★★ Calendario dell’Avvento 2021 by
Fanwriter.it!
★ Data: 11
dicembre
★
Rating/Avvertimenti: Giallo, Major character
death (riferimenti al passato, niente di grafico)
★
Fandom: Miraculous Ladybug
★ In due righe: what
if? in cui la maggior
parte degli eroi sono morti. Luka e Kagami si trovano davanti una
vigilia
piuttosto malinconica.
Il
rumore dei ricordi
La luce del sole
le ferisce
gli occhi, quando li apre. Si acciglia; non è da lei
svegliarsi così tardi. Si
alza e si prepara con gesti meccanici. Il resto del mondo
festeggerà, quel giorno,
ma lei non ne ha né il tempo né il desiderio.
È nel
corridoio quando sente
la voce squillante di Chloé Bourgeois rimbombare dalla sala
principale. «È
ridicolo, completamente ridicolo!»
Kagami ne
è più incuriosita
che infastidita: è molto che non le sente pronunciare quella
frase. Si chiede
se non debba preoccuparsi, ma probabilmente non è nulla di
così grave.
Entra nella sala
giusto in
tempo per vedere una porta sbattere sul lato opposto.
Luka scuote la
testa, ma
quando si volta verso di lei sorride gentile.
«Buongiorno.»
Kagami si
avvicina, notando gli alimenti posti in modo disordinato sul tavolo
davanti al ragazzo. Vanillina,
burro, panna, uova, castagne – no, marroni. Gli rivolge
un’occhiata dubbiosa,
mentre un ricordo emerge tra i suoi pensieri e in lei cresce un senso
di
disagio.
«Che
significa?»
Il sorriso di
Luka non
vacilla. «Sono gli ingredienti per il budino di
Natale» spiega, ma lei questo
lo aveva già intuito. «Oggi è la
vigilia, ho pensato che dovessimo fare
qualcosa.»
Kagami si chiede
se sia del
tutto ammattito. Non solo sorride – le capita ogni giorno di
chiedersi come,
se ha perso quanto e più di lei –, adesso sta
parlando di festeggiare. Scuote
la testa incredula, trovandosi forse per la prima volta in vita sua a
concordare con Chloé Bourgeois. È ridicolo.
O solo
insensato, dato che
non ha nessuna voglia di ridere.
«Non
credo che Papillon si
fermerà perché “è la
vigilia”» scandisce, senza nascondere
l’irritazione. Come
può pensare di festeggiare quando…
Quando… Chiude gli occhi e inspira a fondo. Supera
il tavolo e si avvia verso il computer. «Se vuoi fare un
budino non ti fermerò,
ma mi auguro che sarai pronto in caso di attacchi.»
«Non
ignorare la musica del
tuo cuore, Kagami.» Luka le si avvicina e le poggia una mano
sulla spalla.
«Conosco il tuo dolore, perché è anche
il mio. Dovremmo festeggiare non solo
per noi, ma anche per onorare la memoria di chi non è
più con noi.»
Il viso ridente
di Marinette
le appare davanti agli occhi per un secondo.
«Non
saranno mai più con
noi» afferma lei, stringendo un pugno. Si volta a
fronteggiare apertamente Luka,
sottraendosi al suo tocco. «Come posso festeggiare se
Marinette, Alya, Nino,
Juleka, Alix e Zoé non… loro
non…»
Non si era resa
conto di
aver iniziato a urlare. Si blocca e si allontana, ingoiando le parole
che fa
ancora così male pensare e pronunciare. «In
più, Adrien… non possiamo perdere
tempo, ha bisogno di noi.»
«Facciamo
del nostro meglio
da mesi per rintracciare Adrien» le fa notare Luka,
«e continueremo a farlo. Max
e Kim sono in pattuglia in questo stesso momento, se dovessero trovarlo
ci
raggiungerebbero subito grazie a Kaalki. Non lo abbandoniamo, Kagami.
Ma non
devi abbandonare neanche te stessa.»
Non si gira
verso di lui; se
lo facesse, dovrebbe affrontare la verità nel suo sguardo.
Una parte di lei sa
che Luka ha ragione, sa che un guerriero deve venire a patti con il
proprio
dolore. Non sa se preparare i budini come faceva Marinette sia una
buona idea,
ma capisce perché Luka l’ha proposto. Respira
lentamente.
«D’accordo.»
«Vieni
anche tu, Kagami, vero? Non possiamo festeggiare senza di te!»
Kagami
sorride, sorpresa, a Marinette. Al suo fianco c’è
Adrien, alle loro spalle gli
altri eroi. Non si aspettava di essere invitata a festeggiare insieme
la
vigilia, gli altri si conoscono da molto più tempo e sono
quasi tutti compagni
di classe. Però è felice.
Annuisce.
«Sarà un onore festeggiare con voi.»
Marinette
ride e le tende la mano. «Potrai assaggiare i miei budini di
Natale, vedrai, ti
piaceranno!»
Le ci vuole un
momento per
accettare la frusta a mano da Luka. Aggiunge burro e panna ai marroni
frullati
e profumati con la vanillina e inizia a mescolare.
È
passato un anno da quando
ha osservato Marinette compiere quegli stessi gesti, ma ricorda
nitidamente
ogni dettaglio. Ricorda Adrien fare una battuta su ogni ingrediente,
facendo
ridere e sbuffare Mari. Ricorda Alya e Nino giocare a Super Pinguino in
un
angolo, ricorda Alix litigare con Kim e lanciargli un’assurda
sfida in cui lei
avrebbe pattinato e lui fatto flessioni. Ricorda Juleka sorridere con
Rose e
Luka in un angolo, più allegra di quanto apparisse la
maggior parte del tempo. Ricorda Chloé sbuffare in disparte, e ricorda di aver
pensato che fosse
tutta una scena e che in realtà si stesse divertendo.
Zoé era accanto a lei,
impegnata in un discorso appassionato – su uno degli
spettacoli che aveva in
mente di scrivere, probabilmente.
Le pizzicano gli
occhi, ma
si avvede comunque che l’impasto è pronto. Si
ferma e lo passa a Luka. «Penserò
alle uova» lo informa, dandogli le spalle.
«Va
bene.» Se si è accorto
del suo stato d’animo, Luka decide di non commentarlo.
È
sempre stato di poche
parole. Kagami lo apprezza, conosce il valore del silenzio; il silenzio
del
presente, poi, lascia spazio per accogliere il rumore dei ricordi.
Mentre Luka
setaccia
l’impasto, lei separa gli albumi dai tuorli, ma nemmeno la
precisione di questa
azione riesce a distrarla dalle risate e le chiacchere della cucina di
Marinette, piena di vita solo un anno prima. I suoi pensieri si avviano
pericolosamente vicini al giorno in cui Papillon ha scoperto
l’identità di
Adrien e ha attirato gli eroi in una trappola che non hanno potuto
permettersi
di evitare.
Luka le sfiora
le mani,
tendendo le sue per prendere i tuorli che ha preparato. «Puoi
imburrare lo stampo?»
Annuisce, ancora
in
silenzio.
Dopo essere
riuscita a
mettersi in salvo con il miraculous della creazione e gli altri
superstiti, ha
passato ogni momento a rivivere la battaglia e a chiedersi cosa avrebbe
potuto
fare per impedirne l’esito, per salvare Marinette e tutti gli
altri. Ha creato
infinite ipotesi nella sua mente, ma le ipotesi non servono a salvare
vite. Il
miraculous del coniglio è stato danneggiato durante la
battaglia, intervenire
sul passato è impossibile. A un certo punto si è
gettata nella ricerca di Adrien e Papillon per
impedirsi di pensare.
Sono passati
mesi, e ora che
la sua mente è di nuovo libera di vagare teme di tornare a
rivivere battaglie
immaginarie in cui è in grado di salvare tutti.
«Bene.»
La voce di Luka
la riporta
al presente; non l’ha quasi visto prenderle lo stampo,
riempirlo e infilarlo
nel forno.
«Ora
dobbiamo solo aspettare
per un’ora e mezza.»
Kagami si avvia
verso il pc.
«Non
è stata colpa tua,
Kagami.» Luka le ha afferrato un braccio, ma a fermarla
davvero sono state le
sue parole. «Parliamo, ti va? Mentre aspettiamo.»
Non è
certa del perché, ma
annuisce ancora. «Parliamo.»
Si siedono sul
divano in
fondo alla sala. Da lì non avranno problemi a sentire il bip
del forno.
«Grazie
per aver accettato»
inizia Luka, sorridendo di nuovo. «Cucinare con te mi ha
ricordato tutte le
volte che ho aiutato Marinette alla pasticceria. Senza farina
rovesciata
ovunque, però.»
Kagami avverte
un nodo alla
gola. «Perché hai detto che non è stata
colpa mia?» chiede, diretta, ignorando
il ringraziamento.
Il sorriso di
Luka si
intristisce, ma forse è una sua impressione. «Sono
sempre stato bravo a
comprendere cosa prova chi è intorno a me»
racconta, piano. Si tende oltre il
divano per raccogliere qualcosa da terra – cosa
c’era? Non ha prestato
attenzione – e quando torna a fronteggiarla ha tra le mani un
violino. Suona
una melodia malinconica, in minore.
«Questo
è ciò che sento
quando sono con te, Kagami, e stamattina è particolarmente
forte» spiega, abbassando
lo strumento. «Ti senti in colpa per non aver salvato tutti,
forse ti senti in
colpa per essere sopravvissuta. È un sentimento naturale, ma
non è colpa tua.»
Kagami lo fissa
in silenzio.
La melodia improvvisata risuona dentro di lei, la fa sentire compresa
come mai
prima.
«Il
mio potere da Viperion
mi permette di tornare indietro nel tempo. Se vuoi qualcuno da
incolpare, sono
io.»
Non è
che non l’abbia mai
pensato. Uno dei suoi pensieri dopo la disfatta è stato come
fosse stato
possibile perdere avendo Viperion dalla loro parte. Vedendo Luka
disperato
accanto al cadavere della sorella, tuttavia, ha concluso che anche il
suo
potere ha dei limiti e non era giusto biasimarlo per non aver fatto di
più. Si
è detta che non può sapere a quante disfatte ha
dovuto assistere il compagno, e
ha persino riflettuto su come il miraculous del serpente potesse essere
un dono
e una maledizione insieme.
«Non
eri trasformato in quel
momento, Sass stava recuperando» dice, inespressiva.
«Non avrei potuto fare di
meglio. Non è stata colpa tua.»
L’espressione
di Luka, che
si era fatta seria mentre si accusava, si addolcisce. «Hai
ragione, Kagami. Non
è stata colpa mia come non è stata colpa tua.
L’unico colpevole è Papillon»
decreta, fissandola negli occhi.
Lo sa. Crede di
saperlo.
Sentirlo dire da
qualcun
altro le fa bene.
«Tu
sorridi» afferma,
sentendosi leggermente a disagio. Non ha niente da aggiungere al
discorso
precedente, ma avverte il bisogno di affrontare un’altra
questione. «E parli di
loro… di Marinette.» Avverte di nuovo le lacrime
pizzicarle gli occhi. «Io non
riesco a farlo.»
Luka le poggia
una mano
sulla spalla. «È perché non ti sei mai
permessa di piangerli, Kagami. Di
accettare che non possiamo fare nulla per loro, se non ricordarli e
andare
avanti.» Riprende il violino. «Possiamo farlo ora,
insieme, se sei d’accordo.»
Luka non attende
una
risposta prima di iniziare a suonare. È una melodia dolce,
delicata, che in
poco tempo inibisce i suoi ultimi freni; Kagami lascia che le lacrime
scorrano,
si concede di arrendersi al dolore come non ha fatto per mesi. La
presenza di
Luka, scopre, non la disturba. Quando lui mette via il violino, lei
cerca la
sua mano e la stringe.
Rimangono
così, rievocando
episodi sui loro compagni caduti, finché il forno non suona.
«È
la prima volta che assaggi questo tipo di dolce, Kagami?»
Annuisce
e alza il cucchiaio, chiedendosi che sapore avrà. Adrien le
sorride e inizia
con entusiasmo la porzione di fronte a lui. Sul suo piatto, nota Kagami,
Marinette
ha aggiunto due macarons al frutto della passione.
Affonda
il cucchiaio nel budino e lo porta alla bocca, gustandosi il momento.
«Che
ne dici?»
Kagami osserva
il dolce
senza rispondere. Somiglia a quelli preparati da Marinette un anno
prima, nonostante
la guarnizione sia diversa. Ne prende un cucchiaino e le sembra di
scorgere
davanti a sé l’amica, circondata da tutti gli eroi
caduti con lei.
Mandando
giù il dolce, avverte
di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime. La nostalgia si mischia al
dolore.
«Penso
che Marinette sarebbe
contenta di vederci ora» afferma, volgendosi verso Luka.
Luka non dice
nulla, le si
fa accanto e assaggia a sua volta il budino. Mormora una melodia a
mezza bocca,
e Kagami nota che anche lui ha gli occhi umidi. Le sue labbra si
incurvano un
po’ di più. Conosco il tuo dolore,
perché è anche il mio. È
fortunata ad
avere Luka e gli altri con sé; è fortunata
persino ad avere Chloé, che dopo la
battaglia ha recuperato, tra le lacrime, il miraculous
dell’ape dal corpo di
Zoé e si è unita a loro. Fortunata.
È molto che non si ritiene così.
«Grazie»
mormora a Luka, per
tutto – per quella mattina, per le sue parole, per il budino
e per la melodia
mormorata che sa di casa. Chiude gli occhi.
Domani
tornerà a combattere,
oggi ricorda.
NdA
Grazie per aver
letto fin
qui!
Inizialmente la
storia
doveva essere fluff (e riguardare la parte che qui è solo
accennata nel
passato, ovvero il Natale tutti insieme), ma (anche a causa della
challenge What
if…?) ha preso una svolta angst a cui non ho
saputo dire di no. Mi è
dispiaciuto ammazzare quasi tutti, ma confesso che un universo in cui
gli eroi
principali sono Luka, Kagami e Chloé mi intriga molto (e
prevedo di scriverne
ancora, prima o poi).
La ricetta a cui
mi sono
rifatta indica il dolce come Budino
di Natale alla francese, ma dato che i
protagonisti di Miraculous sono francesi mi sono limitata a
“budino di Natale”.
Questa storia
partecipa alle
seguenti iniziative:
Calendario
dell’Avvento 2021
di fanwriter.it, giorno 11 dicembre;
Calendario
dell’Avvento
indetto da Coraline sul forum Writing
games – Ferisce più la penna, con il
#2
prompt dell’11: “Preparare i budini
insieme”;
Challenge What
if…? indetta
da Asmodeus sul forum Writing
games – Ferisce più la penna, con il
seguente
prompt: “E se... il mondo avesse perso i suoi eroi
più potenti? – non
importa come,
ma l'eroe (o gli eroi) principali del vostro fandom di riferimento sono
tutti
(o quasi) morti!”
Prima di
lasciarvi vi invito
a passare sul forum delle challenge che ho citato, se siete in cerca di
iniziative carine di vario tipo: https://feriscelapenna.forumfree.it/
Un abbraccio,
alla prossima!
Mari