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Autore: Leonardina Somerhalder    15/12/2021    2 recensioni
Vi siete mai chiesti com'era il futuro che Chris era venuto a cambiare nella sesta stagione? Il rapporto con Wyatt? L'incontro con Bianca?
Con questa fanfiction cercherò di rispondere a queste domande, ovviamente dal mio punto di vista. La storia inizia un mese dopo la scoperta della vera identità di Chris da parte di Phoebe.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Halliwell, Leo Wyatt, Piper Halliwell, Wyatt Matthew Halliwell
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6

Chris e l’ospite misterioso si erano chiusi nella stanza usata per la magia e avevano parlato per ore. Gli altri erano rimasti in attesa nel salone; ma dopo due ore, non vedendoli uscire, avevano deciso di andare a dormire. Al risveglio, Phoebe e Paige trovarono la ragazza in cucina a preparare la colazione e Chris addormentato sul divano del salone con una coperta addosso.
“Buongiorno, sto facendo i pancake, li volete anche voi oppure …?”
“I pancake vanno benissimo, grazie” le sorrise la rossa 
“Strano che dorme ancora, di solito è già sveglio. Sono le nove del mattino” ridacchiò Phoebe osservando il nipote rannicchiato in un sonno profondo a poca distanza da lei, ancora sull’uscio della cucina
“Oh, credo sia stanco. Abbiamo parlato un po’ di ore stanotte … anche se più che parlato direi che mi ha fatto una specie di interrogatorio” intervenne la giovane mettendo il composto nella padella controllandone la cottura “Credo volesse essere certo che dicessi la verità e non fossi una demone prima di darmi qualunque aiuto o informazione”
“Beh, è ovvio, l’attenzione non è mai troppa” asserì Paige
“Si, ha fatto bene infatti. Comunque, ho passato anche di peggio con i demoni, l’interrogatorio suo è stato leggero rispetto al loro” disse la ragazza posando un pancake su un piatto insieme agli altri già pronti e passando a cuocere l’ultimo
“In che senso?” fece curiosa la sorella di mezzo
“Beh, i demoni mi hanno torturato mentalmente e fisicamente per ore e ore, mi tenevano in una cella e altre cose fino a quando ... beh, io stasera ho dormito in un letto, che credo fosse quello di Chris. Non ha voluto che dormissi sul divano e dopo l’interrogatorio mi ha chiesto scusa. È diverso da Wyatt, lui non chiede mai scusa”
“Che state facendo?” si fece sentire la voce assonata di Chris e Phoebe lo salutò ridendo, vedendolo camminare ancora mezzo addormentato verso di loro
“Pancake?” chiese gentilmente la donna mentre divideva tra tutti quelli che aveva preparato
“Perché no?” fece con un’alzata di spalle l’uomo sedendosi al tavolo della cucina con le altre. Mangiarono in silenzio e il ragazzo a fine colazione lavò tutto aiutato da Phoebe, mentre le altre due rimasero sedute in attesa degli altri, che poco dopo orbitarono da loro in soggiorno.
“Cos’è? Non si suona più? Volendo è anche più comodo così, però …”
“C’è un problema” disse Leo preoccupato raggiungendoli nella stanza
“Aspetta, prima che me lo spieghi, devi portare lei al rifugio” indicò la giovane, che alternò confusa lo sguardo tra i due, prima che Chris la rassicurasse “Ti ricordi l’uomo di cui ti ho parlato stanotte?”
“Tuo padre? L’anziano?” chiese lei con lo sguardo fisso sull’uomo che ricambiò smarrito
“Si, lui. Ti porta al rifugio e rimani lì con gli anziani e gli angeli bianchi” spiegò il ragazzo, quasi sottolineando la loro presenza per calmarla
“No, aspetta, cos…?”
“Tranquillo, non è una demone, ho controllato” tranquillizzò il padre, che lo prese per un braccio trascinandolo nel corridoio che conduceva alle camere, lontano da orecchie indiscrete. Paige notò nella donna una certa preoccupazione davanti a quel comportamento, in cui intravide la possibilità di non poter essere aiutata, e cercò di confortarla.
“Che cosa c’è? Qual è il problema? Ha bisogno di aiuto, credevo che voi bravi samarit…”
“Non posso portare le persone così li, devo chiedere agli altri anziani prima”
“Cosa? Scherzi, vero?” si meravigliò Chris “Tu sei un anziano e devi chiedere agli altri anziani? Non ha senso! Fidati, non chiedi proprio nulla e la porti li. Io non la posso aiutare qua”
“Perché la dovrei portare al rifugio?”
“E’ una ninfa” disse semplicemente lui, sapendo bene che quelle poche parole sarebbero bastate a catturare la sua attenzione e a convincere l’uomo
“Cosa? Pensavo fossero tutte morte!” corrucciò la fronte Leo
“Lei è l’ultima e tu sai questo cosa significa, giusto? Per questo stava con Wyatt e le è andata bene che non l’abbia uccisa subito. La sua fortuna è stata che al tuo caro figlioletto lei piacesse un po' più del dovuto. Le ha fatto delle avance e lei…” spiegò lui e allo sguardo confuso del padre rise “Che credi? Un cuore non l’avrà forse e sarà anche la sorgente, ma gli ormoni li ha anche lui. Lei è stata al suo volere e ha finto che ricambiasse per non morire, è stata furba”
“Chris!” lo sgridò aumentando le sue risate “Non era per quello, era …”
“Ce la porti oppure no?” tornò serio il giovane, interrompendolo e riportando l’attenzione sulla creatura magica che andava tutelata dalle grinfie del fratello.
Leo prese un respiro profondo e senza dirgli nulla si avvicinò alla cucina, facendo segno alla ragazza di seguirlo. In tutta risposta lei lo abbracciò ringraziandolo e donandole un sorriso, grata per il suo aiuto. Si avvicinò anche a Chris facendo lo stesso, prendendolo di sorpresa e donandole un timido sorriso in cambio.
“Se non ti aiutiamo noi, chi lo fa? Non c’è bisogno di ringraziare” fece Leo
“Potevate sempre dirmi di no e ridarmi alla sorgente, non lo so”
“Quando sarai li racconta tutto quello che hai detto a me anche a loro, va bene?” fece Chris
“Non ti preoccupare” gli rispose facendo qualche passo verso l’anziano pronta ad andare
“Comunque prima devi dirmi come fare per andare lì senza che mi becchino” fece Leo e allo sguardo interrogativo degli altri si rivolse di nuovo al figlio “Mi riferisco al problema che dicevo prima, guarda fuori dalla finestra”
Chris scostò le tende per guardare in strada, imitato dagli altri che non capirono il problema a differenza sua e della ninfa.
“E’ colpa mia, mi sta cercando” fece la donna osservando alcune forze dell’ordine chiedere documenti per strada e arrestare un uomo che probabilmente era donato di magia non demoniaca “Scusate, non volevo …”
“Tranquilla, non potrà intensificare i controlli per troppo tempo” disse trattenendo una imprecazione visto quel momentaneo impedimento che limitava i suoi contatti con l’esterno, prima di rivolgersi al padre “orbita in un luogo chiuso lì vicino e poi vai a piedi, in quel vicolo non ci dovrebbe essere nessuno. Di solito stanno nelle strade principali. E muoviti velocemente”


“Io non ho fatto nulla, va via. E poi io quelli come te non li aiuto” fece scontroso il demone alle prese con una pozione, gettando qualche ingrediente nel calderone come scritto nelle indicazioni sul suo grimorio
“Beh, tu sei molto abile in questo tipo di incantesimi”
“Molti demoni ne sono capaci in realtà”
“Bene, qual è il demone che può essere il responsabile?” chiese lui e l’altro in tutta risposta lo attaccò con una sfera di energia. Chris la respinse indirizzandola di nuovo al mittente, che in un urlo e in una folata di fiamma sparì per non fare più ritorno, lasciando come unica traccia di sé una macchia di bruciato a terra …
“Odio quando non collaborano” disse tra sé e sé Chris iniziando a controllare una serie di pozioni poste in un ripiano inciso nella pietra e prendendone alcune che potevano essergli di aiuto, prima di iniziare a sfogliare il libro di magia posto vicino al calderone e orbitare poi a casa, portandoselo dietro, per poterlo studiare con più calma.


“Ti posso fare una domanda?” chiese Piper mentre sfogliava insieme alle sorelle i volumi scritti da Chris 
“Dipende, tu fammela e vedo se posso risponderti” rispose il giovane riponendo delle pozioni in uno scatolone, riempiendolo fino all’orlo, per poi chiuderlo e iniziare a riempirne un altro “Sai come funziona, no? Non posso dire troppe cose”
“Già, come al solito” disse scambiandosi uno sguardo ironico con le sorelle “Perché se tu hai iniziato a cacciare demoni a 14 anni, non volevi che tua cugina ti aiutasse?”
“E’ un pochino ipocrita, no?” intervenne la rossa tornando poi a leggere il libro tra le sue mani
“Ipocrita, non l’avevo mai vista da questo punto di vista. È che … non so, senso di protezione?” la buttò li Chris “Insomma, legalmente ero il suo tutore, non so come dire e poi è mia cugina, la più piccola della famiglia e …”
“Capito, senso di protezione” annui con la testa Piper “Lei sapeva che tu …”
“No, non lo sapeva. Credeva che avessi iniziato quando Wyatt è diventato a tutti gli effetti la sorgente … almeno credo non lo sapesse, mi ha sempre dato quell’impressione”
“Altra domanda: cosa stai facendo?” domandò Phoebe all’ennesimo scatolone chiuso e posto sugli altri, prima che Chris ne aprisse un altro per riempirlo a sua volta
“Oh, alcuni ordini che mi hanno fatto dei negozi. Lo faccio per arrotondare … lo facevo per arrotondare in realtà, adesso è il mio unico lavoro, sono stato licenziato”
“Ci sono dei negozi che vendono pozioni? Alla gente normale? Questo tempo è molto diverso dal nostro, davvero molto diverso” fece Piper “Qua tutti sanno della magia e …”
“Già, alcune pozioni vengono vendute anche ai comuni mortali. Sei innamorata di una persona che non ti ricambia? Ecco una pozione d’amore” la interruppe Chris mettendo una pozione di quelle in questione nello scatolone e continuare a porne altre incastrandole tra loro “Oppure una persona vuole mantenersi giovane? Pozione ringiovanente. A regole i demoni dovrebbero fare le pozioni per questi negozi e i negozianti dovrebbero prendere tutto da loro, ma quelle delle streghe costano meno, quindi …”
“In pratica è un lavoro in nero”
“Io lavoro sempre in nero. Se non lo facessi, non arriverei a fine mese” spiegò Chris posando l’ultimo scatolone vicino agli altri e sospirando rilassato, potendosi finalmente sedere dopo aver finito di mettere a posto tutto “La paga fa schifo se non sei un demone o un normale umano, poi non ne parliamo se sei un Halliwell. Lavorando in nero posso chiedere un po’ di più ed evito problemi. Alcuni non vogliono sempre i demoni a controllare”
“Davvero un tempo strano” ripeté Piper più parlando a sé stessa che agli altri
“A proposito di demoni, perché ti aiutano? Non capisco, dovrebbero essere contenti che hanno il controllo su tutto, che siamo morte e …”
“Diciamo che dipende a chi lo chiedi, ognuno ha i suoi motivi” rispose Chris a Phoebe “Tipo se chiedi a Clay, ti dirà che non c’è più gusto a essere un angelo nero. Wyatt con la sua politica ha portato tutti a nascondersi … o li ha uccisi. Gli angeli bianchi e gli anziani sono davvero pochi ormai, quindi è a corto di lavoro, se si può chiamare così. Infatti, il 90% del tempo fa tutt’altro rispetto a quello che sarebbe il suo ruolo ecco”
“Però tu sei un angelo bianco e ti aiuta, non ti dà la caccia” considerò ragionevolmente Leo rimasto in silenzio fino a quel momento
“Vogliamo la stessa cosa, quindi abbiamo un accordo. Poi è nata un’amicizia, ma è un altro discorso quello. Se invece chiedi a Dylan, le cose cambiano” continuò a spiegare il giovane “Lui non tollera che un Halliwell gli dia ordini, infatti lo chiama ‘l’angelo bianco travestito da demone’. Diciamo che non lo riconosce come capo perché è un Halliwell e non crede sia la giusta sorgente ecco”
“Voleva esserlo lui?” provò a indovinare Piper
“Credo di sì, ma non me l’ha mai confermato”
“Fatto, l’ho portata al rifugio” li interruppe l’anziano, orbitando nella stanza
“Sei riuscito a evitare i controlli vedo” fece Chris sollevato
“Non è stato semplice, come lo risolviamo questo problema comunque?”
“Non può mantenere i controlli così per troppo tempo, prima o poi si arrenderà, però possiamo … Dylan!” richiamò il suo amico mentre gli altri li guardavano persi
“Ci potete spiegare bene qual è il problema?”
“Il problema è che se ci chiedono i documenti, ci arrestano oppure ci uccidono” spiegò troppo sintetico Chris perché loro potessero capire, prima di tornare a richiamare l’amico, che arrivò subito in loro aiuto “Eccoti, ho bisogno di quattro documenti nuovi per loro” indicò Leo e le sorelle ancora leggermente confusi
“Me lo chiedi proprio ora con tutti i controlli che ci sono? Vuoi farmi ammazzare?”
“Uno dei tuoi compiti è proprio quello, non sarà così difficile. Ci lavori li, no?”
“D’accordo, datemi i documenti che …” fece il demone verso i quattro che stavano per prendere le proprie carte di identità prima che Chris li fermasse 
“Dylan, loro non li hanno i documenti, non quei documenti almeno” spiegò lui sintetico ma chiaro “Per questo ti ho chiamato”
“Non possono non avere dei documenti, li hanno tutti i documenti! Sono tutti registrati su ordine di Wyatt, non possono non avere documenti” si agitò l’uomo perdendo la solita compostezza che lo caratterizzava da sempre
“Calma, respira! So cosa stai pensando, Wyatt non ti ucciderà, fidati” cercò di farlo rilassare Chris prendendolo per le spalle “Hai parlato con Clay?”
“No, perché?”
“Niente, fa niente, dopo capirai. Come procediamo?”
“Orbitate stanotte in ufficio. Aspetta un mio segnale e mi raggiungete, tu sai dove” disse Dylan all’amico prima di tornare a lavoro, chiamato dalla sorgente.


La soffitta era buia e sembrava non esserci nessuno, si avvicinò al leggio, ma lo trovò vuoto. Non c’era ombra del libro e al suo posto trovò un biglietto, di cui riconobbe subito la calligrafia …

‘Sei piuttosto prevedibile, ti ho preceduto. Ce l’ho io stavolta’

In preda alla rabbia scaraventò il leggio al lato opposto della stanza e strinse i pugni per cercare di calmarsi e ragionare, pensando alla prossima mossa per fronteggiare il fratello. Ci aveva messo troppo a trovare un incantesimo che gli permettesse di avvicinarsi al libro delle ombre, nonostante il suo essere demone e Chris l’aveva fregato sul tempo. Era diventato piuttosto bravo con gli anni e rispetto agli inizi, riusciva molto bene a prevedere le sue mosse e a stargli sempre col fiato sul collo. Pure in quel momento, si stava avvicinando molto a scoprire chi avesse fatto l’incantesimo di viaggio del tempo e doveva trovare subito un modo per tornare nel futuro con suo fratello, che volesse o meno e senza fallire stavolta.


“Ci sono gli anziani che vorrebbero parlare con te” lo informò il padre
“E di cosa?” sbuffò Chris preparando il pranzo insieme a Piper “Poi ora? Nella situazione in cui stiamo?”
“Ho provato a dirglielo, ma …”
“Tanto moriamo noi nel caso, no? Che gliene frega” borbottò tra sé e sé tagliando le verdure “Poi se la vedono loro con Wyatt”
“Chris …”
“Si si, ho capito” lo zittì scocciato il giovane “Di cosa vogliono parlarmi?”
“Non so, riguarda Wyatt comunque” 
“Chissà perché me l’aspettavo, vogliono sempre parlare di questo con me. Sono la loro unica speranza …” mormorò tra sé e sé prima riporre il coltello al suo posto, interrompendo quello che stava facendo e lasciando fare alla maggiore delle Halliwell “però non cambio idea”
“Io non so quale sia il problema, ma almeno parlaci, okay?”
“Quando vogliono vedermi? Possiamo andare già ora? Così mi levo il pensiero”


Sfogliò svogliatamente il libro del demone, annottando di tanto in tanto nomi che potevano essergli utili, mentre il piccolo Wyatt giocava in braccio al nonno, seduto al tavolo del soggiorno accanto a lui …
“Sembri in difficoltà” dedusse Victor dondolando il nipote
“Lo sono, pensavo di essere sulla strada giusta, ma credo di star sbagliando completamente tutto”
“Provo a darti una mano?”
“Non te ne intendi di magia, meglio di no” rise lui, apprezzando comunque il supporto
“Già, hai ragione. Meglio di no, prima che faccio casini”
Chiuse il libro in un tonfo e ricontrollò velocemente la lista che aveva scritto, segnando altre brevi annotazioni vicino ai nomi dei demoni che aveva trovato.
“Speriamo di essere sulla strada giusta” prese un sospiro il giovane piegando il foglio e mettendoselo in tasca “Vado negli inferi, potrei arrivare tardi, quindi …”
“Prenderti una pausa, no? Dormi poco”
“Credimi, meglio così, devo trovare una soluzione al più presto” orbitò via a fare nuove ricerche, lasciando l’uomo arreso con il bambino.


Chris uscì spedito dalla stanza in cui si erano chiusi per almeno un’ora a parlare, allontanandosi verso l’esterno senza guardare nessuno in faccia, seguito subito dopo da alcuni anziani che in tutta calma parlottavano tra loro …
“Ma cosa vi è saltato in testa?” si piazzò davanti al gruppo il Leo di quel tempo, rivolgendosi soprattutto a Kheel, uno degli anziani veterani ancora in vita
“Già, non è un buon modo per convincere qualcuno a fare qualcosa, sai?” fece John, uno dei pochi angeli bianchi con cui Chris aveva mantenuto un rapporto d’amicizia 
“Come se non avessimo ragione, lo sai anche tu che è strano” intervenne un altro anziano “Non ha rapporti con noi, ma con i demoni si. Conosce anche la magia nera e …”
“D’accordo, un po’ strano si, lo ammetto” disse l’uomo sotto lo sguardo attento di tutti gli altri “Ma lui sta in prima linea, non si nasconde come facciamo noi”
“E se non facesse determinate cose e avesse il caratterino che si ritrova, sarebbe già morto. Anche questo va considerato” intervenne di nuovo l’amico “noi siamo ancora qui perché ci nascondiamo, lui invece perché ha capito come sopravvivere lì fuori. Forse dovremo ascoltarlo un po’ di più, no?”
“Conosce bene suo fratello, pure da demone” si aggiunse George, un altro angelo bianco con la quale Chris non aveva cattivi rapporti
“E’ troppo legato a Wyatt” tornò a parlare Kheel “Deve capire che quello non è suo fratello, è un demone, una sorgente. E Piper …”
“Lei farebbe lo stesso che sta facendo lui e credo che sarebbe orgogl…”
“Orgogliosa di lui, come tutte le madri, no? Non è Wyatt, quello è stato un colpo basso Kheel” intervenne un’anziana prendendo finalmente anche lei parola
“Si, potevo evitarlo, ma quel ragazzo mi manda sui nervi, non ascolta. Wyatt deve morire e se non lo ucciderà Chris, lo farà qualcun altro per noi. Deve prendere in considerazione il nostro piano, ci deve ascoltare”
“E’ mio figlio ed è suo…”
“No, è la sorgente. Non è figlio e fratello di nessuno, è solo una sorgente” 


“Potevamo andare anche noi …”
“Per cosa, Paige? Non ci avrebbero fatto partecipare sicuro” disse Piper sapendo bene che sarebbe stato inutile andare lì con loro, quando Chris orbitò in casa prendendoli di sorpresa “già finito?”
“Io si, è da un botto che ho finito con quelli” borbottò diretto verso la sua stanza, nella quale entrò chiudendosi la porta alle spalle e lasciandoli di nuovo soli
“Deve essere andato bene l’incontro” fece sarcastica Phoebe
“Chris dov’è?” fece il suo arrivo anche il padre 
“Si è chiuso in camera, che è successo?”
“Non è andata bene”
“Questo l’avevamo capito” fece Paige ovvia 
“Diciamo che adesso comprendo perché non sopporta gli anziani …”
“Okay, perché?” provò invano Piper cercando con lo sguardo Phoebe che a differenza loro sapeva tutto e proprio per questo, si finse interessata a un giornale sul mobiletto vicino al divano su cui stavano seduti
“Non posso dirlo” arrivò chiara la ovvia risposta dell’uomo “Oggi hanno esagerato comunque” 
“Cosa hanno fatto?” domandò preoccupato Leo
“Hanno detto che sua madre non sarebbe orgogliosa di lui perché non fa la cosa giusta, o meglio, quello che loro reputano giusto, usa la magia nera e via dicendo” rispose l’altro prendendoli di stucco non aspettandosi un comportamento del genere da parte degli anziani
“Ma è una cosa brutta da dire … e non è nemmeno vera!” ribatté Piper infastidita
“Già, calcolando anche che lei credo proprio farebbe quello che sta facendo lui. Insomma, che tu faresti lo stesso ecco. A me non piace che usi la magia nera, però …”
“Dobbiamo andare, ha chiamato Dylan” arrivò Chris facendo segno agli altri quattro di alzarsi e orbitando tutti dal demone, senza dare loro nessun preavviso.
“Wow, non hai perso tempo” disse lievemente l’uomo alzandosi dalla sua scrivania e andando dritto verso Leo, che preso alla sprovvista, si sentì afferrare un braccio dal demone. Lo punse lievemente sulla mano con uno strano oggetto simile a un plettro con un piccolo ago all’estremità, prima di ritornare indietro alla sua postazione. L’uomo spostò l’attenzione su Chris in una muta domanda, esattamente come le altre, ma non trovò alcuna risposta nel ragazzo, che in quel momento non stava badando attenzione a loro.
“Ah, aspetta, lui …” fece per dire l’anziano, ma il figlio lo fermò con un gesto della mano mentre Dylan inserì l’oggetto all’interno di un macchinario posto vicino al computer, digitando subito dopo qualcosa sulla tastiera. Nel vedere il risultato sul monitor, si girò verso l’amico interrogativo.
“Qui c’è qualcosa che non va … riproviamo” ragionò tra sé e sé prendendo di nuovo la provetta e riavvicinandosi a Leo, quando Chris lo bloccò prendendolo per un braccio.
“Non c’è nessun errore, è giusto”
“Giusto?” chiese scettico, tornando al proprio computer e premendo alcuni tasti, rendendo così visibile i dati che il sistema gli mostrava in un monitor appeso al muro “Leo Wyatt, nato il 6 maggio 1924, morto il 14 novembre 1942, ex angelo bianco attualmente anziano, ex medico dell’esercito, si è sposato due volte … sono i dati di tuo padre, ma io ho punto lui” indicò il Leo del passato, ora intento a studiare sorpreso tutta quella marea di dati che erano registrati sul suo conto. Sembrava proprio che non mancasse nulla, c’era tutto sulla sua vita da mortale e quella da angelo bianco e anziano. Nel suo tempo aveva dovuto ricorre ovviamente a dei documenti falsi per muoversi, mentre li era pubblica la sua vera identità in tutto e per tutto.
“Wow, sembra un vero e proprio identikit più che un documento questo” commentò Piper sbigottita a sua volta
“Che vorresti dire, scusa?” chiese interdetto Dylan davanti alla sorpresa che leggeva nei volti del trio e di Leo
“E’ un identikit, il documento è questo” spiegò l’anziano tirando fuori la propria tessera e dandola alla sua controparte del passato che prese a osservarla, vedendo una sua foto muoversi su una superficie semitrasparente e delle scritte in risalto che riportavano il nome, la data di nascita, quella di morte e la sua natura magica 
“Fanno lo scanner e loro vedono tutti quei dati li su un dispositivo. In più c’è il controllo del DNA, in alcuni casi, per maggior sicurezza e per scovare documenti falsi” spiegò Chris
“Wyatt è molto meticoloso” intervenne Dylan con una certa acidità nella voce “Però non capisco, perché glielo spieghi, dovrebbero …”
Chris fece un cenno con la testa a Leo, che portò i loro aspetti a quelli originali di sempre, lasciando Dylan di stucco e facendogli comprendere subito il motivo dietro a quei comportamenti strani.
“Okay, che hai combinato Chris?”
“Niente, perché pensi che abbia fatto qualcosa io? Sono loro a essere comparsi così dal nulla, devo aiutarli a tornare nel loro tempo, ma non è questo il punto ora” rispose picato l’angelo bianco “Mi devi dare dei documenti che li faccia muovere liberamente in tutto questo casino perché io e Leo non possiamo”
“Devono evitare posti con il controllo del DNA…”
“Ovviamente, lo so questo. So anche dove possono andare, d’altronde li evito anch’io per non avere rotture”
“Okay, mi tocca darvi documenti di comuni mortali … ormai morti ovviamente, sennò risulterebbero dei casi di doppioni nel sistema. Non è un problema, vero?” chiese retorico il giovane mettendosi al lavoro per procurarsi quattro documenti falsi.


“Ecco, col nonno devi giocare normale. Niente magie, perché io non sono …” fece al nipote Victor, interrompendosi all’istante nel sentire un frastuono dietro di lui, proveniente da una delle stanze. Si alzò lentamente allarmato e ordinò al nipote di usare lo scudo. Si avviò verso la stanza dalla quale aveva sentito il rumore, tenendo in mano un vaso recuperato su un mobile presente nel corridoio, pronto a colpire chiunque fosse l’intruso. Aprì la porta di scatto pronto a difendersi, quando per sua fortuna, si trovò davanti solo Chris intento ad alzarsi da terra e togliersi pezzi di legno da dosso … 
“Che stai…?” chiese il giovane, facendo qualche passo in avanti e guardando dietro di sé i frammenti di tavolo rotto sulla quale era atterrato “non ti preoccupare, dopo te lo riparo con la magia”
“Nessun problema” disse sollevato di non dover affrontare nessun demone e che fosse solo l’angelo bianco delle figlie
“Pensavi fossi un demone e volevi colpirmi con un vaso?” lo prese in giro il giovane indicando l’oggetto tra le mani del nonno, che in imbarazzo lo posò subito al suo posto
“È stata la prima cosa che mi è venuta in mente” disse in sua discolpa l’uomo
“Beh, per tua informazione saresti morto se fossi stato davvero un demone” rise leggermene il ragazzo, raggiungendo il salone e accennando al bambino seduto a terra impegnato a giocare “dovevi rimanere con Wyatt e fatti proteggere da lui con lo scudo magico. Se non c’è lui, nasconditi o scappa via … non c’è altro da fare per chi non ha poteri”
“Giusto …” gli dette ragione Victor buttandosi sul divano, mentre Chris prese a sfogliare il libro delle ombre, avendo finalmente trovato una pista e pronto ad annotare il necessario
“Ricordatelo, tienilo bene in mente se ricapita” si assicurò lui, quando sentì il pantalone tirare e spostando lo sguardo verso il basso, trovò Wyatt con le braccia protese verso l’alto e tra le mani un libro di racconti
“Oh, vuole che gli leggi una storia. Gli stai simpatico a quanto pare” sorrise l’altro, alzandosi per andare in bagno a farsi una doccia, approfittando della presenza del ragazzo con il nipote
Chris prese il fratello in braccio, tenendolo su un fianco e guardandolo curioso “Ti sto simpatico oppure hai capito chi sono?” chiese sottovoce con un sorriso sulle labbra al bimbo che gli porse nuovamente il libretto colpendolo giocosamente sulla spalla facendolo ridere “fammi finire e poi ti leggo tutto quello che vuoi”


“Sto cancellando la data di decesso, così risultano ancora in vita nel sistema ... naturalmente poi dovrete prendere le sembianze della gente che vi do”
“Certo, lo sappiamo” rispose Paige per poi azzardarsi a fare una domanda “comunque, come mai tu che sei un demone fai lavori di ufficio?”
“Bella domanda, me lo chiedo anch’io sai” rispose nuovamente acido lui, rendendo ancora chiaro ai presenti quanto non sopportasse Wyatt “In tutti questi ruoli di controllo mette sempre noi demoni, di streghe e umani non si fida … a loro al massimo li mette alla recezione clienti. In altri luoghi tipo ristoranti oppure negozi, dove non ci possono essere fughe di informazioni e via dicendo, la scelta è del proprietario, anche se di solito un demone c’è sempre”
“Quindi si deve fidare parecchio di te per farti controllare i dati della gente…” considerò Phoebe
“Già, non sa quanto si sbaglia, visto che aiuto il suo fratellino qui” rise Dylan digitando cose sulla tastiera e facendo un cenno col capo verso Chris seduto dietro di lui, prima di parlare apparentemente a nessuno in particolare “cerca di respirare, trattenere il fiato non aiuta”
“Scusa, cosa?” domandò confusa Piper non capendo a chi si riferisse con quelle ultime parole
“Sto parlando con Chris” spiegò brevemente premendo un ultimo tasto avviando la stampa e girandosi verso l’amico “respira ti ho detto, devi rilassarti”
“Rilassarmi, come faccio a rilassarmi?!” sbottò a denti stretti lui, in totale difficoltà. In quel momento i presenti posarono la loro attenzione sul ragazzo, trovandolo seduto su una sedia, in una posizione molto rigida e le mani a stringere i braccioli fino a far diventare le nocche bianche.
“Da quando ha iniziato a …?”
“Da quando mi sono seduto”
“Una ventina di minuti” calcolò lui dando un’occhiata all’orologio appeso al muro, proprio di fronte a lui “ci sta andando pesante stavolta, eh? Sei migliorato comunque”
“Migliorato su cosa?” domandò il padre non capendo cosa stesse succedendo
“Wyatt sta cercando di entrargli in testa, ogni tanto lo fa … e Chris sta imparando a respingerlo” spiegò il demone prendendo poi l’anziano per un braccio e portandolo a stringere la mano del figlio “aiutalo, non credo ce la faccia ancora per molto. Sei suo padre, no? Aiutalo con la tua energia magica o come cavolo si dice”
“Ecco perché sa difendersi da intrusioni esterne” sussurrò Leo a Phoebe, visto una domanda che si era fatta a riguardo il giorno prima e le altre due sorelle fecero esattamente lo stesso collegamento … stavano scoprendo sempre più lati nuovi del ragazzo stando in quel tempo, oltre a capire varie cose del suo carattere.
Dylan prese le tessere elettroniche e raggiunse il Leo del passato, dando le ultime istruzione prima di consegnagliele. In quel momento Chris tornò a rilassarsi sulla sedia, finalmente libero dalla pressione magica del fratello e lasciando la presa sulla mano dell’anziano, che ancora preoccupato, orbitò tutti a casa, dopo aver salutato e ringraziato l’amico demone del figlio.
“Va che sto bene…” fece debolmente Chris mentre il padre l’aiuto a sedersi sul divano
“Perché non l’hai detto agli anziani?”
“È una cosa tra me e mio fratello, loro non c’entrano”
“I demoni non hanno empatia e Wyatt non ha poteri di lettura o controllo della mente” ragionò a voce alta l’uomo, facendo capire di botto anche al suo doppione cosa quello significasse, mentre le sorelle, non informate sulla magia quanto lui, non compresero cosa volesse dire “c’è una sola spiegazione a questa cosa”
“Una spiegazione che è affar mio” fece fermo e infastidito il ragazzo alzandosi dal suo posto “Gli anziani non devono saperlo, cercherebbero di usarglielo contro”
“Tu glielo puoi usare contro, Chris”
“Lo so questo, ma lo farò alle mie condizione, non alle loro” ribatté il giovane entrando in cucina per controllare la presenza di indizi da parte della propria controparte presente nel passato, come aveva fatto il giorno prima.
“E su questo siamo d’accordo, non sono molto a favore della loro idea, ma …”
“Ci mancherebbe altro” borbottò tra sé e sé consegnando un altro foglietto inerito a Piper 
“… tu non puoi formare un trio con quelle due streghe che hanno trovato per fronteggiare Wyatt, perché hai già un legame con lui”
“Non a caso ho detto che non è fattibile, ma non mi ascoltano”
“Tu non hai dato spiegazioni e …”
“Ragioniamo, okay? Legame o non legame, non funzionerebbe comunque. Non abbiamo nessun legame di sangue, non ci conosciamo e non c’è fiducia. Tu dimmi un po’ come faccio a formare il potere del trio con quelle due in queste condizioni” fece quelle considerazioni Chris e al mutismo di Leo continuò “Vedi? Mi stai dando ragione. È un’idea stupida e infattibile a priori”
“Nemmeno tra te e Wyatt c’è fiducia, lui è un demone e…”
“È un po’ diverso, non è la stessa cosa”
“Aspettate un secondo, hai il potere del trio con Wyatt? … o meglio, duo in questo caso” intervenne Piper avendo finalmente colto a cosa si stessero riferendo “Non pensavo esistesse una cosa simile”
“Più o meno, ma non si sa molto a riguardo, è raro”
“Già, quando l’ho scoperto, ho fatto delle ricerche. Non è proprio come un potere del trio, è più una questione di sangue, ma è simile ecco” aggiunse Chris alle parole del padre “Ed è la mia ancora di salvezza”
“Che vorresti dire?” chiese il Leo del passato
“Secondo voi perché sono ancora vivo? Non è solo perché so difendermi, ho capito come muovermi in tutto questo e assolutamente non è per un possibile affetto di Wyatt nei miei confronti, ma è perché gli servo” cominciò a spiegare Chris venendo però interrotto dal padre
“In cosa? Non fai altro che andargli contro”
“Non è un problema quello, sono comunque meno forte di lui e non ho un potere del trio dalla mia parte, sono da solo. Gli creo problemi perché so usare la testa e sono furbo e…”
“L’hai affrontato molte volte e l’hai sempre superata o l’hai messo in difficoltà, anche in scontri diretti”
“Perché so usare la testa e sono furbo … su questi punti spesso lo batto” ribadì il concetto Chris “Abbiamo un legame e insieme siamo più forti. Se io morissi, lui si indebolirebbe. Di poco, ma si indebolirebbe e questo non lo vuole, anche se comunque rimarrebbe la sorgente. Sai, no? La sua fissa per il potere e cazzate varie”
“Si, ma …”
“Anche per questo cerca sempre di portarmi dalla sua” lo interruppe di nuovo il figlio “Entrambi vivi, siamo più forti, anche da separati. Se ci unissimo, lo saremmo ancora di più. Se uno dei due morisse, l’altro si indebolirebbe. È così che funziona questo nostro ‘potere del duo’ ed è la mia garanzia di vita. Non una garanzia sicura al 100% perché potrebbe benissimo uccidermi, rimarrebbe comunque l’essere più forte sulla faccia della terra anche senza di me, ma sapendo com’è fatto …”
“Ha già provato a ucciderti” affermò Paige “Ieri, ci ha provato ieri”
“Non seriamente. Ci sono stati altri momenti peggiori, di solito quando si arrabbia e perde la ragione. Lo conosco e so gestirlo … la maggior parte delle volte almeno, poi come ho detto è una garanzia non sicura al 100%, ma sempre una garanzia”
“E che dici di quando …” si fermò Leo guardando gli altri consapevole che non poteva dire molto e fino a quanto potesse spingersi, decidendo proprio per quello di andare sul vago, sperando che capisse “eri più piccolo, hai rischiato molto”
“Non dovevo essere lì, non era nei suoi piani” rispose l’angelo bianco avendo capito a cosa si riferisse, cercando di non incupirsi a quel ricordo e cambiando subito discorso “Che c’è scritto sul biglietto?”
“Oh, giusto, si” mormorò Piper chiamata in causa e confusa dal cambio di argomento improvviso, oltre che da tutte le informazioni che stavano inevitabilmente ricevendo stando li, anche senza il bisogno di fare domande “Ho trovato una pista. Wyatt dovrebbe essere andato dai Jemsty. Sul libro delle ombre di questo tempo non c’è nulla riguardo questi demoni; quindi, dovreste cercare qualcosa voi da quello presente nel futuro. Io proverò a trovarli qui, cercando di ricordarmi cose che ho letto dal libro o imparato a scuola, ma voi siete più facilitati rispetto a me. Trovateli e fate fare loro l’incantesimo se riuscite. Comunque entrambi i Wyatt stanno bene e il bambino sta con me dal nonno. Ho riempito l’appartamento di cristalli, è tutto al sicuro” terminò di leggere con un sorriso sulle labbra intenerita dall’ultima frase con la quale aveva voluto rassicurarli su Wyatt, anche se non aveva dubbi al riguardo, dato l’amore fraterno che Chris aveva dimostrato, anche solo con il piano ideato per salvarlo dal male.
“Siete più facilitati rispetto a me” citò il sé stesso del futuro sarcastico “Fa sul serio?”
“Dove sta il libro?” domandò il padre
“Al museo, in soffitta. Dove è sempre stato insomma”
“Allora è facile, andiamo lì e ce lo riprendiamo” disse ingenuamente Paige
“E i sistemi di sicurezza dove li metti? Wyatt non lascia di certo quel libro alla portata di tutti” fece ovvio Chris “Devo studiare le mappe che ho recuperato, mi dovete dare massimo tre giorni per fare un piano”
“Hai le mappe del museo?” domandò il padre curioso
“Delle copie, si. Stavo già pensando di recuperarlo … ma senza fretta ecco” rispose il giovane con uno strano tono di voce, quasi timoroso e triste, che non passò inosservato al Leo del passato
“Tutto bene?”
“Si, certo, tutto okay” 
… non era vero e lui l’aveva capito, ma non osò insistere ulteriormente.
   
 
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