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Autore: MaryFangirl    23/12/2021    2 recensioni
Per il Flufftober di quest'anno, una raccolta di dolci one shot dedicate ad Hanamichi e Kaede :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'è più gente di quella che era stata prevista. Doveva essere un evento molto piccolo, ma quando mamma e cugina di Kaede lo hanno saputo, così come mamma e zia di Hanamichi, è stato come accendere una miccia impossibile da disinnescare.
 
Non è neanche un matrimonio ufficiale. In Giappone non è concesso, quello 'vero' sarà negli Stati Uniti non appena entrambi avranno preso la cittadinanza, vivendovi ormai da dieci anni. In quel caso però si limiteranno letteralmente a passare dal municipio per il tempo necessario.
 
A casa loro, però, è una festa che è ovviamente fuggita al loro controllo, avendo quattro donne a disposizione che hanno organizzato tutto così velocemente che i due non ci hanno capito niente.
 
Al rinfresco hanno pensato Kyoko e Rei, mamma e zia di Hanamichi, come regalo di nozze. Sia Hanamichi che Kaede hanno ribadito più volte che non dovevano disturbarsi tanto, ma le loro parole sono cadute a vuoto. Come quelle per Hazuki e Saeko, mamma e cugina di Kaede, che hanno trovato questo posto bellissimo dove celebrare la cerimonia 'ufficiosa', grazie soprattutto a Saeko che si occupa di catering e wedding planning e, Kaede deve ammetterlo, a quanto pare è dannatamente brava.
 
È stata sempre lei a suggerire i colori dei loro completi, per richiamare il colore dei loro capelli, e anche in questo caso la sua è stata un'idea geniale – confermato anche dal vero genio, alias Hanamichi Sakuragi.
 
C’è fermento, nell’aria. C’è un brusio di voci che si mantengono però basse, mentre le espressioni dei presenti sono abbastanza varie, tra la curiosità, l’entusiasmo, anche l’incredulità.
Il giovane uomo che si distingue tra gli altri, nel suo completo rosso lucido sopra una camicia nera impeccabilmente stirata, ha lo sguardo fisso davanti a sé, le mani di fronte al suo corpo giunte.
 
Una bella donna elegante gli tocca all’improvviso un braccio, destandolo brevemente dal suo stato di semi trance.
 
“Tesoro, stai bene?”
 
“Sì, certo”
 
Il brusio di voci aumenta prima di spegnersi repentinamente e lui alza lo sguardo, così ingannevolmente assente, ma scansiona tutto. E si focalizza su colui che sta entrando.
Hanamichi è vestito di nero, con sotto una camicia rossa. Accanto a lui c’è Yohei, insolitamente elegante. In realtà, tutti i ragazzi dell’Armata lo sono ed è un po’ strano vederli così. È straordinario che ci siano così tante persone del loro passato, delle loro origini. Kaede non avrebbe mai pensato di vederli in questa circostanza, eppure il suo sguardo apparentemente impassibile scorre con gratitudine su ciascuno.
Ma poi si fissa su Hanamichi e, purtroppo per gli altri, non ha più spazio per nessun altro.
 
La parte superiore delle guance di Hanamichi e i suoi zigomi sono arrossati. Nel vederlo, si apre in un sorriso dolcissimo e Kaede si agita un po’ sul posto.
 
Le mani di Hanamichi afferrano quelle di Kaede quasi freneticamente.
“Sei bellissimo” gli sussurra con emozione e Kaede si sente arrossire, le sue orecchie sentono in lontananza il basso vociare dei presenti, ma è perlopiù colmo del proprio battito impazzito.
Da anni sono in tanti a dirgli che è bello, e anche di più, ma con Hanamichi è diverso. Ogni cosa lo è.
Di tutti quei tanti, non gli importa affatto.
 
"Anche tu...sei uno schianto" gli sorride, luminoso come la Via Lattea nel deserto durante una notte estiva.
 
Hanamichi avvampa ed è come se tornasse ad avere di nuovo sedici anni.
Kaede si trattiene a malapena dal ridere genuinamente. Gli anni sono passati ma ancora, a volte, si sente adolescente. È ridicolo, ma gli capita di doverci pensare due volte prima di rendersi conto che è un adulto, e da un pezzo.
 
E lo è anche l'uomo magnifico che ha davanti e di cui sa di non potere in alcun modo fare a meno.
 
Le dita di Hanamichi stringono le sue, le sente tremanti.
 
Gli occhi di Kaede brillano.
 
“Avete scritto i vostri voti?” li interrompe Ayako, e i due la guardano. Sarà lei a 'celebrare' la loro unione, ed è davvero bella con l'abito la cui gonna ha i colori dell'arcobaleno. Ha un sorriso radioso, neanche si stesse sposando lei.
 
“Sì” dice Hanamichi.
 
“...ma non li pronunceremo ad alta voce”
 
È stata la condizione di Kaede. Hanamichi ci teneva ad aderire alla tradizione dei voti, e Kaede ha deciso di accettare ma con la condizione di non recitarli davanti a tutti. Hanno quindi trovato il compromesso di scriverli e di passarseli a vicenda in modo da rimanere segreti, solo tra di loro.
 
“Bene, allora...siamo tutti pronti. Iniziamo?”
 
I promessi sposi annuiscono con entusiasmo.
 
 
 
Sarebbe banale dire che mi hai cambiato la vita. Eppure, la definizione è esatta e non riesco a pensare a una migliore di questa.
 
Il punto più evidente è che grazie a te, o a causa tua, mi è sempre venuta voglia di parlare. Io, il signor ‘10 parole all’anno’, con te voglio parlare. L’ho fatto, anche quando non ero interpellato, e continuo a farlo. Parlo con te. Parlo di te.
 
Ero come la luna. Bello, ma freddo e distante. E tu, il Neil Armstrong che ha conficcato la sua bandiera nel mio cuore, reclamandone il possesso. Ma non l’hai fatto con violenza. La parte più bella è questa. Non te ne sei neanche accorto, e per qualche tempo, nemmeno io.
 
In realtà, se io sono la luna, tu sei indubbiamente il sole. Con il tuo calore, con il tuo essere improvvisamente indispensabile per chi ti sta intorno. Anche se a volte risulti fastidioso e potrebbe essere tentante scappare dal tuo chiasso, come nelle estati più torride in cui si anela per l’ombra, quando non ci sei, ti si viene a cercare.
 
Tu, come il sole, migliori ciò che ti circonda. Chi ti sta vicino si comporta come quei fiorellini di campo che la sera si chiudono in se stessi e al mattino, ai primi raggi, si aprono festosi. Quando compari, tutti ti guardano, è inevitabile.
 
Ti ricordi quelle grotte nel mar Mediterraneo che abbiamo visto, i colori splendidi che riflettevano dall’acqua, quel blu, quel rossiccio? Tutte quelle sfumature esistono grazie al sole. Senza, sono solo rocce che affondano nell’acqua buia indistinguibile dal cielo.
 
Anche adesso mi vengono in mente tante cose da dirti. Mille o più. E se non ci riesco, non è perché non voglia, ma perché tutto quello che esprimerei potrebbe essere dozzinale, e credo che anche tu abbia imparato che le parole, a volte, sono sopravvalutate. Non che siano sempre inutili, perché capisco l’importanza del dialogo.
 
Ma per quanto riguarda te, sono sempre riuscito istintivamente a capire senza che fosse necessario. Nonostante il tuo sbraitare e il tuo essere quasi proverbialmente un libro aperto, non lo sei poi così tanto.
 
Sì, sei estroverso, socievole e amichevole, ma non è affatto vero che consenti alle persone di leggerti dentro.
 
Senza rendermene conto, io ho imparato a farlo, e mio malgrado, perché non ho richiesto di riuscirci. Ma praticamente fin da subito, mi è stato facile cogliere le tue espressioni più fulminee, quelle involontarie, il movimento di un sopracciglio, un rapido irrigidimento della schiena, e soprattutto il sorriso che esiste sulle labbra ma non raggiunge gli occhi.
 
Mi sento davvero bello.
Ma, penso tu lo sappia, non mi riferisco all’aspetto esteriore. Non è finta modestia, non mi ci sono mai soffermato, non lo ritenevo rilevante.
 
Non capivo invece come non risaltassi tu. Fu una dura prova quando ti tagliasti i capelli.
Era una penitenza, così avevi detto...ma per me! Non capivo davvero come non avessi orde di ragazze alle calcagna.
Anche perché la tua bellezza è molto di più.
La tua bellezza è pura luce, e io sono colui che la riflette.
 
Non contemplo il pensiero di perderti.
Te l'ho anche fatto promettere.
Tu dovrai morire non prima di un giorno dopo che sarò morto io.
 
Forse è meno banale dire perché ti amo.
 
Con te, io mi amo.
 
Con te, io sono migliore.
 
 
 
C'è una canzone sdolcinata che recita "Sapevo di amarti prima di incontrarti".
 
Non ha granché senso e nel mio caso non è vera neanche l'espressione 'dalla prima volta che ti ho visto'. Però di sicuro sei tra i pochi, se non l'unico, che è riuscito, come riesci tuttora, in un'impresa che ha del miracolo.
 
Mi hai lasciato senza parole e furbescamente, da volpe che sei, mi hai attirato nella tua tana.
 
Da volpe che sei, sfuggente verso tutto e tutti, hai permesso a me di avvicinarmi e graudalmente ti sei affidato a me.
 
La cosa mi spaventava. Non ero abituato in alcuna maniera a risultare affidabile per qualcuno, anzi, per buona parte della mia vita mi sono sentito una palla al piede incapace di fare qualsiasi cosa che non fosse picchiare e incassare botte.
 
Il mio processo di cambiamento e crescita non è dipeso solo da te, è vero, ma ne hai fatto indubbiamente parte. Fino a diventarne il fulcro, perché anche se non ricordo esattamente il momento in cui è successo, ad un certo punto potevo vedere solo te. Era il tuo giudizio quello che mi interessava, era il tarlo di voler essere alla tua altezza a spronarmi.
 
Poi però avere solo il tuo sguardo su di me non mi è bastato più. Ho voluto tutto, compreso il tuo cuore, e non mi sembrava egoistico ma soltanto giusto, perché tu ti eri accaparrato il mio, silenziosamente, come può muoversi una volpe in un pollaio in piena notte.
 
E meno male che l'hai fatto.
 
Perché tu tiri fuori il meglio di me e il ragazzino che faceva a botte, ora ama e sa ricevere amore senza continuare a chiedersi se lo meriti davvero.
 
E non è che non possa vivere senza di te.  Alla sopravvivenza ci si adatta.
 
Solo che, non ho interesse a scoprire come si faccia.
 
 
Mentre sta guidando, Hanamichi ha il broncio. Kaede sta facendo molta fatica per non ridere.
 
"È inutile che ti trattieni, volpe, ridi, se proprio devi!" brontola a denti stretti.
 
"Senti, ci sarà già una poppante in casa, due sono un po' troppi" commenta Kaede dopo aver sghignazzato, a bassa voce.
 
Hanamichi lancia un'occhiata allo specchietto retrovisore e la sua espressione si addolcisce subito. Il piccolo angelo ben coperto sta dormendo deliziosamente.
 
"Sì, però...non è giusto! Perché in braccio a me ha strillato come se la stessi scuoiando, mentre con te si è subito calmata?!"
 
"Probabilmente eri troppo teso e i neonati questo lo avvertono..." dice Kaede tranquillo, la mano sinistra ornata da un anello con intarsi neri e rossi sfiora quella di Hanamichi sul volante, "sarai un ottimo padre, smettila di agitarti"
 
Hanamichi non risponde, ma Kaede sa che si sta calmando, a giudicare dalla presa sul volante che si fa meno serrata.
 
"Comunque ci sono cose più importanti a cui pensare, e la prima è il nome da darle"
 
Il cipiglio di Hanamichi si scioglie in un'aria perplessa e pensierosa.
 
"Uhm...beh, io ho scelto il nome del nostro gatto. Quindi mi va bene qualsiasi cosa sceglierai tu"
 
"Già...Kuro, che fantasia" dice Kaede ironicamente.
 
"Beh, è il primo nome a cui ho pensato...è nero! Della stessa tonalità dei tuoi capelli..." Hanamichi abbassa la voce, arrossendo appena. È adorabile, e Kaede si sforza al massimo per non ordinargli di posteggiare e salirgli sulle ginocchia. Anche se la loro bambina - mio Dio - ha pochi giorni di vita, sta dormendo e comunque non ricorderebbe niente, non vuole in alcun modo essere responsabile di qualsivoglia trauma inconscio.  
 
"Mmh...allora magari possiamo trovare qualcosa che ricordi anche il tuo colore di capelli", la mano di Kaede si sposta sulla nuca ad accarezzare i corti ciuffi, e Hanamichi fatica molto per non mettersi a fare le fusa proprio come il loro gatto.
 
"Che ne dici di Akane?" propone poi Kaede, guardando a sua volta la piccola dai folti capelli neri che dorme come se non avesse alcun problema al mondo - ed in effetti non ne ha. Non ancora.
 
Goditela finché puoi.
 
La riflessione di Hanamichi è breve.
 
"Mi piace. Sì, ci sto. Akane Sakuragi-Rukawa...o Rukawa-Sakuragi? Meglio in ordine alfabetico? O magari l'unione dei cognomi, che so, Sakurawa?!" torna a dare di matto.
 
"No, l'unione dei cognomi proprio no" si oppone Kaede categoricamente, ma con un sorrisetto costante.
 
"Allora come..."
 
"Non è così importante. Possiamo lasciare l'ordine alfabetico o...che so, lanciare una moneta. La cosa che conta sarà essere buoni genitori..." dice Kaede con calma, ma un tremolio nella sua voce attira l'attenzione di Hanamichi, che lo adocchia furtivamente, rimanendo però concentrato sulla strada.
 
Sorride. Eccolo di nuovo, a cercare di calmare la sua ansia esplicita, tentando di mantenere nascosta la propria. Al semaforo rosso, mentre sono fermi, gli prende la mano e gliela bacia.
 
"Sarai un ottimo padre, smettila di agitarti" gli ripete con una luce birichina negli occhi.
 
Kaede lo guarda, in un lampo di sorpresa, poi torna a osservare Akane. Dipenderà da loro. Interamente da loro. Per almeno i prossimi diciotto anni, una vita avrà completamente bisogno di loro.
 
Torna su Hanamichi e gli rivolge un sorriso splendido, più unico che raro da parte sua. Pensano la stessa cosa, anche se non la dicono.
 
Senza l'altro, probabilmente ora non avrebbero il dolce fagotto che presumibilmente sarà la parte migliore di entrambi e che già rappresenta una ragione di vita.
 
Il semaforo diventa verde e Hanamichi si rimette in marcia, portando la sua famiglia a casa.
 
 
 
È stato un parto plurigemellare, ma sono contenta di aver portato a termine la raccolta entro il 2021 XD alla faccia del lieve ritardo...ho avuto qualche difficoltà, soprattutto con quest'ultima OS! Alla fine mi sono accomodata sul cliché matrimonio-figli perché adoro che le mie OTP abbiano questo epilogo *^* spero che vi sia piaciuta e che non siate rimasti incastrati troppo nel miele che ho spalmato, anche perché ci sono altre fanfiction in cantiere che posterò prossimamente - si tratta di traduzioni, ma ci tengo un sacco come se fossero mie :3
 
Ho anche scribacchiato altre brevi OS durante questa raccolta che non entrano nei prompt del Flufftober e che vedrò di postare un'altra volta, non so se sempre sotto raccolta o flash fic uniche.
 
Non vi tedio oltre, ringrazio chi ha letto, apprezzato e commentato: rahide, Pitta, lizardiana, Ghostclimber.
 
Alla prossima :)
  
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