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Sougo/Tamaki | Slice of life | Prompt: Christmas Tree | 490
parole
Addobbare
l’albero di Natale era un’attività che raramente l’aveva coinvolto, dopo la
morte dello zio adorato. Spesso la sua famiglia era troppo impegnata e aveva
ordinato che fossero i domestici a occuparsene. Lasciavano Sougo indifferente,
poiché non avrebbero mai potuto regalargli ciò che desiderava: la vita per la
musica aveva dovuto inseguirla da solo e stava decisamente meglio da quando si
era allontanato.
Quella
capacità di Tamaki di vedere il bello nelle cose, stupirsene oppure annoiarsi a
seconda delle circostanze, non l’aveva mai avuta, eppure Sougo non immaginava
che vederlo sorridere per un albero completamente spoglio gli avrebbe dato una
sensazione di serenità.
La
prospettiva di svuotare due scatoloni con decorazioni e luminarie utili allo
scopo non era più un’idea lontana da lui e condividerla con il compagno sarebbe
stato piacevole.
Nonostante
ci fossero due telecamere a riprenderli, gli sembrava che quella piccola bolla
di spensieratezza che sarebbe stata osservata dal pubblico dei MEZZO’’ l’avesse
già vissuta.
Si
rivedeva ingarbugliato nelle lucine, lo zio sorridendo lo aiutava a liberarsi,
ma questa volta stava al suo posto ed era Tamaki quello da aiutare a metterle
attorno all’albero.
Poteva
sentire le sue braccia familiari sollevarlo per fissare una stella nel ramo in
cima – tuttavia non erano obbligati a farlo, giusto?
Era
già divertente osservare i loro modi diversi di sistemare le palline, quelle
azzurre e quelle viola che spiccavano in mezzo ad altri colori – Sougo era più
ordinato, Tamaki le aveva disposte un po’ a caso.
Aveva
notato, però, che in fondo allo scatolone era rimasta proprio una stella di
Natale.
«Waaa,
che bella! La mettiamo subito!» esclamò l’altro, tirandola
fuori.
«Sou-chan,
ti prendo in braccio, così ci arrivi!» continuò Tamaki euforico, ma inizialmente
Sougo mise le mani avanti: perché non farsi passare quella scaletta appoggiata
alla parete dello studio televisivo?
Non
era più quel bambino e il prezioso ricordo, così nostalgico e malinconico,
apparteneva al passato, però l’altro sapeva essere davvero insistente quando ci
si metteva, quindi per non mostrare al pubblico una scenata accettò di farsi
sollevare. Stranamente non pensò al passato mentre posizionava la stella in
cima: gli venne solo una domanda, una semplice curiosità.
«Tamaki-kun,
qual è stato il regalo più bello che hai ricevuto finora?» disse Sougo dopo
essere tornato con i piedi per terra ed essersi girato per stargli di
fronte.
«Un
maxi budino da Re graaaande così! Ho impiegato tre giorni a finirlo:
all’orfanotrofio non volevano che facessi indigestione mangiandolo tutto
subito!» rispose mimando la dimensione con le braccia.
Sougo
rise: impossibile non immaginarlo.
«E
il tuo, Sou-chan?»
«Questo
momento qui con te… e con le nostre fans che ci guardano».
Era
stata certamente una risposta da copione, però era davvero
così.
Qualche
anno prima, alla stessa domanda, avrebbe risposto che non l’aveva mai ricevuto,
poiché il suo desiderio era riavere lo zio Satoshi indietro – sarebbe stato
perfetto.
Tuttavia,
al momento lui aveva Tamaki, gli i7, la musica.
Era
il regalo migliore che potesse sperare.
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Iniziativa:
“Oh, Darling, Where’ve you been?”,
50 Prompt Table C (50-C)
Ho
semplicemente pensato che desideravo scrivere qualcosa con un albero di Natale
** spero abbia senso.