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Autore: Cherry__Blossom    09/12/2021    0 recensioni
“L’epoca? Per l’amor del cielo, dimmi che ‘sta roba non è il futuro.”
“Ne vous inquiétez pas. 34.581 PC.”

Azure e Alexine sono i Chronor che, viaggiando di epoca in epoca, cercano i Bug presenti nelle varie ere. I loro primi viaggi li portano dalla preistoria dell'umanità sino al domani più remoto - fino a che, in un giorno troppo distante anche per lo Sleipnir, il Treno delle Epoche, il loro girovagare per il tempo si tramuta in qualcosa di più.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Amati colori tingono le finestre.

Voglio vedere i cambiamenti di quest’epoca sotto un grande segno.”

Utada Hikaru, Passion.

 

 

[ Un punto imprecisato delle Alpi ]

 

 

Fra le fenditure delle fronde del bosco si trascinarono sonnacchiose le prime ditate del sorgere del sole: come solchi di miele caldo abbracciati alle foglie caduche di talamesia1 i soffi dell'alba scaldarono il mosaico di rami madidi di rugiada del mattino: se ne appropriò il piccolo lago di fiori maculati che costellava la prateria verdeggiante, lungo la cui superficie gli acquerelli dell'alba rimbalzarono in una strana acchiapparella silenziosa.

Le corolle, solleticate dalle carezze della brezza calda, schiusero i petali d'avorio, contraccambiando con una danza involontaria la gentilezza dei primi tepori mattutini.

A metà strada fra il frullare del piumaggio dei musignoli2 appena risvegliatisi, e lo stormire delle fronde corteggiate dai venti freschi dell'autunno, sembrò strano che la piccola preda umana – impegnata com'era in una fuga precipitosa oltre il territorio di caccia dei reptidi3 – stesse riuscendo persino a fare attenzione a poggiare i piedi solo dove la florigione della prateria si spezzava in macchie d'erbaccia incolta o in ghiaia sabbiosa.

I passi della corsa frenetica di Amu Riah rintoccavano come beccate di un corvo troppo imbecille per accertarsi di aver inghiottito granaglie piuttosto che sassetti di granito, e a buona ragione: mentre il lungo fiume cobalto sporco dei capelli le scivolava dietro la schiena, trascinato dalle sberle del vento, giganteggiavano alle sue spalle i ruggiti sputati dai cacciatori di scimmie rimasti al di là dei grovigli di arbusti e sterpaglie rinsecchite.

Ma erano allarmi sufficienti a ricordarle di non essere al sicuro, e gliene fu grato il suo istinto che le permise così di continuare a ignorare le suppliche dei suoi polmoni che, dopo ore di fuga, avevano iniziato ad augurarle in modo poco gentile di morire sotto un treno, qualunque cosa fossero i treni.

I Reptidi erano bestie grandi e grosse, ma per fortuna di Amu Riah e delle altre scimmie erano anche così stupidi che avevano sì scoperto il fuoco e la ruota, ma avevano fatto una gran confusione su come utilizzarli.

“È quasi arrivata al dirupo!”, giunse il grido di gioia del capo del branco, Beppo il Tritamaroni Troglodita Di Merda Preistorico Che Fa Schifo Pure A Sua Mamma Mumun4, che fece così segnale al gruppo di fermarsi a riprendere fiato e riorganizzarsi.

“Che magnifica notizia!”, rimbeccò un altro “Non vedo l'ora di cuocerla sulla ruota!”

“Sentite, io ve la butto lì: e se provassimo a usare il fuoco per cuocere e la ruota per muovere i mezzi di trasporto?”

“BLASFEMIA! Mettete subito quest'eretico al rogo!”, ordinò Beppo, e allora a nulla valsero le grida del Reptide mentre il poveretto veniva legato a una ruota di pietra in attesa che prima o poi il blasfemo prendesse fuoco.

La caccia riprese, e – Amu Riah lo sapeva bene – per i Reptidi non sarebbe terminata prima del calare dell'Aurosfera.

La piccoletta, sentendosi sul collo i latrati delle brutte bestie, cercò di darsi coraggio stringendo con la mano destra il pendente esagonale di vetro azzurro iridescente5, ma – una volta superato il folto della selva - si ritrovò faccia a faccia con un ripido strapiombo oltre il quale il ruggito delle onde infrantesi sul promontorio inghiottiva a grandi bocconi quello dei cacciatori.

L’unica salvezza dai suoi inseguitori sarebbe stata allora di lanciarsi giù e togliere almeno loro la soddisfazione di portarsela all'accampamento come preda o trofeo, ma il togliersi in qualunque modo la vita era punito dagli déi della tribù facendo trascorrere ai trasgressori tutta l'eternità con Fen Ton, un imbecille che dalla notte dei tempi perfezionava il metodo migliore per fare le pernacchie con le ascelle.

Così Amu Riah, presa fra l'incudine e il martello, ebbe appena il tempo di voltarsi in direzione della boscaglia dal quale stillavano gli ululati e i ruggiti dei suoi inseguitori sempre più vicini ed insistenti: continuando a stringere il pendente finì allora per compiere un passo all’indietro – in qualche modo, quando un filo di ghiaino sabbioso scivolò per questo giù dal promontorio, Amu sentì già nelle orecchie lo spernacchiare di Fenton – e un istante più tardi le fronde furono spezzate dai cacciatori armati di torce con ruote di roccia all'estremità.

Beppo, pregustando l'ambito trofeo e la possibilità che sua mamma avrebbe smesso di dargli del pezzo di vomito a differenza di suo fratello Boppo che si era iscritto a Economia&Commercio Ma Preistorici, si passò la lingua biforcuta e rasposa sulle guance di squame smeraldo e acquamarina.

“Capo, comunque secondo noi non dovrebbe basare tutto sul farsi apprezzare dai parenti.”, propose gentile un altro dei Reptidi “Insomma, ci siamo anche noi, e valiamo come una famiglia-”

“Avete ragione.”, ammise allora improvvisamente commosso Beppo “Da oggi basta dare la caccia alle scimm-”
“Lo sapevo che avresti rinunciato! Sei una tale delusione, Beppo il Tritamaroni Troglodita di Merda!”

“VA BENE BASTA, CATTURATELA SUBITO!”

“CHI DIAVOLO HA PORTATO QUI LA NONNA DEL CAPO?!”

I Reptidi allora scattarono: l’armatura in piastre leggere scintillò rifulgendo del sole ormai sveglio della prima alba, e Amu Riah, non appena li vide avventarsi su di lei, trattenne un urlo per non dare loro almeno quella soddisfazione, finendo per pararsi il visetto con le braccia incrociate l’una sull’altra.

Strinse i dentini acuminati, preparandosi al peggio, ma a coglierla non fu un viaggio di sola andata per passare l'eternità con Fen Ton: piuttosto, prima che artigli e zanne dei Reptidi potessero colpirla, cantilenarono due latrati di morte accompagnatisi ad altrettanti violenti tonfi verso il suolo.

Allora Amu si sforzò di riaprire gli occhietti tremebondi per guardare dritta innanzi a sé: quelle due figure umane che – comparse come dal nulla – le si erano stagliate innanzi, sgominando in un istante i cacciatori per impedire loro di portarsi a casa la preda, avevano appena rinfoderato l'una la spada e l'altra gli artigli, e avevano ora tutto il diritto di dirsi creditrici della sua vita.
(Tranne che per Beppo: lui se ne tornò al villaggio letteralmente con la coda fra le gambe e cercò consolazione da suo nonno, il quale però, saputo che Beppo aveva mandato avanti per sbaglio a combattere sua nonna che adesso era così morta, senza stare troppo a pensarci gli sputò).

___________

1) Talamesia: Pianta preistorica nota per essere così inutile che giuro su Dio che non comparirà mai più in nessun altro racconto, ma dato che appare in altri libri del multiverso era carino nominarla.

2) Musignoli: Minuscoli volatili-rettili canterini boschivi dell'era preistorica, grandi né più né meno quanto un colibrì, azzurri e caratterizzati da un ciuffetto a forma di nota musicale sulla fronte. Afferrano i suoni con le proprie zampette dai sottilissimi rostri: quando un Musignolo afferra un suono, questo assume l'aspetto di una nota casuale del pentagramma e l'uccellino lo porta sul proprio albero per formarvi il proprio nido. Non è noto come si siano estinti, ma è certo che in questo abbia giocato una parte la loro strana convinzione che per cantare al meglio dovessero farsi condire e mettersi a bagno nelle zuppe degli Homo Sapiens, che ritenevano loro grandi amici. Di tutta risposta, con altrettanta cortesia, i Sapiens li hanno sempre trovati molto deliziosi se cotti con timo e pancetta.

3) Reptidi: Rettili antropomorfi dell'era preistorica dai quali i Sapiens hanno inspiegabilmente appreso una mezza idea su come comunicare coi fonemi piuttosto che spaccandosi sassi di granito sulla corteccia prefrontale e scoreggiando negli alberi. Sono così idioti che la loro tipica forma di governo è la Sgrubbucrazia, ossia diventa automaticamente capo di ogni branco chiunque non abbia il nome che inizia con l'ideogramma |___| . Purtroppo un'altra legge vuole che tutti i nomi dei Reptidi debbano iniziare per l'ideogramma |___|, così alla fine i Reptidi passano la giornata a prendere a testate i tronchi degli alberi, a tirarsi a vicenda escrementi in faccia e praticare il loro sport tribale, lo Smiggon, che consiste nel competere a farsi trattare come stronzi nelle note a margine dei libri.

4) Mumun: Intraducibile appellativo dei Reptidi il cui significato, più o meno, sta per “e sua nonna ogni volta finge con le amiche che sia stato mangiato da un Lupide perché non ce la fa più a doversi umiliare parlando di quella merdaccia di suo nipote”.

5) Pendente esagonale di vetro azzurro iridescente: Cioé, vi devo dire io nelle note che cos'è? O frà, ma over' faj?

 

   
 
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