! .. Ovviamente André, dovrai accompagnarci visto che anche lo sposo ha bisogno di un abito adatto all’occasione … e anche tu, Nanny! ”
“Grazie Madame!” Risponde mia nonna.
“Nanny, sono davvero contenta di preparare le nozze della mia ultima figlia!”
Sento la voce decisa di mio padre: “Si approssima il Natale e con esso il tuo genetliaco. Oscar, propongo che ti sposi il giorno del tuo compleanno!”
“Il giorno del mio compleanno!?”
Vedo il volto di André illuminarsi e ribatte: “Sarebbe bellissimo sposarsi quel giorno e poi è la vigilia di natale!”
Mio padre continua: “Stamattina ho mandato le missive alle tue sorelle per informale che ti sposi.”
“Ecco io …”
“Forse non ti fa piacere?”
“Si, certo che si …”
“Bene, tua madre e Nanny si occuperanno dei preparativi , dovete decidere in quale chiesa celebrare le nozze ma … credo che la Basilica di San Marco sia perfetta per  le tue nozze.”
“Cosa?”
“Forse non ti piace? … La conosco, ci sono stato in gioventù quando tua madre ed io eravamo da poco sposati. La Cattedrale di San Marco è molto bella e poi il campanile … si, è adatta al mio erede! A proposito Oscar … da palazzo Jarjayes ho portato diversi ritratti che riguardano la nostra famiglia tra cui il tuo …”
“Il mio!?” domando stupita.
“Si, il tuo … l’unico che ti ritrae nelle sembianze del dio della guerra: Marte. ”
“Oh ma … grazie Padre!” Rispondo in un sussurro.
Vedo André illuminarsi, mi prende la mano sotto il tavolo e sussurra: “Credo che sul camino andrà benissimo!”
“Come desideri … Andrè.”
 
 
Il resto della giornata trascorre lento, mia madre e Nanny mi hanno trascinata dalla modista, alla ricerca di un abito adatto a me. Non troppo largo, non troppo sfarzoso. Elegante e sobrio, che non mi costringa il petto, come ha ordinato il dottore. Poi siamo stati alla Basilica di San Marco per organizzare la cerimonia, mio padre ha insistito per parlare con l’arciprete, vuole che la cerimonia sia qui. Si è intestardito ed alla fine a me importa solo sposare il mio Andrè.
 
 
 
E’ sera, André ed io siamo nelle scuderie. André ha prima sellato César poi Alexander, mi guarda e domanda: “Perché sei silenziosa?”
“Sto pensando a mio padre …”
“Riguardo a cosa?”
“Vuole che ci sposiamo nella Basilica di San Marco …”
“Invece tu avresti voluto una semplice cerimonia in una piccola chiesetta.”
“Già … invece …”
“Invece tuo padre vuole che il suo erede abbia un matrimonio come si conviene.”
“Non scherzare André!”
“Ma io non sto scherzando!” dico avvicinandomi. L’abbraccio, le poso un piccolo bacio e sussurro: “A me non importa dove e quando … l’importante è che tu diventi mia moglie.”
“E tu mio marito!” sorrido. “Forza André! Andiamo! Voglio andare in città e bere qualcosa.”
“Come ai vecchi tempi?”
“Si, come ai vecchi tempi! Ah ahah …”
 
 
André ed io montiamo a cavallo e andiamo al galoppo fino a raggiungere la città.
 
Portiamo i cavalli al trotto, ci guardiamo intorno, leggo l’insegna: “L’antica locanda”
André arresta il cavallo e dice: “Che ne dici di fermarci qui?”
Arresto l’andatura del mio cavallo e rispondo: “L’importante è che abbiano del buon vino, non vorrei tornare a casa ubriaca! Ah ahah …”
“Beh … in tal caso potremmo prendere una stanza, non ti pare?”
“Ma cosa dici André?! Dimentichi che in questo momento non indosso gli abiti da dama, penserebbero che … che …”
“Oscar, spero che un giorno tu indossi un bel vestito da donna e …”
“Per fare cosa?”
“Per passeggiare mano nella mano lungo il Canal Grande!”
“Mano nella mano?! Se mai al tuo braccio, proprio come fanno i gentiluomini e le vere dame! Ah ahah ..”
Sorrido sornione, sussurro: “Prendimi pure in giro, tanto io ci spero.” Rispondo scendendo da cavallo.
 
Scendo anche io da cavallo e facciamo il nostro ingresso nella locanda, l’oste ci viene incontro, sorride e dice: “Benvenuti nella mia locanda, Signori! … Prego accomodatevi!”
“Grazie!” Rispondiamo quasi in coro.
André chiede: “Vogliano un tavolo!”
“Ma certo Signore!”
Sentiamo alle nostre spalle una voce familiare, è Giuseppe Zanon, il direttore della banca: “Niente affatto, sarete miei ospiti! Prego, accomodatevi al mio tavolo con i miei amici!”
André ed io ci scambiamo uno sguardo fugace, non possiamo evitare di unirci a loro.
“Prego Conte Jarjayes, Signor Grandièr accomodatevi!” Dico felice facendo cenno di prendere posto.
 
André ed io ci sediamo al tavolo, Zanon ordina all’oste: “Il Conte ed il suo amico sono miei ospiti, portate il miglior vino che avete nelle vostre cantine!”
“Sissignor Zanon!” Rispondo allontanandomi allegro.
 
Zanon ci presenta ai suoi amici. “Conte Vi presento i miei amici, loro sono i miei soci, finanziatori della mia banca.”
“Molto lieta!” Rispondo porgendo la mano per una stretta di mano poi lo fa anche André.
Uno di loro domanda: “E così siete Voi il celeberrimo Conte Jarjayes che ha acquistato la villa dei Zanon!?”
Oscar sussurra sotto voce: “Addirittura celeberrimo?!”
Il secondo dice: “Non potete negare che avete acquisito un certo rilievo qui a Venezia?!”
Zanon continua: “Conte, spero che diventiate cliente della mia banca.”
Sorriso e ribatto: “Vedo che non conoscete i mezzi termini Monsieur Zanon.”
“Ih ihih … Effettivamente! … Gli affari sono affari Conte!”
“Si, certo! Comunque nei prossimi giorni mio padre ed io verremo in banca.”
“Oh bene, bene! Quindi anche Vostro padre si è trasferito a Venezia!”
 
Intanto l’oste ci serve il vino. “E’ il migliore della casa, sono sicuro che lo gradirete!” dice allegro mentre  si allontana.
 
Zanon solleva il bicchiere e dice: “Conte, ho saputo che presto Vi sposerete, spero di essere invitato!”
La richiesta di Zanon mi mette in imbarazzo, poi sussurro: “Ma certo!”
André continua: “Oscar ed io saremo lieti di avervi come ospiti, il matrimonio si celebrerà la Vigilia di Natale.
“Ma che magnifica idea! Grazie Conte, per noi sarà un vero piacere dividere con Voi un momento tanto importante!” dico bevendo l’ultimo bicchiere. Poi mi alzo guardo i miei soci e dico: “Amici, si è fatto tardi, meglio andare!”
 
Zanon continua: “Conte assaggiate!”
 "Si si ... assaggio ......" Poi afferro un bicchiere, faccio per bere ma sento una mano calda, più grande della mia, appoggiarsi e trattenermi.
"Oscar ..... è proprio il caso?"
Sento la voce calda di Andrè, una carezza per me.
Lo guardo e rispondo: "Si, hai ragione!" Poso il bicchiere.
Sorrido, la mia Oscar, così dolce ed avventata. Poso una mano sulla sua guancia in una leggera carezza.
 Zanon si alza con i suoi amici e dici: "Bene, per noi si è fatto tardi. Scusateci!"
 "Si certo, buona notte allora!" Rispondo sorridendo mentre sento lo sguardo di Andrè addosso, dolce, una carezza.
Vedo  Zanon e gli altri allontanarsi, stringo ancora la mano della mia Oscar e sussurro: "Sarebbe meraviglioso se questa notte  ci fermassimo qui, che ne pensi?"
 "Si ..... però .... non credi che a casa si preoccuperebbero? Non vorrei fare preoccupare tutti ....."
"Hai ragione, dobbiamo resistere. Ormai mancano poche settimane al nostro matrimonio."
"Resistere ...... insomma ..... non è che dobbiamo vivere in castità per le prossime settimane ........ basterà fare ..... attenzione" Rispondo sorridendo.
Mi perdo nel suo sguardo dolce e mormoro: "Faremo molta attenzione, anche se ti vorrei con me ogni notte."
Sorrido, la dolcezza e la forza di Andrè mi scaldano.
"Su forza, andiamo".
Ci alziamo, Andrè mi sistema la mantella sulle spalle, usciamo fuori dal locale e dei piccoli fiocchi bianchi cadono dal cielo, leggeri, come tante piume.
"Andrè .... nevica, a Venezia!" Allungo una mano ed un fiocco si posa sul palmo. Sorrido felice, è tutto così .... perfetto.
"Tu sei perfetta ... mia adorata Oscar."
 
 
 
 Sono in piedi dietro la vetrata della finestra, vedo scendere la neve copiosa. Nelle mani stringo la mia pipa, una bocca, un'altra e un'altra ancora. Penso a Parigi ormai lontana, a Oscar che a breve convolerà  a nozze con André. Mai avrei immaginato che quel ragazzino timido, dolce e così a modo un giorno sarebbe diventato il marito di Oscar! .... Guardo oltre la finestra, vedo dapprima due figure all'orizzonte diventare sempre più nitide, sono loro. Li guardo compiaciuti poi mi siedo alla poltroncina accanto alla finestra e finisco il tabacco nella mia pipa.
 
 
Sistemiamo i cavalli nella scuderia, diamo loro acqua e fieno, chiudiamo la porta per mantenere caldo l'ambiente ed entriamo in casa. Togliamo i mantelli, li scrolliamo dalla neve e raggiungiamo il salottino per scaldarci davanti al camino.
 
Sento i loro passi, alzo lo sguardo dalla pipa, li vedo arrivare.
 "Coff coff .... "
Sentiamo un tossire mentre entriamo abbracciati stretti, ci voltiamo e vediamo mio padre seduto che ci scruta severamente.
"Buona sera Signor Generale!" saluto mentre mi sciolgo imbarazzato dall'abbraccio di Oscar.
 "Buonasera......" osservo I miei due ragazzi severamente, "È un po' tardi, non trovate? E nevica...."
Rimango basita per le parole di mio padre: mai ci ha fatto un appunto sull'ora del rientro.
"E tu Oscar....devi avere riguardo! Guarda, sei tutta infreddolita....ed hai i capelli umidi!!"
"Ecco io ..."
"Tu ora vai in camera tua, ti cambi e ti metti al caldo!!"
Mi avvicino al camino per scaldarmi le mani, sorrido e sussurro: "Scusatemi, ma non Vi credevo così premuroso!"
 "Ed io non credevo che André non si occupasse di te!! Insomma....Sei ancora convalescente!!" L'atteggiamento del generale mi mette in imbarazzo, mormoro: "Avete ragione Signore! Anche se Oscar sta meglio deve riguardarsi."
"Bene, quindi ora puoi ritirarti nella tua stanza!
Guardo mio padre, sorrido e con atteggiamento sornione ribatto: "Ho capito, volete rimanere da solo con Andrè, se è questo che volete, vi lascio. Buona notte Padre! ... Buona notte Andrè!" Dico mentre mi allontano.
 
 
Sento lo sguardo del generale addosso, mi osserva come fossi un nemico, sembra che mi stia studiando. Inizio a preoccuparmi, quello sguardo freddo, quegli occhi che potrebbero uccidere. Mi sento preoccupato, non vorrei che il generale avesse cambiato idea ....
"Bene Andrè, ora veniamo a noi". Sento la voce decisa ed autoritaria del generale, quest’uomo è imprevedibile, non vorrei che avesse cambiato idea e avesse riconsiderato la questione matrimonio e il fatto che Oscar sia una donna.
Mi avvicino lentamente e domando: "Signore cosa succede?"
 "Siediti, e parliamo da uomo a uomo"
Mi siedo timidamente, dall'alto guardo il Generale, sussurro: "Vi ascolto Signore ..."
 "Andrè .... tu .... tu ami mia figlia?"
Sorrido appena e rispondo: "Più della mia stessa vita!"Faccio un sospiro, ha detto figlia quindi almeno il punto non è in discussione.
"Bene, me ne compiaccio. Ma tu sai che ..... come dire ..... l'amore è anche .... desiderio ....."
"Ma ... non capisco, Signore ..."
"Certo che capisci! Andrè ... io sono un uomo per bene, rispettato e rispettabile. Ed esigo che anche i miei famigliari lo siano"
"Lo so Signore."
 "Ecco, quindi comprenderai bene che tu devi attendere il matrimonio per dividere il letto con mia figlia. Già non si è mai visto che due fidanzati vivano sotto lo stesso tetto .... ma dividere il letto no, questo sarebbe davvero troppo. Sono stato chiaro Andrè?!"
Sono imbarazzato per il discorso del Generale, sussurro appena: "Signore, non è mia intenzione mancarVi di rispetto e soprattutto non voglio turbare Oscar." mi alzo e continuo: "State tranquillo Generale, Vi prometto che non accadrà."
"Ecco, meglio così Andrè. Ed ora, puoi ritirarti anche tu ..... a domani" Rispondo serio mentre prendo la mia pipa tra le mani.
“A domani Signore!" Rispondo mesto mentre mi allontano.
 
Che imbarazzo. Ho avuto l'impressione che mi leggesse nel pensiero.
 
Osservo Andrè, attendo che si allontani e raggiunga gli alloggi del piano terreno, poi mi alzo, salgo le scale, passo davanti alla stanzadi mia figlia, mi fermo un attimo, penso a quanto sia bella, forte e simile a me. Sospiro al pensiero di cosa avrà passato, decido di proseguire e raggiungere mia moglie nella nostra stanza.
 
 
Sono nella mia stanza, ho l'impressione di ascoltare ancora la voce del Generale, certo che mi ha messo a disagio! ... Non si è mai preoccupato di me e Oscar come coppia, mi ha sempre accordato la sua fiducia ... almeno credo ... invece adesso che sono il suo promesso sposo mi tratta in maniera diversa.
 
 
Entro nella nostra stanza, spalanco la porta e vedo Marguerite attendermi seduta davanti alla specchiera, mentre si spazzola i capelli. Mi lascio cadere su una poltrona, la vedo voltarsi sorridente.
"Augustin, cosa ti angustia così tanto?"
Sbottono la giacca e rispondo: "Ho detto ad André di rispettare mia figlia."
"Era proprio necessario?"Sento la voce melodiosa di mia moglie, una punta di ironia nelle sue parole.
"Certo! Il medesimo discorso l'ho fatto agli altri generi e André non è diverso dagli altri."
"Si certo, ma Andrè .... oh, non importa. Però ricorda che lui si è preso cura di nostra figlia, si è occupato di lei da sempre ed in questo ultimo periodo in maniera particolare. Sai, se avessimo avuto un figlio, avrei voluto che fosse come lui"
"Considero André come se fosse mio figlio... gli sarò sempre grato di essersi preso cura di Oscar! ... E poi questo è stato il motivo per cui l'affiancai sin da bambino. Volevo che Oscar imparasse a comportarsi come un uomo e che André la proteggessi da ogni pericolo e soprattutto che le impedisse di commettere pazzie."
"E allora perchè gli hai detto di rispettare nostra figlia? Io sono certa che si amino ...... e non credo proprio che sia il caso di ricordare loro certe cose. In fondo, siamo loro ospiti!"
"Anche se siamo suoi ospiti, sono suo padre e come tale mi comporto!"
 "Come desideri, caro", Mi alzo dalla poltrona, raggiungo il letto, sposto le coperte e mi sistemo. "Certo che fa davvero freddo! Su, vieni qui, in due il letto è molto più caldo"
 " ... Uhm ... devo ancora cambiarmi. Farò in un attimo!"
 
 
 
 
 
Mancano pochi giorni al matrimonio, mio fratello ha promesso di raggiungerci, spero che arrivi in tempo.
Sono seduta nel salottino del piano terreno, il caminetto è acceso, l'ambiente è caldo. Mio marito e Andrè sono usciti, Augustin vuole conoscere il banchiere da cui Oscar ha acquistato la casa. Nanny ha appena portato due tazze di cioccolata calda, una per me ed una per Oscar, quando dalla finestra vedo una gondola fermarsi nella calle, nell'attracco della nostra dimora.
 Chiara ed io siamo sulla gongola, il gondoliere attracca, ci aiuta a scendere. Porgo la mano a mia moglie e dico: "Fa attenzione cara."
"Si, certo. Chissà come starà tua nipote! Nell'ultima lettera che ci ha mandato, assieme al suo indirizzo, ha detto ben poco di se.”
 "Oscar è una donna di poche parole ma sono sicuro che starà meglio."
"Si, hai ragione. Su, bussiamo così lo scopriremo!", rispondo mentre vedo il gondoliere scaricare i  nostri bagagli. "Certo che Venezia è davvero un città affascinante!"
"Appena ci saremo sistemati, voglio fare un giro per la città!"
“Certo! Sarà un vero piacere accompagnarti!" Rispondo mentre vedo la porta spalancarsi e mia sorella accogliermi con un gran sorriso.
"Chiara, Fabrice! Benvenuti!!"
 "Marguerite cara!" Esclamo mentre abbraccio felice mia cognata.
 Raggiungo mia madre all'ingresso, la vedo mentre abbraccia lo zio.
"Benvenuti!"
 Osservo mia nipote, rispondo allegro: "Oscar che gioia rivederti! ... Noto con immensa gioia che stai bene!"
"Si, sto molto meglio, grazie Zio" Rispondo felice anche seun poco imbarazzata, non gradisco molto parlare di me.
"Oscar, non vedo André! ... Marguerite, dov'è Augustin?"
 "Sono usciti, ma credo che torneranno tra non molto, ma ora entrate! Fa davvero freddo qui fuori! Su, forza ..... e per i bagagli ..... Belle, puoi occupartene tu, magari chiedendo aiuto anche alla cuoca?"
 "Sono tanti, dovrò chiedere aiuto. Vado a chiamare la servitù, con permesso!" Rispondo correndo via.
"Non correre così!! Belle, potresti inciampare!" Mi volto verso mio fratello ed aggiungo: "Per ora abbiamo poco personale e quella ragazzina è un vero terremoto! E' bravissima, si presta a fare qualsiasi cosa ma ..... ogni tanto ho paura che cada, talmente corre veloce"
"E' la gioventù, mia cara sorella! Ah ah ah ..."
"Ma ora entriamo! Su, tutti al caldo" Rispondo sorridendo, mentre rientro in casa seguita da mio fratello e mia cognata.
 Raggiungiamo il salottino, vedo mia cognata fermarsi davanti al caminetto e scaldarsi. In effetti lì fuori fa un gran freddo.
"Avete fatto un buon viaggio?"
 "Non proprio! ... Il cocchiere è stato poco bene e siamo stati costretti a fermarci svariate volte. Per fortuna nulla di grave."
"L'importate è che siate qui .... in tempo per le nozze di Oscar! Mancano solo pochi giorni! Sono davvero felice" Rispondo allegra mentre Oscar sorride un poco imbarazzata. Parlare di lei la mette sempre un po' a disagio.
Nanny ribatte: "Madame Marguerite ha fatto preparare la Vostra camera e riguardo al Vostro cocchiere alloggerà nel piano di sotto."
"Grazie mille! Se non vi dispiace, andrei di sopra a cambiarmi, ho tutti gli abiti umidi!"
 "Venite con me, Vi accompagno."
Osservo mia cognata e mio fratello seguire Nanny, mi siedo su un divanetto, faccio segno a mia figlia di fare altrettanto ed aggiungo: "Sono davvero felice che siano arrivati in tempo, Oscar. Vedrai, sarà una giornata bellissima!"
"Madre, sono felice di sposare André, il resto non mi importa."Osservo mia figlia, indossa abiti maschili, semplici ma di buona fattura. Siede dritta, appena appoggiata allo schienale, ha le gote un poco rosse, come sempre quando si trattano certi argomenti.
"Sono felice anche io .... soprattutto di poterti vedere sposa ..... solo pochi mesi fa non avrei creduto che fosse possibile!" Sono commossa, sento una lacrima scendere su una guancia e rigarmi il viso. Allungo le mani e stringo tra le mie quelle di Oscar. "Oscar, figlia mia ..... sniff...."
"Madre ...."
 
 
Il Generale ed io facciamo irruzione nel salone, dico: "Fuori le scuderie abbiamo visto la carrozza con lo stemma dei conti Laborde."
Mi volto non appena sento la presenza di Andrè, vedo al suo fianco mio padre. "Si, sono arrivati da poco.”
"Mi fa piacere ... Oscar, i tuoi zii potrebbero essere gli altri due testimoni, cosa ne pensi?"
 "Certo!! Ne avevamo appunto già parlato .... quando siamo stati loro ospiti. Sono felice che siano giunti per tempo!"
 Mi avvicino alla mia fidanzata, prendo la sua mano e continuo: "Hai fatto la prova del tuo abito da sposa?"
"Si, certo. Anche se l'idea di sposarti con indosso un bel completo maschile ..... mi attira molto!"
 Sento tossire mio padre: "Coff ... coff ... non mi sembra il caso! Dovrai entrare nella cattedrale con me e due uomini non entrano in chiesa al braccio!"
 Alzo gli occhi al cielo, un poco scocciata. "Lo so ..... ma non è per questo motivo che indosserò un abito femminile. Sapete bene che a me non importerebbe nulla delle critiche", poi mi volto verso Andrè ed aggiungo: "Lo farò solo per te, ma sappi che sarà l'ultima occasione in cui indosserò quelle trappole! Ne ho avuto abbastanza durante il viaggio .... io non sono e non sarò mai una damina per bene"
Sorrido e sussurro: "Lo so, ed io ti voglio così come sei ... non voglio che tu cambi."
"Anche io ..... ti voglio come sei ...... "
Vedo mio padre imbarazzato, abbasso lo sguardo, lui mi dice: "Domani verranno gli addetti per allestire la sala centrale della villa. Ogni dettaglio dovrà essere curato alla perfezione."
"Si, certo però .... io vorrei una cosa semplice, senza formalità .... una cosa in famiglia"
"Lo sarà. Ma la festa che daremo alla villa dovrà essere impeccabile e poi André mi ha detto che tra i pochi ospiti che avrete, ci saranno i dirigenti della banca."
"Si ..... certo, ma io voglio una cosa sobria, nulla a che vedere con le feste relative ai matrimoni delle mie sorelle"
"Saremo in pochi, le tue sorelle non faranno in tempo ad intervenire”
 "Meglio così! Ora se volete scusarmi, vorrei riposare un poco prima di cena"
"Uhm ... va pure!"
Mi alzo, lascio il salotto e mi allontano su per le scale.
 
"Se permettete Signore, vorrei raggiungere Oscar ......" Domando imbarazzato sperando che il generale non si alteri.
".... Si ... vai ..."
"Grazie Signore ....."
Vedo André correre dietro a Oscar, Marguerite mi si avvicina e dice: "Su, cosa c'è? Infondo André sin da piccolo è sempre entrato in camera di Oscar!"
Sbuffo indispettito, sospiro ed aggiungo: "Allora non erano fidanzati ......"
 "Se ci pensi, era ancora peggio!"
"Uhm .... in che senso? Erano solo dei bambini!"
 Mi avvicino ancora di più a mio marito, lo guardo negli occhi e dico: "Ti ricordo che André non è entrato in camera di nostra figlia solo da bambino ma anche da adulto! Augustin rilassati! ... Ormai mancano pochi giorni alla loro unione."
Seguo Marguerite, raggiungiamo la nostra stanza ed entriamo.
"Unione unione ...... Marguerite ..... sono stanco di fare finta di non vedere ..... insomma ...... quei due ormai .... hanno già celebrato quello che non avrebbero dovuto celebrare! Ecco, ora l'ho detto ...."sbuffo indispettito, va bene, hanno superato i trent’anni, va bene anche il fatto che io abbia creduto Oscar un maschio, va bene che tutti i maschi fanno certe esperienze prima di convolare a nozze …. Ma Oscar è mia figlia, femmina. Uff …..
 "E con questo?! Hanno superato da un po' i trent’anni."
"Si certo .... ma questo non vuole dire che ..... che ..... oh insomma, per certe cose si attende il matrimonio!!"
Mi sfilo rapido i vestiti e mi butto sotto alle coperte, sbuffando.
"Marguerite......è mia figlia, capisci? Figlia!!"
Guardo sorpresa mio marito e ribatto: "Sono felice che tu abbia finalmente capito che Oscar in realtà è una donna!" mi infilo nel letto e concludo: "Domani, Nanny ed io dovremo fare l'ultima prova dei nostri abiti, il tuo invece è pronto. Lo consegneranno insieme a quello di André. Debbo ammettere che l'abito dello sposo è venuto davvero bene! Buona notte Augustin!"
"Buona notte Marguerite....sgrunt"
 
 
 
 
Sono dietro la porta di Oscar, con tocco delicato busso e sussurro un poco preoccupato: "Oscar, stai bene?"
 Sento bussare, la voce di André. "Vieni, entra pure!"
Vedo la mia Oscar pettinarsi i capelli ma appena mi vede arrivare, posa la spazzola.
          
"Oscar sono venuto per chiederti come stai!? Stasera credo che ti sia stancata moltissimo e sei piuttosto pallida."
"Sto benissimo, stai tranquillo!! Domani finalmente saremo marito e moglie ..... sono felice, André!!" Rispondo avvicinandomi a lui e posando le mie labbra sulle sue.
Abbraccio per i fianchi  la mia Oscar con una stretta dolce ma decisa, sussurro sulle sue labbra: "Ti amo tanto, sei la mia vita!"
"Anche io Andrè ...ti amo .... senza di te .... io ...... sai, ci ho messo molto per capirlo ma tu sei l'altra metà della via vita" Rispondo imbarazzata.
La stringo a me, affondo il viso tra i suoi capelli, sussurro: "Amore ... amore mio!" La bacio ancora con dolcezza, con passione ....
 
 
 
Un mese dopo
 
 
 
"Alain, sono davvero felice per te!"
"Ti riferisci a Belle?"
"E chi se no? ... Finalmente hai capito che è la donna adatta a te!"
"Donna dici? E' una ragazzina!"
"Ih ih .... Una ragazzina che ti ha fatto dimenticare il Comandante."
"Ti prego non riaprire quest'argomento! .... Con molto dolore ho compreso che quel sentimento mi avrebbe solo portato alla distruzione. Non mi capirai mai, ma io sono stato malissimo."
"Lo so Alain. Conosco la tua sofferenza ... comunque Belle è stata molto convincente! Ih ih .... A quando le nozze?"
"Nozze? Dico, ma tu sei tutto matto!"
"Come?!!! Vuoi dirmi che hai solo intenzione di divertirti con quella ragazza? Ma non ti vergogni?"
 "Divertirmi? Ma sei forse matto? No davvero, Gerard, tu hai qualche serio problema, lasciamelo dire!"
"Ma non hai appena detto che Belle ti piace e ti ha fatto dimenticare il Comandante? Cosa fai, ti rimangi le parole ed io sarei il pazzo?"
"Eh? No no ...però, però .... è una ragazzina, ecco"
 "Alain, tu hai qualche problema: prima dici che Belle ti piace, ti ha fatto dimenticare il Comandante, e poi ritratti?! Forse non hai il coraggio di dirmelo?! E poi ti conosco, sono sicuro che tra te è lei c'è stato ... si, insomma mi hai capito."
 "C'è stato cosa? Dico, tu sei tutto matto .... sei in astinenza da troppo tempo e vedi cose che non ci sono!!"
"Ah ah ah ah ah ... Vabbè non vuoi ammetterlo ma sappi che ieri sera, mentre rincasavo, ti ho visto baciare con molto ardore Belle! Ah ah ah ... Eravate dietro l'angolo."
 "COFF COFF .... tu .... devi imparare a farti i fatti tuoi, chiaro?!"
"Ah ah ah ... si, certo! Ah ah ah ... dimmi ... le vostre nozze avverranno prima o dopo quelle di André? Ih ih ih .... immagino prima, tu non sei capace a resistere! Ah ah ah ..."
"BASTA!! Me ne vado Gerard, sei insopportabile!" Rispondo offeso fuggendo via.
 "Ah ah ah ... Alain sei uno stupido! Non capisco perché reagisci in questo modo, eppure ti ho presentato la mia fidanzata, perché non vuoi presentarmi la tua? Ah ah ah ..."
 
Le risate di Gerard mi arrivano in lontananza, tutto ciò mi imbarazza tremendamente.
 
 "Ah ah ah ... credo che la colombella ti piaccia più di quanto immagini! Ah ah ah ...."
 
 
 
 
24 Dicembre 1789
 
Sono nella mia stanza in compagnia di mia moglie Marguerite, mi sistemo il colletto della camicia, infilo la giacca e sussurro infastidito: "Finalmente oggi Oscar si sposa, giuro che non sopportavo più dover fingere di non vedere e capire che André si intrufolava di nascosto nella camera di mia figlia. E' un’indecenza!"
"Caro......non fare così!!"
"Fare così cosa?! Marguerite, io non ti ho sfiorato nemmeno con un dito prima di sposarci, invece quei due ...."
“Quei due ……..” rispondo sorridendo felice “Quei due hanno tutta un’altra età!”
Mi giro, guardo mia moglie e ribatto: "Mi stai prendendo in giro?”
"Assolutamente no, Augustin! Non mi permetterei mai di prenderti in giro ..... tu piuttosto .... sei sicuro di ricordare bene?!"
"Marguerite non scherzare! Io, ti ho rispettata fino al matrimonio!"
"Lo so caro ..... ma se posso permettermi....noi eravamo molto più giovani dei ragazzi!!! Insomma....tu non avresti aspettato così tanti anni!!!! E in tutta onestà....neppure io!!" Poi mi avvicino e poso le mie labbra sulle sue.
Aggrotto lo sguardo e ribatto severo: "Intendi giustificarli?"
"Certo che si!!!" Sussurro piano, con voce suadente.
"Marguerite, i miei sentimenti per te non hanno nulla a che vedere con quanto accade in questa casa! ... Comunque meglio sorvolare, non voglio rovinarmi questo giorno!" mi allontano da mia moglie, vado verso lo scrittoio, apro uno scrigno e tiro fuori un collier. Lo mostro a Marguerite e dico orgoglioso: "Ecco …... anche l'ultima dei Jarjayes indosserà un gioiello appartenuto alla mia famiglia! ... Lo metterò personalmente al collo di mia figlia!"
 "Oh Augustin, quando vuoi sai essere un padre perfetto!" Rispondo mentre osservo commossa mia marito, sarà anche un uomo rigido e burbero, ma ama davvero la nostra Oscar.
 "Marguerite, andiamo da nostra figlia! E poi non dovresti aiutarla nella vestizione?"
 "Credo che se ne stia occupando Nanny .....  e in tutta onestà credo che la farà disperare!" Rispondo sorridendo mentre mi sistemo una ciocca di capelli ribelle.
"Con questo vuoi dire che non andrai da lei?"
"Certo.......è mia figlia!!"
 "Vai da lei, Vi raggiungerò tra poco!"
"Va bene caro......come desideri....."
Vedo mia moglie lasciare la nostra camera, mi avvicino al tavolino dei liquori, mi verso un dolcetto e lo "Oscar si sposa .... si sposa con André. Sono sicuro che saranno molto felici."
 Esco dalla nostra stanza, chiudo la porta e raggiungo la stanza di mia figlia. Davanti alla porta, in attesa, agitato, vedo Andrè.
"E tu, cosa ci fai qui?"domando curiosa mentre lo osservo, vestito di tutto punto, che cammina avanti e indietro, agitato e preoccupato.
"Ecco ... Madame, voglio sapere se Oscar è pronta per .. per ... si, insomma, se è pronta per andare in chiesa!"
 "Ora busso, controllo e torno ad informarti, va bene? Ma tu stai tranquillo ......" Rispondo sorridendo, "Certo Andrè che sei diventato un gran bel ragazzo .... ragazzo, uomo ormai!"
 Arrossisco per le parole di Madame Marguerite, mormoro: "Grazie ..."
Mi volto, busso decisa alla porta ed attendo.
TOC TOC TOC
"Avanti!" rispondo mentre Nanny mi aiuta a sistemare il vestito.
“Mia cara, manca solo l'acconciatura e il velo."
Entro nella stanza, aprendo appena la porta e richiudendola con attenzione, non voglio certo che Andrè veda la sposa prima del matrimonio. Entro e osservo mia figlia. Nanny è riuscita a farle indossare l'abito che abbiamo scelto assieme, un abito elegante ma sobrio, di un tessuto prezioso senza essere eccessivo. Chiaro, caldo, abbastanza incollato per proteggerla dal freddo, la sua salute non le permette certo di indossare un abito scollato a dicembre. Sul letto è posata la mantella che indosserà sopra al vestito ed un bel manicotto di pelliccia per le mani.
"Sei bellissima, Oscar" Sussurro commossa.
Mi giro verso mia madre e rispondo commossa con un filo di voce: "Vi ringrazio!" sento gli occhi brillare. "In alcuni momenti ho temuto che questo giorno non sarebbe mai arrivo."
"E invece è arrivato ... e Andrè è lì fuori dalla porta, agitato! Nanny, potresti occuparti di lui?"
"Mio nipote è fuori dalla porta?! Madame, spero che non abbia intravisto la sposa, porta male!"
"Assolutamente no .... ma è parecchio agitato ......" Rispondo osservando ancora mia figlia, è così bella con indosso un abito femminile.
"Meno male!" guardo l'acconciatura e il velo posto sul letto e dico: "E' il momento di acconciare i capelli, devi indossare il velo."
"Si ....." rispondo imbarazzata.
"Aspetta Nanny ... ti aiuto!" Dico mentre prendo l'acconciatura.
Sistemo i capelli di mia figlia, metto alcuni nastrini blu e realizzo una piccola treccia. Poi prendo il velo e lo sistemo.
 
Mi guardo nello specchio, vedo mia madre posarmi il velo sul capo. E' tutto così strano! .... Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei sposata .... con André poi!
 
TOC TOC TOC
Busso alla porta quando vedo un’ombra alle mie spalle, mi giro, è André.
 
"André cosa fai qui? Dovresti essere di sotto!"rispondo burbero, possibile che non sappia come comportarsi?
 "Io....io ...... Signore sono.....preoccupato e .... emozionato ....."
"Capisco che tu sia emozionato ma preoccupato!?" poso la mano sulla spalla. "Su, vai di sotto, tra poco scenderà Nanny e dovrai partire con lei verso la Cattedrale. Oscar, dovrai vederla là, non adesso!"
"Si....si...ma.....potreste farmi una cortesia?"
 "Dimmi!"
"Potreste dirmi se Oscar .... sta bene? Io .... non posso entrare ma vorrei sapere come sta!"
"Forse non l'hai vista ieri sera?" Rispondo con tono di rimprovero.
"Si....ieri sera a .... cena. Ma io .... tutte le mattine mi assicuro che stia bene e che prenda lo sciroppo ......"
"Uhm .... André! ... Va di sotto! Non vorrei essere sgarbato con te  proprio il giorno delle tue nozze. Via!”
"Uh....si Signore, come desiderate" Rispondo mesto.
 
 Vedo il mio futuro genero allontanarsi poi entro in camera di mia figlia. La vedo riflessa nello specchio, è bellissima!
 
Sento dei passi alle mie spalle, nel riflesso dello specchio vedo arrivare mio padre.
Arresto il passo, sono alle spalle di mia figlia, continuo a guardarla riflessa nello specchio, annuisco. Infilo la mano nella tasca, tiro fuori il collier di diamanti, glielo appunto al collo e dico: "Questo gioiello è appartenuto a tua nonna, l'ha indossato il giorno del suo matrimonio .... chissà perché non l’ho regalato nemmeno alla mia primogenita ... forse in cuor mio immaginavo che un giorno sarebbe appartenuto al mio erede. Strano, vero?"
"Padre...." rispondo commossa. "Forse....avreste voluto farlo indossare a Vostra nuora?!"
Accenno appena un sorriso e con compostezza ribatto: "Tutti sanno che ho sperato che tua madre mi desse un maschio ma non è stato così. Però ... sono sicuro che nessun figlio ha reso orgoglioso suo padre quanto tu hai fatto con me!"
"Grazie Padre" Rispondo commossa.
Non resisto, per la prima volta abbraccio mia figlia, sussurro appena: "Sei bellissima! ... Sono orgoglioso di te ... figlia mia!"
 
Sento l'abbraccio caldo e forte di mio padre, è una sensazione così strana, stare tra le sue braccia. Non ricordo che mi abbia mai stretta così, in trent'anni di vita. Sento la commozione salire, una lacrima scende sulla mia guancia fino a cadere sulla spalla della giacca di mio padre.
 
Nanny ed io guardiamo commosse l'abbraccio tra padre e figlia, non tratteniamo le lacrime. Tiro fuori il fazzoletto, mi asciugo le gote mentre Nanny passa il fazzoletto dietro le lenti e sussurra: "Raggiungo André! ... Povero nipote è così ansioso. Con permesso!" Lascio quasi in punta di piedi la camera della mia adorata bambina.
 
Vedo mia nonna scendere al piano di sotto, le vado incontro e dico: "Sbrigati nonna! Se non andiamo via per primi, Oscar non potrà raggiungerci. Su, dammi il braccio e andiamo, la gondola è pronta da un pezzo!"
"Si si .... Andiamo. Andrè ... cerca di calmarti, non fare così!"
Quasi tiro mia nonna e ribatto: "Ma come faccio a calmarmi se sto per sposare la donna che ho sempre amato!? ... E poi è la più bella di tutte, la più onesta e ..."
"Basta nipote! Conosco perfettamente le qualità della tua futura sposa. Muoviamoci! Non vorrei che il Generale scenda di sotto e tu la veda! ... A proposito, lo sai che suo padre le ha regalato un collier che apparteneva a sua madre? Sapessi che effetto mi ha fatto vedere la mia Oscar con al collo una collana! Uhm ... sapessi quanto è bella, un incanto, una vera dea!"
"Certo che è bella .... nonna, siamo sicuri che il generale non abbia cambiato idea, vero?"domando un poco preoccupato.
 "Cambiato idea?! Riguardo a cosa?"
 "Al matrimonio!"
"Non vedo perché dovrebbe!? Il Generale è felice di darti in sposa sua figlia ed io ne sono onorata! ... Avanti, muoviti, sali!"
"Si si ..... Nonna ..... Grazie .... di tutto" Rispondo commosso nel vedere la mia cara nonnina così forte e decisa.
Adesso sono io a tirare mio nipote verso la gondola e dico al gondoliere: "Giovanni, siamo pronti per partire!"
André ed io saliamo sulla gongola e ci sistemiamo comodamente, il gondoliere comincia a remare, guardo mio nipote e dico: "Non ti ho ancora detto che stai benissimo, sembri uno di quei figurini che vedo sui giornali! Meno male che le nuvole hanno lasciato il posto al sole altrimenti avremmo rischiato di bagnare i nostri abiti.
 "Hai ragione nonna, ma per  .... l'unica cosa che conta è sposare Oscar, pioggia o sole non cambia nulla!" Rispondo con aria sognante mentre già immagino Oscar al mio fianco, mia moglie, la mia sposa. O forse dovrei dire, io al suo fianco, suo marito, il suo sposo .....
Stringo le mani una all'altra e continuo: "Sei un uomo fortunato, lo sai?"
 "Si, lo so. Sposo la donna che amo, con cui sono cresciuto, contro ogni convenzione sociale ...... si, sono fortunato nonna"
 Guardo l'orizzonte e dico entusiasta: "Guarda André! ... Ci siamo!"
"Si ....." Osservo il campanile di San Marco, abbiamo attraversato in gondola il sestiere in cui alloggiamo ed abbiamo raggiunto la grande piazza San Marco. Il generale ha preteso, ed ottenuto, che il matrimonio si svolga qui. Come sempre, lui riesce ad ottenere ciò che vuole!
 
 
La gongola si arresta davanti a una banchina, mio nipote si alza con delicatezza, mi porge la mano e mi aiuta a scendere.
 
"Tieniti a me, nonna e sta attenta!"
"Si, grazie nipote. Certo che questa città è proprio strana ......"
 "Più che strana, direi piuttosto particolare!" scendiamo sulla terra ferma e guardo estasiato l'imponente Basilica di San Marco, mormoro appena: "In quella chiesa Oscar diventerà la mia sposa!"
"Su, forza, entriamo!" Afferro decisa mio nipote e lo trascino verso l'ingresso della basilica.
 Sento l'emozione salire, aspetto con ansia che la mia amata Oscar arrivi al braccio di suo padre.
 Avanzo all'interno dell'imponente basilica, è molto diversa dalle chiese parigine. Qui tutto brilla, luccica di oro, i mosaici ricoprono le pareti ed il pavimento. è un luogo magico, inaspettato.
Spalanco la bocca a tanta bellezza poi sussurro sottovoce: "Nipote, non ho mai visto nulla di simile! Nemmeno a Parigi abbiamo una Basilica del genere!"
"No ... proprio no, Nonna. A Parigi le chiese sono molto diverse ..... o forse è questa ad essere particolare, non saprei davvero. Durante il viaggio non ho visto nulla di simile, credimi nonna!"
 Ci avviciniamo all'altare, troviamo ad attenderci il sacerdote. E' tutto pronto, manca solo la mia Oscar.
Mi avvicino allo sposo e alla sua accompagnatrice dico: "Ben arrivato figliolo, adesso dobbiamo attendere la sposa."
 "Si ..... Padre ..... sono così emozionato ......" rispondo sognando.
 Giungo le mani e sussurro: "La sposa non tarderà, quindi rilassatevi."
"Si si .... se il padre non cambierà idea ......"rispondo preoccupato.
 
Io del generale non riesco ancora a fidarmi del tutto.
 
"Il padre della sposa!? Non vedo perché dovrebbe cambiare idea!?"
 "E' .... un uomo ... particolare ..... imprevedibile, direi"
“Davvero non capisco ..."
"Non importa....non importa .... pregate per me, però"
“Ma cosa dici nipote?! Il Generale è ben lieto di darti in sposa sua figlia!"
"Si, certo. Ma, se proprio all'ultimo cambiasse idea e tornasse a considerare Oscar come suo figlio?"
"Smettila di dire sciocchezze! ... André guarda la faccia del povero sacerdote!" Dico parlando in francese, scrollando mio nipote, certe volte mi chiedo come faccia a non fidarsi del generale.
“Mais .... Grand-mère ......" rispondo alzando gli occhi verso il crocefisso.
 
Signore ti prego, fa che Oscar arrivi presto ......
 
 
Vedo mio padre porgermi il braccio, allungo una mano e la appoggio. Piano usciamo dalla stanza, seguiti da mia madre, e piano scendiamo le scale per raggiungere la gondola che ci porterà in piazza San Marco. Sono emozionata, felice, imbarazzata. Appena discesi mia madre mi porge la mantella per coprirmi, in questo freddo inverno veneziano. Una mantella chiara, bordata di pelo, morbida e calda.
 "Grazie Madre!"
 "Devi stare al caldo, Oscar. Non dimenticarlo mai"rispondo mentre sistemo meglio la mantella di mia figlia, le allaccio la mantella, voglio che stia bene al caldo.
"Si ... certo."
 "Ora andiamo ..... Augustin, metti anche tu una mantella, fa freddo fuori! E anche tu hai avuto i tuoi problemi di salute, mio caro"
 "Si, hai ragione, Marguerite."
Guardo preoccupata mio padre, domando: "Siete stato male?! Quando?"domando un poco preoccupata.
"Oh, non preoccuparti Oscar, durante il viaggio sono stato poco bene .... ma tutto è passato ormai!"
"L'importante che adesso stiate bene."
"Si, certo. Ma ora andiamo, su. Non vorrei che quel ragazzo iniziasse a preoccuparsi ...."rispondo sorridendo.
 
Andrè questa mattina aveva una strana espressione, agitato, preoccupato …..
 
"Andiamo Padre!" Rispondo in un sussurro mentre provo a immaginare André davanti all'altare che mi aspetta. Il mio Andrè ... il mio caro e amato Andrè!"
 
 
Usciamo dal palazzo, saliamo, con qualche difficoltà da parte di Oscar, sulla gondola. Aiuto mia figlia con attenzione, non vorrei che cadesse o rovinasse il vestito. Marguerite invece sale con leggiadria, porgo a lei la mano che lei accetta e la aiuto.
"Bene, ora possiamo andare!"
 
 
Sono seduta accanto a mio padre, mia madre invece si è sistemata di fronte. Sono così felice che sento il cuore battere forte. Tra qualche ora diventerò la moglie di André Gradièr.
 
La gondola procede lenta, spinta dal remo del gondoliere. Transitiamo sotto diversi ponti, attraversiamo l'intero sestiere e raggiungiamo piazza San Marco.
Il gondoliere si avvicina all'ormeggio, ad attenderci troviamo un uomo, mio padre scende per primo, poi mi porge la mano.
Sollevo la gonna, faccio attenzione a non inciampare, allungo un poco il passo, afferro la mano di mio padre e salgo sulla riva. Certo che tra l'abito femminile e le scarpine, è davvero complicato muoversi.
 
 
Dopo aver aiutato mia figlia a scendere dalla gongola, mi occupo di Marguerite.
"Vieni ... fai attenzione!"
"Si, grazie Augustin" Afferro la mano di mio marito e leggera raggiungo la riva.
Mio padre mi porge nuovamente il braccio, mia madre è a un passo dietro di noi.
 
Tra poco vedrò André ...
 
Sistemo la gonna e la mantella, sorrido davanti all'imponenza della basilica.
"Bene, possiamo andare Padre!"
La guardo negli occhi e dico: "Ti auguro di essere felice ... figlia mia..."
 "Grazie Padre ..... lo sono già .... e Andrè ...  Andrè è la mia metà"
 
Annuisco e poi faccio un cenno con il capo e avanziamo per Piazza San Marco, sotto gli occhi dei curiosi. Ammirano la bellezza di mia figlia Oscar.
 
A passo lento raggiungiamo la Basilica, entriamo e l'organo inizia a suonare una melodia che mi accompagna fino all'altare.
Vedo Andrè, fermo, vedo i suoi occhi, il suo sorriso. Sento tutto il suo amore per me.
 
 
Vedo Oscar fare il suo ingresso al braccio di suo padre. I nostri amici, invitati, sono tutti sistemati nella basilica e la ammirano mentre entra con passo leggero, al braccio del generale Percorre la navata, viene verso di me. La osservo nel suo bellissimo abito da sposa ... un abito indossato per me soltanto. Oscar quanto sei bella! Sei l'unico desiderio della mia vita ... ti amo amore mio, ti amo da impazzire ....
 
 
 
"Andrè .... Andrè ..... figliolo .... non restare lì imbambolato!!" Dico scuotendo il mio quasi genero, è perso ad ammirare la mia ultimogenita, certo non posso dargli torto, ma qui abbiamo un matrimonio da celebrare-
" ... Ecco ... io ... Signor Generale, grazie per avermi concesso la mano di Oscar."
"Figliolo .... sei sicuro di stare bene?!" Domando preoccupato.
"I ... io?! Certo Signore!" guardo la mia sposa e sussurro: "Sei bellissima!"
"Grazie .... anche .... anche tu, Andrè." Sussurro appena, emozionata, mentre sento lo sguardo di Andrè su di me, mentre mi osserva ammaliato. Mi fa piacere essere guardata da lui così, con questo sguardo così dolce.
 
Lascio mia figlia accanto ad Andrè, mi sistemo accanto a mia moglie e mi preparo ad assistere alla cerimonia. Il sacerdote inizia ad officiare la cerimonia, con lentezza, parole in latino, una dopo l'altra.
 
Sono emozionata, sento le mani sudate, mi perdo ad osservare Andrè. Poi lo sento afferrare la mia mano mentre il sacerdote prosegue.
 
"Ego coniugo vos in matrimonio"
 
Oscar è finalmente mia moglie!
 
Sorrido, alzo lo sguardo ed incontro gli occhi di Andrè, gli occhi che amo, gli occhi che mi hanno tenuta vigile nei momenti difficili, la luce che ho sempre visto quanto ero nel delirio, in bilico tra la vita e la morte.
 
Non riesco a trattenere le lacrime, Oscar, la mia ultima figlia, è ormai un sposa. Afferro la mano di mio marito, la stringo forte, emozionata, sento che Augustin risponde alla mia stretta, si volta appena e mi sorride. Osservo una piccola lacrima anche tra le sue ciglia, anche lui è commosso, felice “Augustin …” sussurro appena mentre mi stringo un poco di più a lui. Mi sembra quasi impossibile tutto ciò, finalmente mia figlia ha sposato Andrè, la sua metà, il bambino con cui è cresciuta, il ragazzo che l’ha accompagnata, l’uomo che l’ha amata in silenzio per anni.
 
La cerimonia è finita, Andrè mi porge il braccio, poso la mia mano e mi faccio accompagnare da lui, dal suo passo, dal suo sorriso e dal suo profumo. Piano percorriamo la navata e raggiungiamo l'uscita, seguiti dalla nostra famiglia, i miei genitori e la cara nonna, dai nostri amici, quelli venuti con noi da Parigi e quelli che abbiamo conosciuto qui a Venezia.
 
"Andrè .... sono così felice!"
 "Anch’io Oscar. Adesso niente e nessuno potrà separarci ....”
 
Usciamo dalla Basilica, raggiungiamo piazza San Marco, mi volto, osservo Andrè, vedo le sue labbra avvicinarsi alle mie. Il nostro primo bacio da marito e moglie, qui, davanti alla basilica che ci ha uniti in matrimonio, davanti al mare, con il sole alto nel cielo, in questa splendida giornata invernale baciata dal sole, con la nebbiolina veneziana che si è alzata, per salutare questo giorno che ci vede finalmente sposi.
“Io e te, insieme, per sempre.” sussurro sulle labbra del mio Andrè, stretta nel suo abbraccio, con un raggio di sole che ci illumina, sul sagrato della basilica di San Marco.
 
 Crediti all'Autore
Il matrimonio di Oscar e Andrè Una nuova vita. | Cartoni animati,  Personaggi, Immagini

 
   
 
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