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Autore: Coso96    08/12/2021    3 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Frank seguì charlie lungo i corridoi dell'Hazbin hotel fino alla stanza dove avrebbe alloggiato per il resto della sua permanenza all'inferno. Osservandola alle spalle, rimase colpito dalla capacità della biondina di muoversi in maniera così leggiadra con dieci centimetri di tacco.
“Bene, siamo arrivati, ecco le chiavi. Se hai bisogno di me, la stanza mia e di Veggie è proprio accanto alla tua.” Disse Charlie passando le chiavi al suo nuovo ospite.
“Accanto?”
Charlie gli porse un foglio. “Questo è il registro dei clienti, firmalo e sarai ufficialmente un cliente del mio hotel.”
“Odio la burocrazia.” Sussurrò lui firmando il registro.
“Bene, buonanotte.”
“Buonanotte...”
Una volta entrato nella sua stanza, Frank si coricò sul letto e si addormentò quasi istantaneamente, probabilmente perché non chiudeva occhio da quando aveva iniziato a frequentare entità demoniache.

“Il giorno dopo, ore 10:40”

“Sveglia, sveglia, è ora di colazione!” Disse Charlie bussando alla porta del suo ospite.
Come ogni mattina, Frank aprì gli occhi tardi, con la mente annebbiata e il corpo dolorante.
Trattenendo una bestemmia, il ragazzo chiuse lestamente le palpebre, per poi tornare a rigirarsi sul suo giaciglio.
“Sto per entrare, spero che tu non sia nudo.”
La futura regina aprì timidamente la porta, ma l'umano stava ancora dormendo.
“Andiamo, gli altri ti stanno aspettando, non posso certo portarti la colazione a letto.”
“Dammi un altro paio di ore...” Mugugnò Frank  in modo assonnato.
“Andiamo, svegliati, ho fatto le frittelle.”
Lo stomaco di Frank iniziò a brontolare. Effettivamente, non metteva qualcosa sotto i denti da circa ventisette ore,
“Uff, d'accordo, Andiamo a mangiare.”
L'area per mangiare era una sola: una sala da pranzo di medie dimensioni dove chi voleva poteva andare a consumare qualche pasto caldo, tutti amorevolmente preparati dalla cuoca, nonché proprietaria, dell'hotel.
Come aveva anticipato Charlie, in sala da pranzo c'erano tutti: il gruppo della I.M.P, Veggie, Niffty, Husk ed Angel, quest'ultimo con lo sguardo fisso sull'umano.
“(Hm, probabilmente si ricorda del calcio di ieri)” Pensò il giovane umano.
“Coraggio, siediti vicino a me e Veggie.” Lo invitò Charlie col suo solito sorriso solare.
“Bah...” Sbuffò Veggie poco prima di cambiare posto e sedersi vicino ad Angel.
“Oppure puoi sederti solo vicino a me eheh.” Rise nervosamente la futura regina porgendo un piatto di frittelle al suo ospite.
Ignorando il comportamento della compagna di Charlie, Frank afferrò  la forchetta e iniziò a mangiare.
“Queste frittelle...” Sussurrò.
“Non ti piacciono?”
“Sono deliziose.”
La giovane principessa fu presa alla sprovvista da quel complimento improvviso.
“Oh... grazie. Non pensavo che ti sarebbero piaciute tanto. Insomma, cucino da relativamente poco.”
“Mi ricordano quelle che mi preparava mia moglie.”
“Oh... hai una moglie? Non l'ho vista nella tua casa.”
“Avevo, se n'è andata tempo fa.”
“Probabilmente ti ha lasciato perché sei un idiota capace di entrare negli inferi solo per il gusto di farlo.” Sibilò Veggie avendo origliato la conversazione dei due.
“In realtà è morta mentre partoriva nostra figlia.”
Non c'era tristezza, malinconia o rabbia nel modo in cui l'aveva detto, anzi, sembrava completamente indifferente, il che mise a disagio la povera Charlie, che cercò subito di cambiare argomento.
“Oh, quindi hai una figlia? Quanti anni ha?”
“Morta durante il parto.”
“AH! SFIGATO!”  Esclamò Blitzo mentre ingurgitava una quantità spropositata di frittelle. “Mh, ci vorrebbe della marmellata.”
“Possiamo risparmiarci questi argomenti deprimenti? Starei mangiando!” Bofonchiò Husk pulendo il suo piatto.
“Ha ragione, a nessuno interessa il tuo passato deprimente.” Aggiunse Loona con gli occhi puntati sul telefono.
“Ho solo risposte a delle domande, tutto qui.”
Una volta finito di mangiare, tutti i presenti si diressero verso le loro stanze, ad eccezione di Frank, Loona, Charlie, Veggie ed  Angel.
“Allora... come hai intenzione di scoprire chi ti vuole morto?”Chiese la futura regina nella speranza di non tornare all'argomento precedente.
“Farò domande alle persone giuste.” Mentì ricordando la promessa fatta a Cherri Bomb.
“Non mi sembra un gran piano.” Commentò Veggie.
“Sono aperto a suggerimenti.”
“Io avrei un'idea.” Intervenne Loona col suo solito modo strafottente. “ C'è una piccola palestra nel bar dove ho preso la sifilide, il proprietario è un ficcanaso di prima categoria. Potreste andare lì.”
“Pensavo che tu fossi buona solo a guardare quel telefono.” Commentò Frank.
La giovane Hellhound sbuffò.
“Sto solo ricambiando un favore.” Bofonchiò tra le zanne.
“(Hm, investigare per conto proprio non mi sembra una cattiva idea)”Pensò il giovane Callahan.
“Beh, è un inizio. Vogliamo andare?” Disse la principessa con un sorriso stampato in volto.
“Vogliamo?”
“Non ti lascerò andare in un bar da solo, ci tengo ai miei ospiti.”
“Stavolta non interverrò per salvarti le chiappe se succede qualcosa.”
“Se viene Charlie, vengo pure io.” Aggiunse Veggie con una lancia tra le mani.
“Ehi, principessa, ti ho messo l'ubicazione del bar sul telefono.” Disse Loona passando il telefono alla sua legittima proprietaria.
“Ma tu quando ti sei presa?!”
“Il tuo telefono? Te l'ho rubato mentre chiacchieravi. Prego.”
“Vengo pure io.” Si intromise all'improvviso Angel.
“Cosa?”
La pornostar afferrò Frank per un polso e si misero in disparte, lontani dalle orecchie indiscrete di Charlie e Veggie.
“Ascolta, mi sono svegliato circondato da demoni arrapati, ma stranamente nessuno mi ha violentato, e Valentino non risponde ai messaggi, quindi devo dedurre che tu gli abbia fatto qualcosa, qualcosa di brutto se non risponde ai MIEI messaggi.”
Il giovane Callahan, ormai messo alle strette, mostrò il tamburo della revolver angelica e fece notare la mancanza di un proiettile.
“Quindi... è morto?”
Il giovane Callahan annuì.
“Sei impazzito? Vox ti appenderà all'orologio della città non appena lo verrà a sapere. Poi perché cazzo hai ucciso un overlord?”
“O io o lui. Il destino ha scelto lui.” Spiegò Frank.
“Il destino o la tua pistola?” Commentò Angel poco prima dare una pacca sulla spalla del suo nuovo migliore amico. “Mi hai fatto un gran favore uccidendolo però, quindi ti perdono per il calcio. Non dirò niente a Charlie, per lei sono tutti salvabili. Non la prenderebbe bene.”
“Cosa state confabulando voi due?”
I due sobbalzarono alla voce stridula di Charlie, la quale si limitò a piegare la testa confusa.
“Niente!” Squittì Angel sudando freddo.
“Stavo cercando di convincere Angel a non seguirmi, cosa che dovresti fare anche tu.” Mentì lui.
La giovane principessa ghignò maliziosamente e mostrò il telefono.
“Peccato che ora sia io l'unica con l'ubicazione del bar disposta ad accompagnarti, quindi verrò con te, niente se, niente ma.”
Il mortale sospirò sconfitto e accettò di portarsi dietro quella palla al piede.
Raggiunto il bar, ovvero una bettola localizzata in uno dei quartieri piu' malfamati di Pentagram City, il gruppo scese dalla limousine di Charlie, non prima di essere mandati a quel paese da un demone anguilla che voleva parcheggiare nel loro posto.
“Quindi... è questo il posto?” Chiese Frank.
“Il cellulare dice di sì, quindi... sì.” Aggiunse Charlie.
“Va bene, entriamo.”
L'interno del bar era quasi peggio dell'esterno: il pavimento era stranamente appiccicoso, i muri erano lerci e pieni di muffa, mentre sul bancone c'era un demone squalo con quattro occhi intento a pulire, probabilmente col suo stesso sputo, un boccale di birra.
“Se volete qualcosa da bere siamo chiusi, tornate un'altra volta.” Ringhiò la massa di muscoli sputando nel boccale, per poi usare una pezza lurida per pulirlo.
“Ma salve, io sono Charlotte Morningstar, e siamo qui per fare qualche domanda al proprietario. Sa per caso dove si trova?”
Il demone tutto muscoli posò il boccale.
“Ci stai parlando, principessa, e non c'era bisogno di presentarsi: ho visto in diretta la tua figuraccia canterina.”
La futura regina arrossì imbarazzata.
“Allora, cosa porta l'ammazza angeli nel mio umile bar?”
“Mi hanno detto che potresti avere informazioni sul tizio che mi ha mandato degli assassini addosso.”
“Ah, si, certo che ce le ho, ma cosa ottengo io in cambio?”
Charlie tirò fuori dalla tasca un mucchio di banconote.
“Questi bastano?” Chiese con un ghigno fiero.
“Hm, sono sufficienti. So solo che il committente è una donna.”
“E come sei venuto a saperlo?”
“Due tizi stavano chiacchierando ieri sera e ho origliato la loro conversazione. Da quello che hanno detto, credo lavorassero per la persona che stai cercando.”
“Cosa hanno detto?”
“Si lamentavano del loro capo, delle sue mestruazioni e di come abbia assunto degli idioti per ammazzare un umano.”
“Che aspetto avevano e dove si sono diretti?”
“Non ho idea di dove siano andati, ma il primo era un imp piuttosto gracilino, mentre il secondo era un demone con le sembianze di uno scarafaggio bipede dalle zanne d'argento. Sembravano molto... intimi.”
“Zanne d'argento?”
“Aveva due protesi d'argento al posto delle zanne. Serve altro?”
“No, grazie, ci sei stato molto utile.”
“Beh, è stato facile...” Commentò Angel, deluso dalla mancanza di sparatorie.
“Ringrazia i soldi di Charlie per questo.” Aggiunse Veggie, irritata dal fatto che la sua compagna spendesse soldi per un tipo come Frank.
“Ok, abbiamo una descrizione, ma non abbiamo idea di dove cercare, quindi... che si fa?”
Charlie pensò intensamente alle parole del proprietario del bar e si soffermò su un particolare.
“Intimi...” Sussurrò.
“Ti è venuto in mente qualcosa, tesoro?” Chiese Angel.
La futura regina sogghignò.
“Qual è il posto migliore per una coppia di demoni dove passare la serata?” Chiese con la risposta sulla punta della lingua
“Non ne ho idea.” Dissero all'unisono Frank, Angel e Veggie.
“Ozzie's ovviamente, la casa di Asmodeous!”
“Sei impazzita? Solo i demoni nati all'inferno possono prendere l'ascensore per cambiare girone, e non sappiamo neanche se un essere umano può passare.”
“Andiamo, Veggie, se è capace di ammazzare angeli, sicuramente riuscirà a passare, ne sono certa.”
“Probabile, ma come hai intenzione di entrare in quel club? Per quanto ne so, solo le coppie possono entrarci.”
“Ho già il piano perfetto: io e Frank ci fingeremo una coppia, entreremo dentro, cercheremo un demone scarafaggio dalle zanne argentate e poi... e poi...”
“E poi?”
“Gli chiederemo gentilmente di dirci per chi lavora?”
“Gia, non credo che l'ultima parte sia una grande idea.”
“Frena, frena, frena, frena, di che diavolo state parlando? E perché dovrei fingermi in coppia con Charlie?”Intervenne Frank, palesemente confuso dalle parole di Charlie e Veggie.
“C'è un club nel girone della lussuria, per raggiungerlo bisogna prendere un ascensore speciale, Charlie pensa che siano lì i demoni che stiamo cercando.” Spiegò Angel.
“E dove si trova questo ascensore?”
“Dall'altra parte della città, a circa trenta minuti di macchina.”
“Bene, andiamo.”
Le regole dell'inferno erano chiare: nessun demone proveniente dalla terra poteva prendere l'ascensore per cambiare girone. Una regola severa, che portava ogni anno alla sovrappopolazione del girone della superbia e al successivo massacro annuale di peccatori.
Per pura fortuna o forse per la sua particolare natura senza peccato, il macchinario che controllava il lussuoso ascensore accettò la presenza del mortale e aprì le porte a lui e alla futura regina.
“Prossima fermata: girone della lussuria.” Fece una voce sensuale.
“Sei pronto?” Chiese Charlie al suo accompagnatore, al che lui abbassò lo sguardo e incrociò gli occhi con lei.
“Perché fai tutto questo?” Chiese all'improvviso lui. “Insomma, perché ci tieni tanto ad aiutarmi?”
“Credo di aver già risposto a questa domanda, ma lo rifarò: perché siamo amici e gli amici si aiutano a vicenda.”
“Amici, eh? Quando saremmo diventati amici?”Chiese con un tono quasi disgustato.
“Direi quando mi hai salvato le chiappe dalla lama di quel golem, ma anche salvare la vita a quel bambino ti ha fatto ottenere punti.”
“Punti?”
“Boop.” Fece la futura regina attaccando una stella adesiva sul naso di Frank. “Queste stelle rappresentano i punti amicizia, ti piacciono? Le ho fatte stanotte, mentre dormivi.”
Il giovane Callahan si staccò la stella dal naso e fissò con sguardo torvo la povera principessa.
“Ok, non ti piacciono, ho afferrato. Non c'è bisogno di reagire così male.”
Arrivati alla loro fermata, i due raggiunsero il club di Asmodeus in cinque minuti a piedi, dove ad attenderli c'era un imp senza maglietta che doveva essere una specie di buttafuori,
“Vostra altezza, cosa la porta qui?”
“Sono qui per un tavolo.”
“E il suo accompagnatore è?”
“Frank, Frank Callahan.”
Il giovane imp iniziò a sudare freddo sotto lo sguardo penetrante del mortale.
“S-signore, le armi sono v-vietate nel club.” Balbettò impaurito,
“Hm, ha senso.” Disse Frank consegnando le sue armi. “Non perderle.”
“Ma certo. Prego, entrate.”
“Grazie tante.”
Come ogni sera, i pali da strip e le gabbie della casa di Asmodeus erano animati da demoni di ogni tipo e identità di genere intenti a soddisfare con le loro movenze audaci e   i loro corpi oliati la libido di centinaia di avventori mezzi ubriachi, ma nonostante questo, l'attenzione di tutti i clienti era su una sola persona, ovvero il mortale che era appena entrato nel loro club.
“Ci fissano tutti.” Sussurrò Charlie.
“Non è la prima volta da quando sono qui. Vedi qualche scarafaggio?” Replicò Frank prendendo posto a sedere.
“Non ancora.”
Frank storse il labbro in segno di disappunto.
“Sei sicura che questo...?!”
“Signori e signore!” Urlò uno strano demone vestito da giullare puntando un riflettore su Frank e Charlie. “ Sono il vecchio Fizzarolli e oggi abbiamo due ospiti speciali nel nostro club, ovvero la principessa degli inferi Charlotte Morningstar e l'uomo che si è fatto un nome a Pentagram City per aver ucciso uno sterminatore, amici miei, un applauso per Frank Callahan!!!”
“Hm, è più carino di quanto immaginassi.”Sussurrò una succube leccandosi le labbra.
Nonostante il brusio di voci, l'unica cosa che Frank riuscì a udire fu il rumore di un fucile da cecchino che veniva caricato.
“Pronta, principessa?” Chiese con un ghigno divertito in volto.
“Pronta per cos...?!”
Frank silenziò la principessa battendo il piede sul tavolo con una tale violenza da capovolgerlo, appena in tempo per deviare il proiettile diretto verso la testa della biondina e crearsi una copertura di fortuna.
“Che succede?” Chiese la futura regina.
“Non ne ho idea, pensavo avrebbero tentato di ammazzare me, non te.”
“Hanno tentato di ammazzarmi?”
“Non hai sentito lo sparo?”
“Quale sparo?”
Il giovane Callahan pensò alle parole di Charlie. Effettivamente, neanche lui aveva sentito lo sparo e tra i clienti del club nessuno sembrava allarmato, anzi, sembravano tutti straniti dal loro comportamento.
“Un silenziatore...” Sussurrò mentre con la coda dell'occhio cercava il tiratore.
Da dietro il palco, parzialmente nascosto dal telone da palcoscenico, intravide la canna fumante di un fucile.
“Beccato.”
“Cosa?” Fece Charlie.
“Ok, la buona notizia è che so dove si trova il nostro amico.”
“E la cattiva?”
“La cattiva è che in uno spazio così aperto non posso avvicinarmi senza beccarmi un proiettile tra gli occhi.”
“Hai un piano?”
“Beh, potremmo restare nascosti dietro questo tavolo per il resto dei nostri giorni, oppure...”Il giovane Callahan spezzò con un calcio uno dei piedi del tavolo e si creò una specie di giavellotto di fortuna.
“Oppure?”
“Spera che non manchi il colpo.”
Detto questo, Frank saltò fuori dalla sua copertura e, con una forza quasi inumana, lanciò  il giavellotto nella canna del fucile, che esplose tra le zampe del cecchino, il quale si rivelò essere il demone scarafaggio che stavano cercando.
“Porca puttana, le zampe, mi sono saltate le zampe!!”Urlò il tiratore poco prima di essere placcato da Frank, che procedette col bloccarlo in una presa di sottomissione.
“Per chi lavori e perché non hai tentato di ammazzare me?”
Il demone scarafaggio iniziò a ridere.
“Chi ha detto che non avremmo tentato di ammazzarti?”
Frank impallidì non appena sentì la fredda canna di una pistola sulla tempia.
“Molla il mio compagno, bastardo.” Disse un  imp gracilino.
Il mortale alzò le mani al cielo.
“Non ho ancora ricevuto la risposta che cerco.”
“Non sei nella posizione di fare domande, ora muo...”
L'esecuzione di Frank fu interrotta da Charlie, che, grazie ad una forza che non si aspettava di avere, schiantò il tavolo che avevano usato come copertura sulla testa dell'imp, tramortendolo momentaneamente.
“Biondina, tu... mi hai salvato la vita.”
La futura regina gli sorrise.
“Beh, per questo esistono gli amici.” Disse con il fiato corto.
Il giovane mortale spostò la sua attenzione sul sicario che non aveva perso i sensi.
“Allora... chi ti manda?”Ringhiò lui caricando un gancio destro.
Il demone scarafaggio gli sputò in faccia, cosa che risultò nella rimozione forzata delle sue protesi d'argento.
“Gh, bastardo, ti sei scavato la fossa da solo!”
“Non costringermi a staccarti le zanne buone.”
“Non ce ne sarà bisogno.”
Lo scarafaggio tirò fuori una cintura di granate angeliche prive di sicura.
“Preparatevi a morire.”
“Tutti fuo....?!”
Nemmeno il tempo di urlare che il giovane Callahan e Charlie si trovarono proiettati dall'altra parte del locale, investendo un Fizzarolli  che aveva avuto la sfortuna di trovarsi nella traiettoria sbagliata.
Per fortuna il volo fu breve e caddero sul pavimento prima di schiantarsi contro qualche muro, finendo con il ritrovarsi faccia a terra e con qualche detrito sulla testa.
“Ah, ehi biondina, stai bene?” Bofonchiò Frank accarezzandosi la testa.
“Sono tutta intera!”
“Oh, mi fa piacere che stiate bene.” Disse Fizzarolli con una vena pulsante sul cranio. “Ora fuori di qui!”
Dopo essere stati cacciati da uno dei club più famosi dell'inferno e aver recuperato le armi di Frank dal buttafuori, i due fecero l'unica cosa possibile, cioè un sonoro sospiro di sollievo. Certo, non erano riusciti ad ottenere informazioni, ma almeno erano sopravvissuti e avevano scoperto che qualcuno voleva la morte di Charlie.
“Bene, Charlie, hanno attentato alla tua vita. Come ci si sente?” Chiese Frank in modo divertito.
“Sono solo felice che stiamo bene.”
“Hai qualche idea su chi ti possa volere morta?”
“Ci sarebbe Helsa Von Eldritch, ma quella perdente e la sua famiglia sono alleate, non oserebbe mai mandarmi degli assassini, soprattutto perché mio padre lo verrebbe a sapere.”
“Beh, dal nome deduco che sia una donna, quindi una sospettata, ma per oggi ho rischiato di morire abbastanza.”
“Concordo.”
“Un'ultima cosa.”
“Dimmi.”
“Boop.” Disse Frank attaccando una delle stelle adesive di Charlie sul naso della principessa. “Questo è per avermi salvato la vita.”
“Awwwww... abbraccio?” Fece Charlie.
“ Ora non esageriamo.”




Nota del tizio che scrive
Ed ecco un nuovo capitolo, dove si scopre che qualcuno vuole charlie morta, ed è la seconda avventura del nostro duo, credo che userò altri personaggi per i prossimi capitoli, ma non vi dico quali. Buon natale!!
   
 
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