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Autore: eddiefrancesco    16/01/2022    1 recensioni
Odyle Chagny aspirante artista, è costretta a lasciare la Francia per accontentarsi di fare l'istitutrice delle due figlie di Lord Moran.
Dalla sua posizione ai margini del bel mondo, la giovane si rende conto ben presto che in quell' ambiente dove tutto sembra perfetto, in realtà molti nascondono oscuri segreti.
Per esempio, Lord Tristan Brisbane, l'attraente e un po' impacciato gentiluomo la cui timida insicurezza mal si accorda con le voci inquietanti che circolano sul suo conto.
O dell'avvenenente Lady Moran, che pur circondata dal lusso conduce un esistenza triste e solitaria. Scoprendo a proprie spese che nell'Inghilterra puritana di fine Ottocento può bastare un sussurro per distruggere una vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Non-con
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Odyle storse il naso, e non sfuggì la nota di rimprovero che la donna aveva usato nel rivolgersi a Lady Moran. Evidentemente la modista ignorava che Emma aveva disertato non solo il suo atelier ma tutti quelli della città. «In che cosa posso esservi utile?» «La mia amica avrebbe bisogno di farsi confezionare qualche abito, dei cappellini, alcune paia di guanti e cose di questo genere.» Madame Hermione spostò lo sguardo sulla ragazza in piedi accanto a Lady Moran e che, sulla soglia del negozio, non le era sembrata più di una cameriera. «Milady?» Sembrava sul punto di obiettare che c'erano negozi più congeniali del suo alle esigenze delle domestiche, ma poi ebbe timore di offendere la nobildonna. «Io... non credo che le fogge che vengono proposte nel mio atelier siano adatte...» «Oh, che peccato... Pensate, ero certa che Mademoiselle Chagny, che è francese come voi, avrebbe molto apprezzato il vostro gusto.» Odyle notò che la sarta si irrigidiva nell'apprendere quella notizia. Temeva forse che avrebbe iniziato a parlare in francese? Riflette' per qualche secondo sulla possibilità di metterla in imbarazzo, ma alla fine decise di sorriderle con aria affidabile. «Sono comunque molto felisce di fare la conoscensa di una mia conterranea» rispose, imitando lo stesso accento di Madame Hermione e sforzandosi di non cedere all'ilarità. Emma sgrano' gli occhi e si morse le labbra per non scoppiare a ridere, mentre Madama Hermione rispondeva estasiata al sorriso. «Oh... in realtà credo che riuscirremo a trovare qualcosa per voi. Aspettate, vi mostro qualche figurrino.» In un batter d'occhio, Odyle si ritrovò misurata da capo a piedi da due solerti inservienti mentre stoffe e modelli venivano fatti sfilare dinanzi ai suoi occhi. «Lady Emma, davvero, non credo che abiti del genere mi si addicono...» protesto' Odyle con un filo di voce quando le fecero provare un abito di velluto blu scuro con orlo, polsini e corpetto ricamati e impreziositi da una fettuccia gialla. «Sciocchezze...» la blandi'Emma. «E poi, c'è una cosa che volevo proporvi...» Lisciando la morbida stoffa dell'abito, Odyle la guardò imbarazzata. «Vorrei che Michael vi permettesse di diventare la mia dama di compagnia, così potremmo passare più tempo insieme! Non voglio privare le bambine della vostra presenza, si intende, ma potreste fare entrambe le cose!» Odyle non sapeva che cosa dire. Lady Emma le piaceva molto, e di certo tenerle compagnia non sarebbe stato un peso, d'altra parte era appena riuscita a procurarsi della creta e aveva ricominciato a lavorare al bozzetto degli amanti, che ancora non la soddisfaceva. Acconsentire a quella richiesta avrebbe rubato molto tempo alla scultura. «Non saprei...» Gli occhi di Emma si rattristarono all'istante e le sue belle labbra si incurvarono verso il basso. Non poteva darle una simile delusione, decise Odyle. Quella donna aveva perso un figlio e aveva un marito che si comportava come se non esistesse. Doveva aiutarla! «Ne sarei felice, milady» disse con un sorriso. «Oh, ma è stupendo! Non vedo l'ora. Non vedo l'ora!» Ci mancò poco che si mettesse a saltellare battendo le mani. Madame Hermione non lasciò loro il tempo di rimuginare e presto furono sommerse da una miriade di guanti, scarpe e cappellini. Grazie al cielo, pensò Odyle, la moda di quegli anni era molto più semplice di quella di un tempo e gli abiti con le molteplici sottogonne in crinolina erano stati sostituiti da vestiti più sobri e semplici, spesso divisi in due parti, che le donne, volendo, potevano togliere e mettere da sole. L'unico elemento che davvero la infastidiva era il bustino, che stritolava le ossa e toglieva il fiato. Per sua fortuna, Odyle godeva di una vita molto sottile e spesso, quando evitava di indossarlo, passava inosservata. «Ma dico io, allora siete proprio voi!» esclamò una voce gioiosa alle sue spalle. Odyle si voltò, ritrovandosi di fronte a Lady Montgomery e alla nipote. «Passavamo per strada e ho detto: Ma quella è Miss Odyle! Quella graziosa Mademoiselle che ha salvato il nostro piccolo Richard! Mia nipote, povera cara, non vi aveva riconosciuta, sapete? Continuava a dire che non le sembravate voi. E invece siete proprio voi, Mademoiselle!» «Lady Montgomery, Miss Cecilia» le salutò Odyle con una riverenza. «Permettete che vi presenti Lady Emma Moran, per la quale lavoro.» «Lady Moran? Oh, allora conoscete la cara Lady Cartwridge, quella strana nobildonna che si interessa di cultura! Oh, ma che piacere. Chissà cosa ne direbbe il mio caro papà, sono sicura che andrebbero molto d'accordo. Che stravaganti, non trovate?» Lady Emma abbozzo' un sorriso. Cecilia si fece avanti per presentarsi da sola. «Lady Moran, ho già conosciuto le vostre adorabili bambine. Che avventura abbiamo avuto al parco. Per fortuna Miss Odyle si è sentita di lasciarle da sole per correre da mio fratello. Devo dire che sono delle bambine molto coraggiose.» Emma, che era all'oscuro di tutto, lanciò un'occhiata interrogativa a Odyle. La ragazza si schiari' la gola, imbarazzata. «Devo ancora restituirvi l'abito che mi avete prestato, Miss Cecilia. Siete stata molto gentile.» «Non disturbatevi, Mademoiselle Chagny. Mi è stato insegnato a essere generosa con le persone meno fortunate di me. E poi è un abito dall'anno passato. Ve lo regalo.» Odyle cercò di nascondere l'imbarazzo. «Siete venute a fare qualche spesa?» domandò. «Oh, no... siamo entrate solo per farci vedere. Noi ci serviamo da Madame Armandine... Sapete, è molto esclusiva e accetta solo un certo numero di clienti... capite?» Madama Hermione, poco distante, finse di non sentire ma arriccio' il naso, stizzita. «Se avete finito, potremmo andare da Gunter's a bere una cioccolata calda, che ve ne pare?» Emma guardò spaurita in direzione di Odyle. La ragazza sapeva bene che quella visita alla sartoria non era che il preludio al piacere che la sua padrona pregustava sin dalla sera prima: gli acquisti in libreria. «Lady Moran, devo ricordarvi che dobbiamo assolutamente passare in farmacia...» le suggerì a un tratto. «In... farmacia? Già... ma dove ho la testa! Grazie, Miss Chagny, sarei davvero persa senza di voi.» Emma abbozzo' un timido sorriso di sollievo. «Mi rincresce moltissimo, Lady Montgomery. Soffro di terribili emicranie e ho terminato il laudano.» «Oh, che disdetta! Vero, Cecilia? Ci avrebbe fatto molto piacere trascorrere qualche momento con voi, e Miss Odyle avrebbe potuto parlarci un po' del suo amico, Lord Brisbane» disse strizzando l'occhio alla ragazza. Odyle serro' la mascella, indispettita da quelle velate insinuazioni. Lady Emma tuttavia non sembrò farci caso. «Perché non venite a trovarci, nei prossimi giorni?» domandò alle due gentildonne per pura cortesia. «Stiamo al 42 di Old Gloucester Street.» «Oh, certo, Lady Moran, volentieri» rispose Lady Montgomery. Cecilia abbozzo' un inchino e seguì la prozia fuori dal negozio, senza aggiungere altro. Di lì a poco, anche Emma e Odyle salutarono Madame Hermione, dopo averle lasciato l'incarico di far recapitare i loro acquisti a casa. Sgattaiolarono fuori dal negozio e si rifugiarono sotto un portico. Non c'era ragione di nascondere a Charles Dawson, il cocchiere, la loro meta, tuttavia Emma insistette e Odile si trovò ad apprezzare il formicolio di eccitazione che quella scappatella le faceva avvertire alla bocca dello stomaco. Celate dietro la falda di un ombrello oscuro, camminarono rasente i muri e svoltarono l'angolo, dirigendosi verso Hatchards, al 187 di Piccadilly. Erano euforiche come due bambine e non riuscivano a smettere di ridere. «Ci stiamo bagnando tutte, lo sapete, vero, Lady Moran?» «Lady Moran, Lady Moran... Odyle, perché non mi chiamate semplicemente Emma? Ho tanto bisogno di un'amica, e ogni volta che mi chiamate Lady Moran mi sento addosso almeno cinquant'anni di più!» disse la gentildonna prendendola sotto braccio e stringendosi a lei per non bagnarsi.
   
 
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