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Autore: sallythecountess    15/01/2022    1 recensioni
Julie è una ragazza madre di vent'anni, ingenua e piena di sogni, che un giorno per caso ha notato un ragazzo bellissimo che abita di fronte a casa sua. Riuscirà a far innamorare di lei lo schivo e tenebroso 4ld3r4n, hacker nemico numero uno delle maggiori potenze mondiali?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo: pezzi
Rami per un attimo fu letteralmente soffocato dalla gelosia, e mille sue insicurezze iniziarono a parlargli all’orecchio. Durò poco, però, perché Julie aggiunse piano “…i suoi terapisti ci stanno lavorando con lui, ma Théo non è bravo a gestire i cambiamenti e scoprire che la persona a cui è più legato al mondo ha una priorità diversa ora, che non è concentrata totalmente su di lui,potrebbe mandarlo davvero in crisi. Ed è questa la ragione per cui sono stata costretta ad andare via di casa…”
Rami non disse una parola, ma era estremamente curioso, e lei lo notò, così decise di spiegarsi.
 “Théodore è mio fratello maggiore, anche se è il piccolo della nostra famiglia. E’ nato con tantissimi problemi, perciò tutta la nostra vita ha sempre ruotato intorno a lui e alle sue necessità. E’ molto intelligente, e anche bello, ma ha grossi problemi…”spiegò dolcemente, e Rami le sorrise con tutta la tenerezza che poteva concepire.
“Anche lui impazzisce se metti in disordine le sue cose, al punto tale da prendere a pugni chiunque sposti qualunque cosa senza chiedere prima il suo parere. E non ama molto la gente, perciò quando usciamo a fare la spesa poi dobbiamo stare almeno una mezz’ora sotto la scrivania insieme, tenendoci la mano, e leggere storie di dinosauri perché lo tranquillizza…” spiegò, vagamente in imbarazzo, e Rami riuscì soltanto a pensare che questo fosse il motivo per cui lei aveva gestito così bene le sue paranoie. Evidentemente doveva esserci abituata.
“…dice sempre tutto quello che pensa, bello o brutto che sia. Mi dice sempre che sono una cattiva sorella a mancare tanto. Insomma, ha tanti problemi…” concluse, ma Rami le sorrise soltanto e le prese la mano.
“…quando sono iniziati i pettegolezzi su di me e il padre di Lory, Théo si è messo nei guai. Ha picchiato un idiota al supermercato che stava sparlando di me, e i suoi genitori ci hanno denunciato…” spiegò, imbarazzata. Rami le lesse in viso il senso di colpa, e pensò di doverle dire che non era colpa sua, quando lei aggiunse “…perciò quando i miei hanno scoperto che ero incinta, mi hanno immediatamente allontanata. Thèo mi adora, mi ha sempre protetto, a modo suo, ma bisogna rispettare le sue necessità e i suoi tempi…”
“Anche a costo di abbandonare Julie da sola dall’altro capo del mondo incinta?” ribattè rigido, perché quell’atteggiamento dei genitori di lei gli era parso veramente crudele, ma Julie si strinse nelle spalle e rispose un po’ triste “Julie sapeva quello che faceva, poteva benissimo starci attenta. Théo non sa mai quello che fa, poverino, e va protetto…”
“Non è giusto…”
“Non è esattamente così, ma capisco che tu non riesca a capirlo…” rispose serena, e per un attimo rimasero senza parlare. Rami, però, era estremamente perplesso.
“Anche io da bambina non riuscivo a capirlo, non sempre, almeno. Mi sentivo sempre dire di dovermi comportare in modo responsabile, di fare l’adulta, quando a mio fratello apparentemente era concesso sempre tutto. Ci ho sofferto tanto, perché le attenzioni erano sempre per lui, qualunque cosa io facessi, ma poi sono cresciuta e ho capito che i miei genitori stavano solo cercando di gestire al meglio una situazione estremamente complicata…”
“E quindi neanche tu sei stata amata?” le chiese, con infinita dolcezza, ma Julie si strinse nelle spalle. Sì, da bambina spesso si era sentita la numero due, quella che veniva sempre dopo i bisogni e le necessità di suo fratello, ma poi era cresciuta.
“…ed è per questo che hai tutti questi problemi con gli uomini, allora…” concluse Rami, che finalmente era riuscito a capire da dove derivasse questa profonda insicurezza di Julie, ma lei ridacchiando minimizzò e spiegò che aveva solo pessimi gusti, cercando disperatamente di cambiare argomento.
“E quindi è per questo che tu sei così?” le chiese, fissandola con sguardo molto dolce.
“Pazza? Scriteriata? Un po’ puttana, anche?” rispose, cercando di ironizzare, ma palesemente a disagio. Era evidente che provasse dei forti sensi di colpa per quella situazione, che fosse un suo nervo scoperto, ma Rami le sollevò il mento con due dita e sussurrò piano “straordinaria…” facendola rabbrividire.
“Generosa, coraggiosa, comprensiva, decisa, buona e dolcissima…” aggiunse, e lei pensò di riprendere le loro coccole, ma con Lory sveglia non era fattibile.
 “Per questo non giudico le persone da quello che fa loro paura, o che le manda in paranoia, già…” concluse dolce e Rami sussurrò piano “grazie…” facendola impazzire.
Trascorsero la loro ultima sera insieme a giocare con Lory, Han e Leia, ma Rami aveva un’altra cosa importante da dire a Julie, così mentre lei era distratta confessò di avere il dossier sui suoi genitori, lasciandola per un attimo senza parole.
“E’ che non ho il coraggio di leggerlo, perché onestamente mi farebbe male sapere che mi hanno gettato come immondizia e sono andati avanti con la loro vita senza mai provare rimorso o rimpianto per me. Però un giorno, se sarò abbastanza forte e stabile scoprirò chi sono loro, ma onestamente non credo che questo possa aiutare a definire chi sono io…” le spiegò piano e Julie sorrise, anche se non era esattamente d’accordo, ma poi Rami fece l’esempio giusto.
“Insomma supponiamo che il padre di Lory decida di non volerci avere a che fare mai, e che lei cresca solo con te, credi davvero che sia fondamentale per lei conoscerlo? Che lui possa definire chi lei sia come adulta, pur non avendolo mai conosciuto?”
Julie accarezzò i riccioli della sua bambina, e assunse un’espressione strana, molto malinconica. Onestamente non voleva che lui avesse a che fare con sua figlia, per questo dopo avergli detto che era nata, senza ricevere una risposta, aveva chiuso ogni comunicazione, ma quella sua scelta era fonte di enormi sensi di colpa.
“Le mancherà sempre un pezzo, Rami, e io non mi perdonerò mai per questo. Per averla messa al mondo senza un padre…” confessò. Non lo aveva mai detto ad alta voce e le fece un effetto molto forte sentire quelle parole che le affollavano di tanto in tanto la mente nelle notti senza sonno.
“Ha una madre favolosa, che le darà tutto quello che le serve. Avrà ogni pezzo di cui ha bisogno, Julie. Le persone non devono per forza avere due genitori per essere sani e completi, e tu basti fidati…”spiegò molto sicuro, ma Julie scosse solo la testa.
“…e poi magari un giorno troverai qualcuno che ti amerà tanto da amare anche lei, e avrai finalmente la famiglia che sogni…” concluse incoraggiante e Julie sorrise, scuotendo solo la testa.
Decisero di non affrontare più argomenti tristi per quella sera, ma Julie non voleva lasciarlo dormire sul divano, quindi decisero di dormire insieme, ma Lory non aveva voglia di addormentarsi, così non riuscirono ad avere un minuto di privacy. Eppure Rami si sentì bene come mai prima comunque, perché prima di chiudere gli occhi sentì Julie dire “Rami sono felice che sei qui con me…”
Nota:
Ciao a tutti, eccomi qua, spero con un capitolo sorprendente. Nessuno di voi si era chiesto da dove nascesse questo atteggiamento così rassicurante e materno di Julie? Vi è piaciuto scoprire anche le sue fragilità, oltre a quelle di Rami? Fatemi sapere! Nel frattempo vi lascio anche il link della storia a cui sto lavorando in parallelo a questa https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3991440&i=1
Il genere è molto diverso, ma se vi va andate a vederla. Vi aspetto!
   
 
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