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Autore: Mentina    04/09/2009    19 recensioni
- Tamponare - Renesmee si lasciò sfuggire una risatina. Carlisle se ne accorse. - Serietà: siamo in una sala operatoria. Qui si salvano vite! -
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carlisle lasciò cadere il telefono sulla grande scrivania massiccia del suo studio, chiudendo la cartella di un suo paziente e

 

* Ringrazio tutte le persone che leggeranno questa one-shot, quelle che hanno letto e quelle che hanno recensito anche le altre mie ff. La mia preferita rimane Poison anche se in questo periodo sento molto i personaggi di Jake e Nessie. Grazie di cuore per dedicare a me il vostro tempo prezioso e abbiate pietà se ci saranno errori, sto postando senza betaggio!

^^ buona lettura ^^ 

 

 

Carlisle lasciò cadere il telefono sulla grande scrivania massiccia del suo studio, chiudendo la cartella di un suo paziente e accatastandola insieme ad altre tre, alla sua destra. Sospirò, scotendo la testa e si passò una mano sulla fronte.  Non aveva avuto un nanosecondo di pace durante le sue telefonate: certo, nessuno dall’altro capo della cornetta si sarebbe mai accorto di nulla, nessuno avrebbe mai sentito i passi pesanti di Emmett che rincorreva Nessie per le scale e in quella che era stata la camera di Edward, nessuno lo avrebbe sentito ringhiare scherzosamente e nemmeno avrebbero sentito la risata squillante della sua nipotina, alternata a gridi degni di una reginetta da film horror. Si domandò cosa avesse scatenato la dinamica della guerra al piano di sotto e poi nella vecchia stanza di Edward. Afferrò la pila di cartelle e le infilò ordinatamente nella sua borsa di pelle scura. Aveva appena appoggiato la borsa sulla poltroncina vicino alla porta quando un rumore forte e chiaro rimbombò dal fondo delle scale, seguito da un urlo disperato di Nessie. Fece per scattare e raggiungerla, quando le voci di Esme e Rosalie lo raggiunsero preoccupate – avrebbe scommesso di aver sentito il rumore di uno schiaffo, Rosalie su Emmett probabilmente – e Esme che cercava di tranquillizzare Renesmee. “Tesoro, ne compreremo un altro, sta’ tranquilla” era Esme. “Nessie dove corri?” Rose. “A che ti serve quel foulard di Alice, tesoro?” ancora Esme. Carlisle sorrise. E trasalì.

 

- Nooonnoooo! NOOOONNOOOOOO!! SPOSTATEVI, E’ UN’EMERGENZA! NOOONNOOO!- l’ultimo urlo era stato agghiacciante. Aprì la porta dello studio, affacciandosi in corridoio. Renesmee correva per le scale (cosa che le era stata ASSOLUTAMENTE vietata da Edward, regola che le infrangeva almeno due volte al giorno), le si avvicinò, guardingo e allarmato.

 

- Nonno, salvalo! Jake è ferito! Nonno.. si sta staccando la zampa! PERDE MOLTO SANGUE! – Carlisle rimase interdetto. Ok. Sua nipote era un’attrice: un peluche tre volte più grande di lei, giaceva sofferente sulla moquette del corridoio, con una zampa, a penzoloni, quasi del tutto staccata dal corpo. L’ovatta bianca che lo riempiva era nascosta da un foulard di seta bordeaux. Geniale, quella bambina.

 

- Nonno! Fa’ qualcosa!!- Carlisle si chiese come procedere. Prese il lupo tra le braccia e lo portò sul tavolo della scrivania, la coda penzolava oltre il bordo. Renesmee al suo fianco, stringeva tra le manine la borsa con i suoi strumenti. Wow. Voleva fare le cose per bene allora! La ringraziò, togliendole la borsa dalle mani e appoggiandola sulla sedia. Nessie scomparve e ricomparve con in mano il suo camice. Aveva corso di nuovo per le scale. Carlisle si strinse nelle spalle. Poi si illuminò: andò a prendere una divisa da sala operatoria e il monitor che aveva nascosto dietro la libreria. Due mascherine le aveva nella borsa, ne era sicuro. Prese il pezzo di sopra della divisa da sala operatoria, ne tagliò l’orlo e un pezzo di maniche con le forbici, e il veritice del taglio a V sul davanti, lo piegò e lo bucò con la spillatrice più volte, riducendo la stoffa di almeno 3 taglie. Fece lo stesso sulla schiena. Tagliò i pantaloni e spillò ai lati anche quelli. Nessie lo fissava affascinata. Collegò il monitor alla corrente e tirò fuori dalla borsa mascherine e guanti di lattice. Fissò Renesmee, serio, porgendole il tutto.

 

- Ho bisogno di un’infermiera che mi assista – le disse in tono grave. Lei annuì. Gli occhietti concentrati. La boccuccia sottile, le labbra strette una contro l’altra. Si vestì in fretta e furia: la maglia era ancora enorme e i pantaloni le scendevano sotto le ginocchia contro il suo volere. Carlisle prese il rotolo dello scotch e fece due giri intorno alla vita. Nessie sorrise e annuì, sistemandosi la mascherina che Carlisle legò velocemente. Mentre stava per infilarsi i guanti, Carlisle le afferrò una manina e le pinzò il dito indice con la molletta del monitor, che cominciò coi suoi vari bip. Lo avrebbe messo alla sua di mano, ma il monitor probabilmente avrebbe prodotto un fastidiosissimo e continuato bip assordante. Renesmee, in piedi sulla sedia, frugò nella borsa di Carlisle e dopo averlo tirato fuori srotolò il portastrumenti, allungando il braccio della lampada perpendicolare alla ferita del lupo. Fu soddisfatta di vedere il nonno fasciato nel suo camice, mascherina e guanti di lattice. Tutto era pronto. Gli fece un cenno con la testa. Carlisle le rispose con un altro cenno.

 

- Lama da 10 -

Renesmee fissò il portastrumenti, cercando un coltello. Niente coltelli. Fissò Carlisle, preoccupata, e lui le si avvicinò all’orecchio suggerendole di prendere la bustina sterile con all’interno quella specie di scalpellino. Lei eseguì, facendo una fatica immane con i guanti larghissimi. Carlisle nel frattempo le aveva preparato un paio di pinze che fermavano un batuffolo di cotone. Lo diede in mano a Nessie che non riusciva a tenerlo. A quel punto si decisero ad eliminare i guanti e l’operazione proseguì.

- Tamponare -

Renesmee si lasciò sfuggire una risatina. Carlisle se ne accorse.

- Serietà: siamo in una sala operatoria. Qui si salvano vite! - 

Nessie annuì, ritornando seria all’istante. Carlisle sfilò via il foulard, strattonandolo un po’. La manina di Nessie con pinze e tampone vacillò per un secondo.

- Ago e filo – Renesmee, con una mano sola li afferrò decisa e li passò a Carlisle. Non si stupì che fossero già fuori dal portastrumenti, il nonno le facilitava sempre le cose.

Carlisle era chinato sopra la zampa del peluche e trafficava concentrato. All’improvviso il monitor emise un rumore stridulo e continuato. Alzò lo sguardo, fissando Nessie, che si era sfilata la pinza dal dito. Se avesse ancora avuto un cuore funzionante, ecco: quello sarebbe stato il suo primo infarto. Aveva una certa età dopotutto..  Renesmee lo fissava impaziente.

- DOTTORE! E’ IN ARRESTO CARDIACO!! FACCIA QUALCOSA! – Carlisle cercava con tutte le sue forze di rimanere serio.. e prima che Nessie gli chiedesse di potergli fare la respirazione bocca a bocca, afferrò la spillatrice e un fermacarte, sfregandoli l’uno contro l’altro.

- Si allontani signorina Cullen! Carichi a 300! … LIBERA – il corpo del lupo giaceva immobile. Carlisle lo defibrillò ancora tre volte, poi spiegò a Nessie che una quarta volta gli avrebbe bruciato le pareti del cuore e lei si convinse a rimettersi la pinzetta sul dito.

L’operazione si concluse con una fasciatura stretta e la raccomandazione di Carlisle di lasciare a riposo il peluche fino a completo recupero. Nessie gli strinse la mano, togliendosi la mascherina.

- Grazie mille dottore. Jacob sarà molto felice di dormire una settimana di fila. – lo abbracciò, gli diede un bacio sulla guancia poi si riprese il peluche e se lo trascinò fino alla vecchia stanza di Edward bloccandosi sull’uscio della porta e ritrovandosi davanti a mezza famiglia. Erano tutti immobili, ancora rapiti dalla scena alla quale avevano appena assistito. Emmett ridacchiava, facendo capolino alle spalle di tutti gli altri. Nessie gli si avvicinò minacciosa, cercando di ringhiare.

 

- Ti passerà presto la voglia di ridere.

Tutti la fissarono. Jasper non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata. Lei proseguì nel corridoio, sistemo il peluche in camera, accostò la porta e rientrò nello studio di Carlisle, appropriandosi del cordless. Compose il numero e attese sbattendo il piedino. Si sentì la porta di ingresso. Erano Edward e Bella. Il telefono non aveva ancora squillato la terza volta che si erano aggiunti all’allegra combriccola ammucchiata in corridoio. Jasper fermò Bella con un braccio, quando si accorse che lei si era sporta per andare a salutarla. Edward lesse nella mente di Carlisle cosa era appena accaduto e soffocò una risata.

 

- Pronto, Sue? Ciao. C’è nonno Charlie? -

 

Sbuffò. Probabilmente Capo Swan era in centrale.

 

- No, grazie, devo proprio parlare con lui, deve venire ad arrestare mio zio Emmett. -

 

Emmett la fissò, contrariato. Essere arrestati per aver mutilato un pupazzo, sembrava piuttosto esagerato. La risata di Rose rimbombò nel corridoio.

 

- certo che ha fatto una cosa tanto grave, Sue! Ha staccato una zampa al mio lupo Jacob -

 

Le orecchie dei vampiri riuniti nella stanza percepirono con chiarezza quello che Sue ripetè e Seth che urlava qualcosa di confuso alle sue spalle. Nel momento in cui Edward stava per strapparle la cornetta dalle mani la porta al piano di sotto sbattè ancora e Jacob (quello vero) apparve in cima alle scale. Renesmee si illuminò, il broncio che aveva messo nel momento in cui suo padre aveva giustificato la denuncia di Emmett, scomparve.

 

- Nonno – si voltò verso Carlisle – hai proprio ragione: curare i licantropi da’ grandi soddisfazioni. Da grande posso diventare il tuo dottore in seconda? Come Leah con Jake..

 

Edward alzò un sopracciglio. Jacob chiese spiegazioni a Esme, per mettersi in pari sull’accaduto. E rise sguaiato, specialmente per la parte riguardante Charlie. Tutti fissavano Carlisle ansiosi. Lui si piegò sulle ginocchia, per portarsi all’altezza della bambina.

 

- Potrai fare e diventare tutto quello che vorrai, Renesmee – le diede una carezza sulla testa, Nessie gli si buttò tra le braccia, felice. Si allontanò un po’ e lo fissò, stringendo gli occhietti.

- .. anche il veterinario? – Jake rise, Edward sbuffò, Bella ringhiò, Rosalie alzò gli occhi al cielo e Emmett si rassegnò, passò un braccio sulle spalle di Bella e con l’altra mano diede una pacca sulla spalla a Edward.

 

-  Va di lusso, finchè gioca al dottore con Carlisle.. il casino è che prima o poi vorrà davvero giocare al veterinario.. -

 

 

  
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