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Autore: LaTuM    06/01/2022    4 recensioni
A Tokyo sono sempre tutti di corsa: lavoratori ed eroi tornano a casa tardi, stanchi e affamati. Per fortuna però esiste un luogo dove il tempo si ferma. E' la Tavola Calda di Mezzanotte, così la chiamano i clienti di quel piccolo locale pronto ad accogliere, tra mezzanotte e le cinque, chiunque abbia fame. Ci sono pochi piatti in menù, ma chiedete allo chef, se ha gli ingredienti vi preparerà qualunque cosa vogliate.
[BakuDeku, ispirata a Midnight Diner – future!fic – Pro Heros]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo Chef di Mezzanotte - Capitolo 9

Disclaimer: Boku no Hero Academia e Midnight Diner – Tokyo Stories non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.


Lo Chef di Mezzanotte

Hero Tales


Zuppa di miso con zucchine


Oramai Izuku conosceva a memoria ogni singolo mattone, graffito e sfumatura di asfalto che portava verso la tavola calda di Kacchan. Aveva scoperto quel posto solo da qualche mese ma ci era andato praticamente ogni giorno che non aveva il turno di notte.

A ben pensarci, nonostante i prezzi di Kacchan non fossero particolarmente alti, non ricordava di aver mai speso così tanti soldi per andare fuori a mangiare in una vita intera. Ma non poteva evitarselo. Finire di lavorare – o poco prima di iniziare – e andare a cenare da Kacchan era diventato un rito irrinunciabile: nonostante il suo ritmo sonno-veglia e il suo metabolismo stessero in qualche modo cominciando a risentirne. Cercava sempre di non eccedere e nel caso in cui avesse già cenato, optava sempre per qualcosa di leggero ma che comunque gli desse la scusa per andare a trovare Katsuki... Le visite alla tavola calda di mezzanotte erano oramai una dipendenza. Era diventato a tutti gli effetti un cliente abituale. Non avrebbe saputo dire se gli altri li avessero riconosciuti, con il passare del tempo aveva imparato a non farci caso visto che loro in primis non toccavano mai l’argomento. Ogni tanto aveva visto Yaro osservare lui e a Katsuki prima di appuntarsi qualcosa su un foglio dove stava scrivendo o disegnando, ma Kacchan gli aveva detto di non farci caso, che il mangaka lo faceva quasi con ogni persona che vedeva perché chiunque poteva essere una fonte d’ispirazione. Chissà se Yaro avrebbe fatto di loro due dei personaggi di un manga… Sarebbe stato divertente, si era ritrovato a pensare Izuku prima che delle immagini di alcune doujinshi gli balenassero nella mente facendolo rabbrividire.

Perso nei suoi pensieri e nei ricordi, il suo flusso di coscienza venne interrotto nuovamente da una voce che gridava aiuto. Era la stessa voce che aveva sentito tempo fa e, nel giro pochi secondi, Deku si ritrovò proprio davanti al negozio di frutta e verdura. Solo che questa volta non c’erano dei piccoli delinquenti, ma un fiume d’acqua che proveniva dall’interno.

Oh ragazzo, dacci una mano per favore!”

Non temete, ora ci sono io!” rispose Deku calandosi nella parte “Ma cosa succede?” chiese poi girandosi verso la donna che l’altra volta gli aveva dato i cetrioli.

Le tubature! È esploso qualcosa di là!” disse la donna indicando uno stanzino sul retro e, non appena Deku lo raggiunse, venne travolto da un getto di acqua gelida che gli annebbiò la vista. Si portò un braccio sopra la testa così da poter vedere cosa stava succedendo: era semplicemente esploso un tubo ma con una violenza notevole che stava letteralmente allagando l’intero locale. Richiamando una piccola percentuale di One for All andò a piegare il tubo da cui usciva l’acqua e, rapidamente, chiuse il rubinetto così da evitare che la pressione dell’acqua potesse vanificare il suo lavoro. Si diede una rapida scrollata ai capelli e al resto del corpo, rendendosi conto di quanto lui e i suoi vestiti fossero da strizzare.

Le due proprietarie del negozio lo raggiunsero iniziando a dargli una mano ad asciugarsi con dei fazzolettini di carta, prima che Deku si allontanasse ringraziandole ma dicendogli che sarebbe andato a cambiarsi.

Le due signore annuirono ma, prima di lasciarlo andare via, come la volta precedente, gli misero tra le mani un buon numero di zucchine verdi, ancora una volta senza sacchetto.

Quando arrivò davanti alla tavola calda di Kacchan si rese conto di essere arrivato con più anticipo di quanto pensasse, nonostante l’incidente al negozio gli avesse fatto perdere un po’ di tempo. Il locale era illuminato dalla luce fioca che proveniva dalla cucina e gli arrivavano al naso dei profumi deliziosi. In condizioni normali avrebbe aspettato che il ristorante aprisse, ma oramai era autunno inoltrato e, considerato il fatto che era quasi mezzanotte e lui era bagnato da capo a piedi, stava cominciando ad avere freddo.

Con un piede cercò di spingere la porta, riuscendo solo a fare un gran rumore.

SIAMO ANCORA CHIUSI!” urlò Katsuki dall’interno.

Kacchan, sono io! Ho avuto un’emergenza! Puoi aprirmi?” si ritrovò praticamente a balbettare Izuku con voce tremante. Si rese conto che, effettivamente, stava tremando.

Il suo tono doveva aver allarmato Katsuki che dopo pochi secondi gli aprì la porta osservandolo perplesso.

“Quirk acquatico?”

Peggio.”

Gang Orca?”

Tubatura rotta” rispose Izuku “E queste sono per te” aggiunge, mettendo tra le braccia del biondo la piantagione di cucurbitacee che gli era stata regalata.

“Dovresti smetterla con questa messaggi subliminali...” disse Kacchan con nonchalanche portando gli ortaggi in cucina.

Izuku ringraziò il fatto di essere troppo infreddolito per arrossire.

Posso chiederti qualcosa di caldo?” domandò invece all'amico che gli scoccò un’occhiata eloquente.

No” rispose e Izuku ci rimase malissimo.

Katsuki sbuffò.

Ora come ora non ti servirebbe a niente” spiegò cercando qualcosa in una scatoletta di latta che teneva dietro al bancone “Sali le scale, di sopra c’è una piccola stanza con bagno. Fatti una doccia e scaldati. Sotto al lavandino ci sono gli asciugamani mentre dentro l’anta sinistra dell’armadio ci sono delle tute, sono un po’ vecchie ma almeno puoi metterti addosso qualcosa di asciutto” gli spiegò Bakugou porgendogli una chiave a cui era stato attaccando un ciondolo con l’inconfondibile X del costume di Dynamight.

Io...”

Vai prima che ti venga un accidente. Tra poco di porto qualcosa di caldo per cena” disse il biondo facendogli cenno di salire.

Izuku fece quanto gli era stato detto, salì le poche scale che portavano al piano superiore e aprì la porta, trovandosi in un piccolo locale che ospitava un letto, un tavolino e un armadio. Più qualche sedia sparsa e degli oggetti che probabilmente Kacchan aveva acquistato o portato per il ristorante ma che non aveva usato. Lo sguardo gli cadde su alcune mensole dove erano stati accatastati libri di ricette e un gran numero di riviste di ogni tipo in merito agli eroi. Con sua somma sorpresa, la maggior parte riguardavano loro due e nello specifico molto più Deku di Dynamight. Izuku si sentì arrossire ma un brivido particolarmente fastidioso che li fece tremare i denti lo spinse a non curiosare ma andare diretto verso il bagno. Aprì l’acqua calda della doccia, recuperò gli asciugamani e si svestì il più velocemente possibile perché stava cominciando ad avere l’impressione che i vestiti gli si stessero congelando addosso.

Il getto di acqua calda fu un toccasana e gli parve che la sua temperatura corporea fosse scesa ben al di sotto del minimo consigliabile. Era così infreddolito che sentiva persino dolore alle dita dei piedi, nonostante le temperature all’esterno non fossero ancora così rigide. Si lavò velocemente con un po’ di bagnoschiuma che aveva trovato poggiato in un anfratto ricavato nel muro e rimase qualche secondo ad annusarlo, rendendosi conto come quel prodotto avesse lo stesso profumo dolciastro di Kacchan. In effetti aveva senso, considerato il particolare aroma del sudore dell’amico causato dalla sostanza simile alla nitroglicerina che produceva, un profumo balsamico o troppo floreale avrebbe creato una combinazione tremenda, mentre un bagnoschiuma vaniglia e papaya, per quanto potesse sembrare una fragranza più femminile, era perfetto per Kacchan.

Si ridestò dai suoi pensieri (e borbottii), chiuse l’acqua e si avvolse un asciugamano in vita mentre con l’altro iniziava ad asciugarsi il resto del corpo e a frizionarsi i capelli. Fu un trauma uscire dal piccolo bagno, ora piacevolmente caldo per i vapori della doccia, ed entrare nella piccola stanza ben più fredda. Rabbrividì nuovamente andando a passo spedito verso l’armadio che gli era stato indicando e trovò alcune vecchie tute sformate e con qualche buco. Ne trovò anche una della UA e per un attimo fu tentato di indossare quella, ma poi optò per un paio di pantaloni grigio scuro, una maglietta nera e una felpa che, a occhio e croce, doveva essere uno dei primi prototipi del mechandising di Dynamight mai realizzato perché, in effetti, era un po’ troppo sobrio (solo la tipica X a punto cuore non era sufficiente). Nel dubbio Izuku aprì anche l’altra anta alla ricerca anche di un paio di boxer e di calze, ma invano. Trovò solo una divisa blu da chef, dei grembiuli e un altro paio di sandali di legno che Katsuki era solito indossare mentre lavorava alla tavola calda.

Con i vestiti puliti in mano tornò in bagno a cambiarsi – quanto meno lì faceva comunque meno freddo che nella stanza – e una volta che ebbe indosso dei vestiti puliti e, soprattutto, asciutti, tornò nella stanza principale. Kacchan era ancora di sotto e Izuku decise che lo avrebbe raggiunto tra un attimo. Non voleva che l’amico tardasse ad aprire per colpa sua, solo perché la sua sindrome da eroe l’aveva portato a ritrovarsi conciato peggio di un pulcino durante un temporale, però non poteva negare a se stesso che l’idea di sbirciare in quel piccolo angolo di privacy di Kacchan lo elettrizzava non poco. Da un anno a quella parte Kacchan era diventato molto più schivo, e alla fine Izuku era letteralmente inciampato nella ragione che l’avevano portato a essere molto meno presente nella vita di tutti loro – in fin dei conti, Katsuki conduceva a tutti gli effetti una seconda vita – ma c’era ancora qualcosa di lui che non riusciva veramente a comprendere o afferrare. Forse non l’avrebbe mai fatto, ma essere lì, in quella piccola stanza sopra la tavola calda di Katsuki di cui praticamente nessuno era a conoscenza, lo faceva sentire importante ma al tempo stesso fuori luogo, come se in fondo lui non meritasse davvero di essere lì.

Sospirò e andò verso la porta che conduceva alle scale, aprendola delicatamente sorprendendosi di trovarsi davanti Kacchan con un vassoio colmo di cibo e stoviglie tra le mani.

Giusto in tempo, nerd” mormorò Katsuki entrando e andando a depositare il vassoio sul tavolino basso che c’era al centro della stanza.

Spero tu non mi abbia finito tutta l’acqua calda” gli disse il biondo stiracchiandosi.

Giuro, ho fatto il più velocemente possibile.”

Katsuki annuì indicandogli il vassoio con delle stoviglie scure che, vista la scarsa illuminazione, Izuku non riuscì a identificare a meglio, ma vide e riconobbe con entusiasmo due onighiri che Kacchan prese, porgendogliene uno.

E’ una ricetta della moglie di un mio vecchio cliente. Vecchio nel senso che credo sia nato nel mesozoico, ma comunque sono onighiri di prugne con semi di sesamo” spiegò Kacchan addentando il panino di riso e Izuku fece lo stesso, lasciando pendere l’asciugamano con cui si stava frizionando i capelli su una spalla.

Oddio che meraviglia” disse Deku assaporando quel cibo così semplice ma squisito “Kacchan è incredibile anche in questo. Sembra una ricetta da nulla, ma bisogna saper dosare bene gli ingredienti, non eccedere con le prugne se no diventano troppo salati, o con i semi di sesamo che poi risulterebbero amar-”

Nerd… mi stai facendo andare di traverso l’onighiri.”

Scusa...” disse Izuku finendo la sua porzione in silenzio ma gustandosi ogni singolo boccone “Non devi andare ad aprire il ristorante?” domandò poi mortificato, ricominciando a sfregarsi con poca delicatezza i capelli ancora umidi.

Non questa sera.”

Ma avevi già preparato tutto!”

Chiuso per imprevisto, ma se proprio ti do così fastidio me ne vado” sbottò Katsuki arrabbiato e solo in quel momento Izuku osservò con maggior attenzione il vassoio notando le due ciotole chiuse da un coperchio di legno, due paia di bacchette, due bicchieri e una birra.

NO, KACCHAN!” si ritrovò quasi ad urlare il ragazzo, afferrando l’amico per un polso, invitandolo molto goffamente a sedersi. In realtà gli diede uno strattone che lo fece praticamente cadere, ma per fortuna Katsuki sembrò non prendersela troppo.

Sono felice che possiamo cenare solo io e te. Mi dispiaceva solo che avessi lavorato così tanto per poi non aprire. Dalla cucina vengono dei profumini deliziosi…”

Niente che non possa non essere riscaldato a casa domani. Ora smettila di assillarmi e mangia la tua fottuta zuppa!” disse il biondo tirando via con stizza i coperchi dalle ciotole, rivelando un leggero brodo di miso in cui si intravedevano dei noodle e le zucchine che Izuku aveva portato come ricompensa per essersi ritrovato bagnato fino al midollo. In superficie dei fiocchi di peperoncino, dei germogli e semi di sesamo bianco e nero completavano quello che si poteva definire semplicemente un quadro.

Itadakimasu” mormorò Izuku congiungendo le mani prima di separare le bacchette e assaggiare quello che si rivelò essere l’ennesimo piatto delizioso preparatogli da Kacchan. Aiutandosi con le bacchette si riempì rumorosamente la bocca di quella bontà sotto lo sguardo del biodo che non riusciva a nascondere un sorrisetto soddisfatto mentre riempiva entrambi i bicchieri di birra.

E’ buonissima Kacchan” disse Izuku posando le bacchette e bevendo un sorso di birra mentre Katsuki assaggiava il suo operato. Aveva cucinato di meglio, ma era comunque gustosa e probabilmente l’essere calda aiutava non poco a risultare più piacevole a un infreddolito Midoryia.

Perché, avevi dubbi?” gli chiese mostrandosi molto più sicuro di quanto in realtà non fosse.

In effetti no. Però è bello quando qualcuno cucina per te. Quello che mangi sembra avere tutto un altro sapore proprio perché è per te. Qui non hai il solito menù impersonale cucinato in serie, quasi fosse un automatismo e da cui uno sceglie la cosa che gli sembra essere la migliore. Tu offri qualcosa di unico per chi te lo chiede e questo rende ancora più buono quello che prepari. È una sfida continua da cui riesci a uscirne sempre vincitore e che fa sentire speciale chi te lo chiede.

Katsuki lo guardò assottigliando gli occhi, elaborando le sue parole.

Mi stai dando della casalinga?”

Izuku deglutì.

Più dell’eroe da sposare” rispose con sguardo serio soppesando le parole con estrema attenzione cercando di mantenere il tono leggero, ma al tempo stesso privo di scherno.

Cos’è? Una proposta?”

Dipende da te, Kacchan.”

Lo sguardo del biondo si fece più serio prima di posare le bacchette sulla ciotola con estrema attenzione.

Che cosa intendi dire?”

Izuku si sentì avvampare, non pensava che Katsuki l’avrebbe presa così sul personale.

N-niente. È un modo di dire” cercò di giustificarsi lui, sperando di non aver rovinato anni trascorsi ad instaurare un rapporto civile tra loro. Nel mentre però Katsuki si era fatto vicino. Decisamente troppo vicino.

Quindi fai proposte simili a chiunque” constatò l’altro con… era delusione quella nella sua voce?

No.”

Lo sguardo inquisitorio di Katsuki lo costrinse ad elaborare.

Se così fosse non verrei a mangiare te ogni sera, no? Ho scoperto per caso questo posto, ma non ci sono tornato per l’ottima cucina. Non solo, almeno” aggiunse subito vedendo del fumo salire dai pugni chiusi dell’altro e che a quel punto si era ulteriormente avvicinato.

Izuku poteva chiaramente vedere le iridi cremisi di Katsuki inghiottite dalle pupille sempre più dilatate da quello che Midoryia sperò con tutto il cuore essere desiderio, anche se aveva il terrore e la certezza di aver preso un abbaglio.

La mia cucina è fantastica” fu l’unico commento che fece il biondo, tornando al punto di partenza della loro conversazione, come fosse stato un gioco da tavolo.

Ora dovevano solo decidere se lanciare i dadi e uscire dalla casella in cui erano tornati oppure rimanere fermi per quel turno, in attesa che qualcosa facesse ricominciare la partita.

Così Izuku fece un respiro profondo e portò la mano destra, segnata e piena di cicatrici al viso di Kacchan, aspettandosi un gesto di stizza da parte dell’altro. Katsuki però, nonostante quel tocco ruvido e involontariamente graffiante, percepì la delicatezza che però annullò afferrando la nuca di Izuku con forza spingendolo verso di sé, facendo scontrare le loro labbra in un goffo bacio al sapore di miso e di birra.

Le labbra screpolate di Izuku graffiavano quelle morbide di Katsuki, ma a Kacchan sembrava non importare granché. O almeno, non gliene importò più quando Deku socchiuse le labbra, dandogli libero accesso e trasformando quel goffo contatto in uno scontro alla pari fatto di lingue, saliva e gemiti che si perdevano nella bocca dell’altro.

Senza essersene reso conto probabilmente attivò One for All (a meno dell’uno per cento probabilmente) e spinse Kacchan sul pavimento, andando a bloccargli i polso ai lati del viso mentre continuava a baciarlo, seduto sopra di lui percependo chiaramente l’erezione farsi sempre più dura contro la sua.

Kacchan” mormorò Izuku rilasciando i polsi dell’altro e andando ad appoggiare la fronte su quella di lui, sospirando sulle sue labbra con occhi chiusi mentre cercava di fare del suo meglio per spingere con insistenza il bacino contro quello di Katsuki.

Nerd” gli disse il biondo con un tono divertito ma non offensivo. Izuku aprì leggermente gli occhi incerto su cosa aspettarsi dall’altro “Era ora che lo capissi. Mi si è servito solo cucinarti l’intero Giappone” concluse con scherno prima di afferrargli nuovamente la nuca e riunire le loro labbra in un bacio affamato, pieno di cose non dette.

Deku ricambiò il bacio come se da quello dipendessero le loro stesse vite.

E, in fondo, era proprio così.

.Fine.


Come mai stasera è chiuso? Possibile che lo chef non sia ancora arrivato?” domandò Takashi provando ad aprire la porta scorrevole ma trovandola irrimediabilmente chiusa. Anche la lanterna era spenta e dall’interno non proveniva alcuna luce.

Probabilmente c’è stata un’emergenza e hanno richiesto l’intervento di Dynamight da qualche parte” commentò Yaro guardandosi intorno prima di sentire un leggerissimo tonfo provenire dalla stanza ubicata sopra al ristorante, illuminato da una debolissima luce “O forse no” commentò poi mettendo un braccio sopra le spalle di Takashi e conducendo lui e Kane verso una bancherella di ramen non lontano dalla stazione di polizia. Per quella sera si sarebbero fatti andare bene quello, non aveva la benché minima intenzione di disturbare Deku e Dynamight solo perché loro tre avevano fame.


Note dell’autrice:

Volevo scrivere una breve oneshot, poi la cosa mi è sfuggita di mano e si è allungata di sua volontà diventando un what I eat in a week, vegan edition.

Tutte le ricette – tranne il katsudon che non potevo escludere – sono vegetali perché... Plant Power! (mi sono sempre chiesta però come sarebbe il Quirk di Suneater se fosse vegano XD). E sono praticamente quello che cucino più volte durante la settimana, tranne un paio di cose he ho provato appositamente per scrivere questa storia.
Questa sera sulla mia tavola c'è proprio questa stessa zuppa, quindi il capitolo andava per forza pubblicato oggi =)

Spero vi sia piaciuta, per me scriverla è stato incredibilmente zen :)

Ringrazio NightWatcher96 e soniacrivellaro per i loro bellissimi commenti <3

   
 
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