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Autore: Alarnis    25/12/2021    3 recensioni
"Quel giorno fu lei a restare ferita, solo ora se ne rendeva conto."
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In arrivo dei contadini; avanguardia di quelli che sarebbero giunti in quei giorni alla Rocca. Il passo breve e stanco al loro comparire in lontananza.
Mano a mano che si avvicinavano, quelli riconosciuti vestiti, si riappropriavano del loro valore di stracci, pezza su pezza.
Un brusio allegro li accompagnava: canzoni fischiettate, cantilene delle donne che cullavano tra le braccia bambinelli, che solo ora si delineavano; i cui gorgheggi arrivavano finalmente alle orecchie.
Qualche carro giungeva ad affiancare quei rurali viandanti; altri li seguivano carichi di sacchi di grano e barili di vino dolce.
Moros, Braccioforte e Malia restarono muti nel guardarli arrivare, muti quando i primi iniziarono a passare oltre salutandoli per buona creanza.
Malia suggerì a voce bassa “Ci confonderemo con loro. Abbiate solo un po’ di pazienza.”: scrutò il gruppo, si alzò sulle punte per meglio guardare in lontananza; si portò le mani alla fronte e strinse gli occhi.
Moros la frenò, bloccandole l’avambraccio “Che ne è del passaggio?”.
Lei lo fulminò con quelle due nere tormaline “Mi devi promettere…” mise in chiaro “Che ti fiderai di me!”. Il suo sguardo era acido e poco propenso a sentire le sue ragioni.
“Si.” confermò lui incerto, stupito da tanta determinazione ma dubbioso di quello che sembrava un piano avventato quanto quelli immaginati da lui.
Solo una breve risposta a chetarlo.“Tu sta’ a vedere!”: Malia gli fece l’occhiolino.
Per quasi un’ora la vide ondeggiare sul posto, aguzzando lo sguardo. Le ombre sembravano avanzare, i contadini scemare, qualche carro ritardatario sbeffeggiato dalle parole di quella incomprensibile donna “Non sarà mica l’ultimo come al solito?”  e, parve spazientita.
 Poi finalmente…
“Adelberto!” salutò vivace con la mano lei.“E’ il mugnaio.” precisò rassettandosi mantello e poi sotto il vestito, fin nella scollatura.
Attesero il carro si avvicinasse e che l’uomo la riconoscesse. “Malia, che piacere!” disse allegro quello, tirando subito un’insolenza che sembrava far parte del suo gergo abituale, fermando il carro dinamico.
Nel tempo che lo fece sentirono valutare “Ciao Strega!” : il timbro allegro di una vocina di bambina.
“Oh, la Gnoma!” esclamò Malia, mentre una bambina lentigginosa appariva da dietro al carro e la raggiungeva allegra di corsa.
“Quante volte ti ho detto che non mi devi chiamare così!” la rimproverò Malia offesa, ammonendola col dito, quando se la ritrovò davanti. Lei sembrò non farci caso, anzi rise ancora di più, incavando il collo tra le spalle divertita.
“Ma io ti conosco!” intervenne Moros riconoscendo la fantesca della locanda. Dalla risposta pronta, anche lei confermò “E tu, sei Uomo Misterioso!” fece guardinga ma ospitale.
Malia, indiscreta, intervenne “E tu che ci fai qui?” sottinteso Non dovresti essere con tuo zio alla locanda?
Adelberto il mugnaio tra una pittoresca e grossa risata e un’insolenza affiancò la bambina, calcandole la mano sulla spalla, precisando viaggiassero assieme.
Ed ecco il riporto di un racconto che aveva un sapore di fiaba, pensò Moros.
“Vado da zio Bertoldo… E’ malato. Gli porto un unguento per l’artrite.” disse la piccola cercando di rispondere concisa, rovistando nelle tasche e traendone una piccola zucca secca, usata da contenitore.
Il viso di Moros manifestò quanto la giudicasse positivamente: abbassò e rialzò lievemente il capo, quasi approvasse un  Che brava bambina!  inviperendo Malia che riprese tutti e due: “Questa smania di mandare delle bambine in giro da sole per aiutare qualcuno che sta’ male!” rimproverò, facendo ridere la piccola a crepapelle mentre rispondeva “Ho seguito la strada maestra…”, veloce ad argomentare “Ed ero con zio Adelberto; inorgogliendo il mugnaio, rivestendolo da eroe. La bambina alzò la guancia sinistra in un sorriso.
Malia sbuffò, dando il tempo alle presentazioni. “Belinda!”si presentò la fantesca.
“Moros.” fece la propria presentazione, per vedersi completamente ignorato. “Uomo misterioso!” ripeté la piccola, decidendo fosse quello il nome che gli si addiceva.
“Allora che ti serve?”  bandì i convenevoli Adelberto, che imbeccò Malia di spicciarsi: divagando ormai erano rimasti solo loro in strada.
“Un passaggio.” sviolinò lei “Per due!” precisò.
A Braccioforte e Moros i conti non tornarono più in quel momento. Avrebbero dovuto separarsi? Si scambiarono un’occhiata perplessa.
Attento ai risvolti e forse ipotizzando il piano di Malia, Moros si sentì tirare per il mantello. “Tu e Malia state insieme?” sentì chiedere. Chinò il capo in direzione della bambina, un po’ confuso per quella domanda indiscreta“Come scusa?”.
“Vi amateeee?” sviolinò la bambina interessata, facendolo arrossire istantaneamente in viso.
Cercò di ignorare le insistenze di Belinda che gli tendeva il mantello, continuando a interrogarlo “Io sono la sua assistente! Puoi essere sincero.” si pavoneggiò; poi usando la carta di allungare il mento, facendogli il muso lungo, alleggerendo la tensione di Braccioforte che sorrise “Allora state assieme?”.
Assistente? Squilibrata come Malia, vorrai dire! rifletté Moros, più interessato ai commenti di Adelberto che al tirare di Belinda, che in quanto a tenacia doveva essere cocciuta come la sua maestra.
“Belinda, zitta! Basta dare aria a quella boccuccia ficcanaso.” la riprese Malia che la invitò “Ritorna a salire sul carro. Fai strada a Braccioforte!”.
“E io?” istintivamente intervenne Moros: di sicuro fuori dal conteggio preannunciato al mugnaio.
Malia lo incitò a seguirla dietro al carro, dove barili di grano occupavano tutto lo spazio disponibile. Malia scoperchiò un barile pieno a metà. “Nasconditi qui dentro!” disse.
Una risposta secca di Moros “Ma se ne accorgeranno! E se controllassero?”. La risposta “Al bando la paura, mio caro taglialegna!”.
Malia restò ad indicare con la mano la botte.
Dopo una pestata di piedi, arrabbiato, Moros cercò di farsi spazio tra il grano, smovendolo per nascondersi. Finendo coperto fino al collo. Lo spazio dal collo al capo, fin ai capelli, all’aria.
“Sono già in trappola!” calcolò indisposto, forse aspettandosi il doppiogioco della donna. “Ti ho detto di fidarti di me!” lo rimproverò seccata, poi aprì e chiuse veloce la mano tre volte, come se stesse per toccare qualcosa di disgustoso. Con le due mani gli tirò il cappuccio del mantello a coprirgli la testa “Non osare di togliertelo!” puntualizzò.
“Ma così faccio fatica a respirare!” protestò, mentre lei ritraeva veloce le mani dalla grezza stoffa. “Ehi! Noooo.” reclamò nel sentirla prendere da terra il coperchio. “Malia, ferma! Non scherzare!” protestò ma ormai Malia aveva chiuso la botte, lasciandolo al buio. Ovattate le proteste di Braccioforte che però tacquero ad una veloce spiegazione che forse bastò.
Si disprezzò di essere stato così stupido, finché un bussare a lato del suo orecchio non lo fece restare in ascolto. La voce di Malia gli arrivò chiara: poche parole che già gli erano state rivolte “Protegge da ogni malanno.”.


NdA: Tanti cari auguri di Buon Natale
Che possiate viverlo in gioia e serenità
   
 
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