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Autore: Simon Kog 95    03/01/2022    0 recensioni
Simon Kog è un nuovo poliziotto, proveniente dall'Italia, della Centrale di Polizia di Tokyo. Figlio segreto del dottor Agasa, è stato assunto dall'Ispettore Megure affinché dia una mano nella lotta contro la criminalità organizzata di quella città.
Affianco a lui, un altro poliziotto è stato appena trasferito nella stessa centrale... un uomo di bassa statura di nome Crilin, che ancora fa fatica a superare gli avvenimenti del Torneo del Potere.
Da questo legame lavorativo, i mondi di Dragon Ball e Detective Conan inizieranno a fondersi creando una storia unica ed avvincente... quella che riguarderà la leggenda di Hunter Warrior, il guerriero cacciatore che tutti gli abitanti del pianeta Terra hanno iniziato a temere per le sue gesta.
Molti personaggi avranno un legame passato con questo assassino spietato...
... una scienziata vittima del suo stesso veleno...
... un cyborg che deve accudire una piccola bambina trovata abbandonata dietro la sua porta di casa...
... un uomo che scopre, improvvisamente, di essere padre...
... un sayan che deve imparare a fare da maestro a delle allieve molto particolari...
... ed infine, una giovane infermiera che riuscirà a rubare il suo cuore!
Il pericolo, tuttavia, è alle porte... e solo Simon Kog, al fianco dei suoi amici, potrà salvare tutti!
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Hiroshi Agasa, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Folds Of Fate - Battle for Supreme God's Throne'
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Capitolo 45

THE END BEFORE THE BEGINNING

 

Dimensione Reale – Pianeta Terra – Città di Lecce (Italy)

 

LARA

 

Lara… sei già qui?

Alberto entrò dentro la stanza dell’obitorio, poco prima che il medico legale, la mia amica Carolina, cominciasse la disamina.

Sì, Alberto… possiamo cominciare, dottoressa Congedo!

Carolina, abbassando lo sguardo con tristezza, si avvicinò ai quattro lettini di quell’obitorio già occupati, e scostò le quattro coperte che celavano i cadaveri recuperati dalla scena del crimine.

Antonio Marini, 48 anni. Gina Sava, 43 anni. Angelo Marini, 27 anni. Annalaura Marini, 7 anni. I primi due hanno perso la vita istantaneamente con un colpo di pistola che li ha colpiti alla nuca. Angelo Marini, invece, ha provato a opporre resistenza a giudicare dai segni di lotta e dalle tracce di DNA presenti sotto le sue unghie, prima di soccombere con sei coltellate di cui quella fatale dritta al cuore…

… Cristo Santo…” bestemmiò Alberto, quando si rese invece conto delle ferite che aveva la bambina.

Per non vomitare, decisi di coprire ciò che restava di quel corpicino. La piccola Annalaura era irriconoscibile rispetto alle foto che i miei colleghi avevano sequestrato nella casa dove la famiglia Marini viveva.

Avete appena visto le condizioni in cui versava il corpo della più piccola… ci sono evidenti tracce di stupro e violenza carnale, le stesse ferite che l’hanno condotta alla morte, causata dallo shock di quanto ha provato sulla sua pelle. Il suo carnefice non ha avuto alcuna pietà e l’ha deflorata anche dopo l’evidente decesso

… tracce evidenti…” dichiarai io con sarcasmo, trattenendo la voglia di tirare un cazzotto contro il muro per la rabbia.

Quelle non erano semplici tracce evidenti. Chiunque l’avesse costretta a subire una violenza così crudele e tremenda, l’aveva fatto solo per divertimento. L’assassino era un vero e proprio mostro, ed andava fermato il prima possibile…

… sbattuto in prigione e lasciato a marcire fino alla fine dei suoi giorni.

Si sa già verso che ora sono morti tutti?” domandai ad Alberto, desiderosa di risposte.

All’incirca tra le 21 e le 22 di ieri sera. I corpi sono stati ritrovati dentro la loro casa da un amico e collaboratore di Angelo. Iginio Spedicato, 27 anni, aveva un appuntamento con il figlio maggiore della famiglia Marini e, quando ha notato che nessuno ha risposto alle sue chiamate o al citofono, si è giustamente allarmato. I corpi di Antonio e Gina si trovavano al piano terra, riversi sul divano, segno che siano stati completamente colti alla sprovvista. Angelo ed Annalaura, invece, si trovavano nelle loro camere da letto. La piccola deve essere stata l’ultima a morire, a giudicare da ciò che ti ho appena detto…

… e nessuno ha ascoltato le urla della bambina?! Si sarebbero dovute sentire per chilometri, visto il modo in cui l’ha squarciata a carne viva!

Villa Marini è piuttosto isolata. Si trova sulla superstrada 131, che collega Lecce alla marina di Torre Chianca, poco distante dalla struttura sportiva Outline che, però, quel giorno è rimasta chiusa per ferie

Perciò, chiunque avesse deciso di compiere un simile omicidio, sapeva perfettamente di poter agire indisturbato segno che tale gesto fosse ampiamente premeditato.

Male. Molto male.

Inoltre…” continuò il mio fidanzato, anticipando la mia successiva domanda “… le videocamere di quest’ultima non possiedono registrazioni vocali e non puntano in direzione della strada, così non c’è stato modo di scoprire se il o gli assassini si siano mossi insieme

Gli assassini?” notai io, con curiosità “Credete che possano essere più di uno?

Molto probabilmente” confermò Carolina, afferrando delle bustine contenenti alcune prove “Vedi queste prove? La prima sono i campioni che ho prelevato dall’utero della piccolina. Inutile dire che siano tracce di sperma maschile. Nella seconda, tuttavia, ci sta un altro importantissimo indizio. Sul collo di Angelo vi stavano tracce di saliva ed un segno di rossetto, quindi vi stava almeno un altro assassino… probabilmente una donna

Però non sappiamo ancora se si tratta di due parenti stretti o di una semplice coppia. L’unica cosa certa è che la traccia salivare non corrisponde a quella di Gina o di Annalaura, così come le tracce di sperma non corrispondono a quelle di Antonio ed Angelo… gli assassini non hanno legami biologici con le vittime

Capisco… avete un’idea su quale possa essere il movente del crimine?

Abbiamo due ipotesi al vaglio…” cominciò a spiegarmi Alberto, iniziando ad elencarmi i risultati del loro primo sopralluogo “… la prima è quella di un furto andato a male. Il notebook personale di Angelo Marini, infatti, è svanito nel nulla. Abbiamo cercato per tutta la casa, ma niente

… aveva qualcosa da nascondere, quindi…” provò ad ipotizzare Carolina.

Perché siete subito andati a controllare per un notebook? Qualcuno vi ha chiesto di cercarlo?” domandai con sospetto.

Iginio. Angelo Marini, in realtà, è l’autore della famosissima saga di romanzi Folds Of Fate, ed aveva sempre utilizzato il nome fittizio di Simon Kog 95 per non essere disturbato dai fan nella vita reale

U-UN MOMENTO! Quel Simon Kog? Quello che ha rivoluzionato l’intero mondo della scrittura fantasy? I suoi libri sono da anni in cima alle classifiche di vendita! Mia nipote non fa altro che parlarmi di quei racconti!

Tutto qui? Angelo era un famoso scrittore, ma compiere un crimine del genere solo per del recuperare dati simili mi sembrava veramente sciocco.

Il nostro sospetto è che gli assassini siano entrati dentro quella casa con l’intento di appropriarsi di qualche password o codice PIN. Iginio, d’altro canto, ha già fatto chiamare la banca del conto corrente intestato al suo amico e lo ha fatto chiudere immediatamente. Al momento non ci sono stati prelevamenti sospetti dal conto, ma stiamo tenendo gli occhi aperti qualora uno degli assassini provasse ad appropriarsi di quei…

Scartate questa ipotesi. Non ha alcun senso che gli assassini rubino un notebook ma non la carta di credito di Angelo, soprattutto se puntavano al suo conto in banca!

Dopo aver affermato ciò, mi affrettai subito a spiegare i miei dubbi. Se gli assassini puntavano al conto corrente in banca delle loro vittime, allora non avevano alcun bisogno di ucciderli tutti, peggio ancora stuprare una bambina di sette anni. Non aveva senso uccidere le uniche persone in grado di rivelare loro i codici. Dubitavo che un ragazzo di ventisette anni avesse bisogno di salvarsi la password o un codice PIN sul suo notebook. 

Se l’ipotesi conto corrente era veritiera, allora i due assassini avrebbero ucciso le loro vittime solo e soltanto se avessero già preso possesso del PIN della carta di credito. Se si fosse trattato di una rapina andata male, allora i ladri sarebbero dovuti fuggire istantaneamente o, se non altro, ammazzare le loro vittime in pochissimo tempo.

Invece si erano perfino presi la briga di uccidere Annalaura con uno stupro durato minuti e minuti. O i due avevano ottenuto ciò che desideravano e si sentivano troppo sicuri delle loro capacità, oppure il loro obiettivo finale era soltanto la morte dell’intera famiglia Marini.

Anche il Vice-Questore la pensa nella tua stessa maniera” mi rassicurò subito Alberto “La seconda ipotesi, la più accreditata, è quella di un omicidio premeditato, attuato da qualcuno che voleva togliere di mezzo Angelo e la sua famiglia, una volta per tutte. Però lui è convinto del fatto che il movente è da trovarsi nel notebook che è stato rubato

Annuii davanti a quelle dichiarazioni. Matteo Meloni era uno degli uomini di cui io potevo fidarmi ciecamente. Il Vice-Questore di Lecce era uno degli uomini più abili nel suo mestiere, il più temuto dai criminali di tutta Italia. Ero certa che, con lui al comando dell’operazione, quei viscidi bastardi non l’avrebbero passata liscia.

Lui sa che sono passata qui?

No. Solo noi due siamo a conoscenza di quello che stai facendo… d’altro canto, ci stai solamente dando dei suggerimenti e non comprometterai le indagini dall’esterno. Ti faremo trovare a casa i risultati il prima possibile!

Perfetto. Acqua in bocca con il Vice-Questore! Voi mi avete chiamato qui solo per chiedermi dei consigli!” ordinai loro, severamente “Non mi preoccupo del signor Meloni, ma se lo venissero a sapere i piani alti…

Tranquilla, Lara! Nessuno ti venderà al Questore Renzi, hai la nostra parola!

 

***

 

Il mio nome era Lara Cantalupo. Fin da piccola volevo diventare un ispettore di polizia.

I miei genitori erano morti poco prima che io frequentassi le superiori. Strada scivolosa, incidente in macchina, morti sul colpo. Ero figlia unica, e fu mia nonna materna a prendersi cura di me. Sacrificai molto nella mia vita, per il suo bene e per il mio sogno.

Non avevo nomi su cui appoggiarmi, quando passai anche l’ultimo esame per entrare in polizia. I miei risultati erano stati tutti frutto del mio impegno e del sudore di tutte le missioni che avevo completato con successo. Fu questo a permettermi di realizzare il mio sogno.

Un anno prima, mia nonna era venuta a mancare. A portarsela via era stato il COVID-19, che non le aveva lasciato alcuno scampo. Aveva 78 anni, ed era diventata come una madre, per me. Non potetti nemmeno partecipare al suo funerale, viste le rigidissime restrizioni.

La mia nuova famiglia, perciò, era diventata la centrale di polizia di Lecce. Mi ero fidanzata Alberto Gallo, l’unico uomo in grado di risollevarmi dalla morte dell’ultima figura affettiva che mi era rimasta. Carolina Congedo era la mia migliore amica, con la quale potevo parlare di qualsiasi cosa. Matteo Meloni era il mio modello da seguire, l’uomo che incarnava il mio ideale di poliziotto leale e sincero.

Tutto ciò sarebbe potuto diventare ancora più bello, credetti, quando venni a scoprire che fossi rimasta incinta del mio primo bambino. Tutti in centrale erano rimasti contenti della notizia, ed Alberto era perfino più felice di me. Qualcuno che non prese bene quella notizia, però, fu il Questore di Lecce.

Silvio Renzi stava a comando della provincia di Lecce da circa tre anni, ma non gli ero mai andata a genio. Diverse volte mi aveva provocato e preso per i fondelli, davanti a tutti i miei colleghi, nonostante fossi colei che guadagnava più punti in tutta la provincia (non considerando il lavoro di Matteo Meloni). La mia gravidanza fu solo un altro punto a mio sfavore. Per due mesi fece qualsiasi cosa per farmi trasferire e per ottenere un altro poliziotto dell’altro sesso, e lo stress che accumulai fu talmente grande che, un giorno, io mi sentì male e svenni dentro il mio ufficio.

Quando mi risvegliai, io mi trovavo in ospedale ed il mio bambino non c’era più. Aborto spontaneo, causato dalle mie non eccellenti condizioni fisiche.

Non lo superai così facilmente. Ci misi più di un mese per recuperare la mia lucidità e per andare avanti, ma grazie all’aiuto di Alberto e Carolina mi misi nuovamente d’impegno e tornai in Questura a lavorare.

La prima settimana andò tutto liscio come l’olio. Avevo ripreso la mia solita routine, e in cuor mio avevo preso una decisione molto importante. Volevo diventare mamma, a qualsiasi costo e contro tutto e tutti. Davanti a quella richiesta, Alberto non si era minimamente tirato indietro ed aveva accettato con grandissima gioia. La notizia, però, cominciò a circolare in centrale e qualcuno non la prese affatto bene.

Quando venni richiamata dal Questore nel suo ufficio, ero già molto preoccupata per quello che mi avrebbe potuto dire. Ma mai mi sarei aspettata di avere l’opportunità di una promozione. Io sarei diventata Vice-Questore al posto di Matteo Meloni che, al contrario, avrebbe preso il posto del suo superiore diventando il Questore di Lecce.

Se Silvio Renzi si fosse limitato a farmi quell’offerta, allora avrei subito detto sì. Ma tra quelle parole, il verme me ne mise tantissime altre che mi agghiacciarono l’anima.

Devo ammettere che è stato un bene, il tuo aborto. Sono certo che lei non fosse portata per essere una mamma, non con le sue capacità. So vorrebbe riprovare ad avere una seconda gravidanza, e per quanto mi riguarda io glielo sconsiglio apertamente. Sei un pezzo pregiato del nostro corpo di polizia. Se accetterà la mia proposta, dovrà rinunciare a diventare una madre. In caso contrario, perderà anche il suo posto da Ispettore. A lei la scelta, signorina Cantalupo.

Cinque minuti dopo, io avevo già lasciato il mio distintivo e la mia pistola d’ordinanza sopra la sua scrivania, dopo aver mollato il più forte ceffone della mia vita sulla sua guancia, capace di farlo capitombolare dalla sua sedia. Il giorno dopo, le mie dimissioni dalla questura erano state accettate, nonostante le proteste di tutti i miei colleghi.

Nel mentre, il mio corpo non aveva più il ciclo e, per tale motivo, mi feci controllare da uno specialista con la speranza che i miei nuovi tentativi fossero andati a gonfie vele. Una settimana dopo, però, io ricevetti la notizia più brutta della mia vita. Il precedente aborto aveva provocato una grave infezione al mio apparato riproduttore, il quale non era più in grado di concepire un figlio.

Ero, ufficialmente, diventata sterile.

Decisi di non rientrare in polizia, ma di diventare una semplice Investigatrice Privata e cominciai a vivere con il mio fidanzato Alberto nella seconda Casa della mia famiglia, a Spiaggiabella. Non era niente di che, ma svegliarmi ogni giorno con il suono delle onde del mare mi rilassava e mi dava voglia di dare un calcio al destino infingardo. Alberto stava ancora con me, ma il fatto di non poter crescere più dei figli aveva raffreddato il nostro rapporto. In compenso, tutti i miei colleghi, incluso il Vice-Questore, mi erano rimasti fedeli e mi chiedevano spesso consigli sui casi con cui avevano a che fare, esattamente come era accaduto con il caso della Famiglia Marini.

 

***

 

Era passata una settimana dal giorno in cui ero andata in centrale per controllare i cadaveri dei quattro poveri innocenti, e le cose si erano parecchio movimentate.

Alla fine tutti i nostri sospetti si erano quasi rivelati un autentico bluff. Me lo aveva confermato lo stesso Alberto la sera prima quando, con immenso stupore, mi aveva rivelato che gli assassini del nucleo familiare fossero stati ufficialmente arrestati.

Kaiek Grieg (42 anni) e Llaiir Grieg (17 anni) erano rispettivamente padre e figlia, di origini ROM. Vivevano in un accampamento non molto distante da quella casa, ed erano noti alle forze dell’ordine per le continue rapine che frequentavano. Qualche giorno dopo l’assassinio, la ragazza era stata colta dalle telecamere dopo aver tentato una rapina proprio nella struttura sportiva “Outline”, ed era fuggita facendosi sfuggire l’arma. Facendo le dovute analisi, Carolina si era resa subito conto che la pistola avesse stranamente le stesse pallottole che avevano freddato i coniugi Marini, e per questo aveva deciso di fare un tentativo facendo una scoperta agghiacciante.

Le impronte digitali presenti sui vestiti di Angelo e quelle sulla pistola recuperata dalla polizia erano compatibili al 100 %. La sera stessa, lei e suo padre erano stati catturati dalla polizia ed arrestati con l’accusa di omicidio colposo con l’aggravante del furto. Il notebook di Angelo, tuttavia, non si trovava nella loro casa.

Tutti i documenti di quell’indagine, o per meglio dire le copie, mi erano stati consegnati la sera precedente da Alberto e Carolina stessi quando ero andata a cena nella casa di quest’ultima, ed io avevo passato gran parte del tempo a leggere ogni singola pagina. Vi stava perfino una pen-drive, con all’interno le riprese dell’interrogatorio svolto dai pm nei confronti dei due assassini.

Questi ultimi, come era prevedibile, si erano dichiarati innocenti nonostante le prove del DNA li avessero completamente incastrati. Affermarono, addirittura di non conoscere nessun membro di quella famiglia e che non avessero la minima idea di cosa fosse Folds Of Fate.

Beh. Se non altro, il caso era stato risolto…

Ora non mi resta che ridare questi due mattoni ad Alberto… non servivano a niente!

Stavo parlando dei due enormi libri che Angelo Marini aveva scritto. Kingdom Hearts – The Legend Of The Earthly Yilancar e Golden Bullet – The Hunter Warrior, entrambi facenti parte della saga FOLDS OF FATE.

Avevo dormito pochissimo in quei giorni, tanto mi ero impegnata per riuscire a leggerli tutti e due in poco tempo. Fu ancora più faticoso per una come me; non era affatto il mio genere preferito, visto che ero appassionata di gialli, sia quelli di autori stranieri come quelli di Agatha Cristie o Conan Doyle, e sia quelli di autori italiani come Camilleri.

Folds Of Fate era ispirato al genere fantasy giapponese, un miscuglio tra personaggi già esistenti di altri fumettisti e qualche carattere originale di Angelo, i quali si muovevano tutti insieme in un universo parallelo al nostro. L’aggiunta di qualche storia d’amore e di introspezioni per ciascun personaggio rendeva la lettura abbastanza lenta, ma non complicata e ricca di contenuti molto interessanti. Si vedeva che, dietro a tale opera, si celasse la mente di uno scrittore molto giovane ed appassionato del manga giapponese.

Nonostante ciò, compresi subito perché Folds Of Fate fosse diventato così famoso. Non solo la storia di ogni personaggio era abilmente strutturata, ma gli argomenti trattati non erano così banali. C’erano chiari riferimenti all’Olocausto, alla lotta contro la Mafia, alla politica corrotta, alle storie di violenza contro le donne, e tanti altri argomenti che difficilmente un’opera generalista spiattellerebbe senza fare delle censure. Gran parte delle recensioni positive, inoltre, provenivano da ragazzi adolescenti che, grazie a tale saga, avevano deciso di documentarsi su certe storie e questo mi fece molto piacere.

Questo mi spronò a fare altrettanto e, convinta che in quei libri ci fosse un segreto per risolvere il caso, mi ero messa a spulciare ogni singola parola di quelle storie.

Alla fine, però, non era servito a niente. Un buco nell’acqua, in tutto e per tutto. Forse diventare un’Investigatrice Privata aveva rammollito il mio cervello.

Improvvisamente sentii suonare al citofono. Era una domenica, il mio giorno libero, pertanto avevo i miei dubbi sul fatto che fosse un visitatore sconosciuto. Prontamente, raggiunsi la cassaforte privata del mio soggiorno e conservai l’intera copia del fascicolo di Villa Marini, attaccando il faldone ad una gomma pane macchiata di inchiostro. Era una delle mie fissazioni. Se qualcuno si fosse azzardato a manomettere la cassaforte per recuperare delle mie informazioni riservate, le tracce di inchiostro lo avrebbero sicuramente beccato.

Arrivo, per l’amor del cielo!” sbottai, infastidita, quando suonarono nuovamente il citofono “Non sono ancora diventata sorda, porc…

Quando mi resi conto di chi ci fosse davanti al cancello, diventai rossa come un peperone.

Quello era uno degli uomini più rispettati e gentili dell’intera provincia, noto per le sue opere di carità e per la sua simpatia. Monsignor Fernando Ventrucchio era stato per cinque anni nella parrocchia del mio paese natale e mi aveva fatto da educatore. Era stato lui, oltre a mia nonna, a risollevarmi dalla morte improvvisa dei miei genitori.

Dopo essermi scusata più e più volte per il mio comportamento, lo invitai ad entrare dentro la mia casa. Dieci minuti dopo, entrambi stavamo ricordando i bei tempi passati assieme sorseggiando una tazzina di caffè bollente.

Ho saputo quello che è successo al tuo bambino… non puoi assolutamente immaginare quanto mi dispiaccia per la tua perdita!

La ringrazio per il suo gentile pensiero… come ci insegnava lei qualche anno fa, deve esserci un motivo se tutto questo è successo, vero? Forse non ero davvero portata a diventare una madre…

Questo non è assolutamente vero! Lascia perdere quell’imbecille del Questore! Quello che è accaduto non può impedirti di essere una madre meravigliosa, anche perché sei una donna che tutti invidierebbero! Ci sono tantissimi altri modi per diventare un genitore… hai mai pensato all’Adozione? Sono convinto che qualche bambino sarebbe orgoglioso di volere una mamma come te, Lara!

Alberto me ne aveva già parlato qualche settimana prima, e a dire il vero ci stavo pensando seriamente. Dare un tetto ed una famiglia ad un povero orfano che era rimasto senza una famiglia poteva essere il miglior modo per risollevare la mia vita, e sarebbe stato anche un bellissimo gesto da attuare. Per far ciò, tuttavia, io ed Alberto avremmo dovuto sposarci.

Se il mio fidanzato mi farà una proposta di matrimonio decente, ci penserò su e la contatterò!” scherzai con il Monsignore, prima di diventare molto seria “Ora, però, passiamo a cose più serie. Monsignor Ventrucchio… se lei è a conoscenza di come mai io mi sia dimessa, significa che qualcuno dei miei colleghi l’ha indirizzata a me. Cosa sta succedendo?

Il vecchio prete, sorpreso dalla mia affermazione, non poté più mentire. Tirando un lungo e sofferto sospiro, Fernando si alzò dalla sedia e cominciò a camminare attorno al tavolo. Si vedeva che era parecchio nervoso.

Signorina Cantalupo. Mi trovo qui perché voglio ingaggiarla. Vorrei che raccogliesse tutte le informazioni relative al caso di Villa Marini, e che scopra i reali assassini di quelle povere buon anime!

Sgranai gli occhi, inarcando la testa in preda alla confusione. Che storia era questa? Il caso non era già stato risolto brillantemente grazie all’intuizione di Carolina?

Nando…” esclamai io, usando il nomignolo che gli davo quando ero un’adolescente “… non ha visto i tele-giornali? Gli assassini della famiglia Marini sono già stati arrestati… ci sono anche le prove del DNA che incastrano i loro carnefici…

… Kaiek Grieg e sua figlia Llaiir sono stati uccisi nella prigione di Borgo San Nicola

La tazzina che avevo in mano cadde per terra frantumandosi in tanti pezzettini. Il mio salotto era caduto nel silenzio più assoluto.

Come ogni domenica, io passo dal carcere per svolgere la Celebrazione Eucaristica per i detenuti… al termine della stessa, si è sparsa la voce che un gruppo di prigionieri ha isolato quei due da tutti gli altri e li ha uccisi a suon di calci e pugni. Quando le guardie penitenziarie li hanno raggiunti, erano già stati ridotti a carcasse irriconoscibili. Noi due conosciamo perfettamente il funzionamento, le regole di detenzione e le strutture del carcere di Lecce, Lara… se quei due sono morti, non può essere stato per mano di qualche detenuto!

Con orrore, non potevo che dargli pienamente ragione. Kaiek e Llaiir erano stati arrestati, ma in attesa del giudizio avrebbero dovuto soggiornare in una zona isolata del carcere di Lecce, proprio per evitare simili situazioni in cui non vi fosse nessuno a tenere d’occhio la situazione, senza contare che uomini e donne vivessero in due parti diverse della struttura per ovvi motivi. Inoltre, una delle regole del carcere obbligava tutti i prigionieri che non partecipavano alla messa a restare rinchiusi nelle loro celle, pertanto era impossibile che qualcuno di questi fosse sfuggito al controllo delle guardie…

… ergo, o queste ultime avevano lasciato spontaneamente alcuni detenuti liberi…

… oppure…

… immaginandomi quell’eventualità, mi misi una mano davanti alla bocca, sotto shock.

Perché… perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere?

La risposta è molto semplice, signorina Cantalupo… perché quei due non sono davvero gli assassini della famiglia Marini. D’altro canto, mi è stato detto che l’orario in cui è stato svolto il delitto è tra le 21 e le 22… peccato solo che io, in quel lasso di tempo, sia stato assieme a quei due dentro l’ospedale Vito Fazzi di Lecce!

C-cosa?! Sta scherzando?

Affatto. La ragazza, a quanto pare, si frequentava con un giovane adolescente di Lecce, ed il padre lo aveva scoperto. E’ scoppiata una rissa con una banda dalla quale Kaiek ne è uscito completamente sconfitto. Quell’uomo è entrato in ospedale alle 20 di sera e ci è rimasto fino alle 23, con sua figlia al capezzale… senza contare che fosse completamente ubriaco fradicio. Se non crede a me, potrà domandarlo a tutti gli infermieri del Pronto Soccorso, o controllare le riprese delle telecamere

Ma… ma è assurdo… le tracce di DNA…

Se quanto mi stesse raccontando Fernando Ventrucchio era la verità, quello che stava accadendo era un fatto non grave.

Di più.

Come potevano, i miei colleghi, essere stati così negligenti? Tanto erano certi di aver catturato le persone giuste che non si erano curate di controllare o chiedere ai sospettati cosa stessero facendo nell’ora del delitto.

C’è un’altra cosa, in particolare, che mi ha fatto pensare ad un complotto. Kaiek e Llaiir sono assolutamente negati con la tecnologia e non hanno mai imparato a leggere o scrivere. Non dico che fossero due santi e tutti conoscevano la loro indole… ma sono troppo ingenui per commettere un crimine così efferato. E tutto per un notebook che nemmeno sapevano usare?

Monsignore… per caso ha fatto rivolto queste supposizioni a qualcuno?

Al Questore, ieri notte. Non ha creduto a nessuna delle mie parole. Ha affermato che le prove del DNA non sono state manomesse in alcun modo e che non mi sarei dovuto impicciare in aspetti che non fossero di mia competenza. Quando sono uscito dal suo ufficio, ho incontrato il tuo fidanzato al quale ho spiegato quello che è successo. Mi ha passato il tuo indirizzo e mi ha promesso che ci avrebbe pensato lui a controllare la situazione in Questura…

Quella storia non mi piaceva per niente.

Per quale motivo Alberto non aveva parlato a me e Carolina di quello che era successo il giorno prima? Perché tenermi un segreto del genere, ben sapendo che Nando mi avrebbe visitato il giorno successivo?

Ok, Nando… ho deciso di accettare la tua offerta. Tuttavia… sappi che, da questo momento, noi due non dovremo più entrare in contatto in nessun altro modo. Oggi ci siamo incontrati solo per parlare del mio aborto e della mia intenzione di adottare un bambino! Del resto, sarà difficile contraddire tale ipotesi visto che è la mia giornata libera! Sarò io a farmi viva quando conoscerò tutta la verità!

 

***

 

Dopo che il Monsignor abbandonò la mia casa, io decisi di ripulire il pavimento. Successivamente, buttati i cocci della tazzina di caffè, decisi di darmi definitivamente da fare. Nando aveva qualche difetto, vero, ma era tutto tranne che un bugiardo e Silvio Renzi aveva fatto un grosso errore a non tenere conto della sua testimonianza.

La prima cosa che feci fu quella di raggiungere l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove feci qualche domanda a tutti gli infermieri del reparto di Pronto Soccorso, registrando ovviamente la loro testimonianza in modo professionale.

Tutti loro, come temevo, confermarono la testimonianza del Monsignore, ed un addetto alla sicurezza si offrì perfino di fare una copia delle riprese relative alla loro presenza in ospedale. Era un gesto azzardatissimo, perché avrebbe rischiato di perdere il lavoro se fosse stato beccato, perciò lo ringraziai di cuore e gli promisi che avrei fatto tantissima attenzione a non far circolare erroneamente quel video in pen-drive.

Già che c’ero, mi ero fatta strada per quei corridoi ed avevo raggiunto l’Obitorio, dove Carolina si trovava in compagnia di un suo collega.

Quando quest’ultimo uscì fuori dalla stanza per fare una pausa, io ne approfittai per parlare con la mia amica, chiedendole di ripetere gli esami del DNA sugli oggetti del caso, raccontandole quello che era accaduto con Fernando. Mi avrebbe consegnato i risultati in privato, quando sarebbe tornata quella sera a casa.

Senza farmi beccare, uscii dall’ospedale con l’intento di interrogare due persone molto legate alla famiglia Marini, ad Angelo ed Annalaura in particolare.

Il primo fu Iginio Spedicato, che io andai a trovare direttamente alla sede principale della SK Editoring.

Fu un interrogatorio molto produttivo. Aveva confermato gran parte di ciò che era scritto sui fascicoli, ma attraverso le mie domande erano usciti altri fatti molto interessanti.

Per prima cosa, Iginio ed Angelo erano stati compagni di classe per tutta la vita, dalle elementari sino all’università, ed avevano sempre avuto la stessa passione, quella della scrittura. A differenza del suo amico, però, Iginio si era sposato molto prima con un’altra loro vecchia compagna di classe dando successivamente alla luce un bambino di nome Giuseppe. Quest’ultimo, in particolare, si era legato tantissimo alla famiglia Marini, in particolar modo alla sorellina di Angelo la quale lo aveva accettato subito nonostante il piccolo fosse affetto da Sindrome di Down.

Il secondo particolare che non sfuggì alla mia attenzione fu la scoperta che Angelo Marini non fosse affatto single ma che, in realtà, fosse fidanzato con una donna.

Akame Tsukimoto. Si frequentavano da tre anni, e l’ho conosciuta solo una volta quando l’abbiamo invitata a casa nostra. Di una bellezza fisica impressionante, apparentemente sembra fredda come il ghiaccio ma sotto sotto è una donna stupenda con la quale Giuseppe ha legato fin da subito

Strano… non risulta ciò dagli atti…

“… è molto riservata e si fida pochissimo delle forze dell’ordine. Non lo raccontavano molto in giro, ed Angelo mi aveva fatto promettere di non rivelarlo a nessuno… ma Akame è una sopravvissuta alla strage di Torre Chianca di tre anni fa!

Il fatto di cronaca citato da Iginio avvenne tre anni prima.

Un traghetto colmo di profughi, per la maggior parte bambini e ragazzini poco più che minorenni, venne rintracciato a poche miglia dalle coste del Salento, più precisamente tra le spiagge di Torre Rinalda e Torre Chianca. Prima che potessimo recuperarli e trarli in salvo, tuttavia, un incendio spaventoso era divampato sul mezzo di trasporto acquatico, che esplose poco prima dell’arrivo dei soccorsi.

Secondo le stime ufficiali, in quel terrificante incidente non si era mai salvato nessuno. Non si era mai capito che cosa avesse provocato le fiamme e la successiva deflagrazione del traghetto, del quale non rimase nient’altro che un relitto fumante inabissatosi nelle profondità dell’oceano.

Per tutta l’estate su ogni riva dell’Adriatico si riversavano i resti di qualche corpo umano, se non interi cadaveri rosicchiati dai pesci. Fu una tragedia in grado di sconvolgere il mondo intero.

Fu lo stesso Angelo a ritrovarla riversa sulla spiaggia di Torre Chianca, due giorni dopo, in condizioni a dir poco pietose. Credeva fosse morta quando si rese conto che respirava ancora… fu un vero miracolo. Da quel giorno, per lui non esisteva nessun’altra donna se non Akame, ne era completamente invaghito…

Capisco… un’ultima domanda. Ci sono state delle stranezze, in questi giorni, prima che Angelo e la sua famiglia venissero uccisi? O anche eventi più datati che le sono sembrati strani?

Recentemente no. Andava tutto a meraviglia… un fatto strano avvenne due settimane dopo la strage di Torre Chianca. Angelo si presentò a lavoro dichiarando che voleva scrivere un ultimo libro dedicato alla saga di Folds Of Fate ma che, per attuare la sua idea, avremmo dovuto fare delle modifiche al secondo tomo che sarebbe uscito nelle librerie una settimana dopo! In molti rimasero attoniti davanti alla sua proposta, ma sembrava determinato a continuare sui suoi passi e per questo motivo accettammo. Le modifiche, per fortuna, non furono così tante. Vennero aggiunti dei dialoghi nella quarta parte, ed un epilogo nel 44 capitolo. Riuscimmo a pubblicare il tutto nel tempo stabilito, senza perderci nulla… ed Angelo si era già messo al lavoro per il terzo ed ultimo atto della saga

Sorpresa da quella rivelazione, chiesi ad Iginio se avesse ancora una copia della precedente versione del secondo libro di Golden Bullet. Per fortuna, l’uomo aveva conservato un file.txt sul suo desktop contenente la precedente versione del romanzo con le indicazioni, in prima pagina, di dove fossero state fatte le modifiche. Copiai tutto all’interno della mia pen-drive, con la promessa di controllare le modifiche una volta tornata a casa, e ringraziai Iginio per aver risposto alle mie domande.

Circa mezz’ora dopo mi trovavo già a Surbo, la mia città natale, dove avrei incontrato la migliore amica di Angelo Marini.

Clarissa Rossi aveva conosciuto il famoso scrittore durante la frequentazione del liceo, ed avevano subito legato molto. Hanno cominciato perfino a lavorare alla SK Editoring insieme, con la differenza che lei fosse una semplicissima impiegata.

Perciò tu, Iginio ed Angelo siete sempre stati inseparabili, fin dai tempi del liceo…” compresi io, durante quell’improvvisato ma leggero interrogatorio “… è stato lì che ha conosciuto suo marito Ettore?

Ecco… a dire il vero, Ettore veniva in classe con noi…” ammise lei sorprendendomi, alzandosi dalla sua sedia e raggiungendo la libreria più vicina, dove recuperò una piccola scatola contenente diverse foto “… vede questa fotografia? L’abbiamo scattata il primo giorno di liceo, ed Ettore è l’ultimo a destra della terza fila!

Sgranai le palpebre quando ricevetti quell’informazione. Poi controllai tutte le foto appese ai muri per avere conferma delle sue parole. Era proprio lui. Basso come un tappo, indossava un paio di occhiali tondi con lenti così doppie che non si riusciva a distinguere il suo colore degli occhi. Il classico nerd, per intenderci. L’avanzare dell’età non gli aveva dato alcuna tregua, dato che era stato colpito da evidenti calvizie.

Come era riuscito, un ragazzo come lui, a conquistare il cuore di una donna così bella e piena di vita come lei?

Durante il liceo non ci eravamo mai parlati, nemmeno una singola volta. Ci ritrovammo improvvisamente alla SK Editoring, dove eravamo stati assunti lo stesso giorno come impiegati. Fummo messi nello stesso ufficio, e non puoi immaginare l’imbarazzo che provammo entrambi. Non ci siamo parlati per un mese intero, tanto ci vergognavamo di condividere la stessa stanza…

… forse stiamo uscendo fuori tema…

Oh no, mi creda! E’ tutto collegato! Il giorno del mio compleanno, senza che io mi aspettassi nulla da parte sua, lo beccai mentre preparava un vaso in fiori sopra la mia scrivania dell’ufficio, e con lui vi stavano anche Angelo ed Iginio che lo riempivano di consigli su come doversi comportare con me una volta arrivata… solo a quel punto mi sono resa conto che lui fosse così timido con me perché gli piacevo, e per ringraziarlo entrai dentro quella stanza senza pensarci su due volte e lo riempì di baci per circa dieci minuti! Se non fosse stato per Angelo… io non avrei mai conosciuto l’uomo della mia vita. Era il mio migliore amico… il nostro, a dire il vero...

Ed ora dove si trova Ettore?

A Piacenza. Anche lui è diventato uno scrittore di discreto successo, e sta pubblicizzando il suo racconto per bambini… sarebbe voluto restare qui, soprattutto dopo…

Comprendendo i sentimenti della donna le porsi un fazzoletto con cui asciugarsi le lacrime.

Iginio mi ha raccontato un fatto molto particolare sul secondo libro della saga…

“… parla delle modifiche, non è così? Quel giorno Angelo prese tutti alla sprovvista. Apparentemente sembrava euforico, ma io ero la sua migliore amica… sapevo fosse successo qualcosa. Quel giorno io lo presi in disparte, e litigammo tantissimo. Fu costretto ad ammettere che quelle modifiche erano nate per qualcosa di misterioso, ma mi aveva fatto promettere di non rivelare nulla a nessuno… ero sconvolta. Non l’avevo mai visto in quelle condizioni!

Perché non ne ha parlato con la polizia? Queste informazioni sarebbero state...

Non sono mai passati da me! Lei, signorina Cantalupo, è la prima persona che mi ha interrogato dal giorno dell’omicidio, eppure è da quando ho scoperto quanto sia successo che ho paura… ho il terrore che Angelo avesse scoperto qualcosa di terrificante, ed ho pensato…

Dopo aver tirato un lungo, pesantissimo sospiro, Clarissa mi fece la rivelazione che illuminò gran parte del caso.

… che i pezzi aggiunti da Angelo nel secondo libro fossero dei codici segreti… messaggi cifrati che celavano una verità molto scomoda. Per tutta la settimana mi sono messa a leggere quell’epilogo, provando a tradurlo, ma niente… non mi viene nulla in mente che possa darvi una mano. Mi spiace tantissimo…”

Nessun problema, Clarissa! Da questo momento ci penserò io! Lascia che sia io a scoprire la verità, d’accordo? Solo un’ultima domanda…” le chiesi, con gentilezza “… conoscevi Akame Tsukimoto?

La fidanzata di Angelo? Certamente!” confermò la donna, con sguardo rattristato “L’ho vista pochissime volte. Era davvero molto riservata, ma si vedeva da oltre un miglio che entrambi si amavano alla follia. Il giorno prima che venisse ucciso… ecco… Angelo ci aveva rivelato di aver comprato delle fedi nuziali. Voleva farle la proposta di matrimonio. Se c’è qualcuno che sta soffrendo più di tutti, è proprio lei… stamattina sono andata a farle visita assieme a mia figlia Giulia, e stava preparando le valigie…

… LE VALIGIE?! STA ANDANDO VIA?!

Sì. Dice che non ce la fa a stare nello stesso luogo dove l’uomo che amava è stato ucciso... che se restasse a Lecce non le resterebbe nemmeno un briciolo di volontà. Mi sono fatta almeno dare il numero di cellulare per poterla contattare, e per fortuna lei ha accettato…

… perfetto! Potresti passarlo anche a me? E’ davvero molto importante!

 

***

 

Grazie mille, Carolina… prendi tutti quei dati e tutti quei campioni e nascondili nelle tue cose. Portali con te, stasera, mi raccomando! Ci sentiamo!

Chiusi la chiamata, stringendo i pugni per la rabbia.

Erano circa le 16 e mezzo. In quel momento mi trovavo su una stradina di campagna, a meno di un chilometro di distanza dal retro di villa Marini. Non vi stavano poliziotti o carabinieri a fare da guardia, e questo non era affatto un buon segno.

Ufficialmente, il caso era stato archiviato. Tuttavia le informazioni che avevo appena ricevuto dai miei due colleghi di fiducia non erano delle più rosee.

Ho un solo modo per confermare tutto questo… spero solo che risponda alla chiamata!

Prontamente, attivai l’auricolare Bluetooth e chiamai il numero passatomi da Clarissa Rossi. Con mia grandissima sorpresa, la linea non cadde e ricevetti la risposta che attendevo.

Pronto?

Buon pomeriggio! Lei è la signorina Akame Tsukimoto, giusto?

… sì. Perché mi avete chiamato? Chi vi ha passato il mio numero di cellulare?

Il suo tono di voce era visibilmente allarmato e nervoso, segno che non si aspettasse di ricevere una chiamata da uno sconosciuto.

L’ho ricevuto da Clarissa Rossi. Io sono Lara Cantalupo e sono un’Investigatrice Privata di Surbo. So che è in partenza, ma volevo farle qualche domanda in merito all’omicidio del suo fidanzato e della sua famiglia…

… non avrei mai dovuto passarle il mio numero… sono stata una stupida…” la sentì dire con tono preoccupato, prima di affermare con evidente fastidio “… mi ascolti. Io non so nulla in merito. Ho anche un alibi che posso dimostrare, perciò non risponderò alla prima persona che mi chiama per cellulare! Se vuole delle risposte da parte mia, mi porti in Questura… e comunque, mi sembra di capire che gli assassini di Angelo e di quelle povere persone, a cui volevo un bene dell’anima, siano già stati arrest…

… quei due erano innocenti. Sono stati uccisi oggi stesso dentro il carcere di Lecce, ed io ho le prove di quanto sto affermando. Inoltre conosco perfettamente ogni singolo membro della Questura e non ci metteremmo molto a...

Un gemito strozzato dall’altra parte della cornetta mi fece morire la frase in gola. A quanto pare, Akame non era stata informata di tutto questo.

M… morti? Quei due erano innocenti?

Sì. Sono stati uccisi stamattina. Lo hanno fatto passare per un’aggressione da parte dei detenuti ma le analisi della mia amica, un medico di base specializzato in autopsie, hanno subito scovato le menzogne dei testimoni. Qualcun altro ha ucciso Angelo Marini e la sua famiglia… qualcuno di talmente potente e pericoloso da aver corrotto perfino alcuni agenti di polizia… se lei non mi darà una mano, la morte delle persone che le hanno salvato la vita non verrà mai vendicata!

Ero stata feroce, lo ammetto, ma non potevo fare altrimenti. Se fosse andata via, ero certa che qualcuno ne avrebbe potuto approfittare. Aveva bisogno di protezione, o dopo la famiglia Marini sarebbe toccata a lei. Dopo un minuto di silenzio, controllai la chiamata. Era ancora attiva.

Probabilmente l’avevo scossa.

So che sei una sopravvissuta alla strage di Torre Chianca. So che ti fidi pochissimo delle Forze di Polizia, soprattutto dopo l’esperienza che hai già passato, e ti capisco se quanto è successo all’uomo che amavi ti ha reso ancora più diffidente. Ma non potremo mai catturare i loro assassini se non sarai sincera con me… quei farabutti hanno stuprato la piccola Annalaura fino alla morte… stai soffrendo al punto che non vuoi nemmeno voltarti indietro. Ogni volta che ci ripensi, il tuo cuore si incrina sempre di più e non riesci nemmeno a respirare a causa di quel dolore… forse non so cosa si prova a perdere ogni cosa, Akame… ma so cosa si prova a perdere coloro che ami all’improvviso, per colpa del destino…

Un singhiozzo. Questo fu quello che sentì dall’auricolare. Akame stava piangendo, ed anche io avevo il viso rigato dalle lacrime.

Io la capivo. Sapevo cosa si provava a perdere qualcuno in maniera inaspettata.

I miei genitori. Mia nonna.

Il mio bambino.

Akame… non puoi affrontare questo dolore da sola. Se non ti fidi della polizia, allora fidati della sottoscritta. Se non vuoi restare a Lecce non importa, ma almeno proviamo a incontrarci da qualche altra parte. Conosci Spiaggiabella? Lì c’è la mia casa e solo pochissime persone sanno dove abito al momento. Via della Gioventù 21, l’ultima casa a sinistra di quella strada. Se hai bisogno di qualcuno a cui appoggiarti… ti prego… fidati di me, d’accordo?

Dall’altra parte non sentì alcuna risposta, ma la chiamata non era stata ancora chiusa. Nonostante ciò decisi di attenderla, di non insistere ulteriormente. Dovevo concederle un po’ di spazio, altrimenti l’avrei solamente allarmata ulteriormente, rovinando tutto.

Fu solo dopo dieci minuti di chiamata silenziosa che sentì una risposta.

Io… io non voglio metterla inutilmente in pericolo…

“… lo so, Akame. So che non lo vuoi. Però… affrontare l’ignoto è sempre meglio farlo insieme a qualcuno che da soli, giusto?

Sentii un ultimo, lacerante respiro provenire dall’altra parte della cornetta.

Io adesso ti lascerò il tempo per decidere. Entro stanotte, fammi sapere con un messaggio se ci stai oppure no, d’accordo? Accetterò anche un rifiuto, se questa sarà la tua volontà… solo… dimostrami di essere la donna che Angelo amava così tanto, quella di cui tutti coloro che ho interrogato mi hanno parlato così dolcemente… dimostrami di voler bene a coloro che ti hanno salvato la vita, quel giorno. Ciao, Akame…

Chiusi io la chiamata, sospirando con tristezza ed asciugandomi le lacrime sul viso. C’erano cose che si potevano intuire anche senza aver bisogno di guardare una persona negli occhi, e solo con quella chiamata mi ero resa conto che Akame fosse completamente innocente.

Non mi restava altra scelta che correre tutti i rischi del caso.

Mi dispiace, ragazzi… mi spiace, signor Meloni… ma dovrò entrare di soppiatto dentro Villa Marini per cercare informazioni!

 

***

 

Quella sera stessa, Alberto venne a casa mia con due pizze da asporto e due birre ancora fresche, oltre ai dati e alle prove che Carolina aveva ottenuto quella mattina dopo gli esami sui cadaveri di Maiek e Llaiir. Il medico, purtroppo, aveva avuto un impegno improrogabile con il suo ragazzo (piccolo incidente casalingo che lo aveva costretto a restare allettato per il dolore), per questo decidemmo di proseguire quella cena anche senza di lei.

Mentre mangiavamo e bevevamo allegramente, io decisi di raccontare al mio fidanzato tutto quello che avevo fatto in quella settimana, rivelandogli con vergogna di essere precipitata nel lato oscuro da lui tanto apprezzato.

Tu hai letto quei due romanzi?! Tu, che sei vecchia nell’anima?!

Ripetilo, e ti stacco le palle con il taglia-pizza!” lo minacciai afferrando l’oggetto incriminato, rossa in viso per l’imbarazzo di essermi fatta trascinare in quelle storie così strane per me “L’ho fatto perché credevo che ci fossero degli indizi al suo interno… e, al termine delle mie indagini, posso confermare di averci azzeccato! Leggere quei due mattoni inutili mi ha permesso di scoprire il movente del delitto!

Dopo aver detto ciò decisi di raccontargli dell’incarico che avevo avuto direttamente da Monsignor Fernando Ventrucchio. Infine gli raccontai della pazzia che avevo compiuto durante il pomeriggio, spingendolo ad arrabbiarsi con me.

Tu… tu… TU SEI COMPLETAMENTE USCITA DI SENNO!

Non ho avuto altra scelta! Se non l’avessi fatto, i loro reali assassini avrebbero recuperato nuovamente tutte le prove!

E CON CIO’!? SEI COMUNQUE SGATTAIOLATA ALL’INTERNO DI UNA SCENA DEL CRIMINE! SAI COSA ACCADREBBE SE LA POLIZIA DOVESSE TROVARE LE TUE IMPRONTE!?

Non succederà. Il caso è stato archiviato questo pomeriggio per stessa ammissione di Carolina, che ha assistito al discorso tra il vice-Questore Meloni ed il Questore Renzi!” confermai io, con immensa soddisfazione, addentando una fetta della mia pizza margherita e rivelandogli “Se ti dicessi che ho fatto dei passi da gigante mi crederesti?

E come? Dubito che in quella casa possa essere rimasto qualche indizio rilevante! L’hanno scoperchiata da tutte le parti, ed io ero presente!

Non siete stati abbastanza attenti…

Alberto mi guardò con sguardo offeso, ma io non potevo mentirgli perché era la pura e sola verità. Entrando dentro quella casa avevo trovato di tutto e di più, segno che gran parte dei poliziotti non avesse svolto correttamente il loro lavoro o, peggio, che avesse preso ordini dall’alto di non indagare con troppa minuziosità.

Finito di mangiare la mia pizza e bevuto l’ultimo sorso di birra, mi diressi vicino alla cassaforte del salotto e sbloccai la combinazione. Dopo essermi accertata che nessun’altro, in mia assenza, si fosse permesso di scassinarla, mi infilai un paio di guanti in lattice e recuperai tutti i dati e le prove raccolte in quel solo giorno di indagine poggiandoli verso il lato del tavolo non apparecchiato per evitare che briciole di pizza o altro cibo potesse cancellare qualche impronta.

Partiamo dal faldone e dalla pen-drive che mi avete consegnato ieri sera. Qui, viene affermato che i responsabili dell’omicidio sono Kaiek Grieg e sua figlia biologica Llaiir, due volti noti alle forze dell’Ordine facenti parte dell’accampamento ROM distante solo qualche chilometro di distanza da Villa Marini, i quali sono stati arrestati ieri sera con l’accusa di omicidio colposo con aggravante del furto di oggetti personali alle vittime. I due si sono dichiarati estranei ai fatti e dicono di non aver mai conosciuto nessuna dei quattro morti. Tutto questo verrà confermato da Monsignor Fernando Ventrucchio questa mattina, il quale mi incarica di arrestare i veri assassini della famiglia Marini… lo fa, purtroppo per noi, solo quando si viene a sapere della loro morte di Kaiek e della figlia, a Borgo San Nicola. I dubbi del prete sono molteplici. Per prima cosa, lui afferma che i due, nel periodo in cui è stato svolto il delitto, si trovassero nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce a seguito di un alterato litigio tra l’uomo ed il giovane fidanzato della figlia. Il secondo dubbio riguarda proprio la loro morte; è impossibile che quei due possano essere entrati in contatto con i detenuti delle altre zone, o che addirittura potessero stare insieme viste le regole vigenti nel carcere. Terzo indizio, invece, è molto più sottile e solo Nando era a conoscenza di ciò… padre e figlia non erano in grado di leggere o scrivere

Cosa abbiamo sbagliato? Voglio proprio sentirlo dalle tue labbra, amore mio…

Questo faldone non l’avete compilato tu e Carolina. Voi vi siete limitati a farne una copia, ma le indagini sono state svolte da altri nostri colleghi. Al suo interno ci sono pagine che voi avete ritenuto veritiere, ma che presentano diverse incongruenze. Me ne sono resa conto dal fatto che qui non venga specificato del fidanzamento di Angelo, o di un particolare che sia Iginio che la sua amica Clarissa mi hanno rivelato in merito al loro amico. Ma andiamo avanti. Giunta in ospedale, ricevo la conferma, da parte degli infermieri del pronto soccorso presenti quella sera, che Maiek e Llaiir sono rimasti in ospedale dalle 20 alle 23, e che perciò non avrebbero mai potuto commettere il delitto. La prova schiacciante risiede in questo secondo video che li riprende in viso mentre entrano in ospedale e mentre vi escono. In quanto al loro omicidio, l’unica maniera con cui Maiek e sua figlia sarebbero potuti entrare in contatto con altri detenuti era per mezzo delle guardie carcerarie. Non si è trattata di una semplice distrazione, perché l’omicidio è avvenuto durante una delle Celebrazioni Eucaristiche di Monsignor Fernando, e chi non partecipa alla sua messa è obbligato a restare dentro le sue celle. Perciò le guardie del penitenziario potevano essere i complici o i carnefici del delitto. Inoltre, voi stessi avete avuto la conferma che quei due non fossero in grado di leggere o scrivere… perché si vede il momento in cui loro stessi chiedono ai poliziotti di scrivere in stampatello i loro nomi affinché potessero ricopiarli?!

Il viso di Alberto era diventato color porpora ma era rivolto verso il pavimento segno che si fosse reso conto di aver sottovalutato la gravità dell’avvenimento.

Eppure le prove del DNA li incastravano. Come diavolo avrebbero fatto gli assassini a direzionare le colpe verso quei due poveracci?

L’errore più grave che avete commesso riguarda la pistola lasciata a terra da Llaiir il giorno prima dell’arresto, quando hanno tentato di rapinare i responsabili dell’Outline. La pistola che la ragazza ha usato per quella rapina non è la stessa che voi avete recuperato… qualcuno l’ha sostituita nel lasso di tempo tra l’abbandono dell’arma e la consegna a Carolina, che ha ricevuto la vera arma del delitto di Villa Marini… ma non quella personale di Llaiir. Lo stesso è valso per le successive analisi che Carolina ha svolto per le tracce salivari sul collo di Angelo e quelle di sperma nell’utero di Annalaura. Qualcuno ha scambiato le tracce che i due sospettati vi hanno consegnato spontaneamente, sostituendoli nel tragitto prima di consegnarli a Carolina, la quale non ha potuto fare altro che convalidare gli esiti dei suoi esami. Quando mi trovavo in ospedale, ho atteso che lei rimanesse da sola e le ho chiesto di raccogliere nuovamente dei campioni di DNA dai cadaveri di Kaiek e Llaiir, ripetendo gli esami senza la presenza di altri ficcanasi… ed il secondo faldone che mi hai consegnato oggi ne contiene gli esiti che io ho già saputo per chiamata da parte della nostra amica. Nessuna corrispondenza. Ce l’hanno fatta sotto il naso!

Ma… ma è assurdo… questo implicherebbe che…

Vedo che ci sei arrivato, alla fine. Qualcuno dei nostri colleghi ha fatto di tutto per nascondere le reali identità degli assassini, incastrando due innocenti e facendo finta di indagare sull’omicidio di Angelo e della sua famiglia! Dentro il nostro distretto c’è una Talpa!

Il silenzio era calato dentro quella stanza. La mia rivelazione era talmente pesante che Alberto si era messo le mani sui capelli e li tirava con eccessiva forza, tremando per l’orrore.

Signore Santo… è assurdo…

… lo so… sembra una storia di spionaggio alla James Bond, eppure sono convinta di averci azzeccato. Ovviamente, non potevo entrare in questura affermando che qualcuno dei nostri colleghi era il reale colpevole dietro gli omicidi di Villa Marini. Per questo, dopo aver ottenuto tutte queste informazioni sull’innocenza dei sospettati, ho provato ad immaginarmi il movente dietro l’omicidio. Secondo il primo faldone, Maiek e Llaiir avrebbero commesso questo omicidio per entrare in possesso del notebook di Angelo Marini, appropriandosi così di tutte le informazioni riservate del giovane. Questo movente, però, si è dimostrato privo di fondamento dal momento esatto in cui hanno dimostrato di non conoscere alcuna forma moderna di telecomunicazione. Secondo fatto, molto importante, riguarda i conti bancari delle vittime che sono rimasti completamente immacolati a seguito di un’intera settimana, segno che non fosse il guadagno economico ad interessare gli assassini. Inoltre la casa non è stata apparentemente svaligiata, e solo il notebook di Angelo sembra svanito nel nulla... ergo, chi aveva compiuto quel delitto puntava principalmente a quel portatile per ottenere informazioni molto private. L’unica maniera con la quale potessi risalire alla verità era interrogare coloro che gli erano stati più vicini nel corso di quegli anni… parlo di Iginio Spedicato, Clarissa Rossi ed Akame Tsukimoto

E cosa hai scoperto?

Di tutto e di più” dichiarai con orgoglio, digitando qualche tasto del mio notebook per aprire un documento formato file.txt “Partiamo, anche stavolta, dal principio. Angelo Marini, Iginio Spedicato, Clarissa Rossi ed Ettore Conte frequentano lo stesso liceo e, al termine degli studi, si ritrovano tutti alla SK Editoring a seguito del successo del primo. Sviluppano un rapporto di amicizia molto forte nel corso di quegli anni, al punto che Ettore e Clarissa finiscono per innamorarsi e fidanzarsi tra di loro…

“… mi ricorda qualcuno…” provò a scherzare Alberto, zittendosi all’istante quando mi vide afferrare nuovamente il taglia-pizze.

Tornando a noi… tre anni fa, accade un evento che sconvolge il mondo, ossia la tragedia di Torre Chianca. Tutti noi abbiamo creduto che quello fosse stato un semplice incidente avvenuto per cause non malvagie ma, soprattutto, credevamo che non ci fosse stato alcun sopravvissuto. Tutto questo, però, è falso… Akame venne ritrovata da Angelo due giorni dopo l’incidente, sulla spiaggia di Torre Chianca, e quando scopre che lei è ancora viva le salva la vita

Questo è davvero strano, a dire il vero… se fosse la verità, non si sarebbe dovuto sapere da tutte le parti? L’ospedale avrebbe dovuto… ASPETTA! Lei non è mai stata portata in ospedale!

Ci sei arrivato!” confermai io, felice che l’uomo da me amato avesse intuito da solo quell’aspetto “Le sue ferite, molto probabilmente, non erano abbastanza gravi da farle rischiare la vita. Sicuramente Angelo l’ha condotta a casa sua e l’ha tenuta al sicuro fino al giorno in cui non si è ripresa del tutto… e sono quasi convinta del fatto che i suoi genitori ed Annalaura non sapessero che lei fosse una sopravvissuta a quella strage, altrimenti la voce sarebbe circolata ancora più velocemente!

Allora come avrebbe fatto Angelo a tenerla segregata dentro Villa Marini? E’ impossibile che nessuno della sua famiglia non abbia trovato nulla in merito…

… questo perché, come vi ho già detto in precedenza, voi non avete prestato la giusta attenzione a quella casa. Non sapete che nel giardino, sul retro della villa, vi sta un albero di quercia secolare ben custodito da generazioni dalla famiglia Marini? E che, sopra di esso, ci fosse una casetta in legno?

Alberto rimase nuovamente di stucco. Più andavo avanti con la mia lucida spiegazione, più lui diventava paonazzo. 

Perciò… mi stai dicendo che lui l’ha tenuta dentro quella casetta fino al giorno in cui non è guarita?

Esattamente. La famiglia non sospettò nulla perché Angelo era solito scrivere i suoi appunti dentro quel nascondiglio segreto, e nessuno ci sbirciava dentro per disturbarlo. Fu così che lui ed Akame riuscirono a mantenere il segreto. Non solo. In quell’occasione, i due hanno sicuramente avuto un discorso molto serio, che ha spinto Angelo a compiere un gesto a dir poco inconsueto nella sua indole. Iginio e Clarissa mi hanno confermato che, due settimane dopo quell’incidente e una settimana prima della pubblicazione del secondo libro, lo scrittore volle cambiare alcune parti della storia, aggiungendoci un epilogo alla fine. Il file.txt che ti sto mostrando al computer è la prima versione di Golden Bullet – The Hunter Warrior, con un indice che specifica i punti in cui sono state effettuate tutte le modifiche. Clarissa stessa mi ha confermato di aver litigato pesantemente con il suo amico, costringendolo ad ammettere che quelle modifiche avessero un preciso ed oscuro scopo. Angelo le fece giurare di non raccontare quella storia a nessuno, neanche con suo marito, e lei così fece… fino ad oggi, quando le sono andata a parlare!

Whoa Whoa Whoa! Un momento!” esclamò Alberto, alzandosi dalla sua sedia e puntandomi il dito contro “Mi stai dicendo che tutto questo, dall’inizio alla fine, è collegato all’omicidio dell’intera famiglia Marini?! Ogni singolo dettaglio che mi hai raccontato?!

Dal primo all’ultimo particolare!

Tutti coloro che conoscevano la famiglia Marini, d’altronde, li avevano descritti come una famiglia modello, inizialmente povera ma poi cresciuta economicamente grazie al contributo e al successo del figlio maggiore. Nonostante ciò, nessuno di loro aveva accusato segni di arroganza per quel nuovo stato sociale, ed erano rimasti umili e generosi. Non a caso, uno di quelli che aveva più sofferto per la loro morte, a detta di tutti, era il migliore amico della piccola Annalaura, il figlio di Iginio affetto da Sindrome di Down.

L’unica cosa su cui potevamo basarci per comprendere le motivazioni dell’omicidio di tutta la famiglia Marini era quel particolare evento, che aveva causato tali modifiche nel libro di Golden Bullet. Solo un collegamento con l’incidente di Torre Chianca avrebbe permesso di spiegare l’efferatezza di tale crimine. Ripensai a quella bambina e al dolore che aveva provato prima di lasciare questo mondo, e faticai a trattenere la rabbia.

Il mio fidanzato cominciò a passeggiare avanti ed indietro, visibilmente agitato. Si vedeva da oltre un miglio che non fosse del tutto convinto della mia teoria, e fu per questo motivo che decisi di vuotare tutto il sacco.

Non sei ancora convinto? Allora prova ad osservare questi, se non mi credi…

C’erano degli oggetti che io non avevo ancora mostrato ad Alberto, conservati all’interno di una scatola che io aprii senza pensarci su due volte.

Ne cacciai fuori un piccolo cofanetto grande quanto un pugno, una busta dell’indifferenziato chiusa e sigillata da me, una foto, un piccolo quadernetto con dei glitter sulla copertina, decine e decine di fogli scarabocchiati dallo scrittore…

… e di un notebook in ottime condizioni.

Questo, mio caro Alberto, è tutto ciò che ho trafugato da Villa Marini che voi non avete portato via per negligenza… questo cofanetto contiene delle fedi nuziali. Clarissa mi ha confermato che, la mattina dell’omicidio, Angelo avesse rivelato sia a lei che ad Ettore le sue intenzioni di sposare Akame… e sai dove si trovava? In bella vista, dentro la stanza di Angelo. Passiamo alla busta, che io ti sconsiglio di aprire. Sappi che al suo interno ci stanno le coperte del letto di Annalaura, talmente imbevute di sangue secco che non sono più bianche, ed ho fatto una fatica immane a staccarle dal materasso. Non so per quale oscura ragione voi non abbiate avuto la decenza di portarle, potendo usarle come prova chiave per un possibile processo. Il quadernetto è il diario segreto di Annalaura e si trovava sullo scaffale della sua libreria… questo te lo voglio passare perché devi leggere per comprendere la verità. Tieni questi guanti, così non resteranno impronte sulle pagine

Timoroso a causa delle mie parole, Alberto si infilò i guanti da me offerti e cominciò a leggere le pagine di quel diario. Ci mise diversi minuti a terminarlo, tempo in cui io restai in silenzio capendo che, come me, avrebbe reagito male…

… molto… molto male.

Fu così. Dopo aver letto l’ultima pagina del diario di Annalaura, Alberto era diventato pallido come un cadavere.

… porca puttana…

Il mio uomo era troppo scioccato per potermi rivelare il suo autentico orrore.

“… l’ultima pagina di quel diario risale esattamente alla notte dell’omicidio, poco prima che uno dei due assassini la aggredisse e la stuprasse a morte. Al suo interno, nelle pagine precedenti, ci stanno addirittura le descrizioni esatte dei due aguzzini, segno che gli omicidi fossero premeditati da chissà quanto tempo e che le visite di quel porco avvenivano anche nei giorni precedenti all’omicidio e allo stupro effettivo. Come avrebbero fatto, dei poliziotti esperti come quelli della Questura, a non controllare e portare via un simile indizio? Gli altri oggetti, invece, li ho trovati all’interno della casa sull’albero… la foto ritrae Angelo Marini assieme alla sua fidanzata Akame, mentre i fogli sono gli appunti relativi al possibile seguito di Folds Of Fate. Ma è il notebook la prova più schiacciante, la dimostrazione che al suo interno ci fossero informazioni così segrete da costringere Angelo stesso a nasconderlo tra le assi della casa sull’albero! Posso confermarti che l’ho notato solo per pura e mera fortuna! Dimmi, Alberto… credi ancora che questa sia la semplice storia di quattro omicidi che si sente ai tele-giornali? Ti sembra che il comportamento di Angelo sia quello di un ragazzo che non ha nulla da nascondere? E soprattutto… la morte di Annalaura ti sembra ancora l’opera di un semplice pedofilo privo di controllo, o il lavoro meticoloso di una creatura che non ho il coraggio di definire umana?

Alberto, per poco, non svenne sul pavimento. Per fortuna, io lo afferrai in tempo e lo trascinai sopra al divano. Ci vollero moltissimi minuti per farlo riprendere. Anche io, quando scoprii la verità dentro Villa Marini, rischiai di crollare sul pavimento della cameretta di Annalaura per lo shock, e non so quale santo mi dette la scarica di adrenalina adatta a rizzarmi in piedi.

Come… come diavolo sei arrivata a capire tutto questo? E’… è assurdo…

“… te l’ho già detto, Alberto. Le risposte si trovavano tutte all’interno del secondo tomo della saga. Adesso ti mostrerò tutte le differenze tra la prima versione e quella pubblicata successivamente, ma nemmeno io sono certa di averci azzeccato in pieno…

Senza perdere altro tempo, conservai tutte le prove che avevo raccolto all’interno della cassaforte, per evitare di rovinarle ulteriormente. Dopo essermi tolta i guanti in lattice buttandoli nel bidone dell’indifferenziato, raggiunsi la libreria del soggiorno e recuperai i due enormi romanzi della saga Folds Of Fate. Sin dall’inizio mi ero convinta, al cento per cento, che il movente dietro a quegli omicidi si trovasse all’interno di quei due tomi, e che solo leggendoli sarei riuscita a scoprire la verità.

Sapendo come fosse andata, fui felice che quel sacrificio non fosse stato vano, e sapevo che da quel momento sarei entrato in un campo leggermente più piacevole da ascoltare per il mio fidanzato, amante delle letture fantasy e dei manga giapponesi o robe simili.

La lettura di quei libri, devo ammetterlo, è stata molto illuminante, in particolar modo quella di Golden Bullet – The Hunter Warrior. Per prima cosa, all’interno del secondo libro sono presenti cinque prologhi, ciascuno dedicato ad un personaggio che aveva già preso parte a Kingdom Hearts – The Legend Of The Earthly Yilancar. Parlo dei pezzi relativi a Junion, Diablo, Whis, Vefuniel e Kairi. In questi non ci sono dettagli importantissimi, ma solo dei semplici collegamenti tra il primo ed il secondo romanzo. In quello dedicato alla regina di Roma, tuttavia, fa la prima apparizione un personaggio apparentemente inventato da Angelo, il cui nome è Asia Taneko. Questa donna sarà importantissima nel secondo libro, più precisamente nella soprannominata Quarta Parte, perché affermerà di provenire non da una semplice dimensione… ma dalla nostra dimensione, dalla Realtà! Questa specifica mi ha insospettito e non poco, ed ho fatto una piccola ricerca su Google. Vedi i fogli che si trovano all’interno del primo libro? Prova a controllarli!

Ciò che stavo facendo leggere ad Alberto erano degli articoli in giapponese risalente a circa dodici anni prima, i cui titoli da me tradotti erano piuttosto esplicativi.

 

GRAVE INCIDENTE STRADALE NELLA CITTA’ DI TOKYO – MUORE UN BAMBINO DI DIECI ANNI, LA SORELLA IN COMA IRREVERSIBILE

 

ENNESIMA TRAGEDIA IN CASA TANEKO – MUORE ANCHE LA FIGLIA ASIA

 

RAGAZZA DI VENTOTTO ANNI SI BUTTA DALLA TOKYO SKYTREE – TRAGEDIA E SHOCK A TOKYO

 

All’inizio ho creduto che fosse uno scherzo o che avessi sbagliato la traduzione, ma il sito era legalizzato e riportava notizie anche molto recenti provenienti da tutto il mondo. Angelo ha utilizzato una vera storia di cronaca per creare la leggenda di Anomaly. Non ha nemmeno provato a cambiare i nomi dei morti. Asia Taneko, Keiichi Taneko, Hitomi Okada… non si tratta di personaggi inventati, ma di persone vere, realmente esistite in questo mondo!

Come gli è potuta venire in mente un’idea del genere?! Era impazzito? Se qualcuno avesse scoperto prima la verità, l’intera sua saga sarebbe stata macchiata irrimediabilmente!

… ma a pensarci bene, non sarebbe già dovuto accadere? Un fatto così eclatante non si sarebbe dovuto già diffondere in tutto il mondo? Svolgendo altre ricerche in merito, mi è sembrato assurdo che nessun sito di fan avesse riportato quel collegamento… ed ho ipotizzato che il motivo dietro a ciò fosse esterno. Chi ha ucciso Angelo Marini non voleva che quella storia saltasse fuori, tanto è vero che, nella versione giapponese del libro, i nomi di questi personaggi sono stati totalmente cambiati senza il permesso degli autori. Me lo ha confermato Iginio poco prima che tu arrivassi, per messaggio… ho l’impressione che non l’abbia presa affatto bene visto che mi ha risposto con tutte le lettere in stampatello maiuscolo!

Per l’amor di Dio… quindi ciò che Angelo ha aggiunto al riguardo del mondo Reale è tutto vero!

Esattamente… il punto è che non ho ancora decifrato le altre parti del romanzo, e le ho solamente sottolineate perché non riesco a interpretarle. Tu sei più appassionato di fantasy rispetto a me… potresti darmi una mano?

Mi prendi in giro? Come se servisse chiedermelo… lo farò con estremo piacere!” accettò Alberto, dandomi un bacio sulle labbra e facendomi un occhiolino “D’altronde sono in debito con te. Siamo stati degli sciocchi a non renderci conto di tutte quelle anomalie… scopriamo subito chi sono i nostri nemici!

Senza perdere altro tempo, raggiunsi le ultime pagine di quel libro e cominciammo a leggere le zone che io avevo sottolineato.

 

Un’altra novità riguarda la Profezia citata da Lord Zeno. Asia e Dragon hanno incontrato il fratello della prima, e quest’ultimo ha fatto loro una rivelazione a dir poco sconcertante” continuò a narrarci la mamma di Simon, con severità “Non sappiamo il motivo, ma sembra che essa non ci sia più! Inoltre non ci stanno altre profezie che ci possano spiegare come possa nascere una nuova guerra!

 

Quella frase poteva sembrare senza senso, ma al contrario ci aveva rivelato molto.

Angelo, da ciò che ho capito, ha sfruttato il suo secondo libro per raccontarci fatti realmente accaduti. La profezia sparita da Anomaly indica un cambiamento avvenuto nel nostro mondo. E’ la dichiarazione con la quale l’autore sta ammettendo le modifiche nella sua storia per trasmetterci un messaggio” confermò Alberto le mie precedenti supposizioni.

 

… è stata colpa della guerra che si è appena conclusa” affermò, senza mezzi termini, Endeavor “Dubito che la vecchia profezia possa avere valore, dopo quanto è accaduto… e non essendo nati altri Dei Supremi, non c’è stato modo di formularne un’altra!

Lo pensavamo anche noi… ma Ingrian non è dello stesso parere. Anzi, si è stranito quando abbiamo provato a chiedergli una possibile motivazione” ci venne, però, smentita quella ipotesi in quattro e quattr’otto “Quello che avete affermato è giusto. Una profezia nasce quando una persona degna sarebbe diventata un Dio Supremo. Seguendo tale logica Ingrian ha supposto che, al termine della battaglia dalla quale è uscito sconfitto, una tra Asia Taneko ed Hitomi Okada sarebbe dovuta diventare la nuova Dea Suprema di tutte le Dimensioni, essendo entrambe le giuste candidate a tale ruolo per via delle loro origini nel mondo Reale. Inoltre, a detta sua, non è mai successo che una profezia sparisse così, senza alcuna motivazione. Per il nostro vecchio nemico, c’è l’altissima probabilità che qualcosa possa essere andato storto nel Mondo Reale causando l’interruzione dell’elezione… e forse l’intervento del Cavaliere del Destino ha a che fare con tutto ciò!

 

Quest’ultima frase è una vera e propria ammissione” confermò Alberto, leggermente ripresosi dal mancamento precedente “Angelo Marini è il Cavaliere del Destino, colui che muove i fili dietro a quest’intrecciata storia, ed aveva cambiato qualcosa per il proseguo della sua saga a causa di un avvenimento che lo ha segnato

Possibile avesse premeditato la sua possibile morte? Possibile che Angelo avesse già scoperto di essere braccato e che ci avesse suggerito qualcosa in merito, per farci risalire al colpevole?” provai ad ipotizzare io, letteralmente incredula.

Se veramente fosse così, ci ritroveremmo davanti non ad uno scrittore… ma ad un genio!

Desiderosi di risposte, Alberto ed io continuammo la lettura, cercando di analizzare ogni singola sillaba che potesse contenere un messaggio segreto.

 

Perciò non sappiamo come e quando riscoppierà la Guerra per il Trono di Dio Supremo…” constatò Jiren alla mamma di Simon che abbassò il capo affranta.

Niente. Stavolta non conosciamo nulla in merito. Temiamo che solo il Cavaliere del Destino possa conoscerla, e se non sarà lui a farcene parola…

… noi non potremo far nulla, capisco…

Allora non invischiamoci più!

 

Angelo ha agito in questo modo perché il messaggio che voleva trasmettere era pericoloso se fosse finito nelle orecchie delle persone sbagliate” compresi io, allarmata “L’invito di Ai, in quel racconto, è un’avvisaglia per quelle persone che potrebbero ingenuamente fare ricerche più approfondite su Folds Of Fate solo per puro divertimento

Non invischiatevi in questa faccenda. Non fate ricerche se non siete in grado di difenderviconfermò Alberto, visibilmente preoccupato “E’ un avvertimento molto coinciso. L’epilogo è stato scritto per gente come noi… poliziotti o forze di polizia di tutto il mondo, visto che il libro è venduto in ogni parte del globo!

Quanto era pericoloso venire a sapere di questo segreto? Semplice, pensai.

Al punto da costringerlo a lasciare quel buco di trama completamente aperto, per poter aggiungere altri particolari nel terzo libro.

 

Ingrian è dello stesso avviso, e lo siamo anche noi” confermò Momo adulta, con Simon che mi accarezzò la testa con dolcezza “Fino a quando non ci sarà data una nuova direttiva, è inutile invischiarci in una guerra di cui non sappiamo se saremo protagonisti. Ormai è palese che, se ci sarà una guerra… i candidati saranno solo membri del Mondo Reale. Noi interverremo solo e soltanto se sarà strettamente necessario!

 

Più provavo a fare dei collegamenti sensati, più un senso di terrore cresceva nella mia anima. Angelo parlava di una vera e propria guerra che sarebbe potuta scoppiare anche nella Dimensione Reale. Era solo frutto della sua immaginazione?

Le probabilità che quel pazzo usasse le sue storie per mandare dei messaggi criptici ai suoi lettori diventavano sempre più alte.

Cosa aveva scoperto di così catastrofico?

Sarebbe successo qualcosa al nostro mondo… sì, ma cosa?

Potevamo fidarci di lui, oppure no?

Il fatto che fosse stato ucciso per colpa di una simile ipotesi era un punto pesante a suo favore, dovevo ammetterlo. Non c’erano prove al riguardo, ma il mio istinto mi spingeva a continuare con quella lettura assieme ad Alberto.

 

Mi sorprende molto che quel folle si sia rabbonito così tanto…” ammise Endeavor, e non potevamo che dargli pienamente ragione.

Ingrian mi era sembrato tutto tranne che qualcuno con cui ragionare. Il suo piano irrealistico da megalomane aveva portato ad uno sterminio di massa spazio-temporale mai avvenuto prima. Eravamo davvero certi che quel bastardo non avesse alcun desiderio di riprovare a combattere contro di noi…

… o peggio, che ci stesse ingannando per vendetta?

Credeteci… Ingrian non è certamente cambiato dal giorno al domani, ma quando parla del Cavaliere del Destino fa venire letteralmente la pelle d’oca. Quando gli abbiamo chiesto se avesse intenzione di provare a tornare in vita, lui ha confermato che non ne sarebbe mai più capace e che nessun abitante del Mondo Reale avrebbe potuto volerlo come alleato in una probabile guerra. Al contrario. Lui è certo che, ben presto, qualcuno attenterà alla sua vita per non fargli rivelare troppe informazioni…

Adesso fa la vittima… che pezzo di merda” lo compatii io, amareggiata.

… sembrerebbe così, ma non sembra affatto preoccupato per tale eventualità. Il Cavaliere del Destino, a sua detta, avrebbe potuto farlo sparire per sempre dalla circolazione e non l’ha fatto. Non ha comunque intenzione di scappare o di uscire dalla sua cella, in Nuova Atlantide, ma non sappiamo se tale decisione l’ha presa per un suo reale pentimento o per rispetto nei confronti di chi lo ha risparmiato. Si è rivelato anche ben disposto a darci quante più informazioni possibili… ma ci ha anche espressamente consigliato di interessarci il meno possibile alla guerra per il Trono che scoppierà. Sarà più terrificante e distruttiva di questa fasulla? Chi può dirlo… ma se, oltre a lui, qualcun altro dovesse ottenere informazioni pericolose, il rischio di restarne coinvolti aumenterebbe!

 

Mio Dio. Quell’intero capitolo era ricco di informazioni nascoste e celate attentamente, per far sì che nessun pazzo di mente cercasse di recuperare informazioni segrete.

Sarebbe scoppiata una guerra. Questo ci stava suggerendo Angelo con la sua storia, e chiunque avesse scoperto tale segreto prima del tempo avrebbe fatto una fine orrenda…

… non poteva essere più chiaro di così…

… i suoi assassini avevano ucciso lui e la sua famiglia per zittire quella diceria!

Questa era l’unica spiegazione che potesse venirmi in mente. Angelo Marini e la sua famiglia erano stati uccisi per impedire al primo di pubblicare il suo terzo libro, quello che avrebbe mostrato a tutti la verità.

Perfino lo stupro a quella bambina di quattro anni acquistò un senso, per quanto orripilante fosse stato. Era un avvertimento a chi ficcanasava troppo in quella storia…

… se farete ricerche più approfondite su quest’omicidio, noi vi troveremo e vi faremo fare la stessa fine!

 

Non starete un tantino esagerando?” domandò loro la moglie di Todoroki, stranita “Da quello che so, non è possibile trasmettere informazioni tra Anomaly e le altre dimensioni, dico bene?

Simon, con mia grandissima sorpresa e con quella di tutti gli altri presenti, negò con la testa.

Lo pensavano anche Keiichi e tutti i Nocciolini della Quercia Sacra… ma non è così. Credo voi conosciate ALFA Simon, dico bene? Lui è ufficialmente fidanzato con una ragazza di nome Cristal appartenente alla sua stessa Dimensione che ci ha fatto delle rivelazioni… non molto piacevoli!

Non piacevoli? E’ qualcosa di grave?” chiesi io, visibilmente preoccupata.

Sì, purtroppo, e riguarda tutte le sette Principesse dal Cuore di Pura Luce” ci anticipò Momo Kog, prima di annunciarci “Voi già sapete che, dopo la sconfitta di Ingrian, tutte sono giunte su Anomaly sane e salve. Tuttavia, non hanno più il loro Cuore e sono solo provviste della loro Anima e del loro Corpo. In parole povere, sono diventate delle Nobody…

Nessuno stava parlando, anche perché non sapevamo ancora il motivo per il quale ciò fosse così grave. BETA Chi, ALFA Kairi, Ayumi e tutte le altre erano comunque al sicuro.

Giusto?

Cerco di essere più chiara possibile. Tutte e sei, esattamente come la Cristal che è fidanzata con ALFA Simon, sono in ottima salute e stanno bene” mi rassicurò Momo con un occhiolino simpatico, facendomi tirare un sospiro di sollievo prima di riprendere il discorso “Il punto è che i loro Cuori sono rimasti nel mondo dei vivi. All’inizio, temevamo fossero finiti in Kingdom Hearts, ma è stata Kairi a dubitare di tale ipotesi. Se fosse stato così, allora la loro dipartita sarebbe stata definitiva, con le loro Anime ed i loro Corpi che non sarebbero potuti restare su Anomaly. L’ipotesi più probabile che stiamo vagliando, al momento, è che essi siano finiti da qualche parte nella Dimensione Immaginaria… o peggio, nella Dimensione Reale

Inorridita, mi voltai verso Simon per cercare conferma ai miei dubbi.

O mio Dio… è per questo che siete preoccupati…

Sì, Ai… se il Cuore di una persona è rimasto nel mondo dei vivi, allora è possibile trasmettere informazioni inerenti ad Anomaly. E’ già successo in passato, molto prima che questa guerra scoppiasse… quando Asia ha raggiunto questo mondo mentre era in coma irreversibile. Quella ragazza ci ha raccontato di come lei potesse sentire le voci dei medici, degli infermieri e dei suoi genitori anche quando la sua Anima si trovava su Anomaly. Chi ci dice che lo stesso procedimento non possa essere svolto al contrario? In tal caso…

… le sette principesse sarebbero diventate dei semplici alto-parlanti, in grado di trasmettere informazioni su questo mondo…” capì al volo Todoroki, allarmato.

… e non è detto, a quel punto, che Anomaly resti indenne da questa guerra” terminai io, ricevendo un amaro e sottomesso cenno del capo di Simon.

Si vedeva da un miglio che lui si sentisse colpevole per quello che era successo alle sette ragazze, a Chi in particolare.

 

I Sette Cuori di Pura Luce delle principesse erano un altro collegamento al mondo reale. Angelo le aveva descritte come alto-parlanti in grado di trasmettere informazioni su questo mondo e quello di Anomaly. Possibile che il mondo anomalo descritto dall’autore esistesse davvero?

Ne dubitavo. Un mondo del genere era impossibile potesse esistere. Era più probabile che Anomaly fosse un gruppo di ribelli, alleati di Angelo, pronti ad aiutarlo.

Porca miseria, Angelo Marini… la tua mente era arguta fino a questo punto?

 

E non è tutto…” aggiunse sua madre con severità, ammettendo “Quando l’Essenza del Cuore viene separata dalle altre appartenenti ad un mortale, si crea automaticamente un Heartless. Se ciò fosse accaduto nel Mondo Reale, sarebbe un vero disastro…

Allora cosa succederà?” domandò Endeavor alla madre di mio fratello “Non penso che i sette regni siano così crudeli da tenere isolate quelle povere ragazze per l’eternità…

… infatti non lo faranno. Semplicemente continueranno a vivere come hanno sempre fatto e saranno controllate a vista dai loro familiari e amici, gli unici che possano notare delle differenze nei loro comportamenti. In questo modo, se dovesse succedere qualcosa, saremo in grado di dare loro una mano!

… e per i loro Cuori?” chiese Ub, preoccupato “Se uno di questi venisse danneggiato? Cosa accadrebbe alla loro Anima?

Se l’Heartless venisse distrutto da un Key-Blade, il Cuore tornerebbe automaticamente dalla sua legittima proprietaria. Su questo non ci sono dubbi. Non sappiamo, però, cosa potrebbe accadere qualora venisse distrutto in altri modi. Nella Dimensione Immaginaria, il Cuore non verrebbe liberato dall’Oscurità ed un altro Heartless ne prenderebbe il controllo. Potrebbe accadere lo stesso nel Mondo Reale, o potrebbe finire anche peggio… il Cuore verrebbe definitivamente distrutto e non potrebbe raggiungere Kingdom Hearts. Sarebbe paragonabile all’Hakai di un Dio della Distruzione o alla Cancellazione di un Dio Supremo… di loro non resterebbe nulla!

 

Spie

Come hai detto, Alberto?

Ci sono delle spie che trasmettono messaggi agli amici di Angelo. Le sette principesse dal cuore puro sono, tradotti nella nostra lingua, il mezzo con il quale si scambiano informazioni. Può trattarsi di persone reali o di semplici computer… ma Angelo ci ha fatto capire che i Cuori di Pura Luce delle Sette Principesse non devono cadere nelle mani sbagliate, o sarebbe la fine per il loro gruppo o per il mondo che conosciamo!

 

… e non faremo assolutamente nulla per recuperarli?!” dichiarai io, attonita e scandalizzata da tali affermazioni “Come possiamo lasciar sì che tutte e sette rischino di essere…

A proposito di ciò… uno dei motivi per cui vi abbiamo raggiunto è questa pergamena!

Con mia grandissima sorpresa, Momo Kog si fece passare una sacca da suo figlio e, da lì dentro, recuperò una pergamena srotolandola velocemente. Il suo sguardo era diventato più scuro e tetro che mai.

Quando lei cominciò a leggere ciò che vi stava scritto, mi si gelò il sangue.

 

Con il seguente Testamento, AYUMI YOSHIDA, CHI MIURA, KAIRI WAWE, HITOMI OKADA, CRISTAL ORONAR, HINODE GELO E CRISTAL OROCHI, dichiarano le seguenti azioni da compiere nei loro confronti:

1.       Nessun abitante del mondo di Anomaly potrà, in alcun modo, provare a recuperare i loro Cuori, per non mettere a rischio l’incolumità di tutti gli abitanti dei sette regni ed oltre; tale compito, se lo vorranno, sarà attribuito a buone e sincere persone appartenenti al Mondo Reale;

2.       Nel caso le loro Anime fossero responsabili di gesti fittizi o plateali, in grado di danneggiare le sorti del mondo di Anomaly, verrà impartito l’ordine di isolamento forzato a vita dentro la cella di una prigione, dalla quale non potranno uscire o avere più contatti con persone o cose inerenti al mondo esterno;

3.       Infine, qualora le Sette Principesse dal Cuore di Pura Luce dovessero perdere il lume della loro ragione o se, ancora peggio, venissero controllate da qualche malintenzionato del Mondo dei Vivi, l’ordine che verrà impartito sarà quello della Cancellazione Totale dell’Anima, allo scopo di preservare i segreti e la sicurezza di Anomaly; a tal scopo, se con tale gesto le sette principesse dovessero ritornare in vita, vi è negata la possibilità di andarle a salvare o di recuperarle, in nessun caso e in nessuna modalità.

Tali norme saranno attive fin dal giorno del loro arrivo su Anomaly e verranno dichiarate leggi ufficiali di questo mondo, con l’unanime consenso delle interpellate. Chiunque oserà opporsi a tali norme, dovrà pagarne il prezzo a seconda della gravità del reato commesso. La prima modalità, la più leggera, sarà l’isolamento forzato a vita dentro la cella di una prigione, dalla quale non potranno uscire o avere più contatti con persone o cose inerenti al mondo esterno. La seconda modalità, la più grave, sarà quella della Cancellazione Totale dell’Anima, allo scopo di preservare i segreti e la sicurezza di Anomaly.

 

Firma

 

AYUMI YOSHIDA

CHI MIURA

KAIRI WAWE

HITOMI OKADA

CRISTAL ORONAR

HINODE GELO

CRISTAL OROCHI

 

Doveva essere uno scherzo. Non potevano averlo deciso sul serio…

Sono… sono andate fuori di cervello?” dichiarò infatti Son Goku, visibilmente sconvolto “Come se le potessimo lasciare in quello stato!!! A COSA SAREBBE SERVITA QUESTA GUERRA SE…

Un gesto deciso e perentorio da parte di mio fratello spiazzò tutti quanti. Era triste, glielo leggevo negli occhi, ma da come aveva reagito sembrava favorevole a quanto avessero deciso tutte e sette le Principesse dal Cuore di Pura Luce.

Il problema era capire il perché dietro a tale decisione.

 

 

Questa è la conferma a ciò che ho appena affermato. Perdere uno di questi Cuori sarebbe un disastro perché i mezzi disposti dagli alleati di Angelo non sarebbero sufficientemente potenti per riuscire a recuperarli. Questo è un testamento immaginario dal valore simbolico, un vero documento nel quale si dichiara che, in caso di sconfitta, si assumeranno tutte le responsabilità del caso

“Ormai non ci sono dubbi. Questo libro parla di una guerra fittizia che sta per scoppiare nel mondo reale!”

 

Tornare in vita, in questo momento, sarebbe una sciocchezza. Se anche qualcuno riuscisse a resuscitare, c’è un problema a dir poco insormontabile per il quale diventerebbe pericoloso essere scoperto da qualche nemico. Il primo riguarda l’assenza del nostri precedenti poteri. Inoltre, non abbiamo l’assoluta certezza di dove si trovino i Cuori, se nella Dimensione Reale o in quella Immaginaria. Per quanto ne sappiamo, potrebbero trovarsi in entrambe

 

Qui si stanno specificando i luoghi dove si trovano i Sette Cuori di Pura Luce. Alcuni, quelli del mondo Reale, sono già stati individuati… gli altri sono ancora da rintracciare

Ero grata di aver invitato Alberto quella sera. Senza di lui, non sarei mai riuscita a decifrare alla perfezione quel codice.

Fu il pezzo successivo, però, a farci sgranare gli occhi per la sorpresa.

 

Non c’è davvero nulla che possiamo fare per spingerle a cambiare idea?” domandò Ub a Simon…

… il quale ci rispose solo dopo un silenzio di dieci, lunghissimi secondi prima di scuotere negativamente il capo.

Ero certa che lui avesse cercato, con insistenza, di far desistere la donna che ama, ma che non ci fosse nemmeno riuscito.

Ed ora… è giunta l’ora di darvi la notizia più brutta, quella che ha realmente spinto le sette principesse a far erigere questo emendamento…

Cosa? Una notizia ancora più orrenda e spaventosa? Cosa era successo, stavolta?

Riguarda tutti coloro che sono fuggiti nella Dimensione Reale. Un anno e mezzo dopo essere atterrati, hanno raggiunto la loro base segreta ed hanno cominciato a spargersi per l’intero pianeta su cui soggiornano. Durante uno dei loro incontri segreti, su un traghetto nel bel mezzo del mare, sono stati attaccati da forze militari ancora non note, appartenenti a quel mondo. La bambina di Simon e Chi è al sicuro, e lo stesso vale per l’uovo di Toki Toki… tuttavia, l’Armadio di Narnia ed il cofanetto con il cuore di Malrion sono stati profanati!

Il mio Cuore venne letteralmente schiacciato da un forte senso di repulsione e orrore. Nessuno aveva avuto il coraggio di parlare dopo aver ricevuto quella notizia. Troppo era l’orrore che provavamo nell’aver scoperto che oggetti così pericolosi erano finiti in mani sconosciute e pericolose.

C’era una sola motivazione che potesse spingere le sette principesse dal Cuore di Pura Luce a rinunciare di essere salvate, ed era un qualcosa che Momo e mio fratello adottivo non avevano ancora annunciato.

… quanti di loro sono morti?

Davanti alla mia domanda, inizialmente, lei non aveva avuto il coraggio di rispondere. Passarono diversi minuti, prima che io le urlassi contro, ormai priva di alcuna pazienza.

QUANTI SONO MORTI?!

Questa volta, la povera donna fu costretta ad ammettere il numero di decessi e di sopravvissuti, davanti allo sguardo distrutto di mio fratello.

Ci sono stati… solo ventisei sopravvissuti…

Sbiancai per l’orrore davanti a tale notizia. Era uno scherzo. Vi prego…

… erano fuggiti in migliaia dalla Dimensione Immaginaria, e per la maggior parte erano bambini o ragazzini…

… poteva essere solo uno scherzo…

… non potevano aver ammazzato così tanti innocenti.

… ne abbiamo avuto la conferma ieri notte, quando una delle loro anime è giunta su Anomaly… quella di Hiroshi Agasa. Tutte le altre, per qualche strana ragione, non sono state salvate da Anomaly e sono state cancellate definitivamente. Ci dispiace… tutti gli innocenti che avevate salvato dalla strage di Roma… molti di loro… sigh…

 

Sia io che Alberto ci guardammo negli occhi, visibilmente sotto shock.

Un attentato… nel mondo reale…?

Migliaia di morti… tanti bambini… L’INCIDENTE DI TORRE CHIANCA! ORA TUTTO TORNA!

Colta da un’ispirazione, balzai in piedi, cominciando a camminare per tutta la stanza senza riuscire a fermarmi. Alberto, nel mentre, aveva recepito il mio messaggio e si era subito reso conto di ciò che avessi affermato.

Akame… è stata Akame a rivelare tutte queste verità ad Angelo, dopo essere sopravvissuta all’incidente! Non è stata una tragedia… qualcuno voleva ammazzare tutti quei profughi!” dichiarò Alberto, sbalordito dalla verità “Lei ha capito che, se avesse raccontato tutto allo scrittore di Folds Of Fate, lui avrebbe trovato un modo per trasmettere il messaggio ai pochi sopravvissuti di quell’attentato…

… e così lo ha spinto a modificare tutto il finale della storia!” confermai io, battendo un pugno sulla mia mano aperta, andando avanti con le pagine ricordandomi un punto dell’epilogo in particolare.

 

Una settimana fa, ci era stato rivelato dai sovrani di Fatima, una donna sconosciuta era stata prontamente richiamata dagli oracoli per tornare in vita. Solo Keiichi sapeva il motivo dietro alla scelta di Chel, la voce senziente di Anomaly e non potevo fare altro che fidarmi di mio fratello.

 

QUI! QUESTO E’ IL PEZZO CHE CONFERMA IL COINVOLGIMENTO DI AKAME! Tutte le informazioni che Angelo ci ha raccontato fino a questo momento sono dei messaggi criptici che Akame voleva mandare agli altri venticinque sopravvissuti della strage di Torre Chianca. Angelo, inizialmente, voleva solamente fare da intermediario… ma poi i due si sono innamorati per davvero, e così lo scrittore ha deciso di diventare un membro di questo gruppo di rivoluzionari!

Cristo santo… ecco perché quella giovane aveva così tanta paura di farsi vedere in pubblico… ed ecco perché Angelo, negli eventi ufficiali, ha continuato ad indossare una maschera che gli copriva il volto e a farsi chiamare con lo pseudonimo Simon Kog 95!” mi seguì a ruota Alberto “Se fosse stata scoperta dai suoi nemici, avrebbero ucciso sia lei che Angelo e la sua famiglia! E’ lo stesso motivo che l’ha spinta a partire oggi… sa che gli assassini dello scrittore punteranno anche a lei, e per questo motivo non vuole farsi catturare!

Ora mi sentivo in colpa per il modo in cui l’avevo giudicata senza conoscerla affatto. Akame non aveva ancora risposto alla mia richiesta e, in seguito a tali rivelazioni, dubitavo che lo avrebbe fatto.

Probabilmente era già dentro un aereo per raggiungere l’altra parte del pianeta.

Continuai a leggere quel capitolo, e per un po’ non ci furono pezzi importanti ricollegabili a tali storie.

Questo fino a quando Asia non aveva fatto una domanda ad Ingrian, affermando che lui conoscesse la verità dietro alla strage avvenuta nelle nostre acque.

 

… sai anche dell’attacco che è stato sferrato ai nostri amici fuggiti nella Dimensione Reale… non è così?

Ingrian ci mise qualche secondo in più a rispondermi, con tono annoiato.

Sì. Deve essere stato terribile vedere tante persone innocenti morire in quel…

… tu sai chi è stato ad attaccarli! Non è così, Ingrian?!

Questa volta, l’ex-angelo mi squadrò da capo a piedi, con molto nervosismo. Il mio tono non gli era piaciuto, ma non poteva essere altrimenti.

Era l’unica soluzione alla quale avessi potuto pensare.

Le tue accuse sono molto pesanti, Asia Taneko. Io non sono mai uscito da qui…

… tu no… ma potrebbe averlo fatto il tuo Custode!

Il Sommo Sacerdote digrignò i denti, colto sul fatto. Non poteva negare di essere invischiato in tale faccenda. Ora non più. Si era ufficialmente contraddetto da solo, rivelandomi che la legge sui Custodi era stata mantenuta. Ora anche gli individui che erano morti dalla Dimensione Immaginaria ne avevano uno ciascuno dopo il termine della guerra, e perfino una come me aveva riottenuto la fiducia di un Custode…

… rivedere la mia cara amica Ayame mi aveva fatto scoppiare a piangere per la gioia!

Per tali motivi, trovavo impossibile che uno come Ingrian non possedesse neanche un Custode.

Era l’ora di spifferare tutto.

Se tu sai qualcosa, sarà meglio che esca fuori dalla tua bocca… perché non sarò più così clemente, tra qualche secondo!

Non c’è bisogno di scaldarsi così tanto… e va bene… ti racconterò tutto…

Bravo angioletto. Fa il canarino e canticchia tutto quello che sai.

Prima che tu possa credere a ciò… no. Io, il mio Custode e nemmeno Judas siamo coinvolti in tale faccenda. E’ stato qualcun altro a tirare le redini di quell’attacco!

Dovevo ammetterlo. Le sue parole mi avevano spiazzato completamente.

Due settimane prima del nostro arrivo, infatti, Judas era riuscito non so come a fuggire dalla sua prigione e non era mai stato più ritrovato. Nella sua cella erano rimasti solo sette fogli di carta, su ciascuno dei quali era stata disegnata una bandiera del nostro mondo. Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Germania, Francia e Italia.

Dietro ciascuno di essi vi stava una sola, semplice frase...

... l'Ordine è Potere!

Quando mi era giunta notizia di quella fuga, e della strage che si era compiuta nel mondo Reale, io avevo fatto due più due…

… ma a quanto pare, avevo scritto cinque come risultato finale, ed il professore era pronto a rivelarmi quale fosse il numero quattro.

Un’altra voce, diversa da quella del Cavaliere del Destino, mi ha parlato attraverso la coscienza del mio Custode. Ha affermato di poter tornare nel mondo dei vivi senza l’utilizzo del Colosseo della Rinascita grazie a un armadio ritrovato su una terra sconosciuta di questo mondo, all’esterno dei sette regni… un armadio ed un mondo che voi conoscete alla perfezione!

Quando compresi di cosa stesse parlando, sbiancai sul posto.

Non stava per caso parlando di…

… esatto. Parlo del regno nascosto di Narnia, e con esso anche dell’armadio svanitore che ALFA Kairi e i suoi sudditi utilizzavano per tornare nel loro regno. Narnia non ha mai fatto parte della Dimensione Immaginaria, ma di quella Anomala. Questo mi ha rivelato lasciandomi completamente di stucco. Mai avrei immaginato di avere la risposta dietro le domande che mi sono sempre fatto alla portata della mia mano, segno di quanto fossi sciocco nel mondo dell’Immaginazione. Gli Anelli, Asia. Quelli che avete ricevuto il giorno stesso della battaglia, quelli che io stesso ho fatto utilizzare ai miei adepti… sono questi a permettere i viaggi tra le tre Dimensioni. La stessa Conton City, mi è stato rivelato, altro non era che una parte dell’Aldilà di questo mondo. Ci eravamo trovati sempre su Anomaly, durante la battaglia, e non ce n’eravamo mai resi conto. La copia di quell’armadio e molti di quegli anelli, in questo momento, si trovano nella Dimensione Reale… ed i fuggitivi della guerra se lo sono portato dietro, pensando che non si sarebbe attivato in alcun modo!

Perciò, questo sconosciuto ha trovato Narnia ed è stato in grado di tornare in vita illegalmente…

Indovinato. Questo sconosciuto mi ha spiegato tutto ciò che adesso conosco di questo mondo. Qui viene il bello. Chiunque fosse, mi aveva proposto di allearmi con lui per conquistare il Mondo Reale. Non allearmi con lui, mi disse, sarebbe stata la mia definitiva uscita di scena… e per dimostrarmi che non scherzava, mi ha mandato un’immagine mentale con il cadavere di un tale Judas, descrivendomi quanto fosse pericoloso quel tizio!

 

Interessante… sbaglio o, negli articoli che mi hai fatto leggere, il pazzo che ha fatto quella strage sulla Superstrada di Tokyo si chiamava proprio Judas?

Era il suo nome da musicista. Il suo vero nome era Mark Callaghan, originario del Texas ed espatriato a Tokyo per cercare fortuna. Era il primo fidanzato di Hitomi Okada. Si erano lasciati un’ora prima dell’incidente a causa dei tradimenti del ragazzo. Comunque sia, so che è morto in prigione dopo essersi suicidato, ma non ho trovato altre informazioni che potessero darci una man…

Anche stavolta la mia voce si strozzò in gola. Ripresi il libro e rilessi attentamente quel pezzo della storia, rendendomi conto di quanto fossi stata cieca.

Porco Dio…

Lara?

Judas non morì suicida! E’ stato ucciso! Questo pezzo ci ha spiegato letteralmente come è morto nella realtà!

Ne sei sicura? Cosa ti fa credere che questo Mark Callaghan sia stato ucciso in prigione?

Oltre a leggere gli articoli, ho fatto delle ricerche sulle canzoni di questo ragazzo. Ho trovato, nel dark web, un sito dove ho potuto ascoltare i suoi album online, visto che sulle altre piattaforme legali erano introvabili. Non ero riuscita a comprendere perfettamente le sue parole quando cantava, perché sembrava stesse parlando un’altra lingua, a noi sconosciuta… e solo adesso mi sono resa conto che aveva messo la sua traccia vocale in reverse!

Messaggi subliminali…” capì subito Alberto, comprendendo ciò di cui stessi parlando in quel momento “… si possono utilizzare in moltissimi campi della comunicazione per trasmettere con la forza delle informazioni. Molto probabilmente Judas ha cercato, allo stesso modo di Angelo, di trasmettere delle informazioni su questi pericolosi tizi, ed è stato ucciso una volta scoperto!

E non è tutto…

… già. Le sette bandiere e quel motto sono degli indizi per risalire ai colpevoli. L’Ordine è Potere… sarò sincero. Questa è una frase che farebbe gola a un qualunque dittatore!

In base a ciò che avevamo letto, ipotizzai potesse trattarsi di un gruppo di sette loschi personaggi, ciascuno proveniente da una delle bandiere lasciate nella cella di Judas. Da quel momento, perciò, li avrei nominati come Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito, Germania, Francia e Italia. Inoltre, avevamo un nome con il quale soprannominare il gruppo dei nostri nemici.

L’Ordine. Questo era il nome di coloro che puntavano a controllare il nostro mondo, come degli Dei.

Sai… questa storia mi sembra una vera e propria citazione alla Massoneria” ammise Alberto, con sincerità “Per anni si è sempre ipotizzato che un gruppo di personaggi molto illustri abbia tenuto sotto scacco il nostro mondo. Gli Illuministi, il Consiglio dei Trentatré, CFR, Tavola Rotonda, Bilderberger, Teschio e Tibie, la Commissione Trilaterale, Club di Roma… e addirittura l’ONU… girano sempre tantissime voci secondo cui tutti questi siano in realtà la stessa organizzazione, che si limita a cambiare nome nel corso degli anni per evitare di attirare troppo su di sé l’attenzione

In modo da agire sempre indisturbati… se Judas ed Angelo sono, però, stati subito uccisi è perché qualcosa l’avevano scoperta per davvero! Andiamo avanti!      

 

Ovviamente, io ho deciso di rifiutare. Sapevo che, volenti o nolenti, questo farabutto voleva soltanto utilizzarmi per i suoi scopi prima di togliermi di mezzo. Ha sfruttato lo stesso trucco che ho usato io per tenere sotto controllo i miei sottoposti… non poteva prendersi gioco di me in questo modo. Alla fine, ho optato per la soluzione più rischiosa, ma anche la più logica… invece di uccidermi, questo bastardo si è limitato a distruggere il mio Custode, così che io non potessi mai sfruttare la Fusione Anomala… e questo è quanto!

Perciò… credi sia stato questo tizio a uccidere tutti i nostri compagni?

Molto probabile. Può aver fatto l’usignolo a qualche abitante della Dimensione Reale, facendo fare il lavoro sporco ad essi. Potrebbe perfino essere stato beccato da questi ultimi, una volta fuggito da Anomaly, ed essere eliminato dopo aver spifferato tutto. Non so nient’altro, in merito. Inoltre, mentre discutevamo telepaticamente attraverso il mio ormai defunto Custode, lui non ha rivelato nomi o indizi che mi facessero capire di chi si trattasse…

Perfetto. Ora avevamo contro un nemico invisibile, che apparentemente era a conoscenza della verità sulla nostra esistenza. Questo aggravava e non poco la nostra situazione, perché difficilmente saremmo rimasti indenni dalla guerra che sarebbe scoppiata.

 

Quindi nemmeno loro sanno ancora le vere identità dei sette membri dell’Ordine” si rese conto Alberto, ammettendo tuttavia “Devo comunque darti ragione, Lara. Chiunque, leggendo questo epilogo, farebbe fatica a separare realtà da fantasia… sembra quasi che questo libro racconti solo fatti autentici, perfino quelli relativi ai personaggi immaginari!

Torna sulla Terra, Alberto Gallo. So che ti piacerebbe avere un Harem con tutte le protagoniste femminili dei fumetti che ti piacciono tanto!” lo avvisai io, cercando di farlo concentrare nuovamente sul libro “Solo un folle crederebbe che personaggi come Goku, Kairi e tanti altri siano veri!

Già… ma resta comunque molto strano…

Innervosita, chiusi momentaneamente il libro e lo fissai con sguardo offeso.

Sputa il rospo! Cosa diavolo ti farebbe credere che tutto il libro racconti solo e soltanto la verità?

Ehi! Guarda che la mia è solo una supposizione, un dubbio!” si difese Alberto, portandosi una mano dietro la nuca ed ammettendo “Ecco… la fidanzata di Angelo assomiglia veramente tanto al personaggio di un manga che leggevo molto tempo fa. Anzi, ne era addirittura una delle protagoniste!

Mi tirai un ceffone sulla fronte. Sul serio?

Ora che stava facendo il serio, si metteva a credere ad una teoria così folle?!

Capisco che il suo fascino possa averti ammaliato, ma dubito seriamente che un disegno possa sbucare fuori e vivere come uno di noi!

Non ho detto che sia realmente lei, ma che le somiglia e basta… perché non provi a vedere questo?” affermò Alberto, visibilmente offeso, facendo una ricerca e porgendomi il suo cellulare.

Capendo che se non gli avessi dato retta lui non avrebbe più ripreso ad indagare sul caso, io decisi di controllare in modo da fargli togliere il broncio. Rimasi spiazzata, tuttavia, quando mi resi effettivamente conto che il mio fidanzato non avesse tutti i torti.

Erano davvero molto simili, se non l’una la copia spudorata dell’altra. Perfino la sfumatura delle loro iridi era identica, così come il loro nome. Forse cambiavano solo i loro abiti, ma ciò non cancellava i nostri dubbi.

Ammetto che c’è una somiglianza notevole… ma dubito che questo sia importante, al momento! Meglio non farci delle fisse su qualcosa che potrebbe rivelarsi una follia!” lo zittì subito, notando che stesse per esultare.

 

Mi alzai dal posto, camminando avanti e indietro di fronte a Ingrian e ragionando su quanto fosse possibile fare per scongiurare tutto quello che sarebbe potuto succedere.

Lascia perdere…

Mi voltai confusa verso Ingrian, il quale mi rivolse un sorriso amareggiato prima di rivelarmi.

Sarebbe inutile. Ve l’ho già detto… più cercherete di invischiarvi, più c’è il rischio che questo mondo faccia una brutta fine…

Perciò ci stai suggerendo di chiudere gli occhi e lasciare che tutto vada come deve andare? Tu che ti sei idolatrato da solo il Dio per eccellenza, un Paladino della Libertà della Linea Immaginaria?” gli risposi io, visibilmente contrariata dal suo atteggiamento “Forse tutti i miei amici non sono pronti a combattere adesso, ma in futuro potrebbe succedere l’inevitabile… e noi dovremmo stare fermi senza fare alcuna previsione?!

Perciò andresti anche contro il volere di tutti i tuoi amici… anche contro quello della donna che ami?

Stavolta era stato il mio interlocutore a zittirmi, e lui sogghignò soddisfatto per essere riuscito a togliermi le parole di bocca. Uno ad uno e palla al centro.

C’è una cosa che ho imparato in questi miliardi di anni. Dici che mi sono definito il Paladino della Libertà ed è così. Lo ammetto… ho frainteso molto il vero significato dietro queste guerre. Se non fosse stato per il Cavaliere del Destino, non mi sarei reso conto di tutti i miei errori. Arrendermi per paura di morire, Asia, mi renderebbe ancora più miserabile di ciò che sono stato. Ho semplicemente compreso che questa guerra non è di mia competenza e che non ho altre motivazioni per cui lottare… e credimi, Asia… non ne resteranno neanche a te!

Libero di crederlo…” dichiarai io, più stizzita che mai, dirigendomi verso l’uscita di quella cella d’isolamento “… ti ringrazio per le tue risposte, ma ora non ho altro da chiederti…

Che peccato! Proprio ora che mi stavo divertendo…” continuò a prendermi in giro Ingrian, facendomi innervosire ancora di più.

Stava scherzando con il fuoco. Sapeva perfettamente che una come me non andava provocata. Un’altra cazzata, e di lui non sarebbe restata la testa.

Ascoltami bene, brutto pezzo di merda…” lo minacciai io, avvicinandomi alla barriera magica, caricando il mio arco e puntando la freccia in mezzo ai suoi occhi “… forse a te non frega nulla di noi, ma io voglio che questo mondo e gli altri non rischino di sparire per colpa di un pazzo sconsiderato come te… PERCIO’ SI’! IO COMBATTERO’! SEI SODDISFATTO?!

Ingrian non era affatto terrorizzato. Al contrario. Senza alcuna paura, si era alzato dalla sua sedia e mi aveva puntato diabolicamente lo sguardo verso i miei occhi.

Ma guarda… non pensavo che, attraverso questa barriera, ci si potesse specchiare!

La sua allusione mi zittì nuovamente, e stavolta non avevo il coraggio di ribattere. Non mi ero resa conto di quello che avevo detto. Mi ero comportata esattamente come Ingrian. Avevo appena urlato le stesse parole che ci aveva rivolto lui per far valere le sue ragioni.

Maledizione. A stare per così tanto tempo in sua compagnia, rischiavo di impazzire.

Prontamente, decisi di dirigermi verso l’uscita della cella, con l’intenzione di andarmene via il prima possibile. Non avevo fatto i conti, tuttavia, con le ultime frasi di quel bastardo.

Forse non hai tutti i torti, Asia Taneko… forse questa guerra ha ancora un posto per una come te. Il modo in cui l’affronterai, tuttavia, metterà in mostra chi sei davvero! Farai i miei stessi errori, oppure saprai comprendere i limiti del tuo io? C’è un solo avvertimento che voglio darti, prima di lasciarti…

Non riuscivo a fare un altro passo in più. Le sue parole mi avevano ipnotizzato, e la mia mano era rimasta ferma sul pomello della porta mentre il mio corpo tremava per la rabbia, ma anche per la paura.

… questa guerra non ti vedrà come protagonista principale. Se andrai oltre il compito che ti verrà dato… a pagarne le spese saranno tutti coloro che ami! Sei davvero sicura della tua decisione?

 

Un interrogatorio molto secco e deciso, che aveva messo in chiaro un discorso molto importante, riaffermando ancora una volta lo stesso concetto.

Non immischiarti. E’ pericoloso! Se combatterai questa guerra, non sarai diversa dai nemici che affronterai!

Io ero davvero pronta a combattere per la verità, come aveva fatto Angelo Marini?

C’è altro?

” confermai io, andando avanti con le pagine “C’è un pezzo ancora più strano, che io non sono riuscita a decifrare...

… il loro obiettivi potrebbero essere quattro” la seguì Dragon, molto probabilmente per essere più delicato della ragazza di Hitomi “… parlo del Cuore di Malrion, dell’Uovo di Toki-Toki, dell’altro Armadio Svanitore… e di tua figlia, Simon

No. Non ci era andato affatto piano. Al contrario. Perfino Asia si era voltata sorpresa verso il soldato geneticamente modificato, che non aveva alcuna intenzione di fermarsi.

Siamo sinceri… se davvero nel suo corpo circola anche del KI Demoniaco, qualche malintenzionato potrebbe tentare di rapirla, sfruttandola per i suoi scopi. Quale miglior momento, se non quello della sua infanzia? Se catturano lei, potrebbero avere…

… Dragon! Ora stai esagerando!” lo rimproverò Asia, visibilmente scandalizzata da quello che stava dicendo il suo pari “Anche gli altri oggetti potrebbero essere preziosi per un possibile candidato al trono…

… ma a cosa sarebbero potuti servire quegli oggetti, nell’immediato? A nulla, perché nessuno dei tre era sfruttabile al momento.

Il Cuore di Malrion ormai aveva perso ogni sua funzione ed era un semplice cuore imprigionato in un scatola.

Anche la navicella Dimensionale sarebbe potuta essere utile, ma solo se fosse possibile ricaricarla anche nel mondo Reale; quello che avevano svolto i fuggitivi era stato un viaggio di sola andata, che aveva consumato tutta la carica rimasta dentro di essa.

L’Uovo di Toki Toki poteva essere sbloccato solo da un Kaio-Shin del Tempo, o comunque da qualcuno che apparteneva alla Dimensione Immaginaria. La stessa Lilith ce l’aveva confermato.

Il secondo Armadio Svanitore? Serviva davvero un oggetto simile, se già qualcuno era entrato in possesso di quello su Anomaly? Poteva limitarsi a rubare entrambi (cosa che, a mio parere, era già stato fatto), senza dover uccidere così tante persone.

No. Dragon ci aveva visto giusto. Mia figlia, con poteri ancora sconosciuti, era decisamente un premio molto più appetibile.

Questo aveva aumentato la mia paura nei confronti della bambina. Dovevamo trovarla, e in fretta anche!

 

Strano…

Qualcosa non ti convince, Alberto?

Questo pezzo mi sembra più legato alla storia che al messaggio in codice” ammise lui, confuso “Se questi quattro oggetti fossero stati aggiunti nella versione poi pubblicata, a quel punto avrei potuto supporre si trattassero degli obiettivi principali dell’Ordine, ciò che vorrebbero conquistare… però non ci sono modifiche in tal senso, ergo credo che faccia parte effettiva del romanzo. Perché ti è sembrato così strano?

Ecco… io non lo so…

Era la verità. Avevo sottolineato quella parte per puro istinto. Sentivo che, dietro quel pezzo, ci fosse un altro importantissimo suggerimento da sfruttare per capire il vero obiettivo dell’Ordine.

Qualcosa mi stava sfuggendo. Me lo sentivo.

L’unica cosa che mi era rimasta da fare era andare a ritroso, controllare nuovamente tutte le parti che erano state aggiunte successivamente alla storia. Erano stati inseriti, infatti, anche dei dialoghi tra i personaggi della storia ed un certo Nerd, il quale si sarebbe poi rivelato il Cavaliere del Destino di cui tutti avevano parlato.

Eppure Alberto, sino a pochi minuti prima, aveva affermato che quella figura fosse in realtà Angelo Marini.

I due ragionamenti non coincidevano. O meglio, il loro legame era da trovare, e l’ultimo pezzo di quell’epilogo era la soluzione dietro al mistero.

Lasciai perdere l’uovo, il cuore e la navicella e mi concentrai sulla bambina. Parlavano di Annalaura? Non mi sembrava che le descrizioni coincidessero. Nerd parlava di sua figlia, non di una sorella…

… una figlia, giusto!

La figlia di Simon e Chi! Il legame tra quei due pezzi della storia erano le bambine di Nerd e la figlia dei due protagonisti. E se si fosse trattata della stessa persona?

Questo faceva supporre che la piccola, in realtà, esistesse per davvero! Angelo aveva raccontato anche la storia di una bambina che era sopravvissuta, molto probabilmente, alla strage di Torre Chianca ma che non era mai stata ritrovata…

… almeno, non da loro!

La descrizione della vita privata di Nerd, inoltre, era molto dettagliata. Sarebbe stato facile comprenderne la sua identità se me lo fossi ritrovato davanti.

Direi che per questa sera possiamo interrompere qui!” mi arresi io, stiracchiandomi e togliendo i due tomi dalle braccia di Alberto “Puoi sparecchiare la tovaglia? Io penso a conservare tutti gli indizi della cassaforte in un punto ancora più sicuro

Era una precauzione che io volevo prendermi per evitare un’improvvisa visita da parte di gente molto pericolosa. Le informazioni che avevamo recuperato erano fin troppo pericolose, e quella cassaforte a muro non era abbastanza sicura.

D’accordo… fa attenzione!” mi rispose lui, dandomi un bacio sulle labbra “Ti avviso che stanotte ti voglio vedere indossare quel completino che ti ho regalato a Natale! Non farmi aspettare!

L’uomo cominciò a sparecchiare, mentre io mi voltai dall’altra parte diventando rossa di vergogna.

 

***

 

Cancellato l’imbarazzo di quella proposta e recuperato ogni indizio presente nella cassaforte, decisi di agire con tutta la circospezione del caso. Infilato tutto dentro un altro enorme scatolone, indossai un nuovo paio di guanti in lattice e mi diressi in giardino, raggiungendo un piccolo tombino nel retro della mia casa celato sia dalla mia macchina che da quella di Alberto. Era quasi impossibile da vedere, anche perché mi ero presa la briga di attaccarci sopra della ghiaia per farlo sparire dall’asfalto. Riuscendo a scoperchiarlo, dopo diversi viaggi riuscii a scendere ogni oggetto e a raggiungere le fogne di Spiaggiabella. Cominciai a percorrerle, sapendo già in quale posto dovessi risalire.

C’era un punto particolare, dentro quelle viuzze sotterranee, che solo io conoscevo. Una parete delle fogne, infatti, presentava un’apertura naturale dovuta all’erosione dell’acqua, tipica delle rocce carsiche molto note nel Salento. Spostai l’enorme asse di legno che la celava agli occhi di qualunque estraneo e mi ci infilai dentro, districandomi con abilità in quel labirinto talmente stretto che solo una persona affusolata come me sarebbe potuta passarci.

Per fortuna, quel percorso fu breve. Dieci metri più avanti, mi ritrovai all’interno di una piccola caverna con un bacino d’acqua salata profondo non più di due metri. Quell’aula naturale, molto spesso, si riempiva d’acqua ma non raggiungeva mai un’altezza troppo elevata, neanche nei giorni di vera burrasca. Senza pensarci su due volte, mi portai vicino a delle rocce molto pesanti e le scostai, rivelando un altro dei miei segreti.

Dentro quella caverna, più precisamente sul suo pavimento, vi avevo incavato un’altra cassaforte in metallo a chiusura ermetica e capace di creare il vuoto al suo interno, dentro la quale non poteva passare acqua e che avrebbe permesso a quegli indizi di non essere ritrovati da gente indiscreta.

Completata la missione, e certa che la cassaforte fosse sigillata perfettamente, mi accinsi a tornare indietro. Senza l’ingombro, attraversare quella strettoia fu sicuramente molto più semplice, e quando coprì nuovamente la strettoia con la lunga asse di legno, mi sentii molto più tranquilla.

Una volta sbucata fuori dal tombino di casa mia, rientrai dentro la casa e mi diressi in bagno per farmi una doccia, gettando i vestiti puzzolenti dentro la lavatrice. Ero stata lì sotto si e no per dieci minuti, ma l’odore nauseabondo restava comunque.

Venti minuti dopo, ero pulita e profumata, come se non fossi passata dalle fogne.

Ed ora… cazzo… ma scherziamo?!

Non me ne ero resa conto la prima volta. Sopra al pomello della porta vi stava un completino intimo a me molto noto. Il messaggio di Alberto era stato recepito.

Un giorno glielo spezzerò in due… lo giur…!

Fu lì che uno squillo sul mio cellulare mi colse totalmente alla sprovvista. Di chi si trattava? Erano quasi le 23, e dubitavo si trattasse di una chiamata di lavoro.

Dopo essermi infilata un pigiama (ed aver, con un sospiro arrendevole, acconsentito alla richiesta dell’uomo che amavo) mi accinsi a controllare il destinatario di quella chiamata…

… e rimasi totalmente senza parole!

ALBERTO! RAGGIUNGIMI… E FA ANCHE IN FRETTA!

Senza perdere altro tempo, mi diressi subito in soggiorno e risposi immediatamente al cellulare andandomi a sedere sul divano.

Signorina Cantalupo? La disturbo, per caso?

Niente affatto, Akame!” mi affrettai subito a rassicurare la fidanzata di Angelo, mentre Alberto mi aveva già raggiunto dalla camera da letto con sguardo ansioso “A dire il vero, stavo attendendo la tua risposta. Cosa hai deciso?

Dovevamo conquistarci la fiducia di quella ragazza. Lei era sicuramente a conoscenza della verità, ma aveva sicuramente paura di raccontarcelo. Sapeva che avrebbe potuto fare la stessa fine del suo amato se avesse fatto un solo passo falso. Se fossimo riusciti a liberarla di quel peso, l’avremmo sicuramente fatta stare molto meglio.

Io… anzi, noi… abbiamo deciso che possiamo fidarci di lei!

Noi? Si stava riferendo ai suoi compagni? Se era così, allora gran parte delle nostre teorie erano corrette. Akame faceva parte di un gruppo di rivoltosi che puntavano a distruggere l’Ordine alla radice.

E’ magnifico, Akame!” le risposi io, mimando un gesto di vittoria verso Alberto prima di domandarle “Dimmi solo cosa devo fare. Vuoi raggiungermi a Spiaggiabella, o verrò io da voi?

Passeremo noi. Alcuni miei amici sono già andati a recuperare la tua amica Carolina e Monsignor Fernando. Tra meno di cinque minuti, raggiungeremo te ed il tuo fidanzato! Dove avete lasciato le prove? Sono dentro casa vostra?

Inizialmente sì, ma ora sono in un luogo che conosco solo io. Devo recuperarle?

Se parli del diario di Annalaura e di tutto il resto, allora no. Conosciamo già ogni particolare. Recuperale solo se non sei convinta della segretezza di quel posto!” mi ordinò Akame, perentoria.

Non sarebbe stato necessario. Se anche l’Ordine mi avesse catturato, nessuno sarebbe riuscito a scoprire il nascondiglio perché non avevo lasciato tracce del mio passaggio. Perfino Alberto non lo aveva mai scoperto, non avendogliene mai parlato.

Era una roccaforte naturale perfetta.

Nessuno li troverà… puoi starne certa!

Ottimo… e a proposito! Vi consiglio di prep… Stone! E’ successo qualcosa?

Potetti udire delle voci, in sottofondo, ma non fui in grado di comprendere ciò che si stavano dicendo. Qualcuno sembrava parecchio agitato. Allarmata, presi un foglio bianco dalla scrivania e scrissi una semplice frase, passandolo ad Alberto che, dopo averlo letto, era visibilmente sbiancato.

Il messaggio che avevo scritto era questo.

 

Prepara uno zaino ed infilaci dentro un ricambio per entrambi! E recupera anche la tua pistola! Fa in fretta!

 

Allarmato dalla mia agitazione, Alberto mi lasciò da sola in salotto mentre io mi ero diretta verso la cassaforte del soggiorno, recuperando un oggetto a me molto caro.

Si trattava della mia prima pistola personale, che mi aveva regalato il vice-Questore quando diventai Ispettore. Recuperai anche la sua cintura, provvista di una custodia per la mia arma ed una tasca con all’interno due ricariche di pallottole.

Con quell’arma a portata di mano, mi sentivo molto più tranquilla.

Il portafoglio ed i miei documenti di riconoscimento furono la seconda cosa che mi affrettai a recuperare, inserendole in una piccola tracolla la quale finì appesa sopra una delle mie spalle.

Avevo tutto il necessario per una possibile fuga di emergenza.

Eccomi, Lara!

Alberto era già tornato con uno zaino carico di quanto gli avessi chiesto. Un ricambio per me e lui, il mio notebook con annesso caricatore, un caricabatterie ed un power bank già carico e pronto per l’utilizzo. Non solo. Al suo interno ci stavano anche altre ricariche per le nostre armi da fuoco, segno che avesse compreso la gravità di quello che sarebbe potuto succedere.

Fu a quel punto che sentimmo suonare il citofono, provando un brivido lungo la nostra schiena.

Akame… siete già arrivati?

Non udì risposta dall’altra parte della cornetta. La ragazza di Angelo stava ancora discutendo con questo Stone. Brutto segno…

… non era una buona notizia.

Preoccupata, feci un cenno di diniego al mio uomo che, per tutta risposta, decise di non controllare. Fino a quando non avremmo saputo di chi si trattasse, saremmo rimasti barricati in casa.

Akame… per favore, rispondi! Ci hanno suonato al citofono! Siete voi oppure no?!

Cosa hai detto, Lara? Vi hanno suonato?! Avevo chiesto loro di mandare un messaggio a Stone se fossero arrivati… ti è per caso arrivata una notifica sul cellulare?

Niente di niente… provate a sbirciare dalla finestra per capire se si tratta di qualcuno che conoscete! Se è così, possiamo rimandare l’incontro in un altro momento…

“… potremmo anche aspettare che questi ospiti se ne vadano da soli. Chi diavolo viene a farci visita a quest’ora di notte!?” dichiarò Alberto, trovandomi d’accordo con la sua affermazione.

Peccato solo che ricevemmo un altro squillo del citofono, segno che non avesse intenzione di cedere.

Spiaggiabella era una località marina poco trafficata, anche durante il periodo estivo. Chi diavolo si azzarderebbe a fare una visita di piacere a notte inoltrata?

Per sicurezza, decisi di attuare il consiglio di tale Stone, sbirciando dalla finestra per capire se si trattasse di uno sconosciuto o di un imbecille che aveva avuto la brillantissima idea di farci allarmare per nulla.

Quando riconobbi la macchina del Vice-Questore dal viale, mi preoccupai e non poco.

Cazzo… è il signor Meloni!” sbraitai io, incredula.

Non era da lui presentarsi di fronte a casa mia, nel cuore della notte. Cosa stava succedendo?

Se avete visite, allora sarà meglio passare doman...

No! Restate in linea!” risposi io, con decisione, chiedendo al mio uomo di prendere il mio posto ed accogliere il mio mentore come se non stesse succedendo nulla “Mi fido del Vice-Questore, ma la sua visita è sospetta… potrebbe essere successo qualcosa che non sappiamo!”

Noi… ecco… Stone. Quanto tempo sei in grado di tenere schermata la chiamata?

Solo altri venti minuti. Poi dovremo per forza staccare la linea!

Sarà più che sufficiente, credetemi. In questo modo, capiremo se lui è dalla nostra parte oppure no! Avere un uomo influente come il signor Meloni dalla nostra parte potrebbe essere molto importante!

Dall’altra parte della linea non sentì alcun cenno di protesta, segno che la mia proposta era stata approvata. Mi tirai due schiaffi sulla faccia per recuperare un po’ di contegno e raggiunsi rapidamente la stanza da letto, dove mollai lo zaino preparato da Alberto e la mia pistola. Se il Vice-Questore ci avesse visto armati, sarebbe stato un guaio.

Inoltre recuperai l’auricolare bluetooth del mio cellulare e la accesi, infilandola nell’orecchio e facendo sì che venisse coperta dai miei capelli. In tal modo, il vice-questore non se ne sarebbe reso conto ed io avrei potuto ascoltare i discorsi ed i possibili suggerimenti di Akame.

Quando sentì la porta dell’ingresso spalancarsi, feci finta di uscire dalla stanza da letto assonnata, accogliendo il mio mentore con un forte sbadiglio.

Vi chiedo scusa per la mia visita improvvisa. Vi ho forse disturbato?

No, tranquillo. Eravamo appena andati a dormire…” gli risposi io sicura che il vice-Questore non avrebbe avuto nulla da ridire.

D’altronde, sia io che Alberto ci trovavamo ancora in pigiama.

Che è successo, signore?” gli chiese Alberto con nochalance, accompagnandolo in salotto “Non è da lei venirci a far visita a quest’ora della notte!

Ne sono consapevole, ma non ho avuto altra scelta…” ammise il mio vecchio superiore, sedendosi sul divano con aria molto distrutta “… ho appena ricevuto una notizia a dir poco orrenda dai nostri colleghi. Il Questore è stato ritrovato morto all’interno del suo ufficio!

Sia io che Alberto sbiancammo per l’orrore.

Silvio era morto? Come era potuto succedere?

Presumo non si tratti di un semplice malore, se è venuto sino a qui…” compresi più seria che mai, ricevendo la conferma da parte dell’uomo.

Dici bene, Lara. Silvio è stato sgozzato e pugnalato nel suo ufficio. Le telecamere hanno ripreso un uomo ed una ragazza che sono entrati ed usciti dall’edificio nel momento in cui il Questore è rimasto solo, senza farsi scoprire dai nostri colleghi

Assassini professionisti… avete una descrizione, o erano coperti in volto?

Ecco… questa è la parte più assurda di tutte. Quei due avevano il volto totalmente scoperto! L’uomo era alto più di due metri ed aveva capelli e barba lunghissimi, color pece. La ragazza, invece, era bionda e molto giovane. Ah! Portavano decine di anelli sulle loro dita! Si sono perfino pavoneggiati davanti alle riprese, come se non avessero alcuna paura di noi!

Oddio. Ma le descrizioni di quei due non erano le stesse del...

… oh no! Quei farabutti si sono già mossi!

… hanno capito che la verità sulla morte di Angelo Marini è saltata fuori! Cerco di chiamare gli altri, per capire se Carolina e monsignor Fernando sono al sicuro! Lara! Tieni impegnato il signor Meloni e fallo restare lì! Se dovessero esserci delle complicanze, porteremo via anche lui… ma non dirgli subito la verità! Attendi il nostro arrivo! Tra meno di un minuto saremo lì!

Signor Meloni… lei ha già qualche sospetto?” chiesi al mio mentore, tenendo a mente i consigli di Akame e sperando, con tutto il cuore, che Carolina e Nando stessero bene.

Io… io ho il timore si tratti dell’omicidio di Villa Marini! Stamattina, i presunti assassini di quella povera famiglia sono stati uccisi e Carolina mi ha accennato che i segni sui loro corpi fossero manganellate, e non calci e pugni! Ho paura che qualcuno stia cercando, in tutti i modi, di far passare l’omicidio dello scrittore come una tragedia non premeditata! Il punto è che… non riesco a capirne il motivo. Silvio, d’altro canto, non ha creduto nemmeno ad una delle mie parole ed ora è morto! E se i suoi assassini avessero a che fare anche con la morte della famiglia Marini? Lara. Io sono assolutamente convinto, al cento per cento, che anche tu hai provato ad indagare sull’omicidio di Villa Marini...

… sino a ieri sera. Alberto mi ha poi raccontato che gli assassini fossero Kaiek e Llair Grieg. Inoltre non mi sono mai appropriata di documenti ufficiali” mentii spudoratamente, mentre un enorme dubbio cominciò a viaggiare nella mia testa.

Stai mentendo, ed io lo so perfettamente. Anche io ho avuto la tua stessa idea, questo pomeriggio, ma tu mi hai anticipato. Ho intravisto la tua macchina mentre mi dirigevo verso la villa, mentre tu stavi tornando dalla direzione di Lecce sulla strada di Torre Chianca. Inoltre l’intero giardino e la campagna alle spalle della villa erano coperti dai tuoi passi

E’ un’accusa pesante, signor Meloni… mi sta accusando di aver ficcanasato all’interno di una casa abbandonata, nella quale per di più c’è stato un omicidio!

Se le mie supposizioni sono errate, allora cosa ne dici di metterle alla prova?” dichiarò il vice-Questore, con un tono fin troppo tranquillo per i miei gusti “Cosa hai fatto questo pomeriggio? Dove sei stata?

A farmi un giro per il centro. E’ vietato, per caso?

Allora prova a consegnarmi i vestiti che hai indossato stamattina dentro l’Ospedale Vito Fazzi...

Digrignai i denti, allarmata. Se il mio mentore era a conoscenza di tutto quello che avevo fatto stamattina, il motivo era palesemente chiaro.

Io, o qualcuno dei miei amici, eravamo stati tracciati.

Lara… quell’uomo sa tutto!

Non c’era bisogno che anche Akame o Stone me lo confermassero attraverso la chiamata. Il Vice-Questore non era giunto lì per caso.

Lara… adesso basta menzogne. So che tu hai scoperto qualcosa. Credi non sappia che Alberto e Carolina ti passano una copia dei fascicoli di ogni caso che ti interessa? Lo fanno dal primo giorno che te ne sei andata! Quando ho saputo che quei due ROM fossero morti, ho inseguito monsignor Fernando fino alla tua casa. Ti ho seguita dal primo momento in cui hai lasciato questa casa per indagare… so che hai chiesto a Carolina di analizzare in privato i corpi di Kaiek e Llair, e so anche che le hai chiesto di ripetere nuovamente gli esami. So che hai interrogato Iginio Spedicato e Clarissa Rossi… hai finito di svolgere indagini per i fatti tuoi! Se tu sai cosa sta accadendo, se sai chi possa aver attentato alla vita di Silvio, devi parlarne con me e con la polizia! Non penserai mica di affrontare tizi così pericolosi da sola, come una qualunque terrorista!? Non vorrai costringermi a portarti via con la forza, spero?! Smettiamola con questa pagliacciata. Se veramente stavate andando a dormire, perché la pistola di Alberto si trova appoggiata sul comodino vicino alla porta di ingresso?

Sgranai gli occhi, sconvolta, diventando pallida come un fantasma, mentre il volto di Alberto era diventato una maschera di puro terrore.

Stupida. Mi ero completamente dimenticata della sua pistola, perché lui ce l’aveva appresso fino a poco prima di uscire dalla nostra casa, per accogliere il mio ex-superiore. Non avevo fatto caso al gesto istintivo del mio ragazzo, tanta era stata la fretta di nascondere sia il mio zaino che la tracolla.

Fatto ancora più grave, mi resi conto in preda al panico, anche Matteo Meloni portava la sua pistola d’ordinanza in tasca…

… e la sua sicura era già disattivata!

Non puoi più nascondere la verità, Lara… digli tutto ciò che sai! I nostri amici sono arrivati ed attenderanno che voi concludiate la vostra conversazione, così che nessuno possa attaccarvi nel mentre

Non era affatto una buona notizia. Mi ero infilata in un vicolo cieco, e ci avevo trascinato anche Alberto. Mi ero fatta condizionare dal fatto che a suonarci fosse stato il Vice-Questore, ma avevo fatto malissimo ad aprirgli.

Le ipotesi erano due. Matteo Meloni era dalla nostra parte e voleva soltanto ricevere i dettagli che avevo scoperto, oppure…

… no, non volevo neanche immaginarmi una situazione simile.

Akame aveva ragione. Non mi restava altra scelta.

D’accordo. Lo farò… ma ad una sola condizione! Rimetta immediatamente il blocco sulla sua pistola e permetta ad Alberto di…

No. Se lo facessi, resterei completamente svantaggiato e non so ancora se voi siate dalla mia parte oppure no… potreste essere delle talpe. Pertanto continuerò a tenere sbloccata la mia Beretta… e se farete un passo falso, non mi curerò del nostro legame!

Sta scherzando, spero…” cominciò a temere Alberto, con aria allarmata “… sarebbe davvero disposto a ucciderci?! Siamo stati suoi sottoposti per tanti anni… dovrebbe fidarsi di noi!

Voi, però, non vi siete fidati di me. Avete indagato per i fatti vostri ed avete ignorato non solo me, ma anche tutti gli altri vostri colleghi. A causa di ciò Silvio è stato ucciso in un modo oltremodo disgustoso! Non permetterò che i miei sentimenti personali intacchino il mio giudizio…

“… ma…

… basta, Alberto! Prima gli diremo ciò che sappiamo, prima potremo risolvere questo malinteso!

Stone ci aveva concesso venti minuti nei quali la nostra chiamata non sarebbe stata tracciata in alcun modo, ed erano già passati cinque minuti. Più tempo perdevamo, più alte erano le possibilità che qualche assassino ci raggiungesse.

Se avere la pistola pronta la fa sentire più sicuro, allora le permetto di tenerla” interruppi subito l’uomo che amavo notando il suo gesto di protesta, tirando un lungo sospiro e dichiarando “Tra non molto, capirà il motivo per il quale io non ho voluto che altre persone, oltre ad Alberto e Carolina, sapessero la verità

Sono tutto orecchi

Nel giro di pochissimi minuti, io riassunsi la situazione al Vice-Questore Meloni. Gli raccontai tutto ciò che mi era stato raccontato da Iginio e Clarissa, di come Angelo avesse scoperto la verità sulla strage di Torre Chianca e su come avesse usato il suo secondo libro per mandare messaggi subliminali a tutti i suoi lettori. Non gli raccontai nulla di Akame, né della chiamata né del fatto che fossi ancora in comunicazione con il suo gruppo, perché ci avrebbe levato l’elemento sorpresa qualora la faccenda si fosse complicata ulteriormente. Inoltre, non aggiunsi nulla sul diario segreto di Annalaura o sugli oggetti che avevano un chiaro legame con Akame ritrovati sulla scena del crimine.

Matteo Meloni aveva ragione. Ero stata una sciocca a sottovalutare ogni eventualità. Non avrei ricommesso lo stesso errore.

Quando terminai, restavano ancora dieci minuti di schermo alla chiamata di Akame.

Voi tre… siete degli idioti senza cervello!” dichiarò il nostro superiore, visibilmente inferocito “Per quale diavolo di ragione avete indagato per i fatti vostri?! In questo modo non avete fatto altro che complicare la situazione della Questura! E cosa diavolo vi farebbe credere che ci sia una talpa nella nostra centrale?!

Il solo fatto che Lara abbia trovato tutti questi oggetti dopo il suo sopralluogo ne è la prova certa, vice-Questore!” dichiarò Alberto, con sincero dispiacere “Quale poliziotto non recupererebbe una coperta imbevuta di sangue in una scena di omicidio con stupro? E quale poliziotto sarebbe così superficiale da non dare un’occhiata in ogni centimetro di quella villa? Il solo fatto che il computer incriminato si trovasse dentro quella casa sull’albero e che nessuno abbia avuto la volontà di controllarla è un grave comportamento da parte delle nostre forze. Inoltre, il fatto che ci siano due risultati differenti per gli esami del DNA costituisce un’altra prova schiacciante!

Solo un cieco avrebbe continuato a tenere il prosciutto negli occhi. Lo ha appena detto lei, signor Meloni… non possiamo permettere che la nostra vita personale intacchi le indagini” confermai le parole del mio fidanzato, con severità “Noi non possiamo agire in modo legale, perché in caso contrario sarebbe troppo facile commettere un errore ed essere braccati dai nostri nemici… Silvio Renzi ne è la…

NO! SILVIO RENZI E’ LA DIMOSTRAZIONE ESATTA DELLA VOSTRA CAZZATA! SE AVESTE SVOLTO QUESTE INDAGINI CON TUTTI GLI ALTRI MEMBRI DELLA QUESTURA, LUI NON SAREBBE MAI USCITO DALLA CASERMA PER ULTIMO, COMPLETAMENTE DA SOLO, FACENDOSI COGLIERE ALLA SPROVVISTA DA QUEI DUE FARABUTTI! SE ANCHE CI FOSSERO DELLE TALPE NELLA NOSTRA QUESTURA, IL VOSTRO DOVERE SAREBBE DOVUTO RIMANERE TALE! AVRESTE DOVUTO CONTINUARE AD INDAGARE INSIEME AI VOSTRI COLLEGHI, COME UNA SQUADRA, FINO AL MOMENTO IN CUI IL O I TRADITORI NON FOSSERO SBUCATI FUORI! VI STATE RENDENDO CONTO CHE AVETE LASCIATO I VOSTRI COLLEGHI, LE PERSONE CON CUI AVETE PASSATO LA MAGGIOR PARTE DELLA VOSTRA VITA COPRENDOVI LE SPALLE, COMPLETAMENTE ALL’OSCURO DELL’INTERA FACCENDA?! DOVE STA IL VOSTRO SENSO DELL’ONORE?! AVETE PREFERITO CONTINUARE DA SOLI CON LE VOSTRE INDAGINI PIUTTOSTO CHE FIDARVI DI NOI!

Il salotto era caduto nel silenzio più assoluto. In meno di cinque secondi, sia io che Alberto eravamo stati colti da un terribile senso di nausea e vergogna.

Era la verità. Avevamo agito in quel modo perché non avevamo avuto fiducia in nessuno dei nostri compagni. Non avevamo rivelato a nessuno del fatto che potessero esserci delle talpe nel nostro corpo di polizia. Avevamo agito da soli, ed in questo modo eravamo caduti in fallo. Se, al posto del vice-Questore, ci avesse scoperto un nostro nemico, sarebbe stata la fine.

Lara… non è vero! Tu non hai sbagliato nulla! L’Ordine è l’organizzazione criminale più pericolosa del pianeta, e controllano ogni cosa. Se aveste agito legalmente, a quest’ora sareste già morti tutti e tre!

No, Akame. Non era così.

Se fossimo stati nel giusto, l’Ordine non si sarebbe preso gioco di noi, spingendo i due assassini della famiglia Marini ad uccidere anche il mio vecchio superiore, non in quella maniera così plateale. Se lo avevano fatto, era perché si erano sentiti certi di passarla liscia, di non correre alcun pericolo qualora avessimo provato nuovamente ad indagare.

Era lo stesso messaggio che ci era stato mandato attraverso il cadavere mutilato e deflorato di Annalaura. Era, purtroppo per noi, lo stesso messaggio che ci aveva mandato Angelo con il suo libro.

Chi provava ad indagare ingenuamente sull’Ordine, ne avrebbe pagate care le conseguenze.

Se il Questore Renzi era stato ucciso in quel barbaro modo, la colpa era solo...

… un momento.

Mi aspettavo molto di più da parte vostra. Quello che avete compiuto è un reato talmente grave che non posso ignorarlo… Lara Cantalupo! Alberto Gallo! Vi dichiaro in arresto!” dichiarò il signor Meloni, con uno sguardo talmente orrendo che non sembrava neanche il suo, mentre cacciava la sua pistola e la puntava verso il mio fidanzato, con quest’ultimo che fu costretto a portarsi di fianco a me con la forza “Mettetevi per terra e portate le mani dietro la schiena… e se farete solo un passo, io vi…

… mi rifiuto!

La temperatura dentro la stanza si era improvvisamente ghiacciata. Alberto si era pietrificato davanti alla mia affermazione, ed il mio ex-superiore era rimasto stupito dalla mia decisione.

No, Lara! Fa come dice il tuo vice-Questore! Non peggiorare ulteriormente la situazione! Potremo comunque liberarvi, se dovesse provare a...!

Lara… io non te lo ripeterò una seconda volta… STENDITI PER TERRA, IMMEDIATAM...

No. Non lo farò. Io non piegherò la testa ad una schifosa talpa come te!

La bocca dell’uomo si era contrita per la rabbia. Faticava a trattenere la sua furia, glielo leggevo negli occhi. Con coraggio, mi portai davanti ad Alberto così da proteggere la sua vita.

Era il momento di sbugiardare l’uomo che, per tantissimi anni, avevo idolatrato ed ammirato e che, anche stavolta, aveva provato a farmi una paternale non veritiera.

Lara Cantalupo… si rende conto della cazzata che sta compiendo? Potrei puntare la pistola sul suo petto ed ucciderla qui, in questo istante!

Ma non lo farai… perché quelle prove ti servono come il pane! Con esse, coloro che ti proteggono le spalle sarebbero al sicuro. Mi hai detto che il tempo dei giochi è finito da un pezzo. Carolina mi ha letteralmente giurato di non aver parlato di quei fascicoli con nessuno, e se ho imparato una cosa da parte della mia migliore amica è che non è una bugiarda! Non solo… Silvio non ha mai lasciato la questura per ultimo, neanche una volta, perché si faceva sempre portare a casa dalla nostra collega Giovanna… ossia sua figlia! Alberto… oggi Giovanna era in centrale, non è così? Non passa sempre a salutarti?

Il mio fidanzato sgranò gli occhi, con immensa sorpresa, segno che ci avessi azzeccato in pieno.

E’ vero! Oggi il Questore Renzi è uscito presto dalla Questura! Perfino uno scorbutico come lui si è degnato di darmi un saluto! Ma allora…

Inorridito, l’uomo puntò lo sguardo verso il vice-Questore, il cui volto era diventato una maschera impenetrabile.

Si era tradito con le sue stesse parole.

Akame… brutte notizie! Carolina non è mai tornata a casa, e lo stesso vale per monsignor Fernando!

C-CHE COSA?! Ma allora…

La fine che avevano fatto, purtroppo per me, era piuttosto chiara.

Mi bastava osservare gli occhi feroci e privi di pietà di Matteo Meloni, il cui braccio stava letteralmente tremando per la rabbia.

Speravo di poterci andare piano con lei, Lara Cantalupo… ma non mi ha lasciato altra scelta. Marshall! Angelica! Tocca a voi!

Prima che potessi rendermene conto, qualcuno mi aveva attaccato alle spalle, sbattendomi contro il muro e paralizzandomi le braccia dietro la schiena. Era stato un uomo a imprigionarmi in quella morsa cosi poderosa, coi capelli e la barba molto lunghi. Lo stesso era successo ad Alberto, il quale era stato bloccato da una ragazza dai lunghi capelli biondi. La mano del mio nemico aveva una stretta talmente potente che i suoi anelli per poco non mi spezzarono le ossa delle mani, costringendomi a gemere per il dolore.

LARA! LARA! COSA SUCCEDE! RISP…

E adesso siamo solo noi cinque!

Con immenso orrore, quel figlio di puttana aveva portato la sua bocca vicino il mio orecchio coperto, staccandomi con un morso l’auricolare e sputandolo per terra. Una semplice pedata fu più che sufficiente per distruggerlo ed impedirmi di comunicare con Akame e gli altri.

RAGAZZI! LE PROVE DEL CASO SONO SOTTO TERRA! PENSATE A RECUPERARE QUELLE E NON PENSATE A NOI… TROVATE UNA C…

Troppo tardi, signorina Cantalupo…

Come se non bastasse, il vice-Questore mi aveva infilato la mano dentro la tasca del mio pigiama, recuperando il cellulare con la chiamata ancora attiva e premendo il tasto di chiusura.

Io ed Alberto eravamo finiti nella loro trappola.

Come diavolo erano entrati in casa mia i due reali assassini della famiglia Marini? E come ci avevano scoperto? E soprattutto, come diavolo erano riusciti a coglierci così alla sprovvista? Erano stati fin troppo silenziosi…

… oh no…

… la porta sul retro! Mi ero scioccamente dimenticata di chiuderla a chiave!

Lara Cantalupo… lei ha una fervida immaginazione, ma in questo modo ha scoperto la verità” parlò la donna che si stava occupando di Alberto “Il vostro mondo sta per scoppiare in guerra! Ci saranno milioni di morti… e meno persone lo scopriranno in anticipo, più possibilità ci saranno di trovare i Candidati migliori…

… Candidati…? Ma di che diavolo stai a parlare?

… seheheheh…AHAHAHAHAHAHAH!” cominciò a ridere il mio sequestratore, inondandomi del suo fiato carico di alcol “Pensavo fossi molto più aperta di mente, donna… LA GUERRA CHE STA PER SCOPPIARE, PORTERA’ ALLA NASCITA DEL NOSTRO NUOVO DIO! COLUI CHE SI ERGERA’ ALLA VITTORIA FINALE, GOVERNERA’ SU TUTTE E TRE LE DIMENSIONI SPAZIO-TEMPORALI!

Sssssshhhhh… papino! Non dovresti raccontarle tutto questo! E’ un segreto, ricordi? Loro non sanno che noi proveniamo dal Mondo Immaginario… ci credono delle loro invenzioni!

Sentendoli discutere, compresi subito che quei due fossero padre e figlia e che, soprattutto, fossero due pazzi senza cervello.

Dio?! Dimensioni Spazio-Temporali?!

Davvero pensavano che le parole di Angelo Marini fossero reali?! E poi…

… personaggi inventati?!

Quei due erano sicuramente scappati da un ospedale psichiatrico!

E’ stata parecchio in gamba, Lara Cantalupo” si complimentò falsamente con me il signor Meloni, con un sorriso in grado di farmi accapponare la pelle per l’angoscia “Non avrei mai immaginato che lei fosse in grado di scoprire la verità su quanto fosse accaduto tre anni fa, nelle acque di Torre Chianca…

… quindi è vero… quello non fu un incidente…” mi resi conto io, cercando in tutti i modi di liberarmi dalla presa d’acciaio del suo complice “... avete davvero ucciso tutte quelle persone innocenti!

Persone innocenti? Povera sciocca… quelli erano tutto tranne che tizi qualunque. Per un anno e mezzo hanno continuato a compromettere i nostri piani, intromettendosi in ogni singola cosa. Tutti insieme erano abbastanza potenti da spazzarci via ma solo se avessimo lasciato crescere quelle piccole pesti… e così, durante uno dei loro incontri segreti dentro quel traghetto, riuscimmo a mandare qualche nostro uomo per far deflagrare una decina di bombe incendiarie. Fu un successo annunciato… la Folds Of Fate, da quel giorno, cessò di esistere!

Erano… la maggior parte di loro erano solo dei bambini… come ha potuto…?

Quei bambini erano mille volte più pericolosi di voi due messi insieme, agente Gallo ed investigatrice Cantalupo. Se non fossero morti loro, saremmo morti noi!” mi rispose Angelica, con un tono scherzoso assolutamente non consono alla situazione e alla storia che stavano raccontando, come se non si fosse mai pentita di quell’attentato…

… e ciò mi stava nauseando!

Lentamente provai a voltarmi alle spalle, per avere in bella vista la figura completa dell’uomo. Era alto almeno due metri e venti, era molto muscoloso e portava i capelli lunghi e neri, quasi unti alla vista. Gli occhi erano piccoli e stretti, dalle iridi molto scure, ed il suo naso era molto lungo con qualche grosso neo che gli spuntava come un fungo. Mandibola prorompente e bocca molto larga, come quella degli orchi di un film fantasy, portava una barba talmente lunga che se l’era curata con moltissimi bigodini.

Era un tipo molto singolare, ma si vedeva dal suo ghigno folle e minaccioso che fosse un uomo capace di compiere i crimini peggiori.

Quindi… è per questo che avete voluto ammazzare Angelo e la sua famiglia” cercò Alberto di far loro perdere tempo.

Esattamente. Uno dei nostri obiettivi è sopravvissuto alla strage, ed Angelo è stato così stolto da salvarle la vita e nasconderla alla nostra vista. Peccato solo che, due settimane fa, quell’imbecille abbia accettato di presenziare ad un’intervista televisiva, e la sua ragazza si è fatta erroneamente riprendere in volto. Non ci abbiamo messo molto a fare i giusti collegamenti e a controllare le pagine di quel libro per avere la conferma a tutti i nostri dubbi” ci spiegò l’uomo che avevo tanto apprezzato per il suo senso dell’onore, sedendosi nuovamente sul divano e giocando con la sua pistolaA quel punto è stato fin troppo semplice. Chiunque sa che l’autore di ‘Folds of Fate’ lavora per la casa editrice della SK Editoring, e così siamo entrati dentro i loro sistemi informatici recuperando la vera identità di quello stupido. A quel punto, non ci è restato altro da fare che togliercelo di torno!

Ed era necessario uccidere tutti e quattro?! Anche quella povera bambina!?

Che stupido! Come se la sua famiglia non avesse letto quel libro!” gli rispose Angelica, soffiando sensualmente sull’orecchio del mio fidanzato per imbarazzarlo e per farmi innervosire ancora di più “Si sarebbero subito insospettiti ed avrebbero cominciato a mettere la pulce nell’orecchio di gente come voi… togliere di mezzo tutti i suoi cari è stato ancora più divertente! Tu, papà, ti sei divertito troppo presto, però… non ti avevo detto che potevi giocare con la sua sorellina solo dopo che avessi ucciso gli altri tre?

Perdonami, mia cara Angelica… non sono riuscito a trattenermi! Era da tanto che non mi capitava di poter assaggiare una bambina così squisita! Però è stato divertente… è riuscita a sopravvivere per più di un’ora, prima di morire tra le mie braccia a causa dello shock! E poi, figlia mia, tu non sei stata da meno… hai perfino costretto quello scrittore ad assistere alla scena prima di pugnalarlo!

Volevo rigirarmi e colpirli in faccia, ma mi sarei fatta solo uccidere prima del tempo.

Era solo una bambina di sette anni… e voi l’avete ridotta in quello stato… non siete esseri umani!” dichiarò Alberto, più inferocito che mai “Pregate che non esista un Inferno… PERCHE’ SARA’ LI’ CHE VI TRASCINEREMO, LURIDI FIGLI DI…

 

BANG!

 

Alberto, il cui sguardo era sgomento, fece in tempo a voltarsi un’ultima volta verso di me prima che i suoi occhi si spegnessero definitivamente, lasciando che una sola lacrima rigasse il suo volto completamente imbevuto del suo sangue, il quale usciva a fiotti dalla ferita d’arma da fuoco sulla tempia.

Era morto sul colpo.

L’uomo che amavo mi aveva lasciato.

Stordita e sotto shock, mi voltai verso il suo assassino. Vestito elegantemente, poco più basso di me, aveva la stempiatura e il naso a punta. Occhi sottili e zigomi arcuati, labbra sottili. Abbastanza cicciottello, ma questo non lo rendeva meno minaccioso…

… Matteo Meloni, il Vice-Questore della città di Lecce, aveva ancora la pistola fumante in mano, ed il suo volto era l’emblema della noia.

Pensavo che fosse molto più facile da intuire per lei, Lara Cantalupo. Eppure avrebbe dovuto capirlo fin dall’inizio… nel momento in cui ti sei rifiutata di ubbidirmi, l’uomo che amavi ne ha pagate le conseguenze!

Perché… perché lo hai…

“… fatto? Suvvia…” mi prese in giro lui, inclinando la sua testa e ridacchiando esilarato “… chi non sarebbe interessato a diventare un Dio Supremo? Ah già… lei crede che tutti e due i libri siano cifrati. Mi ha deluso… credevo che lei fosse molto più… com’è che si dice…?

Aperta di mente… lo avevamo già detto prima, non ricorda?” lo rimproverò Angelica la quale, assieme a suo padre, mi aveva afferrato improvvisamente per i capelli, gettandomi per terra davanti all’assassino del mio fidanzato.

La mia mente non riusciva ad idealizzare ciò che stava succedendo, tanto erano forti ed impetuosi i sentimenti che provavo dentro il mio cuore.

Sbigottimento, confusione e stordimento si miscelarono al dolore e all’angoscia, ma fu quando vidi il questore Meloni inginocchiarsi davanti a me che a vincere fu l’istinto omicida.

Doveva morire. Quel figlio di puttana doveva pagare per quello che aveva fatto, per aver ucciso l’amore della mia vita!

Provai ad urlare, a gettarmi al suo assalto, ma Marshall fu molto più potente e veloce di me. Prontamente mi schiacciò sul pavimento e mi tappò la bocca, dimostrando di avere dei nervi d’acciaio, mentre Angelica aveva recuperato da uno zaino che aveva raccolto dal corridoio, e che probabilmente si erano portati dietro dall’inizio, un nastro adesivo e qualche metro di corda.

Toh… guarda che bel completino intimo indossava! Che pervertita… AHAHAHAHAHAH!

Nel giro di due minuti, ero stata denudata, imbavagliata e legata su una sedia. Avevo tre viscidi pezzi di merda che mi circondavano con occhi famelici ed assetati di sangue, come cani inferociti con un gatto.

Vorrei ucciderti qui, seduta stante, ma lascerei solamente un centinaio di prove a mio carico…” dichiarò il Vice-Questore Meloni, voltandosi verso i suoi fidi cagnolini e ordinando loro … raggiungete la porta sul retro e recuperate il cadavere del medico legale! Di questa casa non devono restare che le ceneri…

No. Non stava per caso parlando anche di Carolina? Era uno scherzo?

Avevano davvero ammazzato anche lei?

Guardi attentamente, signorina Cantalupo!” affermò quel viscido pezzo di merda, afferrandomi il viso con la mano e torcendolo prima in direzione del cadavere di Alberto, e poi verso l’entrata del corridoio “Questo è ciò che accade a mettersi contro chi ha il Potere!

I miei dubbi, purtroppo, si trasformarono ben presto in realtà. Marshall ed Angelica tornarono dall’esterno della mia casa, e sulle spalle del primo vi stava il cadavere senza vita della mia amica, morta per un colpo in fronte. La seconda, invece, aveva una tanica in mano, colma di un liquido che non riuscivo a capire cosa fosse.

Perfetto… ora manca solo la ciliegina sulla torta!” disse il Vice-Questore indossando un paio di guanti.

Per prima cosa, si era portato vicino al comodino dove si trovava la pistola di Alberto. Dopo averla afferrata, si era avvicinata a Carolina e le aveva messo quell’arma sulla mano destra, come se fosse stata lei ad uccidere il mio fidanzato.

Porca merda.

Ci conviene accelerare, vice-Questore!” Marshall avvisò quello che avevo ormai intuito fosse il suo superiore, il quale puntò il dito verso l’esterno di casa mia “La nostra compagna non riuscirà a trattenere quegli imbecilli ancora per molto!

Non prima di aver ricevuto un’ultima risposta da questa troia…

Quando il tappo venne tolto da quella tanica, il profumo di quel liquido mi fece cadere nel panico.

Era benzina… volevano dar fuoco alla mia casa!

Angelica, con mio grandissimo orrore, cominciò a versare la benzina per terra partendo dalla porta sul retro e lasciando una scia liquida che arrivò fin dentro la mia cucina. Per finire, fischiettando una canzoncina come una bambina che si divertiva al parco giochi, riversò il resto della tanica addosso a me che tossì pesantemente a causa del tanfo e del bruciore che mi aveva provocato.

Ah ha! Nuda e bagnata… tra non molto, diventerai la donna più focosa del pianeta!” mi prese lei in giro, affondando con veemenza le sue lunghissime unghie sul mio corpo e lasciandomi delle evidenti ferite in ogni centimetro della mia pelle.

Fu solo a quel punto che il vice-questore Meloni si portò davanti a me, strappandomi il nastro adesivo dalla bocca con decisa ferocia e provocandomi ulteriori abrasioni sul volto, mentre afferrava qualcosa dalla sua tasca.

Era una scatola di fiammiferi, e lui ne aveva appena raccolto uno.

Se non mi fossi liberata all’istante da quella trappola, sarei morta lì.

Quando la polizia giungerà qui, tu sarai già morta ed arsa dalle fiamme… a meno che tu non sia completamente sincera con noi!” confermò lui, soddisfatto, prima di domandarmi “Prima hai urlato che le prove dell’omicidio di Villa Marini si trovassero sotto terra… DICCI ESATTAMENTE DOVE LE HAI NASCOSTE, ALTRIMENTI… OUCH!

Non aveva neanche fatto in tempo a rispondere. Quello sterco aveva commesso l’errore di avvicinare troppo il suo viso al mio, cosa che mi permise di sferrargli una testata molto forte capace di farlo barcollare per il dolore.

Quando si era voltato verso di me, con sguardo assassino, l’unica risposta che ricevette dalla sottoscritta fu il ghigno più strafottente che potessi rivolgergli.

Io ed Alberto ti aspetteremo all’Inferno, sporco assassino…

Ne ero consapevole. Che mi piacesse oppure no, mi ero appena condannata a morte, ma non mi importava più.

Primo, perché Akame ed i suoi compagni avrebbero recuperato la scatola contenente tutte le prove capaci di incastrare il vice-questore ed i suoi complici.

Secondo, perché l’uomo davanti ai miei occhi non avrebbe più potuto ingannare nessuno.

Quindi vuoi continuare a soffrire… ti accontenterò! Angelica… vai in cucina ed apri la bombola del gas! Marshall… prendi anche l’altra tanica di benzina e lascia una scia che ci porti quanto più lontano possibile dalla casa! Di questi stronzi non lascerò nemmeno…

… non possiamo, signore!” lo avvisò però Angelica, in preda al panico “Ci hanno già raggiunto! Seryu è stata tolta di mezzo!

Andiamocene da qui, prima di trovarci circondati!

Nei miei occhi si riaccese una speranza. Forse potevo ancora salvarmi la vita. Dovevo giocarmi alla perfezione quei pochi secondi che mi restavano prima di vedere il fiammifero appena acceso da Matteo Meloni cadere sul pavimento intriso di benzina.

Ci rivedremo all’inferno, schifosa troia da quattro soldi… ADDIO!

Nell’esatto momento in cui vidi cadere quel piccolo pezzettino di legno precipitare verso il suolo, capii non mi restasse altra scelta. Mentre i miei aguzzini fuggirono via per non restare carbonizzati dalla loro piromania, con uno strattone all’indietro io feci cadere la mia sedia per terra, evitando così che l’immenso ed improvviso incendio propagatosi in casa mi uccidesse sul colpo.

Sapevo che questo non mi sarebbe bastato. Se anche solo una lingua di fuoco incandescente mi avesse raggiunto, il mio corpo avrebbe fatto la stessa fine di Alberto e Carolina, i cui cadaveri stavano letteralmente diventando cenere.

Continuando a spingere con tutto il mio corpo, fui in grado di raggiungere lo scaffale più basso del salotto, aprendolo con i denti e trovandomi davanti un set di posate. Sempre con i denti, afferrai un coltello e provai a farlo cadere quanto più vicino possibile ad una delle mie mani.

Il primo tentativo andò a male. Con il secondo fui in grado di adempiere al mio obiettivo.

Pregando che quel coltello fosse abbastanza affilato, ed ignorando l’immenso dolore che provavo ai polsi, cercai in ogni modo di tagliare la corda, mentre le fiamme si avvicinavano sempre di più al mio corpo.

Forza… FORZA! DAI!

Il coltello era abbastanza buono, ma la corda era molto spessa perciò facevo fatica anche solo ad allentarne la tensione.

Mi restavano si e no una manciata di secondi. Se non fossi riuscita a liberarmi da quella prigione, per me era la fine.

Non posso mollare… non adesso… merda! Merda… DAI! CAZZO, DAI! DAI… SI’!

La presa ferrea della corda attorno al mio corpo si allentò definitivamente, permettendo di liberarmi dalla trappola del vice-questore. Con veemenza, scalciai la sedia intrisa di benzina e cominciai a correre in direzione della prima finestra che avevo di fronte…

… senza rendermi conto che una singola scintilla avesse già raggiunto i miei piedi.

Fu solo un attimo…

… prima che il mio corpo provasse il dolore più grande di tutta la mia vita!

Urlando come non mai, mi gettai fuori dalla finestra frantumandone i vetri e precipitando inesorabilmente al suolo. Poi, per istinto, il mio corpo cominciò a rotolarsi da tutte le parti per cercare di spegnere le fiamme.

Fu sufficiente. Il terreno del mio giardino era molto sabbioso, cosa che facilitò la mia salvezza.

Ero riuscita a scappare via da quell’incendio, ma le profondissime ustioni su tutto il mio corpo erano talmente dolorose ed accecanti che il mio corpo non fu in grado di reggere.

Poco prima di svenire, la mia mente venne avvolta da decine e decine di ricordi appartenenti ai volti di coloro che mi avevano lasciato…

Alberto…

… Carolina…

… perdonatemi…

… se voi siete morti, la colpa è mia!

 

***

 

Apri gli occhi, signorina Cantalupo! E’ ancora viva!

Cosa… cosa era successo?

Provai a risvegliarmi, leggermente intontita. Ero morta? Forse sì, perché non provavo alcun dolore. Il mio corpo doveva quantomeno essere ricoperto di ustioni, soprattutto dopo aver preso fuoco per colpa dell’incendio e della benzina di cui ero stata impregnata.

Provai a mettermi seduta sull’erba.

Riconobbi al volo una delle tante campagne della mia terra natia, il casolare a pochi passi dal punto in cui mi trovavo. Quello era il Parco di Rauccio, e dubitavo seriamente che un luogo simile si trovasse nel Paradiso o all’Inferno.

Era la dimostrazione del fatto che fossi viva.

Viva e vegeta.

Come era possibile?

Chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo incontrate per la prima volta in una situazione così disperata, signorina Cantalupo?

Mi voltai alle mie spalle, ritrovandomi davanti ad una ragazza dalla bellezza sconvolgente. Decisamente più bassa di me, aveva i capelli lunghi e corvini che le scendevano fin sotto le costole. Le iridi dei suoi occhi avevano una sfumatura molto particolare, un misto tra un castano molto scuro ed un bordeaux che incuteva un piccolo brivido la prima volta che la si guardava in volto. Indossava, inoltre, un abito canotte aderente e svasato, color nero, sopra ad una camicetta senza maniche a strisce bianche e verdi. Attorno al collo aveva una cravatta rossa, che aggiungeva un tocco di eleganza e colore a quel look così particolarmente scuro. Braccia e gambe erano totalmente scoperte, e la sua pelle con quell’outfit faceva apparire la sua pelle ancora più chiara di quanto lo fosse in realtà, al punto che sembrava brillare di luce propria sotto il candido calore della luna.

Sgranai gli occhi, sotto shock. Era davvero lei? Non ero riuscita a riconoscerla per via del suo particolarissimo aspetto!

A-Akame?! Akame Tsukimoto?!

Lei confermò con un rapido gesto del capo, visibilmente cupa.

Quando la tua chiamata si è interrotta in quel modo così brusco, ho capito che fosse successo qualcosa di orrendo…” ammise la giovane, affranta “… così non ho atteso che tornassero i miei amici e sono corsa a prenderti. Se solo… se soltanto mi fossi decisa un po’ prima a risponderti…

Rimasi sconvolta quando la vidi crollare in ginocchio, sull’erba, piangendo come una bambina.

Aveva ragione lei… io facevo parte di quel gruppo che si è salvato tre anni fa, nelle vostre acque. Sia Angelo che la sua famiglia mi salvarono inconsciamente da morte certa, nascondendomi dai nostri nemici. Me ne sarei dovuta andare dal giorno in cui guarii del tutto… ma sono stata troppo debole. Per la prima volta, in tutta la mia vita, ho commesso l’errore di farmi trascinare dall’unico sentimento che un’assassina come me non può provare… l’Amore

Cosa… ma che stai dic…

“… e alla fine, lui ha scoperto tutta la verità. Ha saputo quello che stavamo cercando di proteggere, ciò che avevamo rubato, chi fossi davvero in realtà… e nonostante ciò, Angelo mi ha accettato ed ha deciso di aiutarmi… di aiutare tutti noi e proteggerci dalle grinfie dell’Ordine

Ero paralizzata per lo shock. Quindi era tutto vero. Angelo aveva scoperto qualcosa di terribile e voleva raccontarlo a tutti, e per questo era stato ucciso.

Ciò che sta scritto su quei libri… sono fatti veri, non è così?

Si sentì solo silenzio per un intero minuto, prima che io sbottassi verso la mia interlocutrice.

E’ TUTTO VERO?! SI’ O NO?!

Incapace di trattenersi, alla fine Akame mi rispose con un solo cenno del capo…

… ed il mondo mi crollò addosso.

Siamo… siamo in pericolo…

La giovane confermò nuovamente con un altro cenno del capo, prima di alzarsi e raggiungere un punto a pochi metri di distanza da entrambe. Solo a quel punto mi resi conto di uno zaino, lasciato lì sull’erba, dal quale Akame estrasse qualche indumento, gettandolo ai miei piedi.

Mi ricordai solo in quel momento di essere ancora nuda.

Dobbiamo andarcene da qui… e alla svelta!” dichiarò Akame, preoccupata ed agitata “Ci metteranno poco a scoprire che sei sopravvissuta. Ci ritroveremo i migliori assassini dell’Ordine alle calcagna se non ci sbrighiamo!

Un momento… non resteremo qui?” le domandai, mentre celavo le mie nudità con quei vestiti gentilmente prestati.

No. Matteo Meloni è solo un pesce piccolo… chi vi vuole morto è molto più potente, e controlla il vostro mondo come un marionettista con i suoi pupazzi. L’Ordine ha occhi ovunque… non servirà a nulla denunciare il tutto ai tuoi colleghi. Verrebbero solamente messi in pericolo!

Perciò dobbiamo nasconderci da qualche parte? Non potremmo tornare a casa tua? Non ci sono documenti in grado di affermare che tu sia…

Sopravvissuta a quella strage… non del tutto” mi spiazzò lei, con freddezza, asciugandosi le ultime lacrime che le avevano rigato il viso “Dei documenti esistono, ma ricollegarli a me è molto complicato. Tuttavia, quando l’Ordine ha scoperto la verità sul mio conto, ha fatto delle ricerche anche su Angelo e la sua famiglia. Dopo di voi, Marshall ed Angelica si sarebbero dovuti occupare sicuramente di me. Un comando del genere potrebbe arrivare solo per un solo semplice motivo… quei bastardi sanno la mia vera identità… e sanno da quale storia io provenga in realtà!

Mi voltai verso Akame, confusa ma allo stesso tempo guardinga. Di cosa stava parlando?

Akame Tsukimoto non era il suo vero nome? Lei… proveniva da una storia?

Un momento.

 

Devo comunque darti ragione, Lara. Chiunque, leggendo questo epilogo, farebbe fatica a separare realtà da fantasia… sembra quasi che questo libro racconti solo fatti autentici, perfino quelli relativi ai personaggi immaginari!

Torna sulla Terra, Alberto Gallo. So che ti piacerebbe avere un Harem con tutte le protagoniste femminili dei fumetti che ti piacciono tanto! Solo un folle crederebbe che personaggi come Goku, Kairi e tanti altri siano veri!

 

Quando mi resi conto della verità, diventai pallida come un fantasma e non riuscii a smettere di tremare.

Doveva essere un sogno. Me lo stavo immaginando. Mi spinsi perfino a pizzicarmi le braccia con le unghie per provare a svegliarmi.

Ehi, Akame! Siamo arrivati!

Tanto rimasi sconvolta da quanto avessi intuito che non mi resi conto dell’arrivo di quella jeep 4x4. A guidarla erano due ragazzi apparentemente asiatici, e stavano sventolando qualcosa in aria.

Era la scatola dentro la quale avevo nascosto tutti gli indizi che condannavano il vice-questore Meloni ed i suoi complici.

Signorina Cantalupo… quando le ho confermato che Folds Of Fate racconta la verità… io non mi riferivo solo ai pezzi cifrati dell’epilogo… ma ad ogni singola frase presente in entrambi i libri!” mi confermò lei definitivamente, voltandomi le spalle e cominciando ad incamminarsi in direzione della jeep “Il mio nome è Akame… Akame della spada demoniaca Murasame, ex-membro dei Night Raid e futuro Spirito Eroico nella Classe Assassin! Io discendo dal Mondo Immaginario!

 

***

 

THE BEGINNING BEFORE THE END

 

***

 

Signore e signori…

… stavolta, credo proprio che il vostro autore si sia superato! Cosa ve ne pare? Vi è piaciuto questo capitolo extra?

 

Ora posso veramente (e stavolta dico sul serio) annunciare che questa storia si è conclusa definitivamente. Il percorso è stato talmente lungo che mi commuovo solo nel pensare a quanto lontano sono arrivato… e non è uno scherzo, dato che cambio idea molto rapidamente.

Come, però, avete letto al termine di questo capitolo, questa non è affatto una fine, ma solo l’inizio…

… l’inizio della storia con la quale voglio emozionarvi in maniera definitiva, con la quale chiuderò il ciclo per questa avventura da scrittore di fan fiction.

Ringrazio:

1) Bankotsu90 per aver inserito questa storia tra le ricordate;

2) Bankotsu90, kika01, Kunoichi_BeastKnightress e Skirell per aver inserito la storia tra le seguite;

3) Bankotsu90, Princess_Shiho, shinichi e ran amore per le recensioni ai miei capitoli...

... ed infine, ringrazio anche tutti gli altri lettori per l’appoggio che ho ricevuto, e mi inchino davanti a tutti voi per aver avuto fiducia in me!

Grazie a tutti!

 

 

… ehm, dite che mi sono dimenticato qualcosa?

Ma certo! L’inizio della nuova storia! 

Non ho ancora una data specifica, lo ammetto. Frequentando l'ultimo anno della scuola di fumetto, il tempo per completare l'ultimo romanzo di questa saga sarà molto più lungo. Questo significa che, purtroppo, se ne riparlerà probabilmente per il 2023. Non preoccupatevi :-) durante il tempo libero, inizierò la scrittura della storia e pubblicherò il primo capitolo nella sezione “Altro – anime/manga Shonen”. 

Si intitolerà…

 

… FOLDS OF FATE – THE WAR OF ANOMALIES!

 

VI ASPETTERO' LI’, NON MANCATE!

 

 

 

   
 
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