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Autore: EleWar    25/12/2021    8 recensioni
E' Natale, tempo di desideri e di speranza, ma anche di tanto amore. One shot solo per sdolcinati cuori innamorati.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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UN DESIDERIO PER LA NOTTE DI NATALE
 
 
“Sei stato gentile, Ryo, ad accompagnarmi all’orfanotrofio” disse Kaori, rilassandosi sullo schienale della Mini.
 
“E’ stato un piacere, socia” rispose lui con un sorriso, senza distogliere gli occhi dalla strada.
 
Anche quell’anno avevano passato la vigila di Natale nell’orfanotrofio caro a Kaori, e Ryo si era prestato a indossare il costume di Babbo Natale, anche se nessun bambino ci aveva creduto.
Avevano portato doni e cose buone da mangiare, e tutti insieme avevano fatto festa.
Gli occhi di Kaori avevano brillato tutto il tempo di gioia e Ryo, giocando con i ragazzini, sembrava un bambino anche lui.
 
Entrambi orfani, sapevano cosa volesse dire essere soli al mondo, e se tutto sommato loro potevano dire di essere stati fortunati, a trovarsi e a trovare persone che si erano prese cura di loro e l’avevano amati, più difficile per i piccoli del brefotrofio, che aspettavano di essere adottati o affidati a famiglie ben disposte a prenderli con sé.
 
Stavano tornando a casa, stanchi ma soddisfatti e per un po’ si godettero il silenzio ovattato dell’automobile, il leggero ronzio del motore, il rumore della città intorno a loro; non era necessario parlare, gustandosi il ricordo vivido dei tanti sorrisi dati e ricevuti, dell’amore che quei piccoli cuori erano stati in grado di dargli, delle manine appiccicose che avevano stretto, delle carezze dolci che li avevano gratificati e commossi.
 
Ogni volta andandosene lasciavano un po’ di loro in quella grande casa rumorosa, e si guardavano bene dal confidarsi a vicenda il desiderio, irrealizzabile, di volerli portare tutti con sé, pertanto quando Ryo parlò, Kaori si stupì enormemente:
 
“Ti piacerebbe averne uno così per casa?”
 
“Ma-ma… che dici?” balbettò la ragazza, confusa.
 
Che cosa voleva intendere Ryo esattamente?
Sapeva benissimo che non avrebbero potuto in ogni caso.
 
“Intendo… non vorresti averne uno in giro per casa nostra?” reiterò lui, voltandosi a guardarla, e sorridendo con uno strano luccicore negli occhi.
 
“Ryo, ti prego, non dire certe cose!” lo ammonì la ragazza, sapendo che l’argomento era insidioso e poteva essere fonte di sofferenza; riprese a bassa voce: “Lo sai benissimo che non possiamo adottarne nessuno di loro, e se anche fosse, chi scegliere? No, lasciamo stare quest’argomento, dai” e s’incupì.
 
Ma Ryo non era per far cadere l’argomento e proseguì, senza darle retta:
 
“Lo so che il nostro matrimonio non ha valore legale, e che quindi ufficialmente non siamo sposati, e di conseguenza non potremmo adottare nessun bambino, ma…” e fece una pausa “e se ne avessimo uno nostro? Voglio dire tu ed io insieme?” concluse con malcelato entusiasmo.
 
Kaori trasalì e tratte il respiro.
 
“Di-dici sul serio???” esclamò con la voce rotta dal pianto.
 
“Serissimo!” affermò lui, con un sorriso che gli andava da parte a parte e con lo sguardo di chi si aspetta una conferma.
 
“Oh Ryo, Ryo… certo che mi piacerebbe! Sarei, sarei la donna più felice del mondo!” e gli saltò addosso, facendolo sbandare pericolosamente.
 
“Attenta sciocchina!” la redarguì bonariamente lui, con le braccia insolitamente molli e tremanti, mentre stringeva il volante per non cedere all’emozione.
 
A quel punto, trovato uno spiazzo poco distante, Ryo accostò e si fermò: era impensabile poter guidare in quelle condizioni e voleva anche lui stringerla fra le braccia senza impedimenti.
Si lasciarono andare a un lungo abbraccio pieno di significati, mentre Kaori piangeva piano, sprofondata nel suo collo.
 
In quel momento furono ridestati da un suono gioioso di campane che suonavano a distesa, e guardandosi intorno, si accorsero di essere di fronte ad una chiesa illuminata a festa.
 
Era mezzanotte.
 
“E’ nato…” sussurrò Kaori, “è nato Gesù Bambino”
 
Furono presi da enorme stupore; solo in quell’attimo compresero, infatti, che il Dio dei Cristiani era sceso sulla terra assumendo le fattezze di un innocente neonato, e che aveva conquistato il mondo con la sua dolcezza.
Pur non essendo credenti, lo interpretarono come buon auspicio; Natale è tempo di rinascita e di speranza, l’inizio di una nuova vita, e lo sarebbe stato anche per loro, futuri genitori.
 
Buon Natale City Hunter
Buon Natale a noi.
 
 
Ps: Questa sciocchezzuola un po’ dolcetta, m’è venuta in mente ieri pomeriggio, così come l’ho scritta. Breve ma intensa, ricca di sottintesi; e mi sembrava il modo migliore per augurargli e augurarci un Felice Natale d’amore.
Eleonora
   
 
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