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Autore: cassiana    09/12/2021    4 recensioni
Kilgrave ha invitato Jessica a cena fuori. Lei è molto meno che entusiasta di andarci eppure…
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Time to time aka How come you always get me to do what you want me to do?
Fandom: Jessica Jones
Rating: T
Relazione: Jessica /Killgrave
Note: Cara Musicaddicted ecco una cosa che ho scritto per te! Non garantisco sulla canonicità dei personaggi e ho fatto un blend delle situazioni da te create, perciò pensala più come a una metafiction. Insomma tutto questo per dirti che spero tanto che ti piaccia!
Personaggi: Jessica Jones, Kevin Kilgrave
Warning: one shot, romantico, un po’ di linguaggio perché è Jessica!
Sinossi: Kilgrave ha invitato Jessica a cena fuori. Lei è molto meno che entusiasta di andarci, eppure…



Time to time aka How come you always get me to do what you want me to do?




Jessica era appollaiata sulla comoda poltrona accanto alla finestra di quello che chiamava enfaticamente il suo studio, guardando senza vederla la skyline della città. Una bottiglia di whiskey dozzinale a farle compagnia. Quello e i suoi pensieri. Era tutto il giorno che pensava a Kevin, da quando lui l'aveva chiamata e le aveva proposto di vedersi quella sera e lei come un'idiota aveva accettato. Le labbra le si piegarono in una smorfia. Ingollò un'altra misura del liquido ambrato. Cristo, cosa c'era in lei che non andava e perché continuava a chiamarlo così? Lui non era un Kevin qualsiasi, lui era Killgrave, il Persuasore, lo stalker, lo stupratore, il maniaco, il mostro! Gettò con uno scatto la bottiglia contro il muro, il liquido ambrato colò sul muro già macchiato. Con un gemito Jessica si portò le mani al viso. Da quando tutta quella storia della redenzione era iniziata, lui era cambiato e ancora peggio, lei era cambiata e non in meglio. Si portò un dito alle labbra carnose, ricordando i baci che si erano scambiati: Kev...insomma lui baciava da dio e faceva l'amore ancora meglio. Jessica sbuffò aprendo un'altra bottiglia di liquore. Per l'amor del cazzo, loro non facevano l'amore. Loro scopavano come animali, spesso e bene. Quello che lei provava per Kevin non era altro che attrazione carnale. E poi che cazzo era tutta quella messinscena della cena fuori? Quella era roba da coppie e loro non lo sarebbero stati mai, non finché lei avesse vita. Il liquore le bruciava la gola, ma non le procurò l'agognata ottenebrazione che desiderava. Un tambureggiare alla porta mezzo scassata la fece sussultare. Era già ora?

"Jessie, tesoro?"
"Non chiamarmi tesoro."

Killgrave l'aspettava al centro del salotto in un vestito su misura violaceo che gli cadeva addosso alla perfezione, ovviamente. Sul bel viso aveva dipinto un piccolo sorriso, la testa piegata da un lato:

“Non sei ancora pronta?”

Jessica si osservò la maglietta bianca e i soliti jeans neri strappati.

“Che c’è che non va nel mio abbigliamento? Ma poi, sei proprio sicuro di voler uscire stasera?”

Con una mossa fulminea Jessica scaraventò l’uomo sul divano e montò sul suo grembo. Incollò le proprie labbra a quelle incredibilmente soffici di Kilgrave. Avrebbe fatto di tutto pur di non uscire e far finta di essere una coppia. E poi la lingua dell’uomo si muoveva così bene nella sua bocca e le sue dita che le accarezzavano piano il viso erano così confortanti… no, un momento. Jessica si staccò dall’uomo. Lui intanto sorrideva e Jessica per poco non lo sbattè contro il muro.

“Mmmh, proposta allettante, cara Jessie. Ma ho prenotato un ristorante grazioso e ci tenevo a farti mangiare e bere in modo adeguato, almeno stasera.”
“E da quando ci tieni alla mia salute?”
“Da sempre, Jessica.”

Ma lei sbuffò sprezzante: da quello che le risultava lui era sempre stato un egocentrico egomaniaco interessato solo ai propri bisogni e desideri.

“Dì che speravi piuttosto di mettermi in mostra come una bambolina.”
“Sei già in grado di metterti benissimo in mostra da sola.”

Jessica mugolò e scosse la testa esasperata, mostrandogli il medio:

“Va bene. Andiamo. Però non mi cambio.”

Disse infilandosi il chiodo buttato su una sedia. Kilgrave sorrise, doveva solo avere pazienza.

“Com’è che, anche se hai perso il tuo potere su di me, riesci comunque a farmi fare sempre quello che vuoi?”
“Perchè sotto sotto vuoi farlo anche tu.”
“Vaffanculo, Kevin.”

Concluse Jessica passandogli davanti e scendendo le scale. Kilgrave si strinse nelle spalle seguendola. Tempo, al tempo si disse compiaciuto.
   
 
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