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Autore: God_Eden_Imperial    09/12/2021    0 recensioni
PRIMA PARTE!
Universo Alternativo
Storia pubblicata anche su Wattpad
Coppie:
Gilbert x Vincent
Elliot x Leo
Jack x Lacie
Break x Sharon
Alice x Oz x Echo
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Elliot Nightray, Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Vincent Nightray
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In un mondo dove la magia regna sovrana, diventa un bel problema quando qualcuno sbaglia la formula di un incantesimo.
Leo, l'apprendista del più forte e famoso stregone del Regno di Pandora, Levi Baskerville, si sta allenando in alcune formule magiche, con la speranza di sorprendere il suo maestro e salire di livello.
"Ammirate! Ora vi lascerò senza parole!"
Esclama di fronte al suo pubblico composto di tre persone: il suo migliore amico Elliot Nightray, nonché figlio del Re; Gilbert Baskerville, il servitore di Oswald Baskerville, il secondo stregone più forte di Pandora; e, infine, il braccio destro del cavaliere Jack Vessalius, Vincent Baskerville.
"Vai Leo! Siamo pronti, facci cadere la mascella a terra!"
Dice Elliot, emozionato. Adora vedere il suo amico fare magie e non si sarebbe mai stancato di ammirarlo.
Leo agita la sua bacchetta magica, pronuncia la formula magica ma, purtroppo, sbaglia l'ultima parola. Dalla bacchetta parte un fulmine carico di magia che va a scontrarsi contro la parete, poi sul tavolo, facendo rovesciare le pozioni e, successivamente, per tutti i mobili presenti nella stanza.
"Oh cielo! Presto, tutti al riparo!"
Urla Gilbert abbassandosi appena in tempo prima che il lampo di luce lo possa colpire. Anche Elliot si scansa per un soffio e si rifugia dietro una tenda, chiamando Leo che si trova nella traiettoria del suo stesso incantesimo. Se lo avesse colpito chissà cosa sarebbe accaduto.
"Leo!"
Grida anche Vincent, precipitandosi dal ragazzino e spingendolo via. Di conseguenza non fa in tempo a spostarsi a sua volta e viene colpito. Sbatte contro il secondo tavolo posto alle sue spalle e cade a terra dolorante, circondato dagli utensili e dalla tovaglia rossa che lo copre.
"Vince!"
Esclama Gilbert preoccupato, precipitandosi dal ragazzo. Elliot, intanto, ha soccorso Leo e lo ha aiutato a rimettersi in piedi. Per fortuna nessuno dei due è ferito ma, non appena Leo ha visto il disordine che si è creato, sospira tristemente.
Levi si sarebbe di certo arrabbiato con lui.
"Vince! Stai bene?"
Entrambi si voltano verso Gilbert e corrono da lui per controllare la situazione. Tutti e tre restando di stucco quando vedono cosa ha provocato l'incantesimo mal riuscito del giovane apprendista.
"Ahi, ahi, che male...devo aver sbattuto la testa"
Borbotta Vincent fuoriuscendo da sotto la tovaglia con una certa difficoltà, massaggiandosi il capo e barcollando leggermente.
Alzando il viso, si sorprende nel vedere che tutto è diventato enorme, anche Gilbert, Elliot e Leo che lo fissano con gli occhi sbarrati.
"Ehi...vi siete ingigantiti?"
Chiede confuso. Gilbert lo prende nel palmo della mano con la massima attenzione, per non fargli male, e risponde:
"In realtà, Vince...sei tu ad esserti rimpicciolito"
Vincent sbatte le palpebre un paio di volte, poi si volta verso lo specchio non molto distante da loro; l'unico oggetto rimasto intatto.
Si vede in versione chibi e si sente svenire; infatti, perde i sensi.
"Cosa accidenti è successo?? Leo??"
"Zitto Elliot! Non urlare! Ora controllo"
Risponde l'apprendista chinandosi per raccogliere il libro d'incantesimi che gli aveva preparato Levi.
Intanto Gilbert cerca di far riprendere Vincent anche se ha paura di ferirlo visto quanto è diventato piccolo. Fortuna che entra perfettamente nella sua mano.
Leo sfoglia velocemente le pagine fino ad arrivare a quella del suo interesse.
"Ecco qui! Oh oh..."
"Oh oh? Cosa vuol dire oh oh?"
Domanda Gilbert, allarmato per l'espressione di agitazione che si è disegnata sul volto del ragazzino.
"Beh...ho sbagliato la formula...invece di ingrandire la mela, come avrei voluto...ho rimpicciolito Vincent"
"Sì, ce ne siamo accorti! E non hai una contro magica o come si chiama?"
"Si dice contro incantesimo e no...non al momento, almeno. Devo spiegare la situazione a Levi...sperando non mi strozzi"
Sussurra chiudendosi nelle spalle. Elliot gli accarezza la schiena per infondergli coraggio, mentre Gilbert torna a guardare Vincent ancora svenuto tra le sue dita.

Mentre Elliot è rimasto ad aiutare Leo a sistemare il disordine creato dal suo incantesimo, Gilbert ha deciso di portare Vincent a casa sua. Il suo piccolo appartamento è situato nella periferia della capitale di Pandora. Portarlo da Jack non gli sembra una buona idea date tutte le armi che il cavaliere tiene con se. Da Oswald ancora peggio; sua sorella minore, Lacie, si sarebbe divertita a giocarci, scambiandolo per un pupazzetto. Inoltre, se fosse arrivato Levi, avrebbe per forza dovuto dare spiegazioni e quello è compito di Leo.
"Sta fermo, Vince. Così rischi di cadere"
Gli dice entrando in casa. Dopo che si è ripreso, lo ha posato sulla testa, coprendolo col suo cappello così che nessuno lo vedesse.
"Rischio comunque di cadere. Non hai una testa tanto comoda, sai?"
"Ehi...tanto siamo arrivati"
Sospira Gilbert sfilandosi il cappello e, prendendo Vincent, lo posa sul tavolo. Si sfila il cappotto e si siede sulla sedia, guardandolo.
Così piccolo lo trova davvero tenero e lo riempirebbe di baci. Sorride addolcito e gli accarezza la testa con il pollice.
"Come ti senti?"
"Confuso...e mi gira un po' la testa"
Risponde Vincent lasciandosi accarezzare.
"Non preoccuparti, vedrai che Levi troverà una soluzione al problema. Lui è il migliore, dopotutto"
Aggiunge Gilbert alzandosi per andare a prendere qualcosa da mangiare. Entra in cucina e, aprendo il frigo, tira fuori un piatto con sopra dell'uva e torna da Vincent. Sbianca quando lo vede raggiungere un paio di forbici che aveva lasciato lì quella mattina e si allarma.
"Ehi, ehi, fermo!"
Esclama, ricordando quanto al biondo piacciono gli oggetti appuntiti e si precipita da lui per bloccarlo. Purtroppo Vincent ha già afferrato le forbici quando Gilbert lo prende nella mano, tirandolo su.
"Lasciale!"
Ordina ma il più piccolo nega, rafforzando la presa.
"Mettile giù, adesso!"
Ripete severo e, dopo un paio di secondi d'esitazione, Vincent molla la presa e le forbici cadono sul tavolo, provocando un fastidioso rumore metallico.
"Bravo. Queste le mettiamo via"
Aggiunge Gilbert posandole dentro il cassetto di un mobile vicino, chiudendo a chiave.
"Ehi, no! Ridammi il mio gioco!"
"Non sono un giocattolo, Vince. Sono pericolose e potresti seriamente farti male viste le tue attuali condizioni"
Vincent sbuffa mentre si agita tra le dita di Gilbert che lo riposa sul tavolino, accanto al piatto pieno d'uva.
"Hai fame? Non ho avuto il tempo di fare la spesa"
Dice accomodandosi nuovamente, guardando Vincent prendere un chicco e iniziare a mangiare con gusto.
Il moro sorride intenerito e avvicina la mano a Vincent, permettendogli di usarla come appoggio quando si siede.
"Finché Levi non crea un contro incantesimo meglio se resti qui, è più sicuro"
"Jack andrebbe nel panico se mi vedesse in questo stato"
Risponde Vincent addentando un altro chicco d'uva.
"Appunto. Meglio non far preoccupare nessuno. Dovrò prepararti un piccolo letto. Purtroppo non ho vestiti della tua taglia"
Scherza rimediandosi la linguaccia da Vincent che indica il cassetto dove Gilbert ha nascosto le forbici.
"Dammi ago, filo e delle stoffe che non usi più. Ci penso io"
Il più grande lo guarda sorpreso, poi fa come gli ha detto.
"Fa attenzione però. Le forbici le uso io, dimmi come"
Vincent acconsente e si mette a confezionarsi un paio di comodi abiti da poter indossare nella sua nuova...versione.
A fine lavoro Gilbert è senza parole: Vincent ha creato una camicetta da notte bianca che gli arriva fin sotto il ginocchio e un completino da giorno niente male, con tanto di fiocco e cravatta.
"Finito!"
Esclama apportando le ultime modifiche e osservando il suo lavoro con entusiasmo.
"Wow...sei davvero bravo"
"Lo so. Passami il tuo cappello, così mi cambio"
Di nuovo Gilbert esegue e gli passa il copricapo, aspettando. Vincent lo chiama quando termina di cambiarsi e il moro lo libera, osservandolo: la camicetta da notte gli sta una favola.
"Lo sai, coi capelli lunghi e quella addosso sembri proprio una ragazza- ahio!"
Esclama quando Vincent gli lancia un chicco d'uva, colpendolo in piena fronte.
"Ho capito, non hai apprezzato. Ma è la verità- ahio!"
Stavolta è stato colpito in un occhio e decide di non aggiungere altro, per la propria incolumità.
 

   
 
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