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Autore: My Pride    28/12/2021    2 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Don't wanna kill you Titolo: Don't wanna kill you
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 862 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale

Avvertimenti: What if?, Pre-Slash, Narratore inaffidabile
Just stop for a minute and smile: 29. "Potresti abbassare il volume?"
Maritombola #12: 72. Prompt Immagine
Quella volta in cui: "Non voglio ucciderti, ma ti fermerò!"



BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    «Non voglio ucciderti, ma ti fermerò!»  
    Una singola frase. Una frase che, uscita dalle labbra di Jon, sembrava stonare terribilmente se si pensava a chi fosse rivolta.
    Con le labbra serrate e le mani convulsamente strette, le palpebre assottigliate e il respiro ansante, Damian stesso faticava a credere che Jon, contro ogni aspettativa, lo stesse guardando con un'espressione tale da far capire che era davvero pronto a portare a termine quella sua minaccia. Era... terribile anche solo pensare che, pur di fermarlo, si sarebbe spinto a tanto.
    In tutti quegli anni in cui si conoscevano, Damian aveva sempre creduto che Jon sarebbe sempre stato al suo fianco. Forte di quella convinzione, non aveva mai nemmeno pensato che avrebbe potuto voltargli le spalle e rivoltarsi contro di lui, m forse se l'era cercata. Aveva spinto, e spinto, e spinto ancora Jon fino ai suoi limiti... e adesso ne avrebbe pagate le conseguenze.
    Damian abbassò le palpebre, inspirando pesantemente dal naso. Se erano così che sarebbero dovute andare le cose tra loro, avrebbe venduto cara la pelle. «Non mi arrenderò senza combattere», sentenziò, flettendo i muscoli delle spalle e osservare il volto risoluto di quello che un tempo era stato il suo migliore amico.
    Persino l'atmosfera intorno a loro sembrava lugubre e terrificante, dati gli alberi spogli che li circondavano e le tombe senza nome su cui i corvi gracchiavano verso il cielo grigio che li sovrastava, come un canto di morte che nessuno dei due voleva realmente ascoltare; la costruzione dalle ampie vetrate sporche di polvere creava sul terreno lunghe ombre spaventose che danzavano nella tenue luce di quella giornata uggiosa, ed entrambi si presero un altro lungo momento prima di potersi gettare all'attacco l'uno verso l'altro.
    Un calcio violento si scontrò con la guancia di Damian, facendogli sputare sangue e qualche dente, e dopo il momentaneo stordimento impugnò saldamente l'elsa della sua katana per tentare un affondo, vedendo Jon scartare di lato prima di tentare di colpirlo di nuovo; Damian si morse furente il labbro inferiore e fu solo grazie ai suoi sensi fin troppo allenati che si accorse dello spostamento d'aria alla sua sinistra, alzando prontamente il braccio munito di katana per parare l'ennesimo calcio che si abbatté con forza su di lui. Imprecò a denti stretti nell'avvertire il prepotente formicolio che si disperse nel suo arto, ma non c'era tempo per distrarsi, lo sapeva perfettamente, e fu proprio per quel motivo che, nel vedere quel fulmineo baluginio argentato, si affrettò a respingere quel nuovo attacco con il dorso della lama, costringendo Jon ad allontanarsi con un salto all'indietro per evitare quel colpo.
    Ansimanti e feriti, con la pioggia che aveva cominciato a cadere implacabile sulle loro teste, nessuno dei due risparmiò un colpo all'altro, spingendo i loro corpi fino ai limiti dell'immaginabile; persino Jon stava respirando a fatica, e sputò a terra del sangue prima di flettere le gambe e serrare i pugni.
    «Sei ancora in tempo per fermarti, D! Non costringermi a farlo!» berciò, ma Damian rimase immobile sotto la pioggia battente, il capo chino e la lama della sua katana rivolta verso il terreno. Quando sollevò il capo, Jon poté notare lo scintillio nei suoi occhi.
    «Mi spiace, Jon. Game over».
    Prima ancora che potesse rendersene conto, l'aria intorno a lui crepitò e ogni singola goccia parve bloccarsi in un momento di stasi, rendendo l'atmosfera cala e opprimente; e fu a quel punto che la spada di Damian si abbatté senza pietà sul petto di Jon, il quale sgranò gli occhi prima di fissare il volto del suo migliore amico che, infierendo, aveva cominciato a conficcare la lama fra le sue carni, col sangue che schizzava ovunque in un suono vischioso e osceno che si confondeva coi tuoni che stavano squarciando il cielo. No. Non era possibile. Non doveva andare così, non--
    «Ahw, dannazione!» esclamò a quel punto Jon, buttando il joystick sul divano con uno sbuffo mentre il suo personaggio moriva e sullo schermo lampeggiava la scritta “Hai perso”. «Stavolta avevo davvero la vittoria in pugno!»
    Damian schioccò altezzosamente la lingua sotto il palato. «Avresti dovuto pensarci prima di sfidarmi a Swordwalkers», affermò deciso. «Un vero guerriero ha sempre un asso nella manica».
    «Hai solo avuto la fortuna di mettere a segno la mossa speciale del tuo personaggio», bofonchiò Jon, allungandosi verso il tavolino solo per prendere una manciata di pop corn. «Potresti almeno abbassare il volume?»
    «Il fatto che tu abbia perso non significa che io non possa godermi il suono della vittoria».
    Jon mugugnò qualcosa fra sé e sé mentre masticava rumorosamente quei pop corn, quasi volesse deliberatamente cercare di sovrastare la musica del videogioco, la fronte aggrottata come quella di un bambino - oh, beh, dopotutto aveva tredici anni, un po' poteva permettersi di essere infantile - e le guance piene di quei chicchi di mais scoppiati. «Voglio la rivincita», rimbrottò, e Damian fece giusto un breve cenno accondiscendente col capo, prendendo lui stesso il joystick per porgerglielo.
    «Tutto tuo... amico», disse, sorridendo quando vide Jon guardarlo di sottecchi prima di ricambiare. Quel suo sorriso valeva più di mille parole.






_Note inconcludenti dell'autrice
Ritorno con una storia scritta per la challenge
Quella volta in cui indetta da MissChiara con il prompt "Non voglio ucciderti, ma ti fermerò!".
Ammetto che all'inizio volevo far uscire una cosa molto angst con Damian Testa del Demone e Jon che, ritrovandosi a dover combattere contro di lui per ristabilire la pace, alla fine doveva ucciderlo per evitare che potesse far esplodere delle testate nucleari che avrebbero annientato l'umanità. Ma lo volevo davvero? Ovvio che no! Quindi ecco perché alla fine ho scritto questa stronzatina che parte proprio come se quei due stessero davvero lottando tra loro, ma che alla fine si rivela essere... un semplice videogioco (che tra l'altro nel mondo della DC esiste davvero, l'ho preso da lì)
Perdonate allora questo piccolo narratore inaffidabile che è partito con una cosa e che ha finito per presentarvi altro
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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