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Autore: Milkyna    10/01/2022    0 recensioni
Questa storia fa parte dell'AU Deathverse.
Un anno dopo l'incoronazione di Twilight come sovrana di Equestria, Cadance ha un brutto incidente in volo e muore, lasciando tutti smarriti e disperati. Al funerale partecipa la rivale di lunga data di Rainbow Dash, Lightning Dust, la quale reca con sé segreti inconfessabili di una famiglia disastrata e che sembrano includere anche la compianta principessa dell'Impero di Cristallo. Come reagiranno i familiari di Cadance? E come cambierà la loro vita dopo aver scoperto il segreto di Lightning Dust?
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Rainbow Dash, Shining Armor, Sorpresa, Twilight Sparkle
Note: Kidfic, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il cielo era sereno, velato dall’afa leggera che avviluppava quella mattina di inizio agosto.

Il Castello di Cristallo era però stranamente silenzioso, avvolto da un’atmosfera tetra e immobile.

Sotto alla grande arcata cristallina era stato installato un altare, e svariate corone floreali diffondevano nell’aria profumi dolciastri tipici dei funerali.

Cadance era morta.

Princess Mi Amore Cadenza, ex foalsitter di Twilight Sparkle, adorata sovrana, moglie amatissima e madre amabile.

Quando Princess Twilight lo aveva saputo, era scoppiata in lacrime disperate, e una depressione nera le aveva stretto il cuore.

Era passato appena un anno dalla sua incoronazione come sovrana di Equestria, ma nulla all’epoca lasciava presagire la fine di Cadance. Un incidente di volo. Una caduta spaventosa. La fine di tutto.

Quel giorno, l’alicorno si era svegliata alle sei, ed il primo pensiero che aveva avuto era stato il funerale di lì a quattro ore.

Di nuovo, una violenta crisi di pianto l’aveva sconvolta e aveva dovuto scendere nelle cucine e richiedere alle domestiche una tisana rilassante per potersi calmare.

“Maestà, come vi sentite?” le avevano domandato, sollecite.

“Un po’ meglio, grazie. Spike è già sveglio?” aveva quindi domandato, con la voce ancora tremolante.

“Il vostro consigliere è sveglio, ma è ancora chiuso nella sua stanza…”

“Bene. Andrò a parlarci.”

Spike era seduto sopra uno sgabello di velluto rosso, posto dinnanzi alla finestrona che dava sulla piazza principale della Capitale di Cristallo.

Lui e la sorella avevano dormito nel Castello di Cristallo, ospiti di Shining Armor, ridotto ad uno zombie e alle prese con una figlia di quattro anni irrequieta ed ingestibile.

“Dov’è la mamma? Voglio la mamma!” era stato lo straziante ritornello della piccola alicorno per tutti i tre giorni nei quali Twilight aveva vegliato con Shining Armor.

Spiegarle cos’era successo a Cadance non sarebbe stato semplice, così i suoi cari prendevano tempo e si preparavano a dire addio per sempre alla loro congiunta.

Il giorno prima del funerale erano arrivati pure Night Light e Twilight Velvet, e avevano aiutato il figlio a sostenere l’andirivieni di creature davanti alla bara di sua moglie, chi con parole sussurrate di condoglianze, chi con mazzi di fiori, chi con piccole sculture di cristallo a contenere candeline tremule.

L’unicorno bianco si sentiva ad un passo dal tracollo, e se non ci fossero stati i fratelli ed i genitori probabilmente sarebbe crollato definitivamente.

Flurry avvertiva la forte tensione che permeava l’ambiente, talmente tanto da non riuscire a stare ferma un attimo; correva da una stanza all’altra, invece di parlare gridava e aveva scatti d’ira incontrollata, soprattutto perché nessuno le dava spiegazioni convincenti sul perché la mamma non andasse a coccolarla.

Quanto a Spike, se ne stava ad ammirare l’alba che piano piano veniva a svegliare la popolazione, ancora incredulo per quanto era accaduto alla cognata.

“Spike…” lo aveva chiamato la sorella, ed i due si erano abbracciati, come due naufraghi alla ricerca di zattere.

“Come sta Shining Armor?” era stata la domanda del drago.

“Dorme ancora. Non ho il coraggio di andare a svegliarlo, ha dormito pochissimo in questi giorni.”

“Che ore sono?”

Gli occhi dei due fratelli guizzarono verso il ricco orologio a foglie d’oro che troneggiava sopra il tavolo di fine cristallo azzurro. Segnava le sei e quaranta.

Entrambi temevano il momento in cui le lancette avrebbero toccato le dieci, ma nessuno dei due osava dirlo ad alta voce.

“Vieni a fare colazione?”

Il drago annuì e lasciò mestamente la camera da letto per gli ospiti che gli era stata assegnata.

Verso le otto arrivarono anche le amiche di Twilight e Spike.

Vedendo i loro amici così provati, decisero di dividersi alcuni compiti: Applejack spostò le corone di fiori dalla camera ardente al piazzale esterno dove si sarebbe svolta la cerimonia funebre; Rarity aveva portato per Twilight, Spike e Shining Armor alcuni abiti adatti al triste evento; Fluttershy si offrì di cantare nel coro della funzione; Pinkie prese in custodia Flurry Heart e Rainbow Dash ricevette gli intervenuti al funerale, per poi accompagnarli in piazza.

Nonostante il completo nero con cravatta vinaccia di Rarity, Shining Armor era ridotto in uno stato pietoso, con spesse occhiaie e occhi ormai arrossati dal pianto incessante, e uno stato di coscienza ottuso da una nuvola di ovatta. Forse era meglio così, pensava Twilight, se poteva aiutarlo a sfuggire a quel dolore opprimente.

Le dieci di mattina arrivarono in un lampo.

Twilight aveva un lungo abito con strascico, simile a quello con il quale era stata incoronata, solo nei toni del nero, del bianco e del grigio.

Davanti al capo aveva una veletta sostenuta dalla corona e una piccola rosa rossa.

Con gli zoccoli più pesanti del piombo, Twilight si mosse verso il pubblico e attese che il coro scemasse per iniziare a parlare:

“Grazie a voi tutti di essere qui quest’oggi. Non è un giorno facile, Princess Mi Amore Cadenza ci ha lasciati, ed ha lasciato un vuoto incolmabile nei nostri cuori. Ora, anche se è difficile, vorrei che provassimo a ricordarci di lei quand’era viva e felice, e del fatto che lei amava questo Impero e tutti i suoi abitanti.”

Mentre parlava, la mente di Twilight galoppò lontana, sciolta nell’etere in maniera fluida, come se stesse guardando se stessa da una prospettiva esterna. Era tutto vero? Cadance era davvero deceduta o quello era solo un brutto sogno?

La cerimonia, com’era iniziata, così terminò, velocemente, lasciando Twilight senza fiato. Erano intervenute pure le principesse emerite e le loro voci commosse avevano aggiunto ulteriore dolore al lutto dell’alicorno lilla.

Cadance sarebbe stata sepolta nella cripta del Castello, così, quando il pubblico se ne andò e Twilight poté finalmente rimanere da sola con i suoi pensieri, si piazzò davanti al loculo dell’amata cognata e cominciò a piangere disperatamente, con gli zoccoli posti come ad abbracciarla.

Shining Armor e Spike non erano lì. Ognuno era perso nel suo dolore.

“Dov’è Twilight?” aveva chiesto Applejack, la quale stava aiutando Rarity a pulire la stanza adibita a camera ardente.

“Nella cripta. Vuole essere lasciata sola.” aveva mormorato il principe dell’Impero.

Pinkie aveva in braccio sua figlia, che piangeva disperata. Anche se a quattro anni non sapeva esattamente cosa fosse la morte, aveva intuito che la mamma non sarebbe più tornata.

La pony rosa gliela passò e Shining la cullò senza risultati.

Le Cutie Mark Crusaders erano sedute vicino a Spike e Sweetie Belle gli teneva la zampa per dargli conforto.

“E’ ora di andare.” disse semplicemente Rainbow Dash.

“Torneremo la settimana prossima.” le fece eco Applejack.

Poco dopo, Shining Armor si ritrovò solo nell’immenso Castello, solo con la sua famiglia sconvolta dal lutto. La giornata era passata tra funerale, un pranzo veloce, visite alla cripta e il calare inesorabile della sera.

Mentre le ragazze tornavano a casa in treno, Rainbow Dash decise di aprire la conversazione con qualcosa che aveva notato durante la cerimonia:

“C’era Lightning Dust. L’avete vista?”

Le amiche annuirono.

“Non era sola, se non sbaglio. Con lei c’era una puledrina…” disse Rarity, con fare interrogativo, “… Ha una figlia?!”

“Per quanto Lightning Dust mamma possa farmi rabbrividire, non me la sento di escludere quest’opzione.” le rispose Rainbow.

“Non aveva un bell’aspetto…” considerò Fluttershy.

“No, è vero anche questo… Io mi sono avvicinata per parlarle e lei mi ha zittita dicendo che non era quello il momento…”

Rainbow Dash covava un’intensa rivalità per la sua ex compagna di corso Wonderbolt, ma non per questo desiderava il suo male, anche se lei in passato si era comportata in maniera assai poco etica.

“Credete che sia malata?” domandò Applejack.

“Può essere… Una come lei però non credo sia capace di ammettere una simile debolezza…” rispose ancora la Wonderbolt, pensierosa.

Le ragazze discussero ancora a lungo su Lightning Dust e sua figlia, mentre Pinkie semplicemente guardava fuori dal finestrino e non partecipava. Aveva altro a cui pensare.

Il treno giunse quindi alla stazione di Ponyville e ciascuna se ne tornò a casa propria.

Era stata una giornata pesante, e tutti avevano solo voglia di chiudere gli occhi e non badare più a niente.

 

 

 

   
 
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