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Autore: Soly_D    07/12/2021    0 recensioni
#01. Happy 2nd wedding anniversary
#02. Red – as Christmas, as Ian Gallagher
#03. A night to remember
«Oggi a pranzo mi è bastato fingere di piangere di fronte a lui. Mi ha chiesto cosa avessi e io gli ho accennato di noi. Alla fine l’ho impietosito talmente tanto che è stato lui stesso a promettermi quel lubrificante. Solidarietà tra gay, suppongo».
[Raccolta di flashfics/oneshots Gallavich♥]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lemon, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Jack Daniels and orange juice
mix better than I would have imagined. 



#03. A night to remember

Quando la porta della cella si aprì, Ian si precipitò letteralmente giù dal letto e andò incontro alla guardia appena entrata – l’unica guardia omosessuale dell’intera prigione, oltretutto – con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
«Grazie!», disse afferrando la busta gialla dalle mani dell’uomo, il quale ricambiò con un occhiolino incoraggiandolo a farne buon uso e poi se ne andò chiudendo la porta.
«Che cazzo è?», chiese Mickey sospettoso, avendo notato tanto l’inspiegabile ed eccessivo entusiasmo di Ian quanto lo sguardo ammiccante della guardia, accompagnato da parole che non comprendeva.
«Guarda tu stesso», rispose Ian passandogli la busta.
Mickey l’aprì in fretta e furia: tutto si sarebbe aspettato tranne che di tirarne fuori un barattolo di… lubrificante.
«Sei contento?», si volle informare Ian cercando il suo sguardo.
«Cazzo sì, ma come l’hai convinto?», chiese Mickey rigirandosi il barattolo tra le mani – una vera e propria benedizione considerando quanto fosse arrivato a odiare la maionese, sia come lubrificante che come condimento.
«Ho i miei metodi, proprio come tu hai i tuoi», rispose Ian, alludendo a come Mickey gli avesse fatto recapitare un telefono per videochiamare Lip e suo figlio da una guardia a cui aveva spacciato erba. «Solo che i miei sono più… legali», aggiunse Ian ridacchiando.
Mickey aggrottò la fronte. «Non gli avrai mica… fatto una sega o un pompino? Ti ricordo che tecnicamente sarebbe tradimento». Era sempre stato geloso di Ian, prima con Kash, poi con quel vecchio pervertito, poi con i viscidi clienti di quel bar gay in cui Ian aveva lavorato per un certo periodo di tempo e ancora con il suo ex fidanzato trans e in generale con qualsiasi esemplare di sesso maschile (e femminile) gli si avvicinasse. Era da stupidi – Ian lo amava, aveva sempre amato lui e lui soltanto – ma Mickey non poteva fare a meno di temere che un giorno Ian si sarebbe stancato di quella loro vita a cavallo tra una prigione e l’altra e avrebbe rivolto i suoi occhi da un’altra parte, magari per sempre. Il solo pensiero lo faceva inorridire.
«Certo che no!», sbottò Ian indispettito. «Oggi a pranzo mi è bastato fingere di piangere di fronte a lui. Mi ha chiesto cosa avessi e io gli ho accennato di noi. Alla fine l’ho impietosito talmente tanto che è stato lui stesso a promettermi quel lubrificante. Solidarietà tra gay, suppongo».
Mickey tirò un sospiro di sollievo. Nonostante l’idea che Ian se ne andasse in giro a raccontare i dettagli della loro vita sessuale non lo allettasse particolarmente, pensò a quanto sarebbe stato piacevole sentire il suo cazzo duro scivolargli facilmente tra le natiche aiutato da quel liquido incolore, ma soprattutto insapore e inodore, e la mezza erezione che gli nacque tra le gambe gli diede la certezza che Ian avesse fatto la cosa giusta. E che l’avesse fatta per lui, solo per lui, per salutarlo nel modo migliore possibile, come ogni volta che per qualche motivo dovevano separarsi.
«Be’, che stiamo aspettando allora?», lo incoraggiò Mickey sorridendo maliziosamente, per poi avvicinarsi a lui, stringergli tra le dita il colletto della tuta gialla da detenuto e baciarlo lascivamente sulle labbra con tanto di lingua e denti. Ian ricambiò con passione affogando in quel bacio un «Ti amo, mi mancherai» mal trattenuto e cominciò a trafficare a sua volta con i bottoni della tuta di Mickey, il quale – troppo preso anche solo per articolare una risposta di senso compiuto – sperò in cuor suo che quella notte, quell’ultima notte insieme prima dell’udienza di Ian, durasse il più a lungo possibile.













  
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