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Autore: New Moon Black    05/01/2022    3 recensioni
★Tratto dal testo:
{Ricordava di avergli fatto una proposta e, sebbene aveva avuto qualche dubbio, non voleva in alcun modo tirarsi indietro.
Non nascose di aver avuto paura, eppure i suoi sentimenti per l'uomo che amava erano così forti ed intensi che, alla fine, ebbe poca importanza.
Tutto il resto fu superfluo.
E poi... successe quello che doveva succedere.
Dita intrecciate.
Baci umidi e caldi.
Parole piene d'amore.
Sospiri e carezze a fior di labbra.
Inconsciamente incurvò le sue labbra all'insù, formando un sorriso a dir poco euforico.
Non si era pentita affatto della sua scelta e, in cuor suo, ne fu più che felice.}
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Storia partecipante all'iniziativa del "Calendario dell'avvento 2021" a cura di Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gunderson Pidge/Holt Katie, Takashi Shirogane
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Green-Black Flame'
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★ Calendario dell’Avvento 2021 by Fanwriter.it!
★ Data: 5 Gennaio.
★ Rating: arancione.
★ Numero parole: 1724.
★ Fandom: Voltron (VLD).
★Note¹: allora, di per se' non c'è una scena dettagliata e particolarmente NSFW, ma fa intendere che è successo "qualcosa" (ehm ehm) e comunque, per correttezza vi ho voluto avvertire-
★Note²: breve messaggio per chi è un minore: non voglio avere problemi con le vostre frasi scandalizzate o cosa, perchè?
Ve lo dirò chiaro e tondo:
se siete venuti per criticare per la ship e non vi piace, non lo leggete, punto e basta.
Il primo che apre bocca e inizia a dire: "E tu pensi davvero che ti ascolti?" oppure "Faccio quello che voglio.", vi butto non ironicamente fuori dalla mia pagina.
(Inteso come "vi blocco e vi segnalo")
Il vostro "vittimismo"  tossico non vi porterà da nessuna parte, perciò imparate una buona volta a comportarvi da esseri umani.
Passo e chiudo.
★Hashtag: #CalendarioAvvento2021 #CalendarioFanwriterit #Fanwriterit
#XMASwrite



 
W a r m t h

 

In una notte fredda d'inverno, tra le mura di una piccola casa, una giovane coppia dormivano l'una tra le braccia dell'altro.
C'era la pace in quel piccolo angolo di paradiso e nessuno poteva sapere che, proprio lì, avevano consumato una notte d'amore e di passione.
La prima che abbia dato inizio al loro lungo viaggio, fatto di complicità, fiducia e rispetto reciproco.
Profondo era il loro sonno da non udire, in lontananza, sia i fuochi d'artificio che coloravano il cielo scuro di Kyoto che il richiamo della natura, proprio dove ospitava la dimora dei due innamorati.
Il vento del Nord che viaggiava, impetuoso, da monte a monte.
Un gufo che cantava, allegro, un motivetto nel cuore della foresta.
Una coltre di candida neve che cadeva, placidamente, tra i rami di un albero.

E poi, tutto tacque, quando venne lui: il silenzio.

Avvolti dal calore delle coperte e dei loro corpi nudi, erano al sicuro da tutto e tutti: dal freddo invernale, dagli animali selvatici e, addirittura, dagli sconosciuti.
I capelli castani della ragazza solleticavano dolcemente il viso marmoreo del suo amato e, di tanto in tanto, si poteva sentire la sua voce, profonda, mormorare appena una lingua sconosciuta.
Nel sonno, stringeva con fare protettivo il corpo esile di lei fino al suo, possente e cosparso di cicatrici, fino a provare sulla sua pelle un tepore piacevole.
Si mosse impercettibilmente.
Peccato che, per quel piccolo movimento, la più giovane iniziò a svegliarsi.

«Mhm...» Mugolò lei piano e mentre cercava di mettere a fuoco la vista, un piccolo sbadiglio uscì indisturbato tra le sue labbra.

Scostò qualche ciocca dei suoi capelli tra le ciglia, mettendosela poi dietro all'orecchio e facendosi spazio da sotto le lenzuola, strofinò appena le palpebre con la mano libera.
Come Pidge fece mente locale su dove fosse, dove fossero i suoi vestiti e perché il suo ex Capitano fosse al suo fianco, le riaffiorarono nella mente i ricordi della notte passata.
Arrossì vistosamente.
Stavano festeggiando il loro primo Capodanno, insieme, come coppia nella sua città natale, in Giappone, e il fato aveva voluto che, proprio in quella stessa notte, cadesse l'anniversario del loro ritorno sulla Terra.

La loro amata casa.

Dopo un lungo viaggio nei meandri più profondi dello spazio, a difendere l'Universo e le altre forme di vita da forze oscure e insidiose, poter tornare nuovamente sulla terra ferma è stato un evento particolare.
Alcune cose erano rimaste le stesse di sempre, altre invece un po' meno, ma furono davvero grati di aver riavuto indietro la loro agognata "normalità".
I loro compagni d'avventure avevano preso strade diverse: con l'aiuto degli alleati, di Coran e Lotor, Allura ricostruì da zero il suo regno, dando inizio all'era di pace e prosperità ad Altea, Lance pote' riabbracciare la sua famiglia e fare ritorno a Cuba, per recuperare il tempo perso e la stessa cosa valse, anche, per il loro amico samoano Hunk.
Persino Keith, l'ex Paladino del Leone Rosso, ebbe il suo lieto fine: dopo aver ritrovato sua madre, Krolia, il ragazzo ebbe la possibilità di riallacciare i cosiddetti rapporti "madre e figlio" e, potendo viaggiare da entrambi i mondi, si alternavano tra aiutare le creature più bisognose dell'intero Universo e visitare la tomba di Kenneth Kogane. Un uomo che aveva dato non solo la sua vita "per il bene superiore", ma bensì ogni cosa: l'amore, l'affetto, il coraggio e la speranza.
E poi c'erano loro due.

Katie Holt e Takashi Shirogane.

Dopo aver rivisto le loro famiglie e fatto ritorno in patria, continuarono a vedersi e a scriversi di tanto in tanto, fino a quando non iniziarono a frequentarsi seriamente.
Quando erano dei Paladini, all'inizio non avevano preso in considerazione il fatto che avrebbero provato, a vicenda, dei sentimenti profondi e intensi, come l'amore; e pensare che avevano provato invano di tenerli celati nei loro cuori.
Per il bene della loro squadra.
Ma ora eccoli lì, mano nella mano, a festeggiare insieme il Capodanno.
Insieme e senza rimpianti.
Ricordava di avergli fatto una proposta e, sebbene abbia avuto qualche dubbio, non voleva in alcun modo tirarsi indietro.
Non nascose di aver avuto paura, eppure i suoi sentimenti per l'uomo che amava erano così forti e intensi che, alla fine, ebbe poca importanza.
Tutto il resto fu superfluo.
E poi... Successe quello che doveva succedere.

Dita intrecciate.
Baci umidi e caldi.
Parole piene d'amore.
Sospiri e carezze a fior di labbra.

Inconsciamente incurvò le sue labbra all'insù, formando un sorriso a dir poco euforico.
Non si era pentita affatto della sua scelta e, in cuor suo, ne fu più che felice.
Infondo, non era più una ragazzina, aveva raggiunto da poco la soglia dei vent'anni.
Doveva ammettere che, all'inizio, aveva sofferto, ma dopo un po' di tempo quel senso di dolore venne sostituito dall'estasi del momento.
Le rimembrava nella mente la sua premura e attenzione nei suoi confronti, nell'essere il più delicato possibile, durante quel momento intimo; come poteva dimenticare, poi, della sua voce?
Così dolce, profonda e, a detta sua, sensuale.

Sussultò.

Accidenti, pensò lei, come poteva essere sia sexy che tenero?
Ma in una scala da 1 a 10, quanto poteva essere illegale il Capitano Takashi Shirogane?
Come minimo doveva superare i dieci milioni, se non addirittura il quintuplo.
Sbatte' un paio di volte le palpebre.

Basta distrazioni.

Non sapeva che ore fossero, ma a occhio e croce dovevano essere le due.
Anche perché, fuori, era ancora buio pesto.
Si mise supina a pancia in giù e con un braccio si tenne la testa, mentre alcuni riccioli castani le solleticavano il viso e i muscoli del collo.
Le iridi color castagna guardavano assorti la figura imponente e virile del suo partner, che dormiva beato.
Era diventato il suo passatempo preferito da quando stavano insieme, anche se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta.
Il volto mascolino, severo e spesso duro, aveva un'espressione tranquilla, molto serena e rilassata a dir la verità, come se niente e nessuno potesse scalfire il suo sonno.
Il ciuffo bianco copriva giusto in parte le sue ciglia, insieme alla ricrescita di alcune ciocche nere, e con l'aggiunta della cicatrice sopra il suo naso stonava un po' la sua dolcezza.
Vide un bell'accenno di barba sul suo mento, le labbra sottili erano leggermente incurvate in basso, come se avesse il broncio, e giurava di aver sentito borbottare il suo nome, dicendo di non abbandonarlo perché l'amava moltissimo, più della sua stessa vita.
Avevano cinque anni di differenza, quasi sei all'incirca, e nonostante tutto, non si capacitava di quante volte il corvino facesse il broncio, proprio come un bambino di sei anni.
Le venne un tuffo al cuore.
Dentro di lei stava, letteralmente, urlando.
Dio, pensò lei, mi stai forse mettendo alla prova?
Non era della sua indole farneticare come una pazza scellerata e fece, davvero, del suo meglio a non andare in escandescenza; eppure, guardando Shiro dormire con quell'espressione buffa in viso, non pote' fare a meno di pensare quanto fosse, fottutamente, adorabile.
Ecco, lo aveva ammesso, e non si vergognava neanche un po' ad averlo pensato.

Era troppo persino per lei.

Voleva tanto accarezzargli il viso e potergli fare dei cerchi immaginari sulle sue guance, ma temeva di svegliarlo e non voleva in alcun modo infastidirlo.
Che doveva fare, lasciar perdere o rischiare?
Quando provò a stiracchiarsi con cautela la schiena, ovviamente cercando di non sfiorare il suo "bello" addormentato, il lenzuolo bianco le scivolò in basso.
Si scoprì una buona parte la schiena che, assieme alle piccole cicatrici sulle spalle e alla miriade di lentiggini lungo il suo corpo, formavano varie costellazioni e i capelli coprivano giusto in parte il collo.
Ebbe vari brividi lungo la schiena.
Quando provò ad allungarsi e prendere con le dita quel lembo di cotone caldo misto lana, sentì il freddo penetrarle fin sotto le ossa, facendosi venire la pelle d'oca perfino nei suoi posti più delicati, come i seni.
Emise una smorfia di fastidio.

«C-che f-fre-freddo...»

Prima che potesse fare qualsiasi movimento, la giovane venne inglobata tra le braccia di Shiro, riacquistando in fretta quel familiare calore sulla sua esile figura.
Trattenne il fiato non appena sfiorò, accidentalmente, le sue parti intime.
Le vennero vari brividi di piacere provenire dal basso ventre e si morse il labbro inferiore, maledicendosi mentalmente che non era il momento "adatto" per giocare.

Stupidi ormoni, pensò lei.

Non si era ancora abituata del tutto al contatto fisico e non era nemmeno una grande amante degli abbracci, eppure quando si trattava di lui, si abbandonava più che volentieri.
Come non darle torto, era praticamente il suo porto sicuro.
Stando al suo fianco, suo malgrado il senso d'impotenza fisica, Pidge aveva trovato dei lati positivi: aveva preso l'abitudine di andare a letto presto, almeno per le undici di sera; e con ciò, smise del tutto di passare le notti in bianco, quando doveva lavorare sul portatile per i vari progetti d'ingegneria aerospaziale.
Grazie a quel ragazzone, riusciva ad alzarsi presto la mattina, le occhiaie erano scomparse come per magia e, cosa più importante, aveva sempre stampato in viso il sorriso sulle labbra.
Aveva perso il conto di quante volte si vedeva bene allo specchio, con un'aria più riposata.

Solare.

Smise il suo monologo interiore non appena sentì la sua voce, impastata dal sonno, chiamandola appena in un sussurro.
Era ancora buio e la flebile luce delle lanterne illuminava debolmente la stanza, ma riuscì a cogliere il luccichio delle iridi grigie di lui, del suo partner, farsi più morbide e dolci.

«Freddo?»

A quella vista, lei s'intenerì.
Come ringraziamento per averla protetta dal gelo d'inverno, gli dedicò tanti piccoli baci sul viso, fino ad arrivare alla sua destinazione finale: le labbra.
Si sentì la ragazza più fortunata del mondo, avendo al suo fianco un ragazzo come Takashi.
Non c'è mai stato un giorno, nemmeno una volta, in cui quest'ultimo non ammettesse di quanto fosse pieno d'amore per lei.
Quando faceva così, la giovane Holt sorrideva entusiasta, con il rossore che le colorava teneramente il viso roseo, specialmente quando le dedicava tante attenzioni.

Chi l'avrebbe mai detto che proprio lui, il suo ex Capitano, fosse un tipo romantico?

Si mise comoda tra le sue braccia, poggiando piano la testa nel morbido cuscino bianco e, chiudendo man mano le palpebre, si lasciò poi cullare dalle sue carezze, dai suoi baci, dal suo calore e dalla sua delicatezza.

«Ora non più.»






Angolo dell'autor*:

Prima che parta con le mie solite premesse, devo dirvi una cosa importante:
Buon anno a tutti dudes!
🎉🎉🎉
E nulla: caro 2022, ce la facciamo stavolta a riprenderci in meglio?
Detto questo, posso pure riprendere a fare il mio solito discorso, ma cercherò di essere breve, giuro.
Sul punto personale, devo dire la verità, se non fossero per le piccole eccezioni (inteso come gioie), avrei buttato più che volentieri il 2021 nel dimenticatoio-
(Inoltre, ho iniziato benissimo il 2022 andando a vaccinarmi, finally-)
Sul punto letterario/di scrittura, invece, ho intrapreso una grande Odissea:  dovevo inaugurare questo giorno con una storia diversa (una FierroChase), con un fandom diverso (Magnus Chase/Riordanverse), ed ero anche sul punto di ritirarmi dal contest.
Perché?
Per il semplice fatto che non riuscivo a buttare niente, nemmeno una parola, nonostante avevo pianificato tutto un mese prima: la trama, il prompt, le immagini copertina, etc.
Ero non poco disperat* da questa assurda situazione e, (dato che non era nemmeno il primo episodio) pres* dallo sconforto guardavo le varie immagini della galleria, finché non accadde l'imprevisto.
Vedo una vecchissima fanart di Pidge e Shiro, che si abbracciavano con una tale dolcezza da farmi, letteralmente, sciogliere; e poi... BOOOM, BABY!
L'ispirazione mi è ritornata e in soli tre giorni, ho realizzato questa piccola one-shot.
Il mio cervello risponde a scatti ritardati e, onestamente, mi viene sia da ridere che da piangere.
(Ho perso tempo giusto per editare la copertina e un aesthetic, lmao)
Tutto questo papiello per dirvi:
Seriously?
Again you, Voltron?
After all this time?
Spoiler: A L W A Y S.
Intanto, ne approfitto del tempo per costruire meglio quella FierroChase, che sia o non sia un contest, ma prima o poi vedrà la luce del sole.
Inutile che vi parli del mio amore sconfinato e senza tempo dei miei gattini spaziali aka Katie e Takashi e di come considero la serie canonica solo fino alle stagioni 6-7, se non addirittura solo il 6; vabbe' in sintesi: se inizio ora, non la finisco prima del prossimo anno lmao
Come sempre, se vi è piaciuta la shot, per favore lasciate una recensione: mi farebbe un sacco piacere leggere le vostre opinioni, cosicché io possa ancora migliorare nella scrittura.
Vi saluto per un prossimo aggiornamento di altre ff e shots, e magari per qualche altro contest di scrittura.
Who knows?
Ancora auguri di buon inizio 2022!
-Artemìs

   
 
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