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Autore: ChrisAndreini    01/01/2022    0 recensioni
[Seguito di Corona Crew, che si consiglia di leggere prima]
Cinque anni dopo la fine di Corona Crew, la situazione nel gruppo è per certi versi cambiata, per altri rimasta costante:
Felix e Mirren sono felicemente sposati e stanno concludendo le pratiche per adottare;
Max e Veronika sono a pochi passi dal potersi ufficialmente sposare;
Amabelle e Petra convivono e lavorano;
Diego e Clover sono pronti per uno stage lavorativo in Africa;
Mathi e Denny hanno due lavori piuttosto importanti, in città diverse;
Mentre Norman sta scalando la vetta della sua azienda.
Tutto sembra rose e fiori, vero?
Peccato che gli imprevisti siano sempre dietro l'angolo, quando si parla della Corona Crew. E il matrimonio reale, dove vige la legge di Murphy che prevede che tutto ciò che può andare storto andrà storto, è solo il culmine di nove mesi pieni di problemi per tutti.
Tra coppie che non stanno più insieme, chi vuole un figlio e chi non si sente pronto, routine che inizia a stare stretta, solitudine, doveri che allontanano dai propri principi, terzi incomodi e spie uscite di prigione per vendicarsi, questo potrebbe essere l'anno più difficile per la Corona Crew.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Corona Crew'
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Prologo

Domenica 4 Maggio 

Norman non era stato a molti matrimoni, doveva ammetterlo. Non aveva molti amici, né parenti più grandi di lui, e in generale non aveva mai capito l’appeal dei matrimoni, forse perché era aro-ace, forse perché i pochi ai quali aveva partecipato non erano andati benissimo o erano stati piuttosto noiosi. L’ultimo, ad esempio, quello di Mirren e Felix, due dei suoi più cari amici, era stato della prima categoria, e si era concluso con la torta distrutta e grasse risate da parte dei due sposi che erano semplicemente felici di essersi sposati.

Mah, Norman non capiva davvero l’appeal.

Ma aveva grandi aspettative per quel matrimonio: matrimonio reale, all’estero, in una cattedrale storica, ospiti da tutto il mondo, principalmente nobili e celebrità, programmato per circa nove mesi nei minimi dettagli da un team di esperti e dalla migliore wedding planner d’Europa: Nadia Orly. 

Solo che… quando c’era la Corona Crew di mezzo, niente andava mai come programmato… ed era presente l’intera Corona Crew a quella cerimonia… o quasi.

Perché effettivamente mancava una persona piuttosto importante al momento.

-Dov’è lo sposo?! Dov’è lo sposo?! Doveva essere qui venti minuti fa!- si stava lamentando a bassa voce la wedding planner, estremamente agitata, armeggiando con un walkie talkie.

Norman le stava facendo aria con un ventaglio preso in prestito dalla borsa di Amabelle, e si guardava intorno sperando che nessuno stesse ascoltando la conversazione.

-Forse c’è traffico- provò a suggerire, anche se sapeva benissimo che non fosse possibile.

-Non è da nessuna parte! Non lo trovano. La sua camera è vuota e la finestra è aperta e… oddio! Ha cambiato idea?! È scappato?!- Nadia iniziò a farsi prendere dal panico, e a iperventilare. Norman le passò un sacchetto di carta da cui la ragazza iniziò a respirare affannosamente.

-Max Sleefing non è il membro più stretto che ho nella Corona Crew, ma so che non salterebbe mai il proprio matrimonio. Ma se vuoi chiedo a persone che più probabilmente hanno informazioni su di lui, okay?- le propose, accomodante.

-Okay… tu indaghi con la Corona Crew, io indago i nobili… molto molto discretamente- Nadia sembrò rinascere alla proposta di Norman, anche se continuava a respirare nel sacchetto e a chiedere l’aria dal ventaglio, che Norman decise di lasciarle -Che l’effetto Orly mi assista!- esclamò poi, lanciando un veloce supplicante sguardo al cielo, e correndo via agitata, rischiando di cadere a terra.

Norman sospirò, e iniziò la propria indagine.

Il suo obiettivo era cercare Clover, la migliore amica dello sposo e damigella d’onore… o testimone… Norman non aveva capito esattamente il suo ruolo nel matrimonio, ma era di certo molto informata sulla situazione. E se Max avesse deciso di abbandonare la sua sposa all’altare, di certo l’avrebbe quantomeno detto a lei.

Non che Norman pensasse che Max avesse deciso di mollare Veronika all’altare, soprattutto dopo tutto quello che aveva fatto per arrivare a quel giorno.

Ma… insomma, mai dire mai. E dato che la massima informazione che Norman aveva sui sentimenti romantici era la soap opera Gorgeous, e in Gorgeous le persone venivano costantemente lasciate all’altare nonostante il giorno prima millantassero l’amore più puro della vita per il promesso sposo… insomma, era meglio controllare, per sicurezza.

Ma Clover non si vedeva da nessuna parte.

E neanche gli altri membri della Corona Crew, che erano praticamente gli unici non seduti ai propri posti in attesa.

I primi che Norman trovò furono Felix e Mirren, all’esterno dell’edificio, che sembravano immersi in un’accesa conversazione.

-È esattamente per questo motivo che volevo un cellulare. I cellulari servono a questo! Ad evitare queste situazioni- stava dicendo Felix, ad un passo dal panico.

-Fel, calmati. Sicuramente è tutto a posto, e sai bene che non approvo…- Mirren era più tranquillo, e aveva le mani sulle sue spalle per cercare di calmarlo.

-Siamo all’estero Mirren! Anche un cosino minuscolo che può solo chiamare e inviare messaggi. Un Nokia 360, che ne so! Ma un cellulare serviva!- Felix però non era calmo.

-Tutto bene?- si intrufolò Norman, preoccupato.

-Sì, abbiamo solo un attimo perso di vista…- Mirren cercò di metterci una pezza sopra, ma Felix non lo fece finire.

-Hai visto Nini?! Abbiamo perso Nini! Sono nel panico! Questo posto è enorme! Ci aiuti a cercarla?! Ti prego, Norman!- Felix lo prese per le spalle e iniziò a scuoterlo. Norman non lo aveva mai visto così in ansia.

Mirren sospirò e si affrettò a staccare Felix da Norman.

-Scusalo, sai com’è fatto. Fel, calmati! Sicuramente ha visto qualche animaletto e lo ha inseguito, o doveva andare in bagno, o sta con Petra e Amabelle- provò a calmarlo.

-Non riesco a credere che tu sia così calmo!- Felix lo guardò accusatore -Soprattutto se si trova con Petra e Amabelle!- aggiunse poi, ancora più preoccupato.

-Beh, non la troveremo certo se ci facciamo prendere dal panico in questo modo!- alla fine Mirren sbottò, zittendo il marito.

-Hai ragione. Ho ancora ansia, ma cerchiamola e litighiamo dopo!- Felix accettò la ragionevolezza, e corse dentro la cattedrale.

Mirren sospirò.

-Ci aiuti a cercarla?- Mirren si rivolse a Norman, apparendo molto più preoccupato di quanto si fosse mostrato al marito.

-Terrò gli occhi aperti e se la trovo ve lo faccio sapere subito. Anche se al momento stavo cercando Clover. L’hai vista in giro?- chiese Norman.

-L’ultima volta che l’ho vista era con Amabelle nella zona con le bomboniere, ma dubito sia ancora lì- rispose Mirren, prima di iniziare a cercare all’esterno.

Norman si diresse in fretta verso la zona bomboniere, dove però non sembrava esserci nessuno.

Circa tre secondi dopo, la tovaglia che copriva il tavolo con le bomboniere si mosse, e Norman riconobbe la voce della persona che, sotto al tavolo, l’aveva fatta muovere e si stava lamentando tra sé.

-Amabelle, che fai qui sotto?- chiese, sollevando un lembo della tovaglia e scoprendo la ragazza, che sobbalzò vistosamente urlando e tirando una capocciata contro il tavolo. Per poco non fece cadere buona parte delle bomboniere, ma Norman fu abbastanza rapido da rimetterle in equilibrio.

-Non sto cercando nessun anello!- urlò la ragazza, massaggiandosi la testa e uscendo fuori dal suo nascondiglio.

Per essere un’invitata ad un matrimonio reale era piuttosto malmessa: i capelli erano scompigliati e avevano qualche foglia e fiore incastrato, il vestito era completamente spiegazzato, e non indossava neanche le scarpe.

Norman aveva imparato che con Amabelle era meglio non fare domande, se non si voleva restare invischiato con le sue storie. Normalmente non gli sarebbe dispiaciuto del tutto restare invischiato, ma aveva già un dramma da risolvere, e aveva la massima priorità.

-Meglio così, dato che gli anelli sono un cimelio reale del valore astronomico e perderli sarebbe devastante per Veronika. Piuttosto… hai visto Clover?- Norman chiese l’informazione che gli premeva, cercando di ignorare il pallore sul volto di Amabelle e l’espressione chiaramente colpevole.

-Clo? Nope! Non ho visto nessuno! …no aspetta, sì, l’ho vista! Ma tipo mezzo secolo fa! Non ho idea di dove sia adesso, forse in bagno, o in un angolo a mangiare qualcosa, o seduta da qualche parte. Lo sai che Clover è imprevedibile. Ora scusa ma sono di fretta… non a cercare anelli! Tranquillo! Non ho perso nessun anello!- Amabelle scomparve dalla stanza praticamente strisciando per terra per quanto fosse vicino il suo volto al suolo. Forse non stava cercando anelli, ma era chiaro che cercasse qualcosa (sicuramente anelli). Norman non aveva il tempo di preoccuparsi per lei, ma si segnò che dopo aver aiutato Nadia e aver trovato “Nini”, avrebbe anche offerto il proprio aiuto ad Amabelle.

Sperando di avere abbastanza tempo per fare tutte e tre le cose.

Ritornò alla sua ricerca di Clover, e mentre usciva dalla stanza andò a sbattere contro Petra, che per poco non lo mandò al tappeto.

-Oh, sei tu Norman!- esclamò, tirando un sospiro di sollievo. 

-Oh, quindi non era con te e Amabelle- borbottò Norman, sistemandosi gli occhiali sul viso e ripensando alla ricerca di Mirren e Felix.

-Che?- Petra inarcò le sopracciglia, confusa.

-Niente. Hai visto Clover?- Norman andò subito al punto, sempre più di fretta, e controllando l’orologio.

-No, mi dispiace. Ti aiuterei a cercarla ma sono impegnata al momento- Petra si guardava intorno all’erta, prestando particolare attenzione al pavimento secolare.

-Scommetto non a cercare anelli- scherzò Norman, supponendo che la donna davanti a lui fosse invischiata in qualsiasi cosa stesse facendo Amabelle. Cosa che era anche abbastanza confermata dallo stato disastroso del suo elegante completo.

Petra sgranò gli occhi.

-Come hai…?- iniziò a chiedere, sconvolta -Certo che no! Non ho perso alcun anello!- si affrettò a negare poi, cercando di mantenere la calma ma chiaramente molto agitata.

-Infatti, non volevo supporlo. Beh, buona fortuna a te e io vado a cercare Clover- Norman decise di lasciar perdere, e tornò alla propria ricerca, lasciando Petra alla propria.

Non sapeva bene da dove cominciare, ma Amabelle gli aveva suggerito dei buoni posti da controllare.

Prima tappa: bagno.

Non poteva entrare in quello delle ragazze per ovvi motivi, ma si mise accanto alla finestra e cercò di origliare all’interno. Clover aveva una voce piuttosto riconoscibile e limpida, quindi non sarebbe stato difficile riconoscerla.

Purtroppo sentì altre voci all’interno del bagno. Voci che non gli piacquero per niente.

-Francamente non mi affretterei così tanto se fossi in te, Minni- stava infatti dicendo una voce squillante all’interno.

Norman non la riconobbe, ma io posso dirvi che si trattava di una cugina di Veronika: la duchessa Ottilia von Alten.

-Strano che una delle damigelle della sposa se la prenda con tale calma. Non temi l’imbarazzo di quando cominceranno e tu non sarai al tuo posto?- le rispose irritata un’altra voce che Norman non riconobbe, ma io posso dirvi appartenesse alla contessa Minerva Brûlart, una delle ex compagne di università di Max e seconda più promettente del corso, subito dietro di lui.

-Sempre meglio dell’imbarazzo che proverà Veronika quando si renderà conto che il suo promesso sposo l’ha abbandonata all’altare, anche se dopo quello che è successo ieri se lo dovrebbe aspettare- ridacchiò la prima voce, con malefico divertimento.

-Ma si può sapere di che stai parlando? Max non abbandonerebbe mai la principessa Veronika…- iniziò ad obiettare Minerva, ma la duchessa la interruppe subito, in vena di gossip.

-Ieri hanno litigato di brutto. Li hanno sentiti in tutto il castello. E considerando che Max l’eterno puntuale è in ritardo proprio il giorno del suo matrimonio… sono piuttosto certa che non si presenterà. E visto lo scandalo ce provocherà questa cosa… beh… fortuna che il duca Borsche è già vestito elegante- il tono della duchessa era sempre più eccitato mano a mano che andava avanti.

-Se non fossi membro della famiglia reale potrebbero arrestarti o quantomeno cacciarti per tale mancanza di rispetto nei confronti del futuro re di Agaliria, e potrebbero accusarti di alto tradimento per aver suggerito l’idea che la principessa possa sposare qualcun altro. Sii felice che questa conversazione l’ho ascoltata solo io- rispose Minerva, in tono al contrario completamente impassibile e che non mostrava la sua chiara irritazione a quelle insinuazioni.

Se Clover fosse stata in bagno, Norman era certo che sarebbe uscita proprio in quel momento dal cubicolo per fare una qualche battuta ad effetto che avrebbe terrorizzato Ottilia oltre ogni immaginazione, ma non intervenne, e Norman ebbe conferma che non fosse lì, quindi era il caso di cercarla altrove.

Anche se iniziava davvero a preoccuparsi.

Abbandonò la scena prima di sentire la risposta della duchessa. E non si perse molto a dire il vero.

Decise di dirigersi ai piani superiori, che in realtà sarebbero dovuti essere chiusi al pubblico, ma che potè raggiungere con il pass dello staff che Nadia gli aveva regalato. 

E prima di girare l’angolo verso la zona più isolata della cattedrale, fu fermato sul posto da un’altra voce conosciuta.

-Non è il momento di parlare di questo! Abbiamo già abbastanza cose a cui pensare!- si stava lamentando Denny, il fratello minore di Max.

In effetti Denny era una fonte affidabile quanto Clover circa lo stato fisico dello sposo in quel momento, ma Norman l’aveva escluso dai possibili informatori per non rischiare di turbarlo.

Al momento sembrava parecchio turbato comunque, quindi poteva rischiare.

Ma prima che potesse varcare l’angolo e chiamarlo, la risposta del suo interlocutore lo bloccò sul posto, e capì perché i due fossero nel punto più isolato della cattedrale.

-Lo so Dany ma ti prego, almeno pensaci. Tienimi una porta aperta. Non puoi non provare nulla per me dopo quello che abbiamo passato insieme- disse infatti tale interlocutore, con voce impastata.

-Sei solo agitato per il matrimonio. Non intendi davvero quello che mi hai detto- provò ad obiettare Denny, in parecchia difficoltà.

-So perfettamente quello che intendo e quello che provo. E se te lo sto dicendo adesso è perché non riesco più ad aspettare, né voglio rischiare che dopo il matrimonio tu scappi via. Lo so che non è il momento migliore, ma quali altri momenti potrò avere se non questo per rivelarti i miei sentimenti?!- insistette il suo interlocutore, che sì, se ve lo state chiedendo rimarrà un mistero, per la suspense. E perché io sono sadica.

-Ugh…- Denny iperventilava per lo stress -…hai comunque scelto il momento peggiore. E vorrei ci fosse un modo carino per dirlo, ma la mia risposta è no. E resterà no anche quando me lo chiederai in un momento più consono- alla fine strappò il metaforico cerotto.

-Ma… Dany… aspetta… potremmo…- la persona con lui provò a continuare ad insistere, probabilmente prendendolo per il braccio per non farlo andare via, ma Denny era irremovibile.

-Anche io so perfettamente quello che intendo e quello che provo. Mi dispiace, ma devi lasciarci andare… entrambi- la frase era un chiaro congedo, e prima che Denny potesse giare l’angolo, Norman si affrettò ad allontanarsi da lì, pentendosi di non averlo fatto prima, ma purtroppo troppo pettegolo e incuriosito dallo strano scambio.

Si segnò mentalmente di indagare un po’ con Denny una volta risolto tutto.

…e magari anche fare qualche domanda ben piazzata a Mathi non era una cattiva idea.

La Mathenny, dopotutto, era la sua OTP dopo la Petrabelle.

Ma ship a parte, Norman aveva incontrato quasi tutti i membri della Corona Crew, ma di Clover e Max nessuna traccia.

Con il pass dello staff, Norman decise di dirigersi nella zona organizzativa. Clover, in qualità di damigella d’onore (o testimone, Norman ancora non lo sapeva), era autorizzata a stare lì, e forse aveva preso qualcosa da mangiare nell’attesa.

Fortunatamente, la trovò proprio lì, appoggiata al muro e che fissava il vuoto.

Ma non fece molto caso alle sue condizioni, perché era troppo occupato ad avvicinarsi il più in fretta possibile senza allarmare gli altri membri dello staff di Nadia.

-Clover! Eccoti! Ti ho cercato dappertutto!- l’accolse, in tono basso ma comunque molto enfatico.

-Mmm- Clover non lo guardò. Continuava a fissare un punto all’orizzonte. Sembrava concentrata… ed era leggermente pallida. Ma forse era solo il fondotinta a farla sembrare così. 

-So che è una domanda che può risultare indiscreta, ma tu sei la migliore amica di Max… e il matrimonio doveva cominciare ormai circa quaranta minuti fa… non è che tu sai che fine ha fatto? Tipo… c’è traffico? Ti ha avvertito? Nadia è molto allertata e anche gli ospiti iniziano a preoccuparsi…- Norman cercò di giocarsela bene, ma vista la reazione di Clover, avrebbe potuto essere più diretto, o non parlare affatto.

Perché la ragazza non sembrava degnarlo di molta attenzione.

-È tutto sotto controllo… tranquillo… spero… arriverà… forse… prima o poi… credo- rispose senza alterazioni vocali, come se ogni parola le costasse estrema fatica.

E fu in quel momento che Norman si rese conto delle sue inusuali condizioni. Clover era il membro più stabile della Corona Crew. Forte e determinata davanti ad ogni imprevisto. Se lei era così assente, c’era qualcosa che proprio non andava.

-Clover, tutto bene?- chiese, iniziando a preoccuparsi.

La ragazza sembrò sbloccarsi, e lo guardò.

-Sì, tutto bene. Ho avuto solo… niente di preoccupante! Che mi avevi chiesto?- tornò perfettamente normale, anche se rimase appoggiata al muro.

-Max… arriverà presto? Iniziamo tutti a preoccuparci un po’- ripeté Norman, distrattamente, controllando meglio le condizioni di Clover.

-Sì, sono sicura che stia per arrivare- Clover gli mise una mano sulla spalla, confortante -Non preoccuparti, è tutto…- si interruppe di scatto, e gli strinse bruscamente la spalla così forte che gli fece parecchio male.

-Ow, Clover, cosa…?- Norman provò a sottrarsi alla sua presa, ma Clover era la più forte della Corona Crew, quindi la sua morsa era d’acciaio.

Per fortuna lo lasciò dopo pochi secondi.

-Scusa- scivolò sul muro per allontanarsi da lui e dargli un senso di rassicurazione.

Norman le si avvicinò per farle presente che non era spaventato da lei… più per lei. Non l’aveva mai vista così.

-Sicura che va tutto bene? Vuoi che chiami qualcuno?- si offrì, improvvisamente dandole tutta la sua priorità.

Clover annuì.

-Sì, sì, è solo il parassita che…- si interruppe di nuovo di scatto, e si piegò su sé stessa, tenendosi lo stomaco.

-Clover!- Norman le si avvicinò, sempre più preoccupato.

-Ripensandoci… puoi accompagnarmi all’ambulanza preventiva messa qui fuori?- con il respiro affannoso, Clover finalmente si decise a chiedere aiuto, guardando Norman con un sorriso pieno di panico.

Norman si affrettò ad aiutarla, chiedendosi se la situazione potesse andare peggio di così.

E mentre accompagnava la ragazza verso il medico più vicino, fuori dalla cattedrale, si rese conto che “peggio di così” era praticamente una prospettiva impossibile.

Amabelle e Petra, sebbene in angoli diversi, stavano praticamente devastando la cattedrale alla ricerca di qualcosa di misterioso (che di certo non erano anelli patrimonio della famiglia reale da generazioni); Denny pareva nel mezzo di un attacco di panico; Felix chiamava a gran voce il nome di Nini in mezzo a ospiti confusi; Norman notò per un attimo lo sguardo perduto e ansioso di Veronika nascosta in un angolo che spiava discretamente la sala in cerca del futuro marito; erano quasi un’ora in ritardo, e da una folla nella zona dello staff Norman potè giurare che Nadia fosse svenuta per l’agitazione.

Dai, poteva effettivamente andare peggio. Poteva piovere.

Mentre usciva dalla cattedrale con Clover sottobraccio, le prime gocce iniziarono a cadere sul suolo, da nuvole nere che fino a poco prima Norman non aveva proprio notato. 

Okay, peggio di così non poteva andare!

Eppure, per qualche motivo, Norman non era per niente stupito.

In poco più di sei anni con la Corona Crew, non c’era più niente che potesse stupirlo.

E confidò che l’effetto Norman portasse le cose a sistemarsi da sole.

…o quantomeno che aiutasse almeno un po’. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Quanto tempo è passato!

Beh, per chi ha letto l’ultima storia nella raccolta Life Bites il tempo è stato poco, ma per chi è rimasto al finale di Corona Crew, è passato un sacco! 

Avevo anticipato che a Gennaio avrei ricominciato a scrivere dei miei ragazzi, e infatti vi auguro l’anno nuovo con questo piccolo prologo per Corona Crew 2: Royal Wedding, ma purtroppo porto anche una notizia meno positiva.

Infatti ho deciso di non aggiornare la storia fino ad Agosto. Prima di urlarmi contro, lasciatemi spiegare…

Ho già organizzato, circa, tutti i capitoli della nuova storia, e sebbene abbia lo stesso stile di Corona Crew, e una struttura simile basata sul tempo che passa, ho deciso che per questa storia ogni capitolo racconterà una settimana della vita del gruppo. Alcuni capitoli saranno più lunghi, altri forse più corti, e il giorno del matrimonio sicuramente lo dividerò in più capitoli, ma pensavo di dividerlo così.

“E allora perché aggiornare ad Agosto?” potreste chiedere.

Perché avevo intenzione di portarmi avanti con i capitoli, e pubblicare un capitolo alla settimana in live… circa.

Come un diario.

E questa lunga attesa mi permetterà di avere una storia coesa e ben scritta che eviterà il più possibile i buchi di trama o le incongruenze, spero, perché potrò tornare indietro e cambiare prima della pubblicazione :D

Ma tranquilli, non resterete senza Corona Crew per cinque mesi e mezzo, dato che continuerò ad aggiornare la raccolta Life Bites che potete trovare sia su EFP che su Wattpad con AU eventuali, missing moments sicuri, e soprattutto eventi piuttosto importanti che capitano durante il time skip di cinque anni. Ho già pubblicato la proposta di matrimonio Ferren e il primo giorno di accademia di Max, ma sono in programma anche un piano da matchmaker di Clover, Denny che trova un nuovo lavoro, e uno stage attoriale di Amabelle. Senza contare le cronache dell’Accademia di Agaliria e altri momenti fluff tra i personaggi che potrete anche richiedere voi nei commenti.

Insomma… su Life Bites la storia non si ferma mai.

E sì, lo sto spammando un sacco, scusate.

Passando oltre, spero che il capitolo, sebbene breve e un po’ confuso, vi sia piaciuto. Nel prossimo si tornerà indietro di poco più di nove mesi *wink wink* e si ricapitoleranno i fatti che hanno portato a quella situazione.

Tipo… come mai Norman è così amico della Wedding Planner? Chi è Nini? Che stavano cercando Petra e Amabelle (che sicuramente non erano anelli)? Con chi stava parlando Denny? Cosa è successo a Clover? E soprattutto… che fine ha fatto Max?!

Sono aperte le teorie ;)

Vi auguro un buon anno nuovo sperando che sia meglio del precedente per quanto riguarda altri tipi di corona, e in generale buone feste a tutti!

Un bacione e alla prossima :-*

   
 
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