Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    15/01/2022    1 recensioni
Odyle Chagny aspirante artista, è costretta a lasciare la Francia per accontentarsi di fare l'istitutrice delle due figlie di Lord Moran.
Dalla sua posizione ai margini del bel mondo, la giovane si rende conto ben presto che in quell' ambiente dove tutto sembra perfetto, in realtà molti nascondono oscuri segreti.
Per esempio, Lord Tristan Brisbane, l'attraente e un po' impacciato gentiluomo la cui timida insicurezza mal si accorda con le voci inquietanti che circolano sul suo conto.
O dell'avvenenente Lady Moran, che pur circondata dal lusso conduce un esistenza triste e solitaria. Scoprendo a proprie spese che nell'Inghilterra puritana di fine Ottocento può bastare un sussurro per distruggere una vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«A proposito, Sarah...» Cecilia si voltò portandosi l'indice alle labbra e assumendo un'aria pensosa. «Mercoledì prossimo ho assolutamente bisogno di te, quindi dovrai rinunciare al tuo giorno libero. Mi dispiace.» Il sorriso della cameriera si inclino'. «Ma, Miss Cecilia, è il compleanno di mia madre...» protesto'. «Andrai a trovarla un altro giorno, Sarah, cosa vuoi che importi?» Cecilia si strinse nelle spalle e uscì dalla porta. «Mi spiace» le sussurro' Odyle, costernata per la cattiveria con cui Cecilia si era vendicata della gentilezza che Sarah aveva dimostrato all'indesiderata ospite. Non vedeva l'ora di raggiungere gli altri in salotto. Provava un'antipatia istintiva per Cecilia Montgomery e il suo sesto senso raramente si era sbagliato nel giudicare le persone. Quella donna aveva qualcosa di truce nello sguardo, anche se, a comando, i suoi occhi grigi sapevano assumere un'espressione più dolce. Sul pianerottolo incontrarono Bessie. «Il signorino Richard sta riposando, Miss Cecilia. Ha ripreso colore e sta bene.» «Pensi di passarla liscia solo perché lui se l'è cavata? Aspetta che lo dica al nonno!» «Miss Cecilia, non vi rendete conto che la ragazza è già sconvolta? Vostro fratello sta bene e Bessie ha imparato la lezione.» Odyle non era riuscita a trattenersi. Le ingiustizie le avevano sempre dato fastidio e quella ragazza viziata era una vera tiranna. Per tutta risposta, Cecilia alzò le spalle.«Dispensate ordini e consigli proprio come una vera istitutrice. Come siete saggia, Miss Chagny!» la scherni'. «Andiamo, o mio nonno e quel vecchio del vostro amico potrebbero addormentarsi sul divano!» Odyle si irrigidi' all'istante, fermandosi su un gradino. «Lord Brisbane non è affatto vecchio!» Cecilia si voltò di scatto verso di lei e la fissò socchiudendo leggermente gli occhi. «Oh, capisco...» mormorò con un sorrisetto maligno. Tristan, nel frattempo, assisteva a una conversazione ai limiti del verosimile che vedeva protagonisti Lord Montgomery e sua figlia. «Papà» scandi' la donna con voce altisonante non appena lo ebbero raggiunto in salotto, «questi sono Lord Brisbane e le signorine Agnese ed Ernestine Moran.» Lady Montgomery si chino' sul vecchio minuto e dall'aria dimessa seduto in poltrona con un giornale ripiegato sulle ginocchia a mo' di coperta. «Moran!» ripeté. Il vecchio guardò la figlia con i suoi occhietti chiari, contrasse la bocca in un'espressione di malcelato disgusto e sospirò, rassegnato. «Ebbene, mia cara?» «Lord Brisbane!» gli urlò lei, ancor più vicina all'orecchio. Il vecchio chiuse gli occhi, visibilmente infastidito. «Cosa, mia cara? Speravo vi foste persi nel parco...» Lady Montgomery scoppiò in una risata chioccia e si voltò verso Tristan e le bambine che, intimorite dal formidabile vecchio, si erano nascoste dietro di lui. «Caro papà... Scherza sempre quando non capisce bene quello di cui si sta parlando. Bene, non c'è bisogno che gli raccontiamo dell'incidente di Richard, visto che è finito tutto per il meglio...» Il vecchio fissò gli occhi su Tristan Brisbane. «Ho sete, Mary Jane, vammi a prendere dell'acqua.» «Papà! Quante fissazioni! Te la faccio portare dalla cameriera.» «Va' tu, almeno fai un po' d'esercizio. Conduci una vita troppo sedentaria. E scommetto che prima di andare al parco ti sei ingozzata di pasticcini.» Il tono di Lord Montgomery non era affatto scherzoso. La donna sbuffo' e, passando accanto a Tristan, fece spallucce e si picchietto' la tempia con un dito. «Che vi dicevo, milord? Poverino... gli manca qualche venerdì, ma per il resto è un vecchietto adorabile.» Non appena Lady Montgomery si fu richiusa la porta alle spalle, suo padre scattò in piedi e regolo' la pendola sul camino dopo aver estratto il proprio orologio dal taschino del panciotto. «Dunque, raccontatemi velocemente quello che è successo, Lord Brisbane.» Tristan osservò l'ometto, stupito da quella rapida trasformazione. «Vostro nipote... o meglio il vostro bisnipote, è caduto nel Serpentine. Una mia amica, l'istitutrice di queste bambine, si è gettata in acqua e l'ha tratto in salvo. Ora sta bene.» Lord Montgomery annuì un paio di volte, pensieroso. «Quelle due sono proprio inaffidabili» commento'. Quindi riprese posto in poltrona. «Accomodatevi, prego. Ho sentito parlare di voi, Lord Brisbane, e non sempre in termini educati, temo.» Tristan diede qualche colpo di tosse, imbarazzato. «Scusate, ho l'abitudine di parlare con franchezza, e visto che ora mi considerano un vecchio rimbambito, mi viene perdonato tutto.» Lord Montgomery gli strizzo' l'occhio e lo invitò a prendere posto davanti a sé, sorrise alle bimbe e disse loro di sedere sul divano. «Non presto attenzioni ai pettegolezzi, comunque. In quel senso, si può davvero dire che sia diventato sordo... Mia figlia e mia nipote, invece, non sembrano vivere d'altro.» Tristan capiva. Sfidando la solitudine, quell'uomo aveva preferito isolarsi piuttosto che dar retta a un costume di famiglia che disapprovava. «A dire il vero, ho anche sentito parlare di voi come uomo di scienza, non solo per i tristi episodi della vostra vita» aggiunse l'anziano gentiluomo. «Ehm... ne sono felice, Lord Montgomery.» Tristan abbassò gli occhi sulle proprie mani. Lady Montgomery tornò in salotto. «Tra poco Claire ci servirà il tè» annunciò gioviale. «Il mio bicchiere d'acqua!» tuonò il vecchio. «Oh, papà, me ne sono dimenticata, ma non appena arriverà Claire...» «A volte dubito che tu possa essere mia figlia...» bofonchio' il vecchio scuotendo la testa. Lady Mary Jane Montgomery sorrise indulgente e prese posto accanto al padre, su un'altra poltrona. «Mentre aspettiamo la vostra graziosa amica, Lord Brisbane, ditemi, sono vere le storie che ho sentito raccontare sulla vostra tenuta di campagna?» Era andata dritta al punto senza alcun preambolo. «Le chiacchiere hanno iniziato a circolare alcuni anni fa e mi ci sono arrovellata da sempre!» «Pensate come deve aver vissuto vacuamente, visto che aveva in testa solo voi senza neppure conoscervi!» la canzono' Lord Montgomery rivolto a Tristan. «Caro papà, che sciocchezze! Allora, Lord Brisbane?» incalzo' la signora. «Be'...» Tristan si sentì in trappola: non poteva certo essere scortese ed eludere la domanda. «... se alludete a ciò che si dice dei fantasmi, direi che non ne ho mai visto uno!» «Ma i fantasmi sono trasparenti, Lord Brisbane!» chioccio' ancora Lady Montgomery. «Perché, ne hai mai incontrati?» la rimbecco' il padre. «Certo! Alle sedute spiritiche organizzate da Lady Wigmore, grazie alla sua medium!» Lord Montgomery alzò gli occhi al cielo. «Capite perché non sono mai riuscito a disfarmene?» Tristan trattenne a stento una risata. Quell'uomo pragmatico gli piaceva molto ed era divertente vedere come lui e la figlia si ostinassero a parlare senza ascoltarsi. «Non credo che a Blackborough ci siano fantasmi, milady. È solo una vecchia casa di campagna dove i mobili e i pavimenti, ogni tanto scricchiolano a causa dell'umidità.» Lady Montgomery sospirò di delusione, poi si voltò verso la porta perché qualcuno aveva bussato. Tristan fu grato di quella interruzione. Miss Cecilia e Odyle entrarono in salotto, seguite da una cameriera con un gran vassoio. Tristan fissò Odyle. L'abito, inadatto al pomeriggio e forse anche alla stagione, le stava d'incanto. Era meno severo di quelli che indossava di solito, e di un rosso cupo che faceva risaltare la sua carnagione chiara come l'avorio. La scollatura era velata da un fisciu' trasparente che lasciava indovinare un piccolo e sensuale neo tra i seni. Cercò di distogliere lo sguardo, temendo che il suo corpo lo tradisse un'altra volta. «Ah, ecco la nostra ospite d'onore, l'intrepida Miss Chagny!» Lady Montgomery corse ad abbracciarla. «Come siete bella, mia cara. Brava Cecilia, quest'abito le dona molto. Mia nipote è adorabile, non trovate? Papà, questa è Odyle Chagny! Venite, prendiamo il tè, se no si fredda.»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco