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Autore: debby90    25/12/2021    0 recensioni
Prologo: Tre bambini si incontrano per caso che diventano migliori amici e insieme vivranno molte avventure sfidando i pericoli e le insidie nel mondo all’insaputa dei loro genitori.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayumi Yoshida, Genta Kojima, Heiji Hattori, Mitsuhiko Tsuburaya, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, PWP
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Erano passati dieci anni da quando Shinichi aveva fatto arrestare l’organizzazione degli uomini in nero con l’aiuto dell’ispettore Megure e della sua squadra. Adesso si era sposato con Ran e dal loro amore è nato un bambino con gli occhi celesti e i capelli neri. Shota Kudo ora ha sette anni, ed è un bambino molto vispo e curioso. Shinichi Kudo ha trentatré anni e Ran trentaquattro. 

“Shotaaaa alzati, o farai tardi a scuola!!” L’avvertì sua madre. “Sì arrivo mamma, uffa!!” Shota si alzò di malavoglia, si lavò, si vestì e scese di sotto a fare colazione. Suo padre stava leggendo il quotidiano degli avvenimenti che succedevano nel Giappone. “Ehi piccolo buongiorno.” “Per l’ultima volta papà, io non sono più piccolo. Ho sette anni ok?” Lo guardò malamente. “Va bene scusami.” “Sei scusato. Come procede il tuo lavoro?” “Molto bene figliolo, i criminali con me non hanno scampo!!” Suo padre è un ispettore di fama mondiale. 

Mise giù il giornale e alzò il dito in aria. “Uuuuh sei affascinante caro!!” 

Qualcuno suonò alla porta. “Chi sarà?” “Oh dev’essere Kota. Ok io vado, ciao!!” Finì di bere il latte e uscì. “CIAO FIGLIOLO, BUON LAVORO!!!” Dissero in sintonia i suoi genitori. 

“Vado anche io a lavoro, ciao tesoro.” “Ciao caro!!” Shinichi la baciò sulla guancia e uscì.  

“Ehilà ciao amico!!” Lo salutò allegramente Kota. 

Kota Hattori è il figlio di Heiji e Kazuha. Ha otto anni, ha la stessa carnagione chiara, i capelli di suo padre e gli occhi di sua madre.  

“Ciao Kota...” “Che succede? Perché sei arrabbiato?” “Vuoi veramente saperlo?” “Certamente, sono o non sono il tuo migliore amico? Dai spara!!”  

“Questa vita mi sta stancando!!” “Oh mio dio, non vorrai mica farla finita?” “Ma no, che ti salta in mente? Dico solo che in questa città non succede mai niente, è sempre così noiosa. Per non parlare di mio padre che riesce sempre a catturare i criminali e a risolvere ogni caso, anche quelli più complicati.”  

“Bè è normale... tuo padre è un ispettore famoso. Però da una parte hai ragione, non succede mai niente. È tutto così tranquillo qua...”  

“Ah accidenti, come vorrei che succedesse qualcosa di avventuroso.” “Già anche io, la nostra vita consiste solo nell’andare a scuola, fare una semplice passeggiata e poi ritornare a casa non prima delle cinque.”  “CHE VITA NOIOSA!!!” Esclamarono insieme i due amici alzando i pugni per aria.  

A un certo punto sentirono dei passi. “Ce qualcuno che sta venendo qui!!” “Ne sei sicuro?” Kota si guardò intorno...  

“Aspetta ora lo vedo, eccolo là!!”  

Infatti c’era un bambino che correva a tutto spiano che andò a sbattere contro loro due facendoli cadere a terra. “AHIA, CI HAI FATTO MALE!!!” 

Dissero in coro i due amici. “Ma cosa dite? È colpa vostra che non vi siete tolti di mezzo.”  

 

Il bambino si chiama Tomo, ha gli occhi celesti e i capelli neri. “Come ti permetti?” “Dai Kota calmati, io e il mio amico ci scusiamo.” “Ma Shota...” “Oh va bene vi perdono ragazzi. Come vi chiamate?” “Shota Kudo.” “Kota Hattori.” “Molto piacere ragazzi, io sono Tomo Kuroba.” “Scusa se te lo chiedo, ma perché stavi correndo?”  

“Se ve lo dico, mi promettete di non dirlo a nessuno?” “Per caso sei un serial killer?” Ipotizzò Kota. “Eh eh, vuoi scherzare? Sono un ladro d’élite!!” “CHE COSAAAAA??? DICI SUL SERIO??” Shota e Kota erano sconvolti.  

“Assolutamente no, sapete mio padre era il famoso ladro Kaito Kid che adesso non lo fa più purtroppo!!” “Cavoli che scoop!! Quindi tu sei il figlio di Kaito Kid?” “Esatto, ma il suo vero nome è Kaito Kuroba. Quindi dimenticatevi per sempre di Kaito Kid ok?” “Va bene.”  

“Mh... ci proveremo.” “E voi che genitori avete?” “Mio padre è il famoso ispettore Shinichi Kudo.” “E il mio è Heiji Hattori il migliore amico di suo padre.”  “Però, che grandi notizie!!” “Mah non sono un granché...” “FERMATI RAGAZZINO!!”  

Esclamarono i tre detective Ayumi, Mitsuiko e Genta che un tempo erano gli ex compagni di scuola di Shinichi. “Oh no, mi ero completamente dimenticato di loro tre, devo scappare. Inventate qualsiasi scusa va bene?” “Certo, ma cos’hai rubato?” “Un po' di gioielli e soldi, adesso vi saluto. Ma prima o poi ci rivedremo, mi siete simpatici. Ciao ragazzi!!” Gli sorrise e scappò velocemente.  

 

“Caspita, è schizzato via come una scheggia!! È un tipo strano ma mi piace.” “Eh eh, sì anche a me!!”  

I tre detective si fermarono davanti a Shota e Kota. “Ciao ragazzi, avete visto un certo Tomo?” Gli domandò Ayumi. “Mh... sì era qui fino a un minuto fa, poi ha preso un’altra strada molto lontana da qua, ed è fuggito.” Disse Shota molto vago.  

“Oh accidenti, ce lo siamo fatti scappare!!” È tutta colta tua Genta!!!” Lo accusò Mitsuiko. “Cosa? E perché mai scusa?” “Mh... vediamo, forse perché mangi in continuazione e ogni volta ci rallenti?” “Non è assolutamente vero, gr...” “Su ragazzi, questo non è il momento di litigare!! Ei ragazzi, voi non dovete andare a scuola?”  

“OH DANNAZIONE È VERO. OK ANDIAMO CIAO!!”  

Shota e Kota corsero via...  

“Aaah quei ragazzini ricordano molto noi alla loro età.” Sorrise malinconicamente Ayumi. “Oh sì è vero...” Concordarono i suoi colleghi. “Ok ora basta pensare al passato. Dobbiamo fare rapporto all'ispettore Shinichi!!”  

“D’ACCORDO!!!”  

Detto questo ritornarono nell’agenzia investigativa a fare rapporto a Shinichi. “Mi dispiace Shinichi, ma quel ladruncolo ci è sfuggito per l’ennesima volta!!” “Ah tranquilli ragazzi, io non voglio mica arrestarlo. Vorrei solo sapere perché ruba...”  

 

“In effetti è strano, si deve sempre avere una ragione per fare qualsiasi cosa. Sappiamo solo che si chiama Tomo e avrà all’incirca nove anni.”   

“Oh capisco... vabbè se lo prendete portatelo con gentilezza da me ok?” “COME VUOLE LEI ISPETTORE!!!”  

Le ore passarono, Shota e Kota uscirono da scuola.  

“Ah finalmente questa giornata è finita.” Shota si stiracchiò. “Già è vero, non ne potevo più... dì un po', secondo te lo rivedremo mai a Tomo?” “Mah chissà... può essere che lo vediamo domani.” “Lo spero tanto, sai adoro la sua simpatia.” “Concordo con te.” 

Percossero la strada insieme, si salutarono e poi si salutarono andando ognuno a casa sua. Una volta a casa raccontarono alle proprie famiglie cos’avevano fatto, chiacchierarono allegramente e andarono a letto subito dopo cena. 

 

 

                                                  Capitolo 2 “Un nuovo amico” 

 

 

Era un sabato mattina molto soleggiato e fortunatamente oggi la scuola era chiusa perché c’era il tradizionale “Festival del Giappone”. Shota dormì un po' di più, sì alzò verso le nove prendendola con molta calma. “Buongiorno!!”  

“BUONGIORNO TESORO !!!” Esclamarono allegramente i suoi genitori. “Oggi hai potuto dormire di più perché ce il grande festival del Giappone, sei contento?” “Sì moltissimo papà. Quindi ci andiamo?” “Hai fatto i compiti?”  

“Certo mamma, per chi mi hai preso? Per uno che li salta?” “Lo so che li fai, volevo solo metterti alla prova.” “E dai mamma...” “Eh eh, scusami ma amo scherzare.” “Sei rimasta tale e quale quando eri una liceale mia cara.” “Sì lo so...” Si sorrisero dolcemente. “Allora ci andiamo?” “Ovvio, questo pomeriggio fino a questa sera.” “Che bello, può venire anche Kota?” “Sì, tanto usciamo tutti e quattro insieme.” “EVVIVA, NON VEDO L’ORA!!!” Shota saltellò per tutta la casa. “Ehi calmati, o distruggerai la casa.” “Scusami papà, ma sono troppo contento!!” “Si vede...” 

Intanto in un’altra casa dove viveva una famiglia. “Ho detto di no Tomo.” “Ma perché papà? Tutte le famiglie ci vanno al tradizionale festival del Giappone. Non vedo perché noi non possiamo!!” Aoko sì inginocchiò davanti a suo figlio mettendogli le mani sulle spalle. “Ascolta Tomo, tuo padre adesso non è più il famoso ladro Kaito Kid. Se noi uscissimo tutti ci scoprirebbero e verremmo arrestati.”  

“Quindi noi dobbiamo stare sempre chiusi in casa per questo fatto?” “Purtroppo sì figliolo...” “Pensavo che almeno tu stessi dalla mia parte, ma a quanto pare mi sbagliavo!!”  

Detto questo Tomo andò in camera sua sbattendo violentemente la porta. “Oh accidenti, ora ce l’ha a morte con noi!!” “No cara dai, dobbiamo dargli tempo. Prima o poi si abituerà...” “Sì, hai ragione.”  

“Io dovrei stare chiuso qui dentro casa per sempre? Oh no, non ci penso minimamente!! Un momento, io ieri ho conosciuto per caso Shota e Kota. Loro sicuramente ci andranno con la famiglia!! Ma certo, uscirò da qui di nascosto e andrò con loro. Però devo escogitare qualcosa per non farmi scoprire dai miei. Su concentrati Tomo; sì ho trovato!!” 

Passarono le ore e le famiglie di Shinichi e Heiji andarono al festival. Shota e Kota guardarono dappertutto incantati ed estasiati. “Allora vi piace questo festival ragazzi?” “SI’ MOLTISSIMO!!!” Urlarono di gioia i due amici. “Ehi Shota, secondo te Tomo verrà con la sua famiglia?” Parlò sottovoce Kota. “Penso di sì, ma ancora non lo vedo... e se andassimo a cercarlo con una scusa?” “D’accordo, dico a mio padre che andiamo a farci un giretto.” “Papà, io e Shota vorremmo fare un giretto per conto nostro per esplorare tutto il festival.” “Bè di norma non sarei d’accordo, ma questa volta potete farlo.” “Grandioso!!” “Ma non vi allontanate troppo e soprattutto non state via per un quarto d’ora!!” Gli raccomandò Heiji. “VA BENE, GRAZIE. CIAO!!” Li salutarono e corsero via... “Tesoro, sei sicuro che sia stata una buona idea lasciarli andare?” “Sì tranquilla, ormai sanno badare a loro stessi!!” 

“I nostri genitori credono sempre a tutto quello che gli diciamo!!” “Già è vero. Eh eh, siamo dei geni!!”  

In quel momento Tomo arrivò davanti a loro dove c’erano un sacco di persone. “Ehiiii ragazziiiiii ciaoooo!!!” “TOMO CIAO!!!” Si salutarono allegramente. “E così alla fine sei venuto anche tu con la tua famiglia.” “Veramente non hanno voluto, ma sono scappato per incontrarvi!!” “Oddio ora mi fai commuovere...” A Kota gli scesero un po' di lacrime. “Ma scusa, se ti scoprissero?”  

“Tranquilli, ho messo un mio manichino con un video cassetta registratore.” “Cavoli, sei davvero ingegnoso!!” “Sì ok, ma se dovessero insospettirsi? E vogliono entrare in camera tua?” “L’ho chiusa a chiave, io non faccio entrare nessuno!! Sono scappato dalla finestra.” “Accidenti, ti stimo amico.” “Eh eh grazie. E i vostri genitori?” “Gli abbiamo detto che facevamo un giretto e non sospettano di te.”  

“E bravi amici miei. Ebbene, cosa aspettiamo? Esploriamo fino a fondo questo festival o no?”  “SIII!!!”  

Shota, Kota e Tomo visitarono ogni angolo remoto del festival guardando tutto meravigliati.  

“Kota che ore sono?” “Le sette e un quarto perché?” “I nostri genitori si staranno preoccupando. È quasi ora di cena, dobbiamo ritornare da loro.”  “Oh è vero...” “Ragazzi, anche io ho fame.” “Vuoi dire che non ti sei portato dietro niente?” “No, non sapevo che avreste cenato qua.” “Va bene scusa, comunque lo confermo...” “Bè... cosa facciamo?” “Mh... ci sono. Tomo vieni anche tu, ma resterai nascosto in un punto vicino. E più tardi ti porteremo qualcosa da mangiare va bene?” “Sì vi ringrazio.” “Ok ora muoviamoci, sennò ci massacrano di botte!!” “VA BENE!!!”  

Shota  e i suoi amici corsero il più velocemente possibile. “Forza correte più velocemente possibile!!” “E’ QUELLO CHE STIAMO FACENDO!!” 

 

Dopo mezz’ora arrivarono e Shota vide i suoi genitori e quelli di Kota. “Anf... guardate, eccoli là!!”  

Infatti erano tutti seduti in una locanda chic giapponese chiamata “La lanterna”. “Bene, e ora che facciamo?” “Dunque... Toma tu nasconditi laggiù. Dopo cena ti prenderemo da mangiare ok?” “Ok grazie...” 

Toma andò a nascondersi in un punto vicino alla locanda. “ECCOCI, SCUSATE IL RITARDO!!!” Dissero in simbiosi Shota e Kota. “Finalmente siete qui. Si può sapere dov’eravate finiti?” “Bè... siamo andati un po' in giro a bighellonare e abbiamo perso la cognizione del tempo. Dico bene Kota?” “Eh sì, scusateci.” “Ok per questa volta vi scuso, ma che non ricapiti più.” Li avvertì Shinichi. “VA BENE!!” “Su sedetevi e mangiate, altrimenti si fredda la cena.”  

Si sedettero e mangiarono abbondantemente divorando qualsiasi cosa. “Accidenti che fame, sembra che non mangiate da una vita!!” Sorrise Ran. “Sai com’è mamma, noi bambini dobbiamo mangiare per crescere al meglio.” “Oh in questo caso hai ragione!!”  

Finirono di cenare e poi Shota riempì una ciotola di riso e prese e riempì un bicchiere d’acqua. “Ehi Shota, hai ancora fame?” “Oh sì, però siccome io e Kota volevamo un attimo giocare andiamo laggiù.” “Ok ma non vi allontanate!!”  

Quindi ritornarono da Tomo e gli diedero la ciotola del riso con l’acqua. “Ecco qua.” “Oh finalmente, grazie ragazzi. Un altro po' e morivo di fame!!”  

Tomo mangiò il riso con una voracità assurda, bevve l’acqua tutto d’un fiato e fece un bel rutto. “Aaah... ora sì che sto meglio. Grazie ancora!!” “Ma figurati, è stato un piacere. Senti, è da molto che volevo dirtelo... ma cos’è quell’affare che hai dietro alla schiena?”   

“Speravo che me lo chiedeste. È un gadget inventato dal mio amico professore Toshiro.” Tirò fuori il boomerang. “UUUUH CHE BELLO!!!” Shota e Kota avevano gli occhi stellati. “Non è un semplice boomerang, guardate attentamente: lo apro e dentro ci sono molte lame di metallo, che sono molto utili per abbattere molti criminali!!” “Aspetta, se ho capito bene tu hai un professore che inventa dei gadget straordinari?” “Esatto amico!!”  

“Anche io e Kota vorremmo avere dei gadget per abbattere i nemici, ho ragione?” “Sii, sarebbe figo!!” “Bè... io non ho nulla in contrario. Bisogna vedere se Toshiro è d’accordo, ma domani pomeriggio se volete vi porto da lui!!” “Sì, sarebbe fantastico!!” Sorrise Shota insieme al suo amico. “Bene, allora è deciso. Intanto godiamoci questa bella serata!!” “Sì giusto... e poi stasera ci sono anche i fuochi d’artificio!!” “Che belli, non li avevo mai visti!!”  

E così Shota, Kota e Tomo si godettero tutta la serata guardando meravigliati i fuochi d’artificio. Poi si salutarono e ritornarono ognuno a casa propria stanchi ma felici di avere conosciuto un nuovo amico. 

 

 

 

                                                     

                                                Capitolo 3 “Una grande decisione” 

 

 

Era una splendida domenica mattina primaverile e Shota si alzò come sempre alle nove allegro e carico.   

Si lavò la faccia e scese giù a fare colazione. “Buongiorno!!” “Buongiorno a te figliolo, cosa fai oggi pomeriggio?” “Esco con Kota a farci un giretto come nostra abitudine. O forse ti aspettavi che facessi altro papà?”  

“Oh no figurati, voi due ormai siete inseparabili!!” Sorrise. “Siete degli ottimi amici.” Concordò sua madre. “E tu cosa farai papà?” “Nulla di che, sto a casa a rilassarmi.” “Accidenti, sei diventato un vecchio eh?” “Ehi vecchio a chi? Come ti permetti?” Finse di arrabbiarsi e lo rincorse per tutta la casa. “Ah ah ah, non mi prendi!!” “Ragazzi, fate piano o distruggerete la casa.” “VA BENE MAMMA!!”  

Tutti risero felicemente...  

In un’altra casa Tomo stava sdraiato nel letto a pensare. 

 

Le ore passarono e subito dopo pranzo verso le due Shota e Kota dissero ai loro genitori che uscirono a fare una passeggiata e loro gli raccomandarono di non rientrare tardi a casa, lo stesso fece Tomo. “Forza corriamo, siamo in ritardo.” “Guarda, che lo so benissimo... è colpa tua che sei andato per la seconda volta in bagno!!” “Oh sta zitto!!”  

“Ehi ragazzi, eccovi. Temevo che non arrivaste più!!” “Scusa, ma a Shota gli scappava un’altra volta la pipì. Evidentemente era molto emozionato per oggi!!” “Hugh non è vero...” “Dai basta discutere, seguitemi!!”  

Lo seguirono silenziosamente e incuriositi di conoscere Toshiro.  

“Tomo siamo arrivati? Inizio a essere stufo!!” “Smettila di lamentarti e cammina.” “Abbi un po' di pazienza Shota, siamo quasi arrivati!! Bene, ci siamo. È quella piccola casa laggiù.”  

Infatti davanti a loro si ergeva una piccola casa fatta interamente d mattoni rossi e marroni. 

“Caspita, è molto elegante.” “Eh sì, il professore tiene sempre la casa in ordine. Su entriamo!!”  

Tomo suonò il campanello. “Sì, chi è?” “Sono Tomo prof. Toshiro.” “Oh ti apro subito...” “Oh ciao carissimo Tomo!!” Lo abbracciò fortissimo. “Hugh... piano, così mi soffochi!!”  

“Era da parecchio che non mi venivi a trovare, mi sei mancato.” “Anche tu, ma non sono solo!!” “EHILA’ CIAO!!” “E questi chi sarebbero scusa?” Toshiro li squadrò dalla testa ai piedi. “Loro sono i miei nuovi amici Shota Kudo e Kota Hattori.” 

Il professore Toshiro ha gli occhi castani e i capelli viola chiaro.  

“Io pensavo che fosse un tipo anziano di sessant’anni.” “Sì anche io...” Ipotizzò Kota. “COME VI PERMETTETE? NON TUTTI I PROFESSORI SONO ANZIANI, IO SONO GIOVANE AVETE CAPITO??” S’infuriò urlando a tutto spiano. “Su calmati Toshiro, non è il caso di arrabbiarsi con loro. E voi due scusatevi immediatamente.”  

“D’ACCORDO CI SCUSI!!!” S’inchinarono. “Ah però, sono educati quando gli conviene. Ok vi scuso... dunque, cosa vi porta qui nella mia umile dimora?” “Vorrei che costruissi ai miei amici dei gadget straordinari come il mio.”  

“Ne sei sicuro?” “Certo, perché mi fai questa domanda?” “Non sono abituato a vederti con degli amici...” “Hai ragione, ma questa volta li ho e noi tre saremo sempre amici. Puoi esaudire la mia richiesta?” “Va bene lo farò, ma solo perché sei tu. Se era qualcun’altro mi sarei subito rifiutato.” “Grazie Toshiro.” 

“Benissimo, allora mi metto all’opera. Vado di là nella mia stanza personale per creare i vostri gadget.” “UUUUUH, POSSIAMO VENIRE?” “No, ci può entrare solo Tomo.” “UFFA!!” “Dai ragazzi aspettatemi qui. E non andate in gir a curiosare.” “VA BENE!!” Risposero all’unisono Shota e Kota.  

 

Toshiro e Tomo entrarono nella stanza personale del professore. “Dunque, che gadget vuoi che crei per i tuoi amici?” “Mh non saprei... ma qualcosa di spettacolare!!” “Molto bene, li sorprenderò.”  

Il Prof. Toshiro cominciò a costruire i gadget. 

“Chissà che gadget starà costruendo? Sono curioso.” “Eh eh, anche io. Sono sicuro che saranno fantastici!!”  

Dopo mezz’ora il professore Toshiro insieme a Tomo uscì dalla stanza. “Eccoci, scusate se ci abbiamo messo tanto!!” “Allora dove sono i nostri gadget?”  “Un attimo di pazienza ragazzi, eccoli qua!! Questo è un ombrello per te Shota.” Gli diede un ombrello blu. “Cosa? È uno scherzo vero?” “Figliolo calmati, prova ad aprirlo e lo vedrai.”  “Va bene...” 

Shota aprì l’ombrello e con sorpresa vide che era una lucente spada. “Woooow che meraviglia.” “E io che cos’ho?” “E per te ho questo!!” Gli mise nelle mani un bastone di legno. “Eh? Che gadget è?” “Vedi quel bottone lì a fianco?” “Sì perché?” “Premilo.” 

Kota lo premette e il bastone si trasformò in una lancia. “Accidenti, che forza.” “Non è mica finita lì, puoi trasformarlo in un sacco di armi a tua completa disposizione!!”  

Infatti rischiacciò il bottone e Kota rimase molto estasiato e contento. “Ebbene vi piacciono le vostre armi?” “SIIII GRAZIE PROF. TOSHIRO!!!” Esultarono molto felici.  

“Eh eh, è stato un piacere ragazzi!!”  “E adesso cosa farete?” “Mi sembra ovvio, scorrazzeremo per la città e ruberemo qualcosa.” “Eeeh Tomo, sei sempre il solito!!” “Ora dobbiamo salutarti.”  “D’accordo, state attenti e non mettetevi nei guai!!” “OK CIAO TOSHIRO!!!”  “Ciao ragazzi, alala prossima!!”  

Salutarono in contemporanea il professore e uscirono da casa sua.  

“Molto bene ragazzi, da oggi in poi v’insegno a essere dei ladruncoli come me. Coraggio, andiamo.” “SIII!!!” 

E così Shota, Kota e Tomo diventarono sempre più inseparabili e diventarono dei piccoli ladruncoli grazie Tomo. All’insaputa dei genitori bighellonavano la scuola e andavano in giro per il centro del Giappone, dove la gente li guardò straniti. “Fermi, tornate qui maledetti mocciosi!! Dovete pagarmi il cibo!!” Gli gridò un signore sulla trentina.  

“Bleah... non ci penso nemmeno!!” Shota gli fece la linguaccia. “Eh eh che spasso, non mi ero mai divertito così!!” Rise di gioia Kota. “E questo è solo l’inizio, amici miei!!” “CHE BELLO!!!”  

Però per loro sfortuna Ayumi insieme a Mitsuiko  e Genta che passarono proprio per quella via videro proprio Shota e Kota insieme a Tomo. “Non è possibile, quelli sono Shota e Kota!!” “CAVOLI, È VERO!!” Esclamarono sconcertati i suoi colleghi.  

“Shota Kota, siete voi?” Si fermarono di colpo. “Conoscete quei poliziotti che mi inseguono sempre?” “Purtroppo sì, lavorano per mio padre!!” “Cosa? Non lo sapevo... questo è grave!!” “Ma voi non eravate a scuola?”  “Presto andiamocene!!” “VA BENE!!” 

Shota e i suoi amici corsero via...  

“No fermi... accidenti!!” “Quindi loro due adesso sono diventati amici di quel ladruncolo Tomo. Dobbiamo subito dirlo ai loro genitori!!” “Io non so se ci riesco, anche perché conosciamo Shota e Kota fin da piccoli. Mi sentirei in colpa se li denunciassi!!” “Ayumi, non è il momento di esitare. Noi tre in quanto poliziotti svolgiamo sempre il nostro lavoro. Forza muoviamoci!!” “Ok...” Ayumi anche se era poco convinta andò con i suoi colleghi ad avvertire subito l’ispettore Shinichi.  

I tre amici si erano fermati a riprendere fiato in un punto in cui si vedeva il tramonto.  

“Anf... oddio che corsa. Ci mancavano pure i colleghi di mio padre.” “Non preoccuparti, ormai li abbiamo seminati. Ehi Tomo, è da prima che stai in silenzio.”  “È vero, che ti prende?”  

“Sapete ragazzi, io ho sempre vissuto da solo chiuso in casa e senza amici. Ma da quando vi conosco la mia vita è migliorata e per questo vi ringrazio di cuore.” “Mamma mia ora mi commuovo...”  “Da quando in qua fai discorsi strappa lacrime?” “Lo so, non è da me. Ok ho preso la mia decisione, per rafforzare a lungo il nostro legame diventeremo dei fratelli inseparabili!!” “COSA? DICI SUL SERIO??” “Certo, per questo ho rubato un mini coltello a Toshiro. “Oh santo cielo, ma quello è un coltello. Vuoi ucciderci per caso?” “Ma no sciocchini, dobbiamo fare un patto di fratellanza con il sangue. Tranquilli, vi farò una x. Inizio io.”  

Tomo si fece una piccola x sulla mano e gli uscì un po' di sangue. “Ti fa male?” “Un po' sì, ma passerà dai. Forza ora tocca a voi.”  

Tomo fece le x sulle mani dei suoi amici. “Ci siamo, ora stringiamoci la mano.” 

Si strinsero tutti e tre le mani. “Noi da oggi siamo fratelli!!” “SIIII!!!” Lanciarono i pugni per aria. 

Dopo questa bella giornata trascorsa nel migliore dei modi ritornarono a casa molto felici. 

 

 

                                                    Capitolo 4 “La fuga” 

 

 

Il giorno dopo Shota si alzò allegramente alle sette per andare a scuola.   

Si lavò, si vestì e scese di sotto sedendosi a fare colazione. “BUONGIORNO MAMMA E PAPA’!!!” Ma loro non gli risposero. “Che cosa vi prende?” “Questo dovresti dirmelo tu figliolo. Ho saputo dai miei colleghi che bighelli la scuola da un po' insieme a Kota, e che adesso siete amici di quel Tomo!! Lo confermi?” 

“Sì papà...”  “Come hai potuto farci questo? Tu non ci hai mai mentito fino adesso.”  “Dici davvero? Bè... non mi avete lasciato molta scelta direi.”  “Cosa vorresti dire?” “Tu sei sempre impegnato col tuo lavoro e quando ti chiedo di giocare un po' con me tu rifiuti sempre!!”  

“Questo non ha nulla a che vedere col fatto di averci mentito per tutto questo tempo!! Non puoi uscire con quel ladruncolo!!” “Non osare chiamarlo in quel modo. Io, Kota e Tomo da oggi siamo fratelli!!”  

“Che stai dicendo?” “Ieri abbiamo fatto un legame fraterno affinché duri per sempre, noi tre ci aiutiamo a vicenda e ci vogliamo bene. Ma tu essendo preoccupato solo del tuo lavoro non potrai mai capirlo!!” 

Dopo aver detto questa cosa Shota se ne andò stizzito e arrabbiato sbattendo la porta. “No Shota aspetta... accidenti stavolta si è arrabbiato sul serio, caro!!” “Lo so, ma anche lui dovrebbe sentirsi in colpa per quello che ha fatto. E spero vivamente che non esca di nuovo con Tomo!!” “Sì anche io...”  

Shota arrivò a scuola molto arrabbiato camminando velocemente. “Ehi Shota, che hai fatto? Sembri molto arrabbiato!!” “No sono furioso, mio padre ha scoperto cos’abbiamo fatto perché quei stupidi dei suoi colleghi hanno scoperto cos’abbiamo fatto ieri!!” “Ah dannazione, sapevo che sarebbe andata a finire così. E ora cosa facciamo?” “Non ne ho idea...” 

Dopo questa discussione andarono a scuola.  

 

 

Finita la scuola uscirono molto addolorati. “E’ ora di ritornare alla nostra noiosa vita.” “Già...” “Ehi ragazzi, eccovi finalmente!! Vi ho cercato dappertutto, si può sapere dov’eravate finiti? Questa mattina ho dovuta scappare da dei malviventi a cui ho rubato un sacco di soldi e per poco non mi prendevano!!” “SCUSACI!!” Dissero in simbiosi Shota e Kota tristemente. “Che diavolo vi prende?” “I nostri genitori hanno scoperto che usciamo con te e non vogliono!!” “E allora, qual è il problema? Anche i miei lo sanno, ma io esco lo stesso!!”  

“Ma se gli disubbidiamo loro chi chiuderanno in casa!!” “Sentirvi parlare in questo modo mi delude molto. Cos’ho fatto a fare il legame fraterno con voi? Non si direbbe proprio che siete i miei fratellini!! Svegliatevi, volete per tutta la vita essere comandati dagli adulti?” “ASSOLUTAMENTE NO!!!” “Molto bene, così mi piacete. Sentite non abbiamo altra scelta. Se i nostri genitori ci impediscono di vivere la nostra libertà e indipendenza stanotte scapperemo di casa.” “COSAAAA? SEI SICURO??”  

“Certo, è da prima che ci riflettevo. Gli adulti non ci impediranno di vivere la nostra libertà!! Siete d’accordo o no?” “SIIII!!!” Esultarono con i pugni per aria. “Perfetto, ora vi riconosco. Ascoltate le mie indicazioni, stanotte verso le dieci e mezzo ci diamo appuntamento verso il centro del Giappone ok?” “SI’!!!” 

Detto ciò ognuno andò a casa sua.  “Sono tornato!!”  “Ciao figliolo, sei andato a scuola oggi?”  “Sì papà, come al solito.” “Oh bene, e com’è andata?” “Normale...”  “Dove vai?”  “In camera mia. O forse vuoi impedirmi anche questo?”  

Suo padre non seppe cosa rispondergli e Shota andò in camera buttandosi a capofitto nel letto.  

Qualcuno bussò alla porta. “Tesoro, sono la mamma. Posso entrare?”  “Fa pure...”  Ran entrò. “Ascolta, tuo padre è molto dispiaciuto per averti detto quelle cose!!” “Sì lo immagino...”  “Io e tuo padre ti vogliamo bene e non sopportiamo che ci menti in continuazione!!”  “Se mi voleste bene veramente, non m’impedireste di vivere la mia vita in totale libertà!! Ti sembra normale tutto ciò?”  

“Scusaci tesoro, ma noi lo facciamo per il tuo bene.” “Se lo dite voi, questa è la tipica frase che dicono gli adulti per aver sempre ragione!!” “No, non è assolutamente vero.” “Sono stufo di discutere, lasciami da solo!!” “Ma tesoro...” “Mamma per favore, esci!!” 

Sua madre uscì intristita... “Ci hai parlato?” “Sì, ma è stato inutile. Ormai fa di testa sua...” “Si vede che ha preso da te, anche tu facevi così.” “Già... ah cavoli. Questa volta non ci perdonerà!!” “Ma no cara, stai tranquilla. La sua è solo una fase ribelle, prima o poi gli passerà.” “Lo spero tanto!!”  

Durante il pranzo Shota restò sempre in silenzio. “E dai figliolo, non vorrei restare sempre in silenzio!!  “E cosa mai potrei dire? Ah sì... grazie di avermi impedito di uscire per ubbidire alle vostre stupide regole!!”  

“Shota modera il linguaggio, non ti permetto di parlarci in questo modo!! Basta, vai in camera tua.”  “Bene, tanto non avevo più fame!!”  Infatti andò velocemente in camera sbattendo la porta. “Gr... non li sopporto più. Fortuna che più tardi me ne vado. Così non li avrò più tra i piedi!!”  

Shota continuò per tutto il giorno a ignorare la sua famiglia fino alla sera. Poi aspettò che i suoi genitori si addormentassero del tutto. <Bene, si sono addormentati. È il momento di andarmene da questo inferno.>  

Si vestì con abiti casual: indossò una felpa rossa a maniche lunghe col cappuccio, un paio di jeans corti e delle scarpe da tennis. “Ottimo, sono pronto!!”  

Prese la sua arma mettendosela dietro la schiena e uscì lentamente da casa sua.  

“Ok sono fuori, mi dispiace ma non mi avete lasciato scelta. Ciao mamma e papà, ci rivediamo tra un paio di giorni.” 

Detto questo corse via... dopo mezz’ora di corsa finalmente arrivò alla stazione centrale del Giappone e vide che c’erano già Kota e Tomo. “ECCOTI, PERCHE’ CI HAI MESSO TANTO??” Gridarono in contemporanea. “Eh eh, scusatemi.”  

“Fa nulla, ora che ci siamo tutti partiamo.” “Ma come facciamo per le provviste e i soldi?” “Aaah fratellino mio, sei veramente ingenuo.” “Già, Tomo ha ragione. Lui ci ha addestrato a essere dei ladri, te lo sei dimenticato?” “Oh no, ma se ci prendessero?” “No, perché noi tre insieme siamo invincibili. E adesso partiamo per una nuova avventura!!” “SIII!!!” 

 

E così i tre fratelli partirono inconsapevoli dei pericoli che avrebbero dovuto affrontare. 

 

 

                                                 Capitolo 5 “Benvenuti a Hiroshima” 

 

 

Era una mattina primaverile molto soleggiata e Ran chiamò come sempre Shota. “Ehiiii Shota alzati o farai tardi a scuola!!” Ma non ricevette nessuna risposta. “Che strano, non mi ha risposto.” “Si sarà riaddormentato di botto, è tipico di lui.”  

Ran andò in camera sua, ma prima di entrare bussò. “Tesoro ci sei? È ora di alzarti!!” Non ricevendo nessuna risposta decise di entrare e quando vide che non era in camera sua gli prese il panico. “AAAAAAAAAAAAAAH!!!”  

Shinichi sentendola urlare corse subito da lei. “Che succede cara?” “Shota non c’è...”  È impossibile, sarà uscito prima per farci un dispetto.” “No, lui non uscirebbe mai senza avvisarci. Andiamo a cercarlo, forza.” “Va bene cara.” 

Shinichi e Ran uscirono subito da casa per andare a cercare Shota. “Non può essere andato lontano, dove potrebbe essere andato secondo te?” “Dunque se non erro, gli unici posti in cui potrebbe andare sono la sala giochi e il parco. Passiamo da lì!!”  

“Sì!!” Però prima di passare per il parco videro Heiji e Kazuha venirgli incontro. “RAGAZZI È TERRIBILE, KOTA È SPARITO!!!” Esclamarono in sintonia terrorizzati. “Cosa? Anche lui??” “Pure nostro figlio è sparito!!” “Dannazione, hanno deciso di scappare via insieme a quel Tomo!!” Ipotizzò Shinichi. “Tomo sarebbe il figlio di Kaito Kid?”   

“Sì, ma ora non lo è più. Loro tre invece di andare a scuola andavano sempre in giro!!” “Maledizione, e ora come facciamo a ritrovarli?” “Su calmati cara. Temo che dovremmo parlare con i genitori di Tomo per sapere se sanno qualcosa oppure no. Su andiamo!!”  

“VA BENE!!”  

Quindi i genitori di Shota e Kota decisero di andare a casa di Tomo per avere notizie di loro. 

Intanto altrove Shota e i suoi fratelli si erano intrufolati in un treno senza farsi beccare da nessuno. “E’ la prima volta che salgo su un treno.” “Sì anche io. Ed è stupendo!!”  

Shota e Kota erano seduti in prima classe e guardarono tutto meravigliati. “Io invece ci sono stato un sacco di volte con i miei, quando ero piccolo.” “OOOOH BEATO TE!!” “Eh sì, era bellissimo viaggiare finché non hanno deciso di rinchiudermi in casa per sempre.” “Mi dispiace...” “Ehi tranquilli, ormai è passato. Adesso pensiamo alla nostra nuova avventura.” 

“Hai ragione, a me è venuta fame.” “Sì pure a me. Se non sbaglio tra un po' dovrebbe passare il carrello della colazione.” “Sì, ma se ci dovessero scoprire che non abbiamo il biglietto?” “Fratellino, usa un po' di furbizia. Quando passa noi ci nascondiamo e senza che se ne accorge gli rubiamo il cibo!!” “Oh sì giusto, eh eh. Sei molto astuto.” “Bè... essendo il vostro fratello maggiore ci sta. Attenti, sta arrivando. Nascondiamoci sopra dove mettono le valigie.” “OK!!” 

Prima che arrivasse il tipo con la colazione salirono su in alto ne reparto dei bagagli. Era un signore sulla quarantina coi capelli bianchi. “E’ davvero strano, mi era sembrato di aver sentito delle voci provenire da qua. Evidentemente me lo sono immaginato...” “Forza ragazzi, è la nostra occasione. Rubiamogli il cibo dal carrello!!” “D’ACCORDO!!” 

Senza che se ne accorgesse Shota e i suoi fratelli si attaccarono a loro stessi ognuno come delle scimmie e rubarono un sacco di cibo, il tizio poi andò via. E loro ritornarono a sedersi. “Uuuuuh guardate quanto cibo. Diamoci dentro, buon appetito!!” “ALTRETTANTO!!” 

Mangiarono assaporando con gusto il cibo. “AAAAAAH È BUONISSIMO!!” Si entusiasmarono Shota e Kota. Tomo gli diede un pugno in testa. “Ahia, ma che ti è preso?” “Non urlate o ci scopriranno!!” “OK SCUSACI!!”  

“Ah accidenti, siete dei fratellini ingestibili e immaturi!!” “COSA? NON È ASSOLUTAMENTE VERO!!” “Ecco l’avete fatto di nuovo. Smettetela di parlare insieme.” “Ci posso provare.” “Sì anche io...” “Bravi, così mi piacete.” “Eh eh...”  

Finito di fare colazione, passarono la maggior parte del viaggio chiacchierando allegramente poi ci fu l’annuncio che la prossima fermata sarebbe stata a Hiroshima. “Bene ho deciso: scenderemo in questa città!!” “Come mai?” “Mi sono informato, su questa città ci sono molte isole immerse nel mare.” “Che bello il mare.” “Concordo, non lo avevo mai visto in vita mia!!” “Ottimo, allora oggi lo vedrete per la prima volta!!” “SIIII!!” 

Arrivò la fatidica fermata e scesero immediatamente. “Fiuu... fortuna che nessuno si è accorto di noi!!” “Eh eh, già...” “Coraggio andiamo via da qui e visitiamo questa bella città!!” “VA BENE FRATELLONE!!”  “Vi ho detto di non urlare e di non parlare insieme, siete sordi??”  “Scusa, ma ci dobbiamo abituare!!” “Ok fa niente, dai muoviamoci!!” 

 

Intanto Shinichi e Company erano arrivanti davanti alla casa di Tomo. “Bene, siamo arrivati!!” “E se non ci fanno entrare?” Disse Ran titubante. “Bè... noi entreremo lo stesso volente o non volente!!” Shinichi suonò il campanello. “Chi sarà a quest’ora del mattino?” “Non lo so cara, vado ad aprire!!” 

Appena Kaito aprì la porta rimase sconvolto nel vedere che era l’ispettore Shinichi. “Oddio, è proprio lei ispettore Shinichi Kudo!!” “Esatto. E lei dev’essere Kaito Kuroba, ovvero l’ex ladro Kaito Kid vero?” “Wow... a quanto pare siamo famosi. Che cosa volete?” “Se ci lasciate entrare, vi dirò tutto!!” “E va bene, entrate pure!!” 

Kaito lasciò entrare Shinichi e Company. “Allora chi sono?” “E’ l’ispettore Shinichi!!” “Oh santo cielo, che emozione!! Attendevo con ansia il vostro arrivo!” Aoko gli strinse le mani. “Ma cara, cosa dici?” “Tesoro io non te l’ho mai detto, ma la verità è che sono la fan numero uno del famoso ispettore Shinichi Kudo!!” “Oh bè grazie... mi fa piacere!!” “Su sedetevi, vi preparo un thè.” Aoko corse velocemente in cucina. “La perdoni. Di solito, mia moglie non si comporta così.” “Non ce problema...” 

Si sedettero tutti sul divano. “Dunque, cosa vi porta qui?” “Purtroppo è successa una cosa terribile!!” “E cioè?” “I nostri figli sono scappati via di casa insieme al vostro!!” “Ma che sta dicendo? Mio figlio in questo momento è a scuola. L’avevo già avvertito che non doveva più uscire se non per andare a scuola!!” “Mi dispiace doverglielo dire signor Kuroba, ma suo figlio è fuggito coi nostri!!”  

Aoko che aveva ascoltato tutto in quel momento rimase talmente sconvolta che gli cadde il vassoio con le tazzine del thè. “No è impossibile, ditemi che non è vero. IL MIO TOMO NON PUO’ ESSERE SCAPPATO DA CASA, È UNA TREMENDA MENZOGNA!!!” Aoko cadde in ginocchio piangendo, suo marito gli andò vicino cercando di confortarla. “Su tesoro, non piangere. Si può sapere che razza di storia è questa? Ispettore, come fa a dire che sono scappati di casa?” “Perché i miei colleghi li hanno visti per caso una mattina che se ne andavano in giro per la città già da qualche tempo!!” “Dannazione, questa non ci voleva!!”  

Kaito batté i pugni a terra. “E ora cosa dovremmo fare?” “Mi sembra ovvio. Partiremo al loro inseguimento e li convinceremo a ritornare a casa. Che ne dite, ci state?” “Io non so se sono in grado di...” “Tesoro ascoltami, se vogliamo salvare nostro figlio dobbiamo collaborare con l’ispettore.” “Questa è l’unica soluzione?” “Temo di sì signora Nakamori...” “D’accordo, ci sto. Lo faccio solo ed esclusivamente per Tomo.” “Perfetto, partiremo domani mattina. Adesso vi salutiamo, arrivederci!!” “ARRIVEDERCI!!” Dissero in contemporanea Kaito e Aoko. 

Uscirono e si salutarono congedandosi ognuno a casa sua. 

Intanto Shota e i suoi fratelli stavano gironzolando per tutta la città come di loro consuetudine. “Avete visto che roba? Questa città è gigantesca!!” È vero.” “Smettetela di ammirare la città, dobbiamo procurarci del cibo. E una casa in cui stare...” “E come facciamo scusa? Sicuramente serviranno molti soldi per tutto questo.” Si lamentò Shota. “Lo so benissimo, cosa credi? Siamo o non siamo dei ladruncoli esperti?” “Eh eh, certo.” “E allora che aspettiamo? Procediamo forza!!” “SIII!!!” 

Quindi i tre fratelli si fecero subito notare da tutti gli abitanti di Hiroshima con i loro furti. 

 

                                                   

                                           Capitolo 6 “Il mistero della casa sul mare” 

 

 

“Fermatevi piccoli ladruncoli che non siete altro!! Restituite immediatamente le provviste e i soldi che avete rubato.” “NON CI PENSIAMO MINIMAMENTE!!!”Shota e Kota gli federo la linguaccia mentre scappavano dai poliziotti. “Brutti mocciosi, vi prenderemo!!” “Ascoltate, dobbiamo dividerci!!” “Perché?” “Così io li distraggo... e dopo vi raggiungo!!” “E se ti catturano?” “Per chi mi avete preso? Io sono il figlio di Kaito Kid. Sono molto furbo e intelligente; forza, voi andate in quel sentiero laggiù!!” “D’ACCORDO!!” 

Shota e Kota corsero verso il sentiero. “Oh no, stanno scappando. Non lasciateli fuggire!!” Disse un poliziotto cercando di prenderli, ma Tomo li bloccò. “Ehi voi, non vi permetto di toccare i miei fratellini!!” “Togliti di mezzo moccioso!!” “Prendete questo!!” 

Tomo gli lanciò dei coltelli dal che gli fece a pezzi metà vestiti e le loro pistole. “UGH... MALEDETTO!!” “Oh come mi dispiace... ora vi saluto. Addio ragazzi!!” 

Fatto questo Tomo corse verso il sentiero. “Eccomi ragazzi!!” “Ah menomale.” “Temevamo che non tornassi più!!” Tomo gli diede due cazzotti in testa. “AHIA!!” “Mi stavate dando per morto?” “ASSOLUTAMENTE NO, SCUSACI!!!” “Piuttosto, chissà dove porta questo sentiero?” “Non ne ho idea, non ci resta che seguirlo.” 

Intrapresero il sentiero per mezz’ora fino a che non finì. “Mm... il sentiero finisce qua. Guardate, ce una casetta là.”  “OOOOH È VERO!!!” Shota e Kota la guardarono meravigliati. Si avvicinarono lentamente per guardarla da vicino. “Cavoli, sembra una casa molto vecchia. Vediamo com’è dentro...” 

Entrarono nella casa e la guardarono perlustrandola da cima a fondo. “Dunque, a giudicare dall’aspetto fuori sembra mal ridotta... ma dentro è in ottimo stato. Ce tutto quello che ci serve.” Ipotizzò Tomo. “Sì è vero.” “Bene, ho deciso. Da oggi in poi noi tre vivremo qua!!” “NOI NON SIAMO  

D’ACCORDO!!” Esclamarono come al solito in simbiosi. “E per quale motivo? Sentiamo...” “Bè... perché potrebbe essere infestata!!” “Aaah... ma senti cosa mi tocca sentire. I fantasmi non esistono!!” “Questo lo sappiamo, ma metti il caso che ci fossero... tu cosa faresti?” “Mi presento e gli do il benvenuto.”  “Ma insomma Tomo, non si scherzano su queste cose!!” “Eh eh, dai scherzavo. Tranquilli, non accadrà mai!” “Speriamo...” “Coraggio entriamo!!” 

Entrarono in quella casa misteriosa inconsapevoli che qualcuno li stava osservando già da un po'. 

Intanto altrove Shinichi insieme ai suoi colleghi di lavoro amici genitori di Tomo e Kota erano partiti di mattina presto ed erano già in treno. “Scusi ispettore, ma come facciamo a trovarli? Ci saranno molte città in tutto il Giappone!!” Domandò Ayumi. “Ottima domanda Ayumi. Ho portato con me la cartina ufficiale di tutto il Giappone.” Shinichi l’aprì del tutto e l’appoggiò nel tavolo. “Accidenti, è gigantesca!!” Si meravigliò il suo amico Heiji guardandola strabuzzando gli occhi. “Esattamente: ho cerchiato le città più vicine a quelle del Giappone.” “Quindi noi dovremmo vederle tutte?” “Sì cara. Lo so che ci metteremo una vita, ma anche a costo di perdere tempo noi ritroveremo i nostri figli.” Disse seriamente Shinichi. “SI’ GIUSTO!!!” I suoi amici e i colleghi alzarono i pugni per aria.  

 

Shota si alzò verso le nove. “Aaaah che bella dormita... Kota svegliati.”  “Mm... ancora cinque minuti mamma.”  “Ma quale mamma? Sta sognando, come lo sveglio? Oh, ho trovato. KOTAAAAA CE LA COLAZIONE!!!” Kota si alzò subito. “Cosa? Dov’è?”  “Non ce, era l’unico modo per svegliarti!!” “Accidenti a te Shota!!” Si grattò la testa... “Eh eh, sei un credulone!!” “A proposito, Tomo dov’è?” È vero, qui in camera non lo vedo. Dove sarà andato?” Si guardarono attorno. 

“Oddio, non è che l’avrà rapito l’uomo nero?”  “Non essere sciocco, non esiste. Sarà uscito a procurarci del cibo!!” Infatti dopo un po' qualcuno bussò alla porta. “Chi sarà mai?” “E’ l’uomo nero. Chi vuoi che sia? È Tomo no?” Kota aprì la porta. “Finalmente mi avete aperto, ce ne avete messo di tempo!!” “Scusami Tomo, ma qualcuno pensava che ti avesse rapito l’uomo nero.” “Shota sei sempre il solito.” “Scusami, ma che cos’hai in quel sacchetto?” “Ah giusto, ho rubato la colazione a degli allocchi.” “Uh ben fatto, cos’hai preso?” “Non conta cosa ci sia, su mangiamo!!” “Sii, sì mangia!!”  

Andarono dentro casa mangiando allegramente. Qualcuno continuava ad osservarli assiduamente. 

 

 

 

                                                Capitolo 7 “Una strana presenza” 

 

 

Una mattina che Shota e Company sono usciti presto per andare a prendere un po' di provviste, la figura misteriosa ne approfittò per mettere una serie di trappole in tutta la casa. “Bene, ho finito. Così imparano a essersi intrufolati qui.”  

Intanto Shinichi insieme ai suoi amici e colleghi avevano visitato  Kanto ma neanche qui trovarono i loro figli. “Dannazione, questa è la decima città che visitiamo.”  

Si irritò Heiji.  “Sì è vero. E se li avessero rapiti?” “No Kazuha non dirlo, non voglio nemmeno pensarlo!!” “Ora basta, datevi tutti una calmata!!! Se siamo nervosi e agitati non ne veniamo a capo. Ricordate che dobbiamo dare il buon esempio ai nostri figli!! Non possiamo farci vedere in preda al panico da loro.”  “Sì hai ragione caro, scusaci. Da adesso in poi saremo più attenti e volenterosi.” 

 

Nel frattempo Shota e i suoi fratelli avevano fatto l’ennesimo furto senza farsi riuscire a prendere dalla polizia. “E anche questa volta l’abbiamo scampata!!” “Eh già, eh eh. Che citrulli quei poliziotti!!” 

La presenza misteriosa sentendoli arrivare andò di nuovo a nascondersi lì vicino. “Oh finalmente siamo ritornati a casa.” Shota stava per aprire la porta ma Tomo lo bloccò.  “No fermati!!”  “Perché? Cosa succede?”  “Qualcuno è stato qua...”  “Come fai a dirlo scusa?”  “Ora vi mostro qualcosa!!” 

Tomo andò a prendere un bastone lungo e aprì la porta e subito dopo in alto cadde un secchio di metallo con dentro l’acqua. “CAVOLI!!!”  “Avete visto?”  “Ma scusa, come hai fatto a scoprirlo?”  “Sono pur sempre il figlio di Kaito Kid, ho preso la sua arguzia e intelligenza no? Comunque, questa sicuramente non sarà l’unica trappola. Qualcuno ce l’ha messe quando non c’eravamo...”   

“Aspetta, vuoi dire che da quando abitiamo in questa casa c’è qualcuno che ci osserva?”  “Esattamente. E potrebbe essere un fantasma!!” Tomo li guardò maleficamente.  “AAAAAH AIUTOOOOO!!!” “Ah ah ah, tranquilli.  Stavo scherzando. Però a parte gli scherzi, sento che la persona in questione è qui vicino a noi!!”  “Ne sei certo?”  “Sì... ehi tu. Chiunque tu sia, sappiamo che sei lì. Vieni fuori!!”  

La figura non gli rispose e dopo un po' da dietro una roccia arrivarono dei sassi.  “Accidenti, stati attenti. Evitate i sassi!!” VA BENE!!” Shota e gli altri evitarono tutti i sassi senza alcuna difficoltà.  “Bè? È tutto qui quello che sai fare misteriosa figura? Ora ti faccio vedere io!!” Tomo staccò la sua lama dal boomerang e colpì la roccia frantumandola. “Uuuuh sei un genio!!” Kota lo applaudì insieme a Shota.  

Dal fumo uscì la figura misteriosa che si rivelò essere una bambina.  “MA È SOLO UNA BAMBINA!!!” Esclamarono stupiti tutti e tre. 

 

 

 

                                             Capitolo 8 “Una notizia sconvolgente 

 

 

“E TU CHI SARESTI?” Gli domandarono in contemporanea. “Io non rispondo alle domande che mi fanno i sconosciuti!!” “Tsk... ma sentitela. Casomai, sei tu la sconosciuta che finora ci ha sempre spiato di nascosto.”  “Non è vero!!”  “Sì invece, non mentire.”  “Dai ragazzi, non litigate. Ascolta, noi non vogliamo farti del male. Ci puoi dire chi sei?”  La bambina guardò  Shota e ne restò ammaliata.  “Va bene, vi dirò tutto. Innanzitutto io sono Chiyo e ho otto anni.” 

Chiyo ha gli occhi color indaco e i capelli castani.  “Ah piacere, io sono Tomo Kuroba. E loro sono Shota Kudo e Kota Hattori.”  “PIACERE CHIYO!!”  Gli sorrisero dolcemente.  “E per ultima cosa siamo fratelli.”  “Cosa? Ma non vi assomigliate per niente...”  “Lo so, perché noi tre abbiamo fatto un legame fraterno.” 

Gli mostrarono le mani dove in ognuna c’era una x.  “Come vi siete procurati questo taglio?”  “Glielo fatto io con una lama!!”  È pazzesco, vi avrà fatto male!!”  “All’inizio sì, ma dopo ci siamo abituati. Dico bene?”  “SI’ FRATELLONE!!!”  “Ah siete veramente strani. Piuttosto, i vostri genitori lo sanno che siete qui?”  “Bè veramente... siamo scappati di casa perché non volevano che uscivamo insieme. E così, abbiamo appurato questa decisione.”  “Non è possibile... e voi mi dite queste cose con assoluta tranquillità?”  “Certo, sai ormai noi siamo uniti in tutto e per tutto. I nostri genitori ci impedivano di vivere la nostra vita!! Ma stai tranquilla, non rimarremmo di certo qua per l’eternità.”   

“Sì lo capisco, ma vi è mai passato per la testa che vi verrebbero a cercare in tutto il mondo?”  “Sì, ma non importa. Perché se gli spiegheremo perché siamo fuggiti loro lo capiranno e saranno orgogliosi di noi!!”  “Wow Tomo... per essere un bambino sei molto maturo.”  “Eh eh, è per questo che lo adoriamo!!” Sorrise Kota. “E va bene contenti voi. Bando alle ciance: la casa in cui voi ci abitate attualmente apparteneva a mio nonno. Era per questo che volevo impedirvi di viverci.”  “Ho capito. Mi dispiace, non lo sapevamo!!”  “No tranquilli. Vedete, io e i miei genitori venivamo spesso qui. Ci divertivamo sempre, però purtroppo mio nonno prese un brutto male e prima di spirare ci disse che ci lasciò in eredità la sua casa. Ed è per questo che io la difenderò con le unghie e i denti.” 

“Ascolta, noi ti vorremmo aiutare se tu ce lo permetterai!!”  “Non devi neanche chiederlo, accetto più che volentieri!!”  “Molto bene, allora da oggi siamo amici.”  “SIII!!!”  Esultarono felicemente.  

 

Da oggi Shota e company avevano una nuova amica con cui condividere molte cose belle. 

 

 

                                                   

                                                            Capitolo 9 “Ombre Confuse” 

 

 

“Quindi siete diventati subito amici?”  “Bè... la prima volta che ci eravamo scontrati per caso no, perché...”  “Glielo dico io Shota. Vedi, io stavo fuggendo dai poliziotti e nel mentre sono andata a sbattere contro loro due. All’inizio rimasero sconvolti, perché non sapevano se potevano fidarsi di me. Ma a lungo andare, hanno deciso di fare amicizia con me che alla fine si è trasformata in un legame fraterno.”  “Che cosa meravigliosa!!”  A Chiyo gli scesero alcune lacrime... 

“Che cos’hai? Perché piangi?”  “Oh scusatemi... ma la vostra storia mi ha commosso. Si vede che vi volete molto bene!!”  “Sì, quando non mi fanno arrabbiare. Però, il resto è tutto vero.”  “Scusami, i tuoi genitori lo sanno che sei con noi?”  “Certo, tanto la scuola è chiusa per l’estate. E inoltre, si fidano di me e mi lasciano uscire.”  “Che bello, beata te...”  “Un momento, guardate!!”  “Che succede Tomo?”  “Ci sono dei malviventi che stanno scappando dalla polizia.”  “Ah è vero.”  “Fermatevi brutti delinquenti!!”  La polizia tentò di prenderli ma gli sfuggirono.  “Forza inseguiamoli.”  “D’ACCORDO!!”   

Shota e Company inseguirono i malviventi senza farsi vedere.  “Accidenti, è da mezz’ora che corriamo. Dove diavolo andranno?”  “Smettila di lamentarti e continua a correre Shota.”    “No ditemi che non è vero, stanno andando proprio nella strada verso la casa di mio nonno!!”  “Dannazione, questa non ci voleva!!”   

I due malviventi arrivarono subito alla casa.  “Chi ci abita qua?”  “Non ne ho idea, ma non importa. D’ora in poi staremo qui per nascondere la refurtiva.”  “Sì, questa casa è perfetta. Essendo nascosta lontano dalla città non ci troveranno!!”   

Shota e gli altri erano nascosti dietro a un cespuglio e li osservarono attentamente.  

 

“Maledetti criminali...”  Chiyo stava per andare da loro, ma Tomo la bloccò.  “No fermati, non possiamo attaccarli. Dobbiamo attuare un piano...”  “E quale sarebbe?”  “Al momento non ho idee, ma li spaventeremo come hai fatto tu all’inizio.”  “Ooooh ottimo fratellino!!” Koto sorrise.  

Nel frattempo Shinichi e gli altri erano quasi vicini a Hiroshima. 

Shota insieme ai suoi fratelli e Chiyo escogitarono un modo per cacciare i malviventi nella casa. Ci riusciranno? 

 

 

                                   

                                                  Capitolo 10 "La trappola

 

Shota e gli altri stavano spiando di nascosto i malviventi sulla finestra ognuno sopra all’altro.  “Ehi Chiyo, non vedo niente!! Possiamo scambiarci di posto?” Si lamentò Shota.  “E io che dovrei dire scusa? Smettila di lamentarti.” Lo sgridò Tomo.  

Uno dei malviventi fece una telefonata.  “Dove siete? Abbiamo trovato una casa deserta con cui scambiare i nostri affari. Ah capisco... noi siamo in un posto dietro a un passaggio vicino al mare. Non è molto lontano. Smettetela di perdere tempo e raggiungeteci immediatamente!!” Chiuse il telefono.   “Allora dove sono?”  “Qui vicino, tra un po' arrivano!!”  “Molto bene.”  “Chi dovrebbero arrivare?” Domandò Chiyo.  “Non lo so, ma la cosa non mi piace per niente!! Dovremmo avvisare la polizia...”  “Non se ne parla assolutamente, quelli ormai ci credono dei ladruncoli. Sicuramente ci arresteranno insieme a loro!!”   

 

“Ma non possiamo stare qui fermi con le mani in mano.”  Chiyo si disperò e iniziò a piangere.  “No dai Chiyo non piangere. Così ci farai scoprire!!”  “Buaaaaah... voglio salvare la casa di mio nonno!! E voi me lo impedite!!” Iniziò a smuoversi.  “No ferma, ci fai cadere!!” E purtroppo caddero tutti contemporaneamente facendo molto rumore.  “Ahia che botta...”  “Mm? Cos’è stato?”   “Non saprei, proveniva da fuori. Andiamo a vedere!!”   

Uscirono velocemente dalla casa e videro che erano dei bambini.  “Cosa? Sono solo dei ragazzini!!”  “Ecco fatto, ci hanno scoperto!!”  “Scusatemi, è colpa mia!!”  Chiyo si asciugò il viso.  “No tranquilla, tanto ormai ci avrebbero scoperto!!” Sorrise Tomo.   

“Chi diavolo siete voi e che cosa ci fate qui?”  “Questo dovreste dircelo voi!! Non potete stare in questa casa, era di mio nonno. E io non vi permetterò di profanarla!!!”  “Ooooh come sei coraggiosa ragazzina!! Spiacente, ma noi ci staremo lo stesso. Anche perché qua nessuno ci scoprirà.”  Sorrisero malignamente. 

“Non ne sarei tanto sicuro, perché noi vi fermeremo!!!”  “AH AH AH AH AH AH AH AH !!!” Risero sguaiatamente. Chiyo si arrabbiò e gli lanciò un sasso.  “Prendete questo!!”  “Ahia, piccola mocciosa. Come hai osato?” Gli puntò la pistola addosso.  “Pensate di farci paura con quella pistola? Ragazzi, facciamogliela vedere!!”  “SIII!!!”   

Tomo, Shota e Kota andarono addosso ai malviventi massacrandoli con le loro armi.  “Hugh... maledetti mocciosi!!”  “Eh eh, avete perso brutti furfanti!!”  Shota sorrise. Però dopo un po', si misero a sorridere.  “Bè? Cos’avete da ridere? Evidentemente state delirando!!”  “Sì vede, ah ah!! Guarda, come sono ridotti!!”  

 

Improvvisamente dietro di loro ci furono due altri malviventi che catturarono Tomo e Chiyo.  “Bene, li avete presi!!”  “OH NO, LASCIATECI!!!”  Gridarono a pieni polmoni.  “Fratellone, Chiyo. Bastardi, lasciateli!!”  “Eh eh, non ci pensiamo minimamente!! Com’è che dicevate? Che abbiamo perso? Siete stati veramente degli ingenui ad abbassare la guardia!!”  “Volete ucciderci?”  “No, cosa stai dicendo ragazzina? Vi terremo in ostaggio per ogni evenienza.”  “No per favore, noi non diremo niente che voi vi nascondete qui!!”  Li rassicurò Shota.  “Sì come no, non ti credo per niente moccioso. Siete veramente bravi a recitare!!”  “Eh eh, a quanto pare non sono un bravo fratello!!”  Tomo sorrise.  “Voi sareste fratelli?”  “Sta zitto malvivente, questa cosa non ti riguarda!! Ma cosa dici? Certo che lo sei. È vero che finora ti abbiamo sempre messo nei guai con le nostre malefatte, ma io e Kota siamo veramente orgogliosi di avere un fratello come te!!”  “Sì anche io...”  “Fratellini miei, pure io lo sono.  Ascoltate, dovete farmi un favore.”   

“Non dire niente, lo sappiamo. Dobbiamo riempire di botte questi farabutti vero?”  “No tutt’altro, dovete correre a cercare aiuto!!”  “No non possiamo lasciarti solo con Chiyo. Se noi andassimo via tu...”  “ORA BASTA LAMENTARVI E UBBIDITEMI UNA VOLTA TANTO!!! IO SONO IL VOSTRO FRATELLO MAGGIORE E COME TALE DOVETE SEMPRE FARE QUELLO CHE VI DICO!!!”  Shota e Kota piansero...  “Su non piangete, siate coraggiosi. Da quello che hanno detto, non hanno intenzione di ucciderci!!”  “Sei intelligente moccioso, eh eh!! Vi conviene dargli retta... se non volete che catturiamo anche voi!!”  “Gr... forza correte!!”  “Sniff... va bene. Ti prometto che riusciremo a salvarvi!!  Muoviamoci Kota.”  “Sì!!” 

 

Shota e Kota corsero via il più veloce possibile.  “Shota scusa, ma come faremo a salvarli?”  “Non lo so, ma qualcosa c’inventeremo!! Dobbiamo dimostrare a nostro fratello che ce la caviamo anche se ci fossero delle difficoltà.”  “Sì giusto, hai ragione!!” 

 

                       

                        Capitolo 11 “In cerca di una soluzione” 

 

 

Shota e Kota corsero il più velocemente possibile verso la città.  “Dobbiamo trovare qualcuno a cui chiedere aiuto!!”  È vero, chiediamolo a quel signore laggiù.”  

Andarono di corsa dal signore. “EHIIIII SIGNORE!!!”  “Che volete ragazzini?”  “Abbiamo un favore da chiederle: due nostri amici sono stati rapiti da una banda di malviventi.  Dovete chiamare la polizia, altrimenti gli faranno del male!!”  

“Oh certo, la chiamo subito... aspetta un momento. Ma voi siete quei piccoli ladruncoli che ci rubate sempre.”  “Lo sappiamo e ci scusiamo per questo, ma adesso la cosa importante è salvare i nostri amici!!”  “E io dovrei credere a una cosa del genere? Oltre che dei ladri siete anche dei piccoli bugiardi, vergognatevi!!”  “Non gli stiamo mentendo, è la verità.”  “La prego, ci aiuti!!”  “No ne ho abbastanza, andatevene mocciosi bugiardi!!”  “Ma lei...”  “Shota lascialo perdere, è evidente che per questo signore e tutti gli altri abitanti di quest’isola non ci crederanno mai. Su andiamocene!!”  “D’accordo...” 

Senza dire una parola corsero di nuova via dicendo aiuto ad altre persone, ma con scarso risultato. Allora Shota corse nervosamente fino al mare nelle montagne e batté i pugni a terra.  “Dannazione, è ma possibile che nessuno ci vuole aiutare? È vero che per la gente ora ci vedono solo come dei ladri, ma questa volta diciamo sul serio. Nessuno ci vuole credere... nostro fratello e Chiyo rischiano la vita!!”  “Oh Shota... ascolta io forse ho una soluzione!!”  “E quale sarebbe? Dimmela altrimenti impazzisco!!”  “Devi telefonare a tuo padre!!”  “Ma Kota se venisse a sapere del rapimento ho paura che si arrabbia con tutti noi!!!”  “No non si arrabbierà. Anzi, sarà più che deciso ad aiutarci!!”  “Dici davvero?”  “Certamente, fidati di me!!”  “Wow, non ti facevo così saggio!! Va bene, ora lo chiamo!!” 

Shota prese il cellullare, compose il numero e chiamò suo padre.   Shinichi rispose immediatamente.  “Sì chi è?”  “Papà sono io...”  “Oddio Shota, sei veramente tu?”  “Sì sono io.”  “E’ il mio piccolo? Tesoro sono la mamma, come stai?”  “Sto bene mamma tranquilla, ma ora ascoltatemi attentamente!!”   “Innanzitutto dove siete?”  “A Hiroshima papà.”  “Lo sapevo, infatti ci stiamo quasi per arrivare!!”  “Molto bene. Allora, vi aspettiamo alla stazione.”  “Ok a dopo!!”  

Chiusero la telefonata.  “Quindi tra un po' arrivano qua?   “Esatto.”  “Ah benissimo!!”  “Forza, andiamo subito alla stazione di Hiroshima!!”  “Sì.” 

Shota e Kota corsero verso la stazione.  “Spero vivamente che mio padre e i genitori di Tomo non si spaventeranno a morte quando gli diremo del suo rapimento!!!”  “No stai tranquillo.”  “Me lo giuri?”  “Sì, dai sbrighiamoci!!” 

 

 

                        Capitolo 12 “Ti salveremo Tomo” 

 

 

Era sorta l’alba da poco, Shota e Kota erano arrivati alla stazione di Hiroshima. 

Il treno annunciò che la prossima fermata era Hiroshima.  “Bene ci siamo, prepariamoci a scendere ragazzi.”  “VA BENE!!” Esclamarono gli altri. 

Appena scesero dal treno e videro i loro figli corsero da loro abbracciandoli calorosamente.  “AAAAAH CHE BELLO RIVERVI FIGLIOLI!!!”  Dissero in sintonia le mamma di Shota e Kota.  “Ora basta mamma!!”  “Ehi ma non vedo Tomo con voi, dov’è?”  “Ecco... è appunto di questo che volevamo parlarvi!! Devo darvi una brutta notizia, ma promettete di non spaventarvi!!”  Shota gli raccontò per filo e per segno tutto quello che gli era capitato finora.  

Tutti restarono senza parole.  “Molto probabilmente adesso sarete arrabbiati con noi, lo capiamo. Puniteci pure!!”  Shota abbassò gli occhi per la tristezza e suo padre si avvicinò a lui mettendogli le mani sulle spalle.  “No figliolo, non potremo mai arrabbiarci con te. Perché tutte le azioni che avete commesso fino a adesso dimostra il fatto che siete maturati.”  “Dici davvero papà?”  “Sì certamente, Sai, anche io e tua madre quando avevamo la vostra età eravamo proprio come voi e ne combinavamo di tutti i colori, quindi non preoccupatevi ok?”   

“Va bene, grazie.”  “Non ci posso credere, mio figlio è stato rapito per colpa dei vostri figli e voi ve ne state tranquilli? Ma che razza d’ispettore è lei?” S’alterò Aoko.  “Signora Kuroba, anche noi siamo sconvolti per quanto è accaduto. Però dobbiamo cercare di mantenere la calma per cercare di salvare Tomo.”  “E come pensa di farlo?” Domandò preoccupato Kaito.  È semplice, dobbiamo adattare una strategia!! Shota, dove si trova la casa dove ci sono i rapitori?”  “Non è molto lontano. Andiamo a salvarlo, venite!!”  “D’ACCORDO!!” 

 

Intanto Tomo e Chiyo erano legati con delle corde.  “Mi dispiace moltissimo di avervi coinvolto in questa storia.”  “Tranquilla, ho deciso io di aiutarti. I miei fratellini ci salveranno. È per questo che gli ho detto di trovare qualsiasi persona che ci salvasse!!”  “Ti fidi molto di loro vero?”  “Sì, non immagini quanto. Sono le uniche persone al mondo che mi hanno accettato come amico!!”  “Allora anche io posso essere vostra amica?”  “Tu lo sei già, non dimenticarlo!!”  “Ti ringrazio...”  Si sorrisero.   

“Ehi voi, smettetela di chiacchierare. Tanto non vi verrà a salvare nessuno!! Ah ah ah ah ah!!”  Rise sguaiatamente uno dei malviventi.  “Tsk, fossi in te non ne sarei sicuro brutto babbeo che non sei altro.”  “Complimenti, hai un bel coraggio ragazzino. Ma per voi non ce nessuna speranza che vi salvate, rassegnatevi!!” 

 

“Basta chiudi la bocca, tu non ci conosci per niente!! I miei fratellini sono veramente dei tipi tosti e faranno qualsiasi cosa per salvarci. Ficcatevelo bene in quella testa.”  “Ah ah ah ah... sì, continuate pure a sognare mocciosi.”  

 

Shinichi e Company erano arrivati alla casa sul mare.  “E’ quella la famosa casa?”  “Sì papà... e lì dentro ci sono quei maledetti delinquenti che hanno rapito Tomo e una nostra nuova amica Chiyo!!”  Spiegò Shota seriamente. “Uuuuh interessante... e dimmi, ti piace?”  “Mamma per favore, non mi sembra il caso di parlare di queste stupidaggini nel bel mezzo di un salvamento di Tomo e Chiyo!!”   

“Hai ragione, scusami...”   “Ok ci siamo: ragazzi, voi entrate dal retro della casa. E io davanti alla porta.”  “Un momento caro, anche io voglio aiutarti. Non mi lascerai fuori!!”  “Sì lo so cara. Infatti ti stavo per dire di andarci piano a picchiare i malviventi!!”  “Eh eh, non te lo posso promettere!!”  “Forza muoviamoci!!”   

“Guarda quanti soldi abbiamo, con questi possiamo andare dove ci pare e piace!!”  “Sì ben detto, eh eh!!”  “Maledetti furfanti, questa è la casa di mio nonno che mi ha lasciato in eredità. E voi osate profanarla con i vostri sporchi soldi!!”   

“Ma sentila la mocciosa, hai una bella faccia tosta a dire queste cose. Dal momento che ti sei lasciata catturare come un’ingenua!!”  “Chiudete quella bocca, non vi permetto di parlare male della mia amica!! O ve ne pentirete amaramente!!”   “Ooooh... cos’è una minaccia moccioso?”  “Può darsi...”  

Improvvisamente sentirono un rumore.  “Mm? C’è qualcuno qui fuori?”  <Eh eh, saranno i miei fratellini con i rinforzi> “Vai a vedere chi è.”  “E se fosse la polizia?”  “Non m’importa, cosa ti ho assunto a fare? Gli spareremo!!”  “Hugh... ha ragione capo, mi scusi!!”  Appena aprì la porta due detective armati gli spararono subito.  “Argh... maledetti!!”  Cadde a terra ferito a morte.  “Che idiota, si è lasciato colpire come una pera cotta. Chi diavolo siete?”   

“LA GIUSTIZIA, VENGA ISPETTORE SHINICHI!!”  “Dannazione, sono gli sbirri. Come diavolo ci avete trovato?”  “Ma è il papà di Shota e ci sono anche i miei genitori e quelli di Kota!!”  Esclamò felice Tomo.  “FRATELLONE ECCOCI, ABBIAMO PORTATO CON NOI I NOSTRI GENITORI!!!”  Dissero in sintonia Shota e Kota.  “Ragazzi vi ho già detto... ah non importa. Sono contento che siete arrivati con loro.”  Li liberarono subito.  “Grazie ragazzi!!”   

Chiyo abbracciò fortissimo a tutti e tre.  “Eh eh, figurati.”  “Maledetti, non ci fermerete!!”  Tentarono di scappare, ma non ci riuscirono perché Ran li bloccò.  “COME AVETE OSATO FAR DEL MALE A MIO FIGLIO? ME LA PGHERETE MOLTO CARA BRUTTI DELINQUENTI!!!”  

Ran mise tutti KO con i suoi soliti colpi di karate.  “Ecco fatto, ben vi sta.”  “Ma cara, ti avevo detto di andarci piano o sbaglio?”  “Scusa tesoro, ma io non perdono chi tenta di fare del male a mio figlio.”  “In questo caso hai ragione!!”   

Shinichi chiamò la polizia di quest’isola che arrestarono subito i rapinatori e li portarono via. I genitori di Tomo lo riabbracciarono.  “Dai mamma, mi metti in imbarazzo davanti ai miei fratellini!!”  “Scusaci, ma ci siamo molto spaventati quando abbiamo saputo del tuo rapimento.”  “Vi chiedo scusa per essere scappato di casa. Sicuramente ho deluso le vostre aspettative!!”    

“Ma no tesoro, non lo pensare neanche minimamente. Adesso capiamo perché tu hai fatto tutto questo. Volevi avere degli amici e noi non te lo permettevamo, è colpa nostra. Ti chiediamo scusa... da oggi in poi puoi uscire sempre con Shota e Kota.”  “Dite davvero? Oh grazie, non sapete cosa significhi per me tutto questo!!”  

Li abbracciò di nuovo, poi andò dai suoi fratelli e abbracciò anche loro due.  “I nostri figli sono veramente spericolati vero?”  “Eh sì, si vede che hanno preso da noi!!” Concordò Heiji.  “Ehi ragazzi, vi va di ritornare a casa?”  “Bè... dopo questa spettacolare avventura direi di sì. Voi che dite?”  “ASSOLUTAMENTE SI’!!”  “E tu Chiyo ci accompagni alla stazione? Così ci salutiamo!!”  “Certo.”  “Bene, andiamo!!” 

Andarono alla stazione di Hiroshima.  “Grazie per tutto quello che avete fatto per me, quando lo racconterò ai miei genitori non mi crederanno!!”  “Figurati, è stato un vero piacere salvare una bella fanciulla da quei delinquenti!!”  “Ragazzi il treno sta quasi per arrivare. Sbrigatevi!!”  “VA BENE. ALLORA CIAO CHIYO!!”  “Ciao ragazzi, grazie ancora. Non vi dimenticherò!!”   

Dopo aver salutato Chiyo, presero il treno e stavolta ritornarono a casa. 

 

 

                   Capitolo 13 “Nel mondo che costruirai tu” 

 

 

Il Giappone era in piena estate e tutto era tornato come prima. Shota, Kota e Tomo potevano uscire tutti i giorni come d’accordato dai genitori... ma non dovevano rientrare tardi. Fecero amicizia con altri bambini che gli raccontarono le loro avventure a Hiroshima e loro ascoltarono molto interessati e si entusiasmarono. Anche gli adulti cominciarono ad apprezzarli... 

Insomma dovunque andassero venivano apprezzati per quello che avevano fatto.  

Gli anni passarono e i tre fratelli diventarono tre liceali sani e forti. Ora Shota aveva diciassette anni, Kota diciotto e Tomo diciannove. A scuola andarono sempre bene e prendevano sempre degli ottimi voti. Un pomeriggio andarono sul monte dove si vedeva tutto il Giappone, dove solitamente si davano appuntamento lì da piccoli. 

“Accidenti, mi sembra ieri che siamo scappati per vivere delle belle avventure.”  “Sì è vero Shota...”  “Ragazzi, io ho un dubbio che mi assale.”  “E QUALE SAREBBE??”  “Noi rimarremmo sempre fratelli anche tra qualche decina d’anni?”  “Ovvio, che domande fai? Il nostro legame fraterno non si spezzerà mai, resterà sempre unito e invalicabile. Ricordatelo!!”  “Sì hai ragione Tomo, noi saremo fratelli per l’eternità.”  “SIII!!”  Si diedero il cinque esultando felicemente.  

I tre fratelli continuarono a mantenere il loro legame fraterno per sempre, consapevoli che da grandi ognuno avrebbe preso una strada diversa per il loro futuro. 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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