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Autore: lmpaoli94    08/01/2022    0 recensioni
La via è chiusa.
Fu creata da coloro che sono morti.
La via è chiusa.
Un monte maledetto che sovrasta il piccolo porto di Kattegat.
Voci misteriose che risuonano come una condanna nelle case dei vichinghi e nei loro sogni più profondi.
Ma cosa potrebbe essere dato tale mistero che stava facendo impazzire gli abitanti di uno dei villaggi normanni più importanti?
P. S.: terrò conto di alcuni personaggi morti durante la serie, per cui il tempo in cui si svolge la storia non è mai specificato.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bjorn Ironside, Lagertha, Ubbe
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nella terra tranquilla e dimenticata della Scandinavia, un lungo periodo di pace regnava in luoghi che per molti anni hanno visto troppe battaglie.
I vichinghi, pur non essendo famosi per rimaner chiusi nei loro villaggi, dovevano tener conto di un problema misterioso che albergava nei dintorni nella cittadina di Kattegat.
Infatti, molti abitanti del luogo continuavano a sentire strane voci di morti, oltre che a considerare la sparizione di alcuni oggetti e di alcuni animali.
Bjorne, succeduto a Lagherta, non riusciva a capire tali fenomeni inspiegabili, arrivando alla conclusione che la città portuale era diventato un luogo maledetto.
< Bjorne, sarebbe meglio che tu parlassi con l’indovino. Lui potrebbe darti risposte che stai cercando. >
< Madre, sai meglio fi me quanto non mi piaccia andare da quell’uomo. >
< Lo so bene. Ma è per il bene di tutti gli abitanti di Kattegat. Stanno soffrendo in maniera molto sentita… Per non contare il fatto che sono spariti molte provviste che ci servirebbero durante l’inverno che si preavvisa molto freddo. >
< E se fossero invasori provenienti da ovest? Non possiamo scartare gli inglesi. Sai quanta voglia di rivalsa hanno nei nostri confronti. >
< Non si spingerebbero mai in questi luoghi ostili. Hanno troppi disordini interni. >
< Tu dici? Io invece non mi fiderei troppo. >
Ma Lagherta, prendendo posizione dei suoi pensieri, continuò ad insistere che suo figlio potesse andare a parlare con l’indovino.
< O lo farai tu o ci andrò io. >
< Madre, ti prego… >
< Il popolo potrebbe ribellarsi e all’interno del villaggio potrebbe scatenarsi una furiosa battaglia. E noi non vogliamo che questo succeda, vero? >
Ma Bjorne non rispose, coprendosi gli occhi per non pensare a niente.
< Bjorne, mi stai ascoltando? >
< Ho capito, madre. Ci andrò questa sera. >
< Perché aspettare tanto? Vacci subito. >
< Ho altre cose da fare, madre. >
< Per esempio? Guidare un popolo ch si autodistruggerà? Hai tutto il tempo necessario per parlare con l’indovino. >
Sospinto dall’insistenza della madre, alla fine Bjorne si ritrovò nella casetta decadente dell’indovino.
Pur non avendo bisogno di candele e della luce del sole che in quelle terre batteva troppo raramente, Bjorne si sentiva lo stesso a suo agio.
< E’ da molto che aspetto di incontrarti, Bjorne la corazza. >
< E finalmente potrete ricevermi. >
< Ho predetto il tuo arrivo da molti anni… Le intemperie dei morti si stanno rivelando molto insopportabili, non trovi? >
< Cosa? credete che sia per colpa degli spiriti dei morti? Ma non sono tutti nel Valhalla? >
< Bjorne, non puoi sapere quanti mondi sconosciuti oltre l’aldilà ci possono essere… Pensa piuttosto ad un mondo parallelo dove nessuno vuole salire da Odino per banchettare insieme a lui. Le sue anime rimangono intrappolate qui, nel Monte Maledetto. Lì gli spiriti di guerrieri morti vagano nell’attesa che l’erede di tutti i popoli dei vichinghi uniti li possa liberare… E solo tu puoi, farlo. >
< Perché dovrei liberarli? Nessuno sa di questo posto maledetto. Perché dovrei essere io a mettere in gioco la mia vita verso un luogo sconosciuto? >
< Perchè tu sei il prescelto, Bjorne. Ed è giunto il momento che tu guidi una spedizione verso l’ignoto… Non importa se la tua vita sarà in pericolo oppure no. Vedi salvare la tua gente e lo devi fare subito, altrimenti gli spiriti dei morti invaderanno il nostro mondo, mettendo fine per sempre alla razza umana. >
Bjorne, molto preocucpato per il suo futuro nefasto, domandò all’indovino che cosa vedeva nel suo futuro.
< Ahimé, il buio di quella montagna non mi fa vedere altro… Dovrai attendere l’arrivo di un guerriero che giungerà nel tuo porto dall’altra parte del mondo. Egli è un guerriero senza uguali con barba lunga e un’ascia indistruttibile di cui non si separa mia. Sarà lui che ti farà da guida, giovane BIjorne. Ascolta ogni sua singola parola. Ti porterà dritto alla meta e molto vicino alla morte. >
< Che cosa? per quanto tempo dovrò attendere? >
< Stasera guarda ad est e vedrai una piccola imbarcazione nel mezzo alla tempesta. Quando il guerriero sarà giunto sulle tue coste, potrà aver inizio la tua missione… Credi in te stesso, Bjorne la corazza. Vedrai che il tuo spirito da condottiero non ti sarà da meno in questi momenti duri. E ricordati una cosa molto importante: ritroverai vecchi guerrieri che un tempo con la loro saggezza e la loro tirannia guidavano queste terre. Vedi di non sottomerti, altrimenti la tua causa e quella di tuti questi abitanti sarà finita per sempre. >
Mentre una moltitudine di pensieri e domande albergavano la mente del giovane guerriero, Bjorne vide che lo spirito dell’indovino sparì come in una nuvola di fino, mentre la sua abitazione era divenuta inspiegabilmente più buia.
Uscendo da quella tenda, Bjorne si sentiva più solo e abbandonato che mai.
Perché solo lui e il misterioso guerriro dovevano intraprendere un cammino così impetuoso e al limite dell’impossibile? Perché non poteva far affidamento su molti altri guerrieri?
In fondo la sua risposta sarebbe avvenuta più avanti, ma non ora.
Non doveva combattere una guerra, ma riportare la pace ad un popolo che non ne aveva ancora avuta del tutto.
Le guerre e le ferite profonde di una vita martoriata verso la conquista sfrenata di nuove terre.
Bjorne, la sua famiglia e tanti altri abitanti avevano dovuto pagare un caro prezzo per arrivare alla gloria di una storia che non li avrebbe mai dimenticati.
Ma mentre quei tempi sembravano così lontani, i vichinghi di Kattelgat dovevano voltare pagina per un nuovo inizio fatto di pace, contrastando il volere degli Dei maledetti che non avevano acconsentito ad accogliere gli spiriti dei guerrieri morti nel Valhalla.
“L’indovino ha parlato di un nuovo mondo che nessuno conosce… Ed io dovrei essere il suo fautore? Sicuramente se ci fosse stato mio padre, lui sapeva bene che cosa fare. Io mi sento molto diverso da lui in questo momento. Ho troppe incertezze e la paura dell’ignoto… Ma d’altronde se questo deve essere il mio destino, non farò nulla per tirarmi indietro. Attenderò il guerriero nella mia terra e da lì scriveremo una nuova storia. Insieme.”
Alzando gli occhi al cielo, una tempesta di pioggia e vento si apprestava a battersi in quelle terre che da sempre erano abituati.
Ma sarà la prima volta in cui un guerriero di piccola stazza ma grande nella volontà e nel cuore, giungerà in quelle terre sconosciute a lui facendo amicizia con un popolo di uomini che non aveva mai visto prima d’ora.
“La tempesta è qui. L’arrivo del guerriero è imminente.”
   
 
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