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Autore: Severa Crouch    13/01/2022    10 recensioni
Tom Riddle è il CEO della Legilimens Inc., rinomata società di software, famosa per le sue attività di profilazione approfondita. Pare che il programma della Legilimens sia in grado di conoscere i segreti più oscuri degli ignari utenti del web. Tom Riddle, però, ha anche un lato oscuro, è un famoso hacker noto nel dark web come Lord Voldemort che non esita a utilizzare le proprie risorse per abbattere la concorrenza o per procurarsi nuovi affari.
Per lui sognano di lavorare molti talenti, protagonisti delle one-shot di questa raccolta.
La prima storia "Come to the dark web" partecipa al contest “Vorrei incontrarti tra Cent’anni” indetto da Nirvana_04 sul forum Feriscelapenna.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache babbane - Muggle!AU'
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Specchietto

Nome (Efp e Forum): Severa Crouch

Titolo: Come to the dark web 

Genere: Commedia, Romantico - Rating: Giallo - Fandom: Harry Potter Muggle!AU - Beta Reading: no

Introduzione: Bellatrix Black è un talento della programmazione, qualcuno dice che sia una vera e propria strega del codice sorgente, in grado di modellare e piegare le macchine secondo i propri desideri. Non è un caso che, non appena laureata, venga convocata per un colloquio dalla Legilimens Inc., la società che si occupa di profilazione approfondita, guidata dal guru della programmazione, Tom Riddle, un ex hacker, meglio noto nel dark web con il nome di Lord Voldemort. Riuscirà Bellatrix a superare la selezione? Questa storia partecipa al contest “Vorrei incontrarti tra Cent’anni” indetto da Nirvana_04 sul forum Feriscelapenna.

Le note sono in fondo.

 



 

Come to the dark web

Bellatrix/Voldemort

 

Bellatrix sospira mentre guarda il calendario sul telefono. Il cuore le batte forte, non riesce a credere di aver ottenuto un colloquio di lavoro con il suo mentore. È stata così abile da incuriosire la tizia delle Risorse Umane al punto da indurla a fissare un incontro proprio con lui, il mitico Lord Voldemort che, sì, per i comuni mortali sarà pure Tom Riddle, ma per lei, no, mai. 

Lord Voldemort è un mito nel dark web, Bellatrix lo ha visto in azione un paio di volte prima ancora di iscriversi all’università. Anzi, potrebbe dire che tutta la sua vita è stata ispirata dalla bravura e dal talento di quell’uomo e, proprio per questo motivo, freme al solo pensiero di incontrarlo.

Nel mondo dell’informatica - per così dire, legale - Lord Voldemort, anzi, Tom Riddle ha compiuto un miracolo: ha preso il codice sorgente di Unix e lo ha modellato per generare business, con buona pace dei puristi del software libero. 

Bellatrix lo ha sempre ammirato, anche nella sua versione imprenditoriale, al punto da renderlo l’oggetto della sua tesi di laurea. Ha sviluppato, come progetto di tesi, una libreria che potrebbe dare un valore aggiunto al software che attualmente utilizza la Legilimens Inc., la società fondata proprio da Tom Riddle. È stato questo elemento ha convinto la tizia delle Risorse Umane, la signorina Carrow, a fissarle un colloquio con il suo mentore in persona.

Il rumore della porta la distoglie dai suoi pensieri e la riporta al presente. Il suo fidanzato, Rodolphus, è appena entrato in casa con le brioche per la colazione e le sorride allegro: “Oggi bisogna festeggiare!”

Bellatrix, però, alza un sopracciglio e mormora: “Festeggeremo solo dopo l’incontro, se ci sarà qualcosa da festeggiare.” 

Rodolphus scuote la testa e cerca di tranquillizzarla, si avvicina a lei, le posa un bacio sul collo mentre con le mani le massaggia le spalle. “Senti come sei nervosa, non ti ho sentita così agitata nemmeno il giorno della tua laurea!”

“Per forza! Mica Tom Riddle avrebbe assistito alla mia discussione! Tu non sai cosa si prova!”

“A dir la verità, lavoro da oltre un anno alla Legilimens e sono stato io a mettere una buona parola con la signorina Carrow, quindi…” le rinfaccia con l’aria di chi si attende un grazie. Bellatrix, tuttavia, non deve ringraziare nessuno, ché l’incontro se l’è guadagnato da sola e sa che Tom Riddle non concede appuntamenti solo perché l’ultimo arrivato dell’ufficio legale ha chiesto un favore alla tizia delle Risorse Umane.

 

***

 

“Dottoressa Black, prego!”

Il cuore di Bellatrix palpita non appena la signorina Carrow esce dall’ufficio di Tom Riddle e le fa cenno di entrare. La targhetta sulla porta lo qualifica come CEO della Legilimens Inc. 

Se fosse più razionale, forse, proverebbe un timore reverenziale nei confronti del suo mentore e, anche se si sente come una fangirl davanti il suo idolo, Bellatrix è determinata a non lasciarsi sfuggire quella che è un’occasione più unica che rara. Respira profondamente ed entra sicura di sé. È una delle migliori programmatrici sul mercato, si dice, e Tom sarebbe veramente uno sciocco - e non lo è - a lasciarsela sfuggire. Lavorare insieme può portare solo dei vantaggi a entrambi.

L’ufficio di Tom Riddle è proprio come se l’era immaginato: minimalista e iper tecnologico. La vista angolare gli consente di avere la città ai suoi piedi e il computer posato sul tavolo di cristallo gli dà accesso al mondo che, presto o tardi, finirà per piegarsi al suo volere grazie a quel software di profilazione che permette di conoscere una persona meglio di quanto la stessa possa dire di conoscersi.

Dal vivo, Tom Riddle è ancora più affascinante delle poche foto che si trovano in circolazione. Possiede lineamenti eleganti, capelli scuri che gli scendono sulla fronte in un ciuffo ondulato, scuro come i suoi occhi. Sul volto, un sorriso sarcastico le toglie il respiro per un istante.

“E così, lei ha scritto una tesi sul mio software?” le domanda a bruciapelo senza nascondere un po’ di autocompiacimento.

“Sì, guardandomi intorno, mi è sembrata una delle innovazioni più interessanti sul mercato e, obiettivamente, perché avrei dovuto concentrarmi sul resto? Io voglio innovare, non riparare prodotti scadenti.”

Tom la osserva e sorride. “Ed è in grado?” Bellatrix esita a rispondere, perplessa dalla domanda che le ha rivolto. Così, lui precisa divertito: “Di innovare, intento, non certo di riparare prodotti scadenti. Quello lo dò per scontato.”

“Il progetto della mia tesi va in questa direzione, dopo tutto, è una libreria che può migliorare un prodotto già ottimo.”

“Se è ottimo non ha bisogno di miglioramenti.”

“Lei mi insegna che ogni business è… scalabile e che… innovare significa proprio sfidare i limiti dell’esistente e trovare nuove… soluzioni.”

“Ho già letto la sua tesi, signorina Black, e non è con le citazioni, o solleticando il mio ego che potrà lavorare per me. In azienda, voglio i migliori sulla piazza.”

“Io lo sono.”

Un ghigno sottile attraversa il volto di Tom Riddle e Bellatrix deve contenere l’effetto che fa su di lei. Si sorprende con il busto completamente proteso verso di lui, mentre lo guarda negli occhi e gli sorride divertita. 

“Le piacciono le sfide, dottoressa Black?”

Quella domanda la porta a mordersi il labbro. Sfidare un hacker è come invitarlo a fare sesso, anzi, meglio. Bellatrix ha avuto orgasmi più intensi violando un sistema che facendo sesso. È un appagamento mentale e fisico completo, fortissimo, sconvolgente e, dal modo in cui le sorride, Tom le ha appena promesso un’esperienza di quel tipo. Così, Bellatrix non esita a rispondere. Sfodera il suo sorriso migliore e gli occhi le scintillano di aspettativa mentre risponde: “Molto.”

“Se riesce a violare il mio sistema ed entrare tra i file della signorina Carrow, il posto è suo.” La scruta divertito e aggiunge: “Del resto, mi par di capire che lei conosce molto bene il codice di questo software.” Tom Riddle le gira il monitor e le passa la tastiera e il mouse aggiungendo: “Prego, mi faccia vedere come è migliorabile la mia creazione.”

Vorrebbe urlare per la domanda che lui le ha posto, perché lei, su quel codice, ha buttato l’anima e sì, la vulnerabilità l’ha trovata, ma non ha mai osato testarla. Così, inizia a scrivere furiosamente sui tasti, esegue alcune verifiche mentre il cuore le martella in petto. Programmare sotto lo sguardo del suo idolo è difficile, Tom Riddle è un fenomeno, e il modo in cui la guarda le fa semplicemente girare la testa. 

Un pensiero le affiora in mente: sta giocando con Lord Voldemort. Accanto a lei, non c’è più Tom Riddle, il CEO responsabile di Legilimens Inc. L’amministratore delegato ha lasciato il posto all’hacker. Comprende che in gioco non c’è solo la selezione come programmatrice back-end, e nemmeno come sistemista, lui sta reclutando programmatori da coinvolgere in altre operazioni. Non sa se è per scalare il business o per abbattere un competitor, a Bellatrix non importa, è tutta la vita che sogna di programmare con Lord Voldemort.

Sorride quando la falla è ancora là, lui se n’è accorto e le sfila la tastiera dalle mani.

“Non voglio farle commettere un illecito. I sistemi d’allarme scatterebbero e… beh… sarebbe imbarazzante dover spiegare al mio CISO cosa chiedo in fase di colloquio.”

Bellatrix deglutisce: “Lo chiede a tutti?” La voce le trema mentre pronuncia la domanda. È una sciocca sentimentale se pensava che lui la reputasse speciale. 

Tom Riddle sorride: “No. Non a tutti. Solo a quelli che mi intrigano particolarmente,” le confida. Si lascia andare con lo schienale sulla poltrona di pelle nera e le sorride: “Lei è la prima ad aver trovato una falla. La signorina Carrow si occuperà degli aspetti contrattuali. Lei non provi a violare il sistema.”

“La posso riparare, la falla.”

Le sopracciglia di Tom svettano in alto per la sorpresa. “Ma guarda, non ha ancora firmato il contratto e già vorrebbe un aumento?”

“Lo dico per la sicurezza della Legilimens. Come le ho detto, mi piace innovare, non mettere toppe.”

Tom Riddle, no, è certa che in quel momento davanti a sé ci sia Lord Voldemort, è divertito. Così, le ripassa la tastiera e le dice: “Attenta, dottoressa Black, non mi deluda.”

Bellatrix gli lancia uno sguardo compiaciuto e inserisce uno script che elimina la vulnerabilità. Tom le sorride compiaciuto. “Sarà un vero piacere averla a bordo. Credo che io e lei faremo molta strada insieme. Vero, BlackHat51?”

La bocca di Bellatrix si spalanca in un sorriso sorpreso e le guance si imporporano di rosso. Vorrebbe domandargli come fa a sapere che quello è il suo nickname da hacker, ma sa che sarebbe una domanda sciocca, perché nulla sfugge a Lord Voldemort. Sorride e mentre lui l’accompagna alla porta, un attimo prima di girare la maniglia, le rivela: “Il suo stile di programmazione è piuttosto raro. La tengo d’occhio da tempi non sospetti. Da quando si divertiva a buttare giù i siti internet costruiti con i piedi.”

“Ho avuto un buon maestro…” risponde senza riuscire a trattenere il rossore.

“Il migliore,” le risponde compiaciuto. Usciti dall’ufficio, non c’è più traccia di Lord Voldemort e di BlackHat51, ci sono solo Tom Riddle e la dottoressa Bellatrix Black. 

“Signorina Carrow, prepari un contratto per la dottoressa. Un paio di livelli più sopra di quanto immaginato.” La luce negli occhi di Tom Riddle la scuote fin nel profondo, Bellatrix non ha ancora iniziato a lavorare per lui, ma sa che per quell’uomo andrebbe persino in carcere, che può chiederle di violare qualsiasi sistema e lei lo farà senza esitazione. È una sensazione a pelle che non sa spiegare, una connessione profonda che non ha mai provato, nemmeno con Rodolphus.

Nota la smorfia infastidita che compare sul volto della signorina Carrow, il modo in cui risponde fingendosi cordiale con il suo capo e, non appena lui volta le spalle, la squadra dall’alto in basso. “Credevo che non fosse quel tipo d’uomo, e invece…” sospira la donna nel suo tubino nero mentre si sistema nervosamente gli occhiali che le scivolano su un naso aquilino.

“Il tipo d’uomo che riconosce il merito?” 

“Il tipo d’uomo che si fa influenzare… ah, ma lasciamo perdere. Inizierà lunedì, nei prossimi giorni le manderemo il contratto via e-mail e ci invierà tutta la documentazione.”

Bellatrix si sente offesa per il modo in cui… quella… ha messo in dubbio le intenzioni del suo futuro capo. Sospira, si morde le labbra e non risponde. Sa benissimo che, finché non avrà firmato il contratto, sarà la signorina Carrow ad avere il coltello dalla parte del manico. Sorride e la saluta con un: “Perfetto, a presto, allora!”

 

***

 

L’indomani viene contattata da una certa dottoressa Turner per l’invio del contratto.

“Come mai non mi ha telefonato la signorina Carrow?” domanda Bellatrix. 

Dall’altra parte del telefono, la sua interlocutrice esita, ma poi sembra prendere coraggio e, senza nascondere una certa soddisfazione nella voce - a conferma che la Carrow è proprio una stronza - le rivela perfidamente: “Ehm… ha avuto un piccolo incidente con l’impianto domotico di casa. Pare che non riesca a uscire e, la cosa più incredibile, il computer non si connette alla rete.”

Bellatrix si finge sorpresa: “Che strano, la domotica è connessa alla Rete!”

La dottoressa Turner annuisce: “Sì, infatti è un incidente molto strano,” c’è un filo di scherno nel rivelarle: “Crediamo che abbia preso un virus informatico.”

“Non bisogna mai sottovalutare gli aspetti di sicurezza, mai!” risponde Bellatrix mentre l’occhio le cade sullo script che ha lanciato la scorsa notte. Spedisce via e-mail il contratto sottoscritto e subito dopo preme invio sulla tastiera. Lo schermo del pc le mostra che il suo codice ha smesso di girare e ciò significa che la signorina Carrow è di nuovo libera. Presto telefonerà in azienda per poter avvisare che - miracolosamente - tutto è tornato in funzione.

Non appena Bellatrix chiude la telefonata con la dottoressa Turner, le arriva un messaggio sul telefono: “Sei una continua sorpresa, Bellatrix. Avrei dovuto essere io a punirla.”

“Lo sa come sono quelli di HR, finisce che mettono i sindacati di mezzo. Così è più semplice. Non doveva permettersi di fare certe insinuazioni.”

“La tua lealtà è commovente. Se non ti tenessi d’occhio da anni, crederei che sia il caso di temerti.”

Bellatrix sorride compiaciuta. Esita un attimo e poi digita sul telefono: “Saranno gli altri a temermi, non lei.” 

Non può vederlo, ma sa che, dall’altra parte dello schermo, Tom Riddle ha la sua stessa espressione. Non sa se sono anime gemelle, o cazzate del genere, sa solo che i loro destini sono legati da sempre e il loro cammino nel dark web è appena iniziato.









 


N.d.A.: Ho voluto mantenere l’ambivalenza del rapporto tra Bellatrix e Voldemort, quel piano di totale venerazione per lui che ho traslato in un contesto lavorativo.

È stato divertente provare a dare un ruolo ai Mangiamorte che li rispecchiasse e, al tempo stesso, li portasse in un contesto Babbano. Così, Alecto Carrow che conosciamo per il suo sadismo verso gli studenti di Hogwarts, diventa un’impiegata dell’ufficio Risorse Umane e già la immagino a divertirsi mentre irroga sanzioni disciplinari, richiami o licenziamenti.

Rodolphus che nel canon è uno dei Mangiamorte più fedeli a Voldemort, lavora nell’ufficio legale della società. Il fatto che Bellatrix lo consideri l’ultimo arrivato è indice solo del fatto che lei non conosce realmente la posizione di Rodolphus.

Un breve cenno anche alla dottoressa Turner, che è la mia OC, Alexandra Turner che in Kintsugi è un’impiegata del Ministero della Magia e in versione Babbana fa parte dell’amministrazione e la vediamo comparire in sostituzione della Carrow.

Ovviamente, Tom Riddle non può essere altro che il CEO, ovvero l’amministratore delegato della società che, tuttavia, oltre l’aspetto di facciata ha un lato oscuro, proprio come Bellatrix. 

Il nickname di Bellatrix BlackHat51 è un gioco di parole che mixa il cognome di Bellatrix con gli hacker che violano i sistemi informatici per profitto o solo per divertimento e nel gergo della sicurezza informatica sono chiamati black-hat hacker in opposizione ai white-hat hacker che sono coloro che violano i sistemi al fine di trovare le vulnerabilità e segnalarle perché vengano corrette. In tal senso, il nickname di Bellatrix è indicativo della sua natura di hacker per nulla etico.

Da ultimo, Lord Voldemort menziona il CISO che sta per Chief Information Security Officer, ovvero il responsabile della sicurezza informatica.

 
 
   
 
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