Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: saratiz    03/01/2022    9 recensioni
Un momento di riflessione dinanzi ai tasti di un pianoforte...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le dita si rincorrevano veloci sulla tastiera, leggere, come una carezza.
Le note di Bach volteggiavano nell’aria caricandola di nostalgia.
Oscar ricordava quando lo vide per la prima volta. Maestoso, silenzioso, al centro della camera, le sembrò un gigante buono addormentato.
 Aveva cinque anni quando il padre, dopo averle spiegato che quel regalo era per lei e che dal giorno dopo avrebbe preso lezioni di musica, decisione come sempre insindacabile , la lasciò col gigante.
Lei si era avvicinata lentamente, quasi con diffidenza, scrutando  il nuovo arrivato. Non ne aveva mai visto uno così da vicino prima. Aveva sollevato  il coperchio con titubanza, con le manine che fino ad allora avevano imparato solo ad impugnare la spada. Scoperti i tasti, con le piccole dita ne aveva schiacciato timidamente uno, poi un altro e poi un altro ancora. Le piaceva sentirlo parlare, o meglio sillabare; il suono cristallino che ne veniva fuori era per lei come la voce di un amico che la invitava a giocare. Perciò aveva seguito con interesse e passione le lezioni, impaziente di farlo cantare.
Un altro impegno si era aggiunto alla lista della sua lunga giornata, alle lezioni di latino, filosofia, letteratura, storia, agli allenamenti con la spada. Ma lei lo aveva affrontato a testa alta come sempre, con volontà e disciplina, come affrontava tutti i suoi impegni. Perché lei era la figlia del Generale Jarjayes e mai avrebbe deluso suo padre. Sarebbe diventata il degno erede del suo casato, era un giuramento che aveva fatto a sé stessa, prima che a chiunque altro.
In pochi anni aveva imparato a padroneggiare la tastiera. Il gigante le sembrava ora più piccolo e lei si era legata a lui come ad un confidente, sempre presente, pronto a dar voce ai suoi stati d’animo, in ogni circostanza.

Non si era mai esibita, ma quando  suonava le sue note riecheggiavano per tutta la residenza Jarjayes. A volte la servitù, sebbene presa da mille faccende, si fermava estasiata per ascoltarla attraverso le spesse pareti.
Spesso Andrè la raggiungeva e si fermava in un angolo della stanza, le braccia conserte, ad ascoltarla, con discrezione ed ammirazione. Perché non erano semplici note quelle che venivano fuori dalle corde del pianoforte, era come se la stessa anima di Oscar si espandesse, e Andrè, che come nessun altro sapeva leggere dentro di lei, sapeva ben interpretare quella musica.
L’algido, silenzioso ed imperscrutabile comandante della guardia quando sedeva al pianoforte apriva uno spiraglio verso la parte più profonda di sé e chi, come Andrè, sapeva ascoltare, poteva entrarvi.

Suonava quando aveva qualche minuto di libertà dai vari impegni, suonava quando voleva rilassarsi, per liberarsi dalla tensione della giornata o per sfogare la sua ira, il suo disappunto, o anche, sebbene ciò accadesse più raramente, per esprimere la sua gioia.
Il suo portavoce preferito era Bach, nei suoi componimenti trovava il giusto interprete del suo essere. La aveva affascinata fin dal primo ascolto la sua musica che, seppur tedesca nelle radici, si discostava dal classico genere melodrammatico per sviluppare temi nuovi, includendo nelle sue armonie spunti di sapore tipicamente italiano. E poi le piaceva, quanto le piaceva, il contrappunto, l’alternanza melodica fra le due mani, la corsa delle dita nelle fughe, tanto simile alle sue galoppate nel verde nelle ore di libertà, quelle galoppate che sapevano inondare di aria i suoi polmoni saturi di impegni e doveri.

Suonava Bach mentre il suo cuore di donna batteva impazzito, animato da quel sentimento per lei nuovo, da quel desiderio di essere amata da un uomo, mentre qualcun altro da lontano ascoltava quelle note e stringendo i pugni soffriva, perché ben sapeva cosa volessero dire, poteva percepire il succedersi concitato delle emozioni che la agitavano, ma che purtroppo non erano destinate a lui, l’unico che l’avesse sempre vista ed apprezzata come donna, l’unico che la amasse in modo assoluto ed incondizionato…
Suonava Bach mentre suo padre brindava alla sua felicità, invitandola ad accettare la proposta di matrimonio di un buon partito per cambiare la sua vita, quella vita che lui stesso per anni le aveva programmato ed imposto, e che ora voleva semplicemente cancellare con un brindisi, per vederla diventare altro, qualcun altro che lei non era mai stata e che non sapeva se sarebbe stata capace di diventare.
E suonava Bach anche ora, mentre ripensava alla sua recente decisione, alla svolta definitiva che aveva deciso di dare alla sua esistenza.

Avrebbe presto affrontato una battaglia,la più importante della sua vita, importante per ciò che significava per la sua Francia, ma ancor più importante per lei, perché era una battaglia che questa volta aveva deciso lei di combattere, non per adempiere al suo dovere, ma per soddisfare la richiesta del suo cuore, perchè la riteneva la cosa giusta da fare.
Sarebbe andata incontro ad un futuro estremamente incerto, ma non le importava, perché lo affrontava con convinzione, accanto all’unica persona con cui, adesso ne era consapevole, avrebbe potuto scegliere di  vivere, l’unica capace di interpretare e dar voce alle sue emozioni, come il suo pianoforte era sempre stato capace di fare.
Accarezzò di nuovo i tasti, mentre una lacrima silenziosa vi si posava, leggera, come un ultimo, delicato bacio al suo gigante buono.





Grazie per aver letto questa brevissima "meditazione" su quello che può essere stato il rapporto di Oscar con la musica. Io adoro suonare il pianoforte, perciò so che chi suona instaura con lo strumento un rapporto "affettivo", ho quindi immaginato quali potessero essere le sue sensazioni, soprattutto nel momento in cui ha abbandonato la casa paterna, i suoi affetti e anche il pianoforte. Spero di non avervi annoiato.
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: saratiz