Serie TV > Supergirl
Segui la storia  |       
Autore: Wicked Ladies    09/12/2021    3 recensioni
Lena è una principessa in incognito che si trova in Iraq per impegni internazionali.
Kara è un brusco CEO dell'agenzia di sicurezza della zia Astra. Anche lei si trova in Iraq per affari.
Si incontreranno... ma sapranno andare oltre una partenza con il piede sbagliato?
Supercorp; GeneralDanvers
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Altri, Astra In-Ze, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
19
 
I Caraibi hanno un’infinità di spiagge, ma Lena per prima aveva scelto Bahia de Las Aguilas. Decidere di stare in un unico posto era stata una scelta obbligata per farle rilassare. Alla fine, avevano sempre viaggiato, e quindi il mare e stare a contatto con la natura avrebbe fatto solo che bene.
 
Kara era seduta su un’altalena, nel bel mezzo della spiaggia, agganciata a due possenti alberi e si dondolava, Lena era placidamente distesa su una sdraio "Vieni qui, è divertente. Almeno dammi un bacio" sorrise guardandola.
Lena ringraziava le Dee che Sam avesse trovato questa spiaggia privata, non ce l’avrebbe proprio fatta a stare in mezzo ad altra gente. Sorrise alla moglie mentre si teneva ben all’ombra di un albero "Ma dovrei alzarmi... dici che ne vale la pena?" Rise.
“Sei antipatica” le fece la linguaccia come quando giocava con Alura.
"Oooh non possiamo permetterci una principessa che fa le linguacce" sorrise si alzò lentamente avvicinandosi.
Kara rallentò per poi fermarsi “Lo so che avete fatto le matte a buttarvi dallo scalone” le puntò un dito contro.
"Oh abbiamo fatto di peggio" rise per darle un bacio a fior di labbra.
“Siediti” sorrise “Non lo voglio sapere...” la guardò intensamente.
Rise "No, non vuoi" per poi sedersi attentamente.
“Tieniti” ed iniziò a dondolare “Non mi dire che hai paura di un’altalena”
“No è che è strano starci così " sorrise "Spero regga"
“Non vuoi essere un po’ bambina con me?” Sorrise iniziando a dondolare “E poi sei un peso piuma amore”
Rise "Forse dovrei farne mettere una nei giardini"
“Perché no!” Sorrise “Dai dammelo un bacio” sorrise.
Le mise le mani intorno al collo e la baciò seriamente, tanto da farle arricciare le dita dei piedi.
Kara impossibilitata a tenerla a sé si impegnò a baciarla con passione.
Lena giocò un po’ con le labbra dell’altra allontanandosi e avvicinandosi, mentre l’altra non poteva far altro che tentare di seguirla.
“Ti diverti si?” Ridacchiò.
"Molto? Me ne fai una colpa?" Sorrise.
“No piccola anzi, sono felice di vederti così rilassa... amoreeee, piano” ridacchiò.
"Paura?"
“Con te mai” sorrise guardandola intensamente.
Lena le sorrise accarezzandola. Probabilmente si mosse nel modo sbagliato perché l’altalena si ribaltò.
“Oh Rao” Kara portò subito le mani a proteggere la testa di Lena e fermò l’altalena con un piede. La schiena nella sabbia e Lena spalmata su di lei “Tutto bene amore?”
Lena iniziò a ridere tenendosi la pancia "S..s..si"
Kara sorrise “Meno male” iniziò a ridere anche lei.
Lena ridendo da una pacca giocosa all’altra.
“È bello sentirti ridere” le accarezzò il viso.
"Anche tu... la tua risata è calda e piena... a volte mi scordo com'è una vera risata..."
“Beh la tua è soave”
"Addirittura " rise. Si alzò lentamente sorridendo "Vediamo... se riesci a prendermi sta notte puoi farmi quella cosa che hai detto ieri..." e iniziò a correre via ridendo.
“E poi...ma dove corri” Kara le dette del vantaggio e poi la raggiunse “Voglio sentirlo da te…”
Lena sentendola vicina deviò verso l’acqua e per rallentarla la schizzò.
“Ma…” Kara rise “Che monella” ridacchiò guardandola e correndo in acqua per afferrarla.
Lena la schizzò ancora ridendo ed inzuppando la maglietta.
“Vieni qui” Kara rise a pieni polmoni, si stava divertendo davvero con poco.
"No" rise ancora. Si stava divertendo troppo.
Kara iniziò a schizzarla ridendo “Finisce male eh” la guardò era così sexy e bella in quel momento.
"Dici?" Rise.
“Si potrei essere un polpo e attaccarmi con i tentacoli a te e non lasciarti più” sorrise guardandola.
"Per fare questo dovresti prendermi e ancora non l’hai fatto" rise riiniziando a correre. Non ricordava quando si era sentita così spensierata.
“Okay...” la vide schizzare lontano “Guarda te...ho giocato a football...sai?” Iniziò a correre.
"Preferisco il rugby" rise.
“Uguale ti agguanto subito” sorrise e scattò su di lei.
Lena sentì le braccia di Kara avvolgerla.
“Ti ho presa” e si buttò in acqua con lei.
Lena si tirò su  "Bene credo che tu abbia vinto e quindi avrai il tuo premio" rise.
“Vieni qui” sorrise maliziosa Kara.
Alzò gli occhi al cielo e la baciò lentamente, la punta della lingua che chiedeva di entrare.
Kara rabbrividì e schiuse le labbra per accoglierla.
Lena si staccò sorridendo "Allora stasera cos'era che volevi fare?" chiese con sorrisetto subdolo.
“Non so chiuderti in camera?”
"Si... poi avevi detto un’altra cosa che non ricordo..."
“Che ti avrei legato una cravatta sugli occhi?”
"Solo?" rise "Non devo prendere il ghiaccio e cos'era quell'altra cosa?"
“Panna spray?”
“Mhm mi sembra di si" rise alla faccia di Kara. La notte poteva essere così sexy e appassionata, ma al giorno fuori dalla loro camera da letto a volte era così timida.
“Livewire e Reign ci detesteranno...” Kara ridacchiò e ghermì le sue cosce “Ti amo tanto”
"Sono in un bungalow a un kilometro di distanza tesoro... quanto hai intenzione di farmi urlare?"
“Oh se la metti così”
Lena ridacchiò.
“Riusciamo ad uscire a cena, stavolta?” Ridacchiò baciandole il collo.
"Non lo so, dipende da te. Sei stata tu ieri sera che mi hai ributtata sul letto" rise accarezzandole le braccia.
“Tu non volevi sentire ragioni a vestirti”
"Ceeerto... non eri tu e le tue mani appiccicose vero?"
“Il polpo stava già uscendo” rise stringendola sensualmente “Avrei una voglia matta di prenderti sul bagnasciuga”
"E perché non lo stai ancora facendo?" sollevò un sopracciglio.
Kara camminò verso la riva, e ci stese Lena. Aveva quel vestitino minuscolo tutto incollato addosso. Si inginocchiò levandosi la maglia bagnata.
Lena si morse il labbro e sorrise "Vieni qui…"
 
 
Lena aveva lasciato Kara sulla veranda a godersi l'aria fresca mentre lei era andata dentro a cambiarsi. Si mise dei collant neri fino a metà coscia che facevano pendant con il completo intimo di pizzo nero. Sopra si mise una sottoveste bianca. Si riapplicò il rossetto. Era bellissimo ammirare il mare per così tanto tempo indisturbata e con la donna che amava al suo fianco. L’aveva sentita spostarsi e aveva socchiuso gli occhi.
Lena riapparve dietro Kara e si piegò sussurrandole all’orecchio "Tesoro..."
“Ehi” Kara, si mise seduta “Non stavo dormendo”
"Spero per te di no..." le morse il lobo.
Kara sorrise attanagliando la sdraio su un lato.
Lena fece il giro e le si sedette in grembo.
“Oh wow moglie” Kara boccheggiò “Oh Rao” la bionda accarezzandole quelle gambe la guardò.
"Piace amore?" si morse il labbro mentre si portava i capelli su una spalla.
“Si sei...così sexy...” la sottoveste lasciava poco all’immaginazione, non copriva completamente il suo intimo nero, Rao che cosa era.
"Pensavo fosse troppo..." le sorrise quasi timida.
“Troppo no” sorrise accarezzandole il mento e poi la collana “Quante volte ho sognato di rivederti di nuovo nuda solo con quella collana”
"Beh, che cosa stai aspettando cara?" rise appoggiandole le mani sulle spalle "O vuoi uno spettacolo privato?"
“Sarebbe molto gradito...non so dove mettere le mani” si morse il labbro -Rao aiutami-
"Bene" si alzò lentamente "Da dove vuoi che inizi..."
Le mani che giocavano con la collana.
“Sotto veste” sorrise guardandola attentamente.
Lentamente fece scorrere le mani sopra l’indumento e su per le curve del suo corpo per poi afferrarne i bordi e tirarla su lentamente mentre muoveva il bacino. Una volta tirata su la lanciò a Kara con un sorrisetto.
Kara la prese al volo, annusandone il profumo “Lo adoro” guardò quel sedere muoversi a ritmo di una melodia che certamente Lena aveva in mente.
"Ora tesoro?" la voce bassa e roca.
“Reggiseno” Kara strinse tra loro le cosce, iniziava a sentirne il piacere.
Abbassò lentamente una spallina poi l'altra. Con l'indice di entrambe le mani tracciò il contorno dei seni mentre guardava intensamente l'altra, poi una mano andò dietro a slacciarlo, l’altra lo prese e lo fece dondolare "Vuoi anche questo?"
Kara si morse il labbro guardandola negli occhi verdi.
Lena glielo lanciò, per poi avvicinarsi di nuovo e metterle una mano sotto il mento "E ora?"
“Gli...slip...” sussurrò.
"Sicura?" sussurrò a pochi millimetri dalle labbra dell'altra.
“Si” sentì il suo respiro così vicino.
Si allontanò di poco e giocò con l'elastico degli slip. Fece scendere una mano a toccarsi da sopra la stoffa emise un piccolo gemito, poi si girò e si piegò lentamente mentre faceva scendere gli slip e dava a Kara una visione del suo sedere. Prese gli slip e si voltò "Non so se darteli questi..." sorrise.
Kara sbarrò gli occhi a quel gemito -Oh Rao- “Peccato...” Kara la guardò intensamente-Oh se vieni qui-
Vide lo sguardo negli occhi della moglie e si allontanò un altro po’ "Devo togliere altro o queste le lascio?" passando le mani sopra i collant.
Kara boccheggiò aveva una grandiosa vista delle grazie di sua moglie “Vieni qui solamente” indicò le sue cosce.
La prese larga e gattonò sopra di lei sedendosi lentamente.
Kara amava quella donna, la ammirava in ogni sfaccettatura “La mia tigre” sussurrò guardandola.
"La tua" sorrise mentre lentamente si portava le mani sul seno "Hai detto che volevi uno spettacolo tesoro…"
Kara mandò giù la saliva “Si...è così” seguiva quelle mani, il suo anello brillava oltre al sorriso di Lena ed era un bel vedere.
- Oh avrebbe fatto impazzire sua moglie stasera - Lentamente si accarezzò il seno proprio come faceva Kara e portò l'indice a stuzzicare l’aureola mentre guardava negli occhi la moglie.
-Oh Rao, grazie per questo spettacolo- sorrise guardandola intensamente “Sei così sexy amore”
"Tutto per te" si morse il labbro mentre una mano lasciava il petto andava verso il ventre.
Kara seguì quella mano con molta attenzione
Lena si mise a giocare con i corti peli neri sopra il suo tumulo.
Kara la guardava, mordendosi il labbro, voleva toccarla ma non lo fece,
Le dita di Lena scesero sempre più giù fino a giocare col suo clitoride, buttò la testa all’indietro mentre le dita lasciavano il posto dirigendosi verso la sua entrata.
“Oh amore” sorrise.
Gemette iniziando a muovere il polso mentre la mano continuava a giocare coi suoi seni. Riabbassò la testa e la guardò negli occhi "Come si sentirebbero le tue dita ora? Più larghe… più bagnate?"
“Oh Lee...sarebbero sicuramente molto bagnate...” impercettibile le sfiorò un ginocchio.
Lena le sorrise togliendo la mano e succhiando lentamente le dita "Vuoi finire tu... o no?"
“Oh si amore mio” Kara scattò verso di lei, mettendole una mano alla nuca e lasciandola adagiarsi mentre la portava in un bacio bagnato che sapeva di lei.
Le portò le braccia intorno a collo e sorrise nel bacio.
Kara portò la mano dov’era poco prima quella di Lena e piagnucolò a quel calore “Così calda amore” ed entrò senza difficoltà.
Gemette sgroppando i fianchi verso l’altra aggrappandosi alle spalle.
“Guardami amore” sorrise accarezzandole la schiena mentre l’altra mano le dava piacere.
Lena la guardò negli occhi muovendo il bacino contro quelle mani.
“Dimmi cosa desideri” ghermì il suo sedere con una mano.
"Fammi venire" si morse il labbro.
La bionda la guardò e la portò in oversize. Poggiò le labbra sul suo collo.
Le piantò le unghie nella carne gemendo e buttando la testa all’indietro.
“Così amore” sorrise tenendola ancora per aumentare il piacere.
Lena si calmò lentamente "Karâ"
“Piccola” Kara appoggiò la testa sul suo seno, perdendosi nel battito del suo cuore.
Le passò le mani tra i capelli "Ti amo"
Kara non disse nulla, si stava lasciando cullare dal corpo dell'altra.
"Piaciuto lo spettacolo?" Sorrise infilando il volto nel collo.
“È stato il più bello della mia vita" sorrise sollevando il viso verso il suo.
"Lo speravo” mentre le accarezzava le spalle.
"Tu sei la cosa più bella della mia vita" sorrise sporgendosi a baciarla.
La baciò "E tu della mia ... mi porti dentro?"
“Certo maestà” Kara scattò in piedi e la prese tra le sue braccia stile sposa.
"Kara... ti adoro... non saprei come fare senza di te"
“Dai non dire così” ridacchiò mentre entravano in casa.
"Perché la metto in imbarazzo moglie?" Sorrise.
“Ehm no” sorrise guardandola mentre la portava in camera da letto.
"Sicura?" Sorrise mentre si sentiva posare sul letto.
Kara sorrise accarezzandole le cosce, mentre allontanandosi si sfilava la maglietta mostrandosi senza reggiseno e poi tolse i suoi boxer. Si portò tra le cosce di sua moglie portandola in un bacio bisognoso. Con colpi di lingua ben assestati “Non sarò mai stanca di te...Lena”
Lena rispose al bacio mentre infilava una mano tra i loro bacini "Anche io"
Kara sussultò nel bacio “Ti amo...”
Lena sorrise mentre la guardava dolcemente. La mano che l’accarezzava.
“Così dolce la mia regina” ridacchiò.
La mano si fermò "Preferisci meno dolce?"
“So che vuoi farmi impazzire lo leggo nei tuoi occhi”
"Si?" Sorrise "Allora sulla schiena cara"
“Okay” Kara si ritrasse e si stese come chiedeva la sua regina.
Sorrise prendendo dal comodino una sciarpa nera "Va bene se ti bendo amor"
“Fa pure”
Le coprì gli occhi. Poi prese un cubetto di ghiaccio da una ciotola lì vicino e iniziò a passarglielo sul collo.
“Oh Rao” sorrise Kara
Lena lo fece scorrere fino al seno mentre si piegava verso il collo in modo che il suo respiro si infrangersi contro la pelle fredda.
Kara non poteva vedere ma sentiva il corpo dell’altra, il suo tocco fresco e il suo respiro caldo.
"Sei così dura e morbida amore"
“Ah...Uhm..,si?”
"Mhmm" il ghiaccio oramai sciolto venne sostituito da uno nuovo "Così muscolosa, eppure con tutte queste deliziose curve..." la bocca aveva trovato ancora sul petto mentre il ghiaccio sul ventre.
“Mi alleno apposta” Kara socchiuse gli occhi e inarcò la schiena, e Lena non l’aveva ancora toccata.
La bocca scese. Il ghiaccio trovò il suo cumulo ma virò verso la sua coscia destra, la lingua che tracciava gli addominali "Ti assicuro che non me ne lamenterò mai"
“Molto bene...aww oh Rao”
Lena sorrise, soffiò leggermente sulla sua intimità per poi andare di nuovo dietro ad un nuovo cubetto di ghiaccio sulla sua coscia destra, mordendo qua e là.
Kara sospirò stringendo le lenzuola tra le dita e leccandosi le labbra e portando un dito tra esse sussultando.
Lena si godette lo spettacolo. Passò alla coscia sinistra risalendo lentamente "Qualcosa che vuoi dirmi?"
“Come?” Kara sollevò il busto per captarne lo sguardo.
Lena sorrise soltanto guardandola mentre il ghiaccio tornava sul suo tumulo.
“Fallo entrare” Kara rabbrividì.
Mise il cubetto tra le labbra per poi avvicinarsi all’intimità dell’altra sfiorandola lentamente
“Oh Leeee...” sorrise accarezzandole le spalle.
Mise il cubetto contro la fessura iniziando a spingerlo, con la lingua, dentro aiutata da quanto l’altra fosse già bagnata.
Kara mugugnò mordicchiandosi le labbra tra loro.
Più il cubetto entrava più la lingua e le labbra si avvicinavano alla carne sensibile.
Kara gemette, e poi sospirò.
Lena prese a succhiare leggermente l’entrata mentre con il naso picchiettava il clitoride.
Kara inarcò la schiena e sorrise “La mia signora Grey” ridacchiò appena troppo eccitata.
"Mi dispiace ma non ho una sala dei giochi " rise contro la sua intimità.
“Il nostro letto lo è ... la nostra casa lo sarà” sospirò.
Lentamente inserì sempre più lingua mentre il ghiaccio si scioglieva, guardandola inarcarsi e gemere.
Kara cercò una mano di Lena, le lenzuola non erano più abbastanza. Sentiva la sensazione di freschezza dove percepiva più calore.
Le prese la mano e continuò ad entrare in lei. Arricciava la lingua e la muoveva solo per vederla gemere, portarla al limite e poi fermarsi, per poi riprenderla a stuzzicare.
“Lee per favore…” piagnucolò appena.
"Ripeto qualcosa che vuoi dirmi?" sorrise leccando il clitoride.
Entra…” sussultò “Oh Rao” sentì quella lingua appiattirsi sul suo punto nervoso.
"E basta? O vuoi qualcos'altro?"
“Cosa...uhm...propo...ni?” Sentiva il suo respirai su di sé.
"Vuoi che ti faccia venire cara?" un altro colpo di lingua.
“Oh sì amore...” sorrise accarezzandole la mano.
Risalì e la baciò mentre entrava con le dita. Iniziando un ritmo profondo e veloce, accompagnato da spinte con il suo bacino.
Kara portò le braccia intorno al corpo dell’altra e la strinse a sé, gemente con la testa sul cuscino.
"Vieni per me amore" le sussurrò sulle labbra.
“Oh...” ansimò lasciandosi andare.
Lena uscì lentamente da lei e la tenne stretta mentre si spostava di lato e le accarezzava i capelli.
Kara le si spalmò addosso “Volevi devastarmi eh...beh ci sei riuscita” sorrise accarezzandole il seno.
"Beh non mi pare che tu ti stia lamentando" sorrise.
“Per niente...sai potremmo uscire in barca stanotte...guardiamo le stelle e domani l’alba” era sudata accaldata e appagata, ed era felice.
"Mi piace l'idea" le dette un altro bacio.
“Adesso però voglio solo sentirti così nuda a contatto con il mio corpo”
"Sempre le proposte più interessanti amore"
 
 
Kara si stava sistemando i polsini, mentre attendeva sua moglie sul pontile del loro yacht. Aveva rimesso quella mise, con qualche modifica.
Lena arrivò e alzò le sopracciglia verso la moglie "Vuoi uccidermi vero?"
“Beh ci ho provato qualche tempo fa” ridacchiò guardandola magnifica come sempre “La cena è pronta” sorrise allungando una mano verso di lei.
Prese la mano e le sorrise "Che galante"
“Sempre maestà” sorrise.
Lasciò le scarpe da una parte e seguì la moglie.
Kara le baciò la mano portandola vicino al tavolo scostandole la sedia. E poi si sedette lei “Via la cloche” sorrise.
Lena guardò Kara e lo sollevò.
"Ostriche amore?" sogghignò "Non ti basta già il tempo che passiamo l'una nell'altra"
“Uhm come?” -Oh Rao, dimmi che non è come ho capito io- “Avevano un aspetto così appetitoso tesoro!” Sorrise.
"Si.. ma sono anche ... molto mooolto afrodisiache" le sorrise.
“Anche il risotto agli asparagi dunque?” Chiese fingendo non lo sapesse. Erano in viaggio di nozze se non ne approfittavano adesso.
"Mhmm... qualcosa mi dice che stai progettando qualcosa... e non credo di esserne preoccupata" ridacchiò.
“Non ti metterei in pericolo mia regina” disse prendendo il calice di vino bianco e guardandola “Potrei promettere che guarderemo le stelle...ma chi può dirlo”
"Come se non ti conoscessi" rise assaggiando il vino "Stai migliorando parecchio con gli abbinamenti"
“Sto imparando dalla migliore” la guardò prendendo tra le labbra il calice e sorseggiando.
Sorrise e alzò gli occhi per guardare il cielo "Le ho viste solo poche volte così bene" sorrise.
“Si? Beh qui la natura è incontaminata e sono belle visibili. Anche se la più bella è già accanto a me” sorrise accarezzandole la mano libera.
"Il vino, le ostriche, il riso agli asparagi e ora i complimenti... se non lo avessi già fatto direi che vuoi chiedermi di sposarmi" le sorrise appoggiando la testa alla spalla.
“Ti amo, e ti chiederei ogni momento di sposarmi...” sorrise “Sei bellissima amore” aveva un abito che lasciava poco all’immaginazione, il suo decolté era da capo giro ma spesso e volentieri riusciva a concentrarsi sul suo viso.
La guardò "Cosa ho fatto per meritarti amore?" Sua moglie era una donna bellissima, ma lei aveva la fortuna di conoscere oltre quella facciata, sapeva che era ancora più bella.
“Sai che questa è la mia battuta” sorrise prendendo in ostrica.
"Sono sicura che sia la battuta di entrambe... e vacci piano lì tigre potresti strozzarti" sorrise per poi prenderne una anche lei.
“Come sei oggi...” ridacchiò.
"Come?" rise.
“Uhm aspetta che ci penso” disse mangiando tranquillamente.
“Non vado da nessuna parte" sorrise allungando le gambe verso uno dei sedili.
“Come mai niente scarpe?”
"Passo tutta la mia vita sui tacchi... al diavolo che ci passerò anche la mia luna di miele" sorrise "Li levo appena posso"
“Posso sempre farti un massaggio per alleviare il dolore” disse mettendosi in piedi e le andò incontro “Vado a prendere il risotto...non scappare con le sirene” si chinò su di lei dandole un dolce bacio.
"Coraggioso da parte tua presumere che io abbia la benché minima voglia di alzarmi da qui" le sorrise.
Kara sfilò via e tornò in cucina a recuperare i piatti tenuti in caldo "Ecco Maestà" mise la pietanza in tavola e si risedette.
"Anche il servizio " sorrise dandole un bacio appassionato.
Kara poggiò una mano sulle sue spalle “Mangia che si fredda”
"Si capo" rise.
“Monella ecco come sei oggi” sorrise.
"Di solito non ti dispiace" prese una forchettata "Dee è buonissimo"
“Si?” Assaggiò anche lei.
"L’hai fatto tu?"
“Si con le mie manine” sorrise.
"Allora devo pensare ad una ricompensa" sorrise.
“Uhm e quale sarebbe?”
"Oh ci penserò" sorrise accarezzandole la gamba per poi tornare a guardare le stelle.
“Posso vedere le stelle riflesse nei tuoi occhi” sorrise Kara dandole un bacio sulla guancia.
"Ti adoro lo sai?"
“Uhm si l’ho sentito dire”
Lena rise. Finito il piatto riprese il vino e si appoggiò all’altra. Era così rilassante.
Kara le avvolse un braccio in vita e sorrise dolcemente “Si sta bene qui vero?”
"Si. Non voglio ripartire voglio stare tutti i giorni sdraiata pigramente con te"
“Presto o tardi dovremo tornare e allora starai attaccata a me nel nostro letto” sorrise sollevandole il mento “E quando ti stresserai troppo staccheremo la spina e verremo qui...che ne dici?”
"Potremmo anche andare a National City... questo posto lasciamolo per i casi gravi, che dici?" Le sorrise.
“E prendere finalmente le chiavi di quella casa che ti piaceva tanto?”
"Beh... si... in realtà era il mio regalo di matrimonio..." sorrise.
“Ma te l’ho soffiato...” ridacchiò.
"Già... in compenso ho comprato quest’isola. Non guardarmi così ho usato le liquidazioni alcune mie società offshore. Ed è a nome tuo" sorrise.
“Lena” la guardò accarezzandole il viso “Rao, se ti amo”
"Mhm si mi sembra di avertelo sentito dire qualche volta" la guardò dolcemente.
La bionda si sporse a darle un dolce bacio “Devo dirtelo mi sto sforzando di non strapparti questo vestito di dosso” sussurrò sulle sue labbra.
"Le ostriche iniziano a fare effetto" rise "Mi stupisco che sia ancora intero... ma puoi strapparmelo ad una sola condizione..."
La moglie ridacchiò “Sono tutta orecchi”
"Quella giacca deve sparire" sogghignò.
“Aggressiva” sorrise “Vuoi fare tu?”
"No" sorrise "Stasera lascio fare tutto a te"
“Uhm” si alzò e iniziò ad aprire i bottoni della giacca gilet
Lena si portò il calice di vino alle labbra e la osservo sorridendo.
Li sbottonò uno per volta guardandola. E poi aprì il gilet mostrandosi a seno nudo “Ora?”
"Puoi venire qui" si leccò le labbra.
“Okay” sorrise avvicinandosi a lei.
Appoggiò il calice e la guardò sorridendo mentre avanzava.
Si sedette di nuovo al suo fianco e la guardò.
"Volevi strapparmi questo di dosso o sbaglio?" Sorrise.
“Sarebbe peccato se abbassassi la cerniera? Mi piacerebbe vedertelo indossare ancora” si chinò a baciarle il collo color ebano.
"Te l’ho detto. Stasera lascio fare tutto a te" allungò il collo lasciandole più spazio.
Kara portò le dita sulla cerniera “Tirati su!” Sorrise baciandole il petto scoperto “Rao il tuo profumo”
Fece come detto.
Man mano che il vestito veniva giù Kara baciava e succhiava alcuni punti del corpo nudo di Lena.
Lena si resse al tavolo sentendo le labbra dell’altra. La moglie la spinse verso un angolino pieno di cuscini e l’adagiò “Prometto che ti farò vedere le stelle”
L’altra poteva soltanto sorridere ai modi di fare della bionda.
 
 
Kara aveva abbandonato il letto dove lei e Lena si erano rotolare per tutta la notte. Aveva messo la vestaglia ed era andata a preparare la colazione, mise tutto in caldo e andò sul pontile. Essendo la loro isola privata, lasciò cadere la vestaglia e si stese a prendere il sole al naturale, sdraiandosi sullo stomaco, chiuse gli occhi e si rilassò.
Lena si svegliò emettendo un rumore scontento non trovando la moglie. Si girò e si stiracchiò, emettendo suoni felici ancora piacevolmente dolorante dalla notte prima. Si alzò lentamente mettendosi una vestaglia e uscì sul pontile rimanendo a bocca aperta.
Kara sentendo il passo a piedi scalzi della moglie, sollevò il viso “Buongiorno” sorrise facendo la finta tonta.
"Ah" rispose Lena continuando a fissarla "N...Non sapevo che ci fossero sirene in questo punto..."
“Oh beh adesso lo sai” si poggiò sui gomiti guardandola intensamente.
"Amore... non guardarmi così sono ancora dolorante da ieri notte " le sorrise.
“Ti volevo solo chiedere di venirti a stendere qui con me o su di me...non ho alluso al nostro solito buongiorno” disse leccandosi le labbra.
"Come se non ti conoscessi " rise raggiungendola.
“Uhm la mia sirenetta” sorrise guardandola dolcemente mentre le veniva incontro.
Si rivelò anche lei nuda e le sorrise stendendosi vicina.
“Ciao” sorrise accarezzandole una spalla, dove era evidente un segno di denti.
"Ciao. Hai dormito un po’?" Si appoggiò a lei.
"Uhm non so" sorrise baciandole la fronte.
“Non sai?" Sorrise.
“E che con una creatura come te al mio fianco a volte mi fermo a guardarti”
"Adulatrice" la baciò, sentì lo stomaco dell’altra, brontolare "Stai lì che prendo la colazione" rise.
“Va bene” le sfiorò la pelle pian piano che andava via. Ammirare quel corpo? Lo avrebbe fatto per sempre.
"Giù le mani tigre" rise. Prese il vassoio e lo portò vicino all’altra risedendosi.
“Il tuo corpo è una calamita” sorrise guardandola e si mise a pancia in su, per nulla impacciata.
"Perché il tuo no?" Sorrise leccandosi le labbra per poi passarle una ciotola di frutta fresca.
“Grazie” sorrise prendendo una fragola e portandosela alle labbra “mhmm” la saporò lentamente.
Lena chiuse gli occhi facendo respiri calmanti - Sei ancora dolorante. Non puoi sempre saltare addosso a tua moglie -
Kara si godette quel fare della moglie “Oh accidenti che sbadata” mordendo un’altra fragola si era sbrodolata e il succo stava scendendo dal mento sul suo seno.
Lena la guardò e si morse le labbra. Per poi alzarsi e buttarsi in acqua.
Kara scoppiò a ridere e poco dopo si affacciò alla balaustra “Com’è l’acqua?” Sorrise beffarda.
"Perché non vieni a sentire?"
“Volentieri” sorrise e con un balzo fu in acqua “Che goduria”
Velocemente Lena le si mise sulla schiena "Presa" rise.
“Che scema” rise portandole le mani a tenerla.
Le baciò il retro del collo "Ti sei svegliata di tentazione stamattina"
“Io? No?” Sorrise.
Rise. Si erano ancorate vicino ad una secca, perciò, l’acqua era abbastanza bassa.
Scese dalle spalle dell’altra e la fece girare per baciarla lentamente, portandole la mano ad accarezzarle il mento.
“Amore” sorrise accarezzandole la schiena.
"Adesso prendiamo il sole e mi metti la crema senza fare scherzi. Poi quando i miei muscoli si saranno ripresi ti ucciderò di orgasmi va bene?"
“Uhm un programma niente male” sorrise e andò a recuperare la crema solare e con molta nonchalance iniziò a applicarla sul suo seno, facendo finta fosse solo la sua schiena.
A Lena iniziò a tremate l’occhio sinistro. Lei aveva pazienza ... lei era la fottuta regina di uno stato. Una campionessa di scacchi e un valido comandate... lei sapeva aspettare...
“Non sia mai che ti dovessi scottare” disse impastando le mani sul seno “Deve esse spalmata omogeneamente”
Lena prese dei respiri profondi e la guardò molto molto male "Sai..." con voce bassa "Oggi non ti stai comportando da brava ragazza ..."
“Sto solo evitando che tu ti scotti” disse alzandosi e mettendosi dietro di lei per scostare i suoi lunghi capelli sul davanti e applicare la crema sulle spalle e sulla schiena lentamente. Kara vedeva il modo di trattenersi di Lena, ma anche lei faceva abbastanza fatica.
Lena si alzò di scatto girandosi. Le prese il mento e la guardò negli occhi "Ora tu ti stendi su quella sdraio e mi aspetti... o sarà peggio per te " le ringhiò a fior di labbra.
“Uhm okay” Kara si eccitò alla cosa, oh sì e ancheggiò verso la sdraio. Sorridendo si stese e aspettò.
Lena prese dalla borsa da viaggio la scatolina con un vibratore e la bottiglietta di lubrificante e tornò dalla bionda, soggiornando.
“Uhm allora?” Kara era con le mani dietro la nuca.
Si chinò per baciarla poi la guardò seriamente "Ti ricordi, quando chiedo il colore? Rosso per fermarmi. Giallo per farmi rallentare e verde per andare avanti. Ok?"
“Sii” sorrise guardandola.
"Perfetto" le dette un altro bacio "Ora girati e sulle ginocchia. Veloce"
 
***
 
Era una serata come tutte le altre a National City, gli amici di Lena e Kara erano tutti in un locale dove si faceva karaoke o comunque dove si cantava per divertimento. Kara aveva raggiunto gli altri già accomodati a largo tavolo. Sorrise baciando sua moglie sulle labbra e le si sedette accanto.
Alex aveva lasciato la piccola Alura con la babysitter. Hank era accanto a Eliza. Poi c’erano Reign, Mick, Sam e Lucy. Quando sentirono il rumore di un microfono furono convinti fosse un qualsiasi cantante improvvisato che aveva preso il coraggio di salire sul palco ed invece...
“Oh Rao” esclamò Alex.
“Uhm adesso capisco perché tua zia ci ha chiesto di andare a prendere Alura dopo cena” sussurrò Lena all’orecchio di Kara.
Kara guardò la zia con le sopracciglia alzate.
Astra con un vestitino nero era salita sul palco sorridendo verso di loro, o meglio guardando Alex. Si schiarì la voce. La musica partì e lei iniziò a cantare bassa e lenta “Go slow”.
Alex strinse una mano di Lena e la guardò “Ma l’hai vista? Cioè dico ti sembra normale?”
"Che cosa mi sembra normale Alex?" Sorrise la corvina.
“Che...cioè... è mezza nuda e io...”
“Sei gelosa...” ridacchiò Kara.
"Ti dirò la stessa cosa che dico a Kara: rilassati e goditi lo spettacolo. Tanto tornerà a casa con te stanotte" le sorrise.
Astra vedendo la moglie diventare rossa, si passò una mano tra i capelli spettinandoli un po’
“Uhm si okay” -Questa ma la paghi generale, oh se me la paghi…-
“Sono certa che sta escogitando un modo per tormentarla” sussurrò Kara all’orecchio di Lena. “Lee, sai che sono sensibile...” sorrise accarezzandole quella mano.
"Beh, non sarebbe interessante fare questo gioco sennò" Le sorrise la moglie, accarezzandole la coscia.
 
Astra poteva vedere dal palco il luccichio degli occhi della moglie, decise di giocare un altro po’. Si mosse sensualmente a ritmo della musica. Durante la pausa della strofa bevve un bicchiere di whisky e si leccò le labbra, facendo l’occhiolino alla rossa.
Alex accavallò le gambe guardandola -Certo ci andrò estremamente piano con te-
La canzone finì e tutti si alzarono applaudendo. Astra sorrise e scese da palco verso il loro tavolo.
"Lo so tesoro. Tua zia è in tanti guai" sorrise Lena.
“Si lo è” sorrise.
“Io e te facciamo i conti dopo Inze” Alex la guardò intensamente.
Le diede un piccolo bacio "Dici tesoro? Non ti è piaciuta la canzone?" Finta innocente.
“Oh ti assicuro che la canzone mi è molto piaciuta” si porse al suo orecchio “E ti farò ogni singola cosa che hai cantato” disse con voce calda e bassa.
"Oh ne sarei molto delusa se non lo facessi"
"Amore, direi che domani mattina Alura la riportiamo dopo pranzo" rise Lena.
“Per adesso sediamoci, generale” disse mordicchiandole il lobo.
Astra sorrise guardandola, le piaceva infinitamente stuzzicare sua moglie. Le appoggiò la mano sulla coscia e le baciò guancia "Buon anniversario...Alexandra"
Alex sorrise e boccheggiò -Rao se solo non fossimo in un luogo pubblico-
“No pensi che sia meglio andare a prendere la piccola?” Sorrise Kara, adorava tanto quando Lena e Alura stavano insieme, era una gioia infinita.
"Lo credo anche io" disse alzandosi "Ci vediamo domani a pranzo... chiameremo prima di passare" sorrise.
Gli altri al tavolo ridacchiarono sommessamente e continuarono poi a parlare, mentre Lena e Kara si dirigevano alla macchina.
Astra rise e guardò la moglie "Andiamo a casa?"
“Da tempo alle piccioncine di andare a prelevare la patatina” sorrise Alex passando l’indice sul bordo del bicchiere.
Hank e Eliza che si erano allontanati verso il bar ridevano dietro ai loro bicchieri.
Astra guardò Alex "Beh, la moto è lontana potremmo iniziare ad andare visto che tua madre e il mio migliore amico stanno ridendo di noi" sorrise.
“Uhm a volte vorrei cioncargli le mani” disse guardandola “Come? Hai intenzione di salire... in moto così...cioè ehm”
"Come ci sono arrivata, ma tu eri troppo preoccupata perché Alura stesse bene con la babysitter per notarlo" le accarezzò il volto. Adorava quanto Alex si preoccupava per la loro piccola, ma a volte era un po’ troppo "E ho la giacca lunga " sorrise.
“La giacca..lunga...okay...meglio così non prenderai freddo”
"Si, sono sicura che stavi proprio pensando ad io che prendo freddo" sorrise.
“Scusa...hai...ragione...amore” disse prendendo il suo soprabito e glielo lasciò indossare.
Astra rise "Ti amo quando fai così" sorrise.
“Solo quando faccio così?” le diede un insolente palpatina.
Astra rise "Lo sai cosa intendo" accarezzandole il braccio e uscendo.
Salirono in sella alla moto dopo una decina di minuti di passeggiata fatta mano nella mano.
Astra si strinse all’altra "Portami a casa" le sussurrò prima che si mettesse il casco.
“Lo faccio immediatamente” sorrise Alex.
Quando arrivarono al palazzo Astra salutò il portiere e presero l’ascensore "Vieni su con me o preferisci le scale?"
Alex la spinse nell’ascensore con delicatezza per non insospettire il portiere. Quando le porte si chiusero...
Astra si trovò attaccata alla parete e si morse il labbro guardando l’altra "Alex..."
“Si Astra?” La guardò.
"Potrebbe entrare qualcuno" le sorrise.
“Non ho intenzione di fare nulla” sussultò sulle sue labbra e si allontanò.
"Che peccato" le sorrise subdola.
“Non tirare la corda generale...” incrociò le braccia.
"Ma io non ho fatto nulla dottoressa" sorrise.
Astra si apri la giacca e si appoggiò alla parete sorridendo.
“Caldo...tesoro?” disse sbottonandosi la camicetta nei primi tre bottoni.
"Molto..." finalmente Alex iniziava a giocare.
“Chissà cosa succederebbe se...per caso l’ascensore dovesse bloccarsi…” la guardò intensamente.
"Non oggi..." la guardò di sottecchi.
“Hai in mente altro?” Superato l’undicesimo piano nessun altro sarebbe potuto entrare e così sbottonò ancora un bottone.
Astra la guardava attentamente "Interessante" disse solo mentre si toglieva la giacca e l’appoggiava su un braccio.
“Trovi” uscì dall’ascensore ormai al piano.
"Già" sorrise.
Entrarono in casa con molta tranquillità, erano solette.
Astra sorrise ed andò al mobile bar "Vuoi qualcosa?"
“Whisky con ghiaccio”
Lo preparò e lo tenne in mano "Solo se vieni qui e mi baci"
“Come siamo esigenti” disse mentre si sfilava la giacca e la poggiava distrattamente sul bracciolo del divano.
"Solo con mia moglie" sorrise "Non so se la conosci. Intelligente, sexy, capelli rossi"
“Oh credo di averla vista” sorrise accarezzandole il mento e premendo le labbra su quelle dell’altra.
Una mano andò sulla nuca mentre la lingua iniziava a giocare con quella dell’altra.
Alex sorrise prima di spingere la lingua nella sua bocca.
"Sai prima, al bar, era una richiesta piuttosto esplicita" sorrise.
“Si? Dimmi...” disse mentre prendeva dalle sue mani il bicchiere “Grazie”
"Non ti è bastata la prima volta? Devo ricantartela?" Le sorrise.
“Uhm privatamente sarebbe molto meglio” possessivamente le prese un fianco sotto una mano.
"Mhmm prepotente" rise per poi alzarsi e mettere su la musica. Fece scivolare il vestito via per rivelare una sottoveste di seta.
 
Go slow, ooh honey
Take it easy on the curves
When love is slow, ooh, honey
What a tonic for my nerves
 
Go slow, ooh honey
We've got such a lot of time
When love is slow, ooh honey
How the mercury does climb
 
I like my lovin' done gently
So, when your kissing lips start
Just a little here
A little there
Sort of à la carte
 
Go slow, ooh honey
Take it easy, like you should
When love is slow, ooh, honey
Then it does you so much good
 
I like my lovin' done gently
So, when your kissing lips start
Just a little here
A little there
Sort of à la carte
 
Go slow, ooh honey
Take it easy, like you should
When love is slow, ooh, honey
Then it does you so much good
 
You make me feel so good
You make me feel so good
 
“Oh Rao” Alex rimase a bocca aperta era senza reggiseno lo poteva vedere distintamente.
"Qualche problema tesoro?" Sorrise.
“Oh certo che no” sorseggiò il whisky ammirandola sedendosi al divano.
Si mise seduta su uno sgabello iniziandosi ad accarezzare le gambe mentre cantava guardando negli occhi l’altra.
-Alex respira- si morse un labbro
Staccò lo sguardo alzandosi e muovendosi lentamente come la canzone.
Alex guardò quelle curve e sospirò.
Astra finì dietro le spalle dell’altra, le sfiorò mentre si chinava verso l’orecchio di Alex "Sai... indosso solo la sottoveste ..." per poi staccarsi e continuare.
“Lo...l’avevo...capito” tirò giù la saliva.
Le fece l'occhiolino e continuò la canzone lasciando cadere la spallina destra.
“Uhm...” -resisti Alex...resisti...lo spettacolo non è finito -
Si avvicinò e le si mise in grembo finendo la canzone sulle labbra dell’altra.
Alex portò automaticamente le mani sulle cosce seminude dell’altra.
Astra sorrise e le leccò le labbra.
"Capito ora?"
“Penso di sì sai?” Ridacchiò iniziando a far salire le mani e la sottoveste.
"Bene" sorrise mentre cadeva anche l'altra spallina "Ops"
Con quel gesto, fece prendere un embolo a Alex, che dovette prendere un respiro profondo, vedendo la bellezza del seno di Astra sotto i suoi occhi.
"Qualche problema Alexandra?" sorrise.
“Hai detto lentamente vero?” Chiese mentre una mano saliva a sfiorarle il seno pieno.
"Molto lentamente cara... Lo sai che adoro quando ti prendi il tuo tempo con me... Quando tracci ogni centimetro della mia pelle..." le mise le mani sotto la maglia.
Alex seguì il movimento di Astra e si lasciò sfilare la camicia. Poi toccò il capezzolo turgido di sua moglie.
Astra separò le labbra lasciando andare un sospiro. Passò le mani sul gancio del reggiseno dell’altra.
Alex si portò le dita tra le labbra e poi le portò molto lentamente tra le cosce dell’altra “Ehm” Slacciò il reggiseno dell'altra per poi gemere alla sensazione delle dita dell'altra.
“Sei così...calda” sorrise sulle sue labbra e si lasciò sfilare il reggiseno. La sollevò per farle sfilare la sottoveste e se la portò cavalcioni.
"Ma i tuoi jeans sono freddi tesoro" le sorrise accarezzandole i capelli.
“Mi dispiace...honey...” aprì la patta e pian piano se li sfilò “Meglio?”
Si sistemò meglio sopra le gambe dell'altra "Decisamente... adoro nostra figlia... ma passa veramente troppo tempo tra le nottate che abbiamo solo per noi in questo modo…" le baciò il collo.
“Oh Astra lo so...dovremmo lasciarla più spesso che le zie no?” Ridacchiò guardandola e appoggiandosi allo schienale portando i polpastrelli ad accarezzare i glutei e poi salirono la.
"O anche a tua madre, visto che le zie hanno una nazione da governare, e noi la sicurezza mondiale" La guardò con le labbra semi dischiuse mentre le accarezzava le spalle.
“Uhm Hank la vizierebbe troppo” sorrise mentre se la premeva addosso “Amo il tuo seno che si scontra con il mio”
Le sorrise soddisfatta per poi piegare la testa all'indietro per la sensazione che l’altra le provocava. Si riprese un attimo "Ti ricordi la nostra prima volta nel mio vecchio attico?" le sorrise.
“Uhm come dimenticare…” sorrise accarezzandole i fianchi in maniera sensuale.
"E tu che eri così insicura... guardati ora" le sorrise prendendo le labbra dell’altra con le sue.
“Oh è cambiato tanto in questi anni” con uno scatto la fece sdraiare sulla schiena e le si sistemò addosso senza pesarle “Sai dovresti togliermi le mutandine” sorrise sul suo collo mentre le lasciava un segno appassionato.
Guardò giù "Con il fiocco tesoro? Volevi proprio stendermi stasera..." sorrise mentre lo slacciava lasciando che l’indumento cadesse.
“Beh è il nostro anniversario Honey...” disse intervallando il tutto con dei baci assestati sul seno sull’addome e sul tumulo e poi viceversa.
Non rispose godendosi quelle labbra lente.
Alex la invitò a guardarla mentre portava le sue cosce sulle proprie spalle, soffiando appena sul bottoncino.
La mano andò ad accarezzarle il viso e poi i capelli mentre si perdeva in quegli occhi
“Andrò molto piano” sorrise prima di baciarle il clitoride, successivamente lo succhiò e poi la lingua scese sulla fessura.
"Rao si " la mano che stringeva le ciocche.
“Così saporita” sorrise leccandola.
Una risata le uscì dal petto a quell’affermazione.
Beh, e poi spinse la lingua ad assaporarla mentre se sue mani impastavano i fianchi dell’altra
La schiena si inarcò e le gambe si strinsero istintivamente, anche se cercava di non stringere troppo.
Alex andò a fondo con la lingua portandola quasi al limite poi si fermò. Risalì la figura di sua moglie lentamente facendo un percorso al contrario e si sistemò con una coscia sulla sua femminilità, voleva portarla alla orgasmo guardandola e baciandola.
Si strinse e sbuffò ad Alex quando la senti staccarsi. Per poi guardala mentre saliva verso di lei e tirarla giù in un bacio lento, la lingua che esplorava la bocca dell’altra alla ricerca del suo stesso sapore.
La rossa sorrise su quelle labbra e mosse la gamba, sentendo quel calore “Sento che sei vicina Honey”
"Fammi venire Alexandra " le sorrise.
Alex spinse a ritmo quella gamba e portò una mano ugualmente tra loro “Vieni amore...vieni”
Inarcò la schiena e si lasciò andare alle cure dell’altra.
“Oh amore mio” beffarda si portò le dita alle labbra assaporandola.
Astra la guardava sorridendo "Sarai la mia morte signora Inze"
“Spero di esserlo dolcemente” disse poggiandosi al suo petto.
"Lo sei lo sei" le accarezzò la schiena e i fianchi.
“Altro che posso fare per te signora Danvers?”
"Oh la lista è lunga, ma ... per ora mi accontenterò di sentirti..." le mani iniziarono ad essere più pesanti nelle loro carezze ed arrivarono ai glutei impastandoli.
“Sentirmi?” La guardò incuriosita.
Si mise seduta con l’altra in grembo "Si sentirti tesoro" sorrise mentre una mano si avventurava sul davanti e la bocca scendeva sul seno.
Alex si mordicchiò il labbro passandole la mano sulla nuca.
"Lo sai che mi piace quando gemi e invochi il mio nome" le succhiò il capezzolo. Due dita si aprirono a forbice e iniziarono a stuzzicare il clitoride.
“Oh Rao” Alex boccheggiò aggrappandosi alla schiena dell’altra.
Sorrise tirando quel bottoncino di carne coi denti. L’altra mano da dietro iniziava a stuzzicare la fessura, sentendola bagnata iniziò a spargere quell’umidità.
“Astra” la sua voce tremò “Uhm” ansimò.
"Esattamente così" passò la lingua piatta sul capezzolo per lenirlo per poi passare all’altro.
Il dito completamente bagnato andò a stuzzicare l’altro buco. Mentre le dita continuavano a tormentare il clitoride.
Alex strinse la nuca di Astra gemendo al movimento di quelle dita.
"Appoggiati meglio a me Alexandra" le sussurrò sulla pelle tormentata e sensibile del seno.
“Come...?” Bisbigliò guardandola in preda al piacere.
"Le tue braccia mettile intorno al mio collo” disse per poi baciarle la valle dei seni. Aspettò che lo facesse. Lentamente iniziò ad entrare nella fessura che aveva stuzzicato tutto quel tempo mentre continuava a lavorare sul clitoride.
Alex lo fece e la sentì “Tesoro mio” sorrise mordendosi un labbro e socchiuse gli occhi.
Alzò di la testa e andò a baciare e succhiare quel labbro martoriato. Le dita lasciarono il clitoride ed andarono nell’intimità calda e bagnata. Adottarono un ritmo lento ma contrario all’altro dito, mentre il pollice trovava di nuovo il bottoncino di nervi.
La rossa gemette e sussultò “Oh Rao...Ast...oh tesoro continua” spalmò le mani sulle spalle allenate di sua moglie. Avrebbe voluto infilarci le unghie ma non lo fece ancora.
"Tutto quello che vuoi" sorrise e tornò ad adorare il seno con le labbra. Mentre le dita diventavano due dietro e tre davanti.
Alex sgroppò il bacino e gemette. Dovette stringere le unghie nella carne o si sarebbe lasciata andare e ancora non voleva.
Sorrise sentendo le punture delle unghie, sua moglie stava impazzendo. Sentiva le pareti dell’altra stringerle le dita. Cambiò e dette ad entrambe le mani lo stesso ritmo. Con le labbra riiniziò a salire verso il collo.
“Oh Astra...” ansimò senza ritegno “Oh...aww...” la guardò sentendo le sue labbra sulla pelle.
Lasciò che i seni sensibili dell’altra sfregassero contro il suo corpo. "Vuoi venire tesoro?" Le soffiò sul collo prima di succhiarlo. Piegò le dita delle mani in modo che si sentissero, c’era solo una sottile parete di muscoli a dividerle.
“Siii” Alex sibilò infilando di nuovo le unghie nella carne.
Aumentò di nuovo il ritmo.
Alex esplose in un gemito basso e prese Astra in un bacio bisognoso, dove la sua lingua danzava con quella di sua moglie.
Aspetto che l’altra cavalcasse l’orgasmo nella sua interezza per poi uscire lentamente da lei sorridendole.
“Mi vuoi fare fuori, ammettilo...già...non mi sopporti più”
Astra rise mentre si alzava con l’altra ancora addosso ed andava verso la loro camera "Al contrario mia cara. Ogni volta ti voglio sempre di più... ho solo giocato bene le mie carte" sorrise guardandola negli occhi.
“Oh amore” la strinse in un dolce abbraccio “Buon anniversario a noi”
"Buon anniversario " sorrise.
 
***
 
~National City, Luthor-Zo-rel’s house~
 
L’allegra famiglia era riunita a casa di Lena e Kara. C’era Alura che seduta guardava la mamma Astra e sorrideva impastandole la faccia con dei colori tattili. La donna rideva sentendo quelle manine sul suo viso. Alex l’avrebbe uccisa ma andava bene così.
Reign e Mick erano stranamente rapiti dalla piccola Ruby che colorava anche lei su un foglio. Hank ed Eliza erano in cucina a controllare che il tacchino non bruciasse. Lucy, Sam e Kara erano sedute sul divano e guardavano lo scoppiettare del fuoco e sentivano la lieve cascata sgorgare dietro di esso. Era il posto preferito della casa. Lì Kara e Lena passavamo molto tempo a parlare e rilassarsi. Mancava solo la regina, impegnata in una riunione dell’ultimo momento con gente che non aveva capito che era un giorno di festa e che per lei fosse importante.
Lena varcò la soglia scrocchiando il collo "Giuro che la prossima volta che dobbiamo fare un viaggio istituzionale negli Stati Uniti mando Lex"
Astra rise "Ma non lo farai altrimenti ti perderesti tutto il divertimento di stare con noi"
“Amore” Kara la guardò con un sorriso timido.
“Regina devastata dalla riunione” Alex la raggiunse prendendo la sua giacca e porgendole del sidro di mele alcolico.
"Grazie" abbracciò Alex e si sedette vicino alla moglie "Ciao amore" le rubò un bacio prima di prendere una grande sorsata di alcool "Sam non azzardati a passarmi nessuna chiamata per oggi a meno che non sia un colpo di stato a Thorul"
Sam guardò Lena “Non dimentichi qualcuno?” disse la cucina guardando la faccia della cugina.
"Eh?" Le guardò non capendo.
“Non hai salutato...com’è che ha detto che lo avrebbero chiamato?” Disse Sam guardando sua moglie e poi di nuovo Lena muovendo la testa in direzione di Kara.
Astra rideva sotto gli strati di colore sul suo viso.
Lucy sbuffò "Erano tutti nomi improponibili e senza stile"
Lena le guardò "Chiamare chi?"
“Aspetta forse era fagiolino?” Disse Mick tenendo la piccola Ruby in braccio “Si era quello?” Le fece il solletico.
Kara guardava le espressioni sul volto di Lena, aveva otto lauree ci sarebbe arrivata. Si mordicchiò il labbro.
Lena li guardava poi guardò la moglie. La realizzazione si fece strada sul suo volto e il bicchiere le cadde di mano "Tu… tu sei…noi ... " un sorriso che si formava sulle labbra.
“Ecco che danno” Reign recupero il bicchiere.
Kara le sorrise con gli occhi lucidi. Era stato difficile non dirle niente, ma questa volta voleva essere sicura che la sua gravidanza fosse avviata per dirle qualcosa, a causa di quello che era successo qualche tempo prima.
Lena continuò a guardare la moglie negli occhi sorridendo "Lasciateci sole ... Ora" Disse in tono di comando.
Sam e Astra fecero segno agli altri di andare nella stanza un po’ più in là per lasciare loro la privacy.
Le lasciarono in salotto e Kara la guardò e sorrise, non sapeva dire altro, non dopo come Lena aveva * Cacciato tutti *
Lena le si mise ancora più vicina e le accarezzò il volto "Sicura? Quanti mesi?" Sorrise un po’. Ricordava perfettamente la tristezza, ma soprattutto il puro dolore negli occhi dell’altra quando le prime due gravidanze non avevano superato il secondo mese. Lena sapeva che poteva succedere, ma questo non lo rendeva meno doloroso.
“Tre e mezzo” disse prendendo le sue mani “La dottoressa De Luca mi ha suggerito di stare a riposo, forzato...non potrò tornare a Thorul...Lena”
"Cos... no... come non puoi tornare a Thorul? Nemmeno su un aereo normale? Non... non c'è modo che mio figlio non nasca a Thorul" aggrottò la fronte mentre pensava a voce alta.
“Lena non voglio stressare anche lei...ti prego. Quando starò meglio...adesso è ancora presto e poi sai che é femminuccia...” sorrise guardandola.
Lena si riprese e l’abbracciò "Scusa amore" le baciò la testa "Ero talmente tanto in modalità regina che mi sono dimenticata di me stessa" le sorrise per poi baciarla profondamente "Sono felice, fino all’orlo del mio cuore" e scese con le labbra sul ventre dell’altra.
Kara sospirò guardandola e poi si lasciò baciare. Quando Lena portò le labbra sul ventre, calde lacrime scesero sulle sue guance. Loro volevano così tanto quella bambina...
Si rialzò "Farò tutto il possibile ok? Ma ... non voglio lasciarti qui" appoggiò la fronte contro quella dell’altra.
“Lee...” le prese il volto tra le mani “Tornerò a Thorul ma non adesso...tu devi andare...e poi adesso godiamoci questa festa te ne prego” la guardò dolcemente “Ti amo...ma adesso ho...abbiamo fame” sorrise portando una mano di sua moglie sul suo pancino.
Lena sospirò poi sorrise accarezzandole il ventre "Va bene... lo sai che mi preoccupo troppo.... diamo da mangiare al piccolo fiorellino" e con un fischio richiamo gli altri.
“Fiorellino” Kara afferrò la nuca di sua moglie e la prese in un bacio caldo “Ti amo...”
"Ti amo anche io" rispose al bacio per poi guardarla dolcemente "Vi amo"
 
 

THE END

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: Wicked Ladies