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Autore: ArrowVI    06/12/2021    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 12-7: Volere

 

 

* La prossima volta, non sarò così gentile. *
Sbuffò Lucifer, interrompendo il silenzio che cadde all'interno di quella stanza, rotto solo dai lamenti di Andromeda.


Qualcuno lo curi, prima che ci lasci davvero la pelle. *


Scattando come un fulmine, Ehra corse nella direzione del soldato, raggiungendolo in un istante e toccandolo delicatamente.

<< Ti aggiusto io, Andrew, non preoccuparti! >>
Esclamò la donna.

Quando vide Iris correre in suo aiuto, Ehra rimase sorpresa per qualche secondo.
Ci mise poco, però, a realizzare che la donna-demone non avesse cattive intenzioni: infatti, voleva solamente aiutarla a impedire che Andrew potesse morire a causa delle sue ferite.



Ehra sapeva che non tutti i demoni nutrissero un odio profondo verso gli umani.
Purtroppo, però, non tutti la pensavano in quel modo.

Per secoli gli umani e i demoni si scontrarono gli uni con gli altri in scontri sanguinosi e violenti, che spesso si concludevano con la disfatta di questi ultimi, a meno che non fosse intervenuto un membro dei Dodici Generali Demoniaci.

Infatti, a eccezion fatta dei demoni di più alto livello, in generale la forza media di un demone non è poi così superiore a quella di un comune essere umano: l'unica cosa che li differenzia è l'aspetto fisico, la loro durabilità più accentuata e le loro elevate capacità rigenerative.

Inoltre, c'erano molti meno demoni rispetto agli umani. In tutta Gaia, infatti, ci sono tutt'ora meno di tremila demoni.


Ehra fu sempre convinta che tra le due razze potesse tornare finalmente la pace... Sfortunatamente, questo è un processo difficile quando nessuna delle due fazioni vuole prendersi qualche minuto per ascoltare l'altra, preferendo invece prendersi a pugni.



"Grazie mille."
Fu l'unica risposta della donna. Due semplici parole che lasciarono Iris completamente di stucco, dette con un sorriso sincero in volto.

Iris non fu in grado di guardare la donna in volto.
Digrignò i denti, poi posò il suo sguardo inferocito sul suo comandante:

<< Perché l'hai fatto, Lucifer?! >>
Gli domandò.
Il demone la fissò per un istante con uno sguardo sorpreso, come se quella domanda non avesse alcun senso, per lui.

<< Non avevi alcun motivo per ridurlo in questo stato! >>
Esclamò.


Che domanda ridicola. *
Fu la risposta di Lucifer, che sospirò con fare infastidito.

* Mi ha attaccato, e voleva palesemente uccidermi. Fare qualcosa del genere e non aspettarsi conseguenze... *
Ridacchiò.

* Deve considerarsi fortunato che non l'ho fatto a pezzi. Avrei potuto. Ma, quando possibile, preferisco evitare futili spargimenti di sangue. *
Fu in quell'istante che Lucifer posò ancora una volta il suo sguardo sui presenti, sorridendo e aprendo le braccia verso di loro.


* Sono convinto che questo sia bastato a farvi cambiare idea, se qualcun altro avesse pensato di attaccarmi. Il prossimo non riceverà la mia clemenza. *
Minacciò.
Poi, con uno sguardo cupo, fissò i presenti uno ad uno, indicandoli tutti quanti con un dito.

* Sia chiaro che la differenza tra noi è abissale: potrei uccidervi tutti quanti prima che abbiate anche il tempo di dire "ma", e l'unico che tra voi che riuscirebbe a sfiorarmi, è Ehra. *
Aggiunse subito dopo.
Ehra evitò lo sguardo del demone, ringhiando e concentrandosi a curare le ferite di Andrew, ancora dolorante e sanguinante, insieme a Iris.



* Ci terrei a specificare che, come ha detto il giovane Neptune, non ho alcuna intenzione di diventare vostro nemico... *
Aggiunse subito dopo.
Sarah ruggì davanti a quelle parole, furiosa e non riuscendo a credere che avesse avuto il fegato di dirle.

<< Dopo quello che hai fatto, mi viene difficile crederti, maledetto! >>
Esclamò.
Poi suo padre le toccò una spalla con una mano, attirando la sua attenzione.
Con lo sguardo sembrò di dirle di non provocarlo più del necessario.


Fu in quell'istante che un sorriso minaccioso e cupo si fece di nuovo largo nel volto del demone.

* ...Non mi farò scrupoli a diventarlo, se necessario. *
Disse.


In quell'istante applaudì, tornando al suo carattere spensierato e divertito come se non fosse successo nulla.

* Ora, perdonatemi se mi sono trattenuto più del dovuto, vedo di non essere esattamente il benvenuto, purtroppo. Quindi mi piacerebbe venire al punto: *
Ridacchiò.

* Restituitemi Astarte e io sarò più che felice di levarmi dalle scatole... E potrete tornare tutti a casa, stasera. *
Quelle ultime parole fecero cadere un freddo glaciale nella stanza.

<< Quella non è una richiesta. >>
Ruggì Xernes, con un tono innervosito.

<< E' un ultimatum. >>
Aggiunse subito dopo.
Lucifer, davanti a quelle parole, non riuscì a trattenere una risatina divertita.

* Eheh, semantica. *




Fu in quell'istante che una voce attirò l'attenzione di Lucifer, una voce che da quel momento in poi quel demone avrebbe cominciato a detestare con tutto se stesso.

"Te lo scordi"

Quando sentì quelle parole, Lucifer sembrò bloccarsi per un istante come se pietrificato.
Poi, lentamente, cominciò a voltarsi verso la persona che disse quelle parole, fissandola per secondi che sembrarono interminabili con occhi spalancati e un sorriso enorme stampato in volto, quasi come se non fosse ancora riuscito a processare il loro significato.

Potresti ripetere? *
Rispose il demone, sorridendo, ma con un tono palesemente infastidito.

Ehra afferrò Andrew che a malapena riuscì a inginocchiarsi nel terreno.

<< Stai fermo non ti sei ancora ripreso! >>
Esclamò, senza vacillare: nonostante stesse ancora sanguinando, nonostante fosse stato sconfitto in una maniera umiliante e provasse un dolore indescrivibile continuò a fissare quel demone con uno sguardo pieno di odio, rancore e furia.

<< Non ti permetterò... Di togliermi Lilith, non di nuovo! >>
Esclamò il soldato.


* Le tue idiozie sentimentali stanno cominciando a darmi sui nervi. *
Borbottò Lucifer tra se e se, senza smettere di sorridere ancora scioccato dal fatto che quell'umano non avesse imparato la sua lezione.

<< Ti odio con tutto me stesso, Lucifer! >>
Ruggì il soldato, afferrando la sua lama e usandola come bastone per sollevarsi in piedi.
Il suo sangue aveva ormai macchiato i suoi vestiti, sporcandoli di un rosso scuro e le sue gambe a malapena riuscirono a reggere il peso del suo stesso corpo.
Ma Andrew non smise di fissare il demone davanti a se neanche per un istante con quei suoi occhi pieni d'odio.


<< E non mi farò indietro fino a quando avrò ancora fiato in corpo! >>



Per qualche istante, Lucifer non disse nulla.
Continuò a fissare il soldato in silenzio, sorridendo.


Poi Iris impallidì di colpo quando quel sorriso svanì dal volto del demone, lasciando spazio a una espressione infastidita e cupa.

* Non potrebbe importarmi meno di quello che pensi di me, sciocco ragazzino. *
Ringhiò il demone, sollevando lentamente una mano.

Se vuoi morire così disperatamente, allora sarò più che felice di soddisfare la tua richiesta... *
In quell'istante sette catene nere cominciarono a materializzarsi alle spalle del demone, sospese in aria come se fossero tentacoli.



Prima che potesse cominciare un nuovo scontro, una voce familiare a entrambi attirò la loro attenzione.
Lilith si alzò in piedi, urlando il nome di Lucifer e attirando la loro attenzione su di se.

Stava tremando, ma nonostante tutto decise di nascondere la sua stessa paura.

 << Ti prego, Lucifer, basta così. Verrò con te, ma non serve fare del male a nessuno. >>



All'inizio Lucifer sembrò confuso dalle parole della donna demone. Dopotutto, non aveva ancora realizzato che quella fosse Lilith nel corpo di Astarte.
Quando lo comprese, una espressione confusa e scioccata si fece largo nel suo volto.

* Lilith? Sei davvero tu? *
Domandò il comandante dei Dodici Generali, con un tono incredulo.

Lilith annuì, con riluttanza.


In quell'istante Lucifer riprese a sorridere, divertito da quella rivelazione.

* Ne è passato di tempo, come stai mia cara? *
A quella domanda, Lilith non rispose.

* Ero sicuro di aver cancellato la tua presenza dalla mente di Astarte. *
Continuò subito dopo.


<< Beh. Non ci sei riuscito. Sfortunatamente per entrambi, sono rimasta qui da quel giorno. >>
Rispose la donna-demone.




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Fine del capitolo 12-7, grazie di avermi seguito e alla prossima con l'ultimo capitolo di questo volume!

   
 
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