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Autore: marple92    05/01/2022    3 recensioni
[Imma Tataranni]
Post 2x03. Imma, gelosa della Bartolini, gli ha fatto una vera e propria scenata di gelosia.
Ma cosa sarebbe successo se Calogiuri, invece di lasciare la stanza, avesse deciso di affrontarla?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'EFFETTO CHE MI FAI 
 
Dopo aver risolto brillantemente l’ennesimo caso e aver ottenuto l’ennesima confessione, Imma e Calogiuri stanno scrivendo gli ultimi avvisi di garanzia.
Calogiuri batte velocemente sulla tastiera del pc di Imma mentre lei, alle sue spalle, elenca i reati addebitati.
Tra un reato e l’altro, però, Imma si rende conto che nel suo ufficio c’è quel solito profumo disdicevole che più volte l’ha portata ad aprire le finestre. Annusa i suoi polsi senza successo e poi, con il fiuto di un cane da tartufo, si avvicina pericolosamente al collo di Calogiuri per annusare anche lui.
“Tutto bene Dottoressa?” le chiede il maresciallo sentendo il suo fiato sul collo.
“Il profumo” trasalisce Imma. Lei conosce perfettamente il profumo di Calogiuri.
Ha avuto modo di scoprirlo non solo durante le trasferte in macchina ma anche quando le distanze tra di loro si sono drasticamente ridotte e si sono ritrovati vicinissimi. Eppure quello che indossa quel giorno è diverso dal profumo a cui è abituata e che più volte l’ha portata a fantasticare sulla commistione tra quel profumo e il suo.
“Il profumo? Ma che c’entra?” Calogiuri la guarda a tratti intimorito a tratti preoccupato senza riuscire a capire che cosa le stia passando per la mente.
“Per questo piangeva” Imma continua il filo logico del suo ragionamento come un fiume in piena. Inaspettatamente tutti i pezzi del puzzle si incastrano perfettamente e l’intuizione che le viene in mente non le piace per niente.
“Ma chi…chi è che piangeva? Non vi capisco”
“Tu le metti le corna?” E più che una domanda sembra un’affermazione e Calogiuri inizia a capire quei poveri indagati sottoposti ad uno degli interrogatori di Imma.
“Le corna io? Ma a chi?”
“Come a chi?! A Matarazzo. L’ho vista io l’altro giorno che piangeva – Imma alza la voce e prende le distanze da lui, per allontanarsi da quel profumo disdicevole e per cercare una spiegazione alternativa a quella che si è appena costruita nella sua mente- e io che pensavo che eri il ragazzo di provincia dai buoni sentimenti e non il solito marpione che perde la testa quando vede passare una del nord”.
Calogiuri si alza di scatto.
“Del nord?! Eh no! Mo stiamo esagerando eh! Prima di tutto non sono fatti vostri e poi seconda cosa la mia vita privata non vi riguarda. ”
Non riesce a crederci che dopo averlo rifiutato due volte lei si permetta di mettere becco nella sua vita privata. E questa cosa lo manda ai matti, facendogli dimenticare del tutto che quella donna è sempre il suo superiore.
“No no mi riguarda eccome perché….ha attinenza con la nostra vita professionale. Non puoi andare a letto con tutta la procura”.
Le parole escono dalla bocca di Imma prima che lei stessa possa capirne il significato.
Lui la fronteggia, faccia a faccia. Senza alcun timore di alzare la voce come solo una volta aveva già fatto con lei. Esasperato, proprio come quella volta.
“Se vi riferite al profumo della Bartolini, ce l’ho addosso perché stamattina avevo il torcicollo e lei mi ha prestato la sua sciarpa. Il vostro naso sarà pure infallibile ma la vostra memoria inizia a perdere colpi.”
Getta la sciarpa ai piedi di Imma e incrocia le braccia mettendo un netto distacco tra di loro
Cerca di recuperare il lume della ragione prima di lasciarsi andare ad affermazioni che possono costargli caro e si impone di lasciare quella stanza.
Ma quando vede il suo volto turbato, si rende conto che non c’entra nulla il lavoro con le parole che ha appena pronunciato contro di lui.
Si fa in lui strada la consapevolezza che quella sia stata una scenata di gelosia in piena regola e che avrebbe dovuto capirlo subito che alla donna davanti a lui non era per niente indifferente.
Gli tornano subito in mente le reazioni avute negli ultimi giorni dopo averlo visto con Jessica, le parole dette in macchina e il suo scappare alla vista dei segni di un’altra donna sulla sua pelle.
Imma lo scruta in silenzio, tra il turbato e il mortificato, è troppo intelligente anche lei per non rendersi conto che la piazzata che gli ha appena fatto, travestita da lavata di capo professionale, non ha nulla a che vedere con il lavoro ma che si è trattata di una vera e propria scenata di gelosia come non ne ha fatte mai neanche a Pietro.
“Ma voi che cosa volete da me Dottoressa?” le chiede stanco di quella situazione di non detti tra di loro, anche parecchio furioso per quella scenata di gelosia ingiustificata visto che è stata proprio lei a metterlo al suo posto classificando il loro bacio come un errore da non ripetere.
“Io niente Calogiuri. Solo che fai bene il tuo lavoro come sei abituato a fare. E certe distrazioni alla lunga hanno influenze negative sul lavoro… tutto qui”
“Non mi sembra di essere mai venuto meno al mio lavoro…” la affronta lui trafiggendola con gli occhi.
“Quello che faccio nel mio tempo libero non sono affari vostri Dottoressa. Oggi Jessica, domani la Bartolini, dopodomani chiunque altra…è il mio tempo libero e posso fare quello che voglio con chi voglio.” La provoca lanciandole l’ennesima bordata che le fa infuocare.
Non l’ha mai vista cosi arrabbiata con lui ma continua a tenerle testa guardandola fissa negli occhi, invitandola a smentirlo se necessario.
Sentire quelle parole le fanno perdere l’ultimo barlume di lucidità. Per un attimo le passa davanti gli occhi l’immagine di Calogiuri Tombeur Des Femmes che una dopo l’altra si intrattiene con tutte le donne che incontra sul suo cammino, assumendo una espressione di disgusto mentre se lo immagina fare il baciamano anche alla Moliterni.
"NO!" esclama in risposta ai suoi pensieri. Si dirige verso di lui sbattendo forte i tacchi sul pavimento e uno schiaffo arriva forte e diretto sulla guancia destra di Calogiuri.
“Tu non ti porti a letto proprio nessuno” sibila incavolata nera al pensiero di lui con un’altra, con la mano già alzata per colpirlo di nuovo. Ma lui le blocca il polso e la sfida ancora, deciso a farle perdere del tutto il controllo.
“Non ho motivi per non farlo, Dottoressa”
E glielo da lei il motivo per non farlo.
“Stai zitto” lo zittisce prima di avventarsi sulle sue labbra con i polsi ancora stretti nelle mani di lui che subito risponde al bacio.
Lo spinge verso il tavolo pieno di faldoni con le labbra ancora incollate alle sue per zittirlo nell’unico modo che conosce perché il pensiero di lui con un’altra donna no le da pace e con le sue labbra vorrebbe cancellare il sapore di tutte le altre donne che hanno osato avvicinarsi a lui proprio come sta facendo lei. 
Calogiuri dal suo canto, superato lo shock per quella reazione inattesa, allenta la presa sui suoi polsi e la spinge indietro anche lui, guadagnando terreno e facendola tornare verso la sua scrivania.
Usano le labbra per colmare tutti i non detti di quelle settimane, senza staccarsi per un solo attimo, per sfogare tutta la frustrazione che sentono addosso. Lui quella di non poterla avere e lei quella di immaginarlo con altre donne.
Calogiuri si siede sulla sua sedia di Imma e se la tira addosso facendola finire seduta sulle sue gambe.
Le tiene bloccate entrambe le mani con una mano e con l’altra le afferra la testa per scombinare i suoi ricci rossi come sognava di fare già da quell’unico bacio che si erano scambiati ormai mesi prima.
Passano minuti a baciarsi in quella posizione dimenticandosi del luogo in cui si trovano, Imma tenta di liberarsi le mani per accarezzargli la nuca ma lui non accenna a liberarla, temendo non tanto uno schiaffo quanto l’effetto che le mani di quella donna sono capaci di provocare sul suo corpo, arrivando a perdere del tutto il controllo in quello che è pur sempre un ufficio pubblico.
Il bacio diventa meno famelico e prima che lei possa scappare di nuovo lui si avvicina con la sedia alla scrivania per bloccarla tra il legno e il suo corpo.
Si staccano leggermente e finalmente si guardano. Occhi negli occhi.
In un tacito silenzio di chi, nonostante tutto, non vorrebbe trovarsi in un luogo diverso.
Imma prova ad alzarsi ma lui la trattiene, prendendosi il tempo necessario per guardare l’effetto dei suoi baci su di lei.
“Sei bellissima” gli sfugge quando nota lo sguardo lucido, i capelli scombinati e i primi bottoni del giacchino aperti che lasciano intravedere il reggiseno nero e parte del suo decolleté. Neanche si ricorda di aver giocato con quei bottoni, impegnato com’era a farla impazzire a suon di baci. Li abbottona uno ad uno, sistemandole la giacca un po' sgualcita e le posa un bacio sul collo nudo sentendola tremare a quel contatto.
Infine le accarezza le labbra gonfie e poi devia sulla sua guancia ancora accaldata da quel bacio.
“Se ti azzardi un’altra volta a parlarmi di un’altra donna ti arresto” lo minaccia Imma facendolo ridere.
“Ma non è che niente niente siete gelosa Dottoressa?” la provoca lui.
“E’ un po' tardi per darmi del voi Calogiuri, abbiamo appena superato quella fase ” cambia discorso Imma ancora seduta sulle sue ginocchia.
Riesce a cogliere qualche sfumatura di imbarazzo nella sua voce, lei che di solito non si imbarazza quasi mai.
“Non hai risposto alla mia domanda. Sei gelosa?!”
“Sta zitto!” blatera alzando gli occhi al cielo e prova a fuggire dalla sua presa ma Calogiuri la afferra per i fianchi, impedendole di scappare e dopo un “Eh no, Dottoressa! Dove scappi?” compiaciuto se la tira addosso per darle tutti quei baci che non avrebbe mai creduto possibile darle.
E si stupisce di come sia naturale per lui tenerla tra le braccia e accarezzarle le gambe coperte dai collant scuri, senza imbarazzo.
Lo stesso fanno le mani di Imma che, dimenticandosi del luogo per lei sacro in cui si trovano, ne approfittano per tastare gli addominali ben scolpiti di Calogiuri mentre si lasciano andare ad una nuova sessione di baci.
Si prendono il loro tempo per assaporarsi e giocare, con Calogiuri che allontana di poco le labbra per sentirla mugugnare contrariata e Imma che gli morde il labbro superiore per vendetta.
Anche le loro mani non riescono a stare ferme ma esplorano i rispettivi corpi per memorizzare quelle curve che a lungo hanno solo potuto sognare. Le mani di lui le accarezzano le gambe lasciate scoperte da quella gonna resa troppo corta per il modo in cui è seduta e le mani di lei si posano sui suoi fianchi scivolando sotto il maglioncino, all’altezza del bordo dei pantaloni.
Si dimenticano completamente di essere su una sedia con le ruote anche piuttosto datata e infatti, all’ennesimo movimento brusco, una delle ruote decide di tirare le cuoia e rotolare via sotto la scrivania facendoli quasi finire a terra.
“Ci manca solo che distruggiamo tutto” ride lei con il respiro ancora affannato.
Si alzano entrambi e lui le tiene ancora la mano, non riuscendo a mettere fine a quel contatto.
Si appoggia alla scrivania e la tira contro il suo corpo per continuare a riempirla di baci, imprigionandola tra le sue braccia che si incrociano dietro la schiena di lei.
“Abbiamo un problema Dottoressa – sussurra lui tra un bacio e l’altro – Non riesco a lasciarti andare”
“Non è il solo problema che abbiamo Calogiù” lo prende in giro lei percependo forte e chiara la reazione del suo corpo a quella vicinanza.
Lui la allontana per riprendere fiato e scuote la testa imbarazzato: “questo è solo un decimo dell’effetto che mi fai Dottoressa”.


 
ANGOLETTO:
Diciamocelo. La scenata di Gelosia che Imma ha fatto a Calogiuri è stata strepitosamente divertente e vedere Ippazio tenerle testa ci ha dato notevoli soddisfazioni. Mancava solo una cosa: un bel bacio a sugellare tutto.
In questa shot Imma ha perso parte del suo controllo e si è lasciata andare...ma potrebbero fare di meglio. MOOOOOLTO DI MEGLIO.
Spero che questa shot vi sia piaciuta.
A presto !!!
Ps. Se avete voglia di leggere qualcosa su una scena specifica delle puntate non esitate a scrivermelo nei commenti... potrei accontentarvi.
  
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