Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Pandora13    15/01/2022    1 recensioni
Daiki si aspettava che Kuroo non sarebbe riuscito a dargli ciò che cercava... e aveva ragione, gli ha dato molto di più!
Kuroko gli ha dato un degno rivale... un degno compagno...
Genere: Erotico, Song-fic, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdAQuesta OS, parte della racolta di song-fiction multi-ship e multi-fandom a cui sto lavorando, è una Aomine x Kagami, ambientata più o meno nell'universo effettivo di KnB, non segue in toto le vicende della serie, in quanto c'è uno skip-time non fedele a niente se non la mia stessa fantasia, ma in buona parte la si può considerare SPOILER, per cui se non lo avete visto, a voi la scelta.
Per questa OS devo un ringraziamento in particolare a @Liloy  che mi ha dato un'enorme mano con la revisione e soprattutto con i punti in cui mi ero un po' impantanata.
Come sempre vi lascio il link della canzone, che è Everything i've Known dei Kornhttps://www.youtube.com/watch?v=Y70T6m6_c7o.

Buona lettura!


Away, I see it's going down today

Hoping in time

We'll bury all this pain

And will awake something inside
 

Daiki ricordava quel giorno come se fosse appena trascorso.
Il giorno in cui lui, l'asso della generazione dei miracoli, aveva assaggiato per la prima volta la sconfitta.
Perdere aveva fatto male, ma allo stesso tempo non si era mai sentito così vivo in vita sua.
Tetsu aveva promesso che lo avrebbe sconfitto per far rifiorire il suo amore per il basket... e ci era riuscito! Aveva mantenuto la promessa, ma gli aveva donato molto di più... Aomine aveva detto più e più volte che non avrebbe mai trovato ciò che stava cercando davvero... Kuroko non lo aveva minimamente ascoltato, aveva proseguito per la sua strada fino a portargli esattamente ciò che aveva sempre desiderato: un rivale degno di quel nome!
Kuroko aveva portato nella sua vita Kagami Taiga.

 

We pushed our buttons far insidewe tear our hearts out

Then we fight

 

Taiga era rimasto colpito fin dal primo momento da Aomine... lo aveva attratto il suo incredibile modo di giocare, così naturale e rilassato, quasi come fosse una parte di lui, come respirare... ma anche il suo inusuale modo di fare, così sfacciato ed espansivo per un giapponese: quando aveva circondato le sue spalle con un braccio, prima del loro scontro, lo aveva fatto solo per provocarlo e lui -cresciuto in America, ma abituato ai suoi nuovi compagni giapponesi e al loro modo di fare riservato- ne era rimasto stupito.
Lo aveva colpito la sua pelle abbronzata e il blu intenso dei suoi occhi.
Tutto questo aveva fatto scattare qualcosa, come se avessero premuto un pulsante, scatenando una serie di sensazioni ed emozioni indescrivibile.
E le liti... ah che bello era litigare con qualcuno in grado di tenergli testa... allo stesso tempo però era sempre doloroso, perché il troppo orgoglio impediva loro di chiarire in fretta persino per le discussioni più sciocche e banali.


 

Hey, I know

Feels like I've lost everything that I've known


 

La prima volta che Kagami lo aveva visto sorridere era stato durante una partita, era un sorriso appena accennato, un riaffiorare di quello che doveva essere il vecchio Aomine di cui Kuroko gli aveva tanto parlato...
Era stato lui! Il suo basket, le sue giocate, la sua capacità di tenergli testa, a provocare quel sorriso e questo pensiero lo aveva mandato in totale blackout.
All'inizio di quella partita aveva pensato di dover battere Aomine Daiki ad ogni costo, per se stesso, per Kuroko e per i senpai che non avrebbero avuto una seconda occasione per quello scontro... poi aveva deciso che vincere non era importante, non quanto salvare Kuroko -che in quel momento sembrava annegare nella disperazione, annientato dal loro rivale- restituendogli tutti i favori passati... infine aveva trovato ciò che davvero era importante: quell'impercettibile inarcarsi delle labbra.
Tutto il resto aveva perso contorni e memoria, rimanendo solo una sfumatura, dietro all'abbagliante luminosità di quel sorriso.

 

cannot survive alone

Feels like I've lost everything that I've known

 

"L'unico che può battermi, sono io", era la frase tipica di Aomine, quella che ripeteva costantemente, quella che Kagami aveva spazzato via, battendolo e restituendogli il sorriso e l'amore per il basket.
Da quel giorno però, era stato sempre più consapevole della propria solitudine e si era reso conto di non potervi resistere.
Non poteva sopravvivere da solo.
Aveva ritrovato tanto eppure si sentiva come se avesse perso ogni cosa che avesse mai conosciuto.
Da quel momento non aveva fatto altro che sperare in un nuovo incontro, uno che non prevedesse, squadre, né ombre... solo loro due, uno scontro tra luci.
Invece l'incontro successivo era stato in un campetto da street basket, assieme a Kuroko e Momoi... lui a dire il vero non era neanche stato invitato, si era presentato di sua iniziativa quando aveva saputo che Kuroko aveva chiamato la fidanzata per chiedergli un favore: un paio di scarpe da basket per Kagami... casualmente portavano lo stesso numero e ne aveva comprato un paio nuovo da poco... quale scusa migliore per vederlo?
La faccia stupita di Tetsu nel vederlo lì, non era stata niente in confronto a quella di Taiga.


Our lives were good in everywaytoo late

Time after time

Our love just turned to hate

But we stayed by each other's side

 

Le loro vite erano perfette, apparentemente.
Dopo le superiori Kagami era tornato in America e Aomine aveva iniziato a odiarlo: lo odiava perché lo aveva abbandonato di nuovo a quella solitudine che aveva smesso di provare da quando aveva trovato in lui un avversario tanto temibile.
Lo odiava perché lo stava lasciando indietro.
Lo odiava perché non poteva smettere di amarlo...
Così aveva colto la palla al balzo e alla prima occasione l'aveva seguito in quella terra di grandi occasioni e di giocatori magnifici.
Taiga lo aspettò all'aeroporto con un sorriso scalda-cuore sulle labbra... era bello averlo di nuovo lì e non se lo sarebbe lasciato scappare!

 

We pushed our buttons far insidewe tear our hearts out

Then we fight

 

Era una continua sfida ed una continua lotta, si spronavano a vicenda a migliorare, nel gioco e nella vita.
Kagami era il degno rivale di Aomine e viceversa, due predatori pericolosi, due antagonisti predestinati... erano in grado di smuovere qualcosa, di premere quel pulsante nel profondo dell'altro capace di infiammare i loro animi.
Allo stesso modo sapevano come colpirsi per farsi male.
Afferrarsi il cuore e distruggerlo, lottando e poi far pace, ferendosi con unghie e denti mentre i corpi bollenti si stringevano, vinti dalla passione.

 

Hey, I know

Feels like I've lost everything that I've known

cannot survive alone

Feels like I've lost everything that I've known

 

Taiga sapeva di non poter sopravvivere senza Daiki, lo sapeva dopo ogni partita, lo sapeva dopo ogni lite, lo sapeva dopo ogni addio che era solo un arrivederci e lo sapeva mentre si distruggeva e rinasceva tra le sue braccia, col sesso di Aomine che spingeva incessante nel suo corpo, con le sue braccia che lo avvolgevano, il suo profumo che lo intossicava e la sua bocca che lo divorava, come una belva che sbrana la propria preda.
Lo sapeva anche quando dopo uno one-on-one al campo da street basket sotto casa, Aomine artigliava le sue natiche sode, mentre lo succhiava sotto la doccia, o quando le sue gambe possenti lo stritolavano, mentre era lui a prenderlo.


keep holding on

feel I'm where I belong


 

Era difficile vivere insieme al proprio miglior rivale, era difficile vivere con qualcuno di così simile a sé stesso... Taiga lo sapeva fin dall'inizio, lo sapeva dal momento in cui -anni prima- aveva comprato quell'appartamento, immaginandolo vissuto da due persone, nonostante Daiki non fosse ancora negli USA.
All'epoca era già certo che lo avrebbe raggiunto, anche solo per prenderlo a calci per aver pensato di partire senza di lui... e sapeva che sarebbe stato difficile...
Non era neanche certo che Aomine avrebbe accettato di vivere assieme, ma aveva deciso di tener duro e di creare quel luogo sicuro per loro, perché era ciò a cui più anelava, più ancora che una carriera nel mondo del basket.

 

Everytime time we fight it feels so wrong

feel so enslaved by my pride



 

Avevano litigato di nuovo, Aomine neanche ricordava il motivo stavolta, sapeva solo che ogni fottutissima volta, i gesti d'amore con cui Kagami lo viziava, nonostante le liti, nonostante fosse anche lui ancora arrabbiato, lo facevano sentire ancora di più in torto.
L'orgoglio poi non aiutava.
Entrambi possedevano uno smisurato orgoglio che impediva loro di chinare il capo e chiarire velocemente.
Shintarou avrebbe sicuramente avuto qualcosa da dire a riguardo, forse lo aveva fatto in passato, quando aveva capito che si erano innamorati... aveva detto qualcosa sull'essere indeciso se far loro gli auguri, o le condoglianze, perché mettere insieme un'ariete e un leone era sempre una combinazione esplosiva, nel bene e nel male... Aomine aveva smesso di ascoltarlo quasi subito, non sopportava quelle stupidaggini della Oha-asa... aveva deciso di aver fatto bene a smettere, quando aveva visto il ghigno di Takao allargarsi, mentre Midorima iniziava a parlare dell'affinità sessuale tra i segni zodiacali.
Non che avesse torto comunque, facevano davvero fuoco e fiamme ed a pensarci bene, forse per una volta poteva deporre lui per primo le armi, non gli sarebbe dispiaciuta una sana sessione di sesso riparatore.



Then we meet again

We pushed our buttons far insidewe tear our hearts out



Ritrovarsi era sempre meraviglioso, anche dopo una delle solite liti stupide.
Kagami amava quando Aomine lasciava da parte l'orgoglio e faceva il primo passo, ma amava ancora di più le volte in cui quell'orgoglio lo lasciava da parte senza che fossero avvenute liti.
Quelle volte in cui si permetteva di far cadere tutte le maschere ed essere solo se stesso.
Non perché lo desiderasse differente, ma proprio perché lo amava in ogni suo aspetto.
Amava il Daiki orgoglioso, sarcastico e "annoiato", amava il Daiki competitivo, animalesco ed istintivo... ed amava il Daiki sorridente e dolce, quello che non si permetteva di far vedere a nessuno, quello che si vantava di non esser romantico, ma che senza niente da festeggiare gli aveva regalato un anello di platino perché... beh, perché gli andava: «Non farti illusioni, ero solo entrato a comprare questo per me -aveva detto col solito tono annoiato, mostrando il proprio anulare- ma poi ho visto questo... e ti ho pensato...» aveva concluso in un borbottio quasi incomprensibile.
Sarebbe stato dolce già di per sé, senza quell'ultima parte, per il semplice fatto che aveva pensato a lui, che gli era sembrato adatto e lo aveva preso, ma quella parte finale, detta a mezza bocca, con un lieve rossore nascosto dalla pelle scura e grattandosi la nuca, era stata la cosa più bella, più del regalo stesso, perché quello era l'Aomine che solo a lui era permesso vedere.

 

Then we fight

Hey, I know

Feels like I've lost everything that I've known


 

Aomine odiava il romanticismo, anzi no, non era quello che odiava... erano le convenzioni, i regali da fare in un giorno preciso e tutte quelle stronzate che commercializzavano l'amore.
La odiava al liceo e la odiava ancora di più in America, dove tutto quell'aspetto gli sembrava ancora più amplificato e pubblicizzato.
Taiga non era sdolcinato e romantico, ma si prendeva cura di lui, mostrandogli amore con le piccole cose.
Ad Aomine al contrario, piaceva sorprenderlo con regali inaspettati e comprati spesso d'impulso, come quell'anello che lo aveva fatto pensare a lui e che gli aveva regalato in un giorno qualunque... era ingenuo e sbadato su molte cose, ma Daiki lo amava anche per questi suoi aspetti: amava il Kagami forte, determinato e fumino con cui litigava quasi ogni giorno, ma senza il quale si sentiva completamente perso.
Amava il Kagami esasperato che lo rimbeccava ogni volta che lasciava un disastro nel bagno dopo una doccia.
Amava il Kagami che cucinava per entrambi ogni giorno, perché «Tu daresti fuoco alla cucina Aho-mine».
Forse era per quello che, nonostante Daiki ogni giorno non ricordasse neanche che data fosse, figurarsi sapere quando sarebbe stato San Valentino... quella domenica 14 Febbraio, al suo rientro a casa, gli aveva fatto trovare sul tavolo il suo piatto preferito, ed era passato in pasticceria a prendere un dolcetto di quelli melensi, a forma di cuore che tanto odiava... per litigare ci sarebbe stato tempo in altro momento, ad esempio quando Bakagami avrebbe visto come aveva ridotto la cucina per preparare quella cena romantica.

 

cannot survive alone

Feels like I've lost everything that I've known

   
 
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