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Autore: Shade Owl    14/12/2021    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confortevole era dire poco: la sola cabina di guida era grande quanto metà di una navetta pubblica, e i sedili avevano un’imbottitura di prim’ordine e persino i portabicchieri. Senza contare che la consolle di comando non sembrava essere stata composta con vecchi pezzi riciclati e colla da modellismo.

La parte passeggeri, invece, non aveva sedili, ma lunghi divanetti morbidi che, all’occorrenza, potevano diventare anche dei perfetti lettini, cosa di cui avrebbero avuto bisogno entro breve. Appena ne ebbero la possibilità, slegarono Marie e la misero ai comandi con Gareth (il quale più che altro le avrebbe fatto compagnia) così che facesse partire il mezzo di trasporto per Sol, mentre gli altri si stendevano dietro. Non sarebbe stato un viaggio lungo, ovviamente, ma potersi finalmente sistemare su qualcosa di morbido e che non fosse polveroso o eroso fu un sollievo: tutti loro avevano bisogno di una doccia, di qualche ora di sonno decente e di mangiare un po’ di cibo vero, soprattutto dopo gli eventi degli ultimi due giorni.
Mentre la navetta si metteva in moto, comunque, Leon si sdraiò e chiuse le palpebre, calandosi un fazzoletto pulito (l’ultimo che aveva) sugli occhi per smorzare la luce e cercare di riposare un po’. Sforzo vanificato all’istante da Drake.
- Che cosa conti di fare?-
Lei sbuffò e sollevò un angolo del fazzoletto per scoccargli un’occhiataccia.
- Cosa vorrò fare, secondo te, Drake?- ringhiò - Voglio cercare di riposarmi qualche minuto.-
- Intendo dire dopo, quando saremo su Sol.- spiegò - Non potrai restare lì in eterno, ovviamente, ma altrove l’Alterato ti cercherà ancora.-
- Chiederò ai miei confratelli di aiutarmi.- rispose - Gli anziani sapranno come fare, no?-
Lui non la stava guardando: era steso sul suo divanetto con la schiena appoggiata al bracciolo e le braccia incrociate. Fissava un punto nel vuoto, poco sopra le sue ginocchia, e sembrava pensare a qualcosa.
- No.- disse infine.
Leon attese che dicesse qualcos’altro, ma lui tacque. Scocciata, e anche un po’ nervosa per via della risposta, si alzò a sedere.
- Perché?- chiese - Cosa ti fa pensare che…-
- Ha ucciso i fratelli di Marie.- la anticipò lui - E forse anche altri Figli del Sole. Deve essere molto vecchio. Nessun Alterato sfida così la tua confraternita e sopravvive a lungo. Non sono rimasti in pochi per caso. Ha un metodo per eludervi, o comunque per tenervi a bada e rimanere al sicuro mentre vi uccide uno alla volta.-
- Quindi dici che sono già morta?- ringhiò lei.
- Sì.-
Leon sgranò gli occhi: si era aspettata una qualche rassicurazione, o almeno una pietosa bugia per tirarla un po’ su… non la dura e diretta verità.
- Così non sei d’aiuto!- disse, infuriata.
- Non mi fraintendere, Leon, non ti auguro alcun male.- disse lui, voltandosi a guardarla - Ma non puoi seriamente pensare di avere possibilità contro un simile avversario. Sei una Figlia del Sole da pochissimo tempo, e sei Elettrocinetica, mentre lui ha almeno due capacità, quella di controllare e manipolare la terra, totalmente opposta alla tua, e la Biocinesi… che nemmeno so quali limiti abbia. Di sicuro riesce a cambiare aspetto a comando, visto che si è presentato a noi con una faccia umana, ma considerando che la Biocinesi influenza essenzialmente tutto ciò che è organico… chissà di cosa è realmente capace. È un avversario incredibilmente forte. Troppo per te.-
- Ma tu sei lo Stratega!- esclamò disperata Leon - Sei in grado di elaborare qualsiasi strategia, hai suggerito mosse vincenti ad altri, prima di me… puoi sconfiggere da solo una Tigre Blu e fare fesso un Alterato potente come il nostro… possibile che tu non sappia come…?-
La sua voce si spense, mentre Drake la guardava impassibile. Abbassò lo sguardo, serrando i pugni.
- Mi dispiace molto.- disse lui - Potrei esserti di aiuto solo se sapessi qualcosa di lui, e fino ad ora non ho visto molto che possa essere utile per formulare una strategia.- si passò una mano sul capo e parve riflettere intensamente - Ma c’è ancora la Academy.- disse poi.
Leon alzò lo sguardo, aggrottando la fronte: la Academy era il luogo dove i Figli del Sole imparavano le loro arti, trasmettevano le conoscenze apprese e conservavano tutto il loro sapere. Situata su Sol, anche se ben lontana dalla sede del consiglio anziano, conteneva un’immensa raccolta di testi e trattati su ogni genere di argomento. Forse anche sul demone che la inseguiva.
- Pensi che lì ci sia qualche indizio?- chiese.
- Lo spero.- rispose - Se non ricordo male, la stazione delle navette è lì vicino, vero?-
Lei annuì.
- Sì, a circa tre ore di viaggio a piedi. Potremo prendere dei cavalli per arrivare prima, non ci costerà niente. Su Sol noi Figli del Sole siamo molto avvantaggiati.-
- Ottimo.- disse lo Stratega, alzandosi in piedi - In questo caso, vado a dirlo ai ragazzi.-
Leon raddrizzò di scatto la schiena, aggrottando la fronte.
- Cosa?- chiese - Perché?-
- Perché dovranno venire.- spiegò con calma - Marie lo vorrà sicuramente. È lei che ci ha fatti imbattere nel demone. E Gareth, invece, vuole perfezionarsi come Guaritore, è per questo che andava su Sol. Il solo posto dove può studiare è l’Academy. I Guaritori e i loro trattati sono lì.-
Detto ciò raggiunse i due ragazzi, proprio mentre la navetta attraversava il passaggio per raggiungere il pianeta. Leon, per la prima volta da quando usava il sistema di trasporto, non sentì alcuno scossone o tremore, segno evidente che c’era un’immensa differenza tra pubblico e privato. Infilò una mano sotto la tunica e strinse il ciondolo con dentro i capelli di sua madre, sperando che riuscissero a darle la forza e la devozione che la loro padrona aveva dimostrato vent’anni prima. Ne avrebbe avuto davvero bisogno, in quel momento.

Rowan Black girò il cartello dalla parte della scritta “chiuso” e chiuse a chiave la porta della bottega, pronto ad andarsene. La sua destinazione era ignota anche a lui (avrebbe deciso a istinto), ma non aveva importanza, al momento, poiché sapeva sempre quando qualcuno lo stava cercando, e non aveva bisogno di sentirsi dire “fatti trovare, vieni da noi, forgia qualcosa”. Appena aveva notizie sicure, mandava un recapito e aspettava. Avrebbe di nuovo fatto così.
Aveva ritardato la partenza, normalmente fissata per la fine della giornata in cui effettuava la consegna, solo perché ci stava bene, ad Ironglass. Gli sarebbe mancato, quel posto.
Si diresse verso la porta sul retro, infilandosi la consunta giacca scura di lana e prendendo una vecchia valigia, gettando appena uno sguardo alle sue spalle prima di chiudere anche quell’ultima soglia e dirigersi alla stazione. Ripensò all’ultima Figlia del Sole che aveva servito, non senza chiedersi se sarebbe stata all’altezza del suo compito.
In vita sua ne aveva viste molte, e aveva incontrato tantissime persone. Ricordava uno a uno anche i Figli del Sole con cui si era intrattenuto nel corso degli anni, persino la madre di quella ragazza. Sì, l’aveva riconosciuta subito… si somigliavano tantissimo: Marion Atleé of Celenty era entrata due volte nel suo negozio, in un certo senso.
Tuttavia sua figlia, Leon, sembrava estremamente diversa da lei… mentre Marion le era parsa una ragazza energica, decisa ed entusiasta di ciò che stava facendo, Leon aveva gli occhi di chi non si sta divertendo, di chi non vorrebbe assolvere un compito ritenuto ingrato, e soprattutto di chi avrebbe preferito qualcos’altro. Nella sua esperienza, persone così non duravano a lungo, non in quel tipo di situazione.
Non aveva dubbi, sarebbe morta.
- Chiedo scusa…-
Aggrottando la fronte, Rowan Black si voltò lentamente verso il muro del vicolo a cui era appoggiato un uomo. Era appena al di fuori del cono di luce del lampione sotto cui si era fermato lui, quindi non scorgeva altro che una sagoma indistinta. Comprese subito di chi si trattava.
- Non ho niente da dirti.- disse subito.
- Io sì, Black... ora ti chiami così, vero?- rispose lui, avanzando di un passo, mentre il suo corpo dimostrava molta meno umanità di quanta ne rivelasse inizialmente - Voglio che tu spieghi ai tuoi amici che è inutile mandare qualcuno a cercarmi. Sarò io a trovare loro.-
- Nessuno ha mandato nessuno a cercare nessuno.- disse Rowan Black - E ti garantisco che nemmeno tu troverai nessuno, e non parlo di Figli del Sole.-
Una lieve risata grugnente si levò dal demone.
- Sì, so di che cosa parli.- ridacchiò - Dici che non ci riuscirò, vero?-
- Nessuno può trovarla, e spero che tu non sia così stupido da provarci.- spiegò semplicemente l’armaiolo - Non è un obbiettivo intelligente. Rischi parecchio, e se ottenessi ciò che cerchi finiresti col ritrovarti padrone di un potere che non puoi controllare.-
Ancora, l’Alterato rise, cominciando ad indietreggiare.
- Dì ai tuoi amici che la troverò.- disse, mentre si ritirava - E che la userò contro di loro. Ormai manca poco… sento di esserci quasi. E la prima vita che mi prenderò sarà della giovane Leonella.-
La sua voce si fece sempre più distante, mentre lui scompariva tra le tenebre della via. Rowan Black seguì i suoi passi con l’udito, fino a perderlo completamente. Sapeva chi era poiché l’aveva già incontrato anni prima, e nel corso del tempo avevano avuto molte conversazioni. Inoltre ne conosceva l’obbiettivo, poiché era noto anche ai Figli del Sole più anziani.
Trovare l’armata definitiva, e spazzare via l’ordine.
Sperando ardentemente che l’esercito gli si rivoltasse contro prima di essere portato dove poteva fare danno, Rowan Black si voltò e andò via, sparendo nella notte a sua volta.

Sì, lo so... il ritardo è tremendo. Non sapete cos'è il mio lavoro, mi ero del tutto dimenticato, lo ammetto.
Ringrazio 
John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindaz, che mi seguono. A presto!
 

   
 
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