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Autore: Meramadia94    29/12/2021    0 recensioni
[Walker 2021]
Cordell e William hanno una sorella minore, Natalie.
La ragazza desidera con tutto il cuore che le persone attorno a lei siano felici, e decide di aiutare il fratello maggiore a far pace con il grande amore della sua vita.
Proprio quel giorno, Clint West prende in ostaggio tutta la famiglia.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Non ti ho preparato il caffè, perchè mi sembri già abbastanza teso di tuo.- fece Natalie posando sul tavolo una tazza di tisana di tiglio e lavanda -  allora? Cosa c'è che non va?- 
Liam sorrise tiratamente. Si sentiva demotivato e come se avesse perso la guerra prima ancora di arrivare sul campo di battaglia, ed iniziava a chiedersi se non fosse stato troppo frettoloso ed ambizioso nel volersi proporre per la carica di Procuratore Distrettuale all'età di soli trent anni... però non sarebbe riuscito a tenere il muso troppo a lungo, con la sua adorata sorellina. 
Tra lui e Natalie, vi era la stessa differenza di età che lo separava da Cordell. Ed essendo la più piccola, lui sentiva il bisogno naturale di proteggerla. Negli anni in cui Cordell era andato via da casa, per costruire una famiglia sua, e per il suo lavoro da ranger, la piccola Natalie era diventata la sua complice discreta. 
Lei era l'unica a sapere che a sedici anni si era fatto un tatuaggio e che il motivo per cui metteva il dolce vita anche con il caldo torrido di Agosto era per la paura che i loro genitori, come lo avevano messo al mondo, ce lo avrebbero tolto. 
Quando aveva fatto coming out, lo aveva abbracciato dicendogli '' Ti voglio tanto tanto bene'', con due occhioni limpidi e sinceri. 
Ed era stata la prima a sapere della sua intenzione di candidarsi alla carica di procuratore. 
- I commenti alle domande degli elettori sul sito.- fece Liam sorseggiando distrattamente l'infuso. 
Natalie chiuse il portatile del fratello. Come se quel semplice gesto potesse far sparire il problema. 
- Non li hai letti.- 
- Come se servisse leggerli per capire che non ti hanno fatto piacere.- fece Natalie - Non prenderla sul personale. E' la prima volta che corri per una carica politica. Gli elettori non ti conoscono. Se ti conoscessero bene come noi, saprebbero che non potrebbero avere un procuratore migliore.- 
E di questo, Natalie Walker ne era sicura. Di avvocati ambiziosi, preparati, era pieno il mondo... ma quanti di loro avrebbero rinunciato all'offerta di diventare soci di un importante studio legale nella Grande Mela, solo per tornare a casa a prendersi cura dei nipoti appena rimasti orfani di madre ed il padre chissà dove? Quanti aspiranti procuratori o politici in generale, avrebbero mandato a catafascio la propria vita privata, inclusa una bellissima storia d'amore, per fare ciò che era giusto? Gli elettori meritavano di sapere che William Walker non era uno di quelli che s'insediava su una carica, solo per proteggere familiari ed amici. Come aveva insinuato quell'avvoltoio di Byron Santos. 
- Sai cosa dovresti fare?- fece Natalie - Iniziare a farti conoscere un po'. Qualche apparizione pubblica, presentarti agli elettori esattamente come sei, senza maschere. Senza ricorrere a questo.- e nel dir così picchiettò sul portatile - questo coso è freddo. E' morto, e tu sei vivo. Dimostra alla gente che sarai sempre in prima linea quando avranno un problema, che non ti nasconderai dietro ad uno schermo, o a frasi preconfezionate. In altre parole... sìì William Walker.- 
Liam la guardò convinto.
- Sai che hai ragione? Potrei organizzare una piccola conferenza stampa.- 
- Ottimo.- fece Natalie - E. Ti serve un discorso. E fortuna vuole che ad Austin tu sia in contatto con un eccellente scrittore di discorsi politici.-
Liam la guardò esterefatto, e poi rise.
- Ahhhh,quindi era questo l'obiettivo.- fece Liam - hai impostato tutto un discorso sulla mia candidatura per dirmi '' Chiama Bret''.- 
- Dico solo che dovresti tenerti alcune conoscenze strette.- fece Natalie per poi farsi seria - Io voglio solo che tu sia felice.- 
Il destino era stato veramente crudele con la sua famiglia, nell'ultimo anno. 
La moglie di Cordell, Emily, era morta. Ammazzata. Per aver commesso il grave crimine di aver a malapena intravisto un traffico di droga mentre si occupava di rifornire di acqua e cibo persone in difficoltà. 
A seguito di ciò, Cordell era sprofondato in un' inevitabile depressione, che aveva tentato di '' curare'', accettando un incarico sotto copertura che lo aveva tenuto lontano per quasi un anno.
Stella ed August erano ancora provati dalla perdita di colei che non era solo una madre, ma anche la loro confidente ed amica più leale e fidata, quando avevano visto l'unico genitore rimasto radunare armi e bagagli per non tornare o dare segni di essere vivo per Dio solo sapeva quanto tempo, e seppur in modo diverso non avevano fatto niente per nascondere il dolore e la rabbia di essere stati lasciati soli nel momento del bisogno. 
I loro genitori avevano avuto una crisi coniugale, che avevano deciso di non affrontare, per dare ai nipoti uno stralcio di normalità. 
Liam sembrava essersi salvato, vivendo a cinque ore di distanza da quel casino. Aveva una vita sociale, ed aveva ottenuto una promozione che era il sogno di qualunque avvocato, ed un uomo meraviglioso che lo amava, e che li avevano messi a parte poco prima della morte di Emily, dell'intenzione di sposarsi. Poi aveva prevalso l'amore di Liam per la famiglia. Lui e Bret avevano comprato casa ad Austin, in modo da poter essere più vicini a quella situazione familiare sempre più complicata e nel contempo mantenere vivi i loro progetti. Finchè Liam non aveva deciso di mandare tutto all'aria, per Dio solo sapeva quale motivo, raccontando una storiella patetica per farsi lasciare. Il bello era che aveva pure funzionato. 
E poi c'era lei. Quella che tutti in casa vedevano come un cucciolo indifeso da proteggere. I suoi genitori, i suoi fratelli, Bret... persino Stella ed August, che erano almeno in teoria quelli più bisognosi di protezione date le circostanze, sembravano aver timore per lei.
Ed il motivo era semplice.
Sua madre era rimasta incinta di lei quando ormai era sicura che non avrebbe più avuto figli. Dopo la gioiosa incredulità ed il lieto annuncio, erano sorti i problemi. Le minacce di aborto spontaneo. 
Sua madre aveva iniziato a perdere sangue. Molto più sangue di quanto ne avesse, e di quanto potesse permettersi. Finchè un giorno, Bonham non la trovò in bagno, con tutto il pavimento sporco di sangue, urlando a Cordell di chiamare l'ambulanza e ad Emily di non far avvicinare Liam. 
Al pronto soccorso, avevano gelato Abeline con la peggior sentenza che un genitore potesse udire. 
'' Faremo dei controlli più approfonditi, ma dubito che il bambino sia ancora vivo''.
Ed invece era ancora viva. 
Dopo tre mesi in cui Abeline si era imposta l'assoluto riposo, per non nuocere alla creatura che portava in grembo, era nata lei. Ed era sana, grazie al cielo. La sua famiglia lo ritenevano un vero e proprio miracolo, ma l'aborto spontaneo a cui era scampata aveva reso tutti molto protettivi nei suoi confronti.
Quasi come se avessero paura che quel destino che ventidue anni prima l'aveva graziata, ci ripensasse, e tornasse sui suoi passi per portarla via. 
Solo che Natalie non voleva essere vista come una sorta di '' principessina chiusa in una torre d'avorio''. Era più che mai determinata a dimostrare di potersela cavare da sola e di non aver bisogno di qualcuno che le teneva la mano ad ogni passo.
Le era sempre piaciuto aiutare le persone ad essere felici. Si era laureata a pieni voti all'università di Austin in psicologia, ed era attualmente impiegata in un centro di ascolto dove seguiva diverse persone a rimettere la loro vita sui giusti binari. Le piaceva quel che faceva. La faceva sentire utile. Solo che sentiva che la sua famiglia, nonostante non mancasse mai di dimostrarle affetto, non la vedeva ancora come una donna adulta, ma come quella bambina da proteggere prima ancora di venire al mondo. 
Sentiva di dover fare qualcosa di importante, per dimostrare una volta per tutte, che ormai era cresciuta. 
Voleva aiutare Liam a recuperare la felicità a cui aveva deciso di rinunciare. 
Motivo per cui aveva spedito un messaggio a Bret chiedendogli di venire al ranch in modo da poter dare una mano con una certa faccenda. Confidava nel fatto che Liam e Bret, lavorando assieme alla campagna del primo, avrebbero ricordato i tempi felici, e che avrebbero trovato tempo e modo di parlare. Magari come due adulti. 
- Ma io sono felice, Natalie.- 
- Liam, per favore. Non sei mai stato bravo a dire balle.- 
Sentì la porta aprirsi.
Strano che Bret fosse già lì.
- CORDELL???- 
La voce alterata di Hoyt la fece correre nell'atrio. 
- Hoyt, ciao...- 
- Ehy...- fece il biondo tranquillizzandosi - Ciao, pulce... tuo fratello...?- 
- Sarà qui tra poco.... tutto a posto?- 
- Ho... passato giorni migliori.- 
Non ebbe tempo di chiedergli a cosa si riferisse. Sua madre lo catturò quasi subito, ansiosa di sapere cosa fosse successo a quello che considerava un altro figlio. 
Poco dopo, Cordell e Stella fecero ritorno a casa. E non erano soli. 
C'era una jeep dietro di loro, da cui erano scese delle persone. Armate. 
- Cordell che succede???- urlò Natalie correndo fuori. 
- NATALIE, TORNA DENTRO!-
BANG!
Il dolore che esplodeva e le urla di Stella e Cordell furono le ultime cose che sentì, prima di sprofondare nel buio. 
Forse era vera quella storia che diceva che la vita dava e toglieva in base a come le girava....
  
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