Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: pattydcm    02/01/2022    0 recensioni
Fox non si sarebbe mai aspettato che il suo incarico sotto copertura sarebbe stato del tutto messo in secondo piano dall'arrivo di Mirco Neigo nella sua vita. Il giovane, infatti, lo coinvolgerà in un'avventura ai limiti della realtà, portandolo a diventare la guida vivente di un guardiano di anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non si stupisce nel ritrovare il bancone della reception deserto quando le porte dell’ascensore si aprono al piano. Anna si è unita ai giornalisti che stanno formando un capannello attorno alla sua isola al centro della quale troneggia Mirco Neigo. Oggi non indossa il completo blu notte con tanto di cravatta nera annodata al collo che ieri lo rendeva simile al diafano protagonista di un manga giapponese e il suo sorriso è molto meno luminoso. E’ possibile che il caloroso benvenuto offerto dai colleghi gli abbia già tolto parecchie energie, oppure è bastata la sola presenza di Vanessa, appoggiata alla scrivania nella posa plastica che è solita assumere quando vuole essere seducente, ad avergli fatto passare la voglia di ridere. Distrattamente la curatrice de ‘La posta del cuore’ volge lo sguardo verso Fox e il sorriso muore anche sulle sue labbra.
<< Oh, ecco il giornalista delle sagre! >> esclama rimettendosi in piedi. Saluta svelta il ragazzo e si allontana per tornare alla sua postazione, seguita a ruota dal resto dei colleghi che badano bene a non incontrare il suo sguardo.
<< Buongiorno, signor Rossi. Sono felice che sia arrivato, stavo per esaurire le scorte di sorrisi di cortesia >> lo accoglie il ragazzo sollevato.
<< Io non ho mai neppure provato a procurarmele. Ma penso che i rubricanti te lo abbiano detto >>.
<< I rubricanti? >>.
<< Il mio personale modo di chiamare i colleghi alle nostre spalle >> spiega, buttando appena la testa indietro. Il ragazzo ride ripetendo tra sé questo aggettivo che sembra piacergli parecchio.
<< Mi hanno detto che tra tutti i curatori che ha avuto questa rubrica lei è quello che se ne occupa da più tempo >> dice, sedendosi sulla sedia recuperata per lui dal magazzino scorte.
<< Chiamami Valerio e dammi del tu. Non sono poi così vecchio >> dice, scoccandogli un’occhiataccia. << Immagino ti abbiano detto anche come mai non sono scappato >>.
<< Veramente a me interessa di più sapere perché gli altri lo abbiano fatto >>.
In un settore come questo la maggioranza delle persone che lo compone è più interessata a scavare nella vita privata di chi fa una scelta piuttosto che ad indagare il perché questa sia stata compiuta. Questo ragazzino, invece, si è posto fin da subito la domanda più importante e sembra proprio che non gliene freghi nulla di tutte le cose poco felici che gli sono state dette riguardo al suo nuovo tutor. Sì, potrebbe davvero essere un osso duro.
<< Cosa ne pensi della ‘Visitato per voi!’? >> gli chiede appoggiandosi allo schienale della poltrona.
<< Penso che sia tecnicamente eccellente, ma che manchi del brio necessario ad un reportage di viaggio >> risponde sincero. << Il lettore dovrebbe terminarne la lettura sentendosi incuriosito dall’avvenimento presentato e desideroso di farci un salto alla prossima occasione. Così com’è, invece, chi legge ha molte informazioni riguardo al prodotto, ma sulla sagra ne sa quanto prima >>.
Mirco continua a guadagnare punti, ponendo l’accento proprio sulla nota stonata di questa rubrica di viaggi ed è anche sinceramente curioso di capire perché le sia stato dato un taglio simile. Fox non può certo dirgli che è stata creata con l’unico scopo di permettere a Mendez di concedere spazi pubblicitari all’apparenza gratuiti dietro i quali, invece, si cela un giro di danaro mica male.
<< Purtroppo il direttore così la vuole e io così gliela devo presentare >> gli dice, alzando le mani.  << Questa rubrica è stata ideata con lo scopo di favorire il turismo nei piccoli centri e angoli d’Italia dimenticati da Dio. Se la “Insieme a te!” è diventata una leader nel settore lo deve anche alla ‘Visitato per voi!’, ma il numero di lettori per noi non è salito. Ad oggi siamo il fanalino di coda di questo settore proprio a causa di ciò che tu stesso hai evidenziato >>.
<< Per questo i colleghi sono scappati da qui in passato? >>.
<< No, fosse per quello sarebbe da pazzi mollare. Dove altro troveresti l’opportunità di girare l'Italia e per giunta pagato? >>.
In effetti, chi rinuncerebbe ad una simile opportunità? Peccato che l'amministrazione rimborsi solo le spese di viaggio e pernottare in un hotel a proprie spese per tre settimane vorrebbe dire giocarsi lo stipendio. Per questo il curatore della rubrica si ritrova obbligato a chiedere ospitalità agli organizzatori delle tre sagre che l’ufficio relazioni con il pubblico ogni mese seleziona, pescandole dai numerosi inviti che puntualmente riceve. Purtroppo, le condizioni di vitto e alloggio che le Pro Loco propongono il più delle volte sono pessime e sono state queste a spingere i curatori precedenti a scappare via esasperati e stanchi. Valerio Rossi riesce a sopportare la situazione solo grazie alla sua navigata capacità di adattamento. Inoltre, gioca a suo favore il fatto di non avere un vero e proprio articolo da scrivere ma solo lo stesso pezzo al quale apportare poche modifiche di volta in volta, come indicato dalle rigide direttive di Mendez.
<< Devo in qualche modo arrivare a fine mese e questo passa il convento. Voglio essere sincero con te >> dice appoggiando i gomiti sulle ginocchia. << Io posso spiegarti come funziona questa rubrica che gestisco a mia volta da soli sei mesi e portarti con me in giro per l’Italia, ma non credo che quel che faccio sia anche solo minimamente paragonabile al lavoro di un vero reporter di viaggi >>.
Il ragazzo annuisce inarcando, però, un sopracciglio, segno evidente di quanto non lo stia per nulla prendendo sul serio. Appoggia a sua volta i gomiti sulle ginocchia e prende un lungo respiro.
<< Senti, mi rendo conto di essere stato per te come un fulmine a ciel sereno. I rubricanti hanno detto che sei un tipo riservato e immagino che scoprire di dover tra pochi giorni partire per i tuoi viaggi condividendo con uno sconosciuto tutti i tuoi spazi vitali ti abbia infastidito. Ti prometto, però, che cercherò di starti il meno possibile tra i piedi. Quindi puoi smetterla di tentare di terrorizzarmi >>.
 “In effetti era proprio ciò che avrei voluto fare” conviene Fox, che deve segnare un altro punto a favore dell’acume del ragazzo. "Con tutti gli incompetenti freschi di laurea che vogliono diventare giornalisti doveva capitarmi tra i piedi proprio un tipo intelligente e perspicare come te” pensa, passando sconsolato la mano tra i capelli.
Sì, potrebbe essere difficile mantenere viva la sua copertura dinanzi a un simile elemento. Per quanto sia preparato, portare in scena Valerio Rossi ventiquattro ore su ventiquattro è qualcosa di troppo grande persino per lui. Certo, Mirco ora aveva drizzato le antenne perché stimolato dagli input forniti dai colleghi e non è detto che sarebbe così attento per tutto il resto del tempo. Questa potrebbe forse essere la sua salvezza.
Resta il fatto che ho un motivo in più per non poter rientrare nel caso finchè ti avrò tra i piedi, maledizione” conviene, abbozzando un sorriso per fingersi imbarazzato per essere stato scoperto.
Richiama dal desktop del pc il file inviato dall’Ufficio relazioni con il pubblico nel quale sono indicate le sagre che visiteranno questo mese. Mirco annota sulla sua agenda con una scrittura chiara e lineare le date e le relative mete e scosta continuamente con piccoli cenni del capo il ciuffo che gli ricade sulla fronte.
Andiamo bene: mi danno già ai nervi i suoi movimenti stereotipati” nota Fox obbligandosi a non sbuffare. Sente, però, il bisogno di muoversi da lì per evitare di dare modo all’intero settore rubriche di conoscere chi si celi dietro la maschera del giornalista delle sagre.
<< Che ne dici di spostarci in area ristoro? Tanto non abbiamo nulla da fare >> chiede al ragazzo.
Questi resta sorpreso dalla sua proposta, ma annuisce alzandosi in piedi a sua volta. Con passo svelto, Fox percorre il corridoio, prende le scale e sale su fino al secondo piano. Ignora lo sguardo curioso della receptionist, prontamente avvertita dei loro movimenti, e cammina svelto verso la sala ristoro. È felice di trovarla vuota, cosa che dava quasi per scontata dato che tutti gli altri colleghi sono più che impegnati sui loro pezzi.
Si avvicina al distributore delle bibite e lo alleggerisce di una bottiglia di acqua naturale. Sta per svitarne il tappo quando lo stomaco gli si chiude gettandolo in uno strano senso di allerta.
Ma che diavolo mi prende?” si chiede guardandosi attorno convinto che qualcosa di terribile possa accadere da un momento all’altro.
Mirco è rimasto fermo davanti alla porta ormai chiusa alle sue spalle. Ha lo sguardo spento e perso nella contemplazione di un punto sul pavimento.
<< Tutto bene? >> gli chiede piazzandosi davanti a lui che, però, sembra proprio non vederlo. << Ehi, Neigo, dico a te! >> insiste, colpendogli la spalla con la mano.
Quel semplice contatto riporta il ragazzo alla realtà, ma ora sembra nervoso, sospettoso e per nulla a suo agio. È come se varcata la soglia di questa stanza Mirco Neigo sia cambiato del tutto. Via il sorriso fastidioso, via il visetto da bambino innocente al quale non si darebbero mai ventiquattro anni.
<< Non stai bene >> sentenzia Fox porgendogli la bottiglia d’acqua.
<< Non ho fatto colazione stamattina >> borbotta il ragazzo, prendendone distrattamente un sorso.
“Sta mentendo” deduce, ma decide di tenere la cosa per sé e stare al suo gioco. Va al distributore dei gelati e ne fa ritorno con un biscotto farcito di crema e cacao che gli consegna. 
<< Ti ringrazio >> dice Mirco scartando il biscotto. Ha la fronte imperlata di sudore, cosa alquanto curiosa. Al primo piano, dove il caldo torrido regna sovrano, appariva lindo e pulito. Qui, dove si sta tremendamente bene, invece, sta sudando.
<< Va meglio? >>.
<< Cosa? >> ribatte il ragazzo, che sembra essere stato distolto da un importantissimo pensiero.
<< Ti ho chiesto se stai meglio >>.
<< Oh sì, sì, grazie. Scusami, ma cosa intendevi prima, quando hai detto che non abbiamo nulla da fare? >> chiede, portando il discorso strategicamente altrove.
<< Quel che ho detto: non abbiamo nulla da fare >>.
<< E il pezzo sui viaggi dai quali sei tornato ieri? >>.
<< Guarda che non ti stavo prendendo in giro. Non c’è da scrivere nessun pezzo. Devo solo mettere i nominativi di coloro ai quali abbiamo fatto pubblicità questo mese al posto di quelli del precedente e cambiare nomi e luoghi delle sagre. Il resto è praticamente invariato. Tanto, quale differenza vuoi che ci sia tra una sagra e l’altra? Sono sempre opportunità per mangiare, bere e divertirsi, per chi ci riesce >>.
<< Allora cosa fai di solito? >>.
<< Niente! >> .
Mirco non riesce a credere alle sue parole. Lo fissa a lungo, col gelato che lentamente gli si scioglie tra le mani.
<< Nella redazione di ‘Paesi e uomini’ mi avevano riempito di lavoro all’inverosimile . A quanto pare non farò la vita del praticante sfruttato qui! >>.
<< Oh, non da me di sicuro >> dice, posando il volto tra le mani a coppa. Mirco, sospira e appoggia a sua volta i gomiti sul tavolo e la guancia sulla mano sinistra.
Uno spiacevole silenzio cala tra di loro. Il ragazzo da l’idea di aver finalmente capito quanto assurda sia la rubrica alla quale lo hanno assegnato, ma non ha davvero nessuna alternativa. L’unica cosa che potrebbe fare per ritrovarsi in un settore di sua competenza sarebbe quella di rinunciare all’incarico e ricominciare l’intero praticantato da capo altrove. Al suo posto, però, anche Fox si accontenterebbe di questa soluzione seppure lontana da ciò che è di suo interesse, giusto per poter concludere il percorso, sostenere l’esame di stato e potersi finalmente dedicare a ciò che più lo aggrada.
<< Quindi se ho ben capito, tu non puoi scegliere le mete, non puoi scrivere il pezzo come vorresti perché ingabbiato dalle rigide direttive del direttore… praticamente devi solo fare presenza e sopravvivere ai luoghi nei quali volta per volta ti mandano >>.
<< Tristemente vero >> sospira, mettendo su la miglior espressione affranta che Valerio Rossi ha in repertorio.
<< Mi rendo conto che te ne fai davvero poco di un assistente >> sussurra Mirco, alzando appena gli occhi a incontrare i suoi.
<< Per quanto riguarda il lavoro qui e sul campo in effetti sì. Però, dai, ci smezzeremo le ore di guida. Ti assicuro che quello è un aiuto molto bene accetto >> gli dice, intenerito dal suo sconforto.
Il ragazzo, però, non prende per nulla bene questo suo tentativo di tirargli su il morale. Abbozza, infatti, un sorriso imbarazzato e si allontana da lui fino ad appoggiare la schiena contro lo schienale della seggiola.
<< Sì, ecco… era proprio di questo che avrei voluto parlarti >> sussurra strofinando nervoso una mano contro l’altra.
<< Ti hanno tolto la patente! >> esclama cogliendolo di sorpresa. Mirco, però, scuote il capo sempre più imbarazzato e tentenna a lungo alla ricerca delle parole giuste con le quali spiegarsi. Fox, però, è già troppo nervoso per rispettare i suoi tempi.
<< Senti, non puoi dirmi che sei stato capace di prendere due lauree nello stesso numero di anni, entrambe col massimo dei voti e a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, ma di non essere stato in grado di superare l’esame di guida! >>.
Il ragazzo si sgonfia come un palloncino e Fox si rende conto di essere stato troppo se stesso nel manifestare il suo disappunto. In fin dei conti, è pieno il mondo di persone geniali nello studio che poi si perdono in un bicchier d’acqua nelle mansioni pratiche e Mirco potrebbe appartenere a questa categoria.
<< Ho esagerato, scusami >> gli dice, rimettendo la maschera. << E’ che, dal momento che dici di voler fare del viaggiare il tuo lavoro, ho dato per scontato che tu avessi la patente  >>.
<< Io l’avrei anche presa >> ribatte indispettito. << Anzi, se potessi correrei a fare l’esame pure domani perché so guidare >>.
<< Allora cosa te lo impedisce >> gli chiede, colpito da questa informazione.
Il ragazzo tentenna ancora un po’ e poi, dopo un lungo sospiro, la rassegnazione si impossessa del suo viso imberbe. Questo repentino mutare del colore emotivo sul suo volto chiude lo stomaco di Fox ed ecco che di nuovo la sensazione di allerta giunge a scuoterlo da capo a piedi.
<< Sono epilettico >> gli dice guardandolo appena.
Mille spilli infuocati pungono tutti insieme la sua pelle pallida. Queste due semplici parole hanno il potere di togliergli il fiato e paralizzarlo sul posto. Fox non può pensare di dover viaggiare e trascorrere intere giornate e nottate con lui. L’istinto lo invita a scappare il più lontano possibile per poter uscire da questo stato di allerta nel quale è caduto.
Mirco gli scocca appena un’occhiata curiosa prima di tornare all’interessantissima macchia di caffè che sta esaminando sul tavolino.
<< Scusami, non volevo turbarti >> sussurra. << Non ci ho dormito la notte pensando a come dirtelo. Ammetto che avevo pure preso in considerazione di inventarmi una scusa, ma trovo che non sia corretto. Avevo immaginato che avresti avuto piacere di smezzarci le ore di viaggio e, credimi, mi spiace davvero tanto non poterti essere utile neppure per questo >>.
Abbozza un sorriso che, però, subito scompare quando torna a guardarlo in viso. Non deve avere la più conciliante delle espressioni in questo momento, ma non può farci proprio nulla. La maschera è caduta del tutto.
<< Non voglio che pensi io sia il tipo che da addosso a chi sta male, ma ci ritroveremo a viaggiare su strade isolate e dimenticate da Dio e a sostare in paesi lontani ore da ospedali decenti. So che se dovessero mandarti via da questa rubrica ti ritroveresti a ricominciare tutti e diciotto i mesi di praticantato da un’altra parte, però vorrei capissi che stiamo rischiando di fare una vera pazzia. Io non me la sento di viaggiare col timore di vederti stramazzare al suolo da un momento all’altro e di non riuscire a darti le cure necessarie >>.
Si alza di scatto dalla sedia, scosso da quanto ha appena detto.
Non ho nessuna intenzione di assistere impotente alla tua morte” pensa e subito scuote il capo a scacciare i ricordi che veloci si accavallano gli uni sugli altri agli occhi della sua mente.
Cammina verso la porta intenzionato ad andare da Renzi, metterlo a conoscenza di questa cosa e tirare una linea sul nome di questo ragazzo e poco gli importa di come la prenderà Gray Stone. Ora ha un motivo più che valido per mandarlo via.
<< Aspetta, Valerio! Fammi spiegare, per favore >> lo supplica Mirco, bloccandogli la strada. << Mi rendo conto della situazione e ti garantisco che non sono uno sprovveduto. Ho le mie medicine e non dimentico mai di prenderle e poi io non ho le convulsioni. Nel mio caso è come se mi mettessi in stand by >>.
<< Cosa? >> esclama Fox stupito. Ha sempre associato all’epilessia la sola forma alla quale purtroppo ha molte volte assistito e non riesce ad immaginarsene nessun’altra.
<< Resto imbambolato per alcuni minuti per poi riprendermi e tornare quello di sempre >>.
<< Come ti è successo appena sei entrato qui dentro? >>.
<< Sì, proprio così. Questa è durata poco. A volte arrivo al minuto, raramente ai due >>.
<< Quindi il sudore, il pallore e l’irrequietezza sono conseguenza della crisi >>.
<< Te ne sei accorto? >>.
<< Certo. E’ il mio lavoro >> risponde e il ragazzo impallidisce.
Mirco non può saperlo, ovviamente. Ai suoi occhi si è mostrato come un giornalista che prende ciò che gli viene proposto, convinto di non poter ambire a null’altro. Forse per questo ora lo guarda con sospetto.
<< Senti, Valerio, non ho mai avuto problemi sul lavoro. Se non ci credi informati, fa tutte le ricerche che ritieni necessarie. Io non vedo l’ora di lavorare sul campo, anche se la ‘Visitato per voi!’ fa sinceramente schifo! In questo anno mi è stato ripromesso più volte, ma l’occasione non è mai arrivata. Ammesso che ci fosse davvero >> sospira affranto. << So bene di non essere… di essere più fragile di voi. Per favore, aiutami a portare a termine questo percorso >>.
Le mani di Mirco strette a pugno mostrano la tensione alimentata dal timore di essere rifiutato e dal bisogno di avere qualcuno che creda nelle sue capacità nonostante la malattia. Agli occhi di Fox, il volto deciso del ragazzo si trasforma in un altro più giovane ma ugualmente determinato nella medesima richiesta. Li chiude forte per scacciare quello strano scherzo della mente. Non vuole lasciarsi andare ai ricordi dolorosi che stanno spingendo per tornare a galla. Gli dispiace per lui e ammira il fatto che abbia preferito raccontargli la verità piuttosto che ripiegare su una bugia. Di problemi, però, ne ha già a bizzeffe e di caricarsi anche quelli di un altro non ne ha proprio voglia.
Un capogiro lo coglie di sorpresa. Mirco gli si avvicina intenzionato a sostenerlo, ma lui lo allontana. Chiude gli occhi nel tentativo di riprendersi e quando li riapre si ritrova nella radura perfettamente circolare del suo sogno. Il terribile bambino pallido è nuovamente lì, fermo dall’esatta parte opposta alla sua. Lo tiene agganciato a sé con i suoi occhi scuri che ora sono minacciosi. Le strane domande che gli ha posto si accavallano le une sulle altre, divenendo un vociare doloroso e incomprensibile che sembra volergli fare esplodere la testa da un momento all’altro.
<< Chi sei tu? Perché mi fai questo? >> gli chiede.
Il ragazzino, però, non risponde. Vola veloce verso di lui e come un fantasma lo trapassa, pungendolo col suo gelo. Il terreno sotto i suoi piedi scompare e Fox cade nel nero pece che lo circonda, finchè qualcuno non gli afferra le gambe. Un calore improvviso le avvolge e da lì si propaga al resto del corpo, riportandogli alla memoria gli episodi più tristi e angoscianti della sua vita. Spaventato a morte come da troppo tempo non gli capitava di essere, Fox chiude forte gli occhi nella speranza di sottrarsi a queste immagini.
Quando li riapre la luce torna a ferirlo e lontana sente una voce familiare. Prende grandi sorsate d’aria nelle quali percepisce la dolcezza della vaniglia ed è il volto di Ylenia quello che a poco a poco mette a fuoco.
<< Stavo per mandarlo a chiamare aiuto >> dice la ragazza, che con la mano fresca gli accarezza il viso imperlato di sudore.
<< Cosa è successo? >> biascica, sentendo il corpo pesante e spossato.
<< Hai iniziato a barcollare e poi sei caduto giù >> dice Mirco, che scorge impegnato a tenergli le gambe verso l’alto. << Per fortuna lei stava entrando qui e ti ha soccorso >>.
<< Credo tu abbia avuto un calo di pressione. Sei pallido come un cadavere  e gelido, anche >> dice massaggiandogli energeticamente le braccia. << Appoggia le gambe su quella sedia e prepara un bicchiere di acqua e zucchero, per favore. Tanto zucchero >> chiede al ragazzo, che esegue l’ordine senza farselo ripetere.
Un bicchiere di plastica gli viene premuto contro le labbra e l’acqua che beve è talmente dolce da dargli la nausea. Nonostante Ylenia insista affinchè resti sdraiato, Fox si mette a sedere. Viene forzato a bere dell’altra acqua zuccherata e lo fa solo strappando la promessa di potersi, poi, alzare in piedi. Proprio quando torna dritto sulle sue gambe, la porta dell’area ristoro si apre e Vanessa ne fa capolino.
<< Sapevo che ti avrei trovato qui! >> strilla, rivolgendo tutte le sue attenzioni a Mirco dal quale corre. << Stiamo andando in pausa caffè al Break qui all’angolo. Ti unisci a noi, vero? >> gli domanda, sbattendo le lunghe ciglia finte. Il ragazzo volge lo sguardo a Fox, obbligando la donna a prenderlo in considerazione.
<< Non ho interrotto nulla, vero? Non sareste qui, altrimenti >> sottolinea ridacchiando.
<< Nulla >> conferma questi, ancora intontito.
Vanessa non perde tempo a trascinarlo fuori dall’area ristoro. Il ragazzo gli rivolge uno sguardo disperato, ma Fox non ha alcuna intenzione di muovere un dito per aiutarlo. Ha già troppi problemi nel cercare di capire cosa diavolo gli sia successo.
<< Mi spiace per lui >> sospira Ylenia addolorata.
<<  Ha da farsi le ossa e Vanessa è un’ottima palestra >> ribatte lasciandosi cadere su una delle seggiole. << Sono felice sia arrivata tu prima di lei. Sarebbe stata ben felice di andare dicendo in giro che il giornalista delle sagre è talmente sconvolto dal nuovo incarico da svenire >>.
 << Non ti offendere, ma in effetti sei parecchio sconvolto >> dice la ragazza sedendosi di fronte a lui.
<< E’ per quel che mi ha detto >> sussurra, passando le mani sul volto.
<< Cosa ti ha detto? >>.
Ha parlato troppo. La situazione è più preoccupante del dovuto se lo porta a dimenticare di dover indossare la maschera di Valerio Rossi. Se Gray Stone venisse a conoscenza di quanto sta accadendo inizierebbe a pensare non sia più in grado di portare avanti l’inchiesta e potrebbe decidere di passare al piano B. Dopo tutti i sacrifici che ha fatto in questi mesi non sopporterebbe un tale smacco.
La sua informatrice inconsapevole lo osserva preoccupata e per la prima volta si sente in colpa nei suoi confronti. Non ci ha pensato due volte a soccorrerlo e sa che terrà per sé quanto accaduto. Lui, invece, non può renderle il favore raccontandole cosa davvero lo abbia mandato in crisi. Non solo perché la metterebbe a conoscenza di uno dei traumi che hanno segnato la sua vita, ma anche perché se ne parlasse in questo momento sente che potrebbe esplodere e non può permetterselo.
<< Mi ha detto di essere epilettico e… non pensare male di me, ma è una grossa responsabilità quella di viaggiare con una persona malata e io… non me la sento. Quando siamo entrati qui è rimasto imbambolato per alcuni secondi. E’ stato davvero impressionante >>.
<< Si è… imbambolato? >>.
<< Sì. Mi ha detto che le sue crisi sono catatoniche e non convulsive. Io non sapevo neppure che esistessero quelle catatoniche e ti assicuro che sono impressionanti. Ha detto che durano pochi secondi, ma… che ne so? Viaggiare potrebbe peggiorare le cose e nei paesi che visitiamo non ci sono ospedali decenti. Purtroppo, sono costretto a mettere Renzi a conoscenza della situazione >>.
Ylenia sospira e distoglie lo sguardo dal suo. E’ chiaro quanto stia giudicando insensibile e vigliacco Valerio Rossi. Sebbene fino ad ora non gli abbiano creato alcun problema le considerazioni dei colleghi, il modo in cui questa ragazza si allontana piano da lui lo porta ad odiare il personaggio che sta portando in scena.
<< Posso immaginare il tuo timore. È fondato, dato che sai meglio di chiunque altro in che condizioni ti ritrovi a vivere. Però… >>.
Ylenia sospira di nuovo e quando alza gli occhi a incontrare i suoi sono talmente sinceri da fare sentire Fox l’ultimo degli stronzi.
<< Io l’ho incontrato qui oggi per la prima volta, ma ho sentito dire di quanto sia euforico all’idea di partire. Sembra tenerci davvero a questo lavoro, non solo per concludere il praticantato e poter tentare l’esame di stato. Non avrebbe nessun altro posto dove realizzare il suo sogno, Valerio. Potresti dargli la possibilità di un primo viaggio insieme e poi, se la situazione dovesse risultare essere disperata come temi, potresti invitarlo ad essere lui stesso a chiedere un ulteriore trasferimento o a mollare Mendez e ricominciare tutto da capo altrove >>.
Fox si rende conto di aver sbagliato. Se le avesse detto di aver perso una persona cara a seguito di una crisi epilettica che l’ha portata a morire tra le sue braccia, forse Ylenia avrebbe reagito diversamente. Proteggere la sua copertura questa volta lo ha portato a cadere nel senso di colpa.
La ragazza, infatti, ha posto l’accento sul sogno che Mirco non potrebbe realizzare se lui rendesse pubblica la sua malattia. Fox sa bene quanto sia frustrante non poter raggiungere i propri obiettivi quando il destino si accanisce contro il corpo. Sa anche quanto sia importante per chi è affetto da una malattia cronica trovare qualcuno che creda nelle sue capacità e che gli dia una possibilità. Lui, però, sta conducendo un’inchiesta ed è questa la cosa più importante. Solo al sentirgli dire di essere epilettico ha avuto questo strano mancamento e ora si ritrova con la testa invasa da ricordi che sta tentando con tutto se stesso di reprimere. Questo ragazzo non rischia solo di impedirgli di portare avanti il suo lavoro con la sua sola presenza, ma anche di farlo cadere nuovamente nel dolore.
Si è trovato spesso a dover ‘spezzare cuori’ per portare a termine un’indagine. Questa volta, però, non riesce a zittire la voce della sua coscienza. Il modo in cui Ylenia continua a guardarlo, poi, non lo aiuta per nulla. C’è speranza nel suo sguardo e fiducia, anche, cose che Valerio Rossi non merita. Non è lui, però, che annuisce facendo fiorire uno splendido sorriso sulle labbra della collega.
<< Penso che Neigo ti debba un favore >> dice facendola ridere.
<< Mi assumo le responsabilità di quanto potrà accadere. Che ne dici se diamo fondo ai biscotti? >> propone, indicando il sacchetto di carta che ha lasciato sul tavolo più vicino alla porta d’ingresso.
<< Dico che è una buonissima idea >> accetta, sentendo lo stomaco brontolare affamato.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: pattydcm