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Autore: Sofifi    15/12/2021    7 recensioni
[Non tiene conto dell'epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte e di Harry Potter e la maledizione dell'erede.]
"Quelli come te hanno sempre subito il trattamento del silenzio. Se non si parla della vostra condizione si può fingere che non esista. Potete essere dimenticati.
Siete condannati a vivere un’esistenza ai margini delle riviste scientifiche, a muovervi nelle pieghe del tessuto sociale. Siete l’incarnazione della vergogna – eppure.
Eppure il secondogenito dei Potter, il primo settembre, sull’Espresso per Hogwarts non ci sale. Dalla banchina saluta il fratello, i cugini e gli amici – ma sul treno non ci sale."
[Partecipa all'iniziativa #regalidinchiostro organizzata sul gruppo Facebook "L'Angolo di Madama Rosmerta"]
[Partecipa al “New Generation Contest” indetto da Veronique97 sul forum Ferisce più la penna.]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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A blackjessamine,
con un augurio di buon Natale.

 
 
(Non) sei solo

 
 
 
 
Hai passato anni a credere di essere in difetto...
 
 
 
Ultimamente gli adulti parlano di te sempre più spesso.
Non si preoccupano troppo della tua presenza – dopotutto i grandi credono che i bambini non capiscano mai niente – ma quando vi fanno visita i nonni1 a volte papà s’infervora tutto e allora ti ordina di salire nelle tue stanze prima di ripetere le frasi, quelle più colorite – tabù. Origli, talvolta, ma ti stufi presto; il discorso è eternamente lo stesso.
Gli adulti aspettano un segno, gli adulti aspettano un sogno, eppure le statistiche parlano chiaro. Sono quasi due anni che non vai a Diagon Alley ma sei riuscito a procurarti comunque saggi e riviste, e hai strappato dai giornali ogni stralcio trovato sull’argomento. Hai letto di tutto – sei abbonato al Ghirigoro via gufo. Hai letto di tutto e gli studiosi sono d’accordo: è tardi, per te. Ormai hai dieci anni.
Sarai l’ennesima eccezione, quella che conferma la regola? No, non credi proprio. Tu sarai la statistica, non ti senti fortunato – e quindi sarai la vergogna, e quindi sarai l’emarginato.
Ti chiedi quando si arrenderanno, quando lo accetteranno; ti chiedi se ti accetteranno.
Smettetela. Di. Sperare. E poi? Diventerai anche tu un riccio2?

 
 
Mamma sta male.
Mamma sta male eppure la vera maledizione, quella mattina, non sembra essere quella che colpisce il suo sangue. È il tuo compleanno e la casa è un mortorio.
Ultimamente gli adulti hanno smesso di parlare di te; si sono spenti come il potenziale delle giornate – nessuna lettera, nessuna fioritura tardiva –, si sono dovuti arrendere alla realtà.
Settembre è arrivato senza le corse dell’ultimo minuto a Diagon Alley, senza una bacchetta nuova di zecca, senza un treno da aspettare. Senza tutte quelle piccole cose immaginate sin dal momento del concepimento.
Tenerti lontano da quel mondo che ti ha rifiutato è naturale – lo fanno per te – ma ormai sei un recluso nella tua abitazione. Pensano che il dolore della mancanza ti farebbe impazzire, ti vogliono crescere nell’ignoranza – ma tu sai che ti perdi, lo leggi tutti i giorni sul giornale che adesso devi rubare alla mamma.
Quelli come te hanno sempre subito il trattamento del silenzio. Se non si parla della vostra condizione si può fingere che non esista. Potete essere dimenticati.
Siete condannati a vivere un’esistenza ai margini delle riviste scientifiche, a muovervi nelle pieghe del tessuto sociale. Siete l’incarnazione della vergogna – eppure.
Eppure il secondogenito dei Potter, il primo settembre, sull’Espresso per Hogwarts non ci sale. Dalla banchina saluta il fratello, i cugini e gli amici – ma sul treno non ci sale. Prima di sera la notizia ha già raggiunto l’angolo più sperduto della Gran Bretagna, ha già raggiunto casa tua.
Nei giorni seguenti le illazioni della Skeeter accompagnano i sussurri timorosi sibilati porta a porta e lentamente il mondo cade in una fase d’inconsapevole, trepidante attesa di una scusa.
Sabato nove settembre, di mattina, i giornalisti si riuniscono in uno stanzone del Ministero per ascoltare la dichiarazione dell’uomo più celebrato d’Inghilterra. Sono venti articolisti pronti a farsi rifilare le solite balle nel nome di una qualche rivista importante. Non appena Harry Potter comincia a parlare, però, dalla sua gola fuoriescono tutte le parole impossibili e che invece sono sempre esistite fuori dai bordi; tutte le parole sussurrate eppure inaspettate.
Sabato nove settembre del 2017 Harry Potter rompe secoli di silenzio stampa, secoli di tradizione – in un certo senso è la scintilla di una rivoluzione.

 
 
Mamma è morta.
Mamma è morta ma i ragazzi sul giornale sorridono ancora. Lo fanno persino oltre le lacrime – altrove, lontani. Mamma è morta ma nel ritaglio successivo due genitori abbracciano comunque loro figlio – fieri.
Albus Severus Potter è la persona a cui pensi quando Villa Malfoy diventa insopportabile. Siete uguali, voi due, eppure tu sei l’unico a piangere rannicchiato sopra al letto le sere di dicembre. Quello di Albus Severus è il volto a cui ti aggrappi quando tutto sembra andare storto – perché la sua famiglia che sorride in un resto di giornale è l’unico futuro accettabile, per te – e quindi tra le tue dita ultimamente c’è sempre e solo lui – coi suoi capelli scuri, il neo sul naso e gli occhi verdi come la speranza che traballa.
Nessuno sa della tua piccola ossessione ma non c’è da sorprendersi che esista: da voi, in fondo, le ossessioni son di casa. Papà solitamente nasconde le sue assieme agli scheletri nel nero dell’armadio a doppiofondo; quando ce n’è una che non riesce proprio ad abbandonare, però... allora se la la infila addirittura nella tasca della giacca. Caviale. Pane. Smanie. Sei stato cresciuto così.
Ultimamente gli adulti hanno smesso di nominare anche la mamma. La sua morte in un certo senso vi ha uniti nello stesso filo del destino. Tu e lei, pensieri troppo dolorosi; tu e lei, i più grandi tabù di Villa Malfoy.
Ultimamente tuo padre è sempre più assorbito dal lavoro. Dopo la morte della mamma ha cominciato a impilare uno straordinario dietro l’altro ed è stato promosso per inerzia. Ora che ricopre finalmente un posto importante può stordirsi con scartoffie più pesanti e tornare a casa ancora più tardi convinto di averci guadagnato qualcosa per davvero: un pizzico d’onore, finalmente, o forse nuove lagne. Ha una lettera firmata dal Ministro in persona nella tasca della giacca. Sempre. Con. Sé.
Papà si gira e si rigira il foglio di cartapecora tra le mani ossute e un giorno lo fa leggere ai nonni mentre prendete il tè. Egregio Signor Malfoy e famiglia: è l’invito ufficiale alla cena di Natale del Ministero. Vuole andare, ma non vuole passare quella festa lontano da te, ma le formalità sono importanti, ma quante chiacchiere se si presenta senza il figlio – Ma dov’è?
Gli adulti ultimamente parlano solo di questo eppure la soluzione perfetta al problema non sembra presentarsi loro mai. Il nove settembre, però, Harry Potter ha accostato per la prima volta il termine Magonò con l’aggettivo fiero e la sera i giornali erano la galleria fotografica di Albus Severus. Il nove settembre, però, hai scoperto di non essere solo e adesso che è dicembre e la casa è così fredda senti il bisogno di uscire allo scoperto – o uscire e basta – e cominciare – o ricominciare, forse – a vivere. Albus Severus è dall’altra parte della porta e tu potresti esser lì con lui.
“Papà, guarda che non devi mica per forza scegliere tra il lavoro e me. Ci vengo, alla festa.”
Ma. Ma. Ma.
Se.
 
(★)★
 
Potter.”
Malfoy. Ho saputo di – Insomma, condoglianze.”
Come… Come siete riusciti ad accettarlo?”
Cosa?”
Vostro figlio, Potter.”
Anche il tuo?”
Sì.”
“… È che... noi maghi abbiamo una specie di complesso di superiorità, non credi?”
...”
Pensiamo che il valore di una persona possa essere misurato dalla potenza delle sue fatture.”
“…”
Non è così, ovviamente.”
Eppure –”
La società cambierà: la cambieranno i nostri figli, la cambieremo noi.”
Potter, sei troppo ottimista.”
Tu no?”
È stato mio figlio a insistere per venire.”
“…”
“…”
Ha fatto bene. Loro faranno per sempre parte di due mondi, Draco, ed è giusto che li conoscano entrambi.”
 
★★
 
 
Hai passato anni a credere di essere in difetto
ma adesso
hai finalmente capito di essere completo così come sei fatto.





 

1 Nel mio headcanon Lucius e Narcissa lasciano Villa Malfoy a Draco.
2 Thaddeus Thurkell è un mago famoso per aver trasformato in ricci i sette figli Magonò. Il narratore si chiede se il protagonista farà la loro stessa fine.


Non sono sicura che questa storia riesca ad avere un senso anche fuori dalla mia testa, ma spero di sì, e, cara blackjessamine, spero che ti sia piaciuta.
A tutti gli altri: se v’interessa approfondire l’argomento Magonò vi invito a leggere le Voci di blackjessamine (e in particolare il capitolo cinque della raccolta).



 
  
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