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Autore: 20maggio2013    28/12/2021    1 recensioni
E se Kurt e Blaine si fossero conosciuti quando erano ancora bambini?
mini ff natalizia sui Klaine, tutta la storia è ambientata durante il periodo di natale nei diversi anni
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'fearlessly and forever'
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Un amico speciale

 

 

New York, Natale 2022

 

Era ormai passato un anno da quando Kurt e Blaine si erano incontrati di nuovo per caso. E da quel girono non si erano più allontanati. Una volta finite le vacanze di natale non si erano dovuti salutare, avevano iniziato a frequentasti, come qualcosa di più di amici e poi si erano innamorati ed erano diventati inseparabili. Non mancavano certo le discussioni, ma poi facevano sempre pace e il loro rapporto si rafforzava sempre di più. Quell'anno per natale, Rachel aveva raggiunto i suoi genitori in crociera, mentre quelli di Kurt e il fratello di Blaine erano arrivati a New York il giorno della vigilia. Kurt lo aveva passato interamente con suo padre e Carole mentre Blaine l'aveva passato con suo fratello. Ma dopo un giorno di lontananza, né Kurt né Blaine avevano resistito a lungo a non vedersi e così Kurt era sgattaiolato via dal suo loft, lasciando Burt e Carole a dormire, e aveva raggiunto quello del suo ragazzo. Avevano passato gran parte della notte a parlare tra di loro, raccontandosi la propria giornata e poi si erano addormentati abbracciati. Quando Kurt si era svegliato, si era lamentato non avendo trovato Blaine al suo fianco, aveva recuperato una coperta buttata su una sedia e, avvolto in essa, aveva raggiunto la cucina dove aveva trovato Blaine ai fornelli.
«Mi sarebbe piaciuto svegliarmi e non trovare il letto vuoto» aveva borbottato Kurt abbracciandolo da dietro e poggiando il mento sulla spalla del suo ragazzo. Blaine si era voltato verso di lui e gli aveva lasciato un bacio sulla guancia.
«Ti ho fatto i biscotti che ti piacciono tanto» aveva risposto per giustificare la sua assenza durante il risveglio di Kurt.
«Mmmh allora forse potrei perdonarti -aveva sorriso sporgendosi in avanti e catturando le labbra del suo ragazzo in un piccolo e tenero bacio-Buon natale Blainey» aveva sussurrato poi stringendolo tra le sue braccia. E Blaine aveva sorriso per il modo in cui lo aveva chiamato, era l'unico da cui si faceva chiamare ancora in quel modo.
«Buon natale, Kurtie -aveva sussurrato lui voltandosi nell'abbraccio e circondandogli il collo per tenerlo più vicino- ho un piccolo pensiero per te» aveva detto poi rubandogli un altro piccolo bacio.
«Ma non avevamo deciso di scambiarci i regali dopo pranzo insieme a mio padre, Carole e tuo fratello?» aveva domandato confuso Kurt. 
«Si, ma questo non è proprio il mio regalo di natale -aveva affermato Blaine allontanandosi dall'abbraccio per poter andare a recuperare una piccola scatolina che aveva poi nascosto dietro la schiena- So che sei triste per non essere riuscito a prendere all'asta l'autentica collana di Liz Taylor. Ma penso che quest'anno dovremmo essere grati per le cose che abbiamo e non pensare a quelle che non abbiamo. Ed è per questo che so che la nostra relazione ha raggiunto un nuovo livello quest'anno» aveva affermato mostrando poi la piccola scatolina, ma prima che potesse continuare a parlare, Kurt era intervenuto.
«Se è un anello di fidanzamento la mia risposta è si» aveva detto subito facendo sorridere Blaine.
«Kurt, aprilo e basta -gli aveva detto, Kurt aveva annuito per poi aprire la scatola e la sua bocca aveva preso la forma di una piccola 'o' quando aveva visto il contenuto- È un anello di promessa, l'ho fatto con involucri di gomme da masticare» aveva spiegato Blaine, aveva perso quasi una giornata intera per farlo, ma l'espressione sul volto di Kurt ne valeva la pena.
«È un papillon? -aveva domandato continuando a fissare quell'anello che per lui valeva più di mille collane di Liz Taylor- Ma cosa prometti?» aveva chiesto poi alzando lo sguardo sul suo ragazzo che lo guardava con un sorriso innamorato.
«Di amarti sempre. Di difenderti anche se so che sbagli. Di sorprenderti. Di rispondere sempre alle tue telefonate, non importa cosa sto facendo. Di farti i biscotti almeno due volte all'anno. -promessa dopo promessa Kurt sentiva il suo cuore battere sempre più velocemente e il suo sorriso si allargava sempre di più- Di baciarti quando e dove vuoi -aveva sussurrato avviandosi di più a lui e sistemandogli la coperta che era tutta arruffata vicino al collo.- Ma soprattuto per essere sicuro che tu ricordi quanto perfettamente imperfetto tu sia. -aveva concluso guardandolo negli occhi- Ora so che non è..» stava continuando a dire, ma Kurt lo aveva bloccato buttandosi tra le sue braccia.
«Lo amo -gli aveva detto mentre Blaine lo stringeva a lui- Buona natale. È il nostro primo natale insieme» aveva sorriso a quel pensiero. Certo avevano trascorso altre volte il natale insieme, ma quello era il primo natale che li vedeva davvero insieme, il loro primo natale come una coppia.
«Il primo di tanti» gli aveva sorriso Blaine prima si baciarlo.

Tra un bacio e l'altro, l'anello delle promesse era stato conservato attentamente e poi erano finiti a letto. Un bel modo per iniziare il giorno di Natale. Erano rimasti a letto a coccolarsi fino a tardi, tanto del pranzo si sarebbe occupata Carole che aveva insisto affinché rimanesse sola in cucina a preparare tutto. 
«Voglio farti vedere una cosa» aveva detto di punto in bianco Blaine. Si era alzato sotto lo sguardo confuso del suo ragazzo che poi si era perso ad osservare i suoi glutei sodi e nudi, molto nudi. Ed era talmente preso dall'osservare il suo ragazzo e a pensare a quanto fosse perfetto e suo che non si era accorto della scatola che aveva in mano mentre tornava da lui. 
«Cos'è? Un altro regalo? -aveva chiesto curioso Kurt. Ma Blaine aveva scosso la testa, aveva aperto la scatola e l'aveva passata a Kurt così che potesse vedere il contenuto.- Blaine ma.. -era rimasto senza parole quando aveva trovato all'interno di questa tutti i regali che gli aveva fatto negli anni. C'era la sua letterina, il suo disegno, lo spartito che aveva preso da sua madre, quello che aveva sul piano era solo una copia perché non voleva rovinare l'originale, c'era anche il plettro che gli aveva regalato lo scorso anno.- Hai conservato tutto?» aveva domandato emozionato prendendo il piccolo papillon natalizio e rigirandoselo tra le mani. Poi aveva alzato lo sguardo sul ragazzo davanti a lui, chiedendosi cosa avesse fatto per meritarselo. 
«Si.. erano importanti per me. Ho sempre saputo che eri un amico speciale» gli aveva sorriso dolcemente. 
«Anche io ho conservato i tuoi regali -aveva smesso con un sorriso- o meglio ho conservato quelli che non uso -aveva aggiunto facendo ridere Blaine. Poi aveva riposto il papillon nella scatola e l'aveva chiusa e poggiata sul comodino- Ti amo Blaine Anderson» aveva sussurrato sulle sue labbra prima di baciarlo. 
«Ti amo Kurt Hummel» aveva ripetuto lui baciandolo di nuovo per poi fare ancora l'amore con lui. 

New York, Natale 2024

Rachel aveva trattenuto Kurt tutto il giorno fuori casa quel 20 dicembre 2024. Era il primo giorno libero che Kurt e Blaine avevano contemporaneamente, ultimamente erano stati entrambi così impegnati che riuscivano a stento a vederi anche se vivevano ormai insieme da quasi un anno. Avrebbe voluto passare la giornata tutto il giorno tra le lenzuola con lui. Ma Rachel si era presentata da loro in tarda mattinata e l'aveva supplicato di uscire con lei dicendogli che si trattava di vita o di morte. Blaine gli aveva sorriso, gli aveva lasciato un lungo bacio sulle labbra e gli aveva sussurrato un "Vai, mi troverai qui quando tornerai". Kurt aveva sbuffato, lo aveva baciato di nuovo e si era andato a vestire senza sapere che in realtà Rachel e Blaine si erano messi d'accordo e che lei aveva trovato solo una scusa per trascinarlo fuori casa.
«Ora che ti ho aiutato con questa questione di "vita o morte" -aveva detto un po' scocciato mimando le virgolette, dato che la questione di vita o morte per Rachel era quella di andare a comprare un regalo di natale per il suo nuovo ragazzo- Posso tornare a letto dal mio ragazzo? Sai avevo altri piani per questa giornata» si era continuato a lamentare Kurt.
«No, devi accompagnarmi ancora da una parte, poi ti prometto che potrai tornare a casa.» Kurt aveva sbuffato ma aveva seguito la sua amica sperando che così facendo avrebbero finito il prima possibile. Rachel l'aveva trascinato al centro commerciale dove avevano lavorato un paio di anni prima. Anche quell'anno, come tutti i precedenti, c'era una zona dove era stato allestito un palco per Babbo Natale e i suoi elfi. Ma ormai non c'era più nessuno, nessuno tranne qualcuno vestito da babbo natale.
«Rach, ma cos -stava dicendo quando la ragazza lo aveva spinto sul palco, ma poi Babbo Natale si era voltato verso di lui e gli aveva sorriso, un sorriso inconfondibile- Blaine?» aveva domandato confusamente, cosa ci faceva lì? Con un costume da Babbo Natale? Non gli aveva detto che lo avrebbe trovato a casa quando sarebbe tornato?
«No, sono Babbo Natale -aveva negato il ragazzo facendo una voce più robusta- e ho un regalo per lei, Kurt» aveva aggiunto per poi prendere una piccola scatola dalla tasca e porgergliela. Kurt sempre più confuso l'aveva presa e l'aveva aperta, trovando un piccolo cerchio argentato. E improvvisamente il suo cuore aveva iniziato a battere più velocemente iniziando a capire cosa stava succedendo. 
«Tu lo..-aveva mormorato sorpreso voltandosi verso Rachel che osservava i suoi due amici con un sorriso sulle labbra, certo che lo sapeva, era evidente. E quando Kurt si era girato di nuovo verso il suo ragazzo, l'aveva trovato più vicino di prima e senza barba. Qualche ricciolo usciva disordinatamente dal cappello e aveva un sorriso e uno sguardo pieno di amore e speranza.- Cosa significa?» aveva domandato. Quello che aveva in mano era davvero un anello di fidanzamento? E perché erano lì? Perché Blaine era vestito da Babbo Natale?
«Kurt, esattamente diciassette anni fa ci siamo incontrati per la prima volta. Eravamo solo due bambini e non sapevamo cosa ci avrebbe riservato il futuro. -aveva iniziato a parlare- Abbiamo passato i successivi quattro natali insieme diventando buoni amici, ma sin da allora sapevo che tu fossi diverso, un amico speciale. E poi non ci siamo più visti per ben undici anni. Finché poco più di tre anni fa, non ci siamo incontrati di nuovo. Proprio qui. Io indossavo questo costume di Babbo Natale -aveva sorriso indicandosi il costume che aveva addosso- e tu non facevi altro che lamentarti del tuo costume da elfo -aveva riso e Kurt con un lui, ma gli occhi erano lucidi e pieni di felicità mentre lo ascoltava parlare- Appena ho incontrato i tuoi bellissimi occhi avevo già capito che eri tu. Il mio cuore, il mio corpo e la mia anima l'avevano capito. La mia mente ha avuto bisogno di qualche indizio in più perché non poteva credere che fossi davvero tu, il bambino che tanti anni prima avevo conosciuto a natale.- un'altra risata e gli occhi di Kurt erano sempre più lucidi e pieni di lacrime, lacrime di felicità.- Sai, credo che il Natale sia la nostra festa. Infondo ci siamo conosciuti in questo periodo, ci siamo ritrovati, siamo diventati amici, ci siamo innamorati. Ed è per questo che oggi sono qui, esattamente diciassette anni dalla prima volta che ci siamo incontrati, vestito come quando dopo undici anni ci siamo rincontrati per farti una domanda -aveva affermato per poi inginocchiarsi davanti a lui, la scatola con l'anello tra le mani. Kurt si era portato una mano sulla bocca aperta, sapeva già cosa gli avrebbe chiesto, l'aveva capito sin da quando aveva visto l'anello, ma lo aveva lasciato parlare e l'aveva ascoltato senza mai interromperlo- Kurt Hummel, vuoi farmi l'onore di diventare mio marito e sposarmi rendendomi così l'uomo più felice du questa terra?»  E poi dopo un lungo discorso che aveva fatto battere il cuore a Kurt, ecco che era arrivata la domanda. Kurt non ci aveva pensato due volte, non aveva esitato un secondo. Aveva annuito, l'aveva preso per mano e fatto alzare in piedi e si era buttato tra le sue braccia.
«Sì, Blaine..mille volte sì. Sarei più che onorato nel diventare tuo marito»

Era il giorno di natale e Kurt non faceva altro che fissare l'anello che aveva al dito. Non avevano detto nulla ancora a nessuno. Solo Rachel sapeva tutto in quanto era stata complice di quello. Avevano intenzione di annunciare tutto quel giorno dopo il pranzo di natale. Quell'anno ci sarebbero stati Burt e Carole, Cooper e la sua ragazza, Rachel e il suo ragazzo e Sebastian, il migliore amico di Blaine. Negli anni il rapporto tra Sebastian e Kurt era migliorato, si parlavano sempre lanciandosi frecciatine e insultandosi, ma avevano imparato a volersi bene.
«Se continui a guardarti la mano così capiranno tutti che ci spostiamo ancora prima che possiamo dire qualcosa» aveva affermato Blaine con un sorriso. E se Kurt non aveva fatto altro che guardare il suo anello ancora incredulo, Blaine non aveva fatto altro che guardare lui.
«Scusa è solo che.. sono solo così felice Blaine e l'anello è bellissimo e..» Blaine aveva bloccato quel flusso di parole baciandolo. E poi i loro ospiti avevano iniziato ad arrivare e nascondere quella novità per i due futuri sposi era stato davvero difficile, ma alla fine con il supporto di Rachel ci erano riusciti. Erano stati tutti felici di quella scoperta. Burt aveva abbracciato forte Blaine tra le sue braccia, ringraziandolo per aver reso suo figlio felice. Cooper aveva abbracciato Kurt felice di poterlo chiamare fratello. Anche Sebastian si era congratulato stringendo i due in un abbraccio. E poi avevano festeggiato fino a tardi.
«Credo che dovremmo sposarci a natale» aveva affermato poi Blaine una volta che finalmente si era steso a letto con il suo ragazzo.
«Si, mi sembra un ottimo piano» aveva annuito emozionato Kurt per poi baciarlo.

Los Angeles, Natale 2025

E così avevano fatto. Avevano deciso di sposerai a Los Angeles. Perché anche se volevano sposarsi nel periodo di Natale, volevano anche delle temperature più alte di quelle che ci sarebbero state a New York. Così Cooper gli aveva proposto di utilizzare la sua villa a Los Angels come location per il matrimonio. E i due avevano accettato a patto che sarebbe stato proprio lui a sposarli.
E così il 27 dicembre 2025, dopo aver festeggiato un natale diverso con la loro famiglia e i loro migliori amici pronti a farli da testimone, Cooper aveva unito in matrimonio Kurt e Blaine che avevano coronato la loro unione con un bacio sotto il vischio. Kurt e Blaine si erano tenuti per mano per tutta la durata della cerimonia e non avevano mai distolto lo sguardo l'uno dall'altro. Sapevano che il resto del giardino di quella grande villa era piena di invitati, dei loro amici e familiari. Ma per Kurt e Blaine c'erano solo loro due, loro due e le promesse di amarsi sempre, indipendente dalle difficoltà che avrebbero incontrato. 
«Blaine, io ho sempre vissuto nell'ombra -aveva iniziato a parlare Kurt dopo che Cooper avesse annunciato il momento delle promesse. Stringeva le mani di Blaine forti tra le sue, come se avesse bisogno di realizzare che era tutto vero, che Blaine era reale.- Chiunque sia entrato nella mia vita ha cercato di portarmi alla luce o di ripiombarmi nelle tenebre. Poi sei arrivato tu. -Blaine gli aveva sorriso dolcemente, gli occhi lucidi per l'emozione. Aveva stretto a sua volta la presa sulle loro mani come a dire "Sono qui e non vado da nessuna parte".- Anche se mi avessero detto che non avrebbe funzionato e che dopo tanti sforzi e fatiche mi avresti spezzato il cuore, avrei detto di sì. Tu non mi chiedi di uscire dall'ombra, mi aiuti a liberarmi di ciò che oscura il sole. E ora, per noi è arrivato il momento di camminare insieme alla luce del sole, per sempre. È una cosa che vuoi fare?» Burt si era asciugato velocemente una lacrima che era sfuggita ai suoi occhi, era così fiero dell'uomo che era diventato suo figlio ed era contento che finalmente avesse trovato la felicità.
«Lo voglio -aveva risposto Blaine senza alcuna esitazione e poi Kurt gli aveva messo una fede al dito mentre Blaine cercava di non piangere. Poi Blaine si era schiarito la gola e aveva osservato l'uomo davanti a lui.- Kurt -aveva detto con voce tremante, poi aveva preso un respiro e aveva continuato a parlare- Quando ci siamo conosciuti, ti presi per mano e ti dissi che io volevo essere tuo amico quando di te non sapevo ancora neanche il tuo nome. Ho sempre pensato che l'avessi fatto perché ero solo un bambino che cercava qualcuno, solo quando ci siamo rincontrati tre anni fa ho capito che non era così. Ma credo che la mia anima sapesse qualcosa che la mia mente e il mio corpo ancora non sapevano. Sapeva che le nostre mani erano fatte per tenersi senza paura e per sempre. Ed è per questo, che non ho mai sentito che ti stavo conoscendo poco a poco. Ho sempre sentito che mi stavo ricordando di te. Come se in ogni vita che io e te abbiamo vissuto, avessimo sempre scelto di tornare indietro, ritrovarci e innamorarci di nuovo. Sempre, per l'eternità. Mi sento fortunato ad averti trovato così presto in questa vita, perché tutto quello che voglio fare.. che ho sempre voluto fare è passare la mia vita ad amarti. E tu, Kurt Hummel, mio amico di natale -aveva mormorato ricordando di come si era riferito quando gli aveva scritto una letterina- mio incredibile amico, mio unico amore, vuoi passare il resto della tua vita ad amarmi?»
E la risposta di Kurt era stata immediata, senza alcuna esitazione. Due semplici parole.
«Lo voglio»

New York, Natale 2027

«Blaine? -Kurt aveva richiamato suo marito, aveva alzato la testa dal suo petto per poterlo guardare e lo aveva trovato con gli occhi chiusi- stai dormendo?» aveva domandato allungando una mano sulla sua fronte per potergli spostare un ricciolo. E Blaine aveva sorriso. No, non stava dormendo.
«Pensavo alla proposta di Rachel a dire il vero» aveva ammesso e Kurt aveva sussultato.
«Anche io -aveva ammesso poi lui. Ormai era un po' di tempo che pensavano di voler allargare la loro piccola famiglia. Si amavano così tanto e avevano ancora tanto amore da dare. Ed entrambi desideravano diventare genitori più di ogni altra cosa. Nell'ultimo mese avevano per fino iniziato ad informarsi per adottare un bambino, ma di certo non si sarebbero mai aspettati che Rachel li facesse quella proposta. Ormai avevano preso l'abitudine di festeggiare il natale insieme e quell'anno Rachel aveva deciso di regalare loro nove mesi della sua vita. Aveva visto nei loro occhi quando desiderassero costruire una famiglia, crescere un bambino che avesse qualcosa di loro. Anche se questo non lo avevano mai detto, ma Rachel li conosceva e non aveva bisogno che glielo dicessero. Era evidente. Così mentre Kurt e Blaine si informavano sull'adozione, Rachel si era informata su cosa significasse fare da madre surrogata. E alla fine, dopo tutte le informazioni che aveva raccolto, aveva deciso che per loro, che per Kurt e Blaine, ne valva la pena.- Mi piacerebbe tantissimo avere un bambino o una bambina con i tuoi ricci. -aveva detto poi dopo qualche attimo di silenzio in cui non avevano fatto altro che guardarsi- Amerei qualsiasi bambino dovessimo avere con l'adozione -ci aveva tenuto a precisare- Ma.. dio Blaine, vorrei davvero tanto guardare nostro figlio e vedere qualcosa di tuo.» e Kurt si era sentito forse un po' egoista per quel desiderio, ma era quello che più voleva, quello che aveva sempre desiderato.
«Piacerebbe anche a me -aveva sussurrato Blaine prima di baciarlo. Decidendo così di accettare la proposta di Rachel.- Buon natale amore mio, forse il nostro ultimo da soli» aveva sorriso a quel pensiero.
«Buon natale, l'ultimo tranquillo» aveva riso Kurt coinvolgendo Blaine per poi finire per fare l'amore con lui.

New York, Natale 2034

«Dove hai trovato quella scatola?» aveva domandato Blaine quando aveva trovato il figlio con la testa in una scatola più grande di lui. Il piccolo stava frugando nello stanzino in cerca dei regali che gli avevano fatto i suoi genitori per quel natale quando si era imbattuto in quella scatola dove c'era scritto "Kurt e Blaine" e curioso come poteva esserlo un bambino di sette anni l'aveva presa e ci aveva curiosato dentro -Stavi cercando i tuoi regali vero?  -nel tono di Blaine non c'era alcun segno di rimprovero, come poteva arrabbiarsi quando il figlio lo guardava con quegli occhi da cucciolo? Occhi presi indubbiamente da lui.- Ryan devi aspettare solo un girono e vedrai che stanotte arriverà Babbo Natale con i tuoi regali»
«Babbo Natale non esiste -aveva affermato sicuro, era un bambino fin troppo intelligente per la sua tenera età. E poi era attento a tutto quello che accadeva intorno a lui e già da un anno aveva capito che in realtà babbo natale non esisteva- Cosa sono queste cose?» aveva chiesto poi tornando a guardare la scatola. Blaine si era seduto al suo fianco e aveva iniziato a prendere in mano le varie cose nella scatola con un sorriso sulle labbra.
«Sono alcuni dei regali che ci siamo fatti io e tuo padre nel corso degli anni» Alla fine avevano unito in un'unica scatola i regali che avevano conservato di quando erano bambini e piano piano si erano aggiunti degli altri. Avevano aggiunto i fogli dove avevano scritto le loro promesse, i loro costumi da Babbo Natale e da Elfo, il testo originale della prima canzone che Blaine aveva composto per Kurt. Gli schizzi dei loro vestiti del matrimonio disegnati con tanto amore da Kurt. E tanti altri oggetti simili che ricordano loro un pezzo della loro storia e che meritano di essere conservati.- Questo è il primo regalo che mi fece tuo padre. -aveva detto ancora prendendo in mano il papillon- Era suo e lo indossava il giorno di natale, se lo tolse dal collo per regalarmelo» Ryan ascoltava il padre con un sorrido sulle labbra.
«Posso prenderlo? Prometto che lo tratterò con cura -aveva affermato poi capendo quando per piccolo pezzo di stoffa fosse importante per suo padre- Voglio metterlo domani e fare una sorpresa a papà, posso?» aveva chiesto ancora sfoderando i suoi occhi da cucciolo. E Blaine aveva accennato una risata e poi aveva annuito.
«Sono sicuro che tuo padre sarà felice di vederti con questo addosso»

«Buon natale papà -aveva esclamato Ryan quella mattina buttandosi sul letto dei suoi genitori che stavano ancora dormendo. Ormai i due sposi erano abituati a quel tipo di risveglio. Avevano coccolato un po' loro figlio e poi, quando Ryan era tornato in camera per prepararsi, erano rimasti ancora un po' a letto a coccolarsi tra loro. Poi prima che potessero essere interrotti si erano alzati e vestiti anche loro.- Come sto?» aveva domandato il piccolo mettendosi di fronte a Kurt e sorridendo allo stesso modo in cui sorrideva Blaine. Ryan era il figlio biologico di Rachel e Blaine, eppure non aveva preso nulla da Rachel. Era la copia esatta di Blaine e Kurt non poteva che essere più felice di quello. 
«Sei bellissimo -gli stava dicendo Kurt mentre lo osservava per poi notare il papillon che aveva al collo. Come poteva non riconoscerlo?- Dove l'hai preso quello?»
«Me lo ha dato papà.. aveva detto che potevo prenderlo» il suo tono si era fatto improvvisamente più insicuro, per caso suo padre non voleva che lo mettesse?
«E ha detto bene, ti sta davvero un incanto -lo aveva rassicurato Kurt facendolo tornare a sorridere- Ma mi raccomando, trattalo con cura» il bambino aveva annuito, era salito su una sedia e aveva lasciato un bacio sulla guancia del padre che lo aveva guardato con tono di rimprovero per essere salito sulla sedia, per di più con le scarpe. Ma non fece in tempo a dirgli nulla perché Ryan era corso via ad aprire la porta allo zio che era appena arrivato.
«Okay che ha il tuo DNA, ma doveva per forza prendere la tua odiosa abitudine di salire sui mobili come se fosse una scimmia?» aveva domandato al marito che era scoppiato a ridere per quella domanda.
«Sei stato tu a voler un figlio con i miei geni» aveva ribadito Blaine prima di andare ad accogliere i loro ospiti. Quel natale non era stato diverso dagli altri, avevano pranzo tutti insieme con la loro famiglia allargata. Ryan aveva giocato con Juliette e Megan, rispettivamente figlie di Rachel e Sebastian. Kurt e Blaine avevano passato il loro tempo con i loro familiari e i loro amici. E come d'abitudine dopo pranzo si erano scambiati i regali. Erano rimasti di nuovo loro tre da soli. Ryan era sotto l'albero di natale a giocare con i suoi nuovi giocattoli mentre Kurt e Blaine stavano sistemando la cucina. O meglio, Kurt stava sistemando la cucina mentre Blaine si era perso tra i suoi pensieri ad osservare felice la sua piccola famiglia.
«Dovremmo fare un altro figlio» aveva detto poi, rompendo quel piacevole silenzio e abbracciando il marito da dietro e a Kurt quasi non era caduto il bicchiere di mano.
«Cosa? -aveva domandato voltandosi verso Blaine che lo guardava seriamente, quindi aveva davvero sentito bene- Blaine sei sicuro? Lo sai cosa significherebbe avere un altro bambino in casa?» gli aveva detto, quando Ryan era nato avevano passato mesi e mesi con le mani tra i capelli, avevano trascorso notti e notti insonni tanto da arrivare a credere che non ce l'avrebbero mai fatta, tanto da arrivare a pensare che sarebbero stati dei pessimi genitori. Ma poi, pian piano, avevano imparato a gestire tutto ed erano diventati molto bravi in quello. 
«Mai stato più sicuro. Voglio dare un fratellino o una sorellina a Ryan. E voglio che abbia il tuo DNA questa volta. Voglio che abbia il tuo piccolo nasino perfetto e i tuoi occhi cristallini. Non ti piacerebbe avere un altro bambino?» aveva affermato con tono sicuro Blaine e Kurt aveva sorriso, facendo capire così al marito che la sua risposta era sì, che anche lui voleva un altro figlio con Blaine e che non gli sarebbe dispiaciuto rivedere un po' di se stesso in lui o lei.
«Lo sai che se ci addentreremo in questa nuova strada avremo molto tempo in meno da dedicare a noi due, vero?»
«Puoi star certo che il tempo lo troveremo, così come lo abbiamo trovato con Ryan» aveva affermato Blaine mentre aspettava ancora una risposta da suo marito.
«Ti dico di sì solo se mi prometti che se sarà una femminuccia la chiameremo Tracy -e Blaine aveva riso per quella richiesta per poi annuire e baciarlo- Dobbiamo smettere di prendere queste decisioni durante il natale» aveva detto ancora Kurt circondano il collo del marito con le braccia e baciandolo di nuovo prima che Blaine gli potesse rispondere.
«Tutte le nostre migliori decisioni le abbiamo prese a natale»

  
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