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Autore: Maggiechan_75    16/01/2022    0 recensioni
“Sto tornando… tornando da te… Ma quanto è difficile! Qui dove mi trovo sto talmente bene, che una parte di me vorrebbe rimanere qui per sempre!
Sarebbe tutto perfetto se ci fossi anche tu.
Ma tu non ci sei ed io voglio stare con te in qualsiasi posto tu sia!
Aspettami sto arrivando…”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Buona domenica a tutti ^_^
Finalmente ho trovato il tempo, ma soprattutto l’ispirazione per comporre questo capitolo. Rispetto ai precedenti è più “corto” del solito, ma non meno emozionante dei precedenti.
Ecco sono proprio di Emozioni che parlano… e come ben sapete è molto difficile riuscire a descriverle. 
E' difficile riuscire a catturare l’intensità del momento e riuscire a far vostre le emozioni dei nostri protagonisti… insomma tanti elementi che hanno reso questo capitolo così…. così…  << senza parole >> ma che fa battere il cuore. 

Siete fantastici grazie per il vostro appoggio!!!

 
Now!
 
Calore, protezione, erano queste le sensazioni che Ryo stava provando in quel momento.
Kaori alle sue spalle lo stava avvolgendo con il suo tenero abbraccio.
Quell’uomo, forse per la prima volta stava assaporando l’amore che lei provava per lui. Quel sentimento che Ryo Saeba aveva sempre respinto ancora prima di provarlo fino in fondo.
Dopo moltissimi anni, per la prima volta la sua schiena  era al sicuro. 
L’orgoglio di Ryo Saeba aveva ceduto lasciando il posto alla sua parte umana, quella che aveva perduto lo stesso giorno che Shin Kaibara incontrò quel bambino. 

Non voleva ricordare il suo passato. 
Quella notte non lo voleva fare! 
Non aveva nessuna intenzione di conoscere i motivi per cui lei portava una Fede al dito e lui no. 
Non voleva scoprire di essere la causa della sofferenza di Kaori. Un ex marito o peggio un amante. Perché, anche se sentiva calore e amore, percepiva molto chiaramente il tremore che il corpo di lei stava avendo. 
Era lo stesso tremore che il suo corpo aveva ogni volta che si svegliava da un incubo. La terribile sensazione associata la conosceva benissimo. Lo stesso brivido che aveva avvertito appena si era risvegliato dal coma.
Lo stesso tipo di emozione che Ryo Saeba aveva provato da quando aveva pochi anni fino a quel maledetto giorno. 
La mente poteva forse dimenticare le cause che provocavano paura e sofferenza, ma il corpo di Ryo Saeba no. 
Per istinto, dal suo risveglio, aveva subito associato quel brivido del corpo ad quell’emozione.
Ogni sera si guardava dritto negli occhi di fronte allo specchio con la speranza di non doverlo più riprovare.
Ogni mattino esausto si specchiava nuovamente con la delusione in volto.

No, quella notte non poteva accettare che anche lei, la donna che stava amando, potesse provare emozioni del genere.

Istintivamente rispose al suo abbraccio. 
Si lasciò andare all’indietro sapendo che dietro c’era il corpo di Kaori che lo stava sostenendo. Quell’uomo si stava fidando di qualcun’altro che non fosse Ryo Saeba. E questo gesto non passò inosservato.
Alzò il viso in cerca dei suoi occhi. Trovandoli si sentì a casa. Le sorrise attendendo la risposta nel suo sguardo sorridente. Avvicinò le mani alle sue guance appoggiandole delicatamente.

Quell’uomo si sorprese come quei palmi, abituati ad impugnare un’arma, fossero in grado di trasmettere calore, amore e affetto. 
Se ne sorprese anche quella donna che arrossì a quel gesto istintivo, si lasciò accarezzare le guance mentre assaporava l’attimo chiudendo gli occhi.

Il tremore del suo corpo cambiò vibrazione. Non era più teso ed impaurito ma ora amava.

Solamente amava.

Quella notte la coppia non voleva ricordare.
Quella notte la coppia non voleva pensare al futuro.
Quella notte la coppia voleva amarsi.

Si guardarono a lungo, ma ancora non osarono baciarsi. Fu quell’uomo che prese l’iniziativa. 
Fece scivolare le sua braccia in cerca delle mani di lei, anche se il suo nudo petto le percepiva molto bene. Entrambe erano al centro del suo petto, ad ascoltare il battito del suo cuore.
Le loro mani si intrecciarono mentre il volto dell’uomo si abbassò a cercare l’unico ostacolo che avrebbe potuto impedire la loro unione. 
Quell’anello, sembrava più grande di tutte le altre volte. Lo guardò a lungo prima di toccarlo tremante con le sue ruvide dita. 
Ascolto il tremore di quella donna che non cambiò la sua vibrazione, emanava ancora molto amore.
Avvicinò le loro mani alle sue labbra e baciò quel pegno con tanti punti interrogativi.

Assaporò quel momento in cui lei ricambiò quel gesto baciandolo tra i capelli. Ora era lei che si stava affidando a lui. Lo sentì il peso del suo corpo appoggiato sulla sua schiena. 
Ma lui voleva fare di più, doveva fare di più per alleviare le sofferenze che quella donna doveva aver avuto per chissà quanto tempo.

Come se stessero danzando,la scostò da lui e la fece sedere tra le sue gambe. Fu in quel momento che riuscì ad abbracciarla.

Shin Kaibara, forse quell’uomo lo aveva abbracciato così in mezzo alla foresta quando era solo un bambino impaurito. 

Kaori non era una bambina, e lui non era un bambino. Lo sapevano entrambi e soprattutto ne erano al corrente i loro corpi che come calamite si continuavano a cercare reagendo ad ogni gesto dell’altro.

I corpi reagirono ancora prima del desiderio, le loro labbra si unirono scatenando mille emozioni e mille sensazioni.

Non bastava, quella notte a loro non bastava, volevano di più e non era più necessario che si cercassero con gli occhi per capirlo. Quel bacio aveva creato la loro unione sia del corpo che dell’anima.

La donna non si stupì quando quell’uomo si alzò tenendola in braccio per portarla sul letto a una piazza e mezza della sua stanza. 

Quell’uomo non si stupì quando lei gli sfilò con tanta naturalezza i suoi boxer. Allo stesso tempo la stessa donna non si stupì con quanta maestria lui aveva sfilato la camicia da notte senza stupirsi del fatto che sotto non stesse indossando nulla.

Entrambi non si stupirono come con quanta naturalezza e delicatezza la loro unione avvenne.

Chi si stupì delle emozioni che stesse provando osservando con il cannocchiale il loro 
corteggiamento fu Seichi.
Attraverso le lenti di ingrandimento aveva potuto notare come i due si stessero osservando. Soprattutto come Ryo Saeba la stesse amando. Era la prima volta che lo vedeva in quel volto. E in quegli anni lo aveva osservato molte volte ormai interpretando ogni singola smorfia.
Ma il volto dell’amore in lui non lo aveva mai visto in nessuna donna, nemmeno con Kaori. Per la prima volta si rese conto che l’amore che sua nipote provava per quell’uomo era ricambiato. 
Dopo anni di appostamenti, nei quali Ryo Saeba lo aveva sempre scoperto, dopo gli ultime settimane in cui quel compito era facilitato dal fatto che Ryo Saeba sembrava assente, decise di abbassare il cannocchiale e lasciarli amare in piena libertà.

Seichi non vide il loro amore arrivare al culmine. 
Seichi non avrebbe potuto percepire il cambio di vibrazione di quella donna che ritornò a pensare al passato e al futuro nel momento in cui lui riportò l'attenzione sulla sua soffocante Fede.
Seichi non vide il volto disperato di sua nipote con le lacrime agli occhi mentre si stava allontanando da quell’uomo coprendosi il corpo come se ne vergognasse.
Seichi non vide il volto impotente di quell’uomo.

 
 
   
 
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