Anime & Manga > Shaman King
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Autore: Every19    18/12/2021    0 recensioni
Hanna Kiyoyama è nata per essere una itako.
Tutta la sua esistenza si è basata finora sul diventare la migliore, degna moglie dello Shaman King.
Yoh Asakura deve diventare il re degli shamani, senza possibilità di scelta.
Il suo preciso dovere è quello di battere il fratello, Hao, per evitare l'estinzione della razza umana.
Hao Asakura è convinto che il mondo non abbia bisogno degli uomini ed è determinato a creare un pianeta di soli shamani.
Tutti obiettivi nobili e difficili da raggiungere.
Destini incrociati irrimediabilmente, sentimenti così forti da non poter essere ignorati e scelte che attendono di essere fatte.
Attraversando la gioventù, i personaggi più importanti di una saga millenaria, capiranno l'importanza del viaggio che stanno per intraprendere e ne rimarranno cambiati per sempre.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shaman life

L'inizio

In Giappone l'estate era sempre piacevole.
C'era sempre quel vento fresco che teneva compagnia e fiori di ciliegio dappertutto.
Anna non era una ragazza tanquilla, ma le piaceva molto godersi queste due cose seduta in veranda, al calare della sera.
Inspirò profondamente ad occhi chiusi, sentendo Tamao entrare nella stanza dietro di lei.
-Signorina Anna, il maestro Yoh ha terminato gli allenamenti per oggi- la informò, sporgendosi all'esterno.
-Bene, grazie- rispose ferma, alzandosi per mettere le scarpe ed uscire.
-Domattina Kino vuole vederci molto presto- l'avvisò la ragazza quando era già sulla porta.
Le fece un debole cenno per farle capire di averla sentita ed uscì.

Casa Asakura era proprio dall'altra parte dell'immenso giardino che condividevano con lei e Tamao.
Kino voleva che le sue allieve stessero il più possibile nelle vicinanze, per evitare di dover perdere tempo e perchè credeva che quello fosse il luogo ideale per incanalare l'energia spirituale.
All'inizio, Anna era stata scettica nel trasferirsi così vicino a Yoh.
Non voleva che pensasse che non riusciva a cavarsela da sola o che avesse bisogno di averlo vicino tutto il tempo.
A volte Ren e Horo Horo venivano ad allenarsi qui, e anche Ryu e Manta erano sempre in giro, ma non cedeva mai a stare con loro più del necessario.
Non era nella sua natura essere circondata da troppe persone.

Quando arrivò alla villa, Kino e Yomey erano intenti a sorseggiare tè sulla terrazza, mentre notò Yoh sbottonarsi la camicia attraverso la finestra del piano di sopra.
-Mia cara Anna, sei sempre un incanto per gli occhi- si complimentò Yomey senza neanche guardarla.
Kino scosse la testa mentre la ragazza sorrideva compiaciuta.
-Grazie maestro, avete finito per oggi?-.
-è stata una giornata davvero impegnativa, dovrà mettercela tutta per non crollare- 
l'avvisò.
-Va bene- rispose solo entrando e dirigendosi verso le scale.

La camera di Yoh era la prima vicino alla finestra del corridoio, in modo da poter ammirare il panorama in qualsiasi momento.
Adorava che adorasse le cose che non avevano prezzo.
Fece scorrere la veranda per entrare e la richiuse alle sue spalle.
Il ragazzo si voltò subito. guardandola attento.
Quegli occhi la penetravano da parte a parte senza alcuno sforzo.
-Ehi- la salutò sorridendo e andandole incontro.
-Ciao- lo trattenne lei, preparandosi mentalmente a quel contatto che non vedeva l'ora avvenisse.
Le poggiò la mano sul fianco destro e fece combaciare le loro labbra, così passionalmente da farla arretrare e appoggiare al tessuto morbiso dietro di lei.
Anna ricambiò immediatamente, senza neanche accorgersene.
Poggiò una mano sulla sua spalla, cercando di attirarlo più vicino a sè.
Anna non era una ragazza tranquilla, ma quando Yoh le era vicino, sentiva la pace avvolgerla completamente e qualunque dubbio dissolversi.
A volte non nutriva dubbi sul fatto che fossero stati creati per stare insieme, anime affini che non sarebbero sopravvissute l'una senza l'altra.

-Ehi- ripetè sorridente guardando le sue labbra una volta interrotto il bacio.
-Ciao- lo salutò di nuovo lei, accarezzandogli una guancia, rimanendo seria.
-Sembri stanco- gli fece notare, passando lo sguardo dai suoi occhi al suo petto, segnato da alcuni graffi e lividi.
Lui sospirò, allontanandosi e riprendendo la camicia che aveva lasciato a terra per andarla a salutare.
-Non ne hai idea- si portò all'idietro i capelli -Mio nonno ha deciso di uccidermi. Anche se forse ha appena iniziato- constatò a malincuore, vestendosi e sedendosi sul tatami.
Anna lo raggiunse, sistemandosi affianco.
-Puoi sopportare tutto- disse guardandolo di profilo.
Glielo ripeteva quando pensava che potesse incoraggiarlo, e non era tipa da grnadi frasi.
Ma lui lo sapeva, eccome.
-Immagino di sì- le sorrise ancora, avvolgendole un braccio intorno alle spalle e tirandola a sè.
Si goderono quel contatto per svariati minuti in cui nessuno dei due parlò.
Ultimamente capitava molto spesso, proprio per evitare l'argomento della sua imminente partenza, ormai mancavano pochi giorni.
La stella del destino era comparsa da quasi un mese ormai, portando via ogni dubbio.
Il torneo degli sciamani era iniziato.
Da tutto il mondo si sarebbero radunati gli shamani più potenti e combattivi, tutti con lo stesso obiettivo, diventare Shaman King e governare lo Spirit King.
Una lotta dura e all'ultimo sangue, ripetuta ogni 500 anni sulla terra.
Nonostante Anna fosse fermamente convinta che ne sarebbe uscito vincitore, quel torneo la spaventava.
Yoh era forte, determinato, potente, ma che tipo di shamani si sarebbe trovato ad affrontare?
Se fossero stati come lui o più forti di lui?
Lo conosceva, sapeva che non si sarebbe arreso per nessuna ragione al mondo, ed era questo a terrorizzarla di più.
Questa battaglia avrebbe fatto da arena per un combattimento ancora più grande e pericoloso, di cui solo il clan Asakura era a conoscenza.

-Anna- la chiamò, facendole aprire gli occhi.
-Hm-.
-Non ti devi preoccupare- 
le mormorò all'orecchio, facendole venire i brividi.
La medium era lei, ma a volte sembrava che fosse lui a leggerle nel pensiero.
-Non posso promettertelo. Ma credo in te- rispose, sempre seria, sempre ferma, sempre impassibile.
Ma con un tono di voce più flebile.
-Ti sarò eternamente grato per questo- poggiò la fronte sulla sua, inspirando -mi mancherà da morire il tuo profumo- sospirò.
Anna trattenne il fiato.
-Mi mancherai da morire tu-.








 
  
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