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Autore: Coso96    25/12/2021    1 recensioni
Molto tempo fa, gli universi erano invasi da ogni genere di creatura: succubi, grifoni e chi più ne ha più ne metta. Ma data l'incapacità di difendersi da esse, i mortali pregarono di essere salvati,così da poter vivere in pace.
Un essere senza nome li ascoltò, un essere che fu capace di creare un universo dove bandire tutti mostri. Noi lo chiamiamo "il primo Guardiano"
Si dice che abbia sacrificato la sua vita per sigillare il mostro più feroce , un mostro così feroce che avrebbe potuto disintegrare tutto e tutti con un solo gesto, ma questa è un'altra storia.
Ora, i Guardiani nascono e crescono in quell'universo, combattendo creature di ogni sorta e ignorando l'esistenza della maggior parte dei mondi.
Adesso, per colpa di un Guardiano un po' impulsivo, l'equilibrio è spezzato.
Spetterà a lui riportare l'ordine in uno strano mondo di animali parlanti.
Tra strambe conversazioni e personaggi eccentrici, il nostro eroe dovrà fare il suo dovere di guardiano: proteggere i più deboli dai mostri... E chissà, magari imparerà un paio di cose.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Un bravo guardiano può sopravvivere, ma solo le leggende possono ascendere.”
Una strana maschera.



Coco posò il cacciavite su una panca e si pulì le mani con uno straccio bianco. Poi osservò il chip di localizzazione che stava rimettendo a nuovo da circa 2 settimane: ormai era praticamente pronto, doveva solo apportare le ultime modifiche.
Guardò l'orologio. Quasi le undici. In quel momento, Judy e Nick erano a lavoro,  Francys e Yuria erano andati ad allenarsi in qualche deserto sperduto del pianeta, mentre Bridget e Daisy erano a scuola.
Recuperò il cacciavite e si chinò sul poggia ginocchia, vicino al chip.
Mentre esplorava la piastrina del wafer di silicio, uno strano insetto con la schiena rossastra si poggiò sul suo avambraccio. 
“Oh no...” 
“Qualche problema, Coco?” Chiese Chantal 
“Dobbiamo andarcene.”
“Cosa?”
“ORA!!!”
Coco corse verso l'uscita dell'appartamento, seguita da Chantal.
Scesa una lunga rampa di scale, dove un tappeto spelacchiato scendeva lungo dei gradini di legno tarlato, da cui emergeva un corrimano in metallo arrugginito, che qualche ventina di anni prima doveva aver sostituito un precedente corrimano in legno a sua volta distrutto dall'opera incessante delle tarme, si trovarono nell'atrio dell'edificio. A quel punto a Coco e Chantal bastò avviarsi verso l'esterno, per strada, dove videro qualcosa di agghiacciante: la città era totalmente ricoperta di insetti, gli animali che erano rimasti fuori dalle loro abitazioni erano stati divorati, lasciando in strada solo cadaveri mangiucchiati.
“Helcos...”Sussuurrò Coco sudando freddo
“Coco... che sta succedendo?”
Dallo sciame di insetti si manifestò un uomo con una maschera beccuta.
“Mi scuso per la carneficina, ma i miei piccoli avevano fame. Dov'è Francys?”
“Non qui...”Sussurrò Coco caricando l'elettricità all'interno del suo corpo.
Con uno scatto fulmineo, la bandicoot si trovò faccia a faccia con la nuova minaccia , ma prima che potesse sferrare il primo colpo, un'improvvisa paralisi corporea la fece cadere a terra.
“Non c'è bisogno di avere così tanta fretta, a differenza del mio collega, io non voglio eliminare a sangue freddo uno dei nostri migliori esperimenti.”
Helcos iniziò ad accarezzare il capo della bandicoot paralizzata.
“Tranquilla, il veleno paralizzante dei miei piccoli non è letale.”
“Bastardo, cosa vuoi farmi?!” Ringhiò la bandicoot.
“Ti riporterò a casa. Ora che non interessi più a Salxus, potrò vivisezionarti senza interruzioni.”
“Oppure potresti lasciarla andare prima di fare una brutta fine.” Esclamò Chantal con aria sicura.
“Hm? E tu chi saresti?”
“Lascia che mi presenti: io sono Chantal, figlia di un duca degli inferi e futura conquistatrice di questo mondo.”
“Chantal, che diavolo fai? Scappa!!” La rimproverò Coco, ma la non morta fece finta di non sentirla.
“Hm, non ho mai avuto modo di sperimentare su una creatura degli inferi.” Disse Helcos tirando fuori un paio di bisturi dalla giacca. “Sarai un ottimo topo da laboratorio.”
Un brivido freddo attraversò la schiena della non morta, ma doveva resistere alla tentazione di filarsela e continuare con quello che stava facendo: prendere tempo.
“S-Sicuro che sia s-saggio affrontare una c-creatura che non conosci?” Balbettò, ore meno sicura di prima.
“Che strano... è da quando hai iniziato a parlare che i miei insetti ti stanno iniettando il veleno che ho usato sulla biondina, ma sembra che non funzioni su di te. Interessante.”
La non morta ingoiò un grumo di saliva e ringraziò la sua buona stella.
“Beh, preparati ad altre sorprese.”
Chantal si morse il pollice e iniziò a disegnare rune demoniache col suo sangue, il tutto sotto lo sguardo interessato di Helcos.
“Che stai facendo?”
Le rune demoniache iniziarono a brillare di un rosso intenso.
“Sto evocando la creatura che ti eliminerà!!”
Le rune iniziarono ad emanare un fumo rossastro, che cominciò a prendere la forma della creatura che avrebbe dovuto eliminare Helcos, ma non appena il fumo si diradò, l'unica creatura che si mostrò fu un misero cucciolo di foca con delle piccole corna da diavolo sulla testa.
“Bau” Fece l'adorabile creaturina.
“Ma che diavolo?!?” Disse uno spaesato Helcos.
Chantal usò quel momento di distrazione per prendere Coco in spalla e iniziare a correre come mai aveva corso prima.
“Idiota, avresti dovuto lasciarmi lì, non puoi scappare da lui a piedi.”
“Sono aperta a suggerimenti!!”
“Tundra town...” Sussurrò la bionda.
“Cosa?”
“I suoi insetti odiano il freddo, quella è la nostra unica speranza.” Spiegò Coco.
“E come vorresti arrivarci? Si trova dall'altra parte della città!!”
Un'auto da corsa rossastra sbarrò la strada alle due e, una volta abbassato il finestrino oscurato, davanti a loro si presentò un bradipo.
“Vi.... serve.... un.... passaggio?” Chiese il bradipo.
La giovane non morta si guardò alle spalle e vide l'enorme sciame di insetti che si stava dirigendo verso la sua posizione, quindi non ci pensò due volte e si buttò con Coco sul sedile del passeggero.
“A tavoletta! Verso Tundra Town!!” Urlò Chantal
Il bradipo spinse sull'acceleratore e l'odore di gomma bruciata invase per un attimo le narici della non morta, che venne spinta all'indietro a causa dell'improvviso aumento di velocità.
“Ehi, ti manda qualcuno o siamo state semplicemente fortunate?” Chiese Coco, ancora paralizzata dal collo in giù.
“Mi... manda... Nick.” Disse il bradipo.
“E hai un nome, bradipo?” Aggiunse Chantal
“Flash... mi.... chiamo... Flash.”
Grazie all'incredibile talento da guidatore di Flash, il gruppo raggiunse Tundra Town in cinque minuti scarsi, ma purtroppo trovarono lo stesso paesaggio di Downtown: centinaia di cadaveri mangiucchiati dagli insetti.
“Impossibile.”Sussurrò Coco.
“Pensavi davvero che un po' di neve avrebbe fermato i miei tesorucci?” Disse Helcos atterrando sul cofano della macchina di Flash, il quale provò subito ad andare in retromarcia, ma ormai era troppo tardi: lo sciame di insetti aveva sollevato l'auto, togliendo l'attrito delle ruote col terreno.
Fu questione di secondi: gli insetti di Helcos entrarono attraverso le fessure dell'auto e divorarono Flash, il quale non ebbe neanche il tempo di urlare di dolore, perché di lui rimasero solo le ossa.
“Lasciate che vi apra.” Disse Helcos, bisturi alla mano, pronto a vivisezionare le due ragazze.
“Coco, si sta avvicinando, mi serve un'idea!”
“Non serve più.”
La temperatura iniziò a scendere vertiginosamente, gli insetti che circondavano tundra town diventarono dei cubetti di ghiaccio nero, mentre alle spalle di Helcos si formava la figura di Yuria.
“Yuria... non pensavo di trovarti qui,”
“E io non pensavo che nostro padre avrebbe mandato un fottuto psicopatico alla ricerca di Francys.”
“Psicopatico? Direi più... un uomo di scienza.”
“Presto sarai un uomo morto.”
Incurvando leggermente la schiena ed estendendo le braccia ai lati del corpo, in un istante Yuria assunse una posa combattiva. Il suo volto, sul quale i capelli gettavano ombra, era contorto in un ghigno di sfida.
Helcos sospirò seccato, prevedendo ciò che presto sarebbe accaduto.
Con lo stesso fragore di un tuono, la guardiana dei ghiacci schiantò entrambi i piedi sul terreno innevato, balzando in avanti. Si contorse in volo con agilità inaspettata, calando così un calcio ad ascia sul collo del nemico.
“Vedo che la tua impulsività è rimasta invariata.” Il commento di Helcos fu detto in totale calma mentre si scostava lateralmente per evitare il colpo.
Yuria tenne gli occhi ben aperti e, dopo aver trasformato la sua gamba destra in una lama di ghiaccio nero, frustò l'aria con un fendente imponente.
Helcos schivò il colpo proveniente da un angolo cieco facendo semplicemente un passo indietro
“Vedo che hai imparato nuovi trucchetti.”
“Trucchetti?” Ripeté lei con tono assente, presentando un'espressione totalmente assorta.
L'istante successivo scattò nuovamente all'inseguimento del suo avversario, questa volta però rimanendo ancorata al suolo.
Scivolò all'interno della guardia di Helcos, incollando le proprie gambe a quelle del suo avversario, mantenendo le braccia ritirate al petto, si fermò di colpo.
Ogni suo muscolo, tranne quelli degli arti inferiori, si rilassò, con grande sorpresa di Helcos.
“Che cosa hai intenzione di...?!?!”
Due stalagmiti di ghiaccio si conficcarono nel ventre di Helcos, facendogli sputare sangue.
“Tu, piccola...”
Prima che potesse finire la frase, una terza stalagmite si conficcò nella sua bocca, paralizzandogli la mascella.
“E adesso... muori!!!”
Le stalagmiti conficcate all'interno del corpo di Helcos iniziarono a congelarlo dall'interno, trasformandolo lentamente in una statua di ghiaccio nero.
“Abbiamo... vinto?” Si chiese Chantal uscendo dall'auto con Coco in spalla.
“Non ancora.”
La guardiana dei ghiacci caricò il calcio, pronta a frantumare la statua del suo avversario, quando uno sciame di insetti  sopravvissuto al gelo si attaccò alla sua gamba, divorandogliela in pochi attimi.
“Yuria!” Urlò Coco in un vano tentativo di andare a soccorrere la sorella.
“Sto bene!” Ringhiò Yuria cauterizzando il moncherino col suo ghiaccio.
“A me non sembra proprio.” Disse Helcos manifestandosi alle sue spalle attraverso lo sciame di insetti.
“Come ti sei...”
“Liberato?” La interruppe Helcos. “Finché uno dei miei insetti è vivo non potrai mai uccidermi. .”
Un calcio dell'uomo travolse la bimba dei ghiacci, la quale venne sbalzata all'indietro di diverse miglia, facendole raggiungere il centro di Downtown.
“Tsk, così ora fai sul serio.” Bofonchiò la ragazza rimettendosi in piedi sull'unica gamba che le era rimasta.
“Ancora viva? Sono sorpreso.” Disse Helcos cavalcando il suo sciame di insetti da una posizione sopraelevata.
“Questi colpi non sono niente in confronto ai suoi.”
“Hm, deduco che tu intenda Francys, quindi tu sai dove si trova. Saresti così gentile da dirmelo? Sai, ho del lavoro da fare.”
“Purtroppo per te non lo so, ma una cosa me l'ha detta: mi ha detto che posso farti fuori anche da sola!”
La ragazzina dei ghiacci si lanciò in avanti con un poderoso colpo di reni, creò una falce di ghiaccio  tra le mani e provò a tagliare in due Helcos, ma lui bloccò la lama tra l'indice e il medio, per poi usare quel breve attimo per far divorare ai suoi insetti l'altra gamba di Yuria, che cadde ai suoi piedi in una pozza di sangue.
“Non ho bisogno di un'altra cavia...” Sussurrò lui afferrando il cranio della ragazza e iniziando a stringere con forza.
“Ti lascio da sola per 10 minuti e perdi due gambe. Sono molto deluso.”
“Chi ha?!?!”
Helcos si paralizzò di colpo: alle sue spalle, manifestatosi attraverso la pozza di sangue che aveva lasciato Yuria, Francys aveva tra le braccia Nick e Judy e un ghigno irritato sul volto.
Lo scienziato non ebbe modo di reagire: una colossale mano fatta di sangue si schiantò su di lui, creando una voragine profonda diversi chilometri.
“Yuria, tutto bene?”
“Sono stata meglio...” Rispose sarcasticamente la ragazza.
Il guardiano usò i suoi poteri per rigenerare gli arti mancanti della sua discepola, per poi aiutarla ad alzarsi.
“Coco, Chantal, siete vive?” Chiese Judy dalla spalla di Francys.
“Stiamo bene!”
“Flash come sta?”Chiese Nick.
La giovane volpe vide il cadavere del suo amico ancorato sul posto del guidatore.
“Oh no...” Sussurrò Judy mettendo la zampa sulla spalla del suo collega per confortarlo. “Mi dispiace molto, Nick.”
“Non è un problema...” Disse Nick trattenendo a stento le lacrime. “Ma non se lo meritava.”
“Non abbiamo tempo per piangere i caduti, il nostro amico è ancora vivo.”
Dalla voragine creata da Francys comparve la mano sanguinante di Helcos, visibilmente provato dal colpo del quarto caos.
“Non mi aspettavo niente di meno da uno dalla tua natura, signor Francys.”Disse lo scienziato sputando sangue. “ Ma purtroppo hai perso nel momento esatto in cui hai deciso di intervenire.”
Lo scienziato tirò fuori una boccetta dallo strano colore giallastro.
“Lasciate che vi dica cosa ho liberato prima di venire qui.”
Yuria e Coco impallidirono.
“Lo Stygian.”
Il nome detto da Helcos fece sudare freddo Francys.
“Impossibile.” Sussurrò. “Ci vorrebbero due caos solo per ucciderne uno, e voi mi state dicendo che siete riusciti a imprigionarlo?!?!”
“Eheheh, esatto, e una volta aperta questa boccetta contenente ferormone di stygian” Disse lo scienziato aprendo la boccetta che aveva tra le mani. “Nessuno di voi potrà scappare.”
La terra iniziò a tremare, gli edifici di Downtown iniziarono a crollare, mentre un violento ruggito gutturale trapanò i timpani di tutti i presenti. Infine, un enorme essere serpentiforme spuntò dal terreno: aveva le scaglie di un nero pece, la bocca munita di diverse fila di denti e due occhi completamente bianchi, ma ciò che risaltava più all'occhio era la sua stazza, ovvero due chilometri di pura malvagità.
Francys non perse tempo e attaccò l'essere titanico, ma lo Stygian, nonostante la stazza, diede una veloce codata al guardiano, il quale venne proiettato dall'altra parte della città in pochi secondi.
“Francys!!” Urlarono Coco e Judy.
“Non vi preoccupate, sta bene, ora dobbiamo pensare a non farci ammazzare da questo affare. Coco, riesci a muoverti ora?” Chiese Yuria mettendosi in posizione da combattimento.
La bandicoot provò a muovere le mani, ma il  suo corpo ancora non rispondeva a dovere.
“Non ancora, Yuria!”
“Quindi sono da sola.”
“Pensi davvero do poter fare qualcosa?” Dìsse Helcos con un rivolo di sangue sulla testa: il colpo di Francys era stato più violento del previsto. “Quello Stygian si è appena sbarazzato di un caos come se niente fosse, cosa speri di fare tu?”
“Niente...” Sussurrò creando due katane di ghiaccio tra le mani. “ Ma devo tentare!”
Lo Stygian si avventò sulla giovane guardiana a fauci spalancate, ma questa schivò il colpo con un agile salto all'indietro. Poi, dopo un secondo salto, provò a infilzare il naso della bestia, ma le sue scaglie impenetrabili deviarono il colpo della guardiana, che, in quel breve attimo in cui la sua guardia era aperta, venne ingoiata intera dallo Stygian.
“Yuria!”Urlarono Coco e Chantal.
Lo Stygian spostò la sua attenzione sulle due ragazze, ma, prima che potesse divorarle, un colossale scheletro di sangue lo placcò, facendolo schiantare contro uno dei tanti grattacieli di Downtown
“Chantal, porta via la biondina. Judy, Nick, mettetevi al riparo.” Disse il colossale scheletro tenendo fermo lo Stygian.
“Francys?!?”Dissero all'unisono.
“Si, sono io, ma dovete andare, non so per quanto...?!?!”
Lo Stygian si liberò dalla presa e azzannò la testa dello scheletro, decapitandolo con un singolo morso.
“Oh, merda...”


“Nel frattempo, all'interno dello Stygian.”


Gli anticorpi dello Stygian, degli strani esseri monocchio muniti di gambe e artigli affilati, trovarono il corpo estraneo: un enorme blocco di ghiaccio nero, al cui interno, intenta a meditare un piano, si trovava Yuria.
La ragazza dei ghiacci si sbarazzò delle creature proiettando il blocco di ghiaccio in cui meditava addosso a loro.
Finalmente libera di muoversi a suo piacimento, la giovane guardiana si guardò intorno: il “pavimento” era appiccicoso, ma non sembravano esserci fluidi gastrointestinali nei paraggi, quindi doveva essere lontana dallo stomaco.
Il suolo iniziò improvvisamente a tremare, segno che la lotta all'esterno era ancora in corso, cosa che allarmò Yuria: doveva tornare da Coco e gli altri.
Provò ad aprirsi un varco, ma i suoi colpi rimbalzarono come la gomma sul ferro.
“Dannazione.” Ringhiò la giovane, ma un suono a lei familiare cambiò la sua espressione di rabbia in un ghigno, ovvero il rumore di un battito cardiaco. Se non poteva uccidere lo Stygian dall'esterno, lo avrebbe fatto dall'interno.
Si avviò verso il cuore seguendo il rumore del battito, per strada incontrò altri anticorpi, ma non ebbe problemi a sbarazzarsi di loro.
Una volta raggiunto il cuore, la giovane guardiana notò che a guardia di esso c'era un enorme essere ciclopico, probabilmente un parassita che aveva avuto la brillante idea di annidarsi lì oppure un anticorpo troppo cresciuto messo a protezione di un organo vitale, che, non appena si accorse della presenza della ragazza, si scagliò su di lei.
La ragazza reagì creandosi uno scudo di ghiaccio sul braccio destro, ma l'impatto la scaraventò comunque contro la parete organica.
“Tu, grandissimo...”
Yuria non ebbe il tempo di finire l'insulto, perché venne schiacciata dal piede del ciclope, che iniziò a calpestarla ferocemente, ma non appena smise di attaccare, l'unica cosa che sentì fu l'estremo freddo che il “cadavere” della ragazza emanava.
I piedi del ciclope iniziarono a congelarsi, l'aria iniziò a rarefarsi, le dita delle mani cominciarono letteralmente ad andare a pezzi, mentre un'enorme lama di ghiaccio nero si poggiava  sulla sua gola.
“Addio.” Sussurrò Yuria poco prima di decapitare il ciclope. “Tsk, che bestia primitiva.”
Il corpo del ciclope cadde in ginocchio, ma, stranamente, non si accasciò. Yuria pensò che fosse solo una coincidenza, ma dovette ricredersi quando vide la mano del ciclope muoversi.
“Hm?!?!”
Un'enorme scolopendra spuntò dalla ferita del ciclope e si avventò sulla guardiana, che, sfortunatamente, aveva la bocca aperta.
La scolopendra entrò dentro il corpo della guardiana attraverso la bocca, che in pochi attimi perse completamente il controllo del suo corpo.
“Stupida ragazzina, adesso farò in modo che il tuo corpo diventi la mia nuova tana.”
La voce che aveva sentito sembrava rimbombare direttamente nella sua mente.
“Che diavolo?!?!?”
“Mi sembri confusa, lascia che ti spieghi cosa sono: il mio nome è Salazar, e sono un parassita che vive nutrendosi dei corpi che ingoia questo Stygian, e questo comprende anche te, signorina.”
“Non mi interessa cosa sei, voglio che esci dal mio corpo e dalla mia testa!!”
“Hm, fegato, cervello, pancreas, così tanti bocconcini e così poco tempo. Tranquilla, sarà tutto estremamente doloroso.”
Yuria incurvò le labbra in un ghigno.
“Ehi, cos'hai da ghignare, ragazzina? La morte imminente ti ha fatto perdere la testa?”
“Potrai pur controllare il mio corpo, ma non i miei poteri.”
“Cos?!?!”
Un gelo opprimente investì Salazar, che in pochi istanti divenne una statua di ghiaccio nero, la quale venne assimilata dal corpo della guardiana.
“Sporco parassita.”
Ora che si era sbarazzata di tutti gli ostacoli che le impedivano di distruggere il cuore dello Stygian, Yuria spostò la sua attenzione sull'aorta.



“Nello stesso istante, all'esterno.”

Francys era terra, la sua energia vitale flebile, le sue ossa completamente distrutte e troppo stanco per rigenerarle.
“Sembra che la mia ora sia arrivata.” Sussurrò il guardiano con un ghigno divertito in volto.
 Lo Stygian, che aveva perso un occhio nello scontro, si accinse a divorare il guardiano, ma, prima che riuscisse ad addentarlo, iniziò improvvisamente a sputare sangue, per poi cadere a terra, morto.
“Eh?” Fecero Helcos e Francys contemporaneamente.
Dalla bocca dello Stygian, coperta di sangue e qualche pezzo di cuore, uscì Yuria, che, non appena vide il quarto caos ridotto in quello stato, si apprestò a soccorrerlo.
“Francys, cosa ti è successo?”
“Yuria? Tu, viva?”
“Non parlare, le ferite sembrano gravi.”
“Niente che un po' di riposo non possa risolvere.”
Il guardiano del sangue notò che la sua allieva si guardava intorno spasmodicamente.
“Coco e gli altri stanno bene, ora dovrebbero essere nell'appartamento di Judy.”
“Oh, grazie al cielo.”
“Io mi preoccuperei per me, ragazzina.” Disse Helcos col fiato corto, ancora provato per il colpo infertogli da Francys. “Non so come tu abbia ucciso lo Stygian, ma è meglio così. Ora consegnami il quarto caos.”
Yuria si mise tra Helcos e Francys.
“Tu non lo toccherai.” Ringhiò a denti stretti.
“Eheh.... AHAHAHAHAHA!”
Yuria puntò il dito contro Helcos
“Che hai da ridere?”
“Rido perché ho già vinto”
Helcos lanciò i suoi insetti sulla ragazzina, ma questa scattò in avanti e si sbarazzò di  essi grazie al suo soffio gelante, per poi crearsi un pugnale tra le mani e iniziare ad infilzare lo scienziato, il quale si dissolse in una nube di insetti.
“Non scapperai!!”
“Resterei con piacere, ma il mio obbiettivo non è cambiato”
La nube di insetti circondò il corpo inerme di Francys. Yuria provò ad intervenire, ma ormai era troppo tardi: gli insetti si sparpagliarono istantaneamente e il corpo del quarto caos sparì nel nulla.



“2 ore dopo, appartamento di Judy.”


“L'ha preso? Che vuol dire che l'ha preso!?!?” Urlò Judy sbattendo la zampa sul tavolo della cucina.
“Vuol dire che nostro padre ora ha quello di cui aveva bisogno.” Aggiunse Coco, ancora parzialmente paralizzata.
“Così sembra.” Ribadì Yuria.
“Dobbiamo salvarlo.”Disse Nick.
“E lo salveremo, non appena mi riprenderò, apporterò le ultime modifiche al chip, lo attiverò e andremo nel laboratorio di mio padre.”
“Senza Francys non abbiamo speranze di irrompere nel laboratorio.” Aggiunse Yuria, visibilmente preoccupata.
“Siamo sicuri che non sia morto? Insomma, sappiamo che è stato avvolto da una nube di insetti e poi poof, sparito.” Si chiese Chantal,
“Lui è vivo!” Dissero all'unisono Judy e Coco, facendo sobbalzare la non morta.
Il suono del campanello allertò i presenti, che si misero tutti in posizione da combattimento.
“Chi va la?”
“Siamo tornate.” Urlarono euforicamente Bridget e Daisy entrando in casa. 
“Daisy, Bridget, state bene!” Disse Judy.
“Un signore ci ha aiutato con gli insetti.”
Il signore di cui parlava Daisy era un uomo anziano, un po' sovrappeso e con una folta barba candida; lo sguardo, però, era duro come l'acciaio. Indossava un completo bianco e un elegante cappello panama.
“Quindi sarebbe questo il gruppo che dovrebbe salvare mia nipote. Non ce la farete, non senza Francys.”
“E questo vecchio chi sarebbe?” Chiese Chantal.
“Vecchio, eh? Effettivamente ho 152 anni. Ma va bene così, è tempo di mettersi a lavoro.”
“Che diavolo stai blaterando, vecchio?”
“Se volete salvare il mio pro nipote e mia nipote vi servirà aiuto, io vi manderò nei luoghi dove trovarlo.”
Detto questo, l'uomo schioccò le dita e creò un portale dimensionale che risucchiò tutti i presenti.
“Cercate la guardiana dorata, nella gilda dei guardiani.”





“Nota del tizio che scrive.”

E siamo alla fine della prima parte di questa storia. Un misterioso uomo ha deciso di spostare i nostri eroi in un'altra location, ma probabilmente sapete già chi è, però, per chi non si ricorda, l'ho citato nel nono capitolo. Alla prossima e buon natale!
   
 
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