Videogiochi > League of Legends
Segui la storia  |       
Autore: MilesRedwing    06/01/2022    0 recensioni
Il primo dell'anno in quel di Piltover e Zaun si rovesciano tutti i ruoli.
Un nemico misterioso e vecchi ricordi cacciano i sogni di Vi e Jinx, costrette alla collaborazione contro un misterioso ed inaspettato nemico mentre figure passate tentano di aiutarle, sebbene dovrebbero essere morte.
Ambientata dopo Arcane di Netflix in una sorta di What If e possibile risposta agli indizi che sono stati lanciati.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Slash, FemSlash | Personaggi: Caitlyn, Ekko, Jinx, Sorpresa, Vi
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Red Haired суки's Epiphany
 
 


"Adesso basta, se non la smettete di fare baccano giuro che mi tolgo una scarpa e ve la tiro in testa! Ehi! Sono stremata, ho detto!" Sgridava la sorella maggiore di casa, unica ancora in castigo, sulla sua poltrona, a sistemare i conti della bottega nella cantina del Last Drop, mentre i tre scalmanati facevano a cuscinate e bombe di vernice per tutta la stanza, come ogni 5 gennaio che si rispettasse in quel di Zaun.
"Ancora uno a lei e se ti sposti puoi ..."
"Colpito e affondato!! Si! Ahahaah!"
"Non vale, sei partita prima della sirena!" Strillò quello facendo un verso che richiamava l'allarme della poizia di Piltover.
"Hhh!! Oh no!" Disse Powder teatrale, fingendo di svenire cadendo sul divano."
"Mi mancano tre colonne, Mylo, quanto è vero che ho i capelli rosa, se non fate silenzio ..." prese al volo una palla, schivandola.
"Appunto.
Ehi, Powder, mi aiuti tu con quest ... Powder?"
"Adesso ti sparo un ..."
"La befana vien di notte con le calze tutte rotte!" Mylo saltava sul tavolo mentre la piccola miserabile di casa, gli sparava con la pistola a palline di gomma e Claggor conteggiava i punteggi su una vecchia lavagna con un gesso.
"Un attimo solo, Vi" rise, furba, sparandogli ancora.
"Oh e chi ti disturba" rise anche la maggiore, godendosi la scena e scarabocchiando una pagina sbagliata.
"Clag, come si fa questo qui? Clag? Dah.
Siete uno strazio ambulante."
"Con le scarpe!" Sbraitò poi di nuovo la blu al fratello.
"Non te la impari mai!"
"Vuoi scommettere che se lo chiedo a Sevika lei mi dice che ha le calze rotte?" La risposta.
Claggor segnò a favore della sorellina.
"Io non glielo chiedo."
"Fifone!"
"E tu porti iella!"
"Vi! Mi ha detto che porto iella!"
"E sei anche una spiona!"
"Mhmm, avete ragione, va bene, divertitevi." Sbuffò ciocche rosa, girandosi su un fianco e chiudendo il registro di Vander per aprire il suo amato quaderno con le storie di tutti i Campioni più famosi della League of Legends.
Tra cui proprio Katarina di Noxus, l'eroina preferita anche di sua sorella.
Dal canto suo, sebbene ogni Befana che si rispettasse fosse sempre stata la prima a saltare sui mobili, moltiplicare le scorribande, ubriacarsi anche non avendo l'età per farlo, fare indigestione di dolciumi e buttare giù letteralmente qualsiasi cosa perché era per tradizione l'unico giorno in cui il loro padre adottivo non poteva dir loro altro che "Ci pensa la Befana" - cosa che funzionava quando tutti e quattro erano molto piccoli e la immaginavano come una specie di Krampus - quell'anno in particolare, Vi non si sentiva di fare altro che un lungo e ristorante sonno, anche senza cena, visto quanto si sentisse ancora ferita, nell'onore soprattutto, per la brutta avventura che aveva dovuto passare quel pomeriggio per salvare Powder dalle guardie in un inseguimento.
Ancora una volta.

Non che fosse d'accordo con le cattiverie di Mylo e Claggor su quanto sua sorella minore portasse sfortuna, come amavano rimarcare, beccandosi sgridate e altri strazi proprio da lei, ma un dubbio atroce continuava a tenerla inchiodata lì, a quella poltrona, con una gamba penzoloni e il cuscino per metà sotto la schiena e per metà sotto la cintura.
Forse diventare grandi non era solo tutto questo vantaggio di tirare pugni più forte e vincere qualche manciata di avversari ancora.
Forse aveva più a che fare con qualcosa che si perdeva rispetto ai ragazzi più piccoli, ci pensava mentre la stessa stanza che per mesi e anni ed epifanie passate gli era sembrata un parco giochi, ora non era altro che una cantina.
Una povera e rattoppata catapecchia che, a malincuore lo avrebbe ammesso, con le grandi e luminose case delle aragoste di Piltover non avrebbe mai potuto reggere il confronto.

"Basta stronzate" la riportò Mylo sulla terra chiudendo le pagine adorate e rubandole il quaderno sotto il muso.
"Ehi! Ridammelo subito!" Lo riprese lei dandogli un buffetto su una spalla.
"Volevo solo tirarti su" si riprese lui.
"Vander sarà qui a momenti ormai, è ora"
Si girò a guardare Powder giocare con Claggor e rilesse a mente qualche riga della storia di Garen e Katarina, fingendo di ascoltare Mylo che parlava.
"Mhm"
"Violeeeeet!" Non si diede per vinto, chiudendo il quaderno un'altra volta.
Finalmente la maggiore si alzò in piedi a minacciarlo.
"La vuoi finire o devo suonartele?"
"Calma, ehi! Eh! Era per dirti che è quasi ora. Rilassati, è acqua passata, su, stiamo festeggiando.
Non ci pensare"
"Non ci stavo pensando, Mylo, fino ad adesso."
Le girò intorno per poi sistemare meglio il cuscino e la coperta sulla poltrona al centro della stanza.
Ed eventualmente usarlo come scudo contro eventuali cazzotti.
"È quasi la Befana!" Esclamò quasi esasperato per poi sghignazzare:
"Befana"
"Dimmi qualcosa che non so.
E hai detto cosa? Non ho sentito" Si avviò Vi alla finestra e appoggiò al davanzale girata di gomiti, per poi pentirsene e girarsi.
"Ahi! Mhm." Disse imbronciata.
"Clag?"
"Male, male.
Molto male."
"Secondo te ha la febbre?"
"Sto bene" sputacchiò lei.
Alzò gli occhi ancora tristi verso Powder che rideva e si divertiva a preparare e disfare bombe inutili e tormentarci Claggor.
Non funzionavano davvero, ma almeno aveva trovato un modo di distruggere cose senza fare troppi danni di riporto.
A proposito dei quali Vi aveva imparato più di una lezione quel giorno, quando le guardie dello sceriffo l'avevano catturata e perquisita vicino al molo per trovarle addosso delle monete d'oro presumibilmente rubate proprio agli enforcerer.
Nella realtà dei fatti né lei né Powder avrebbero mai fatto tanto, piuttosto Meyers si era divertito a ficcargliele in tasca.
Non importava molto quanto in alto lo avrebbe appeso, se una ripassata da parte loro per salvare la sorella se la era beccata a prescindere.
Non le avevano fatto poi tanto male, ad essere cresciuta nel Sump era praticamente stata addestrata nel corpo a corpo dalle dritte di Vander e dalle litigate con Sevika e i più grossi tipi poco raccomandabili del Last Drop stesso.
Essere presa a bastonate sul didietro dagli agenti, con i pantaloni addosso grazie al cielo non era stata una passeggiata, certo e cosa peggiore alla pari, in uno scontro equo, come diceva Katarina, avrebbe facilmente ribaltato le posizioni e rotto il naso a tre di loro e la bocca agli altri quattro.

Purtroppo la legge di Piltover non era equa e anche se Vander stesso era stato furioso quando lo aveva saputo, più che con lei con Marcus e gli agenti stessi, quella volta Vi ebbe più di un assaggio di quella medicina amara che da adulta avrebbe imparato benissimo a riconoscere ed etichettare come ingiustizia, corruzione.
Potere.

Superficie e sottosuolo.
Olio e acqua.

"Vi!" La solita vocina entusiasta le tirò una manica e la riportò ad almeno una parte della sua infanzia rubata.
A lei non avrebbe avuto il coraggio di rispondere con sarcasmo.
"Vander starà arrivando con i regali, ci leggi qualcosa di Katarina?" Le disse facendo per saltarle in braccio.
La più grande esitò un attimo, poi si schiarì la gola come per scrollarsi di dosso l'ennesima bruciatura e accettò, afferrandola.
"Se gli altri due marmocchi  sono dello stesso avviso, principessa"
Powder rise, aggrappandoglisi alla gola.
"Che strazio quando le busca per noi, Clag" riprese l'altro deficiente.
"Deve sempre fare la gradassa."
Vi in tutta inaspettata risposta gli strappò il lecca lecca dalle mani.
"Hai ragione, infatti prenderò tutte le vostre caramelle" asserì diabolica.
"Ehi!"
Claggor rise, sedendosi accanto a Powder e prendendone un'altra.
"Comunque per me sei stata fantastica oggi quando hai messo lo sgambetto a quell'idiota" le sorrise.
"Non serve che ne parliamo, sono ferita nell'orgolio, ragazzi." Disse solo lei, stringendo meglio Powder.
"Vuoi scherzare!" Aggiunse Mylo mentre la spintonava di lato e prendeva posto affianco a lei a sua volta.
"Avrebbe massacrato tutti quegli agenti se non fosse stata costretta a non reagire." Guardò Claggor e poi di nuovo la maggiore.
"E perché tu lo sappia Vander era incazzatissimo con Grayson e Marcus quando glielo abbiamo spiegato"
"Quindi c'era il vostro zampino sulla sua reazione tanto pacifica"
Solo allora ciocche rosa riprese un po' del suo luccichio e la prima ad accorgersene fu la piccola di casa che aprì intanto il famoso quaderno e anticipò gli altri.
"Questo ed altro per la nostra eroina"
"Volevamo fargli esplodere due granate sulla barca ma poi era già buio e non abbiamo rischiato. Tu e Powder eravate gia a casa" aggiunse Clag.
"Ragazzi, davvero, mi sento già molto meglio, non ce n'è bisogno." Scosse la testa Vi, imbarazzata.
"Ci leggi una storia adesso? Per favore?" Le chiese Powder.
"Per la cronaca" continuò poi la rosa allungando entrambe le gambe su quelle di Mylo, dopo essersi ripresa il cuscino per stare più comoda e costringendolo così quasi a sloggiare dal divano, visto che ora Claggor aveva preso la poltrona.
"Lo sapete benissimo che non vi lascerei mai da soli sul campo senza coprire le vostre malefatte.
E sapete anche che avreste dovuto esserci voi due al mio posto.
Avete lasciato Powder da sola.
Un'altra volta."
"Noi ehm siamo stati distratti ..."
"È stata una sua idea." Lo riprese Claggor.
"Come osi? Traditore!"
"Va bene, va bene, ho capito, non lo voglio sapere." Disse solo Vi, quasi scimmiottando lo stesso modus operandi di Vander in quelle situazioni.
Powder rise mentre apriva le pagine consumate sulle storie di Katarina, poco prima di quelle di Garen e del terribile Talon, l'assassino senza volto.
"Vi, Vi, leggimi quella!" Lo indicò Mylo infatti, ignorando la sua predica sull'accaduto.
"Lui è fighissimo"
"Ehi, io voglio sapere di Garen" protestava Claggor.
"Katarina! Katarina! Katarina" sbatteva quasi i piedi per terra Powder.
Andò avanti per buoni cinque minuti e la sala si rianimò di nuovo tra urla, lotte, schiamazzi e cuscini e bombe scimmia volanti mentre Violet rideva e sbuffava divertita, schivandoli e sistemandosi sul vecchio divano davanti al tavolo come quando ci si metteva a letto la sera.
"Ah, che bella ninnananna si.
Buonanotte." Chiuse gli occhi ancora sghignazzando.
La minore impietosa si lanciò all'attacco e la svegliò a suon di solletico, anche se tecnicamente non stava mica dormendo.
"Non puoi dormire! Non ci provare, io voglio sapere come finisce la storia, Violet, ti prego, ti prego, ti prego!"
La maggiore la prese di peso e si tirò su protestando, solo per venire bloccata dagli altri due.
"L'ho presa! Powder non farle toccare la porta!"
"Vogliamo che ci leggi quella storia, Vi, scusaci!" Aggiungeva l'altro mettendosi davanti a lei a sbarrarle la strada.
"A volte mi domando" sbuffò quindi la rosa, arrendendosi, ancora con il quaderno in mano.
"Chi accidenti vi abbia insegnato a essere così animali!"
Si buttò istintivamente sulla poltrona senza più il cuscino per poi saltare in piedi quasi subito.
"Ahahhoo! Grrrrr!"
Powder le ridiede il cuscino e trattenne un sorriso.
"Io non saprei proprio" disse, innocentella.
"Vada per Katarina" iniziò accomodandosi tra gli altri due, neanche fosse stata veramente la loro madre.
"Dahh, ma io volevo Ta ..."
"Leggiamo anche quella.
Dopo.
Ora chiudi la bocca."
"Scusa"
"Bravo.
Ehehm, dove ero rimasta?
Ah si" sfogliò Vi, accoccolata a Powder.
"Per accontentare entrambi, ecco a voi Talon che parla di Lady Noxus in persona"
La piccola trecce blu sgranò gli occhioni celesti affascinata e persino Mylo fece silenzio.

"...il freddo della foresta, la brina scintillante sul ramo sopra il quale ero posato, in attesa. In attesa della sua apparizione.
Quando giunse, era avvolta dall'odore cinereo della battaglia appena terminata all'orizzonte. Le era addosso, esattamente come il suo fallimento. Il fallimento ha sempre un prezzo. Quel giorno il prezzo stabilito per lei ero io.
Avevo pianificato tutto alla perfezione. Non mi sarei concesso nulla di meno. La pendenza del terreno, la forza e la direzione del vento che fischia tra gli alberi. Il suo portamento, i suoi vestiti, le sue armi e la sua andatura. La piccola lama lucente, stretta da dita segnate da migliaia di piccole cicatrici di imperfezione. Mi passò tutto in mente prima che fossi libero di agire. Di colpire.
Calai dal ramo senza alcun rumore. La mia lama tagliò l'aria, poi qualcosa, poi di nuovo aria. Si lasciò dietro una scia di sangue, l'aria gelata venne percorsa da un rosso scuro.
Il mio slancio me la fece superare, come previsto. Guardai indietro, con la mente calma. Quale trofeo sarebbe stato una prova sufficiente? Le sue lame? Una ciocca di capelli? I suoi occhi?
Mi girai, e la vidi in piedi. Aveva una mano sull'occhio destro, il sangue le colava tra le dita, ma non era caduta. Mi si strinse lo stomaco. Una goccia di sudore mi scese lungo le costole, nonostante il freddo. Doveva cadere dopo il colpo.
L'unico colpo.
Non avrebbe dovuto essere viva. Glielo dissi. Le parole non la fecero cadere, così le ripetei. Gliele urlai.
Rispose con le sue lame.
Combattemmo, o meglio, lei combatté. Era un turbinio di capelli rossi e argento lucente, ogni suo colpo era animato in egual misura da dolore, abilità e furia. La rabbia le deformava il volto, impedendo alla ferita che le avevo procurato di chiudersi."

Powder mimava un combattimento corpo a corpo proprio mentre Ekko e Vander aprivano la porta, con la famosa tradizione al seguito, in una vecchia casacca.
"È arrivata la Befana!" Strillò il piccoletto, lanciandosi quasi sulla sorellina con una finta spada di legno.
"Yaaaa!"
"Hhhh! Che bella!" Disse subito la blu a vederla. "Anche io ne voglio una!"
"Ma ce l'hai già, Powder" disse Vander, chinandosi alla sua altezza e porgendogliene una uguale, con un piccolo fiocco rosa sopra.
"Siiii!!!" Si mise a saltellare lei, sfidando a duello Ekko subito dopo.
"Perché me lo sarei aspettato..." sbuffò il mediano rimettendosi a gironzolare attorno a Vi, che, chiuso il quaderno, sbadigliava trascinandosi la coperta sulle ginocchia.
"Mylo" fece poi Vander porgendogli una mazza di legno con un manico nuovo di zecca.
"Sul serio?! Ma pensavo che ..."
"Claggor" diede anche all'altro il suo regalo, una finta mazza ferrata, senza spuntoni ovviamente, a sua volta di legno, che probabilmente aveva raccattato o fatto Benzo con le sue mani.
Vi sapeva che non erano tanto i regali che la fantomatica Befana con la barba e i baffi portava ogni 6 a far ricordare loro quella come la notte migliore dell'anno, ma si chiedeva spesso come dovesse essere a Piltover, per i figli dei ricchi consiglieri o degli agenti stessi.
Giocare con bambole vere o mangiare della torta che sapeva di torta e non di liquore invecchiato per coprire le uova marce, o il pesce, leggere libri di leggende ed eroi e un giorno poterli anche emulare.
O perlomeno, questo era quello che si era sempre detta negli anni passati.
In quello non considerava di meritarsi granché, viste quante ne aveva combinate.
Però era grata per la famiglia che pur rattoppata ancora possedeva.
Probabilmente le aragoste, lo sceriffo e la Consulta quello era un regalo che non avrebbero mai scartato.
"Che bello! Proprio quello che volevo da tanto!" Continuava  Powder, sorridendole, poi saltellando verso di lei.
"Vi, mi insegni a usarla?"
"Che? Ma io non sono mica brava con le armi bianche, tesoro, io li tramortisco molto prima" Tentò invano, ammiccando.
"Ti prego, ti prego, ti prego, voglio battere Ekko!"
"Ehi! Lei non te lo insegnerebbe per far perdere me!" Sbraitò il piccoletto da dietro il tavolino.
"Non è vero?" Cambiò espressione verso la più grande.
"Ok, va bene, ve lo insegno." Sorrise  lei, abbracciandoli.
"Buona Befana, bestioline!"
I bimbi ricambiarono e nemmeno si accorse che il padrone di casa, con la borsa non del tutto vuota si era avvicinato anche a lei.

"Sono un po' cresciuta per queste cose, non credi?" Disse solo annoiata, rifiutando la caramella che lui le stava offrendo.
"Non ti aspetterai un bicchiere di Gin alla tua età dopo quello che hai combinato?" La prese poi in giro.
Se ne accorse, perché non era arrabbiato, non lo era stato manco quel pomeriggio.
L'aveva difesa, era stato più male di lei, forse, a non poter fare altro che mettere pezze. Le avrebbe anche detto che era fiero di quello che aveva fatto per Powder, anche se a quell'ora era tardi, anche dopo tutto il lavoro che c'era stato alla locanda e i conti che pur sempre le aveva affidato per quella accidenti di voce grossa che in quelle situazioni non si scordava di evitare con lei.
Proprio perché ci teneva.
"Ho fatto un casino e mi dispiace.
Però metti il carbone nella stufa se è quello che devo aspettarmi, non ci geliamo, almeno."
Vander la guardò intenerito e per l'ennesima volta gli sembrò più specchio di quanto una trovatella che aveva salvato dalla guerra avrebbe dovuto essere per un vecchio lupo come lui.

"E va bene" cominciò solo, come sua abitudine, prendendo una sedia e accomodandosi vicino a lei.
"Violet" disse poi, poggiando tutta la borsa sulle sue ginocchia ancora sbucciate.
"Cosa? Ma ... non è carbone, Vander!" Disse istintivamente, facendolo ridere.
"Veramente sono i guanti che volevi, sciocchina, certo, per la ghisa è un po' presto, ma almeno potrai allenarti come si deve.
Per quanto riguarda il carbone credo che purtroppo sia già nella stufa, anche se non saprei.
Magari potresti andare a trovarla e chiederle conto, dirle che è stata troppo buona con te" si chinò mentre lei già si era aggrappata alle sue spalle.
"Grazie!
Io ... pensavo di essere ancora nei guai dopo oggi pomeriggio e di non ricevere niente."
Il vecchio locandiere rise ancora e le fece una carezza.
"Ma no, Vi.
Sei ancora nei guai, ma sulle vacanze dello Snowdown non si discute, no?"
"Anche quando finiscono?"
"Anche quando finiscono.
Faccio scegliere a Powder domani come tenerti impegnata" le fece l'occhiolino.
"E questo vuol dire anche che non sei più arrabbiato?"
"Ma certo che no, tranquilla.
Però sei ancora in punizio ..."
Non lo stava più ascoltando, era troppo impegnata a godersi il suo regalo, allacciarlo e lanciarsi nella mischia con gli altri anche all'una di notte, perché nonostante la stanchezza e i lividi, oramai avrebbe ricordato quell'Epifania anche più delle avventure della sua Lama Sinistra preferita.
"Violet? " tentava Vander godendosi la scena.
"Vieni qui, devi lavorare di più sulla guardia, così non va tanto bene ..."
"Powder, Mylo! In guardia!" Salì in piedi sul tavolino come quando era piccola.
"Non era quello che intendevo, ma fa lo stesso"
"Allora, chi si fa avanti, fifoni!"
Trecce blu rise, mentre Claggor provava il suo regalo su un vecchio mobile, facendo un disastro.
"Pare che alla fine l'abbia aggiustata, no?
Ops"
"Si" tentò Mylo solo per essere scaraventato dal tavolo al letto di Powder, dall'altro capo della cameretta.
"È tornata.
Sana come un pesce! Dhhh!" Cadde sui cuscini mentre gli girava la testa.
Vi si lanciò poi con un grido sopra di lui e continuarono a giocare più o meno fino all'alba, mentre Vander fumava la sua pipa, Ekko e Powder si sedevano sul davanzale a godersi il fiume e la luna e neanche un cristallo di hextech rubato avrebbe mai potuto osare valore maggiore della cantina del Last Drop, quella sera, per tutti quanti loro.

~

"Позор."
Scandì la Lama Sinistra puntando due dita affilate come artigli a mo' di daga a pochi centimetri dal suo viso, mentre l'aeronave di Talon si spegneva di colpo.
"Cosa?!"
"Spostati, глупый.
Quindici guardie armate su ogni torre di fortino.
Lui è ancora molto, molto bravo a farmi desiderare di infilzarlo con questa" estrasse una daga ancora più lunga e tagliente di quella con cui l'aveva ricattata in prigione.

A Vi non piacevano i coltelli troppo cresciuti, uno perché era uno strazio disarmare chi li usasse, posto che sapesse farlo e due perché aveano il bruttissimo vizio di pugnalarti dove meno te lo saresti atteso, smorzando qualsiasi onestissimo corpo a corpo che si rispettasse.
Ed era un'arma da codardi, fatta eccezione ovviamente la sua eroina del cuore, la Lama per eccellenza, unica autorizzata nelle sue fantasie di bambina a utilizzarle con onore.

A guardarla così divorare il castello di Garen con gli occhi viranti al rosso si sarebbe augurata di non aver mai rubato quel malefico quaderno.

"Allora, Violet di Zaun"
Trattenne un ringhio basso e un sussulto, alle sue parole, sebbene si contraddicessero, scrocchiandosi le dita e sciogliendo i muscoli delle spalle e del collo con un movimento scocciato.
"Ora io ti insegno ad uccidere da questa distanza." Le sbattè una daga in mano, stringendole la vita da dietro.
"Ahaa!!" Saltò Vi al contatto improvviso, sentendo il suo fiato e il suo odore addosso, come braccata da una fiera famelica a dilaniarla a morsi.
"Ma ... non è possibile, siamo troppo in alto" biascicò tastando un qualsiasi punto debole introvabile, per disarmarla e colpirla.
Piuttosto Katarina stessa trovò il suo braccio e lo piegò dolorosamente all'indietro.
"Cattiva monella di poca fede.
Siamo all'altezza giusta" ammiccò una smorfia di intesa, trascinandola sul bordo.
"Cosa ... cosa vuoi fare? Sei impazzita, non riesco a saltare da qui!" Tentò.
"Talon farà saltare me.
Tu diversivo." Ancheggiò poi sul bordo della aeronave, planando graziosa sulle guardie.

Vi vide letteralmente il suo quaderno di scontri e gesta prendere vita, mentre la bella noxiana roteava le lame ed il corpo allo stesso tempo, sferzando fendenti e neutralizzando frotte di guardie senza neanche si avvertisse il loro sordo rumore quando cadevano a terra, cadaveri.

Vi non aveva visto abbastanza gente morire e se ne accorse quel giorno, ebbe la conferma cocente ed impietosa sulla pelle impregnata di rimorsi di non essere pronta per cavarsela.

Maledetta prigionia.

"Katarina!" Gridò dalla punta dell'aeronave e avrebbe gridato più forte, non si fosse accorta in quel momento di quanto la Noxiana avesse detto il vero.
Le guardie erano con i fucili puntati su di lei e l'aeronave era destinata a collassare, visto che avevano aperto i barili di munizioni pericolosamente vicino alle armi da fuoco.

Non seppe mai cosa le diede la prontezza di calcolare velocemente una traiettoria, lanciarsi sul tetto del palazzo, nonostante fosse in alto, fin troppo, affrontare due divisioni con i guanti hextech forniti dall'altra che ancora non sapeva usare bene come avrebbe imparato, anche se ancora non lo sapeva.

Non seppe mai come Katarina e Talon tornarono senza aeronave e senza di lei ma più ricordava di quel castello, Garen che la inseguiva e tentava di dimostrarle quanto la sua vecchia fiamma fosse una bugiarda e una strega, raccontandole di sua sorella Lux e di come con lui stesso avesse tentato la corruzione parlandogli del rischio della magia per lei, che Vi sapeva lui aborriva, per un tragico evento nella sua famiglia occorso per mano di un mago, più ricordava Katarina volteggiare ancora e ancora, tagliando gole come fossero stati fiori da offrirle in un mazzo di impacchettati inganni, più si accostava a Caitlyn mentre dalla sala della Consulta salivano sul discutibile mezzo, sapendo purtroppo che solo Jinx sarebbe stata in grado di pilotarlo.

"Coraggio, principessa."
Caitlyn la esortò ancora, col nomignolo che usavano sotto le coperte, quando lei la chiamava pasticcino.
"Non posso, Caity, io proprio non posso, lei è terribile.
Tu non lo sopporteresti"

"Devi cercare tutti i dettagli che ti ricordi e dirmeli. Ho bisogno che tu sia precisa, Vi." Armeggiava con il timone, sciogliendo l'attracco mentre Jinx azionava il motore, scassinando l'innesto senza chiave.

"Queste cosette sono più stupide delle automobili, dico io!"
"Fammi sentire tua sorella" si intromise Sevika, mentre Vi chiudeva gli occhi ancora, di malavoglia, riaprendoli in un mare di fuliggine su bastioni infuocati.

"Ho fatto la mia scelta,
Garen" camminava sui tacchi degli stivali su un lago di sangue e corpi ammucchiati.

Vi non aveva fatto caso a chi fossero, mentre a Zaun o di sopra con gli agenti lo faceva.
Per gioco, senza impegno, ma lo faceva.

Le facevano male le mani, era stanca e sebbene si fosse quasi sfogata del tutto con i vecchi amici dei vicoli, dalla rinnovata carriera militare discutibile e i guantoni aggiornati appena testati, prestati, da un furto, sentì tutta l'adrenalina lasciarla esanime, a terra, proprio mentre il bersgalio della sua caccia si palesava tra lo zolfo e i lapilli fumanti.

"Chi è stato?" Scalpitava il guerriero, il soldato, con la spada tratta.
"Come osate sfidare la potenza di Demacia? Tradire il mio onesto esercito colpendo alle spalle, in piena notte? Mostratevi, codardi!"

Solo allora Vi si rese conto di quello che aveva fatto.
A cosa avesse contribuito.
Serrò le palpebre, furente e gettò un guantone a terra, per raggiungere Katarina.

Katarina, l'avversaria.

"Traditrice schifosa, mi hai mentito!"
"No ..." esitò lei.
O così le fece credere.
"сокровище, perché, stavi andando così bene.
Povera illusa"
Provò ad afferrarla e stordirla con la destra, ma la Noxiana fu più abile e nello stesso secondo in cui Garen tentò di fermarla, tirandola via per il polso destro, col sinistro colpì Vi all'addome, di striscio, solo per essere stata distratta dal guerriero.
Senza di lui probabilmente quel giorno Vi sarebbe morta.

"Ah thshh ths ferma, ferma, ferma, riavvolgi un attimo."
Miliardi di pezzi di carte di vetro di ricordi si ruppero nella sua povera testa, grazie a Jinx, ovviamente, Vi se la tenne con la mano libera dal foulard e poi sbuffò di nuovo, abbracciata a Caitlyn che si rifiutava di lasciarla.
"Mi fate finire di dire come è andata o volete una dimostrazione, così mi distraggo?"
"Avrebbe potuto ucciderti" continuava a ripetere lo sceriffo, soffocandola.
"Cait.
Così lo fai tu! Non respiro!"
"Non importa." Rispose singhiozzando sul colletto della sua giacca ciliegia.

"Tu non sei credibile a lasciar fare tutto a quei due e prendere a pugni lo stretto necessario per poi ricordarti che è andata così perché ti sei distratta.
Sorella" scandì Jinx Powder precisa, girandole attorno come uno squalo.
"Sevika?" Ribadì lo sceriffo mentre la cyborg sorseggiava del liquore di prima scelta trovato a bordo.
Almeno quella cosa era dei Consiglieri e quindi pur essendo una pagliacciata destinata a schiantarsi, per i suoi gusti, era una pagliacciata ricca.
"Mh? Sono d'accordo con il pidocch eh con Jinx" prese un altro sorso, sgraziata.
"Tu non ti fai colpire senza che qualcuno ti distragga magari parlandoti di tua sorella, Violet"

La chempunk digrignò i denti e si sforzò di non sfidarla lì sopra.
"È vero, però se dico tutto Caitlyn poi potrebbe mettersi in testa di ... aaahi!"
A quel punto ricevette un manrovescio sul retro dei pantaloni proprio dallo sceriffo, che ne approfittò anche per liberarla finalmente.
"Non mi hai ancora detto tutto per filo e per segno, Vi?!"
"Beh ... io te lo avrei detto, però ecco ... è complicato, Cupcake."
Caitlyn la osservò sospettosa e inquisitoria, mentre l'aeronave si dirigeva verso le coste più vicine ai territori neutrali.
Non sarebbero mai potute approdare a Noxus, Epifania o meno, senza rischiare di scatenare una guerra che non avrebbe fatto che sommarsi a quella civile con Zaun, per Piltover già molto presente.
La madre della Consigliera Medarda era nel palazzo del Generale padre di Katarina, che sebbene tutti ritenessero scomparso nel nulla era ancora, Vi lo sapeva bene, una presenza molto forte e un riferimento per la Rosa Nera e per gli spietati senza volto del regno stesso, Talon incluso.
Dovevano agire più in fretta di quanto avessero fatto con Silco e i cristalli grazie a Ekko e il voltagabbana della corruzione di Marcus stesso, ormai l'anno precedente.

"Ok" girò il ciuffo rosa dietro con la destra e riprese, dopo un bel respiro.

"Ammetto che prima di arrivare a Katarina che quasi uccideva Garen e Talon che quasi radeva al suolo il castello con le sue cariche e le sue bombe chimiche io abbia saltato qualche passaggio."

Jinx saltò giù dall'albero sul ponte, con un tonfo di stivali.
"Saltato, anima! Vi! Come minimo avrai riempito di destri e defenestrato metà esercito della Guardia personale di Garen per poi finire nelle prigioni, inseguirlo, ingaggiare un corpo a corpo con lui stesso, rischiare di farti corrompere dalle sue buffonate e poi renderti conto che avevi fatto un macello ed era troppo tardi solo dopo l'esplosione dell'altro pezzo d'Accademia con la sua dama Lama Sinistra Lady девушка del mare a picco."
Sedette poi vittoriosa sulle gambe di Sevika, che tossì per evitare di strozzarsi con quel che stava ancora bevendo.

Vi si contenne, cercando di tenere a mente tutte le valide ragioni che ancora la legavano alla mina vagante e che le facevano ancora dormire sonni sereni al pensiero che dietro quegli occhi viola shimmer Powder da qualche parte esistesse ancora.

"Powderrrrr"

Anche con Powder si arrabbiava parecchio, comunque.

"Avresti potuto raccontarla al posto mio! Come fai a ...?"
"Primo, non hai fatto altro che mimare mosse di combattimento a ogni parola, secondo evitavi però di parlare di azione e di guardare Hat Lady in faccia mentre lo facevi e terzo anche io ci sarei cascata.
Anche se poi probabilmente avrei dato fuoco al castello molto prima di Talon per dimostrare che fossi in grado di farlo.
Jinx! Ricordi?" Sorrise poi, completamente fuori da ogni luogo reale.
"Io porto sfortuna"

"Non avrei mai dovuto dirti così" ribadì ancora Vi, appoggiandosi alla balaustra.

Avrebbe anche continuato a confessare tutto a Caitlyn e ricucire con Powder tutto il recuperabile se il suo cuore quasi non si fosse fermsto a osservare con il cannocchiale chi ci fosse dietro di loro.

"Dovrei dare il tuo posto nelle forze di polizia a tua sorella, quando parla così, sai." Si asciugava gli occhi Caitlyn.
"Tu sei incorreggibile!"
"Cait." Disse solenne, porgendole lo strumento.
"Guarda tu stessa."


 

Note:

Buon 6 Gennaio 🤗🧙‍♀️

Katarina's Legenda:

Позор: pozor: Che vergogna, che digrazia
глупый: glupyy: sciocchina

сокровище: sokrovishche: tesoro, cara
суки's: suki's, nel titolo: delle stronze, delle bitches

"L'Epifania delle stronze coi capelli rossi" 

 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > League of Legends / Vai alla pagina dell'autore: MilesRedwing