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Autore: Shade Owl    16/01/2022    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Drake attraversò i corridoi dell’Academy in silenzio, ignorando i pochi studenti e insegnanti in cui s’imbatteva, seguendo le vaghe indicazioni dategli da Dylan River.
Doveva ammetterlo, qualcosa non gli quadrava: il professore aveva mandato lui, un estraneo che non era mai stato lì, a cercare un uomo che non aveva mai visto. Vero, stando a quanto gli aveva detto trovare l’ufficio non era difficile… ma non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che lo avesse fatto soprattutto perché voleva rimanere da solo con Leon.
E lei sembrava anche piuttosto presa… Pensò Drake, sempre più preoccupato. Non mi piace… da sola nell’ufficio di un uomo più anziano di lei, affascinante e maturo…
Scosse la testa con energia, sentendosi un idiota: Leon non era una ragazzina in preda agli ormoni, e sapeva cosa rischiava. Doveva fidarsi di lei.
Anche se, tutto sommato, persone come Leon tendevano spesso a cercare figure paterne…
Piantala, Drake!
Finalmente il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla targhetta su una porta, la quale gli preannunciava di aver raggiunto l’ufficio del professor Olsen, proprio in fondo a un corridoio cieco situato in un angolo abbastanza tranquillo del piano.
Bussò rapidamente, e quando una voce lo invitò a entrare non si fece attendere, quasi fiondandosi all’interno, che si rivelò essere un po’ opprimente: più buio dell’ufficio di River, con una sola finestra, era arredato da alcune librerie un po’ disordinate, sulle quali c’erano alcuni libri disposti alla rinfusa. Dal soffitto penzolava un grande candelabro acceso, e sulla parete di fondo, proprio sopra la porta, era appeso lo scheletro di una creatura grande quanto un cane di piccola taglia con ben sei zampe, a cui Drake dedicò poca attenzione, rivolgendosi subito all’uomo che aveva davanti.
- Salve, professore.- disse subito - Mi chiamo Drake Kylyon, mi ha mandato il suo collega, il professor River.-
Olsen, seduto alla scrivania con alcune carte in mano, era un ometto basso e sottile, completamente calvo, forse sulla settantina, con un paio di occhiali sottili sul naso carnoso che gli copriva i suoi piccoli occhi acquosi.
- Il… professor River?- ripeté l’uomo.
- Sì, professore. Mi ha detto di averle prestato un libro l’altro giorno, uno che parla dei Cultori del Crepuscolo.-
Il professore si tolse rapidamente gli occhiali, aggrottando la fronte.
- Un libro… sui Cultori del Crepuscolo?- ripeté - Capisco.- aggiunse poi, sospirando.
Mise una mano sotto la scrivania, e subito dopo Drake sentì uno scatto metallico provenire dalla porta: la serratura si era chiusa.
- Non so chi lei sia...- disse il professore, mentre l’altra mano, quella che era rimasta in vista, veniva avvolta da una nube d’acqua - … ma temo che non potrò lasciarla uscire.-
Drake serrò la mascella, accigliandosi.
La mia solita fortuna…

Leon sentì il proprio corpo irrigidirsi per la sorpresa mentre Dylan le passava una mano dietro la nuca, tenendola stretta a sé; durò solo un istante e poi, a poco a poco, cominciò a rispondere al suo bacio, mentre la tensione la abbandonava a ondate.
In quel momento ogni cosa, ogni preoccupazione, svanì dalla sua mente: Crepuscolo, la Confraternita, sua madre… tutto scomparve, almeno per un momento, e rimasero solo lei , Dylan e quell’ufficio.
Una delle mani del professore le passò sul viso, carezzandola con dolcezza, mentre l’altra scendeva rapidamente fino al fianco, slacciando il cinturone ed abbassandole i calzoni; lentamente Leon si lasciò stendere sul divanetto, mentre anche lei passava le mani lungo il petto di Dylan, sulle sue spalle, sulla sua schiena.
- C’è dell’altro nella mia storia che dovresti sapere.- aggiunse, staccandosi un momento.
Leon non rispose, troppo presa dalla situazione per riuscire a registrare completamente le sue parole. Lui cominciò a darle dei leggeri baci sul collo.
- Quello che successe mi costò più di quanto non immagini…- sussurrò, continuando a baciarla - Lui ci pose di fronte ad una scelta.-
Leon ascoltava a malapena le parole di Dylan. Era cosciente del fatto che stava parlando, ma i suoi sensi erano ottenebrati, intorpiditi. Per la prima volta da anni si stava lasciando andare. Prese la sua testa tra le mani e lo baciò a sua volta.
- Se uno di noi avesse accettato di aiutarlo, se avesse ucciso gli altri due, sarebbe sopravvissuto al massacro che progettava…-
Leon emise un verso per dire che aveva capito, sperando che smettesse di parlare, mentre Dylan le cominciava a sfilare la giubba. Ma perché continuava col suo racconto? Perché proprio adesso?
- Io amo la vita.- le soffiò all’orecchio, accarezzandole il collo - Per questo ho accettato.-
La mano sul collo di Leon si serrò all’improvviso, e le si mozzò il fiato.

Un flusso d’acqua partì dalla mano del professor Olsen e si diresse verso Drake, il quale si piegò rapidamente verso la propria destra, schivando con una piccola piroetta. L’acqua andò ad abbattersi contro il legno della porta, con talmente tanta violenza che quella tremò per un istante: se lo avesse preso gli avrebbe schiacciato la testa.
Mentre ancora stava girando su se stesso, lo Stratega infilò una mano nella cintura, dove aveva nascosto un piccolo coltello da lancio per le emergenze, portandolo all’altezza dell’orecchio, mettendosi in posizione di tiro.
Il professore fece una smorfia.
- Pensa davvero che quel minuscolo coltello sia sufficiente a uccidere un Figlio del Sole?-
Drake scrollò una spalla.
- In effetti sì.- ammise.
Lanciò rapidamente il coltello, mirando alla corda che teneva sospeso il candelabro. Quella si ruppe con uno schiocco, e subito il lampadario crollò sulla testa del professore, schiantandolo sul pavimento.

Leon cercò di muovere le mani per afferrare la sua e toglierla, ma erano bloccate dalla giubba, sfilata solo a metà e schiacciata sotto il suo corpo, il quale a sua volta era schiacciato da quello di Dylan. Provò a colpirlo con un calcio, ma anche i movimenti delle gambe erano limitati a causa dei calzoni. Cercò Raggio, ma il cinturone le era stato sfilato. Non poteva toccarlo, quindi non sarebbe riuscita a dargli la scossa, e non riusciva a liberarsi.
Dylan incombeva sopra di lei, e la stava strangolando.
- Mi dispiace, Leonella.- disse con tono sincero, benché il suo sguardo fosse gelido - Quel giorno fui costretto a scegliere: o vita o morte. Aiutare Crepuscolo significa vita. Decidere di non farlo, morte.-
Leon annaspò, alla ricerca d’aria, agitandosi debolmente. La vista le si stava oscurando. I suoi movimenti si indebolivano.
- Cerca di capire.- continuò - Anche volendo, non potrei fare niente per salvarti. Come con altri prima di me, il nostro accordo non è solo verbale… la sua Biocinesi mi ucciderebbe all’istante se lo tradissi. Il suo potere è troppo grande… e io non voglio morire.-
Stava per perdere conoscenza… non avrebbe resistito ancora a lungo…
Qualcosa colpì con forza la porta, che si spalancò di botto, e subito dopo Dylan venne afferrato per il colletto della camicia e scaraventato contro la sua scrivania. Ci rotolò sopra, rompendo tutto quello che si poteva rompere, e cadde dall’altro lato.
Leon inspirò bruscamente, cercando disperatamente di riprendere aria. Drake si inginocchiò accanto a lei e l’aiutò a mettersi a sedere.
- Tranquilla, tranquilla…- disse - Non preoccuparti, è passata… respira, adesso. Respira.-
Dylan intanto si rimise in piedi, e Drake lo imitò, ponendosi tra lui e Leon. Si stava tenendo la testa, aveva un taglio sullo zigomo e la camicia strappata. Si rivolse allo Stratega con uno sguardo un po’ confuso, ancora frastornato da quanto era successo.
- Come hai fatto ad aprire?- chiese - Ho bloccato la serratura.-
- Sì, nello stesso modo del professor Olsen, immagino.- rispose Drake - Ma è una porta di legno… credevi davvero che non l’avrei sfondata?-
Il professore grugnì appena, rabbuiandosi.
- Quindi sei stato da Olsen.- disse - Che ne è di quel vecchio?-
- Non credo che sia importante, in questo momento.- rispose Drake - Immagino che tu e lui abbiate tradito la Confraternita, dico bene?-
- O questo o morte.- rispose River - Se non altro Crepuscolo offre una via d’uscita, riconosce i meriti… i Figli del Sole ti trattano come un pezzo di carne, e quando non gli servi più si disinteressano totalmente. Almeno, Crepuscolo è onesto.-
Rimasero in silenzio per un momento, fino a quando Dylan non decise di parlare di nuovo:
- Allora, cosa conti di fare? Io sono ancora in grado di lottare come un Figlio del Sole, e sono Pirocinetico. Cosa vorresti fare, Stratega?-
Lui aggrottò la fronte.
- Beh…- disse lentamente - Pensavo a qualcosa di semplice…-

Fare arrabbiare Drake non è proprio una buona idea...
Ringrazio 
John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindazm, i lettori che mi stanno seguendo. A presto!
 

   
 
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