Film > Captain America
Ricorda la storia  |      
Autore: Rosmary    14/12/2021    9 recensioni
{La raccolta partecipa alla challenge Questioni di voci e stile | Vincitrice dell’Oscar alla Miglior regia agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce la penna}
Steve vive il presente con gli occhi rivolti al passato, Bucky vive il presente senza sapere di avere un passato – due voci impigliate nel tempo.
«Sarò sempre dalla tua parte.»
«E io dalla tua.»
«Lo so.»
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Steve Rogers
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I personaggi presenti in questo racconto non mi appartengono;
il racconto è stato scritto senza alcuno scopo di lucro.
 
 

Impigliati nel tempo

 
I. Chi non vuoi essere, chi sei
 
 
«C’è una cosa che mi chiedo sempre, Bucky.»
«Come farti pestare, scommetto.»
«Chi non voglio essere.»
«Lo sai già, Steve.»
 
*
 
Chi non voglio essere – un interrogativo, un monito, una persecuzione.
 
«Sono Steve Rogers.»
«Lo sappiamo, signore.»
 
Lo sappiamo – una certezza, una speranza, un inganno.
 
«Non sapete niente di me.»
«Lei è Capitan America.»
 
Lei è – un eroe, un modello, una menzogna.
 
«Nessuno di voi appartiene al mio tempo.»
«No.»
 
No – un monosillabo, un…
A volte hai l’impressione che nulla sia in equilibrio, che un universo terremotato da mondi avversi sia insano e non meriti di essere difeso – e mordi le labbra a sangue quando lo pensi, perché chi non hai mai voluto essere è un egoista, un indifferente, un cinico. Hai vissuto anni interi con le tue convinzioni quali unica armatura, senza muscoli, senza esercito, senza…
A volte ti chiedi se sia la solitudine a scavarti dentro sino a svuotarti, se sia il passato a fagocitare ogni possibilità di futuro, o se sia tu a esserti smarrito quando hai stretto tra le mani il fallimento più grande – salvali tutti tutti tutti, e poi, e poi le dita stringono il niente e…
Immagini di stringerti le tempie tra le dita e premere sino a far male, sino a svuotare i pensieri, dimenticare di avere troppo passato, troppo presente, troppo futuro – lo spettro di qualcosa di simile all’eternità arranca ogni giorno per divorarti, eppure, eppure finché esiste uno scopo, finché la tua vita può dirsi utile a qualcosa, finché…
Immagini di vedere sparire tutto intorno a te, a iniziare da alleati che non hai mai scelto, che faticano giorno dopo giorno per capire il mistero di un uomo che conosce tutte le epoche senza appartenere a nessuna – è quando succede che vai in frantumi, un silenzio innaturale ti assorda, gli occhi focalizzano un’unica immagine e la testa si riempie di un solo obiettivo, un solo…
 
«Ho poche certezze con me, ma ora so chi non voglio essere.»
«Chi?»
 
Chi – un…
Forse l’hai capito troppo tardi o magari l’hai sempre saputo, ma oramai non ha importanza fissare riferimenti, ciò che conta è stringere la certezza tanto inseguita tra le dita e scoprire che è sempre stata parte di te – a indicarti la via anche quando seguirla ha significato accartocciare il buonsenso, frantumare regole, inseguire ideali giusti per te e non per tutti.
Guerra civile – lotta intestina.
Avverti il biasimo altrui sin dentro le ossa, lo senti scalfire lo scudo d’improvviso estraneo, lo vedi negli occhi di chi non sa che Steve Rogers e Capitan America non sempre riescono a essere la stessa persona – e va bene che sia così, deve essere così, o rischieresti di diventare l’uomo che non hai mai voluto essere, mai.
 
*
 
«C’è una cosa che non mi chiedo più, Bucky.»
«Chi non vuoi essere, scommetto.»
«Qualcuno in cui non riesco a credere.»
«L’hai sempre saputo, Steve.»
 
 
II. Chi vuoi essere, chi non sei
 
 
«A volte penso cose complicate, Steve.»
«Quali cose?»
«Chi voglio essere, ad esempio.»
«Lo sei già, Bucky.»
 
*
 
Chi voglio essere – un interrogativo, no, non era…
 
«Sono James Barnes.»
«James Barnes è morto.»
 
È morto – una certezza, no no, non può…
 
«Sapete tutto di me.»
«Non c’è niente da sapere.»
 
Niente – no no no, non era, non può…
 
«Non sono nessuno?»
«No.»
 
No – no no no no…
Qualcuno urla, qualcuno è legato, qualcuno piange – sono io. Sono io? Ma, ma io che significa? Avevo un braccio, credo, poi… poi l’avevo perso, ora c’è di nuovo, ma… Dolore, e urla e catene e pianti, e terrore e rabbia e incoscienza.
È stato buio per troppi anni – dentro e fuori e intorno –, non… non ricordo… no, non è che non ricordo, è che non c’ero, sì, non c’ero prima di…
Soldato.
Mi chiamano soldato, e urla e catene e pianti ovunque vada – dicono che dorma con la morte sotto al cuscino, ma io non dormo, no, mi spengo… quando non servo io, io non funziono, non esisto, e buio e oblio e silenzio.
Passato.
D’improvviso qualcuno mi parla di passato, mi dice che anch’io sono stato qualcuno una volta – che avevo un nome, uno vero, e avevo… avevo… No, bugiardo, no… Bugie, sono tutte bugie, non è mai esistito qualcuno, sono nato nessuno, sono solo soldato, io… Ordini, eseguo gli ordini, sì è la mia vita sì… Ordini da eseguire, e poi buio e oblio e silenzio e di nuovo ordini e poi ancora buio e oblio e silenzio e ricomincio con…
Bucky.
Lo odio. Non so niente, ma so di odiare quel nome e chiunque lo pronunci – è un nome che… Dolore. Fa male, dentro e nella testa e ovunque, mi… mi confonde e poi, poi cosa sono queste cose che vedo nella testa? Non sono quei… quei… dannazione come si chiamano? Ricordi, sì, si chiamano ricordi, ma… No. Nessuno non ha ricordi – niente passato, niente ricordi, niente.
Eppure queste immagini aumentano e io, io sento qualcosa dentro di me, è nuova e… e non è poi così brutta, mi sembra di… Nostalgia? No no no, questa parola non esiste, non esiste neanche quello che vedo, che sento, che sogno – forse, forse esisto quando mi spengo, forse io…
 
«Forse non ha senso, ma so chi voglio essere.»
«Chi?»
 
Chi – no.
Non mi perderò di nuovo, non lo farò – basta col buio e l’oblio e il silenzio, basta col soldato. Ora so, ora ricordo – perché li avevo, i ricordi, li ho sempre avuti –, so chi sono stato, chi sono oggi, chi voglio essere domani e nei giorni che mi restano.
Bucky.
È il nome di un uomo, uno qualsiasi, uno che non dorme con la morte sotto al cuscino – uno che fa la cosa giusta.
 
*
 
«Ho imparato a pensare cose semplici, Steve.»
«Dimmene una.»
«Voglio essere qualcuno che fa la cosa giusta.»
«Lo sei sempre stato, Bucky.»

 
III. Chi siamo (insieme)

 
«Sarò sempre dalla tua parte.»
«E io dalla tua.»
«Lo so.»
 
*
 
C’è folla intorno a lui, anni e anni di folla accumulata, e di interrogativi e speranze e menzogne – Steve ha trascorso giornate intere a osservare quei visi estranei, per capirli e farne parte e sentirli vicini.
Finché.
Il passato s’è ripresentato da un giorno all’altro, sbucato dal nulla a terremotare il presente e riscrivere il futuro – Steve l’ha guardato allucinato e deciso a strappare il velo tra sogno e realtà l’ha inseguito ovunque.
 
«Non mi riconosci.»
«No.»
 
C’è folla intorno a lui, improvvisa e fastidiosa, e no, no no, non può – Bucky ha trascorso giornate intere a ripetere di non aver mai avuto una vita, né legami né sentimenti né ricordi.
Finché.
Il passato indossa la divisa nemica, eppure gli ha teso la mano incoraggiandolo a terremotare il presente e riscrivere il futuro – Bucky l’ha guardato arrabbiato e deciso a frapporre quanta più distanza possibile tra se stesso e i sogni dimenticati è fuggito ovunque.
 
«Tu mi conosci?»
«Sì.»
 
Il sole è alto nel cielo quando le loro corse si arrestano e Bucky ricambia il più sincero dei e ammette di ricordare ogni cosa – ti riconosco, so che mi conosci.
Altre fughe sono necessarie mentre le parole si strozzano in gola e Steve sa che non esiste vincolo o principio che valga il loro passato – mi riconosci, sai chi sono.
D’un tratto lo scorrere del tempo perde tutta la sua importanza e quanto accaduto negli anni che li hanno visti divisi, nemici, non ha più alcun valore – sei tu, sono io, siamo noi.
 
«Steve...»
«Bentornato, Bucky.»
 
Intorno urla amiche e nemiche a intimare a entrambi di puntarsi le armi contro, di lottare, perché è questo che fa un eroe ed è questo che fa un soldato – ma Bucky incrocia gli occhi di Steve e l’odio che gli hanno iniettato perde consistenza, ma Steve incrocia gli occhi di Bucky e il presente sconosciuto acquista contorni familiari.
Si sorridono senza dirsi nulla, le mani libere da armi però si cercano e si sfiorano e sembrano rinsaldare un’antica promessa.
«Restiamo insieme.»
«Sempre.»
 
*
 
«Era scontato.»
«Lo credi davvero, Steve?»
«Sì, perché la mia parte è la tua.»
 
 



 
Note dell’autrice: la raccolta partecipa alla mia challenge Questioni di voci e stile (la prima flashfic è dedicata a Steve, la seconda a Bucky, la terza a loro due insieme). Non ho mai scritto su questo fandom, ma amo molto Steve e Bucky e il loro legame è ciò che più mi emoziona dei film che li vedono protagonisti, quindi ho voluto provare a scrivere qualcosina su di loro. Spero vi sia piaciuta questa mia visione di loro.
Piccola nota stilistica: ho giocato davvero molto con la punteggiatura e la sintassi (soprattutto nella flash dedicata a Bucky), ma l’ispirazione mi ha portata a frammentare e allora ho frammentato.
Se siete qui, grazie della lettura. ❤
   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: Rosmary