Un giovane dalla chioma corvina sogghigna compiaciuto: non credeva che il suo piano gli avrebbe dato tante soddisfazioni, non credeva che vedere Jeanne soffrire in quel modo, proprio come ha sofferto lui per lei quando, tre anni prima lo lasciò, gli avrebbe dato una tale soddisfazione. Eppure è così: Dominique Lunettes osserva la sua promessa sposa con una punta di soddisfazione, ghignando maligno ed arrivando esattamente dietro di lei. Lei, che da prima non si accorge di non essere più sola. Solamente quando lui posa le mani sulle sue spalle, lasciate scoperte dal suo abito lilla, si accorge che qualcuno è entrato nella stanza e sussulta. “ Chi… “. Mormora solamente, mentre il corvino la interrompe: chinandosi lievemente arriva a posare le mani su quelle di lei, ancora posate sulla specchiera e tra le quali sta il girocollo d’oro.
“ Salve, mia cara cugina “. Fa semplicemente lui, avvertendo dal ritmo del sangue di lei il suo turbamento e la sua paura. “ Cosa c’è? Ti vedo turbata: non dirmi che hai paura di me? “: Chiede con finta ingenuità, mentre la donna scuote il capo cercando di rimanere più calma possibile.
“ Dominique “. Sussurra il nome di lui, per poi proseguire la frase di lì a poco e dopo aver deglutito un paio di volte. “ Non ti ho sentito entrare: credevo avessi già preso posto in sala “. Fa semplicemente la figlia di Kaname, mentre lui stringe maggiormente la presa sulle sue mani e non toglie quel ghigno malefico.
“ Stai ancora soffrendo per lui? “. Chiede a bruciapelo il corvino, scostando i capelli della cugina di lato e scoprendo il suo collo, provocando in lei un brivido di paura: per un momento teme che la voglia mordere, ma per fortuna il suo sospetto si rivela errato. “ Anche dopo che ti ha pugnalata alle spalle? Anche dopo che ha tradito le vostre promesse ed ha comunque preferito sposare un’altra donna? “. Le sussurra all’orecchio il più grande, mentre lei sgrana gli occhi come avesse sentito chissà quale eresia.
“ Tu non puoi capire, ciò che sto passando io. Non… “. Ma lui la interrompe quasi bruscamente, stanco di quella difesa da parte di Jeanne verso quell’uomo, che l’ha solo fatta soffrire e l’ha ingannata. Ma che, più di ogni altra cosa ha umiliato lui: una cosa a dir poco imperdonabile, che al solo ricordarla lo manda in bestia.
“ Io capisco benissimo, invece “. Sibila, quasi in ira e vicino all’orecchio di lei. “ Sei tu la stupida, che non capisce come stanno realmente le cose e si fa prendere in giro da un Hunter bastardo! Sei tu la stupida che continua a soffrire inutilmente, quando potresti vivere da regina “. Con uno scatto fulmineo afferra il girocollo nelle mani di lei, mollando la presa su di esse e cingendola per le spalle, così forte da quasi farle male. “ Dimenticalo, Jeanne: vai al suo dannato matrimonio, a testa alta. Dimostragli che puoi fare a meno di lui “. Sibila, come a voler convincere anche sè stesso. Come se volesse spronarsi a dimostrare ad un’altra donna che anche lui può fare a meno di lei, che non ha bisogno del suo sangue, non ha bisogno di lei. Non… qualcosa interrompe i suoi pensieri: il sangue di Jeanne scorre velocemente: ha paura. Ha paura di lui, lo sente chiaramente. “ Jeanne… “. Mormora solamente, percependo un moto di rabbia: gli da fastidio che la sua promessa sposa soffra per quell’uomo, che lo ha umiliato per più di una volta. Gli da fastidio che Jeanne pensi tutto il tempo a quel volgare cacciatore, invece di pensare alla loro futura vita insieme. Gli da fastidio che entrambe le donne che dovrebbero essere sue abbiano invece scelto lui: Garry Perry. La donna, ignara di quei pensieri fa per afferrare nuovamente il girocollo di Juliette: un regalo che proprio lo stesso Garry le ha fatto, un regalo del quale non si sbarazzerebbe per nulla al mondo, non importa quale sia la loro situazione attuale.
“ Ridammelo “. Fa semplicemente la bionda mentre, con scatto fulmineo il corvino allontana il gioiello dalla sua portata, osservandolo attentamente.
“ Oh si: sta sicura che te lo ridarò “. Fa, per poi avvolgere e chiudere la collana attorno al collo candido della sua promessa sposa, collo sul quale posa un bacio improvviso. “ Sarà bello, vedere la reazione di quel bastardo nel vederti indossare il girocollo di sua madre, nel giorno delle sue nozze senza amore con un’altra donna “. Fa, mentre Jeanne rabbrividisce a quel fugace contatto ma, per fortuna il suo turbamento non viene notato. Da parte sua, Dominique molla la presa sulle spalle di lei per poi aiutarla ad alzarsi, come fosse il più galante dei cavalieri e Jeanne non conoscesse la sua vera natura. “ Dunque, mademoiselle: sarà meglio incamminarci, non vorrai arrivare tardi? “. Chiede, ben sapendo che, in realtà arriveranno sicuramente in ritardo. Ma dopo tutto, pensa, le entrate ad effetto sono perfettamente nel suo stile. E questo anche Jeanne lo sa: si è resa conto che saranno in ritardo per l’inizio della cerimonia, quella cerimonia alla quale lei, in un angolo remoto della sua anima e del suo cuore non avrebbe nemmeno voluto partecipare. Ma deve farsi forza, pensa: lo sa, deve reagire con la determinazione che le è propria, per il bene di tutti quanti dovrà recitare la più importante recita della sua vita e della quale lei è la prima attrice. Tutti gli occhi saranno puntati su di lei che, pensa, non può permettersi il minimo passo falso.
Garry e Mina stanno per sposarsi. Jeanne è tentata di non partecipare alle nozze, ma qualcuno cambierà radicalmente i suoi piani, facendola partecipare con indosso il girocollo che proprio lo sposo le donò, parecchio tempo prima.