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Autore: Yue_e_Yami    25/12/2021    0 recensioni
Sequel della (quasi) omonima fanfic: è passato un anno da quell’incidente, è di nuovo la vigilia di Natale e Rei e Kai affrontano di nuovo il medesimo discorso. Kai x Rei
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Babbo Natale esite, vero?! (un anno dopo)
 
24 dicembre, di nuovo
 
** Rei **
Freddo, freddo, freddo!
Ma quanto diavolo fa freddo quest’anno?!
Mi stringo maggiormente nel cappotto, accelerando il passo per giungere il prima possibile a casa di Takao e ritrovare finalmente un po’ di tepore.
"Sono tornato!" avviso l’unico presente, fermandomi sull’uscio per togliermi le scarpe.
"Solo?" mi chiede dopo qualche istante, senza affacciarsi.
"Sì!" confermo, come se il mio parlare al singolare ed il silenzio che mi accompagna non fossero sufficienti.
Mi levo anche il giaccone e, senza perdere ulteriormente tempo, mi dirigo, accennando ad una corsa, verso il salotto, portando con me il regalo che mi è stato fatto. Lo adagio sul kotatsu e, non avendo per niente voglia di prolungare la mia pena, mi infilo subito sotto la coperta, a capotavola nonché posto a me più vicino, trovando il calduccio che tanto anelavo.  
Finalmente...
Sospiro, adagiandomi con il capo al tavolo, non riuscendo a trattenere un sorriso soddisfatto.
"Takao e Max?" si informa Kai, non avendo ricevuto informazioni da parte mia, seduto al lato adiacente al mio.
"Arriveranno." mugolo.
"Non dovresti andare a cambiarti?" ci riprova, dopo qualche altro istante in cui non accenno a muovermi.
Dovrei, ma...
"Più tardi..." quando mi sarò ripreso.
"Sei ridicolo, vestito così." mi fa nuovamente notare.
Non è vero...
"Il rosso mi dona." e lui è un antifesta.
Non ha voluto aiutarci per il party di Natale che il Presidente ha organizzato per incentivare i bambini a praticare il beyblade, trovandola un’idea insensata.
Se vogliono praticare il beyblade, possono farlo anche senza festa.
Ma immagino che la sua vera motivazione fosse che non avesse alcuna intenzione di vestirsi da aiutante di Babbo Natale e reggere il gioco a Takao che, ovviamente, ha interpretato il ruolo principale.
"Se continui così..." lo avviso, ricordando perfettamente come Takao abbia minacciato di lasciarlo a bocca asciutta e di non portargli niente del ben di Dio che probabilmente avanzerà "... Finirai sulla lista dei bambini cattivi e non riceverai alcunché da Babbo Natale, quest’anno."
"Di nuovo con questo discorso?" mi riprende.
Annuisco e, essendomi parzialmente scaldato, torno con la schiena dritta, così da poterlo guardare nell’affermare, sorridendogli:
"Se Babbo Natale esistesse veramente, non ne sarebbe per niente felice."
"Babbo Natale non esiste." ribatte, puntellandosi svogliatamente sul gomito e potersi di conseguenza appoggiare pesantemente con la testa alla mano, in un gesto che, ho imparato a decifrare, usa per camuffare il proprio imbarazzo o disagio.
"Forse..." ammetto "... Ma se così non fosse?" in fondo... L’anno scorso non posso certo negare di aver ricevuto il regalo di Natale migliore di tutta la mia vita.
"Lasciamo perdere..." borbotta, guardando altrove e causandomi una leggera risatina "... Se quel vecchio esistesse veramente, dovrebbe darsi da fare più spesso e non quando pare a lui, una volta l’anno."
"Ma come?" lo prendo in giro "... Non eri tu quello che sosteneva che, se si hanno forza, determinazione e coraggio sufficienti, allora non c’è niente di impossibile?" indipendentemente da tutto?  
O forse ha cambiato idea perché non è ancora riuscito a battere veramente Takao?
"Lo penso ancora." bene!
"E allora, anziché lamentarti di Babbo Natale, datti da fare!" affermo.
Mi guarda e, leggermente indispettito, mi rimbecca:
"Proprio tu mi dici una cosa simile?" scrollo le spalle.
E chi dovrebbe dirgliela?
"Stai parlando con me in questo momento." se vuole che gliela dica qualcun altro, presumo che debba fare questo discorso con quell’altro qualcun altro!
E, reputando il nostro scambio di battute concluso ed essendomi scaldato a sufficienza, prendo la fetta di torta che mi è stata regalata questa sera da una mamma per scusarsi per il disturbo arrecatomi dal figlio, il quale ha tentato più volte di rubarmi il berretto da aiutante di Babbo Natale.
Come se fossero questi i disturbi per i quali vale la pena preoccuparsi...
"Non esistono solo cose materiali." mi fa notare lui, invece.
"E con questo?" la tolgo dalla scatola, rivelando un dolce a base di abbondante crema, cioccolato e frutta, che mi premuro di spostare davanti a me "... Non mi sembra di ricordare che tu distinguessi le due cose..." o sbaglio?
Inoltre si tratta di Kai!
Cos’altro potrebbe volere, se non battere Takao?
L’orgoglio di Takao sopravvivrà, ne sono certo. E non mi pare proprio che Kai si stia preoccupando di come Takao possa prendere la questione. Infine Takao non è il tipo che si scoraggia e, dopo qualche giorno, sono certo che avrà già trovato un modo per ottenere la rivincita, magari riuscendo pure a prendersela, visto che, fra i due, non so chi mi faccia più paura in tal senso.
E, dal momento che il dolce ha un ottimo aspetto e, soprattutto, si rivela una porzione di cui nemmeno Takao si lamenterebbe, non ci penso due volte a prendere la forchetta in legno che l’accompagna ed a mangiarmene un boccone.
Veramente ottimo, esattamente come si preannunciava.
Ne prendo un altro, mentre lui ipotizza:
"E se le distinguessi, invece?" mi blocco per un momento, non aspettandomi un quesito simile da parte sua e, riportando i miei occhi sul mio interlocutore, non ci metto molto a rendermi conto che sta prendendo il discorso forse più seriamente di quanto mi aspettassi.
Quindi... Sta cercando di associare questo nostro dialogo ad una cosa non materiale o che comunque ha a che vedere con dei sentimenti? Con dei reali sentimenti?
Abbasso lo sguardo sulla torta.
"Se è veramente di persone, ciò di cui stai parlando..." inizio, non sapendo come andare avanti.
Possibile che si stia preoccupando per qualcuno? Seriamente, voglio dire.
Mi prendo qualche altro momento per riflettere, immaginandomi al suo posto e, non volendoci poi molto, mi trovo mio malgrado ad ammettere in un sussurro:
"Se si tratta di persone... Bisognerebbe valutare i pro ed i contro delle proprie azioni, decidendo in base a quello che si potrebbe perdere." perché, per quel che mi riguarda, al nostro stato attuale, questi momenti sono ciò che c’è di più prezioso nel nostro rapporto. Discorsi che esulano dal beyblade e che mi fanno capire che per lui non sono solo un blader con cui fare squadra o da usare per i propri fini. Discorsi che non sono ancora pronto a rischiare di perdere, per quanto futili o banali possano essere.
Mi porto un altro pezzo di torta alla bocca, rendendomi conto solo quando il dolce arriva alle mie papille dell’atmosfera per niente allegra che potrei aver creato con le mie parole e, forse, anche con il mio tono. Proprio per questo torno subito in me e, per cercare di renderla nuovamente leggera, sorrido, proseguendo:
"Se poi va male, si può sempre portare un’offerta di pace!" anche se dubito che con lui funzionerebbe!
Mangio un ulteriore boccone, terminando:
"Ad esempio, con una torta come questa, perdonerei qualsiasi cosa!"
"Qualsiasi?" chiede, decisamente scettico.
"Sì." affermo, con tutta la convinzione di cui dispongo "... Qualsiasi." in fondo... Non ho la nomea di uno che porta rancore, no?
E, per sottolineare ciò, prendo un boccone più grande dei precedenti, probabilmente troppo grande, visto che quasi non mi entra in bocca ma che comunque riesco a far sparire con una certa soddisfazione.
"Vuoi assaggiare?" domando, pulendomi un angolo della bocca, accorgendomi di come si sia avvicinato e di come la stia osservando. Alza gli occhi su di me e quindi, sorridendogli, gliene porgo un pezzetto, incoraggiandolo:
"È buona, sai? È dolce!" si sporge verso di me ma, anziché prendere quanto gli offro, lo ignora completamente, arrivando invece a leccarmi poco distante a dove credevo di essermi pulito, finendo con l’azzerare ogni mia funzione celebrale.
"Lo è." conferma con un sussurro, scostandosi il minimo indispensabile per riuscire a parlare, rimanendomi quindi a quella distanza così pericolosamente minima per la quale ci basterebbe un nulla per finire col baciarci.
Un minimo sussulto...  
Un minimo sbilanciamento...
Un minimo... Qualsiasi cosa che il mio stupido cervello non sembra in grado di riuscire ad elaborare per farlo passare come un incidente o non.
Solo quando l’altro blader cerca un contatto visivo con me sembra dare segno di voler ricominciare a funzionare, permettendomi quindi di scorgere in quegl’occhi ancora così tremendamente vicini qualcosa che non ricordo avergli mai visto.
Ma dai...  
Davvero?
Da quando Kai è capace di uno sguardo simile?
E da quando lo rivolge a me, soprattutto?
Riduce nuovamente la distanza che ci divide, poggiando questa volta le labbra nel punto in cui prima mi ha leccato, portandomi istintivamente a chiudere gli occhi.
Non capisco...
Mi sta provocando?
Vuole sapere se lo perdonerò davvero grazie alla torta per un gesto simile?
Mi concentro su quel tocco, così dolce e leggero che, con esitazione, si sposta un po’ di più sulla mia bocca, causandomi un lieve sospiro.
Ma...
Che sia per quello o per altro...  
Chi se ne importa...
Se queste sono le circostanze per le quali posso ricevere il mio regalo di Natale di quest’anno... Chi se ne importa davvero... Può provocarmi tutte le volte che vuole.
Se mi bacerà veramente, non avrà nemmeno bisogno di portarmi qualcosa per scusarsi.
Invece lui sembra intenzionato a farmi penare, visto che mi sfiora le labbra con le sue e, questa volta, ciò che percepisco è forse esitazione.
Esitare? Lui?
Non riesco a sorprendermi, completamente distratto dalla sua bocca che, finalmente, ricopre perfettamente la mia, con la conseguenza che tutto ciò che la mia mente ed il mio corpo sembrano concepire è solo quel semplice contatto.
Unicamente quel solo, semplice e dolce contatto.
Niente spinte, niente incidenti.
Niente di niente.
Un bacio.  
Ricevuto veramente.
Da Kai.
Ora.
Facendomi dimenticare di tutto ciò che potrebbe circondarci.
Volendo solo che questo istante duri ancora un momento in più.
"BUON NATALE!!" trasalisco nel sentire Takao metterci al corrente del suo ritorno e, mentre Kai si allontana subito da me, io mi volto verso la porta della stanza, giusto in tempo per vedere il proprietario di casa fare il suo ingresso, ancora vestito da Babbo Natale, proseguendo con tono solenne, piantando le mani sui fianchi:
"OH OH OH! Avete fatto i buoni, quest’anno?"
"Dovevi proprio tornare?" mi anticipa Kai con una chiara nota irritata nella voce, dandoci la schiena, praticamente sdraiato su un fianco sui tatami, finendo con l’indispettire il proprio interlocutore.
"A quanto pare il Grinch è ancora il Grinch..." controbatte difatti il diretto interessato, adeguando il tono al suo. Ma, come nota ciò che c’è sul kotatsu, si illumina e, tornando il solito Takao, mi si avvicina, sedendosi accanto a me per chiedermi:
"È la torta che ti ha regalato quella signora?" annuisco e, guardandola, mi accorgo che il pezzo che era infilzato nella forchetta è caduto "... Sembra buona!"
"Lo è." confermo "... È dolce." quasi quanto il bacio di qualcuno.
"Ahaaa!" commenta con un sospiro comprensivo "... Sei un ragazzo fortunato, Rei!" annuisco ancora.
Oggi in modo particolare, sembra.
Torno con gli occhi su di lui e, notando il sacco che ha adagiato accanto a sé ancora mezzo pieno, decido, almeno io, di dargli un po’ di corda.
"Credevo non ti fossero avanzati beyblade." inizio con un sorriso "... E che li avessi distribuiti tutti ai bambini che hanno partecipato alla festa."
"È quello che ho fatto!" ribatte con un certo orgoglio, per poi gongolare con un sorriso a trentadue denti:
"Questa è solo una piccola ricompensa da parte del Presidente." cibo, immagino.
"Come se ci fosse bisogno di dare ricompense per cose come quelle..." borbotta Kai, guastando nuovamente l’umore del padrone di casa.
"Oh, ma insomma!" sbotta "... Si può sapere perché devi fare sempre così l’antipatico?!" non riceve risposta, se non un:
"Tks!" che lo fa indispettire ulteriormente.
"Sai che ti dico, allora?! Che ci mangeremo noi tutte queste leccornie!"
"Come se mi interessasse." replica con sufficienza, causando un ringhio nell’altro.
"Non ti sopporto quando fai così!"
"E allora vattene."
"Se fossi veramente Babbo Natale..." esclama, alzandosi "... Ti farei vedere io cosa succede a comportarsi in questo modo!" per poi andarsene veramente, scaricando la propria rabbia pestando con forza i tatami passo dopo passo.
Dal canto mio, resto ad osservare la porta oltre la quale sparisce, venendo distratto da un mormorio proveniente dall’altro presente, con il quale ricattura tutta la mia attenzione:
"Volevi?" infatti sposto i miei occhi su di lui, vedendolo ancora sdraiato sul fianco, ancora intento a darmi la schiena.
"Mamma mia!" afferma Max, entrando in sala, sfregandosi le mani "... Si gela, là fuori, questa notte." guardo l’ultimo arrivato, sempre vestito da aiutante, esattamente come me e, sorridendogli, confermo:
"È vero."
"Vi va del tè?"
"Certamente." rispondo "... È quello che ci vorrebbe."
"Kai?"
"Hn." il biondo mi guarda ed io alzo le spalle.
Presumo sia un sì.
"Lo preparo per tutti, allora?" chiede conferma.
"Va bene." ribatto.
Si alita sulle mani e, mentre se ne va, commenta, rivolgendosi forse a se stesso:
"Un tè bello caldo. No, anzi. Forse una cioccolata." non posso non sorridere e, indipendentemente da ciò che sceglierà di prepararsi, mi rivolgo all’unico rimasto, rispondendo a bassa voce:
"Sì." non si è capito, forse?
Mi guarda da sopra una spalla ed io, sforzandomi di mantenere il sorriso, mi ritrovo a confessare:
"Da tempo." e, se con questa mia confessione rischierò di perderlo, allora...
"Max sta preparando il tè." ci informa Takao, tornando fra noi.
"Lo sappiamo." lo metto al corrente, portando i miei occhi su di lui ed accorgendomi così che ha ancora la barba, lasciandomi un poco sorpreso "... Non la togli?"
"Non ancora!" risponde come se niente fosse, recuperando il proprio sacco. Fa il giro del tavolo, andando dalla parte di Kai e, cercando di spingerlo di lato, prosegue con tono solenne di chi la sa lunga:
"Su, avanti, fammi spazio!" costringendolo quindi a tornare seduto e relegandolo nell’angolo vicino a me.
"Possibile devi essere sempre così invadente?" lo rimbecca subito il suo vicino, intanto che le nostre ginocchia si scontrano a causa del poco spazio che il giapponese gli lascia a disposizione.
"Sono Babbo Natale." ribatte l’altro "... Ne ho tutto il diritto."
"Babbo Natale un corno..." bofonchia il suo interlocutore, puntellandosi svogliatamente sul gomito e poggiandosi con la testa alla mano, fingendosi risentito.
Faccio per tornare alla mia torta, pronto ad assistere all’ennesimo battibecco fra i due ma, se uno lo ignora, il secondo non aggiunge altro, limitandosi ad appoggiare il braccio nascosto dalla coperta sulla mia gamba, in un gesto per il quale devo fare del mio meglio per non mostrarmi sorpreso.
Perché... Sbaglio... O non è stato casuale?
Il suo braccio è ancora lì e la sua mano...  
Se poi considero che avrebbe potuto spostarsi altrove ma che non l’ha fatto, allora...
No, non è assolutamente casuale.
Fingo di accomodarmi meglio sotto la coperta, così da riuscire a sembrare in una posizione naturale quando, sperando di non sbagliarmi, raggiungo la sua mano con la mia, accennando ad una stretta che viene ricambiata, mentre si sistema meglio con la testa sull’altra mano, scaricando il proprio imbarazzo e causandomi un sorriso.
Se questa è la sua risposta...
Grazie, Babbo Natale! Anche quest’anno hai fatto centro!
 
** Kai **
Cerco di rimanere impassibile mentre il cuore mi martella incessantemente nel petto a causa della mano di Rei stretta nella mia e, soprattutto, del suo significato.
Maledizione a me!
Non potevo svegliarmi prima?
Cerco di far intrecciare le nostre dita, in un sottointeso che spero sia inequivocabile, riuscendo sia nel mio intento sia a strappargli un sorriso leggermente più marcato.
Tks!
È proprio vero che chi fa da sé fa per tre!
"Ho usato il bollitore." ci mette al corrente Max, raggiungendoci con un vassoio e quattro tazze fumanti che distribuisce ad ognuno di noi.
Lo ringraziamo mentre Takao, invece, si schiarisce la voce, esordendo, cercando di renderla più profonda:
"Ed ora che ci siamo tutti... La distribuzione dei doni!" non posso trattenermi dal roteare gli occhi all’indietro, domandandomi per quanto ancora vorrà andare avanti con questa pagliacciata, causando invece una lieve risata a Rei e l’esaltazione di Max.
"Il primo..." prosegue il padrone di casa "... È proprio per Max! Che mi ha aiutato per tutta la durata della festa!" e, così dicendo, tira fuori una scatola, al cui interno vi sono degli snack, principalmente salati, facendolo esultare.
Vi prego, ditemi che non andrà avanti a lungo...
"Il secondo, invece..." continua "... È per Rei! Che ha dovuto sorbirsi i continui capricci di un bambino."
"Tu?" domanda il diretto interessato, in una piccola provocazione.
Probabile, visto quanto ha tartassato il Presidente affinchè permettesse che fosse lui ad interpretare il ruolo di Babbo Natale.   
Lo guarda con sufficienza ma, nonostante ciò, gli posa lo stesso di fronte una scatola, commentando, fingendo di non averlo sentito:
"Anche se non hai ancora finito quella torta, sono certo che avrai spazio per queste." lo avrà, ne sono certo anch’io.
Il cinese lascia momentaneamente la mia mano, giusto il tempo a lui necessario per verificarne e tirarne fuori il contenuto, che si concretizza in fette più o meno grandi di quattro tipi differenti di torta.
"Il terzo..." va ancora avanti Takao, mentre la mano di chi di dovere torna nella mia e l'altro, invece, estrae una confezione più grande delle precedenti, voltandosi leggermente verso di me "... È per te, mio caro Takao, che ogni giorno devi sopportare un tipo come Kai." faccio del mio meglio per ignorarlo, specialmente quando si risponde da solo, voltandosi dalla parte opposta ed utilizzando un mezzo falsetto:
"Oh, grazie tanto, Babbo Natale! Tu sì, che sai cosa significa!" ma per piacere...
"Oh oh oh!" prosegue il proprio monologo, tornando a fingersi quel vecchio ed a girarsi nella giusta direzione "... Non mi devi ringraziare, ragazzo mio! Te lo sei meritato!" qualcuno lo faccia stare zitto...
Ride sguaiatamente, terminando:
"E per Kai, che è stato cattivo, non c’è niente!"
"Come se volessi qualcosa da te." ribatto, senza riuscire a frenarmi, dandogli la schiena e trovandomi di conseguenza davanti il viso di Rei, del quale riesco a sostenere lo sguardo solo pochi istanti, prima di doverlo abbassare per evitare che il mio cuore riprenda a galoppare, causandogli un ulteriore sorriso.
Dannazione... Perché sono tornati?
"Takao..." lo riprende invece il moro, come se niente fosse "... Questo va contro lo spirito del Natale."
"Lo sai che è fatto così." gli fa notare pure Max.
Esatto.
E non intendo cambiare.
Non per lui, soprattutto.
"E, se tu fossi veramente Babbo Natale, lo sapresti." conclude il primo.
"Guardate che a me non interessa proprio niente di quel che pensa lui." intervengo, attirando nuovamente le ire del giapponese che, dopo avermi fatto una pernacchia, mi rimbecca:
"Antipatico! Antipatico! Antipatico!"
"Takao." ci prova il biondo, ora leggermente preoccupato, mentre Rei stringe con più forza la mia mano, per attirare la mia attenzione e lanciarmi un’occhiata di rimprovero "... Lascia perdere." uffa... E va bene... "... Se ti arrabbi, farai solamente il suo gioco."
"Ma non può averla sempre vinta lui!" si lamenta in un moto di frustrazione.
Evito di ribattere, lasciando che si sfoghi e che gli altri lo calmino e, nonostante i suoi più fermi propositi di non condividere niente con me per questa sera, alla fine ci pensano gli altri due ad offrirmi quanto questa sottospecie di Babbo Natale ha donato loro, con la conseguenza che declino ogni singola volta, non avendo alcuna intenzione di lasciare la mano che sto tenendo.
Non ora che sono riuscito ad afferrarla.
Passiamo dunque in questo modo quasi tutto il resto della serata, almeno fino a quando decidono di andare a cambiarsi, così da poter andar vedere i giochi di luci natalizie che terranno in un quartiere qui vicino fra una mezz’oretta, lasciando a me il compito di sistemare, quale punizione per il mio spirito antinatalizio.
Non avendo voglia di altre discussioni, evito di contraddirli, approfittando invece del fatto che si avviino per bloccare il chiudifila, prendendolo per mano ed impedendogli di lasciare completamente la stanza. Mi guarda, sorpreso, ed io, raccogliendo il mio coraggio per sostenere il suo sguardo, faccio quello che avrei dovuto fare tempo fa e, dopo averlo tirato leggermente verso di me affinchè torni dentro, chiudo la porta alle sue spalle e spengo la luce per celare agli altri la nostra presenza.
Mi chino appena su di lui, prendendo anche l’altra sua mano e lui, capendo immediatamente le mie intenzioni, chiude gli occhi, permettendomi di baciarlo.
Di baciarlo veramente, senza il timore di poter rovinare tutto.
"Buon Natale." mormora nel sentire l’orologio di nonno J rintoccare la mezzanotte, un attimo prima che le mie labbra tornino sulle sue.
Sì.
Quest’anno di sicuro lo è.

**Fine**


Buon Natale! ^^
~Yami
  
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