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Autore: Lunaharry66    12/01/2022    1 recensioni
(SPOILER?) storia pubblicata anche su wattpad
| scritta per il compleanno del mio comfort charachter per eccellenza|
Momenti sparsi fino al capitolo 52 del manga in cui Todoroki cerca di fare chiarezza sulla percezione che ha di sé e sul rapporto con il padre.
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Stringere i denti al dolore non basta quando la tua anima è stata dilaniata in parti che non possono essere ricomposte.
Stringere i denti è segno di resilienza,dicono, ma se si è arrivati più che stremati al traguardo, allora non ti rimane che stringere i denti.
E se il traguardo è semplicemente un altro respiro dopo averne trattenuti tanti,il tragitto si allunga,sparisce nella fitta ombra del tuo carnefice.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dabi, Endeavor, Izuku Midoriya, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stringere i denti al dolore non basta quando la tua anima è stata dilaniata in parti che non possono essere ricomposte.

Stringere i denti è segno di resilienza,dicono, ma se si è arrivati più che stremati al traguardo, allora non ti rimane che stringere i denti.

E se il traguardo è semplicemente un altro respiro dopo averne trattenuti tanti,il tragitto si allunga,sparisce nella fitta ombra del tuo carnefice.

Provare ad analizzare diversamente tutto è inutile, si dice,  ma la verità è che ha così paura di spezzarsi di nuovo, di perdere ragione e lucidità in un mare di rabbia, da mentire a sé stesso.

Se tutto il mondo professa l’idea malata che quell’uomo propina ghignando, chi sono loro per togliergli anche il lusso di mentirsi?

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Si sente una merda nel vero senso della parola, qualcosa di viscido,uno scarto che può essere dimenticato in un angolo. 

Eppure tutti gli occhi sono puntati su di lui,lui che sbaglia, lui che è stato affrettato, lui che ha paura. 

E mentre quelle voci melodiche donano conforto al povero sventurato che si è trovato sotto l’occhio del ciclone,gli sia avvicina.

Con la sua mano lo scongela, ne libera il respiro.

Ma il conforto continua a ripeterglielo, che lui è una merda,che può strisciare senza che nessuno lo consideri.

Si sente ancora di più una merda perché sa che Sero quelle parole delicate se le merita tutte, ma al momento è troppo combattutto con l'irrefrenabile voglia di piangere per rendersene conto.

Nessuno ha voglia di andare contro il muro che si è creato: varrebbe la pena per ciò che troverebbero?

Si sente scialbo, insulso e ci pensa spesso. Lui affronterebbe tutta quell’indifferenza per una persona del genere? Perché allora dovrebbero essere gli altri a farlo?

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Midoriya è tutto quello che lui non è riuscito ad essere,un simbolo luminoso. Vicino a lui si sente un parassita, come se l’altro avesse la capacità di portare alla luce i suoi difetti,le sue imperfezioni.

Per questo lo odia.

Nel suo profondo, dove rabbia e delusione navigano appassionatamente, forse è un po’ invidioso, è geloso.

Si è sempre ritenuto distante da questa emozione o l’ha semplicemente evitata per non complicare ulteriormente il casino che è la sua testa negli ultimi tempi.

Quella sensazione di inferiorità gli è sempre appartenuta, ma mentre viene ricoperto di elogi la percepisce costantemente.

Ride spesso, però solo nella sua mente, quando capta frammenti di conversazioni frivole e spensierate nei corridoi.

Lui cederebbe felicemente il suo posto, prendendosi il quirk più inutile e via dicendo. Qualsiasi cosa pur di abbandonare la sua attuale posizione.

Sarebbe egoista?

Nei lunghi momenti vuoti, ha ragionato che forse il problema è proprio lui. Magari una persona con la forte personalità di Kirishima, gli ideali struggenti di Midoriya o il carisma di Bakugou avrebbe reagito diversamente. Ha abbastanza intuito per aver capito i vari problemi che affliggono i suoi compagni e li invidia anche in questo. Gli piacerebbe cadere al suolo e poi rialzarsi, mostrare quanto sia determinato e pronto a lottare.

Invece, gli è servito proprio l’aiuto di Midoriya per cacciare fuori dalla bocca qualche frase striminzita.

Vorrebbe comunque che tutti gli insulti di Bakugou,le carezze di Uraraka e le frasi piene di sentimenti ed ispirazione di Iida gli fossero indirizzate.

Invece si ritrova ad essere solo con i suoi pensieri,solo nella disperazione più assoluta,solo nell’effimera felicità provata.

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La paura di essere in ritardo gli stringe le viscere in una morsa dolorosa mentre riesce all’ultimo a bloccare l’attacco di Stain.

Il suo lato sinistro arde, ma è una sensazione quasi gradevole;non sa rispondere alla domanda di Midoriya: i suoi quesiti scavano sempre in fondo, rompono ogni sorta di protezione che ha eretto per proteggersi da sé stesso.

Crea una lastra di ghiaccio e la scioglie, ma non sta prestando attenzione a quello che gli succede intorno.

La figura dello stermina eroi gli è davanti, emana una forza oscura.

Troppo lento.

Un pugnale gli sfiora la spalla sinistra, ma grazie al suo lato destro riesce ad evitare un contatto con il villain.

C’è una spada in aria: come ha fatto a lanciarla contemporaneamente al-

Troppo lento.

Si è lasciato distrarre da una stupidaggine del genere!

Stain gli è sopra, sente la lingua porosa che gli sfiora la guancia in una carezza viscida, malata.

Riesce a liberarsi con una mossa azzardata, guidata dall’istinto e dalla paura.

Non. Perdere. Il. Controllo.

L’espressione di Iida apre una ferita ancora non ben chiusa, riporta a galla fatti che si era illuso di potersi lasciare alle spalle.

Le sue parole sono dure e acerbe, sicuramente meno ispiranti e motivazionali di quelle dette da Midoriya.

Ma lui non è Midoriya.

Ma lui non è suo padre.

Lui non sa bene cos’è, si sente attaccato insieme alla meno peggio e il braccio ferito e grondante di sangue non c’entra nulla.

Chi è lui per dire certe cose a Iida, più maturo e coscienzioso di lui?

È da quando tuo fratello è stato ferito....che sono preoccupato per te. Perchè il volto di una persona che agisce per raancore e dolore...lo conosco bene.Perchè so altrettanto bene...quanto siano ristrette le vedute di una persona con quel volto.

E lui parla, lui che non riesce a dosare in parti uguali ragione e sentimento urla una frase liberatoria e quasi scialba.

Dubita che sia diretta solo ad Iida.

« SE VUOI CHE LA SMETTIAMO… ALLORA ALZATI IN PIEDI!VALUTA BENE CIÒ CHE VUOI DIVENTARE!.»












 

_

La sfera azzurra dove  Bakugou è rinchiuso  gli è vicinissima ,ma non riesce comunque ad afferarla. 

La mano di Dabi è più esperta nel furto rispetto a lui, è grande e dinoccolata, le dita sono lunghe e i palmi macchiati dalle cicatrici scure.

Diversissima da quella del padre, gli incute lo stesso un terrore cieco.

Dabi gli si avvicina, il suo fiato è asfissiante, sa di morte e drammi nascosti.

Il suo nome assume le sfumature peccaminose del disgusto, ma percepisce una nota di scherno mista a curiosità nella voce roca del villain.

Dura un secondo soltanto, il tempo che si ferma quando quelle iridi lo trafiggono; legge al loro interno gli stessi sentimenti senza filo, ma c’è qualcosa di più. Gli occhi di Dabi urlano vendetta in tutto il loro splendore.

Sono familiari, ma non riesce a capire chi gli abbia già rivolto quello sguardo cristallino.

Shoji lo afferra e ne attutisce la caduta: hanno perso Bakugou, non è riuscito ad afferrarlo e Midoriya è ridotto come uno straccio.Si riuniscono al gruppo e vede Yaoyorozu, ferita alla testa: ma dove cavolo è stato? Doveva proteggere l’altro ragazzo e non ci è neanche riuscito.

Shouto la sente quella radice che cresce irosa all’altezza del cuore: l’impulsività non è buona consigliera, si dice, ma davanti agli occhi gli si profila un piano che sa di finte speranze e follia.     

Quando trova in Kirishima e ne gli altri dei fidi alleati un dubbio si insinua prepotente: e se li stesse trascinando tutti al macello?

Midoriya gli ripete in continuazione di credere in sé stesso e nelle sue capacità; forse per la prima volta in vita sua mette a tacere quella fastidiosa voce,che ha insospettabilmente il tono imperioso del Flame Hero.       

Recuperano Bakugou, ma lui ha al centro del petto una voragine che lo inghiottisce sempre di più.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               _

La vergogna non gli è nuova anzi: viene accolta con la stessa familiarità dello sguardo di suo padre.

Ha sbagliato di nuovo, ma questa volta sta compromettendo la riuscita dell’esame.

La sua ma, soprattutto, quella di Yoarashi.

Sa perfettamente che è un po' è  anche colpa dell’altro, ma nella sua testa  continuano a risuonare tutte le inutili provocazioni che gli ha lanciato. Endeavor avrebbe agito così?

Si era ripromesso di non lasciarsi più guidare dalla rabbia come era successo nello scontro con Sero, eppure non sempre riesce a controllarsi. 

Odia ancora di più questo lato di sé.

Non sa bene dove tutti scorgano quell’impassibilità e il suo proverbiale sangue freddo, ma più volte ha avuto la sensazione di ritrovarsi in un vortice intricato e senza fine.

Respira un paio di volte, poi segue i movimenti di Yoarashi :i siderick di  Gang Orca l’avranno anche bloccato a terra, ma questo non gli impedisce certo di usare il proprio quirk.

Le sue fiamme vengono accolte dal vento di Yoarashi e insieme riescono ad intrappolare l’hero, nonostante l’esito  del loro esame sia ben chiaro a tutti.

Durante l’annunciazione dei risultati Midoriya cerca di confortarlo, ma Shouto sente di non averne bisogno. Yoarashi gli rivolge uno di quei sorrisi incredibilmente contagiosi, a cui lui risponde con uno appena accennato, ma che sembra soddisfare il gigante dello Shiketsu.

Forse aprirsi con gli altri non è tanto male.

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Varie volte non capisce quello che succede, il mondo sembra avere delle leggi tutte sue,ma ora non riesce a trovare un senso logico a nulla.

Dalle labbra gli è sfuggita quella maledetta parola,quattro lettere che non gli sono mai veramente appartenute.

Cosa ha provato in quei frangenti è ancora un mistero,ma il solo pensarci gli blocca il fiato.

Aveva paura che Endeavor, suo padre, morisse?

Ha perso il controllo sul suo quirk per un attimo soltanto,eppure ha la sensazione di essere carbone ardente: sente qualcosa pizzicargli gli occhi, come un peso che libera il suo petto ancora glabro d’esperienza.

Le gambe cedono e si inginocchia,ma non per paura,non per pregare di non ricevere l’ennesimo schiaffo.

Si inginocchia perchè il nodo alla gola è sparito e finalmente può respirare a un ritmo decente.

Tutti gli sono vicini,gli donano quel conforto che sembra sempre sfuggirgli tra le dita, ma che ora non crede di meritarsi.

Ha un solo pensiero fisso in testa:« Poteva morire senza che lo avessi perdonato.»

Al momento è sicuro che la merda sia lui.

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I suoi sentimenti in generale sono sempre contrastanti,ma quando si parla della sua famiglia perde ogni certezza.

Se pensa a Fuyumi vede nei suoi il rancore, quel senso d’impotenza che le ha sempre appesantito lo sguardo nei momenti più bui.

Se pensa a Natsuo vede l’irruenza di chi si sente oppresso in qualche modo, la forza distruttrice necessaria a rompere delle catene invisibili e forse per questo più dure.

Suo padre non lo vede e un po’ come per la mamma non ha tanti ricordi positivi. Continuerà a ringraziare Midoriya all’infinito, se sarà necessario, potrebbe ereggere una statua di ghiaccio in suo onore.

Nah, si imbarazzerebbe troppo.

Forse i suoi sentimenti sono sempre contrastanti perché è lui il primo a ignorarli, ma stavolta non sarà per orgoglio o paura.

Fuyumi sta provando a far funzionare le cose, lo legge tra le righe.

Magari riuscirà a far cambiare idea anche a Natsuo.

Sa solo che lo sguardo di suo padre è perennemente puntato su di lui: che si senta in colpa?

Non ha intenzione di perdonarlo, ah no, questo proprio no, ma litigare non è necessario.

Sarebbe controproducente.

Ripesca nella memoria le parole dette ad Iida.

Valuta bene ciò che vuoi diventare.

Ha passato un periodo stressante, il semplice fatto che si sia accasciato a terra dopo la vittoria di suo padre ne è la prova schiacciante, ma intravede una luce nuova.

Ora ha una vaga idea di cosa vuole essere: non incute la stessa aria di rispettabilità di suo padre, non riesce a rincuorare gli animi con il sorriso di All Might.

Ma può salvare le persone, diventerà un hero per loro.

Per evitare che quello che sia successo nella sua famiglia non capiti più.

E poi decine di studenti non diventerebbero cumuli di ghiaccio a causa dei loro compagni,no?

No, decisamente le battute non fanno per lui.


|Angolo Autrice|
Non so se dipenda dal fatto che sono in quarantena, ma ero seriamente convinta che oggi fosse l'11 gennaio. Nella mia testa mi ero fatta una bella scaletta che prevedeva di pubblicare la storia la mattina e invece... no.
Nulla. Vabbè, ci rifaremo l'anno prossimo,vero?
Questo delirio è nato per caso ed è qui solo perchè ho avuto la malsana idea di dare una sbirciatina al povero quaderno dove appunto ogni singola idea.
Sperando che la one-shot non sia stata terribile,
Lunaharry66
ps. (Auguri Shouto!!!!)

   
 
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